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Roberto ROGNONI: vive e lavora a San Donato Milanese. Inizia a fotografare nel
1965 individuando, per la sua ricerca, temi ben precisi e circoscritti: le fotografie di teatro,
di viaggio, i reportage a carattere documentaristico e sociale, e ultimamente gli audiovisivi
fotografici. Nel 1999 ha promosso la costituzione dell’Archivio Fotografico Storico della
Città di San Donato Milanese e dall’anno 2000 ne è il curatore. Collabora con le riviste
Fotoit e Riflessioni, edite dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche di Torino.
Dal 1994 è il fotografo di scena di Quelli di Grock, storica compagnia teatrale di Milano;
ha anche collaborato con importanti compagnie italiane e straniere.
La fabbrica dei sogni un servizio fotografico nella fabbrica di manichini
Almax di Mariano Comense è stata l’occasione che mi ha permesso di
realizzare questo lavoro. L’audiovisivo pone all’attenzione dello spettatore
diversi spunti di discussione sul mondo della moda: così manichini, vetrine,
mannequins, pubblicità fanno parte di un mondo costruito con grande abilità e
creatività che induce i consumatori a crearsi inutili bisogni, a pensare di poter
realizzare tanti sogni piacevoli, che quasi sempre rimangono tali.
Erika FERRARI: foto amatrice appassionata di macro-fotografia, still-life e paesaggio
ma anche di musica e arte, non manca mai di raccontare tutto questo attraverso le sue
immagini al motto di “fotografo tutto quello che mi piace!” Annamaria ROSSETTI:
ex insegnante d'arte presso istituti statali adora le architetture nude e crude o natura
senza intrusione umana. Lo stimolo per ritrarre persone di coglierle in atteggiamenti
particolari, nella quotidianità o in situazioni di rilassatezza (Spero di esserci riuscita ...).
Mario URBANI: pittore e fotoamatore di lungo corso, tutte le sue esperienze sono
raccontate nelle innumerevoli diapositive che sono nel suo archivio personale. Non solo
spiagge e montagne ma molte persone e luoghi particolari. Questo progetto è stato
l'occasione per mettersi alla prova con il digitale “serio”. Ermanno
PERTEGHELLA: fotoamatore; tutto streetphotography e bianco e nero, ama anche
fotografare cantanti e musicisti durante le loro esibizioni nei locali o teatri. Un occhio non
particolarmente “fotografico”, ma che sa cogliere punti vista che sfuggono ai più.
Circolo Fotografico
Roverbella
People questa slide fotografica nasce dall'idea di raccontare tutti noi mentre
interagiamo con altre persone pur non conoscendole e forse nemmeno senza
volerlo; attendere il passaggio di un anziano sulle strisce pedonali, che magari
girandosi ci ringrazia, piuttosto che scansare uno scooter “a tutta birra”dentro
ad un vicolo che sicuramente non sarebbe riuscito ad evitarci.
People vuol essere una sorta di omaggio a tutti questi accadimenti, alle
spontaneità di questi momenti e soprattutto alla gente di tutti giorni nella loro
quotidianità.
Gianni LONARDI - BFI Fotoclub Monzambano
Il Grande Spirito Museo nazionale degli indiani d America
Si trova sulla One Bowling Grean nella zona Lower Manhattan Quartiere
Financial District.
Un tuffo nella fantasia tra documenti fotografici e costumi di questo grande
popolo da sempre denigrato
Nadia COPELLI - BFI Fotoclub Monzambano
Iran, luce dei miei occhi nel paese delle mille e una notte nell’antica
Persia. Tra donne invisibili e maestose moschee.
imMAginaRE Molte volte, durante una immersione, mi sono trovato davanti
a situazioni che mi davano sensazioni diverse dal puro interesse
naturalistico. Scattavo le foto e sul monitor rivedevo solo una semplice
riproduzione di soggetti senz'anima e mi chiedevo il perché. Volevo ritrovare
la magia dei momenti, la fantasia delle forme, lo stupore dei colori. Ho capito
che mi mancava la musica. Ho scelto il primo movimento del Quartetto in do
diesis minore op. 131 di Beethoven. L' ho portato sott'acqua con me. Nella
mia mente. Finalmente sono riuscito a vedere il mio mare con gli occhi
dell'anima.
