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CHI SONO
Giovanni Sacheli
NERD, papà,
motociclista e
appassionato
consulente SEO
I <3 Technical SEO
evemilano.com
searcus.ch
SEO ON SITE
CONTROLLARE INDICIZZAZIONE
E DIRETTIVE PER GLI SPIDER
Cosa vedremo in 50 minuti…
1. Idicizzazione
2. Sitemap.xml
3. Robots.txt
4. Canonical tag
5. Parametri URL
6. Rel Prev & Next
7. Href Lang
8. Report Coverage GSC
INDICIZZAZIONE
Indicizzazione
Voglio essere indicizzato in prima pagina!!!!!11!!1
Scansione > Indicizzazione > Posizionamento
Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzati?
Attenzione al
dominio di 3° livello
Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzati?
Perché non sono
in sitemap?!
Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzabili?
Conta pagine INDEX, canoniche self-referencing, con status code 200 + PDF*
Senza canonical? Devi contare tutte le pagine INDEX con Status Code 200
Come valutare il valore di pagine indicizzate?
Rapporto di indicizzazione = Pagine Indicizzate / Pagine Indicizzabili
369 / 343 = 1,07 = 107%
Valutare il risultato? Tra 80% e 120% sono valori accettabili.
Se X < 80%:
–Google sta perdendo una buona parte di pagine che non vengono indicizzate.
Qualità dei contenuti (brevi/copy)? Link interni? Pagine orfane?
Se X > 120%:
–Google sta indicizzando più pagine di quelle che mi aspetto.
Ci sono duplicazioni? Parametri non canonicalizzati?
www vs not-www? http vs https?
Come scovare problemi? Analisi per cartelle
Nel caso ottenessi un rapporto di indicizzazione preoccupante, serve indagare.
Come? Ad esempio, analizzando per cartelle!
Con l'operatore di ricerca site: oppure con profili specifici in GSC.
11 Pagine indicizzate
in cartella
Come trovare le cartelle?
Visualizzazione a
gerarchia
Come trovare le cartelle?
#Sapevatelo
È possibile registrare profili
GSC per singole cartelle in
modo da analizzare dati
specifici a sezioni del sito
(cartelle).
Utile per analisi di siti web
con lingue in cartelle,
oppure con SILO ben
definiti e strutturati.
Come scovare problemi? Analisi per cartelle
Come scovare problemi? Analisi per cartelle
Pagine indicizzate
in cartella
Come scovare problemi? Analisi per cartelle
Conteggio pagine
indicizzabili in cartella
Dati da GSC = 11 URL
Dati da crawling: 11 URL
Rapporto di indicizzazione = 100%
ok la sezione è completamente
indicizzata
Passo ad analizzare la prossima
cartella...
Come scovare problemi? Analisi per cartelle
Collegare Screaming Frog ai dati di Google
Dove ottimizzare? Per aiutarmi faccio una tabella
Cartella Crawling (%) Indexing (%) Traffico (%)
/ 343 (100%) 369 (100%) 1234 (100%)
/servizi/ 11 (3%) 11 (3%) 50 (4%)
/esempio-1/ 200 (60%) 120 (32%) 22 (1%)
/esempio-2/ 131 (37%) 238 (64%) 1162 (94%)
...
la sezione /esempio-1/
–indexing: è poco indicizzata
–traffico: genera poco traffico
la sezione /esempio-2/
–indexing: è over-indicizzata
–traffico: genera molto traffico
SITEMAP.XML
Sitemap.xml
La sitemap.xml è una lista formattata e strutturata delle pagine che
compongono il sito.
Serve da riferimento per i motori di ricerca che potranno sapere:
–quali pagina contiene il sito e quindi quali pagine scansionare,
–quando sono state aggiornate
–con quale frequenza vengono aggiornate
–l'importanza relativa delle pagine
Sitemap.xml
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9">
<url>
<loc>http://www.example.com/</loc>
<lastmod>2005-01-01</lastmod>
<changefreq>monthly</changefreq>
<priority>0.8</priority>
</url>
</urlset>
Dove mettere la sitemap
L'ubicazione di un file Sitemap determina il set di URL che possono essere inclusi
in tale Sitemap.
Un file Sitemap situato in http://esempio.it/catalog/sitemap.xml può includere
qualsiasi URL che inizia con http://esempio.it/catalog/ ma non può includere URL
che iniziano con http://esempio.it/catalog-2/.
Un file di indice Sitemap può solo specificare Sitemap trovate nello stesso sito.
Ad esempio, http://www.tuosito.com/sitemap_index.xml può includere Sitemap
su http://www.tuosito.com ma non su http://www.tuosato.com o su un terzo
dominio http: //caio.tuosito.com.
Tutti gli URL elencati nella Sitemap devono utilizzare lo stesso protocollo
(http, in questo esempio) e risiedere sullo stesso host della Sitemap.
Dove mettere la sitemap
Consiglio di posizionare la propria Sitemap nella directory principale del proprio
server web.
http://tuosito.com/sitemap.xml.
Maggiori info: https://3v3.run/costruire-sitemap
Attributi della sitemap.xml - richiesti
Attributo Richiesto oppure Facoltativo Info
<urlset> Richiesto Incapsula il file e fa riferimento allo standard
del protocollo corrente.
<url> Richiesto Tag principale per ogni voce di URL. I tag
rimanenti sono figli di questo tag.
<loc> Richiesto URL della pagina. Questo URL deve iniziare
con il protocollo (come http) e terminare con
una barra finale, se il tuo server web lo
richiede. Questo valore deve essere inferiore
a 2048 caratteri.
Attributi della sitemap.xml - facoltativi
Attributo Richiesto oppure
Facoltativo
Info
<lastmod> Facoltativo La data dell'ultima modifica del file, utilizzare
il formato YYYY-MM-DD.
<changefreq> Facoltativo Con che frequenza è probabile che la pagina
cambi. I valori validi sono: always, hourly,
daily, weekly, monthly, yearly, never. Questo
tag è considerato un suggerimento e non un
comando.
<priority> Facoltativo La priorità di questo URL rispetto ad altri URL
sul tuo sito. I valori validi vanno da 0.0 a 1.0.
Questo valore non influisce sul modo in cui le
tue pagine vengono confrontate con pagine di
altri siti, ma consente solo ai motori di ricerca
di sapere quali pagine ritieni più importanti
per i crawler.
