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Cinque regole per avere un buon team
Collaborazione e produttività non possono che marciare di pari passo. Nessun manager può
incrementare la sua produzione senza un sano rapporto con tutti i membri del suo team. Ecco perché
la collaborazione non solo nel rapporto manager-sottoposti, ma anche tra gli stessi colleghi è
fondamentale.
Innanzitutto serve un organigramma chiaro, dove ci sia un supervisore e non molti ruoli intermedi.
Questi ultimi spesso sono causa di gelosie e invidie e influiscono negativamente sulla produzione.
Si deve poi remare tutti nella stessa direzione. Lavorando a più mani su singoli task è un’iniezione
di adrenalina, che sollecita l’impegno e favorisce la collaborazione.
I meeting servono, ma non devono essere troppo frequenti. Alcune grandi multinazionali si sono
date delle regole ferree sugli incontri tra colleghi. Intel, per esempio, all’inizio del meeting chiede
che vengano identificati e condivisi i pochi e chiari obiettivi dell’incontro. In Apple invece è
possibile sospendere il meeting se una buona parte dei presenti lo ritiene inutile.
I leader devono impegnarsi a rendere i processi decisionali standardizzati e fluidi, chiaramente
assegnati a poche figure responsabili. Il tempo risparmiato dalle lungaggini decisionali potrà
finalmente essere investito per valutare nuove opportunità di crescita e per portare vantaggio
concreto all’impresa.
Ogni componente di un team può avere idee, giuste o sbagliate. Il buon manager deve ascoltare
tutti, ma poi saper decidere con saggezza, concentrandosi solo su pochi punti. Pochi progetti per
volta, ma selezionati con dovizia senza prendere scelte accettate. E, una volta accettata una sfida,
tutti si devono impegnare al meglio per portarla a termine. Sia chi ne era promotore, sia chi aveva
altre proposte precedentemente scartate.

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