Intervento di Emanuele Lazzarini - Manager di RWA Consulting, in occasione dell'evento Welfare Aziendale - Persone Felici e in Salute per Aziende Produttive, organizzato da ShapeMe
L’offerta di welfare aziendale, nella forma di piani Flexible Benefit, Mobilità e Work-life Balance interessa sempre più un’amplia platea di aziende altamente eterogenee nel settore di attività economica: tra gennaio e agosto 2016, si segnala un raddoppio nel numero di nuove acquisizioni (per portali e/o consulenze) rispetto allo stesso periodo del 2015.
La trasversalità dei settori caratterizza il mercato del welfare e dei servizi ai dipendenti; i piani Flexible Benefit emergono come la soluzione prevalentemente adottata dalle aziende che attivano un portale online dedicato (tra flexible, mobility o worklife) per la gestione del welfare aziendale.
La composizione complessiva dei consumi evidenzia significative diversità in funzione dell’ammontare di Flexible Benefit pro-capite a disposizione dei beneficiari, in particolare si evidenzia, in riferimento a quote Benefit inferiori a 1.000€ pro-capite:
Maggiore ricorso a servizi Fringe Benefit (+8% circa);
Maggiore ricorso a servizi di Assistenza sanitaria (+17% circa).
In termini percentuali:
I servizi di Istruzione, Sanità e Previdenza risultano comporre almeno il 70% circa di spesa per utenti compresi tra i 46 ed i 65 anni di età.
Per gli utenti compresi tra i 31 ed i 35 anni di età, oltre che per gli utenti con oltre 65 anni di età, la quota imputabile a tali servizi risulta pari a circa il 50% dei consumi complessivi.
Al di sotto dei 30 anni di età il consumo aggregato di servizi Istruzione, Sanità e Previdenza non rappresenta in media più di un terzo dei consumi complessivi.