1. 1
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LE ABILITA’ DI PENSIERO
NELLA PHILOSOPHY
Nadia Colombo
Milano 16 aprile 2007
PROGETTO LOGOS: COSTRUIRE ABILITA’ DI PENSIERO IN UNA COMUNITA’ DI RICERCA
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 2
Le abilità di pensiero nella P4C
1. Imparare a pensare
2. Peculiarità della P4C
3. Pensiero e linguaggio
4. Abilità di pensiero nella P4C
5. Esercizi e attività
6. Modelli di razionalità
7. Conclusioni
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Imparare a pensare
“Pensare è un’attività naturale, ma
dev’essere vista anche come una abilità che
può essere sviluppata. Ci sono delle forme
più o meno efficienti di pensare, e questa
affermazione è certa perchè possediamo dei
criteri che ci permettono di distinguere fra un
pensiero abile e un pensiero meno capace”.
M. Lipman
1. Imparare a pensare
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Premesse condivise
Educabilità del pensiero
Diminuzione della mole di conoscenza inerte
Esistenza di un insieme di abilità e di
processi cognitivi costantemente coinvolti
nell’attività generale di pensiero
Indipendenza dalle persone, dal dominio di
applicazione, dagli scopi
Dipendenza dalle variabili di contesto sociale
e metodologico-didattico
Focus sui processi piuttosto che sui contenuti
1. Imparare a pensare
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Programmi di sviluppo delle
abilità di pensiero
Insegnamento diretto (più che attraverso le
tradizionali discipline del curricolo) del
processo di pensiero
intelligenza, ragionamento,
capacità di apprendimento e di
acquisizione di conoscenza,
risoluzione di problemi,
pensiero critico, creativo
abilità, conoscenze, procedure,
strategie generali e specifiche
1. Imparare a pensare
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Programmi di sviluppo delle
abilità di pensiero (Nickerson, Perkins, Smith, 1989)
Processi e abilità
cognitive di base
Metodi cross-curricolari
Metodi applicati ad
ambiti curricolari
Abilità di manipolazione
dei simboli
Pensiero come oggetto
di riflessione
Operazioni cognitive
Euristiche
Pensiero formale
Facilitazione simbolica
Pensare sul pensare
1. Imparare a pensare
2. 2
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Processi e operazioni di base
Seriazione, classificazione, generalizzazione…
Conoscenza specifica in un dominio
Conoscenze dichiarative in relazione a…
Conoscenza dei principi normativi del ragionamento
Logica, statistica…
Conoscenza dei principi informali e di strumenti di
pensiero
Retorica, argomentazione, strategie analogiche…
Conoscenza metacognitiva
Conoscenza sulla cognizione, auto-monitoraggio, controllo…
Attitudini, stili
1. Imparare a pensare
Oggetti di insegnamento
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Peculiarità della Philosophy
Scopo del curricolo è lo sviluppo e il
potenziamento del pensare in senso globale
L’acquisizione di abilità cognitive e il loro uso
consapevole sono conseguenze del currucolo
Le abilità cognitive vanno contestualizzate nelle
reali situazioni di vita
Il programma non è content-free: i contenuti
trattati sono una componente essenziale del
processo di insegnamento-apprendimento
2. Assunti della p4c
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Medium per l’apprendimento significativo
Peculiarità della Philosophy
2. Assunti della p4c
FILOSOFARE
Contestualizzazione
cognitiva e
metododologica del
programma
Attivazione di
processi di pensiero
complessi
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“Favorire il pensiero in aula significa innanzitutto
favorire il pensiero nel linguaggio, e per fare ciò
bisogna insegnare le regole del ragionamento,
materia tradizionale della filosofia.
Il ragionamento è quell’aspetto del pensiero che può
esser formulato discorsivamente. Il ragionamento,
inoltre, attraverso la sua forma discorsiva può
essere sempre subordinato a una valutazione
mediante dei criteri accertati, e può inoltre esser
insegnato.”
M. Lipman, Thinking in education
Imparare a pensare nella P4C
2. Assunti della p4c
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1. I bambini apprendono le abilità
elementari della logica contestualmente
con l’apprendimento del linguaggio e delle
sue strutture sintattiche
2. Le abilità di pensiero, anche le più
sofisticate, non sono altro che le molteplici
forme in cui le abilità logiche di base
possono essere combinate col supporto
dell’esperienza
Assunti della P4C
2. Assunti della p4c
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Assunti della P4C
Fasi evolutive
Differenti forme di pensiero
VARIABILE SUPPORTO
DELL’ESPERIENZA
COSTANTE
Capacità di applicare,
combinare, selezionare
le abilità di base
Possesso e, in qualche
misura, possibilità di
acquisire le abilità di base
2. Assunti della p4c
3. 3
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Pensiero e linguaggio
“I bambini imparano la logica nello stesso momento
che imparano a parlare. Le regole della logica, come
quelle della grammatica, vengono acquisite quando
imparano a parlare.