Alberto VINCENZI e Cristian BONATI - BFI Fotoclub Monzambano
Insonnia a Burano Burano di notte: nessuno che cammina, nessuno che
ammira i colori delle case, nessuno che chiacchiera, nessuno che appende i
panni al sole, nessuno che pesca ... nessuno. E’ proprio in questo lasso di
tempo che si può ammirare tranquillamente l’isola. Ma tutta questa calma fa
immaginare cose strane, colori e scritte non sempre naturali ... e sale
l’insonnia che ci porta all’alba di un altro giorno in laguna.
Lorenzo SCOGLIO: legnanese,appassionato di fotografia e da anni socio
dell'associazione Fotografica "Circolo87" di San Vittore Olona (MI).
Viaggiatore ,utilizza il reportage come mezzo per conoscere e far conoscere
le diverse realtà che di volta in volta ha vissuto ed incontrato.Ogni popolo ed
ogni luogo hanno una storia da raccontare e gli audiovisivi sono per lui la via
ottimale
Different Worlds il Darfur è una porzione d’Africa che sta vivendo da
lunghissimo tempo una situazione umana drammatica, troppo spesso
dimenticata dal mondo civile. Diventato simbolo dell’indifferenza mondiale il
Darfur vive la propria agonia inumana e bestiale per la sola colpa di non
essere ritenuto un paese economicamente interessante. Un’espressione
geografica senza futuro, una realtà dura e crudele dove anche la speranza
sembra svanire.
Daniele OLIOSO - BFI Fotoclub Monzambano
Il Giardino dei Tarocchi - Giardino dei Tarocchi, parco artistico in località
Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione di Capalbio (Grosseto).
Ideato dall’artista franco-statunitense Niki De Saint Phalle. Popolato da
gigantesche statue ispirate alle figure degli Arcani maggiori dei Tarocchi.
Iniziò la sua costruzione nel 1979, tutt’ora in continua evoluzione, grazie a
un’equipe di nomi famosi dell’arte contemporanea. Non è intenzione
documentare il parco, solo l’atmosfera magica che si respira, i colori intensi e
la spasmodica dilatazione delle forme.
Emio LANINI - TRIANGOLO MULTIVISIONE (Firenze)
si considera autodidatta. Gli piace fissare momenti di vita e
descrivere situazioni. Si avvicina alla multivisione per passare
ultimamente alla creazione di audiovisivi.
Un passo oltre la soglia un tema molto attuale, la perdita
del lavoro e conseguentemente della felicità famigliare, porta un
uomo ad autodistruggersi.
Gianni LONARDI - BFI Fotoclub Monzambano
Bernina Il famoso trenino rosso che da Tirano porta a Saint Moritz,
attraversando paesaggi mozzafiato. Il tutto visto dalla prospettiva del
finestrino di un vagone del treno.
Nadia COPELLI - BFI Fotoclub Monzambano
Le coltivatrici di alghe a Paje Arcipelago di Zanzibar.
Isola di Unguja. Villaggio di Paje: nelle acque basse che bagnano le rive le
donne hanno inventato una professione. Fissati nella sabbia pali di legno a
distanza regolare e, tesa tra loro una cordicella, coltivano alghe. Su ogni
filo, infatti, vengono attaccati piccoli pezzetti di alga che nel giro di 15 giorni
crescono più del doppio creando una collana vivente. La bassa marea
segna il momento della raccolta, vengono raccolte in sacchi e poi appese
ad essiccare per qualche giorno. Verranno poi vendute al mercato per usi
culinari, cosmetici e medicinali. Il commercio delle alghe è, oggi, una voce
importante del capitolo economico del paese.
