1. Sergio Lironi
Viaggio in Europa
Ecoquartieri e Green Capitals
Comitati San Carlo e Rete Arcella Viva
San Carlo, sala polivalente
Padova, sabato 18 novembre 2017
Master in
Governo delle reti di sviluppo locale
Padova, 11 marzo 2017
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA
Dipartimento FISPPA
Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata
2. VIAGGIO IN EUROPA
Ecoquartieri e Green Capitals
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
Cap. 2 - Il ruolo dell’agricoltura urbana e delle infrastrutture verdi
Cap. 3 - Il Parco Agro-paesaggistico Metropolitano
Sergio Lironi
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
3. Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
1.1 Visione strategica e governance
1.2 Pianificazione d’area vasta
1.3 Una nuova idea di città
1.4 Sostenibilità ambientale ed Eco-quartieri
1.5 Spazio pubblico e qualità urbana
1.6 Inclusione sociale e culturale
1.7 Partecipazione degli abitanti
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
VIAGGIO IN EUROPA
Ecoquartieri e Green Capitals
4. Fattori di crisi
Crisi dei modelli e degli strumenti urbanistici
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
5. Il ruolo delle città
nella sfida posta dai cambiamenti climatici
Oggi la metà della popolazione mondiale vive nelle
città e tale quota dovrebbe raggiungere i due terzi entro il
2050. Si calcola che le città incidano per il 75% sui consumi
energetici globali, generando oltre l’80% di tutte le emissioni di
gas climalteranti. In Europa già oggi il 75% della popolazione
vive in aree urbane.
Nello stesso tempo, le città, e in particolare quelle costiere,
saranno più esposte agli effetti del cambiamento climatico in
atto, ad esempio a fenomeni quali l'innalzamento delle acque
degli oceani ed eventi meteorologici estremi.
Nell’estate 2015 la Commissione europea e il Comitato
europeo delle regioni hanno proposto l’adozione di un
“Nuovo Patto dei Sindaci per il clima e
l’energia” che, superando gli obiettivi già sottoscritti per il
2020 :
> traduca in azioni concrete i nuovi obiettivi della UE per il
2030 ( -40% di emissioni climalteranti rispetto al 1990;
incremento di almeno il 27% dell’efficienza energetica;
copertura con fonti rinnovabili di almeno il 27% dell’energia
consumata);
> riunifichi le strategie finalizzate alla mitigazione e
all’adattamento ai cambiamenti climatici, introducendo il
concetto di “città resiliente" Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
8. COPENHAGEN
emissioni zero
2010-2025
2.500.000 0
Emissioni CO2 in tonnellate
369 482
Chilometri di piste ciclabili
33% 50%
Percentuale cittadini che si
recano al lavoro in bicicletta
63% 90%
Cittadini che hanno la
possibilità di raggiungere a
piedi un parco pubblico in meno
di 10 minuti Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
9. 1.1. Visione strategica e governance
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
> Scenari di lungo periodo
> Leadership
> Ruolo della Pubblica Amministrazione
> Società di trasformazione urbana
> Continuità amministrativa
> Partenariato pubblico-privato
> Reti locali e reti globaliØrestad Sergio Lironi
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10. Utopie concrete
«… l’urbanistica è scrittura epica e
p o l i fo n i c a , c h e t r a s c e n d e l a
contingenza e nella quale un’epoca si
rappresenta attraverso le sue differenti
voci. L’urbanista, oltre che produttore
di progetti con elevato contenuto
tecnico, è produttore d’immagini, di
racconti di miti.
Miti e immagini non sono fantasmi; essi raccolgono le istanze più fortemente
radicate nella cultura dei luoghi e dei loro abitanti, costruiscono giudizi e valori,
guidano dal profondo comportamenti individuali e collettivi, dando unitarietà
all’interazione sociale, rendendola possibile. Miti e immagini sono forme di
concettualizzazione di un futuro possibile che cercano di anticipare».
Bernardo Secchi, Prima lezione di urbanistica) Sergio Lironi
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11. Helsinki 2050 : Transnational Spatial Vision
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12. La Regione dell’Øresund (Copenhagen - Malmö)
Il Ponte dell’Øresund collega Malmö a Copenhagen con
una tratta di 15,9 km. Inaugurato il 1° luglio 2000 è il più
lungo ponte strallato d’Europa adibito al traffico
ferroviario e stradale.
Sergio Lironi
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13. Bici + Treno sui treni per pendolari che collegano Copenhagen a Malmö Sergio Lironi
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14. New Metro system in Copenhagen
Condizione
essenziale per la
localizzazione
dei nuovi
interventi di
trasformazione
urbana è la
prossimità ad
una linea di
trasporto
pubblico su
ferro
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15. NEW URBAN DEVELOPMENT AREAS
Nordhavn
Ørestad
Carlsberg
Valby
Grøntorvet + Ellebjerg
Sydhavnen
Øst Amager
Krimsvej + Strandlodsvej
Pur essendo caratterizzata da
una fase di forte crescita
economica e di costante
espansione demografica,
la quasi totalità dei nuovi interventi è localizzata in aree di recupero urbano
Copenhagen
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16. Nordhavnen
Per interventi di particolare rilevanza e
complessità, quali quelli di Nordhavnen e Ørestad,
si è costituita una apposita Società di
trasformazione urbana, partecipata al 50% dallo
Stato ed al 50% dalla Città di Copenhagen,
incaricata dell’acquisizione, urbanizzazione e
vendita dei terreni
Attraverso un concorso
internazionale di
progettazione si sono definiti i
master plan e sempre con
appositi bandi concorsuali si è
assegnata ai privati la
realizzazione dei singoli lotti
d’intervento
(Porto Nord)
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17. Ørestad Syd – a new town at the edge of the nature
5 Km di lunghezza e 600 metri di larghezza
Complessivamente 310 ettari
25.000 residenti e 20.000 studenti
(20% di edilizia sociale)
60.000 posti di lavoro a fine progetto: previsti 100.000 abitanti
Pur non intervenendo in questo caso su aree dismesse, il nuovo quartiere, posto ai
bordi di una villettopoli preesistente, ne riqualifica le funzioni, fornendo alla stessa
un efficiente sistema di servizi ed infrastrutture di supporto.
18. Strategia e Master Plan
studio ARKKI
Canali ed isole
Identità e storia
Zero CO2
Tempo massimo
cinque-minuti
Una città
blu e verde
Un griglia intelligente
19. Metro in Ørestad
Ad Ørestad opera la
Società di trasformazione urbana
CPH City & Port Development
Ha usufruito di un prestito bancario
agevolato di 15 miliardi.
I costi della nuova linea
metropolitana rientrano nel bilancio
della società. Sergio Lironi
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20. HafenCity (Amburgo)
Nella seconda metà del Novecento l’invenzione dei container e delle navi porta-container, che
richiedono fondali profondi, decretano la crisi dei bacini portuali localizzati nell’isola sull’Elba posta
immediatamente a sud del centro storico (l’attuale HafenCity) Sergio Lironi
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21. Una leadership autorevole
Il vero ideatore e protagonista del programma di
dismissione e riconversione delle aree di HafenCity
è Henning Voscherau, eletto Primo Sindaco nel
1988 e rimasto in carica sino al 1997.
HafenCity risultava gestita da un’Autorità portuale,
spesso in passato in conflitto con l’amministrazione
della città. Vi erano inoltre fabbricati di proprietà
privata ed infrastrutture ferroviarie di competenza
del Ministero dei trasporti.
Per superare i contrasti e per evitare che le attese
speculative potessero far lievitare i valori
immobiliari, Voscherau per doversi anni non rende
pubbliche le proprie intenzioni. Nel contempo però
commissione uno studio di fattibilità al prof.
Volkwin Marg della facoltà di Architettura di
Aachen e fa sì che la società “Hamburger Hafen und
Lagerhausgesellschaft GmbH” (di proprietà della città
di Amburgo) avvii l’acquisizione in segreto della
maggioranza delle azioni delle principali imprese
portuali.
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22. Il 7 maggio 1997, con un vero e proprio coup de théâtre, Henning Voscherau annuncia la
presentazione del progetto di HafenCity (Vision HafenCity), che verrà approvato in agosto
dal parlamento cittadino. A sostegno del progetto viene istituito un “Fondo speciale per la
città e il porto” nella forma di un prestito pubblico da rimborsare con la vendita delle aree.
Nel 2000, a seguito di concorso pubblico, viene approvato il Master Plan elaborato dallo
studio Kees Christiansee - ASTOC e nel 2001 vengono aperti i primi cantieri.
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23. Gli indirizzi e le prescrizioni del Master Plan consentiranno negli anni
seguenti, pur con il mutare degli orientamenti politici
dell’Amministrazione cittadina, una sostanziale continuità
operativa, favorita anche dall’importante ruolo di coordinamento e
direzione svolto dal prof. Jörn Walter, dal 1999 Oberbaudirektor di
Amburgo.
L’idea di fondo è che tutta l’area, un tempo zona doganale
interdetta al pubblico, debba divenire parte integrante della città
storica, riproponendone gli elementi morfologici più significativi.
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24. L’attuazione del piano è affidata ad una Società di
trasformazione urbana: la HafenCity Hamburg GmbH.
Una società di diritto privato ma di proprietà pubblica. Per
conciliare l’autonomia operativa con la trasparenza
gestionale, sono stati istituiti un apposito Comitato
interministeriale presieduto dal Sindaco e un gruppo di
lavoro presieduto dall’Oberbaudirektor.
Con i profitti derivanti dalla vendita delle aree viene
finanziata anche la realizzazione del nuovo porto nel
quartiere di Altenwerder.
Chiara Mazzoleni
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25. I primi quartieri realizzati nel
settore ovest di HafenCity sono
caratterizzati da una morfologia “a grana
grossa” e da architetture fortemente
iconiche per funzioni e valore estetico, tali
da divenire veri e propri punti di
riferimento a scala urbana.
Alla fine del 2012 l’ammontare complessivo
degli stanziamenti pubblici (pari a 2,4 miliardi
di euro) aveva generato finanziamenti privati
nell’ordine degli 8 miliardi.
Una scelta progettale voluta per
conseguire un ritorno d’immagine in
grado di attrarre gli investitori privati e
quindi per rientrare, con la vendita dei
lotti, dei costi sostenuti con il Fondo
pubblico d’investimento.
Inevitabilmente dunque questi primi
quartieri trasmettono un’immagine di
esclusività sociale, anche perché le
tipologie abitative adottate ed i
conseguenti prezzi degli appartamenti
sono di fatto risultati accessibili solo per
famiglie benestanti.
Sergio Lironi
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26. Per riequilibrare da un punto di vista
funzionale e sociale tutto l’insediamento,
nei nuovi quartieri in fase di
realizzazione nella parte est di HafenCity
(Baakenhafen), caratterizzati da una
morfologia “a grana più fine” e da una
elevata dotazione di servizi ed esercizi
commerciali di vicinato, decisamente più
rilevante è la quota dell’edificato destinata
alla residenza ed in particolare di quella
assegnata alle cooperative per l’housing
sociale ed il co-housing.
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27. Lubiana: Vision 2025
A Lubiana tra i protagonisti del rinnovamento
urbano dell’ultimo decennio emerge la figura di
Janez Koželj, professore di Urbanistica alla
Facoltà di Architettura, prima assessore
all’Ambiente e poi Vicesindaco nella giunta
comunale al governo della città dal 2006.
Koželj è l’ideatore del progetto strategico
“Vision 2025”, che si propone di ridare vitalità
al centro urbano contrastando la tendenza al
decentramento di funzioni e di popolazione
generata dal sorgere di grandi centri commerciali
nell’area metropolitana.
Tra le finalità fondamentali del progetto vi è
inoltre quella di ridurre drasticamente la tendenza
all’uso dell’auto privata, causa di inquinamento e
spreco energetico, ma soprattutto fattore di
degrado fisico e di semplificazione mono-
funzionale nell’uso degli spazi pubblici.