Se diciamo a un bimbo: “Se farai tale cosa, sarai
punito”, siamo convinti che il bimbo comprende questo
messaggio: “Se non voglio essere punito, non mi è
consentito fare tale cosa”. E non sbagliamo nel credere che
comprenda ciò. In altre parole, i piccoli bambini riconoscono
che la negazione del consequente richiede la negazione
dell’antecedente. Anche se questo ragionamento è piutosto
complicato, i bambini sono capaci di capirlo fin da piccoli’.”
M. Lipman
3. Pensiero e linguaggio
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Pensiero e linguaggio sono due facce di un
unico processo di conoscenza
La forma linguistica non è soltanto uno strumento
di transmissione o di comunicazione, ma è la
condizione che permette al pensiero di esistere, di
realizzarsi
Il pensiero viene fomulato nel e attraverso il
linguaggio. Il linguaggio permette al pensiero di
esprimere le idee, i concetti, i problemi
Logos: ragione e parola
3. Pensiero e linguaggio
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Procedure di pensiero attivate
Attivazione di processi di indagine
razionale sul mondo propri della filosofia
argomentare
astrarre
classificare
inferire/dedurre
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Componenti del pensiero privilegiate
4. Abilità di pensiero nella P4C
Abilità di tipo “macrologico”
Abilità relative a:
conoscenza e uso di principi informali e di
strumenti coinvolti nella comunicazione
conoscenza e coscienza metacognitiva
formazione di valori, attitudini, stili relativi
alla dimensione motivazionale
analisi e sviluppo di credenze sul mondo e su
se stessi
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Componenti del pensiero privilegiate
4. Abilità di pensiero nella P4C
Costruzione della
conoscenza
interazione sociale
Contesto
comunicativo
dialogo filosofico
Processi e operazioni cognitive di base
Aspetti normativi logico-probabilistici del
ragionamento
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Il New Jersey test of reasoning skills
aree di abilità
OPERAZIONI LOGICHE ELEMENTARI
ragionamento ricerca
formazione dei concetti
4. Abilità di pensiero nella P4C
4. 4
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Procedure di pensiero attivate
ABILITA’ DI PENSIERO
Problem solving
Problem posing
Metodologia della
scoperta
Operazioni logiche
Classificazioni
Relazioni
Riflessione sul
linguaggio
Tipi di inferenze/ di
ragionamento
Procedimenti logici
deduzione/ induzione/ ge-
neralizzazione/analogia…
Argomentazione
RICERCAFORMAZIONE
DEI CONCETTI
RAGIONAMENTO
METACOGNIZIONE
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Aree di abilità di pensiero
Conversione di giudizi
Standardizzazione di
giudizi
Inclusione/Esclusione
Riconoscimento di falsi
problemi
Evitare di saltare alle
conclusioni
Ragionamento
analogico
Scoprire le assunzioni
implicite
Eliminare le alternative
Ragionamento
induttivo
Ragionamento con
rapporti
Scoprire le ambiguità
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Aree di abilità di pensiero
Riconoscere le buone
ragioni
Riconoscere le
relazioni simmetriche
Ragionamento
sillogistico (categorico)
Distinguere le
differenze di genere
Riconoscere i rapporti
di transitività
Riconoscere l’infonda-
tezza di un’autorità
Ragionamento con
matrice a 4 possibilità
Giudizi contradditori
Ragionamento tutto/-
parte e parte/tutto
Ragionamento sillogistico
(ipotetico)
Riconoscere relazioni
causali
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Abilità cognitive
Le 22 abilità logiche e di ragionamento
individuate sono:
Obiettivi del curriculum
Competenze individuali
Processo di formazione di natura
sociale-dialogica
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Abilità di pensiero
nei manuali del curricolo
Quali abilità?
In relazione a quali idee guida?
In quali sezioni del testo?