SITEMAP-INDEX.XML
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<sitemapindex
xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9">
<sitemap>
<loc>http://www.example.com/sitemap1.xml.gz</loc>
<lastmod>2004-10-01T18:23:17+00:00</lastmod>
</sitemap>
<sitemap>
<loc>http://www.example.com/sitemap2.xml.gz</loc>
<lastmod>2005-01-01</lastmod>
</sitemap>
</sitemapindex>
SITEMAP.XML
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<urlset
xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9">
<url>
<loc>http://www.example.com/</loc>
<lastmod>2005-01-01</lastmod>
<changefreq>monthly</changefreq>
<priority>0.8</priority>
</url>
<url>
<loc>http://www.example.com/</loc>
<lastmod>2005-01-01</lastmod>
<changefreq>monthly</changefreq>
<priority>0.8</priority>
</url>
</urlset>
Tipologie di sitemap.xml
Tipologie di sitemap.xml
IMAGE SITEMAP.XML
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9"
xmlns:image="http://www.google.com/schemas/sitemap-image/1.1">
<url>
<loc>http://example.com/sample.html</loc>
<image:image>
<image:loc>http://example.com/image.jpg</image:loc>
</image:image>
<image:image>
<image:loc>http://example.com/photo.jpg</image:loc>
</image:image>
</url>
</urlset>
La sitemap.xml può
includere dettagli
delle immagini a
livello di singolo URL
<url>
https://support.googl
e.com/webmasters/an
swer/178636?hl=it
Tipologie di sitemap.xml
<urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9"
xmlns:video="http://www.google.com/schemas/sitemap-video/1.1">
<url>
<loc>http://www.example.com/videos/some_video_landing_page.html</loc>
<video:video>
<video:thumbnail_loc>http://www.example.com/thumbs/123.jpg</video:thumbnail_loc>
<video:title>Grilling steaks for summer</video:title>
<video:description>Alkis shows you how to get perfectly done steaks every time</video:description>
<video:content_loc>http://streamserver.example.com/video123.mp4</video:content_loc>
<video:player_loc>http://www.example.com/videoplayer.php?video=123</video:player_loc>
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<video:requires_subscription>yes</video:requires_subscription>
<video:uploader info="http://www.example.com/users/grillymcgrillerson">GrillyMcGrillerson</video:uploader>
<video:live>no</video:live>
</video:video>
</url>
</urlset>
La sitemap.xml può
includere dettagli dei
video embedded a
livello di singolo URL
<url>
https://support.googl
e.com/webmasters/an
swer/80471?hl=it
SITEMAP-INDEX.XML
Encoding UTF-8 come file XML
Se fornisci più Sitemap, devi quindi
elencare ciascun file Sitemap in un file
di indice Sitemap.
I file indice Sitemap non possono
elencare più di 50.000 Sitemap e
non devono avere dimensioni superiori
a 50 MB (52.428.800 byte) e possono
essere compressi.
Puoi avere più di un file di indice
Sitemap. Il formato XML di un file di
indice Sitemap è molto simile al
formato XML di un file Sitemap.
SITEMAP.XML
Encoding UTF-8 come file XML
Puoi fornire più file Sitemap, ma ogni
file Sitemap che fornisci non deve
contenere più di 50.000 URL e non
deve contenere più di 50 MB
(52.428.800 byte).
Se lo desideri, puoi comprimere i file
Sitemap utilizzando gzip per ridurre il
tuo requisito di larghezza di banda;
tuttavia il file Sitemap una volta non
compresso non deve superare i 50 MB.
Se si desidera elencare più di 50.000
URL, è necessario creare più file
Sitemap.
Regole e limiti
Verificare la correttezza e completezza di una
sitemap.xml
1. Verifico la sitemap.xml con Google Search Console
– sintassi e conteggio URL
2. Verifico che siano usati tutti gli attributi in modo corretto.
3. Scansiono il sito, mi interessa esportare la lista delle solite pagine canoniche,
INDEX con status code 200.
4. Salvo in locale la sitemap.xml, la scansiono in modalità lista con Screaming Frog
ed esporto la lista di URL.
5. Confronto le due liste con una formula vlookup di Excel. Cosa cerco?
– Ci sono URL in sitemap e non nel sito?
– Ci sono URL nel sito e non in Sitemap?
– Ci sono status code 3xx, 4xx, 5xx in sitemap.xml?
Maggiori info: https://3v3.run/check-sitemap
URL noindex in Sitemap.xml? Perché no!
La segnalazione non
è per forza un
problema, può
essere voluto il
noindex
tag
archivi
...
noindex, follow
ROBOTS.TXT
Quanti bot!
https://www.globaldots.com/bad-bot-report-2018/
Robots.txt
Cos'è: è un file di
configurazione del sito web
posizionato nella root del web
server.
–/robots.txt
A cosa serve: con questo file
è possibile definire, a livello di
user-agent, policy di accesso
alle aree del sito, indica ai bot
cosa è scansionabile del sito
web.
Robots.txt
Sintassi: <field>:<optionalspace><value><optionalspace>
I commenti possono essere inclusi nel file dopo il carattere '#'.
Il file non può superare i 500 kilobyte -
https://developers.google.com/search/reference/robots_txt
Il record inizia con una o più righe User-agent, seguite da una o più linee
Disallow.
User-agent: nome del bot per il quale il record descrive la politica di accesso.
Disallow: URL completo o parziale (anche Regex) che non deve essere visitato.
Qualsiasi URL che inizia con questo valore non verrà recuperato dai bot che
rispettano il file robots.txt.
Disallow: /help disabilita sia /help.html che /help/index.html
Disallow: /help/ non consente /help/index.html ma consente /help.html
#esempio disallow folder, allow sub folder
User-agent:*
Disallow:/foto
Allow:/foto/mamma.jpg
#sitemap.xml link
Sitemap: https://www.esempio.it/sitemap.xml
#tutto aperto
User-agent:*
Disallow:
#tutto chiuso (ops!)
User-agent:*
Disallow:/
Robots.txt esempio
Verifica del Robots.txt
Bloccare risorse confidenziali con il
Disallow nel Robots.txt
Robots.txt senza status code
mancante o errato
Robots.txt è case-sensitive
Robots.txt totalmente chiusi
Definire Robots.txt Crawl-delay
Bloccare la cartella wp-content
Maggiori info: https://3v3.run/errori-
robots
File Robots.txt vuoti
Mettere un URL in disallow tramite il
Robots.txt per evitare che una
risorsa appaia nei risultati di ricerca
Usare il Disallow nel Robots.txt per
rimuovere dai risultati di ricerca
l’URL di pagine non più esistenti
Mettere in Disallow nel Robots.txt URL
con redirezioni attive (affiliati?)