Sergio Lironi
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28. Situazione del traffico nella regione metropolitana di Lubiana:
dagli anni Novanta un trend fortemente negativo
ogni giorno 110.000 lavoratori pendolari!
in meno di 20 anni, dal 1994 al 2011,
un incremento dell’uso dell’auto privata del 60% !
Obiettivo Modal split 2020 : 1/3, 1/3, 1/3 Sergio Lironi
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29. L’azione di Janez Koželj si caratterizza per la
capacità di coniugare il disegno strategico di
riconversione urbana con un efficace pragmatismo
operativo, che gli consente di superare - passo
dopo passo - le inevitabili resistenze non solo
delle istituzioni, bensì anche dei cittadini ai quali in
molti casi viene chiesto di modificare radicate
abitudini di vita.
Il “metodo Koželj”
Spazio condiviso tra pedoni, ciclisti e trasporto pubblico
Il caso più significativo è rappresentato dalla
chiusura al traffico automobilistico della
Slovenska cesta, la principale arteria stradale di
attraversamento nord-sud della città. Una
chiusura inizialmente giustificata con la necessità
di realizzare nuovi sottoservizi.
Terminati i lavori, prima di rendere permanente il
provvedimento, vennero sperimentate - con
elementi rimovibili - diverse soluzioni di arredo
urbano volte a migliorare la vivibilità degli spazi e
sottoposte ad un animato dibattito pubblico.
Il braccio operativo dei nuovi interventi di
rinnovo urbano è in questo caso costituito dalle
Aziende municipalizzate, dotate di
cospicue risorse finanziarie. Sergio Lironi
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30. Schema strutturale per le
trasformazioni urbane
Il Master Plan di Lubiana individua le aree di
densificazione urbana nei principali punti di intersezione
delle linee di forza del trasporto pubblico regionale con
l’anello di raccordo autostradale.
Per ognuna di queste aree (le “Porte della città”) agli
investitori privati interessati viene richiesta
l’elaborazione tramite concorso pubblico dei piani
urbanistici attuativi e dei progetti
architettonici, che divengono - se approvati dal
Comune - la parte operativa della pianificazione urbana.
Le “Porte della città”
e gli strumenti della pianificazione
North Gate S1 North Gate S2
Atelier PodreccaOfis Arhitekti Sergio Lironi
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31. Lubiana, Šmartinska District: Partenariato pubblico/privato
Per il recupero e la rigenerazione del Šmartinska
District, un’area industriale di 228 ettari
caratterizzata da un forte degrado ambientale, è stato
predisposto - mediante concorso pubblico di
progettazione - un Master Plan che definisce una
nuova morfologia urbana e indica volumetrie e
destinazioni d’uso.
La realizzazione degli interventi verrà effettuata dai
proprietari delle aree e da investitori privati, ai quali
viene però richiesta (in collaborazione con il Comune) la
preventiva indizione di bandi di concorso per
l’elaborazione dei piani urbanistici attuativi.
Sergio Lironi
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32. Bristol Green Capital Partnership
Dal novembre 2012 al maggio 2016 Bristol è governata
da un sindaco carismatico e decisionista: George
Ferguson, già presidente del Royal Institute of British
Architects ed esponente di una lista civica.
La “giunta arcobaleno” di Ferguson approva provvedimenti
tanto radicali quanto controversi, che però risultano
fondamentali per avviare un reale processo di
riconversione ecologica dell’economia, degli stili di vita e
dell’immagine della città.
Viene realizzato un sistema di trasporto pubblico veloce
denominato Metrobus; viene imposto un limite
generalizzato di velocità per le auto di 32 km/ora; viene
promossa la green economy ed istituita una moneta
locale (il Bristol Pound).
Ma soprattutto viene favorito il sorgere di attività
creative e digitali, trasformando Bristol in una città
attraente per i giovani, un “luogo in cui vivere” per i
talenti migliori.
Accusato di “arroganza” e di “metodi dittatoriali Ferguson verrà
però sconfitto alle elezioni del 2016 dal laburista Marvin Rees. Marvin Rees con Jeremy Corbyn
George Ferguson
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
34. Ma al di là dei meriti personali di Ferguson,
un ruolo determinante nella promozione di
nuovi modi di pensare e di agire e nella
costruzione di una visione condivisa della
città futura ha svolto l’associazione Bristol
Green Capital Partnership (BGCP), fondata
nel 2007 da dodici enti ed organizzazioni
operanti nel pubblico, nel privato e nel terzo
settore.
Con la candidatura nel 2011 di Bristol a
Capitale Verde Europea la BGCP diviene
l’organizzazione di riferimento di quanti si
propongono di contribuire al successo
dell’iniziativa: il numero delle associazioni
aderenti aumenta rapidamente, sino a
contare nel 2015 più di 700 membri
provenienti per il 50% dal settore privato,
per il 40% dal terzo settore e per il restante
10% dal settore pubblico.
Ciò consente la formazione di 16 gruppi
d’azione che approfondiscono le diverse
tematiche della sostenibilità ed elaborano
specifiche proposte e progetti.
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
35. Nel maggio 2014 l’associazione
BGCP viene registrata come
Community Interest Company
indipendente, configurandosi così
come impresa di carattere sociale
con un proprio budget finanziario.
Oltre ad aver attivamente
contribuito al successo degli
eventi organizzati in occasione di
Bristol Capitale Verde Europea,
la BGCP ha il merito di aver
saputo tradurre le esperienze
fatte nella proposta di una
articolata ed approfondita
metodologia di lavoro (il
“Bristol Method”) per la
costruzione di una città
resiliente, in grado di coltivare
nuove idee, di stimolare gli
investimenti, di riscoprire la
propria identità e di rigenerarsi
secondo i principi della
sostenibilità ambientale ,
economica e sociale.
Sergio Lironi
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36. Éco-Mètropole Nantes Saint-Nazaire
Tra i principali protagonisti delle nuove politiche
urbane e territoriali di Nantes, anche se con ruoli che
mutano nel corso degli anni, ritroviamo costantemente
Patrick Rimbert.
Vicesindaco di Nantes dal 2001 al 2012 con delega ai grandi
progetti urbani e poi Sindaco di Nantes dal giugno 2012 al
marzo 2014, Rimbert era già diventato famoso negli anni
Novanta per essere stato l’estensore - in qualità di deputato
socialista all’Assemblea Nazionale - della legge “Solidarité et
Renouvellement Urbain”, che ha rinnovato radicalmente gli
strumenti della pianificazione comunale e di area vasta.
Dal 2015 è presidente dell’AURAN ovvero dell’Agence
d’Urbanisme de la Règion Nantaise.
Indubbio dunque il suo fondamentale ruolo di
promozione e di indirizzo. Eppure Rimbert sostiene che
la vera leadership del processo di rigenerazione urbana
avviato a Nantes debba essere riconosciuta al gruppo di
lavoro costituitosi nell’aprile 2004 per dar vita all’Agenda
21 di Nantes Métropole.
Sergio Lironi
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37. Il programma di Agenda 21, adottato nel 2006 dal Consiglio della Comunità metropolitana di Nantes, si
articola in tre assi tematici e in 21 azioni prioritarie riguardanti in particolare la lotta ai cambiamenti climatici
(Plan Climat), il risparmio energetico e le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile, la salvaguardia dell’ambiente
e della biodiversità e lo sviluppo delle eco-tecnologie, la realizzazione degli eco-quartieri, l’equità territoriale.
Nel marzo 2011, in vista dell’organizzazione degli eventi connessi a Nantes Capitale verde europea 2013, il Piano
d’Azione di Agenda 21 viene aggiornato ed ampliato definendo 48 azioni principali in grado di superare le visioni
settoriali e di coinvolgere trasversalmente tutte le politiche ed i settori operativi dei 24 comuni aderenti al
patto metropolitano.
Sempre nel 2011 con il
progetto “Ma Ville
Demain” si avvia un
processo partecipativo
per definire scenari
alternativi di sviluppo e
rigenerazione urbana.
Sergio Lironi
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38. Nelle strategie di riconversione ecologica di Nantes e del suo territorio un ruolo importante svolgono
alcuni progetti urbani a valenza strutturale.Tra questi in particolare quelli relativi alla realizzazione di 37
km di nuove linee tranviarie connesse a interventi di rinnovo urbano e alla formazione di nuove centralità
peri-urbane, alla riqualificazione di alcuni quartieri popolari (i Grands Ensembles di Malakoff-Pré Gauchet e
Les Dervallières) e di aree dismesse quale quella del Faubourg Madaleine - Champs de Mars.
Il progetto urbano più significativo è comunque senza dubbio quello dell’Ile de Nantes, un territorio di
337 ettari circondato dai due rami della Loira e storicamente caratterizzato dalla presenza di installazioni
portuali, attività produttive chimiche, meccaniche e agroalimentari e da quartieri di edilizia popolare.
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39. Con la chiusura nel 1987 dei cantieri navali
l’Amministrazione comunale si pone il problema di
un ridisegno complessivo di tutti gli insediamenti
dell’Ile de Nantes.
I primi studi vengono affidati all’Auran, che
definisce uno schema compositivo degli spazi
pubblici finalizzato a quattro fondamentali
obiettivi: la concezione dell’isola come una unità;
la conservazione della memoria dei luoghi; la
valorizzazione delle attività connesse al fiume; la
ricerca di una mixité funzionale e sociale.
Il concorso di progettazione per il Plan Guide
indetto nel 1999 vede vincitore il progetto di
Alexandre Chemetoff, che ricerca in primo luogo
un rapporto di continuità con la natura e la storia
dei luoghi, i segni geografici, antropici e culturali
rintracciabili nella morfologia esistente.
Aspetto essenziale del Plan Guide è il ridisegno
della trama e della gerarchia degli spazi
pubblici, in stretta connessione con la
risistemazione paesaggistica delle rive della Loira
ed il potenziamento del sistema del verde.
Il “Plan Guide”
de l’Ile de Nantes
Sergio Lironi
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40. Il Plan Guide si configura soprattutto come quadro di riferimento concettuale, come strumento di
programmazione di una sequenza continua di interventi circoscritti. Una strategia aperta e in divenire, che
consente ampi margini di adattamento e di implementazione nel tempo, anche attraverso l’attivazione di
processi di partecipazione attiva degli abitanti.
337 hectares
en cœur d’agglomération
1,5 millions de m²
opérations immobilières sur la
période 2000 – 2030
>> 700 000 m² de logements dont
23% de logement social
>> 450 000 m² de bureaux, activités
et commerces
>> 350 000 m² d’équipements (dont
270 000 m² pour le CHU)
150 hectares d’espaces publics
aménagés ou requalifiés (dont 60
hectares réalisés à ce jour)
E’ proprio questa flessibilità delle previsioni di piano che ha consentito una rapida attuazionene degli
interventi programmati da parte della Société d’Aménagement de la Métropole Ouest Atlantique (Samoa),
società pubblica fondata nel 2003 ed incaricata del coordinamento di tutti gli interventi infrastrutturali,
edilizi, economici, culturali e sociali.
Sergio Lironi
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43. Vincitore del concorso, indetto sulla base di
precise linee di indirizzo progettuale
elaborate da operatori ospedalieri, urbanisti
ed autorità comunali, è proclamato nel
dicembre 2014 il progetto dello studio Art
and Build Architect: un progetto che riesce a
far coesistere lo schema antico dell’ospedale
a padiglioni con l’esigenza attuale di una forte
concentrazione dei servizi tecnici e che
quindi - prevedendo una fitta rete di strade
pedonali interne accessibili a tutti - ne
favorisce l’integrazione con il tessuto
urbano evitando di dar vita ad una
“roccaforte estranea al contesto”.
CHU
Centre Hospitalier Universitaire
Nel 2009 viene concesso a Nantes un
finanziamento statale per la realizzazione di
un nuovo polo ospedaliero universitario
(CHU). A seguito di un vivace dibattito
pubblico si decide di localizzare il nuovo
ospedale all’interno dell’Ile de Nantes:
rivedendo le previsioni del Plan Guide per
tutto il settore ovest dell’isola.