4. Abilità di pensiero nella P4C
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Esercizi e attività: Esempi
RAGIONAMENTO
Ragionamento induttivo:
Kio & Gus (IDEA GUIDA 7.1.1) :
- Inferenze induttive
Il prisma dei perché (IDEA GUIDA 5.2) :
- Il ragionamento induttivo
5. Esercizi e attività
5. 5
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Esercizi e attività: Esempi
FORMAZIONE DEI CONCETTI
Operazioni logiche
Operare con le classi:
Kio & Gus (IDEE GUIDA 1.1.14; 1.1.15; 1.1.16) :
- Raggruppare; Classificare (inclusione/esclusione)
Il prisma dei perchè (IDEA GUIDA .7) :
- Ragionare mediante le classi
5. Esercizi e attività
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Esercizi e attività: Esempi
ARGOMENTAZIONE
Dare ragioni:
Kio & Gus (IDEA GUIDA 1.1.10) :
- Dare ragioni per quello che uno dice
Il prisma dei perché :
- Le ragioni valide; le ragioni come prove;
fornire buone ragioni a sostegno delle opinioni
espresse; una sensazione può essere utilizzata
come una buona ragione?; quando appellarsi ad
una autorità non è una buona ragione
5. Esercizi e attività
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Progettare esercizi
A partire da quale idea guida?
Quale abilità sviluppare?
A quale scopo?
Secondo quale modalità?
5. Esercizi e attività
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Progettare esercizi
QUALI ABILITA’?
Abilità di ragionamento
induttivo, deduttivo, analogico…
Abilità di ricerca
osservazione, descrizione, classificazione
Abilità di formazione concettuale
definizione, classificazione
Abilità di disposizioni critica
meravigliarsi, chiedere ragioni, giudicare secondo
criteri, porre domande
5. Esercizi e attività
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Progettare esercizi
QUALE CRITERIO?
Induttivo
dal particolare al generale, dal vicino al lontano, dal concreto
all’astratto
Deduttivo
dal generale al particolare, dal lontano al vicino, dall’astratto al
concreto
QUALE MODALITA’?
Richiesta di esempi, di motivazioni/di ragioni, di ipotesi
esplicative
Scoperta di una regola
Applicazione di una regola data
5. Esercizi e attività
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“Ragionare razionalmente vuol dire, in
sostanza, formulare giudizi corretti,
consapevoli e giustificati ed essere in grado
di comprenderne, valutarne e condividerne i
significati e le conseguenze – elementi e
processi che sono parte del pensiero
verbale.”
Santi Ragionare con il discorso
Modelli di razionalità
6. Modelli di razionalità
6. 6
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Razionalità o ragionevolezza?
La logica classica può fornire un modello
normativo di razionalità per tutte le forme di
ragionamento?
La logica del ragionamento, l’orizzonte di
validità a cui ispirare qualsiasi criterio di
razionalità ed entro cui valutare la correttezza
dei ragionamenti, è identificabile
esclusivamente con il procedimento
sillogistico deduttivo?
6. Modelli di razionalità
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Razionalità o ragionevolezza?
Le regole relative dimostrazione deduttiva
sono regole definite, derivabili, univoche e
formali, che consentono di inferire conclusioni
certe e necessarie
Molta parte del ragionamento quotidiano non
è riconducibile alle procedure della logica
simbolica classica
6. Modelli di razionalità
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La via argomentativa
Nell’analisi degli argomenti espressi in linguaggio naturale
Nel caso di controversie che richiedono scelte di valore
si rende necessaria un’altra “logica”, pragmatica, una
logica del probabile, costituzionalmente dialogica,
cooperativa e/o conflittuale, contestuale, razionale, ma
non razionalista, che pretende di modificare credenze,
convinzioni, comportamenti
6. Modelli di razionalità
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Dimostrare o argomentare?
“Quando confrontiamo la logica formale e la retorica, i
metodi dimostrativi e le tecniche di argomentazione, ci
accorgiamo che la dimostrazione si dispiega all’interno di un
sistema univoco chiuso, dove i problemi di scelta e di
interpretazione sono già stati eliminati. L’argomentazione,
d’altro canto, concerne un corpo di tesi presumibilmente
accettate che è indeterminato ed equivoco, poiché ciascuno
degli elementi che esso contiene potrebbe essere messo in
questione se se ne presentasse il bisogno. Questo è il motivo per
cui una argomentazione non è mai impersonale,
meccanica e cogente, corretta o scorretta, ma piuttosto
più forte o più debole, poiché il suo valore è il risultato del
confronto di punti di vista.”