Usare il Disallow nel Robots.txt su
pagine che hanno la meta tag
noindex o nofollow o X-Robots-
Tags
Errori comuni nel robots.txt
Disallow != Noindex
CANONICAL TAG
Canonical tag? Un filtro per screamre lo scremabile
Il compito di un motore di ricerca è mostrare risultati pertinenti in risposta ad una
ricerca utente. Per fare un buon lavoro Google deve avere nel suo indice il maggior
numero possibile dei documenti presenti in internet tra cui poter scegliere,
indicizzarli tutti non è possibile al momento.
Alla data in cui scrivo, si stima che l’indice di Google contenga meno del 5% di
tutte le pagine presenti in Internet, dark web compreso. Google non può
indicizzare tutto, servono filtri che rimuovono pagine che non devono essere
indicizzate.
Ad esempio, un parametro può generare centinaia di URL sostanzialmente uguali,
è uno spreco farli indicizzare tutti.
Maggiori info: https://3v3.run/canonical
Canonicalizzare sigifica trasmettere
autorevolezza, rilevanza e ranking dalla
pagina canonicalizzata alla pagina
canonica.
Canonicalizzare? Canonicalizzazione? Was ist das?
A cosa serve
<link rel="canonical" href="https://esempio.it/abiti/abiti-blu" />
La tag rel canonical serve ad aiutare Google a capire quali pagine indicizzare
e quali invece considerare duplicate.
Questa tag si inserisce nella sezione <heade> della pagina HTML.
In teoria andrebbe inserita solo nella pagine da canonicalizzare ma praticamente
tutti i CMS inseriscono la tag rel canonical in tutte le pagine, anche quelle che si
auto-referenziano nel canonical.
A cosa serve
Esistono diversi motivi per cui conviene scegliere espressamente una pagina
canonica in un insieme di pagine duplicate o simili:
–Specificare l’URL da mostrare nei risultati di ricerca.
–Consolidare i segnali associati ai link per pagine simili o duplicate.
–Gestire i contenuti duplicati distribuiti ad altri siti web.
–Aiutare Googlebot a non scansionare pagine inutili.
Verificare canonical
1. Usa Screaming
Frog
2. Esegui una
scansione dei link
interni
3. Naviga la scheda
Canonical
4. Analizza con i filtri
le possibilità di
errore: presenti,
mancanti,
canonicalizzati.
Verificare canonical
Canonical tag presenti (contains canonical): Conteggio di tutte le pagine
trovate da Screaming Frog che contengono una tag rel canonical.
Canonical tag mancanti (missing): Conteggio delle pagine che non presentano
la tag rel canonical. In teoria non è un errore non avere la tag se l’URL è canonico
di se è stesso, come dicevo i CMS tendono ad inserirla comunque
Canonical tag canonicalizzati (canonicalised): Le pagine canonicalizzate sono
pagine che contengono canonical che punta ad altre pagine. I motori di ricerca non
dovrebbero indicizzare pagine canonicalizzate.
Errori comuni nella tag rel canonical
link relativi
– URL: esempio.it/scarpe
– Canonical: /scarpe
parametri indesiderati inclusi
parametri desiderati esclusi
ordinamento parametri diverso da URL
– URL: esempio.it/scarpe?taglia=36&col=rosso
– Canonical: esempio.it/scarpe?col=rosso&taglia=36
canonical verso la homepage
canonical senza www (o con www)
– URL: www.esempio.it/scarpe
– Canonical: esempio.it/scarpe
canonical in HTTP su sito in HTTPS
...
PARAMETRI URL
Cosa sono i parametri
Un parametro URL è rappresentato da una coppia di elementi, un parametro ed
un valore, che segue il ? alla fine di un URL e si concatena con &.
Sono dati che non si adattano a una struttura gerarchica di percorsi
/cartella1/cartella2/...
Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO?
Alla base
dell’indicizzazione nei
motori di ricerca c’è il
singolo URL.
Ogni URL,
potenzialmente, può
essere indicizzato.
esempio.com/scarpe
è diverso da
esempio.com/scarpe?
colore=verde
È giusto far
indicizzare la
variante? Dipende!
http://www.ideaeng.com/database-full-text-search-0201
Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO?
Se Googlebot, navigando il sito, trovasse link ad entrambi gli URL, potrebbe
decidere di indicizzare tutte e due le pagine.
Il risultato non sarebbe buono dato che avremmo due pagine identiche indicizzate.
I parametri vengono usati per tante funzioni differenti all’interno di un sito web. A
seconda della funzione specifica del parametro è necessario valutare se l’URL
generato sia da indicizzare oppure da escludere da scansione ed indicizzazione.
Bisogna decidere quale parametro mantenere nella tag rel canonical.
Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO?
Migliora
indicizzazione e
scansione.
Evita indicizzazione
pagine indesiderate.
Crawl budget dedicato
alla pagine utili.
Funzioni tipiche dei parametri URL
I parametri URL vengono usati da webmaster e sviluppatori per diversi finalità.
Non ci sono regole comuni applicabili indistintamente a tutti i siti web.
I CMS fanno utilizzo unico dei parametri quindi sarà tuo compito capire la funzione
di ciascun parametro che incontrerai durante i tuoi SEO Audit.
Tradurre
Es: ?lang=it
Tip: index
Paginare
Es: ?p=2
Tip: index
Tracciare
Es: ?utm_source=referral
Tip: canonicalizzare
Ordinare
Es: ?sort=price
Tip: canonicalizzare/nofollow
Circoscrivere
Es: ?color=red
Tip: canonicalizzare/nofollow*
Specificare
Es: ?id=7
Tip: index*
* Di solito
Le funzioni dei parametri
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 1
Soluzione universale: CANONICAL TAG
La tag rel canonical è accettata da tutti i motori di ricerca e dovrebbe
essere il primo metodo per gestire i parametri del proprio sito web.
Quando Googlebot incontra un URL come questo
http://www.esempio.com/scarpe?utm_source=ppc e scansionandolo legge
una tag rel canonical http://www.esempio.com/scarpe assegnerà
all’URL canonico l’indicizzazione ed il posizionamento.
L'URL canonicalizzato non verrà indicizzato ma potrà comunque essere
scansionato dai bot.
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2
GSC > Scansione >
Parametri URL
Istruire Googlebot,
spiegandogli la
funzione di ciascun
parametro incontrato
durante la
scansione.
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2
Se il parametro è da
indicizzare: “Si,
modifica, riordina o
limita i contenuti
della pagina”
Seleziona funzione
Spunta l’opzione
“Ogni URL”.