Sergio Lironi
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44. In rete con le città sostenibili
In anni recenti Nantes si fatta promotrice di numerose
iniziative volte a favorire la ricerca, la sperimentazione
ed il confronto a livello internazionale con le comunità
locali impegnate in progetti di riconversione ecologica
dei propri territori.
A Nantes si sono organizzati:
- Il Summit mondiale EcoCity
- Il Forum internazionale sull’Ambiente
- La conferenza Eurocities
- La conferenza per lo sviluppo sostenibile dell’Unione
Internazionale del Trasporto Pubblico
- Il Congresso mondiale dei produttori di tetti e
facciate verdi
- Il summit mondiale delle Municipalità sui temi dei
cambiamenti climatici
Sergio Lironi
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45. Dell’ANRU fanno parte:
- lo Stato francese
- la Cassa Depositi e Prestiti
- l’ HLM - Unione sociale per l’Habitat
- l’ UESL - Unione delle imprese e dei
lavoratori per la casa (raccoglie lo 0,45%
dei salari per finanziare l’edilizia sociale)
L’ ANRU :
- predispone e sottoscrive apposite
convenzioni con le Comunità locali
per la progettazione e l’attuazione dei
Programmi di Rigenerazione Urbana
- fornisce l’assistenza tecnica
- effettua verifiche periodiche e il
monitoraggio dei risultati
ANRU, Agence Nationale pour la Rénovation Urbaine
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
46. Les quartiers éligibles
au PNRU:
Sites d’intervention de l’ANRU
34 ZUS dans
les DOM TOM
73
157
30
3831
64
48
29
14
28
25
24
2322
21
20
19
17
14
12
3
5
20751 quartiers classés en ZUS
4,67 M d’habitants en ZUS
Par dérogation, certains quartiers
présentant des caractéristiques similaires
et non classés en ZUS
(en particulier certains GPV et ORU)
Les ZUS ou « article 6 »sont classés en termes de priorité d’intervention :
– « 189 quartiers prioritaires (215 ZUS)» : quartiers prioritaires à forte population et lourds handicaps
socio-économiques (chômage, revenus, isolement…)
– « 342 quartiers supplémentaires» (ZUS ou article 6) : cibles identifiées par les préfets de régions et
susceptibles de faire l’objet d’une contractualisation
– Autres quartiers traités via des crédits déconcentrés (« opérations isolées »)
Objectifs
34 ZUS
Sergio Lironi
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47. Con il nuovo programma nazionale
diviene obbligatoria l’istituzione di
Forum di Quartiere,
composti da rappresentanti degli
abitanti e delle associazioni,
assicurandone l’indipendenza di
fronte ai poteri pubblici.
Il nuovo PNRU
2014 - 2020
Piano Nazionale per la Rigenerazione
Urbana
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
48. 1.2. Pianificazione d’area vasta
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
> Equità e coesione territoriale
> Policentrismo urbano
> Un limite allo sprawl e al consumo di suolo
> Trasporti collettivi
> Reti ecologiche
> Strumenti della pianificazione
Ørestad Cibic Sergio Lironi
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49. Processi antropici di prelievo, trasformazione e consumo delle risorse primarie
DIAGRAMMA DEI FLUSSI IN UNA REGIONE URBANA
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
50. Policentrismo urbano e “città rete”
Una gestione unitaria del
territorio metropolitano
può consentire la chiusura
di alcuni fondamentali cicli
ecologici (acqua, aria,
alimenti, energia, rifiuti...)
Metabolismo circolare
Più che ad una città policentrica, costituita da un centro urbano predominante attorniato da una corona di
nuclei urbani satelliti, possiamo immaginare un disegno di “città diffusa” o di “città rete” i cui nodi principali siano
caratterizzati dalla presenza di servizi specializzati.
Una città nella quale gli spazi aperti, i sistemi idrografici, i corridoi biotici, le fattorie ed i beni culturali possano
divenire le figure generatrici di un nuovo paesaggio.
Sergio Lironi
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51. Nantes Saint-Nazaire: Schèma de la Cohérence Territoriale (SCOT)
In Francia si assiste in anni recenti ad un tentativo di
integrazione su base volontaria delle competenze degli
enti locali a scala metropolitana.
In questa direzione vanno soprattutto le norme della
legge “Solidarité et Renouvellement Urbain” del 2000 e
l’iniziativa “Eco-Cité, Ville de demain” avviata nel 2010.
Gli “Schèmas de la Cohérence Territoriale” previsti
dalla legge sono finalizzati ad una stretta integrazione
tra piano territoriale e piani di settore.
Gli SCOT definiscono il perimetro degli spazi naturali
ed urbanizzati sottoposti a tutela e stabiliscono gli
indirizzi a cui devono conformarsi i Piani urbanistici
comunali (Plan Local d’Urbanisme), i piani commerciali,
i programmi per le politiche abitative, i piani della
mobilità, le zone speciali d’intervento (Zone
d’Aménagement Différée e Zone d’Aménagement
Concerté).
Éco-Métropole Nantes Saint-Nazaire:
un modello di città policentrica Sergio Lironi
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52. Lo SCOT di Nantes Saint-Nazaire prevede di
concentrare servizi territoriali e programmi
edilizi nelle due città principali (l’87% delle
62.000 nuove abitazioni previste per il 2030) e in
quattro poli strutturali secondari,
prioritariamente con interventi di rinnovo
urbano e senza ulteriore consumo di suolo.
Nel contempo oltre 70.000 ettari di territorio
vengono classificati come aree agricole
protette, in quanto anche i terreni agricoli - così
come le aree naturali - vengono considerati
risorsa non rinnovabile da tutelare.
Ma lo schema territoriale non pone solo dei
vincoli. Tra gli obiettivi del coordinamento
metropolitano vi sono infatti anche 36 progetti
strategici di carattere urbano, ambientale,
economico, culturale, per la mobilità sostenibile,
il turismo e il tempo libero.
Sergio Lironi
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53. Eco-Cité, Ville de demain
Nell’ambito del più generale piano d’azione per la “Ville durable” (2008), s’inserisce l’iniziativa delle “Eco-Cité,
ville de demain”, con la quale si richiede che le candidature possano essere avanzate non da singoli comuni,
bensì solo da comunità metropolitane.
L’iniziativa non si limita ad un riconoscimento formale delle buone
performance ambientali di un territorio. L’attribuzione del titolo di
Eco-Cité consente infatti l’accesso agli speciali fondi stanziati
dallo Stato per l’attuazione di progetti coerenti con le finalità
generali del programma.
Cinque gli assi strategici individuati per la presentazione delle
candidature e dei progetti:
- L’equità territoriale ed il rinnovo dei territori urbanizzati
- La riqualificazione del paesaggio ed il confort abitativo
- Il sostegno alla transizione energetica
- Lo sviluppo della mobilità sostenibile
- La sperimentazione di nuove forme di “intelligenza urbana”
2012 - 2015: Prima fase (il contributo statale di 294 milioni di euro
ha consentito l’attivazione di un investimento complessivo di 3,3 miliardi)
2015 - 2020: Seconda fase (in corso di attuazione)
Sergio Lironi
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54. Helsinki 2050 - City-region Strategic Spatial Plan
Sergio Lironi
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55. Lubiana, Polycentric city
Regional Park & Ride System.
Comprende 26 municipalità nella regione metropolitana di Ljubljana
Sergio Lironi
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56. Bristol, MetroRail e MetroBus
Per affrontare le problematiche del traffico a scala metropolitana la scelta di fondo di Bristol è stata quella di
realizzare 10 linee protette per un trasporto rapido in autobus, utilizzando percorsi riservati e
assicurando priorità semaforica agli incroci.
Un sistema che si sta incrementando con il progetto “MetroBus”, ovvero con la creazione di tre nuove linee
protette ancor più estese a scala territoriale, e con la riconversione anche ai fini del trasporto locale delle linee
ferroviarie esistenti (progetto MetroRail).
Per disincentivare l’uso dell’auto privata ed in
particolare per ridurre la sosta lunga dei pendolari
che vi svolgono attività lavorativa, il centro urbano
ed i quartieri limitrofi sono suddivisi in 15 aree
RPS (Resident’ Parking Schemes), nelle quali i
parcheggi sono riservati ai residenti ed alla sosta
breve dei veicoli commerciali essenziali o dei
clienti di negozi e uffici.
Un sistema di trasporto pubblico reso più
concorrenziale ed “appetibile” anche grazie
all’acquisto di 120 nuovi autobus e
all’installazione di mille nuove confortevoli pensiline
dotate di pannelli informativi sui tempi d’attesa.
Sergio Lironi
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57. Monaco di Baviera
1 9 9 8 - c o s t i t u z i o n e
dell’Associazione volontaria
intercomunale per un
p ro g e t t o d i m o b i l i t à
s o s t e n i b i l e e p e r l a
realizzazione di nuovi
quartieri residenziali di
iniziativa privata (con
meccanismi perequativi,
s e c o n d o i l “ m o d e l l o
SoBoN”) esclusivamente in
centri dell’hinterland inseriti
nella rete del sistema
ferroviario regionale e dotati
di una rete locale efficiente
di trasporti pubblici.
Servizio metropolitano ferroviario e “modello SoBoN”
M.C. Gibelli
Sergio Lironi
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58. Monaco di Baviera: Modello SoBoN (Sozialgerechte Boden Nutzung)
* 25.330 nuove abitazioni, delle quali 7.050 di edilizia sociale (alloggi in
affitto a partire da 5 euro/mq)
* 1,13 milioni di mq (sup. pavimento) per attività produttive compatibili
* 2,44 milioni di mq (sup. pavimento) per servizi commerciali
Cessione gratuita al Comune di:
- 805.000 mq di strade
- 1,63 milioni di mq di parchi e giardini (con costi di realizzazione a
carico dei privati)
- scuole (nidi, materne, elementari) per 7.340 bambini
Gli obblighi dei privati
Sergio Lironi
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59. Il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano del Veneto
Il Sistema ferroviario
metropolitano
Sergio Lironi
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61. Essen e l’Emscher Park
Un tempo simbolo del degrado ambientale causato
dalle industrie minerarie e siderurgiche, Essen ha negli
ultimi decenni riconvertito la propria economia
sviluppando la ricerca nei settori del risanamento
ambientale, delle energie rinnovabili e della green
tecnology, divenendo oggi la terza città più verde della
Germania.
Artefice del cambiamento è stato soprattutto il
programma IBA Emscher Park, avviato nel 1989, che -
p u r a r t i c o l a t o s u m o l t e p l i c i f ro n t i - h a
provocatoriamente assunto quale principale obiettivo
simbolico della propria azione proprio quello della
bonifica e della rinaturalizzazione del fiume Emscher
e dei suoi affluenti.
Un processo di rigenerazione economica ed ambientale
che ha coinvolto tutti i 53 comuni della Ruhr, un
territorio metropolitano di oltre 5 milioni di abitanti.
Sergio Lironi
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62. C’era una volta …
L’Emscher agli inizi del 1800
Sergio Lironi
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63. Nel corso dei secoli il corso sinuoso
dell’Emscher aveva caratterizzato il
paesaggio e costituito la naturale
struttura portante della morfologia della
regione. Poi, all’inizio del Novecento, i
fenomeni di subsidenza dei terreni
causati dalle attività minerarie e le
ricorrenti inondazioni conseguenti al non
più funzionante sistema di drenaggio
naturale delle acque avevano reso
i n ev i t a b i l e l a re t t i fi c a z i o n e e
canalizzazione del suo corso e di fatto la
trasformazione di tutto il bacino
idrografico in un sistema di scolo a cielo
aperto delle acque reflue urbane ed
industriali.
Con la chiusura delle miniere e la
stabilizzazione dei terreni, negli anni
Ottanta del secolo scorso si prospetta la
possibilità di creare un sistema fognario
con condotte sotterranee in sede
propria recuperando le potenzialità
ambientali ed ecologiche dell’Emscher.
