IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
Memorie di guerra
1. MEMORIE di GUERRA:
i reduci raccontano…
Scuola secondaria di I° grado
“G. Zanellato”
Classe 3C
A cura della prof.ssa Ester Besusso
2. Scoprire il passato attraverso la testimonianza di chi
il passato l’ha costruito … con la propria vita!
Un’esperienza da non perdere!
3. Nel mese di marzo abbiamo avuto il piacere di incontrare alcuni membri
dell’Associazione Reduci della seconda guerra mondiale di Monselice,
e precisamente i signori:
Stelvio ZIRON, Giuseppe TREVISAN, Attilio BIZZOTTO, Domenico TIENGO,
accompagnati dal prof. Roberto VALANDRO, esperto di storia locale.
4. Testimonianza di Stelvio Ziron
“ Lavoravo come ferroviere ed ebbi modo di vedere transitare in
stazione molti treni - merci carichi di armi e di Ebrei.
Dai vagoni provenivano grida ed urla disperate… Cercavo di aiutare
queste povere persone, dando loro di nascosto del cibo e dell’acqua,
anche a rischio di essere scoperto e imprigionato per questo…
5. Continua il signor Ziron:
”Ero telegrafista; dalla stazione di Bologna mi veniva
riferito ciò che contenevano i treni che sarebbero transitati
per Monselice. Io dovevo comunicare ai capistazione gli
ordini di servizio che ricevevo.
6. Poi divenni io stesso capostazione. Feci il tirocinio a Vicenza.
Una sera, mentre ero alla guida di un treno, il ‘Pippo’, un aereo
nemico che bombardava qualunque cosa fosse in movimento,
colpì la locomotiva in cui mi trovavo. Mi salvai lanciandomi in un
fiume ghiacciato e trovando riparo sotto il ghiaccio superficiale.
7. Facendo il mio lavoro, ero a conoscenza degli spostamenti di
truppe ed armi, informazioni preziose che riferivo a chi
combatteva i fascisti e i tedeschi. Conoscevo direttamente solo
una persona, così, se mi avessero catturato e torturato per avere
da me notizie sulla Resistenza, non avrei potuto fare il nome di
nessuno.
Fui arrestato ed imprigionato tre o quattro volte.
Sono fiero di aver combattuto per la liberazione del mio Paese!”
8. Testimonianza di Giuseppe Trevisan
“Ero un sergente di fanteria. Mi imprigionarono tra l’8 ed il 9
settembre 1943 e mi rinchiusero in un lager tedesco, del
distretto 17 A, dove rimasi per più di due anni in condizioni di
vita durissime!
9. I lager erano luoghi terribili, recintati con filo spinato, sorvegliati
da guardie che sparavano su chiunque tentasse di fuggire.
Eravamo costretti a vivere in baracche piccole e malsane, il cibo
era scarso e poco nutriente (pane, carote, patate…), avevamo così
tanta fame che eravamo ridotti a cibarci di piccoli roditori.
Quando si doveva dividere il pane, era una lotta anche fra di noi…
10. Tutto quello che si possedeva era molto importante, anche le
scarpe che molti prigionieri portavano persino la notte per
paura che potessero essere rubate da qualche compagno che ne
era sprovvisto.
Il mio era un lager destinato agli operai e i prigionieri venivano
fatti lavorare in modo straziante ed eccessivo”.
11. Il professor Valandro ci ha presentato la storia di altri reduci:
Domenico Tiengo, ad esempio, partì per la guerra a 19 anni e fu
mandato nei Balcani. Le condizioni di vita dei soldati erano durissime:
tutti mangiavano e dormivano pochissimo, così erano colpiti da molte
malattie. Lui si ammalò di scabbia, la “malattia dei poveri”; ricoverato
e poi dimesso, ritornò a combattere.
12. Attilio Bizzotto durante la guerra combattè come soldato-carabiniere
e come partigiano sul Monte Grappa.
Pietro Gattolin ha riportato in un libro le sue esperienze di guerra ed
il prof. Valandro ce ne ha letti alcuni passi .
13. Incontrare queste persone, che ci hanno parlato con
lucidità e chiarezza delle loro esperienze di soldati e
partigiani, ci ha emozionato e ci ha permesso di:
14. capire la dura realtà degli anni di guerra;
conoscere persone che hanno dimostrato il loro
coraggio ed il loro valore, aiutando chi era
perseguitato;
riflettere sull’importanza di vivere in uno Stato
democratico, che rispetta la libertà ed i diritti di
ognuno.
Per questa libertà e per questi diritti dobbiamo
ringraziare chi ha combattuto, mettendo a
repentaglio la propria vita, per consentire a
tutti di vivere in un mondo migliore.
I testi sono stati scritti grazie agli appunti di:
Aurora e Sarah, Luna, Federica, Tracy e Francesca, Egon e
Francesco.