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2
Se il parametro non
è da indicizzare
devi selezionare:
“No, non influisce sui
contenuti della
pagina”.
In alternativa puoi
scegliere “Si,
modifica …”, definire
una funzione e poi
selezionare “Nessun
URL”.
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 3
NOFOLLOW
La tag rel nofollow applicata ad un link interno chiede ai motori di ricerca di non
seguire quel link e non passare PageRank, di conseguenza l’URL di
destinazione verrà ignorato e non verrà scansionato.
Se però quell’URL è linkato da altre parti senza nofollow, oppure è presente
nella sitemap.xml, allora quell’URL verrà scansionato ed indicizzato.
Per la gestione dei parametri, la tag nofollow dovrebbe essere usata
quando non ci sono altre alternative.
Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 4
DISALLOW
La direttiva Disallow del robots.txt chiede agli spider dei motori di ricerca di non
scansionare la cartella oppure l’URL definito.
La direttiva Disallow non preclude l’indicizzazione ma impatta solo sulla
scansione.
Come per la tag rel nofollow, questo metodo non dovrebbe essere la prima scelta
per gestire i parametri URL.
Verifica con GSC
Esempi brillanti?
Esempio Zalando
Zalando targettizza
long tail relative al
colore. Come?
1. Il parametro non è
più un parametro
2. meta custom
3. H1 custom
REL PREV/NEXT
Obsolescenza (non) programmata
Just in time!
Ma noi facciamo anche SEO su BING, vero?
Rel prev/next
Regole
Sintassi
Sintassi. Puoi specificare le indicazioni next/previous usando le intestazioni HTTP o
i tag <link> HTML.
Intestazioni HTTP. Restituisci una delle seguenti intestazioni HTTP, o entrambe,
nella risposta di una pagina.
–Link: <www.example.com/cats_part_3; rel="next"> per la parte successiva
dell'articolo.
–Link: <www.example.com/cats_part_1; rel="prev"> per la parte precedente
dell'articolo.
Tag <link> HTML. Inserisci i tag <link> appropriati all'interno dell'elemento
<head> della pagina.
–<link rel="next" href="next_page_URL"> per la parte successiva dell'articolo.
–<link rel="prev" href="previous_page_url"> per la parte precedente
dell'articolo.
Verifica con Screaming Frog
E ora?
Se devi ancora
implementarlo, non
farlo.
Se lo hai già
implementato,
correggi gli errori,
come ad esempio
loop infiniti.
pg1
prev=0
... pg9
next=10
HREFLANG
Hreflang, a cosa serve?
TL;TR: La tag hreflang serve a bypassare l'autorevolezza delle
pagine mostrando in SERP risultati locali.
<link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-ie" hreflang="en-ie" />
<link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-ca" hreflang="en-ca" />
<link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-au" hreflang="en-au" />
<link rel="alternate" href="http://esempio.com/en" hreflang="en" />
<link rel="alternate" href="http://esempio.com/" hreflang="x-default" />
Hreflang, a cosa serve?
Ricerca: Nike
Con l’attributo hreflang, l’utente di lingua Italiana troverà nei
risultati la homepage in italiano, a prescindere
dall’autorevolezza delle altre lingue.
Offrendo risultati localizzati è possibile ridurre il bounce
rate, migliorare il conversion rate ed offrire
un’esperienza utente migliore.
Hreflang, regole
Hreflang è un segnale, non una direttiva.
Alla data in cui scrivo Google e Yandex considerano l’attributo
hreflang, Bing invece usa la meta tag language.
L’attributo hreflang dovrebbe essere presente in tutte le pagine che
hanno copie tradotte in altre lingue. Deve essere inserito in una, e
una soltanto, delle seguenti opzioni:
Nella tag head, quindi nel markup della pagina HTML
Nell’intestazione HTTP
Nella sitemap.xml
Hreflang, regole
Google supporta il formato ISO 639-1 per le lingue, ma è possibile
usare il formato più specifico ISO 3166-1 Alpha 2 per specificare le
regioni geografiche in target.
Il valore dell’attributo hreflang identifica la lingua (nel formato ISO
639-1) e, facoltativamente, zona geografica (nel formato ISO 3166-1
Alpha 2) di un URL alternativo. Ad esempio:
lingua-ZONA
es: contenuti in spagnolo, indipendentemente dalla regione
es-ES: contenuti in spagnolo per utenti della Spagna
es-MX: contenuti in spagnolo per gli utenti del Messico
Hreflang x-default
L'attributo x-default comunica ai motori di ricerca che la pagina
linkata non targettizza nessuna lingua/regione in particolare.
Chi cerca da zone non coperte da HREFLANG finirà sulla versione
definita nel x-default.
Hreflang x-default
L'attributo x-default
comunica ai motori di
ricerca che la pagina
linkata non targettizza
nessuna
lingua/regione in
particolare.
Chi cerca da zone non
coperte da HREFLANG
finirà sulla versione
definita nel x-default.
https://webmasters.googleblog.com/2013/04/x-default-hreflang-for-international-pages.html
Verifica Hreflang – Visual SEO
Verifica Hreflang - GSC
Verifica Hreflang – Screaming Frog
https://www.screamingfrog.co.uk/seo-spider/user-guide/tabs/#hreflang
Errori comuni
Tag di ritorno con errore (404)
definire solo country code (gb)
underscore invece del dash (en_gb)
Country o language code errati (ger al posto di de)
location-lang (gb-en)
Hreflang definite in sitemap e con tag onpage
Canonical incoerente con Hreflang
Usare URL relativi
Hreflang su pagine Noindex
Credenze popolari
Hreflang
non consolida l'autorevolezza delle varie lingue a livello backlink
non risolve problemi di duplicazione.
REPORT COVERAGE
Report copertura GSC
Valide con avvisi
Che cosa sono?
–Si tratta di pagine che sono state
indicizzate, ma che presentano
alcuni problemi, che non siamo
sicuri siano intenzionali da parte
tua.
Errore
Che cosa sono?
–Si tratta di pagine che non è stato
possibile indicizzare per qualche
motivo.
Legenda
Perché è importante?
–Queste pagine vengono mostrate
su Google, ma forse non volevi che
fosse così.
Perché è importante?
–Queste pagine non verranno
mostrate su Google, il che
potrebbe comportare una perdita
di traffico verso il tuo sito.
Valide
Che cosa sono?
–Queste pagine sono state
indicizzate.
Escluse
Che cosa sono?