Inizi Novecento:
i lavori di canalizzazione
del fiume Emscher
Sergio Lironi
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64. Nel 1991 la Cooperativa
Emschergenossenschaft,
fondata nel lontano 1899 dai 17
comuni della regione, decide
quindi di investire 4,4 miliardi di
euro nell’opera di depurazione e
di bonifica, grazie anche al
s u p p o r t o fi n a n z i a r i o e d
operativo del governo del Land
Nord Reno Westfalia (NRW) e
dell’IBA EmscherPark.
Un progetto proiettato in un
arco temporale di 20 -30 anni e
che non voleva limitarsi ai soli
problemi idraulici, avendo
l’ambizione di ridisegnare e
riqualificare il paesaggio di
tutta la valle.
Un impianto di depurazione
energeticamente autosufficiente
Schema strutturale del parco
Sergio Lironi
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66. Il tema della ricomposizione del bacino idrografico
dell’Emscher e del recupero del canale navigabile
Rhein-Hern che scorre parallelamente all’Emscher,
diviene quindi uno dei sette progetti guida
dell’esposizione internazionale IBA Emscher Park
organizzata negli anni 1991/1999 ed è un elemento
essenziale del Piano paesaggistico che sta alla base
degli oltre 100 progetti realizzati.
Lungo l’asse fluviale dell’Emscher si sviluppa, da est
ad ovest, un articolato sistema di parchi tematici
(parchi ricreativi, riserve naturali, parchi naturalistici,
parchi culturali connessi alla memoria storica delle
attività industriali che vi si svolgevano…), percorsi
naturalistici, piste ciclo-pedonali, aree attrezzate
per lo sport e il tempo libero: un parco
paesaggistico di 320 kmq integrato da sette
corridoi verdi, che tagliano trasversalmente la valle
dell’Emscher in direzione nord-sud e che si
connettono con gli ambienti naturalistici della valle
della Ruhr.
Piano paesaggistico
e tutela del patrimonio
storico-culturale
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
67. I progetti dell’IBA e della Cooperativa Emscher prevedono la realizzazione di circa 400 km di condotte
interrate e l’ammodernamento degli impianti di depurazione.
Ma, già nei primi anni, molti programmi d’intervento sono finalizzati anche alla creazione di nuove aree
umide, articolate in un sistema di piccoli laghetti, paludi e corsi d’acqua, e alla rinaturalizzazione di tratti di
sponde dell’Emscher e dei suoi affluenti con numerose specie vegetali in grado di innestare processi di
fitodepurazione.
EMSCHERLAND 2020
ATMOSPHÄRE WASSERKREUZ
Sergio Lironi
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68. Diversi interventi realizzati dall’IBA hanno inoltre previsto la separazione dei sistemi di raccolta delle acque
piovane da quelli di smaltimento delle acque reflue destinate agli impianti centralizzati di depurazione: un tema
che verrà ripreso dalla “Convenzione 15/15” sottoscritta nel 2005 dai sindaci della regione, finalizzata alla
disconnessione in 15 anni del 15% delle reti di raccolta delle acque piovane e di quelle di scarico e
quindi alla riduzione, con sistemi di infiltrazione in falda e la formazione di bacini di laminazione anche in ambito
urbano, del pericolo di alluvioni derivanti da eventi meteorologici estremi.
VIVAWEST
Mehrgenerationenquartier
mit Regenwasserabkopplung
in Essen-Altenessen
Sergio Lironi
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69. Il master plan predisposto nel 2005 dall’Emscher Genossenschaft
costituisce un riferimento importante per la città di Essen, che
l’anno successivo approva un proprio master plan del sistema del
verde urbano sintetizzato nel motto “Freiraum schafft
Stadtraum” (Lo spazio aperto crea lo spazio urbano).
Autore del master plan è l’architetto Andreas Kipar, che
propone l’immagine di tre “raggi verdi” di connessione tra gli spazi
naturalistici della valle della Ruhr a sud e le aree in trasformazione
della valle dell’Emscher a nord.
Tre “raggi verdi” che diventano anche simbolicamente
l’elemento ordinatore del sistema e ognuno dei quali presenta
proprie specifiche caratteristiche, connesse alla presenza di corsi
d’acqua, luoghi della cultura e aree naturalistiche.
Su questi assi principali si innestano trasversalmente vari percorsi
verdi in grado di configurare un ecosistema urbano complesso,
articolato in cellule, che consente a tutti i cittadini un facile
accesso pedonale e ciclabile a parchi e aree verdi cittadini e al
sistema territoriale del verde e dei percorsi ciclabili.
Un master plan per la cui attuazione è stato elaborato un
apposito Piano d’Azione (Essen: Neue Wege zum Wasser)
comprendente alcune centinaia di progetti, in larga parte già
attuati, riguardanti la sistemazione e rinaturalizzazione dei corsi
d’acqua, la realizzazione di nuove aree verdi e la riqualificazione di
quelle esistenti, l’estensione dei percorsi ciclabili e l’utilizzo di
pavimentazioni permeabili, il recupero e la raccolta in bacini di
laminazione delle acque piovane.
Il Master Plan del sistema del verde ad Essen
Sergio Lironi
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70. i Contratti di Fiume
E’ questa, ad esempio, la finalità dei “Contratti di Fiume”, sperimentati in Francia, Belgio ed in Lombardia.
Il “Contratto di Fiume” presuppone un percorso partecipativo (con il coinvolgimento di enti territoriali,
associazioni, operatori economici, abitanti e scuole), l’elaborazione di una visione condivisa di un
progetto di valorizzazione del bacino idrografico e quindi la sottoscrizione di un accordo che permetta
di adottare un sistema di regole fondato su criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore
sociale, sostenibilità ambientale e restauro dei paesaggi storici.
OLONA
BOZZENTE
LURAwww.contrattidifiume.it
contrattidifiume@regione.lombardia.it
info@contrattidifiume.it
Superficie
dell’ambito vallivo:
970 km2
Percentuale rispetto
alla superficie
del sottobacino
Lambro-Olona:
37 %
Popolazione
dell’ambito vallivo
(esclusa Milano):
1.041.807
Popolazione
di Milano:
1.295.705
Le opere di mitigazione del rischio idraulico e
inquinologico, per non confliggere con la continuità
ecologica del sistema fluviale e/o con la fruizione
delle riviere e del territorio circostante, vanno
realizzate nel quadro di un progetto integrato che
sappia mettere in sinergia aspetti idraulici, paesistici,
ecologici, fruitivi, agroforestali e urbanistici.
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
71. Il Contratto di Fiume Olona Bozzente Lura
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
72. 1.3. Una nuova idea di città
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
> Riconversione ecologica
> Resilienza urbana
> Ricomposizione unitaria dell’organismo urbano
> Superamento dello zoning
> Un approccio olistico alle trasformazioni urbane
> Mixité funzionale
> Il ruolo della cultura
> Nuove economie e incubatori d’impresa
> Smart City e città collaborativa
Sergio Lironi
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73. An Attractive and
Sustainable City
Investire
non solo sull’hardware,
bensì anche
sul software urbano
«La città è un tutto interconnesso. Non può
essere vista come una mera somma di
elementi… è costituita da un hardware e da un
software. L’hardware è come la struttura
ossea, lo scheletro, mentre il software è come
il sistema nervoso e le sue sinapsi: l’uno non
può esistere senza l’altro. La città è un’entità
dalle mille sfaccettature. E’ una struttura
economica: un’economia; è una comunità
d’individui, una società; è un ambiente
progettato, un manufatto; è un ambiente
naturale, un ecosistema. Ed è l’insieme di questi
quattro elementi - economia, società, manufatto
ed ecosistema - governato da una serie di
regole contratte: una polis. Tuttavia, il suo
motore interno, la forza che la anima, è
la sua cultura».
Charles Landry
Sergio Lironi
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74. Un approccio olistico
Risparmio energetico
e utilizzo risorse rinnovabili
Smart City e Infrastrutture digitali
Paesaggio
e qualità abitativa
Competitività
e attrattività del territorio
Mitigazione e
adattamento ai
cambiamenti climatici
Sostegno alle economie
locali e nuova occupazione
Ricerca scientifica,
innovazione tecnologica,
nuove normative e
monitoraggio
Mobilità sostenibile e
pianificazione d’area
vasta
Chiusura dei cicli ecologici e
integrazione città -
campagna
Stop al consumo di suolo
Bioarchitettura
ed Eco-quartieri
Benessere e
sicurezza sociale
Provvedimenti legislativi finalizzati
alla realizzazione degli interventi
Semplificazione
amministrativa e
mentalità
imprenditoriale
Programmazione
finanziaria e
coordinamento con
Programmi Europei
Partenariato
Stato-Regioni-Enti Locali
Nuove attività
economiche e
nuove professionalità
Mixitè, equità ed
inclusione sociale
Informazione e
partecipazione degli
abitanti
Cambiamento
degli stili di vita e delle
abitudini di consumo
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
75. First LIFE then SPACES and last of all the BUILDINGS
David Sim
«Le città vivibili
sono quelle in cui
ci si preoccupa
delle esigenze di
tutti e della vita di
tutti i giorni e nelle
quali l’esperienza
umana è il fulcro
delle decisioni
urbanistiche»
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
76. Ricomposizione unitaria dell’organismo urbano
Il “Salto sull’Elba”
(Sprung über die Elbe)
L’intervento di HafenCity ad Amburgo è stato pensato
anche come possibile anello di congiunzione con il
quartiere di Wilhelmsburg, tipica periferia industriale
comprendente -in stretta connessione con gli insediamenti
produttivi - numerosi quartieri operai con una
popolazione di circa 55.000 abitanti: un quartiere che
sorge sulla più grande isola fluviale d’Europa (35 kmq)
circondata dal fiume Elba e che negli anni Sessanta ha
subito una catastrofica alluvione con centinaia di morti.
Per riconnettere Wilhelmsburg con il centro città e per
dar vita ad un quartiere modello, autosufficiente da un
punto di vista energetico, vivibile ed attraente per i suoi
abitanti, nel 2006 viene istituita l’IBA Hamburg 2013
(Esposizione Internazionale di Architettura).
Sergio Lironi
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77. Per l’esposizione del 2013 vengono realizzati numerosi
edifici sperimentali finalizzati al risparmio energetico,
all’utilizzo di energie rinnovabili e di “materiali
intelligenti”, all’auto-costruzione e ad un “rapporto
amichevole” con l’acqua.
Le “case modello del XXI secolo”
Sergio Lironi
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79. Ma tra i progetti realizzati dall’IBA Hamburg vi sono
anche il recupero energetico ed ambientale dei
quartieri di edilizia popolare preesistenti, la
creazione di nuove centralità urbane,
l’introduzione di nuove funzioni e di nuovi servizi:
realizzazioni che modificano profondamente la forma
e l’immagine di tutto il contesto insediativo.
Tra gli interventi più significativi (alcuni dei quali
ancora in corso) vi sono in particolare: lo
spostamento dell’attuale grande arteria di traffico
che attraversa da nord a sud tutta l’isola, per
destinare gli spazi recuperati alla formazionene di un
grande parco; la creazione del nuovo centro
“Wilhelmsburg Mitte”, costituito da un continuum
di spazi pubblici attorno ai quali si sono realizzati la
nuova sede del Ministero dell’Ambiente e della
Pianificazione territoriale, un centro per anziani, un
complesso di impianti sportivi, un albergo e la
Walderhaus con il Science Center Wald; la bonifica e
la trasformazione della discarica di Georgswerder e
di un vecchio bunker antiaereo in centrali
energetiche che utilizzano risorse rinnovabili (biogas,
eolico, solare termico e fotovoltaico).
Sergio Lironi
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81. Essen : La “città proibita” dei Krupp
Vi è ad Essen, ad ovest del centro urbano, una vasta area di
ben 230 ettari denominata “Krupp-Gürtel” in quanto in
passato sede delle acciaierie Krupp.