Perelman, Olbrechts-Tyteca Trattato dell’argomentazione
6. Modelli di razionalità
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Dimostrazione Argomentazione
Impersonale
Indipendente dal tempo e dallo
spazio
Valida per sempre e per tutti
Fondata su assiomi
Implica la possibilità di un
calcolo, anche meccanico
Usa un linguaggio che può
essere artificiale, simbolico
Esclude la possibilità di
accrescimento dell’adesione
Vale il principio del terzo escluso
Non negoziabilità
Personale
Situata nel tempo e nello spazio
Postula un uditorio determinato
Fondata su opinioni,
presupposizioni, precedenti
Implica comunicazione, dialogo,
controversia
Usa il linguaggio naturale
Mira all’adesione
Ammette gradi di adesione
diversa
Non vale il principio del terzo
escluso
Negoziabilità della conclusione
6. Modelli di razionalità
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Incontrovertibile
Superfluità di una ulteriore
dimostrazione
(unicità qualitativa)
Carattere di verità logica,
valida sempre e ovunque
Definitiva e ultimativa
Giudicata in base a criteri di
validità e correttezza
Brevità e semplicità
Evidenza e necessità
Sempre rivedibile
Opportunità dell’accumolo
(molteplicità quantitativa)
Carattere valutativo, tipico
della giustificazione della
ragionevolezza di una scelta
Comporta decisioni
modificabili, in caso di
mutamenti nelle valutazioni
Giudicata in base a criteri di
rilevanza, di forza o debolezza
Ampiezza e ornamento
Verosimiglianza, plausibilità,
probabilità
Dimostrazione Argomentazione
6. Modelli di razionalità
A. Cattani Forme dell’argomentare
7. 7
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Pensiero di più alto livello
“L’ Higher order thinking
implica un insieme di abilità mentali elaborative che
richiedono giudizio sottile e analisi di situazioni
complesse secondo criteri multipli. Il pensiero di elevato
livello richiede sforzo e dipende dall’auto-regolazione. Il
percorso dell’azione o la risposta corretta non sono
specificati del tutto in anticipo. L’obiettivo di colui che
pensa e di costruire significato e di imporre strutture
alle situazioni piuttosto che trovarle già visibili.”
Resnick
7. Conclusioni
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 38
E’ un processo
non algoritmico, complesso, aperto a soluzioni
multiple
dotato di capacità di giudizio, basato su criteri multipli
implica incertezza, auto-regolazione
impone significati
richiede sforzo
In esso
operano simultaneamente contenuti informativi,
procedure metodologiche, abilità cognitive, stati- atti
mentali e disposizioni
Pensiero di più alto livello
7. Conclusioni
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 39
Logiche formali e
informali
Ricerca
scientifica
Filosofia
Abilità di
ragionamento Abilità di ricerca
Abilità di analisi
concettuale
Stati affettivi Stati cognitivi
Atti cognitivi e
metacognitivi
Sorprendersi
Rispettare gli altri
Essere critici
Essere inquisitivi
Essere inventivi
Cercare alternative
Provvedere agli
strumenti di ricerca
Cooperare
intellettualmente
Impegnarsi nel meto
do auto-correttivo
Fonti disciplinari e
metodologiche
Abilità cognitive
Attività mentali
Disposizioni
Abilità e disposizioni
M. Santi Ragionare con il discorso
7. Conclusioni
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 40
Essere buoni pensatori
Pensare in modo efficace
formare “buoni pensatori”
“Persone che non sono solo efficienti risolutori di
problemi, ma anche riflessivi; persone che sono
curiose e desiderose di comprendere il loro mondo;
persone che hanno un repertorio esteso di strumenti
di pensiero formali ed informali e che sanno come
usarli; persone che conoscono quanto basta sulla
cognizione umana…; persone che sono disposte ad
essere imparziali nella ricerca e nell’uso
dell’evidenza.” Nickerson
7. Conclusioni
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 41
Pensare meglio: quali criteri?
Il pensiero riflessivo implica:
autonomia
la consapevolezza delle proprie opinioni ed il
coraggio di affermarle
senso critico
l’oggettività nell’indagine dei fatti
ragionevolezza
l’equilibrio fra il razionale e il sensibile, fra logica
ed immaginazione
Irene De Puig
7. Conclusioni
Milano 16 aprile 2007 IRRE LOMBARDIA NADIA COLOMBO 42
Pensiero critico e libertà
“Sapere aude! Abbi il coraggio di usare la tua propria
intelligenza” (Kant)
“I cittadini di una democrazia dovrebbero impegnarsi
nel pensiero. Dovrebbero essere riflessivi,
introspettivi, responsabili, ragionevoli, collaborativi,
cooperativi. Alcune, o molte, di queste qualità
potrebbero essere rinforzate mentre i futuri cittadini
sono ancora a scuola…..Ecco, l’educazione al
pensare, l’educazione di un pensiero di alto livello,
dovrebbero essere un obiettivo primario per
l’educazione nel ventunesimo secolo” (Lipman)
7. Conclusioni