–Si tratta di pagine che non sono
state indicizzate intenzionalmente.
Legenda
Giovanni Sacheli
evemilano.com
searcus.ch

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SEO ON SITE, CONTROLLARE INDICIZZAZIONE E DIRETTIVE PER GLI SPIDER - Giovanni Sacheli Advanced SEO Tool 2019

  • 1. CHI SONO Giovanni Sacheli NERD, papà, motociclista e appassionato consulente SEO I <3 Technical SEO evemilano.com searcus.ch
  • 2. SEO ON SITE CONTROLLARE INDICIZZAZIONE E DIRETTIVE PER GLI SPIDER
  • 3. Cosa vedremo in 50 minuti… 1. Idicizzazione 2. Sitemap.xml 3. Robots.txt 4. Canonical tag 5. Parametri URL 6. Rel Prev & Next 7. Href Lang 8. Report Coverage GSC
  • 5. Indicizzazione Voglio essere indicizzato in prima pagina!!!!!11!!1
  • 6. Scansione > Indicizzazione > Posizionamento
  • 7. Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzati? Attenzione al dominio di 3° livello
  • 8. Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzati? Perché non sono in sitemap?!
  • 9. Valutare indicizzazione: quanti URL sono indicizzabili? Conta pagine INDEX, canoniche self-referencing, con status code 200 + PDF* Senza canonical? Devi contare tutte le pagine INDEX con Status Code 200
  • 10. Come valutare il valore di pagine indicizzate? Rapporto di indicizzazione = Pagine Indicizzate / Pagine Indicizzabili 369 / 343 = 1,07 = 107% Valutare il risultato? Tra 80% e 120% sono valori accettabili. Se X < 80%: –Google sta perdendo una buona parte di pagine che non vengono indicizzate. Qualità dei contenuti (brevi/copy)? Link interni? Pagine orfane? Se X > 120%: –Google sta indicizzando più pagine di quelle che mi aspetto. Ci sono duplicazioni? Parametri non canonicalizzati? www vs not-www? http vs https?
  • 11. Come scovare problemi? Analisi per cartelle Nel caso ottenessi un rapporto di indicizzazione preoccupante, serve indagare. Come? Ad esempio, analizzando per cartelle! Con l'operatore di ricerca site: oppure con profili specifici in GSC. 11 Pagine indicizzate in cartella
  • 12. Come trovare le cartelle? Visualizzazione a gerarchia
  • 13. Come trovare le cartelle?
  • 15. È possibile registrare profili GSC per singole cartelle in modo da analizzare dati specifici a sezioni del sito (cartelle). Utile per analisi di siti web con lingue in cartelle, oppure con SILO ben definiti e strutturati. Come scovare problemi? Analisi per cartelle
  • 16. Come scovare problemi? Analisi per cartelle Pagine indicizzate in cartella
  • 17. Come scovare problemi? Analisi per cartelle Conteggio pagine indicizzabili in cartella
  • 18. Dati da GSC = 11 URL Dati da crawling: 11 URL Rapporto di indicizzazione = 100% ok la sezione è completamente indicizzata Passo ad analizzare la prossima cartella... Come scovare problemi? Analisi per cartelle
  • 19. Collegare Screaming Frog ai dati di Google
  • 20. Dove ottimizzare? Per aiutarmi faccio una tabella Cartella Crawling (%) Indexing (%) Traffico (%) / 343 (100%) 369 (100%) 1234 (100%) /servizi/ 11 (3%) 11 (3%) 50 (4%) /esempio-1/ 200 (60%) 120 (32%) 22 (1%) /esempio-2/ 131 (37%) 238 (64%) 1162 (94%) ... la sezione /esempio-1/ –indexing: è poco indicizzata –traffico: genera poco traffico la sezione /esempio-2/ –indexing: è over-indicizzata –traffico: genera molto traffico
  • 22. Sitemap.xml La sitemap.xml è una lista formattata e strutturata delle pagine che compongono il sito. Serve da riferimento per i motori di ricerca che potranno sapere: –quali pagina contiene il sito e quindi quali pagine scansionare, –quando sono state aggiornate –con quale frequenza vengono aggiornate –l'importanza relativa delle pagine
  • 23. Sitemap.xml <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?> <urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9"> <url> <loc>http://www.example.com/</loc> <lastmod>2005-01-01</lastmod> <changefreq>monthly</changefreq> <priority>0.8</priority> </url> </urlset>
  • 24. Dove mettere la sitemap L'ubicazione di un file Sitemap determina il set di URL che possono essere inclusi in tale Sitemap. Un file Sitemap situato in http://esempio.it/catalog/sitemap.xml può includere qualsiasi URL che inizia con http://esempio.it/catalog/ ma non può includere URL che iniziano con http://esempio.it/catalog-2/. Un file di indice Sitemap può solo specificare Sitemap trovate nello stesso sito. Ad esempio, http://www.tuosito.com/sitemap_index.xml può includere Sitemap su http://www.tuosito.com ma non su http://www.tuosato.com o su un terzo dominio http: //caio.tuosito.com. Tutti gli URL elencati nella Sitemap devono utilizzare lo stesso protocollo (http, in questo esempio) e risiedere sullo stesso host della Sitemap.
  • 25. Dove mettere la sitemap Consiglio di posizionare la propria Sitemap nella directory principale del proprio server web. http://tuosito.com/sitemap.xml. Maggiori info: https://3v3.run/costruire-sitemap
  • 26. Attributi della sitemap.xml - richiesti Attributo Richiesto oppure Facoltativo Info <urlset> Richiesto Incapsula il file e fa riferimento allo standard del protocollo corrente. <url> Richiesto Tag principale per ogni voce di URL. I tag rimanenti sono figli di questo tag. <loc> Richiesto URL della pagina. Questo URL deve iniziare con il protocollo (come http) e terminare con una barra finale, se il tuo server web lo richiede. Questo valore deve essere inferiore a 2048 caratteri.
  • 27. Attributi della sitemap.xml - facoltativi Attributo Richiesto oppure Facoltativo Info <lastmod> Facoltativo La data dell'ultima modifica del file, utilizzare il formato YYYY-MM-DD. <changefreq> Facoltativo Con che frequenza è probabile che la pagina cambi. I valori validi sono: always, hourly, daily, weekly, monthly, yearly, never. Questo tag è considerato un suggerimento e non un comando. <priority> Facoltativo La priorità di questo URL rispetto ad altri URL sul tuo sito. I valori validi vanno da 0.0 a 1.0. Questo valore non influisce sul modo in cui le tue pagine vengono confrontate con pagine di altri siti, ma consente solo ai motori di ricerca di sapere quali pagine ritieni più importanti per i crawler.