Per quasi duecento anni una vera e propria “città
proibita” non accessibile al pubblico. Un ampio settore
urbano divenuto, dopo i bombardamenti e le distruzioni
della seconda guerra mondiale, un’area degradata, un “vuoto
urbano” tra il centro e il quartiere Altendorf.
Sergio Lironi
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82. Nell’illustrare i criteri ispiratori del progetto
Andreas Kipar, vincitore del concorso di
progettazione indetto nel 2006, scriveva «… se le
aree dismesse sono rimaste intercluse all’interno del
perimetro urbano è necessario aprirle al contesto e
creare attraverso la progettazione del paesaggio un
nuovo assetto in continuum con la città grazie ad una
rete di fluide connessioni… Non dobbiamo cadere di
nuovo nella trappola di realizzare giardini ornamentali,
ma autentici paesaggi urbani che sono insieme
giardino, parco urbano e piazza»
Agli inizi del nuovo secolo l’amministrazione
comunale approva il masterplan per avviare il
recupero e la riqualificazione di tutta l’area a fini
direzionali e residenziali, acquisendo - a fianco del
nuovo ThyssenKrupp Headquarter - 22 ettari per
la formazione di un grande parco urbano.
Un parco che - riciclando grandi quantità di
terreno di scavo provenienti dai vicini cantieri -
configura un articolato paesaggio collinare,
concepito non come semplice spazio specializzato
per il tempo libero, bensì come elemento di
ricucitura del tessuto urbano, quale strumento di
riqualificazione ecologica e paesaggistica a scala
cittadina.
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
84. Il gigantismo informe delle città contemporanee
si caratterizza per la formazione di quartieri ed
aree suburbane monofunzionali, in cui vengono
a mancare le relazioni comunitarie.
LA CITTA’ QUALE ORGANISMO VIVENTE
Ciò contrasta con i principi di sviluppo degli
organismi biologici, nei quali le cellule, pur
specializzando le proprie funzioni, mantengono
al proprio interno un sufficiente grado di
complessità ed interagiscono con l’evoluzione
dell’organismo nel suo complesso.
il genoma della cellula fornisce le istruzioni
per la crescita e per riparare eventuali danni.
Sergio Lironi
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85. The Malmø discovery
Le aziende innovative si
trasferiscono in centro città
1990:
il 75% di
tutti i posti
di lavoro si
localizzano
in aree
esterne
2005:
il 75% di tutti i
posti di lavoro
in aree centrali
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
87. Quartiere ecologico e parco
scientifico e tecnologico,
realizzato nell’ambito del
programma Agenda 21 di
Helsinki
13.000 residenti
6.000 posti di lavoro
Viikki - Helsinki
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
88. The Science Park is the centre of Viikki
- the University of Helsinki’s campus areas
- offices
- business incubator blocks
- Viikki shopping centre
- residential neighbourhoods
- public buildings and parks
The Science Park specializes in
biotechnology and biological and
environmental sciences
The Univesity of Helsinki concentrates in
bio-technical sciences, agriculture and
forestry as well as environmental and
nutritional sciences.
Viikki
Science Park
Sergio Lironi
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89. Artto Palo Rossi Tikka Architects
- public information centre of gardening
and environmental sectors
- winter garden
- environmental education for children
- centre for the nature conservation area
- green businesses
Viikki - Gardenia
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
90. Resilienza urbana
Una città resiliente è un sistema
urbano che non si limita ad adeguarsi ai
cambiamenti in atto (in particolare il global
warming), di fronte ai quali le città si stanno
dimostrando sempre più vulnerabili, ma è
una comunità che si modifica
progettando risposte sociali, economiche e
ambientali innovative, individuando nuovi
modelli organizzativi e gestionali che le
permettano di resistere nel lungo periodo alle
sollecitazioni dell’ambiente e dei mutamenti
economici e sociali.
Una comunità che abbia capacità di
autogoverno, diversificata al proprio
interno, in grado di ridurre la propria
dipendenza dall’esterno sviluppando
economie locali più forti, collegata al mondo
ed alle reti globali secondo principi di
condivisione e mutua collaborazione.
Sergio Lironi
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91. Data la relativa vicinanza al mare il livello dell’Elba
è soggetto ad una continua alternanza di bassa
ed alta marea con escursioni di forte entità.
Per consentire un contatto diretto con il fiume,
ma nel contempo per far fronte al periodico
innalzamento delle acque ed al ricorrente
pericolo di inondazioni, si è previsto di articolare
gli spazi pubblici di HafenCity su tre diversi livelli,
accettando che parte di essi possano essere
temporaneamente allagati.
A 7,5 metri, e quindi a quota di sicurezza, si
trovano le piazze e le strade pedonali da cui si
accede a negozi, uffici ed edifici residenziali, mentre
a quota 4,50 si collocano le passeggiate lungo le
rive ed alcuni pubblici esercizi dotati di serramenti
a chiusura ermetica in grado di proteggerli nel caso
di eventi alluvionali.
A livello dell’acqua sono invece ancorati pontili
galleggianti, che consentono l’ormeggio delle
barche e che - nel caso ad esempio del bacino di
Sandtorhafen - formano una “piazza” serpeggiante
lunga 340 m, che sale e scende con la marea.
Questi dislivelli e le relative scale, rampe, passerelle
di collegamento, rispondenti a precise esigenze di
sicurezza e funzionali, hanno suggerito una
suggestiva varietà di originali soluzioni spaziali
ed architettoniche.
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
95. Copenhagen
Ørestad Down Town
Investimenti pubblici
nei settori strategici
per uscire dalla crisi
Rigenerazione Urbana e Riconversione economica
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
96. La crisi degli anni Novanta
Nella prima metà degli Novanta i paesi scandinavi
attraversano una profonda crisi economica.
A Malmö in cinque anni
si perdono 27.000 posti di lavoro
Copenhagen e Malmö devono riprogrammare
la propria economia, la propria immagine ed identità
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
97. !97
100.000 nuovi abitanti nel 2025
1.000 nuovi cittadini ogni mese
Oggi l’economia
e la popolazione di
Copenhagen
sono in continua espansione
… una città che vuole
conservare il prestigio di uno
dei migliori luoghi al mondo
per vivere e per lavorare
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
98. !98
• 300 000 abitanti
• Popolazione in crescita da 22 anni
• 30 % popolazione immigrata
• 174 lingue
• 48% Popolazione sotto i 35 anni
Malmö
da città industriale
a città della conoscenza
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
99. Regione di Friburgo
• 12.000 occupati,
• più del 3% della popolazione attiva
• 650 milioni € di valore aggiunto,
• 4% del prodotto interno lordo (PIL)
• 2.000 società operanti nel settore
5 pale eoliche in area urbana
Produzione corrente: 14 milioni di kWh
!99
Elettricità prodotta da biomasse in Freiburg:
16.6 milioni di kWh
Friburgo - Green Tec and Solar Economy
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
100. !100
Solo il pubblico può disporre di capitali “pazienti” in grado di sostenere
investimenti strategici (mission-oriented) di lungo periodo in aree nuove e ad
alto rischio d’insuccesso, non stimolati da una convenienza spicciola, ma dalla
percezione di opportunità future: investimenti che possono orientare ed attrarre
anche operatori e capitali privati, in un rapporto pubblico/privato che deve risultare
di tipo simbiotico e non parassitario (evitando, come spesso è avvenuto in Italia, la
socializzazione dei rischi e la privatizzazione dei guadagni e quindi garantendo anche
al pubblico un congruo “profitto”).
Un settore pubblico che non solo sostenga l’innovazione, ma che
sia anche “innovativo al suo interno”.
Investimenti pubblici e innovazione procedurale
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
101. !101
Il ruolo della cultura
Museo marittimo
Nuovi istituti universitari
Science CenterElbphilarmonie
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
103. !103
Il Bristol Method afferma che al centro di ogni progetto di riconversione, anche economica, della città devono essere
poste le persone, perché sono loro che creano ricchezza. Sono l’intelligenza, l’ingegnosità, l’immaginazione e la
creatività delle persone che consentono la costruzione di comunità solidali, l’elaborazione di nuove idee e la nascita
o il consolidamento di imprese innovative.
Ma per attrarre scienziati, ricercatori, imprenditori, ingegneri, designer e artisti, le città di medie dimensioni, in
competizione con la forza attrattiva delle “città globali”, devono reinventare la propria identità ed accrescere la
propria visibilità, incrementando e specializzando soprattutto le proprie attività culturali, così come la qualità
dell’abitare e gli stili di vita che la caratterizzano e distinguono dagli altri.
Cultura e pensiero artistico plasmano il modo di vivere, le relazioni e le abitudini di consumo degli abitanti, ma sono
anche fattori essenziali per la ricerca e la sperimentazione di soluzioni originali e per conferire un valore aggiunto di
natura simbolica a qualsiasi prodotto o servizio
Bristol,
La cultura quale motore del cambiamento
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
107. Spazi per la creatività e incubatori d’impresa
Ad HafenCity per iniziativa della HafenCity Hamburg GmbH e di una società
pubblica di promozione delle attività creative (Hamburg Kreativ Gesellschaft
GmbH), negli stabili abbandonati dell’ex scalo ferroviario circa 67.000 mq di
superfici utili sono state messe a disposizione di singoli o associazioni per attività
espositive, di spettacolo, di danza, musicali, cinematografiche, per la creazione di
nuovi studi di design, di architettura, di pubblicità, di belle arti, di fotografia, di
software, di radio e telecomunicazione.
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
108. Nantes - The Creative Art District
Nell’Ile de Nantes si è prevista la realizzazione del Quartiere della Creazione, una concentrazione di istituti
scolastici e universitari (architettura, arti grafiche, design, ecc...) e di aziende creative legate alla cultura. Tra i
progetti in corso vi è la riabilitazione delle ex Halles Alstom: qui sorgerà nel 2017 la Scuola di Belle Arti, che va
ad aggiungersi alle Machines de l’Île, alla Fabrique, spazio per concerti e laboratorio d’arte digitale, all’Hangar à
Bananes, ex magazzino oggi occupato da ristoranti, bar, discoteca, teatro, alla HAB Galerie. Sergio Lironi
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109. The creative art district /
Alstom manufactury renewal
Ile de Nantes
Sergio Lironi
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110. Sempre nel Quartiere della Creazione vi è il Parc des Chantiers, che ospita 2 gru Titan, il percorso
dell’Elefante Gigante, la Giostra dei Mondi Marini, l’Albero da basket e 3 opere lungo le rive della
Loira, fra cui gli Anelli di Daniel Buren.
Machines designed by François Delarozière
Sergio Lironi
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111. Bristol Temple Quarter
Un programma che oltre alla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche di consistente rilevanza (la stazione
Temple Gate; l’Arena per gli spettacoli e le manifestazioni culturali, con una capienza di 12.000 posti; l’Engine Shed,
incubatore d’imprese che intendono operare nei settori della green economy; gli impianti di teleriscaldamento
urbano…) ha già oggi consentito l’insediamento di oltre 300 imprese e la creazione di oltre 2000 nuovi posti di
lavoro, che si prevede possano divenire 4.000 nel 2017 e 17.000 nei prossimi 20 anni.
Il tutto in attuazione di un Piano guida, il Bristol Temple Quarter Spatial Framework, che fornisce anche precise
indicazioni per i possibili usi temporanei (anche a fini agricoli) dei fabbricati e delle aree dismesse.
A Bristol si sta realizzando il progetto di riqualificazione urbana “Bristol Temple Quarter: Enterprise Zone”,
riguardante un’area di 70 ettari nel cuore della città, finalizzato alla creazione di nuove attività lavorative
soprattutto nei campi della cultura, dell’arte, della green economy, dell’hi-tech e del digitale.
Sergio Lironi
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113. Verso la
Terza rivoluzione industriale
«Nel corso della storia le grandi
trasformazioni economiche si sono verificate
quando gli esseri umani hanno scoperto
nuovi regimi energetici e creato nuovi mezzi
di comunicazione per organizzarli».