Paolo GRAPPOLINI - TRIANGOLO MULTIVISIONE (Firenze)
fotografa da 30 anni riconoscendo nella fotografia il mezzo di espressione a lui prediletto. Il
suo interesse per le storie di uomini e donne comuni. Con la sua macchina fotografica cerca
sempre di raccontare e sviluppare un proprio stile narrativo atto ad indagare lo spirito intimo.
Da pochi anni si dedica con particolare interesse all’audiovisivo fotografico
Pierino BRAVI e Gianni LONARDI - BFI Fotoclub Monzambano
Dallo spazio Una navicella spaziale si è arenata nel letto del fiume,
proprio dove è stata costruita la Città della Scienza.
GianCarlo BARTOLOZZI - TRIANGOLO MULTIVISIONE (Firenze)
nasce fotografo, stampa da sè, partecipa con successo a diversi concorsi.
Passa in fretta alla multivisione. Ultimamente si dedica agli audiovisivi usando
software PTE e MObject preferendo quest’ultimo, più versatile e completo che
gli permette di esprimere al meglio le sue emozioni.
Ode al Buddha Un paese di cristallo, perchè cristallizzate sono le
montagne. Altissime piramidi di roccia e ghiaccio che trafiggono un cielo
incredibilmente blu. Un mondo trasparente e fragile difeso con coraggio da
monaci, contadini e pastori in prima linea per la conservazione degli
innumerevoli gompa (monaster) custoditi dell’identità nazionale che
caratterizzano il paesaggio del Ladakh il “Piccolo Tibet”. Un paese di cristallo,
perchè cristallizzato è lo stile di vita degli abitanti che pare immutato da
secoli. Cristallizati i visi intensi graffiati dal sole e gli occhi curiosi.
Andrea PIVARI - Lazise (VR)
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Giorgio CIVIDAL - Filò Multivisioni (Altivole - TV)
Chadar - Fiume di Ghiaccio nel cuore del Ladakh si
nasconde un ex regno, lo Zanskar. Otto mesi all’anno, la
neve blocca i passi delle sue bellissime montagne e questa
meravigliosa vallata vive in una completa autonomia. I
piccoli villaggi sono allora isolati. Nel cuore dell’inverno, il
fiume Zanskar offre una breccia che provvisoriamente
porge fine a quest’isolamento. In preda al freddo, le acque
si solidificano. Viene allora creato un corso di ghiaccio nel
cuore delle montagne. La tumultuosa Zanskar diventa allora
Chadar, il Fiume Gelato.
Nadia COPELLI - BFI Fotoclub Monzambano
Namib, spazio senza fine Le dune di Sossuesvlei, le più alte del
mondo, sono il cuore del Namib, Naukluft Park.
La Dead Valley con il bianco accecante della spianata arida tra le dune
dove si ergono acacie scheletriche ed annerite dal tempo, forse più di 500
anni.
L’arcobaleno di Myriam le immagini sono state realizzate al Children’s
Central Hospital –department of Onco-Ematology, Tblisi Georgia, per la
Fondazione Cure 2 Children che ha l’obiettivo di aiutare i bambini con tumori
o malattie del sangue nei paesi in via di sviluppo che non hanno possibilità di
accedere a cure adeguate e dare loro possibilità di guarigione.Pur nella
necessità di evidenziare le condizioni di coloro che soffrono, che è alla base
delle attività di aiuto della Fondazione, le immagini sono state realizzate con
l’intento non tanto di impietosire o colpire con la crudezza e la drammaticità
delle vicende, quanto con quella di rappresentare con la sofferenza il punto di
partenza per un messaggio di speranza che con “l’amore” e “la scienza”
guarisce. L’arcobaleno che è un segno di pace del patto tra Dio e l’umanità, in
questo caso è un segno di speranza e di rinascita per tutti i bambini che pur
nella sofferenza non hanno perso la gioia e la voglia di vivere.
Sergio ZUANETTI - BFI Fotoclub Monzambano
Linee nella nebbia Un intrico di tronchi, nessun orizzonte, nessun punto
di riferimento. Sogno o incubo? Poi una luce nella nebbia. Come se fosse il
sole.