  • 28. SITEMAP-INDEX.XML <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?> <sitemapindex xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9"> <sitemap> <loc>http://www.example.com/sitemap1.xml.gz</loc> <lastmod>2004-10-01T18:23:17+00:00</lastmod> </sitemap> <sitemap> <loc>http://www.example.com/sitemap2.xml.gz</loc> <lastmod>2005-01-01</lastmod> </sitemap> </sitemapindex> SITEMAP.XML <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?> <urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9"> <url> <loc>http://www.example.com/</loc> <lastmod>2005-01-01</lastmod> <changefreq>monthly</changefreq> <priority>0.8</priority> </url> <url> <loc>http://www.example.com/</loc> <lastmod>2005-01-01</lastmod> <changefreq>monthly</changefreq> <priority>0.8</priority> </url> </urlset> Tipologie di sitemap.xml
  • 29. Tipologie di sitemap.xml IMAGE SITEMAP.XML <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?> <urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9" xmlns:image="http://www.google.com/schemas/sitemap-image/1.1"> <url> <loc>http://example.com/sample.html</loc> <image:image> <image:loc>http://example.com/image.jpg</image:loc> </image:image> <image:image> <image:loc>http://example.com/photo.jpg</image:loc> </image:image> </url> </urlset> La sitemap.xml può includere dettagli delle immagini a livello di singolo URL <url> https://support.googl e.com/webmasters/an swer/178636?hl=it
  • 30. Tipologie di sitemap.xml <urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9" xmlns:video="http://www.google.com/schemas/sitemap-video/1.1"> <url> <loc>http://www.example.com/videos/some_video_landing_page.html</loc> <video:video> <video:thumbnail_loc>http://www.example.com/thumbs/123.jpg</video:thumbnail_loc> <video:title>Grilling steaks for summer</video:title> <video:description>Alkis shows you how to get perfectly done steaks every time</video:description> <video:content_loc>http://streamserver.example.com/video123.mp4</video:content_loc> <video:player_loc>http://www.example.com/videoplayer.php?video=123</video:player_loc> <video:duration>600</video:duration> <video:expiration_date>2021-11-05T19:20:30+08:00</video:expiration_date> <video:rating>4.2</video:rating> <video:view_count>12345</video:view_count> <video:publication_date>2007-11-05T19:20:30+08:00</video:publication_date> <video:family_friendly>yes</video:family_friendly> <video:restriction relationship="allow">IE GB US CA</video:restriction> <video:price currency="EUR">1.99</video:price> <video:requires_subscription>yes</video:requires_subscription> <video:uploader info="http://www.example.com/users/grillymcgrillerson">GrillyMcGrillerson</video:uploader> <video:live>no</video:live> </video:video> </url> </urlset> La sitemap.xml può includere dettagli dei video embedded a livello di singolo URL <url> https://support.googl e.com/webmasters/an swer/80471?hl=it
  • 31. SITEMAP-INDEX.XML Encoding UTF-8 come file XML Se fornisci più Sitemap, devi quindi elencare ciascun file Sitemap in un file di indice Sitemap. I file indice Sitemap non possono elencare più di 50.000 Sitemap e non devono avere dimensioni superiori a 50 MB (52.428.800 byte) e possono essere compressi. Puoi avere più di un file di indice Sitemap. Il formato XML di un file di indice Sitemap è molto simile al formato XML di un file Sitemap. SITEMAP.XML Encoding UTF-8 come file XML Puoi fornire più file Sitemap, ma ogni file Sitemap che fornisci non deve contenere più di 50.000 URL e non deve contenere più di 50 MB (52.428.800 byte). Se lo desideri, puoi comprimere i file Sitemap utilizzando gzip per ridurre il tuo requisito di larghezza di banda; tuttavia il file Sitemap una volta non compresso non deve superare i 50 MB. Se si desidera elencare più di 50.000 URL, è necessario creare più file Sitemap. Regole e limiti
  • 32. Verificare la correttezza e completezza di una sitemap.xml 1. Verifico la sitemap.xml con Google Search Console – sintassi e conteggio URL 2. Verifico che siano usati tutti gli attributi in modo corretto. 3. Scansiono il sito, mi interessa esportare la lista delle solite pagine canoniche, INDEX con status code 200. 4. Salvo in locale la sitemap.xml, la scansiono in modalità lista con Screaming Frog ed esporto la lista di URL. 5. Confronto le due liste con una formula vlookup di Excel. Cosa cerco? – Ci sono URL in sitemap e non nel sito? – Ci sono URL nel sito e non in Sitemap? – Ci sono status code 3xx, 4xx, 5xx in sitemap.xml? Maggiori info: https://3v3.run/check-sitemap
  • 33. URL noindex in Sitemap.xml? Perché no! La segnalazione non è per forza un problema, può essere voluto il noindex tag archivi ... noindex, follow
  • 36. Robots.txt Cos'è: è un file di configurazione del sito web posizionato nella root del web server. –/robots.txt A cosa serve: con questo file è possibile definire, a livello di user-agent, policy di accesso alle aree del sito, indica ai bot cosa è scansionabile del sito web.