(Jeremy Rifkin)
Digitalizzazione dell’economia
Un’ Era post-carbonio
Sergio Lironi
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114. Un numero sempre più ampio di cose viene costruito con sensori e processori
in grado di poter comunicare e ricevere informazioni già parzialmente elaborate.
E’ così possibile dar vita ad una nuova infrastruttura (Internet delle cose) di supporto alla tutela ambientale,
all’efficienza energetica, ai processi produttivi, alla logistica, alla mobilità urbana, all’assistenza remota…
The Internet of Things
Principali settori interessati
e potenziali applicazioni
Sergio Lironi
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115. Barcelona Smart City projects
1
The vision, focus and projects of the City
of Barcelona in the context of Smart Cities
BARCELONA SMARTCITY
Barcelona,15October2012
Sergio Lironi
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116. Un nuovo sistema economico: il Commons Collaborativo
I quartieri come hub per lo sviluppo dell’economia collaborativa, che vede gli abitanti
trasformarsi da semplici consumatori in “Prosumers” - Produttori e consumatori
L’immagine dell’alveare
quale struttura resiliente
che consente a molti
individui di accedere,
condividere e far crescere
le risorse all’interno di un
gruppo comunitario. Una
struttura facilmente
replicabile alle diverse
scale.
Sergio Lironi
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117. 1.4. Sostenibilità ambientale ed Eco-quartieri
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
Friburgo, Solarfabrik
> Campi d’intervento e obiettivi strategici
> Azioni diffuse
> Interventi sperimentali
> Eco-quartieri e nuove forme dell’abitare
> Indicatori, monitoraggio e normative
Sergio Lironi
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118. Aspetti e indicatori della qualità ambientale
Sostenibilità
ambientale
Energia Clima
e CO2
Uso
del suolo
Qualità
dell’aria
Acqua Rifiuti
Mobilità
e Trasporti
Edilizia
Consumi energetici
Fonti rinnovabili
Teleriscaldamento
e cogenerazione
Certificazione
energetica
Emissioni
climalteranti
Mitigazione e
adattamento ai
cambiamenti climatici
Sicurezza
antisismica
Rete ecologica
e aree naturali protette
Agricoltura urbana
Biodiversità
Disponibilità di spazi
pubblici e aree verdi
Paesaggio
Polveri sottili
Ozono
Consumi energetici,
acqua e materiali
Qualità abitativa
NO2
Inquinamento
acustico
Monitoraggio e
provvedimenti
antinquinamento
Normative e
certificazioni
Produzione di rifiuti urbani
Rischio idrogeologico
Benessere indoor
Raccolta differenziata
Riciclo e smaltimento
Qualità degli ambienti fluviali
Consumi idrici
Raccolta, riciclo e
smaltimento acque piovane
Passeggeri del
trasporto pubblico
Rete percorsi ciclabili
Auto ibride
ed elettriche
Car sharing
Politiche per la
riduzione del
traffico veicolare
Le città incidono per il 75% sui consumi energetici
e generano oltre l’80% di tutte le emissioni di gas serra Sergio Lironi
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119. Città a metabolismo circolare riducono al minimo le nuove entrate e
incrementano il riciclo al massimo
Città a metabolismo lineare consumano ed inquinano a tassi molto elevati
Richard Rogers: Città per un piccolo pianeta, 1997 Sergio Lironi
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120. Il ruolo degli
Eco-quartieri
Friburgo, Quartiere Rieselfeld
risparmio energetico
ciclo dell’acqua
risorse rinnovabili
alimentazione sostenibile
riciclo materiali
nuovi stili di vita
Emscher Park Sergio Lironi
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123. Le tre generazioni
della sostenibilità urbanaDagli Eco-villaggi (i principi ispiratori)
ai Quartieri ecologici (i modelli sperimentali)
al Nuovo modo di pensare l’Urbanistica
GEN Global Ecovillage Network
«… a seguito del quale gli elevati standard di sostenibilità non saranno più l’eccezione ma la
regola» (Christer Larsson, Director of Malmö City Planning Office).
Järna, Svezia Sergio Lironi
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124. Christiania venne fondata nel 1971, quando un
gruppo di hippies occupò una base navale dismessa alle
porte della capitale danese costituita da edifici militari
abbandonati. Una delle persone più influenti del gruppo era
Jacob Ludvigsen, che annunciò la proclamazione della
Città Libera. Per anni il governo danese tentò, senza
successo, di rimuovere gli occupanti.
Più di una cinquantina di collettivi diversi esercitano attività
artigianali, culturali, teatrali ecc.
Christiania ha il suo asilo, la panetteria, la sauna, la fabbrica
di biciclette, la tipografia, la radio libera, degli atelier di
restauro, il cinema, bar, ristoranti, luoghi di spettacolo.
Christiania ha comprato il proprio territorio nel maggio
2011, ed ora i suoi membri dispongono di più libertà
decisionale ed operativa.
Copenhagen
Sergio Lironi
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125. Ecovillaggi e Cohousing
alcuni principi ispiratori:
➢ Concezione unitaria dell’organismo insediativo e superamento dei rigidi
meccanismi di zonizzazione funzionale (residenza, lavoro, tempo libero,
sistema del verde, circolazione, …).
➢ Innovazione e sperimentazione finalizzati al risparmio energetico ed
all’ecologia.
➢ Valorizzazione dell’agricoltura urbana ed integrazione della città con il
territorio per la chiusura dei cicli ecologici.
➢ Partecipazione degli abitanti e identità comunitaria.
➢ Nuovi stili di vita e gestione comunitaria di alcuni servizi primari.
➢ Regole insediative (morfologiche) condivise, ma creatività individuale e
varietà formale.
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126. Dezernat V
Stadtplanungsamt
Dipl.-Ing. / BauAss. Stefanie Lausch
Neue Stadtquartiere in Freiburg
• 700.000 m²
• 4.500 Wohnungen
• 12.000 Einwohner
• 1.000 Arbeitsplätze
• 1994 - 2010
• 380.000 m²
• 2.000 Wohnungen
• 5.000 Einwohner
• 1993 - 2006
Gutleutmatten
• 81.000 m²
• 500 Wohnungen
• 1.300 Einwohner
127. Friburgo
Quartiere Vauban
Superficie complessiva 34 ettari
2.000 abitazioni
5.000 abitanti
Realizzazione anni 1995 - 2006
Obiettivi generali:
- coesistenza di residenze e luoghi di lavoro
- valorizzazione percorsi pedonali e trasporto pubblico
- tutela alberature esistenti e corridoio ecologico lungo il torrente
- eterogeneità sociale
- rapporto armonico tra case e spazi esterni
- cogenerazione e teleriscaldamento
- Low energy houses, case passive e Plus energy houses Sergio Lironi
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128. Impianto centralizzato di cogenerazione alimentato a biomasse
(wood-chips) connesso alla rete di teleriscaldamento
Installazione diffusa di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici e privati
Sergio Lironi
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133. - Centrale eolica : situata a 3 km dal quartiere,
produce più di 6 milioni di kWh l’anno;
- Bacini di acqua fredda e calda (10 pozzi con
una profondità di 90 m): d’estate 5 pozzi
vengono riempiti con l’acqua calda prodotta
da pannelli solari termici;
- Centrale energetica : d’inverno una pompa di
calore (che utilizza l’elettricità prodotta
dall’impianto eolico) porta la temperatura
dell’acqua depositata nei bacini da 15 °C a 67
° C e l a t r a s f e r i s c e a l l a r e t e d i
teleriscaldamento.
Turning Torso, la
Torre progettata da
Santiago Calatrava
Planimetria del
quartiere Bo 01
costituito da 22 lotti
affidati a 22 diversi
studi di
progettazione
Utilizza al 100%
energia da fonti
rinnovabili
Malmö
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134. risparmiare energia ed acqua
utilizzazione passiva e attiva
dell’energia solare
salubrità del clima interno
flessibilità degli spazi
materiali salubri + edifici in legno
gestione acque superficiali
qualità degli spazi pubblici e
dei parchi
Ecological Building Design Themes in Eco-Viikki Housing
Sergio Lironi
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135. ELECTRICAL CONSUMPTION
kWh/m2, 2002 ae = apartment, pe = property
DISTRICT HEATING CONSUMPTION
weather adjusted specific fuel consumption kWh/m2, 2002
WATER CONSUMPTION
consumption, litres/person/day, 2002
- Pilot project area monitored
- Consumption (CO2, water, heating, electricity)
- Fulfilling of the Ecological Building Criteria (PIMWAG)
- Interviews (developers, architects, deputy landlords, inhabitants)
- The technical descriptions of the projects
Eco Viikki - Monitoring Project (2004)
Sergio Lironi
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136. 1.5. Spazio pubblico, morfologia e qualità urbana
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
> Il rapporto con la storia
> Le emergenze naturalistiche
> Forma urbana e varietà architettonica
> La centralità degli spazi pubblici
> I concorsi di progettazione
Malmö Sergio Lironi
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137. Amburgo, HafenCity : Spazio pubblico e disegno urbano
L’aspetto decisamente più caratterizzante e più
simbolico del paesaggio di HafenCity è costituito dalla
riscoperta del fiume Elba e dei bacini portuali quale
principale spazio pubblico della città: uno spazio un
tempo precluso alla frequentazione dei cittadini, che è
divenuto accessibile e fruibile da parte di tutti.
Ed è proprio il tema del rinnovato rapporto con
l’acqua che caratterizza l’impostazione complessiva del
piano ed i progetti di sistemazione paesaggistica ed
architettonica degli spazi pubblici e degli oltre 10,5 km
di banchine e passeggiate lungo le rive del fiume e
dei bacini portuali.
Sergio Lironi
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138. Il progetto dello studio EMTB di Benedetta
Tagliabue, vincitore del concorso per i
quartieri ovest di HafenCity, riesce ad
interpretare e a far leva sui vincoli strutturali
posti dal flusso e riflusso delle maree per
disegnare “flussi di energia che si
t r a s f o r m a n o i n s p a z i , o g g e t t i ,
camminamenti” (M. Santangelo), che
trasformano la soglia tra terra e acqua in un
luogo magico.
Percorsi che si intrecciano dando vita ad un
ordito di aerea leggerezza che richiama
paesaggi mediterranei, ma che nel contempo
riesce a dialogare con le preesistenti austere
infrastrutture portuali.
Emblematiche sono soprattutto le due
grandi piazze terrazzate, Magellan Terraces
e Marco Polo Terraces, che discendono
passo dopo passo sino al bordo dell’acqua
configurando anfiteatri che invitano alla sosta
e dai quali lo sguardo spazia sui bacini
portuali e sulle nuove architetture.
Connessi alle due piazze vi sono i due
piccoli parchi di Sandtor e di Grasbrook,
luoghi vitali di incontro di straordinaria
qualità compositiva, aperti ad esigenze ed usi
diversi, pensati per lasciare spazio all’iniziativa
e alla creatività degli abitanti e degli alunni
della vicina scuola.
Sergio Lironi
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139. Lo spazio pubblico, la trama delle vie e dei percorsi
pedonali, le piazze, i parchi, i giardini, i luoghi d’incontro
sono fattori determinanti per la qualità dell’abitare, per
promuovere le relazioni sociali e di vicinato, per definire
la forma e l’immagine di una città o di un quartiere,
per contribuire alla costruzione di una identità dei
luoghi.
Ciò appare del tutto evidente ad HafenCity dove il
master plan ha previsto di destinare il 25 per cento
della superficie territoriale a spazi aperti pubblici
riservati ai pedoni: spazi che si integrano con un
ulteriore 13 per cento di aree che pur risultando di
proprietà privata sono accessibili al pubblico.
Il progetto di HafenCity risponde alla più generale
strategia della città di Amburgo di non consumare
nuovo suolo extra-urbano, addensando l’edificazione
nel territorio già urbanizzato e nelle aree dismesse.