  • 37. Robots.txt Sintassi: <field>:<optionalspace><value><optionalspace> I commenti possono essere inclusi nel file dopo il carattere '#'. Il file non può superare i 500 kilobyte - https://developers.google.com/search/reference/robots_txt Il record inizia con una o più righe User-agent, seguite da una o più linee Disallow. User-agent: nome del bot per il quale il record descrive la politica di accesso. Disallow: URL completo o parziale (anche Regex) che non deve essere visitato. Qualsiasi URL che inizia con questo valore non verrà recuperato dai bot che rispettano il file robots.txt. Disallow: /help disabilita sia /help.html che /help/index.html Disallow: /help/ non consente /help/index.html ma consente /help.html
  • 38. #esempio disallow folder, allow sub folder User-agent:* Disallow:/foto Allow:/foto/mamma.jpg #sitemap.xml link Sitemap: https://www.esempio.it/sitemap.xml #tutto aperto User-agent:* Disallow: #tutto chiuso (ops!) User-agent:* Disallow:/ Robots.txt esempio
  • 40. Bloccare risorse confidenziali con il Disallow nel Robots.txt Robots.txt senza status code mancante o errato Robots.txt è case-sensitive Robots.txt totalmente chiusi Definire Robots.txt Crawl-delay Bloccare la cartella wp-content Maggiori info: https://3v3.run/errori- robots File Robots.txt vuoti Mettere un URL in disallow tramite il Robots.txt per evitare che una risorsa appaia nei risultati di ricerca Usare il Disallow nel Robots.txt per rimuovere dai risultati di ricerca l’URL di pagine non più esistenti Mettere in Disallow nel Robots.txt URL con redirezioni attive (affiliati?) Usare il Disallow nel Robots.txt su pagine che hanno la meta tag noindex o nofollow o X-Robots- Tags Errori comuni nel robots.txt
  • 43. Canonical tag? Un filtro per screamre lo scremabile Il compito di un motore di ricerca è mostrare risultati pertinenti in risposta ad una ricerca utente. Per fare un buon lavoro Google deve avere nel suo indice il maggior numero possibile dei documenti presenti in internet tra cui poter scegliere, indicizzarli tutti non è possibile al momento. Alla data in cui scrivo, si stima che l’indice di Google contenga meno del 5% di tutte le pagine presenti in Internet, dark web compreso. Google non può indicizzare tutto, servono filtri che rimuovono pagine che non devono essere indicizzate. Ad esempio, un parametro può generare centinaia di URL sostanzialmente uguali, è uno spreco farli indicizzare tutti. Maggiori info: https://3v3.run/canonical
  • 44. Canonicalizzare sigifica trasmettere autorevolezza, rilevanza e ranking dalla pagina canonicalizzata alla pagina canonica. Canonicalizzare? Canonicalizzazione? Was ist das?
  • 45. A cosa serve <link rel="canonical" href="https://esempio.it/abiti/abiti-blu" /> La tag rel canonical serve ad aiutare Google a capire quali pagine indicizzare e quali invece considerare duplicate. Questa tag si inserisce nella sezione <heade> della pagina HTML. In teoria andrebbe inserita solo nella pagine da canonicalizzare ma praticamente tutti i CMS inseriscono la tag rel canonical in tutte le pagine, anche quelle che si auto-referenziano nel canonical.
  • 46. A cosa serve Esistono diversi motivi per cui conviene scegliere espressamente una pagina canonica in un insieme di pagine duplicate o simili: –Specificare l’URL da mostrare nei risultati di ricerca. –Consolidare i segnali associati ai link per pagine simili o duplicate. –Gestire i contenuti duplicati distribuiti ad altri siti web. –Aiutare Googlebot a non scansionare pagine inutili.
  • 47. Verificare canonical 1. Usa Screaming Frog 2. Esegui una scansione dei link interni 3. Naviga la scheda Canonical 4. Analizza con i filtri le possibilità di errore: presenti, mancanti, canonicalizzati.
  • 48. Verificare canonical Canonical tag presenti (contains canonical): Conteggio di tutte le pagine trovate da Screaming Frog che contengono una tag rel canonical. Canonical tag mancanti (missing): Conteggio delle pagine che non presentano la tag rel canonical. In teoria non è un errore non avere la tag se l’URL è canonico di se è stesso, come dicevo i CMS tendono ad inserirla comunque Canonical tag canonicalizzati (canonicalised): Le pagine canonicalizzate sono pagine che contengono canonical che punta ad altre pagine. I motori di ricerca non dovrebbero indicizzare pagine canonicalizzate.
  • 49. Errori comuni nella tag rel canonical link relativi – URL: esempio.it/scarpe – Canonical: /scarpe parametri indesiderati inclusi parametri desiderati esclusi ordinamento parametri diverso da URL – URL: esempio.it/scarpe?taglia=36&col=rosso – Canonical: esempio.it/scarpe?col=rosso&taglia=36 canonical verso la homepage canonical senza www (o con www) – URL: www.esempio.it/scarpe – Canonical: esempio.it/scarpe canonical in HTTP su sito in HTTPS ...
  • 51. Cosa sono i parametri Un parametro URL è rappresentato da una coppia di elementi, un parametro ed un valore, che segue il ? alla fine di un URL e si concatena con &. Sono dati che non si adattano a una struttura gerarchica di percorsi /cartella1/cartella2/...
  • 52. Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO? Alla base dell’indicizzazione nei motori di ricerca c’è il singolo URL. Ogni URL, potenzialmente, può essere indicizzato. esempio.com/scarpe è diverso da esempio.com/scarpe? colore=verde È giusto far indicizzare la variante? Dipende! http://www.ideaeng.com/database-full-text-search-0201
  • 53. Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO? Se Googlebot, navigando il sito, trovasse link ad entrambi gli URL, potrebbe decidere di indicizzare tutte e due le pagine. Il risultato non sarebbe buono dato che avremmo due pagine identiche indicizzate. I parametri vengono usati per tante funzioni differenti all’interno di un sito web. A seconda della funzione specifica del parametro è necessario valutare se l’URL generato sia da indicizzare oppure da escludere da scansione ed indicizzazione. Bisogna decidere quale parametro mantenere nella tag rel canonical.
  • 54. Perché vanno gestiti i parametri per una corretta SEO? Migliora indicizzazione e scansione. Evita indicizzazione pagine indesiderate. Crawl budget dedicato alla pagine utili.
  • 55. Funzioni tipiche dei parametri URL I parametri URL vengono usati da webmaster e sviluppatori per diversi finalità. Non ci sono regole comuni applicabili indistintamente a tutti i siti web. I CMS fanno utilizzo unico dei parametri quindi sarà tuo compito capire la funzione di ciascun parametro che incontrerai durante i tuoi SEO Audit.
  • 56. Tradurre Es: ?lang=it Tip: index Paginare Es: ?p=2 Tip: index Tracciare Es: ?utm_source=referral Tip: canonicalizzare Ordinare Es: ?sort=price Tip: canonicalizzare/nofollow Circoscrivere Es: ?color=red Tip: canonicalizzare/nofollow* Specificare Es: ?id=7 Tip: index* * Di solito Le funzioni dei parametri
  • 57. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 1 Soluzione universale: CANONICAL TAG La tag rel canonical è accettata da tutti i motori di ricerca e dovrebbe essere il primo metodo per gestire i parametri del proprio sito web. Quando Googlebot incontra un URL come questo http://www.esempio.com/scarpe?utm_source=ppc e scansionandolo legge una tag rel canonical http://www.esempio.com/scarpe assegnerà all’URL canonico l’indicizzazione ed il posizionamento. L'URL canonicalizzato non verrà indicizzato ma potrà comunque essere scansionato dai bot.