Una strategia sintetizzata nello slogan “Più città nella
città”, che però si associa ad una complementare
“offensiva per gli spazi aperti” perché, come afferma
Wilhelm Schulte direttore generale del settore Urban-
and Landscape-Planning della città di Amburgo, «…
prima di addensare la città è necessario migliorarla:
prima più qualità, poi più quantità. Se la città deve
accogliere più cittadini, deve essere attraente, servono spazi
aperti di qualità, sia verdi che non, ed occorre connettere in
modo migliore gli spazi privati con quelli pubblici, per
incrementare la permeabilità dello spazio urbano ed
elevarne il livello». Sergio Lironi
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141. Per la realizzazione dell’Überseequartier, connesso funzionalmente e visivamente al cuore della città storica, al fine di
evitare la formazione di un centro commerciale chiuso, si è utilizzato per la prima volta in Germania lo strumento
del Business Improvement District (BID), diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, che prevede
un’articolazione delle attività commerciali attorno a piazze, vie e boulevard, private ma con servitù d’uso pubblico,
affidando al consorzio di imprese e società private operanti nell’area, in partenariato con gli amministratori
pubblici, la realizzazione delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione, la regia delle attività di valorizzazione e
di marketing, la gestione dei servizi finalizzati alla sicurezza e alla manutenzione degli spazi comuni e dell’arredo
urbano, con l’obbligo di assicurare anche la presenza di esercizi commerciali di vicinato essenziali per la qualità
del vivere quotidiano dei residenti.
Sergio Lironi
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142. Lubiana - Pedonalizzazione e riqualificazione urbana
La pedonalizzazione della Slovenska Cesta, a cui abbiamo
in precedenza accennato, è stato sicuramente un atto
simbolicamente efficace, un messaggio forte con cui
l’Amministrazione ha inteso comunicare la propria
volontà di cambiamento e la propria determinazione, ma
con analoga accortezza e gradualità Koželj ha agito sugli
altri fronti della rigenerazione urbana.
Sergio Lironi
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143. Con la collaborazione anche finanziaria
delle aziende municipalizzate ha avviato
un’intensa opera di riorganizzazione e
riqualificazione degli spazi pubblici di tutto
il centro storico liberato dall’assedio delle
auto, di risistemazione funzionale e
paesaggistica delle sponde del fiume
Ljubljanica, di riscoperta e valorizzazione
delle architetture dell’architetto Jože
Plečnik protagonista dell’architettura e
dell’urbanistica della Lubiana degli anni
Venti e Trenta.
Lubiana: Un flusso turistico
che si incrementa del 20% ogni anno
Sergio Lironi
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144. Lo spazio pubblico, dedicato a pedoni e
ciclisti e percorso solo da speciali mezzi a
trazione elettrica, i Kavalir, di cui possono
usufruire gratuitamente cittadini e turisti, è
divenuto l’elemento catalizzatore di ingenti
investimenti privati per il recupero degli edifici
confinanti e per il sorgere di nuove attività
economiche, di piccoli caffè, ristoranti, esercizi
commerciali, botteghe di artigianato, gallerie
d’arte, club musicali, che hanno trasformato
Lubiana in una delle più vivaci città europee.
Riverbanks extensions + GREENING
Sergio Lironi
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145. Expo’ 2001
Al quartiere residenziale sperimentale Bo01
vengono destinati 21 ettari
Malmö, Western Harbour 1995
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
146. La morfologia, le funzioni e gli spazi della città antica
quale modello di riferimento per il nuovo quartiere diVästra Hamnen
Sergio Lironi
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147. Un quartiere urbano per 30.000 persone, con una struttura ad isolati e corti interne,
che integra luoghi di lavoro, luoghi per l’istruzione, servizi e abitazioni
e che ristabilisce lo stretto legame di Malmö con il mare Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
148. Ralf Erskine e Klas Tham, Studi per scenografie urbane in Italia e a Malmö Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
149. Primi studi
per il quartiere Bo01
a Västra Hamnen
Una rigorosa griglia urbana
deformata come una rete da
pesca stesa ad asciugare…
Il piano garantisce ordine e leggibilità su grande scala, lasciando allo stesso tempo spazio al
mistero, alla sorpresa e all’intimità su piccola scala, all’interno dei grandi isolati…
per far percepire il proprio quartiere come il “territorio di casa mia” e come “una cittadina
all’interno della grande città”
Klas Tham
Sergio Lironi
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150. «Gli standard qualitativi invalsi per la
sostenibilità ambientale, come il
risparmio energetico e la riduzione
dell’inquinamento, sono assolutamente
necessari, ma insufficienti. Fino a quando
non verranno soddisfatte appieno le
esigenze estetiche, emotive e sociali delle
persone, la società sostenibile non potrà
essere una realtà. Le aspirazioni
estetiche e le sensibilità saranno così
condizioni necessarie per il costruire
responsabile del futuro».
Klas Tham
Sergio Lironi
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151. 20 imprese e 30 architetti
Una accentuata diversità nelle
tipologie e nelle architetture
conseguita assegnando, mediante
bando, la realizzazione dei diversi
lotti ad operatori ed architetti diversi
Sergio Lironi
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153. 1.6. Inclusione sociale e culturale
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
BIENCHEZSOI,AUHAVRE/ÉTATS-UNIS:LASOCIÉTEENPREMIÈRELIGNE
ÉRICLAHAYE,PRINCIPALDECOLLÈGE/ANAH-ANRU,MAINDANSLAMAIN
ÉDOUARD
ZAMBEAUX
JOURNALISTE NAJAT VALLAUD-BELKACEM,
MINISTRE DES DROITS DES FEMMES, DE LA VILLE,
DE LA JEUNESSE ET DES SPORTS
JUIN-JUILLET2014
LEMAGAZINE
NO
13
« Produire
de la cohésion
urbaine »
« Le pacte social
se joue dans
les quartiers »
Lerenouvellement
Spécial JÉRU2014Dossier
INITIATIVES Les habitants,
acteurs de A à Z
Strategie d’intervento
contro la segregazione
sociale e spaziale
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
154. L’esperienza francese
1990 - Viene istituito il Ministero
per le politiche urbane.
1996 - Creazione delle ZUS - Zone
urbane sensibili (sulla base di precisi
indicatori economici e sociali).
Ne vengono individuate 751.
2000 - Legge di solidarietà e di
rigenerazione urbana.
2003 - Piano nazionale per la
Rigenerazione Urbana (PNRU 1)
con uno stanziamento di
12 miliardi per il decennio
2003-2014.
in primo luogo la sostenibilità sociale
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
155. Reintegrare i quartieri situati nelle ZUS nell’organismo urbano, promuovendo
la mixitè sociale, la compresenza di funzioni e tipologie abitative diverse
Superare i limiti fisici del quartiere e pensare a lungo termine
Integrare il progetto di quartiere in una strategia territoriale di più ampio respiro
Rendere leggibile la trama dei percorsi, degli spazi pubblici e del verde Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
156. Les objectifs de la loi du 1er août 2003
Réduction
du chômage
Restructuration
et aménagement
des espaces publics
et des équipements
Développement
économique
Renforcement
des
services publics
Amélioration
de l'accès
au système de santé
Accompagnement
social
Rétablissement
de la tranquillité
et de la sécurité
publiques
Amélioration de
l'habitat
& Diversification
Amélioration
du système
d'éducation/formation
Objectifs
La durabilità dei
quartieri è in primo
luogo connessa alla
qualità dell’abitare e
quindi alla cura che gli
abitanti hanno delle loro
abitazioni, dei servizi e
degli spazi pubblici
Sergio Lironi
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158. Grenoble, Grand Ensamble Villeneuve
Il quartiere di Villeneuve, realizzato tra il 1970 ed il
1983, destinato ad ospitare 4200 famiglie, venne
concepito come uno dei più importanti e significativi
esempi a scala nazionale dei nuovi indirizzi della
cultura urbanistica, finalizzati ad una stretta
integrazione tra residenza e servizi collettivi, ad una
accentuata autonomia funzionale, alla mixité sociale
ed alla promozione di occasioni d’incontro, di relazioni
sociali e vita comunitaria.
I fabbricati, alti sino a 17 piani, definiscono delle
cortine edilizie continue, articolate attorno a grandi
spazi verdi che danno vita ad un parco di ben 11 ettari.
Ad integrazione dell’edilizia residenziale vennero
realizzati numerosi spazi ed attrezzature per
attività educative, sociali e culturali: scuole materne
ed elementari, un centro per la formazione continua,
una biblioteca, un teatro, una palestra, un centro
multimediale, un centro per la salute, una pista di
pattinaggio, un mercato, un ristorante self-service e
persino un lago artificiale per il nuoto.
Il 50% delle abitazioni era costituito da edilizia
sociale gestita da enti pubblici, mentre il restante 50%
era di proprietà privata (in parte in locazione, in
parte utilizzato dai proprietari).
Sergio Lironi
GREEN CAPITALS
159. Nei primi dieci anni di vita del quartiere
sembrava che i risultati conseguiti
rispondessero ai principi ispiratori del progetto
ed in effetti i nuovi residenti appartenevano ad
una molteplicità di ceti sociali: impiegati,
insegnanti, studenti, classe operaia e borghesia
cittadina, con una limitata presenza anche di
immigrati italiani e di rifugiati politici cileni.
Gradualmente ma inesorabilmente si incrina il
preesistente equilibrio sociale e cambia la
percezione e l’immagine del quartiere. Molti
proprietari vendono i loro appartamenti e si
trasferiscono altrove.
Poi, a metà degli anni Ottanta, arrivano le
prime ondate di immigrazione dal Magreb e
dall’Africa, seguite più tardi dai profughi
kosovari, iracheni e afgani e da gruppi di rom
provenienti dall’est europeo.
Negli anni Novanta si moltiplicano gli episodi
di violenza e di microcriminalità ed il quartiere
diviene un luogo privilegiato per lo spaccio di
droga e il traffico d’armi. Un quartiere in cui,
anche a causa della particolare conformazione
e della interdizione degli spazi interni alle auto,
la polizia riesce con difficoltà ad entrare.
Sergio Lironi
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160. Un quartiere che offre agevoli e molteplici vie di
fuga per chi è ricercato, al punto da essere definito
dalla stampa locale come una “fortezza per
teppisti e delinquenti”.
Che la situazione sia ormai totalmente fuori
controllo appare chiaro nel 2010 quando, a seguito
di un conflitto a fuoco in cui viene ucciso dalla
polizia un rapinatore residente nel quartiere,
scoppiano violenti disordini, vengono incendiate
decine di auto e vengono sparati colpi di pistola
contro le forze dell’ordine, il cui intervento per
diversi giorni isolaVilleneuve dal resto della città.
Due anni dopo la situazione non è migliorata e
due giovani vengono brutalmente assassinati da loro
coetanei: cresce lo stigma nei confronti dei suoi
abitanti ed il quartiere viene annoverato tra le
prime trenta “zone prioritarie di sicurezza” a
livello nazionale.
Sergio Lironi
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161. Come spiegare questo rapido processo di segregazione sociale e degrado? Sicuramente una delle cause
fondamentali va ricercata nella crisi economica, nella crescente disoccupazione, nel restringimento delle
politiche di welfare sociale, che hanno infranto - soprattutto per gli immigrati - le aspettative di miglioramento
delle proprie condizioni di vita, di uguaglianza e di riconoscimento pieno dei propri diritti di cittadinanza.
Ma un ruolo altrettanto determinante hanno probabilmente svolto anche le peculiari caratteristiche edilizie ed
urbane del quartiere: il gigantismo dell’intervento, la sua chiusura verso gli spazi esterni ed il contesto urbano,
le dimensioni eccessive dei fabbricati residenziali e le forme di aggregazione degli alloggi accessibili solo
attraverso lunghi e tortuosi corridoi di distribuzione orizzontali, serviti da un limitato numero di collegamenti
verticali. Megastrutture architettoniche che sembrano voler assumere come modello di riferimento le Unité
d’Habitation di Le Corbusier, che vengono percepite dagli abitanti come falansteri disumanizzanti e
deresponsabilizzanti.
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162. Per rompere la situazione di segregazione
sociale e spaziale e per contrastare la tendenza
ad una progressiva polarizzazione etnica e/o
religiosa, la Comunità Metropolitana di
Grenoble avvia nel 2005 un ambizioso
programma di riassetto territoriale e
sottoscrive un Contrat de Ville con l’Agenzia
Nazionale per il Rinnovo Urbano (ANRU)
finalizzato alla realizzazione di una serie di
radicali interventi di riqualificazione dei quartieri
socialmente più problematici.
A scala metropolitana si individua quale
obiettivo strategico quello delle formazione, nel
territorio comprendente il comune di Echirolles
ed i quartieri sud di Grenoble, di una nuova
forte centralità urbana, dotata di una identità
riconoscibile e caratterizzata dalla presenza di
nuovi importanti servizi a scala territoriale, da
una accentuata diversificazione di funzioni e da
una elevata qualità ambientale: uno spazio
attrattivo in grado di trasmettere l’immagine di
una Eco-città del nuovo Millennio.
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163. In sintonia con gli orientamenti emergenti a
livello nazionale, per l’attuazione del Contrat de
Ville direttamente riguardante il quartiere si
definiscono quali finalità essenziali la lotta
contro ogni forma di discriminazione tra i
cittadini, la partecipazione degli abitanti alla
progettazione e gestione dei programmi
d’intervento, la coesione sociale da conseguirsi
con la promozione di attività culturali ed
educative, con l’estensione dei diritti e la
prevenzione sanitaria, lo sviluppo di nuove
attività economiche e dell’occupazione.
Sul piano operativo i principali interventi di
trasformazione edilizia ed urbana vengono
finalizzati all’apertura del quartiere alla città
e ad una riorganizzazione degli spazi interni tale
da renderlo maggiormente accessibile e
“poroso”, al potenziamento dei servizi in
funzione non solo dei residenti nel quartiere,
ma anche degli abitanti dei quartieri limitrofi, la
ricostruzione di una più accentuata mixité
sociale con la vendita a privati di una parte del
patrimonio di edilizia residenziale pubblica, il
sostegno alle associazioni degli abitanti e la
diversificazione delle iniziative culturali e di
assistenza economica. Sergio Lironi
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164. La prima fase, già completata, ha
dunque contemplato:
- la demolizione di 65 unità abitative
del complesso dell’Arlequin (quello più
densamente popolato e con una
percentuale di alloggi pubblici del 75%)
per creare un nuovo ingresso al
quartiere e distruggere l’immagine del
fortilizio isolato rispetto al contesto
urbano;
- la radicale ristrutturazione di oltre
170 alloggi;
- la vendita di 230 alloggi sempre dello
stesso complesso;
- l’eliminazione dell’amianto presente
nelle pareti esterne;
- nuovi standard di isolamento
termico e di comfort;
- la creazione di nuovi collegamenti
verticali (vani scala e ascensori) che
hanno consentito l’interruzione ai
diversi piani dei lunghi corridoi di
distribuzione orizzontale.
Sergio Lironi
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165. La riaggregazione delle abitazioni per blocchi verticali autonomi, a cui è corrisposta anche una riaggregazione delle
diverse tipologie di utenza (concentrando in alcuni blocchi gli alloggi di proprietà privata ed in altri quelli di
proprietà pubblica), oltre ad attenuare gli effetti di una convivenza forzata, ha lo scopo dichiarato di favorire il
sorgere nei residenti di un senso di maggiore responsabilizzazione per la gestione degli spazi e delle
attrezzature condominiali.
Ad integrazione degli interventi effettuati sugli alloggi, sempre nella prima fase attuativa del Contrat de Ville, si sono
realizzati agli ingressi del quartiere un nuovo centro polivalente destinato ai giovani, un nuovo palazzetto dello
sport ed un nuovo autosilo con quasi 500 posti auto riservati ai residenti, al cui piano terra si sono previsti una
stazione di polizia ed alcuni esercizi commerciali.
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166. Grenoble, Quartier Mistral
Nel quartiere Mistral, un insediamento di circa 1000
alloggi pubblici degli anni Sessanta. il Contrat de Ville di
Grenoble sta effettuando la demolizione di alcune mega-
strutture residenziali con ricostruzione in loco o in aree
limitrofe di nuove e più confortevoli tipologie edilizie.
Tra i numerosi nuovi servizi e spazi comunitari progettati,
per rompere la tendenza alla ghettizzazione causata
dalla quasi esclusiva presenza di abitanti immigrati dai paesi
arabi, e per evitare modelli comportamentali non ispirati ai
principi dell’uguaglianza di genere ed in particolare per
favorire l’emancipazione femminile anche in ambito
familiare, si è qui realizzato un importante centro di
formazione infermieristica frequentato da ragazze
provenienti da tutti i comuni dell’area metropolitana.
Nel contempo, in attesa della costruzione di un nuovo
centro appositamente dedicato, si è utilizzato un vecchio
fabbricato industriale destinato alla demolizione per
promuovere la formazione di una sessantina di nuove
piccole imprese operanti nell’ambito dell’economia
solidale (programma Artis - Artisanat et Innovation Sociale).
Programmi sperimentali, quelli di Grenoble, i cui esiti
potranno essere compiutamente valutati solo tra qualche
anno.
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167. Accorgimenti per favorire “l’intimità delle famiglie”
Quartieri Mistral a Grenoble e Pré-Gauchet a Nantes
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168. Amburgo, Kosmopolis
Una delle esperienze più significative finalizzata
a contrastare i fenomeni di segregazione
spaziale ed emarginazione sociale connessi alle
diversità reddituali, culturali ed etniche, è
sicuramente quello del progetto “Kosmopolis”
realizzato dall’IBA Hamburg nell’isola di
Wilhelmsburg.
Particolarmente significativo risulta il
recupero del “Weltquartier”, un insediamento
popolare localizzato nella parte meridionale del
distretto di Reiherstieg nei pressi
dell’Energiebunker, a cui è oggi collegato con
una rete di teleriscaldamento.
Un quartiere di edilizia pubblica realizzato
negli anni Trenta per i lavoratori del vicino
porto, fortemente degradato anche a causa
dell’alluvione che colpì negli anni Sessanta tutta
l’isola di Wilhelmsburg e nel quale vivono oltre
1700 persone, di cui circa il 60 per cento di più
o meno recente immigrazione. Il maggior
numero delle famiglie proviene dalla Turchia
(46%) e dal Centro e Sud Africa (14%), ma
numerosi sono anche i nuclei familiari
provenienti dal Magreb e dai paesi arabi.
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169. Sempre con la partecipazione dei residenti si sono definiti i
programmi di trasferimento provvisorio e di rientro delle
famiglie a fine lavori e si è stabilito che non vi sarebbe stato un
aumento dei canoni di locazione.
Per la predisposizione dei bandi di progettazione ci si è avvalsi
della collaborazione di alcuni studenti universitari in grado di parlare
lingue diverse, che hanno preliminarmente effettuato interviste
porta a porta presso tutte le famiglie residenti raccogliendone i
punti di vista e le esigenze. Il dialogo diretto con i residenti ha
costituito la chiave del successo dei successivi workshop di
progettazione partecipata, nei quali - consentendo ad ognuno di
esprimersi nella propria lingua - per definire indirizzi e
raccomandazioni relativi all’intervento di recupero ci si è avvalsi di
fotografie, disegni e modelli di possibili soluzioni alternative
traducendo in forma grafica le richieste emerse dal libero scambio di
opinioni.
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170. Sette diversi studi di architettura sono stati coinvolti
nella progettazione delle 820 abitazioni, in parte
ristrutturate e ampliate, in parte ricostruite con gli
standard delle case passive, del centro comunitario, dei
46 laboratori e incubatori d’impresa, del verde, delle
piazze e delle corti.
Architettonicamente interessanti risultano in
particolare i progetti del fabbricato di testata su
Neuhöfer Strasse (KFS Krause Feyerabend Sippel
Architektur + Innenarchitektur di Lubecca) e di quello
limitrofo di sette piani dello studio Gerber Architekten, ma
soprattutto di grande qualità estetica è la sistemazione
degli spazi verdi interni alla corte progettata dagli
architetti paesaggisti ARGE Sven Andresen + Urte Schlie
Landscaftsarchitektur con la partecipazione dei bambini
del distretto. I lavori iniziati nel 2009 sono stati
completati nel 2015.
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171. Il quartiere residenziale di
via Pescarotto
Padova 2016
Concorso di progettazione
“Soft City”
Ai margini della “Soft City”
frammenti di città
che andrebbero
riprogettati unitariamente
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172. Concorso di progettazione “Soft City”
il progetto vincitore : VS Associati arch. G. Strappazzon
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173. Milano, sgombero case occupate
Roma, Tor
Sapienza
Padova, Via Anelli
New Deal urbano ?
650.000 domande nelle graduatorie dei Comuni in attesa
per l’assegnazione di un alloggio.
12.000 alloggi “di risulta”
non assegnati perché inadeguati, richiederebbero un
investimento straordinario di 200 milioni di euro.
100.000 alloggi che richiedono radicali interventi di
ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria.
Ad integrazione delle risorse attuali servirebbe un piano
decennale per ulteriori 250.000 euro /anno.
1.000.000 c.a gli alloggi di ERP
dei quali 800.000 gestiti in affitto dalle Aziende Casa (ex-
IACP).
Il ruolo dell’Edilizia Residenziale Pubblica
(dati Federcasa, aprile 2014)
450.000 alloggi che richiedono interventi di riqualificazione
energetica di base. Si stima necessario un piano quinquennale
di finanziamenti statali nell’ordine di 6,25 miliardi, che
andrebbe integrato con risorse regionali e private (ESCO).
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174. Nuove costruzioni
Recupero edilizio
Alloggi venduti
Edilizia Residenziale Pubblica
> Sino agli anni Novanta un flusso costante di
finanziamenti risultava garantito dai contributi
Gescal. Poi, con il passaggio delle competenze alle
Regioni, nessuna risorsa sostitutiva è stata prevista.
> Per finanziare le Aziende Casa si sono promossi a
più riprese piani straordinari di vendita del
patrimonio.
Dal 1993 sono stati venduti oltre 190.000 alloggi
ERP (il prezzo medio di vendita nel 2011 è stato di
39.000 euro c.a), ma raramente il ricavato ha
consentito la costruzione di nuove abitazioni.
> Nel Veneto circa 18.500 sono le domande
annualmente ammesse per l’assegnazione di un
alloggio popolare, ma il 95% delle richieste rimane
insoddisfatto.
> Con il Programma Strategico per la casa
approvato nel 2013, la Regione Veneto prevede un
nuovo programma straordinario di vendita per
complessivi 18.918 alloggi (sui circa 40.000 di
proprietà pubblica).
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175. 1.7. La partecipazione degli abitanti
Cap. 1 - Città europee e sviluppo sostenibile
Partecipazione dal basso
e
partecipazione istituzionale
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176. Amburgo - Londra - Berlino
Urban Center
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177. • Un territorio di circa 34 ha occupato sino al
1992 dalle caserme dell’esercito francese.
• Nell’autunno 1990 iniziano le manifestazioni
contro le previste manovre militari e per la
chiusura delle caserme.
• Lo studente di architettura Bobby Glatz
fonda l’Associazione SUSI – Selbstorganisierte
Unabhängige Siedlungsinitiative e presenta un
progetto di recupero dell’area a fini residenziali
Friburgo
Il progetto SUSI
ed il Quartiere Vauban
La partecipazione dal basso
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178. Friburgo: Forum Vauban
1992 – 1997 : Gli “anni turbolenti”
- Affidati in locazione all’Associazione
SUSI quattro stabili delle ex-caserme
(ospitano attualmente circa 240 persone di
tutte le età, anche se in prevalenza
studenti)
- Altri stabili vengono occupati
abusivamente o vengono utilizzati per
fornire assistenza ai rifugiati bosniaci, ad
immigrati, senza casa, emarginati, …
- Si forma un vero e proprio
accampamento di roulottes e caravans
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