  • 58. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2 GSC > Scansione > Parametri URL Istruire Googlebot, spiegandogli la funzione di ciascun parametro incontrato durante la scansione.
  • 59. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2 Se il parametro è da indicizzare: “Si, modifica, riordina o limita i contenuti della pagina” Seleziona funzione Spunta l’opzione “Ogni URL”.
  • 60. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 2 Se il parametro non è da indicizzare devi selezionare: “No, non influisce sui contenuti della pagina”. In alternativa puoi scegliere “Si, modifica …”, definire una funzione e poi selezionare “Nessun URL”.
  • 61. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 3 NOFOLLOW La tag rel nofollow applicata ad un link interno chiede ai motori di ricerca di non seguire quel link e non passare PageRank, di conseguenza l’URL di destinazione verrà ignorato e non verrà scansionato. Se però quell’URL è linkato da altre parti senza nofollow, oppure è presente nella sitemap.xml, allora quell’URL verrà scansionato ed indicizzato. Per la gestione dei parametri, la tag nofollow dovrebbe essere usata quando non ci sono altre alternative.
  • 62. Come gestire i parametri ed evitare duplicazioni - 4 DISALLOW La direttiva Disallow del robots.txt chiede agli spider dei motori di ricerca di non scansionare la cartella oppure l’URL definito. La direttiva Disallow non preclude l’indicizzazione ma impatta solo sulla scansione. Come per la tag rel nofollow, questo metodo non dovrebbe essere la prima scelta per gestire i parametri URL.
  • 65. Esempio Zalando Zalando targettizza long tail relative al colore. Come? 1. Il parametro non è più un parametro 2. meta custom 3. H1 custom
  • 69. Ma noi facciamo anche SEO su BING, vero?
  • 72. Sintassi Sintassi. Puoi specificare le indicazioni next/previous usando le intestazioni HTTP o i tag <link> HTML. Intestazioni HTTP. Restituisci una delle seguenti intestazioni HTTP, o entrambe, nella risposta di una pagina. –Link: <www.example.com/cats_part_3; rel="next"> per la parte successiva dell'articolo. –Link: <www.example.com/cats_part_1; rel="prev"> per la parte precedente dell'articolo. Tag <link> HTML. Inserisci i tag <link> appropriati all'interno dell'elemento <head> della pagina. –<link rel="next" href="next_page_URL"> per la parte successiva dell'articolo. –<link rel="prev" href="previous_page_url"> per la parte precedente dell'articolo.
  • 74. E ora? Se devi ancora implementarlo, non farlo. Se lo hai già implementato, correggi gli errori, come ad esempio loop infiniti. pg1 prev=0 ... pg9 next=10
  • 76. Hreflang, a cosa serve? TL;TR: La tag hreflang serve a bypassare l'autorevolezza delle pagine mostrando in SERP risultati locali. <link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-ie" hreflang="en-ie" /> <link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-ca" hreflang="en-ca" /> <link rel="alternate" href="http://esempio.com/en-au" hreflang="en-au" /> <link rel="alternate" href="http://esempio.com/en" hreflang="en" /> <link rel="alternate" href="http://esempio.com/" hreflang="x-default" />
  • 77. Hreflang, a cosa serve? Ricerca: Nike Con l’attributo hreflang, l’utente di lingua Italiana troverà nei risultati la homepage in italiano, a prescindere dall’autorevolezza delle altre lingue. Offrendo risultati localizzati è possibile ridurre il bounce rate, migliorare il conversion rate ed offrire un’esperienza utente migliore.
  • 78. Hreflang, regole Hreflang è un segnale, non una direttiva. Alla data in cui scrivo Google e Yandex considerano l’attributo hreflang, Bing invece usa la meta tag language. L’attributo hreflang dovrebbe essere presente in tutte le pagine che hanno copie tradotte in altre lingue. Deve essere inserito in una, e una soltanto, delle seguenti opzioni: Nella tag head, quindi nel markup della pagina HTML Nell’intestazione HTTP Nella sitemap.xml
  • 79. Hreflang, regole Google supporta il formato ISO 639-1 per le lingue, ma è possibile usare il formato più specifico ISO 3166-1 Alpha 2 per specificare le regioni geografiche in target. Il valore dell’attributo hreflang identifica la lingua (nel formato ISO 639-1) e, facoltativamente, zona geografica (nel formato ISO 3166-1 Alpha 2) di un URL alternativo. Ad esempio: lingua-ZONA es: contenuti in spagnolo, indipendentemente dalla regione es-ES: contenuti in spagnolo per utenti della Spagna es-MX: contenuti in spagnolo per gli utenti del Messico
  • 80. Hreflang x-default L'attributo x-default comunica ai motori di ricerca che la pagina linkata non targettizza nessuna lingua/regione in particolare. Chi cerca da zone non coperte da HREFLANG finirà sulla versione definita nel x-default.
  • 81. Hreflang x-default L'attributo x-default comunica ai motori di ricerca che la pagina linkata non targettizza nessuna lingua/regione in particolare. Chi cerca da zone non coperte da HREFLANG finirà sulla versione definita nel x-default. https://webmasters.googleblog.com/2013/04/x-default-hreflang-for-international-pages.html
  • 82. Verifica Hreflang – Visual SEO
  • 84. Verifica Hreflang – Screaming Frog https://www.screamingfrog.co.uk/seo-spider/user-guide/tabs/#hreflang
  • 85. Errori comuni Tag di ritorno con errore (404) definire solo country code (gb) underscore invece del dash (en_gb) Country o language code errati (ger al posto di de) location-lang (gb-en) Hreflang definite in sitemap e con tag onpage Canonical incoerente con Hreflang Usare URL relativi Hreflang su pagine Noindex
  • 86. Credenze popolari Hreflang non consolida l'autorevolezza delle varie lingue a livello backlink non risolve problemi di duplicazione.
  • 89. Valide con avvisi Che cosa sono? –Si tratta di pagine che sono state indicizzate, ma che presentano alcuni problemi, che non siamo sicuri siano intenzionali da parte tua. Errore Che cosa sono? –Si tratta di pagine che non è stato possibile indicizzare per qualche motivo. Legenda Perché è importante? –Queste pagine vengono mostrate su Google, ma forse non volevi che fosse così. Perché è importante? –Queste pagine non verranno mostrate su Google, il che potrebbe comportare una perdita di traffico verso il tuo sito.
  • 90. Valide Che cosa sono? –Queste pagine sono state indicizzate. Escluse Che cosa sono? –Si tratta di pagine che non sono state indicizzate intenzionalmente. Legenda