3. 01. PARAMETRI
L’acqua destinata a uso domestico viene periodicamente sottoposta ad analisi
qualitative al fine di verificarne la sicurezza per la salute umana e la normativa che
definisce i parametri per misurare la qualità dell’acqua.
Tale normativa distingue i parametri per misurare la qualità dell’acqua nelle
seguenti tre tipologie:
• parametri microbiologici volti all’ individuazione della presenza di
microrganismi o gruppi microbici come ad esempio gli enterococchi o
l’escherichia coli;
• parametri chimici che valutano la presenza di sostanze tossiche come
arsenico, piombo, antiparassitari ecc.;
• parametri indicatori come odore, colore, sapore, pH, durezza ecc.
4. 02. Principali
parametri
Durezza
La durezza dell’acqua indica la presenza di calcio e magnesio, quest’ultimo è
normalmente presente in concentrazione minore rispetto al calcio.
In Italia la durezza dell’acqua viene espressa in gradi francesi:
1 grado francese = 10mg di CaCO3 (carbonato di calcio) ogni litro d’acqua.
In base alla sua durezza, possiamo suddividere l’acqua in:
• Acqua molto dolce 0-4 F°
• Acqua dolce 4-8 F°
• Acqua a durezza media 8-12 F°
• Acqua a durezza discreta 12-18 F°
• Acqua dura 18-30 F°
• Acqua molto dura > 30 F°
Un’acqua molto dura può causare incrostazioni di calcare nelle tubazioni e
richiede per il lavaggio della biancheria un elevato consumo di detersivi,
mentre un’acqua molto dolce può diventare corrosiva per i tubi in metallo.
5. Differenza tra
durezza temporenea e
permanente
DUREZZA TEMPORANEA
È dovuta alla presenza di Sali di Ca2+ e Mg2+, quali bicarbonati, che in seguito
all’ebollizione dell’acqua si decompongono con formazione di composti
insolubili dei due ioni metallici.
Ca2+ + 2 HCO3
- ↔ CaCO3 + CO2 + H2O
Ad alte temperature, l’equilibrio della reazione è spostato verso destra (liberazione
di CO2 gassosa e precipitazione del carbonato di calcio)
. DUREZZA PERMANENTE
È dovuta a quei Sali (cloruri, solfati, nitrati, carbonati) che rimangono in soluzione
nonostante l’ebollizione prolungata.
La somma delle due durezze, temporanea e permanente, e detta totale.
6. pH
Il pH è un parametro per misurare
la qualità dell’acqua in relazione alla
sua acidità o basicità.
Il pH dell’acqua viene calcolato su una
scala che va da 0, che rappresenta la
massima acidità, a 14 che indica invece
la massima basicità.
Il livello intermedio 7 definisce
la condizione di neutralità che è
propria dell’acqua distillata.
Il pH delle acque minerali
naturali è invece in genere compreso
tra 6,5 e 8,0, da notare che il pH
dell’acqua frizzante sarà invece minore
per via del contenuto di anidride
carbonica.
In genere sarebbe preferibile optare per
un acqua alcalina con pH superiore a 7 in
quanto questa neutralizza i rifiuti acidi
che accumuliamo nelle nostre cellule a
causa dell’alimentazione e del
metabolismo.
7. Residuo fisso
Il residuo fisso indica la quantità di sali minerali disciolti nell’acqua.
Tale dato viene calcolato portando l’acqua ad una temperatura di 180°C e ciò che rimane dopo la
sua completa evaporazione rappresenta il residuo fisso.
Questo valore si esprime in mg/l e più è elevato, più sali sono disciolti in un litro d’acqua.
In base al residuo fisso le acque possono essere classificate in:
minimamente mineralizzata con residuo fisso inferiore o pari a 50 mg/ L;
oligominerale o leggermente mineralizzata con residuo fisso inferiore a 500 mg/ L;
mediominerale con residuo fisso compreso tra 500 e 1000 mg/ L;
ricca di sali minerali con residuo fisso superiore a 1.000 mg/L. Questo tipo di acqua è
indicata per specifiche terapie di salute ed è acquistabile in farmacia
In genere chi soffre di ipertensione o deve favorire la diuresi deve optare per un’ acqua
minimamente mineralizzata o un’acqua oligominerale , gli sportivi dovrebbero invece preferire
un’acqua mediominerale
8. Nitrati e nitriti
La presenza di nitrati nell’acqua è causata sia da fenomeni naturali sia dall’uso di
fertilizzanti e pesticidi per l’agricoltura
In genere la loro concentrazione nell’acqua è minima e quindi non è pericolosa per la
salute, se però tale concentrazione aumenta o se si trasformano in nitriti a causa di batteri
già presenti nell’acqua e nel corpo umano, si possono avere serie ripercussioni sulla salute.
I nitri interagiscono con l’emoglobina causando una riduzione del trasporto di ossigeno
dai polmoni agli organi e tessuti e questa situazione può rivelarsi fatale per i neonati.
Per tale motivo nell’acqua sono previsti due differenti limiti di dosaggio di nitrati:
45 mg/L nelle ordinarie acque minerali;
10 mg/L in quelle destinate all’infanzia.
9. Principio del
metodo
Si effettua mediante titolazione con EDTA, complessante dei metalli alcalino-
terrosi. La titolazione viene effettuata in soluzione a pH = 10 (aggiungendo
tampone ammoniaca/ammonio) per favorire la complessazione degli ioni Ca2+
e Mg2+ . Per la rilevazione del punto di fine titolazione si utilizza come
indicatore il nero-ericromo T, che forma con una piccolissima parte di ioni
Mg2+ complessi fortemente colorati di rosso-vino. Al punto di equivalenza,
dopo essere stati complessati tutti gli ioni Ca2+ ed Mg2+ liberi in soluzione,
un’ulteriore aggiunta di titolante induce una reazione di spostamento a carico
del complesso Mg-nero-ericromo T, che una volta libero, assume una
colorazione blu cobalto. Infine, è da tener presente che in base alla definizione
di grado francese (°F = 1g di CaCO3/100 L H2O) titolando 100 mL di acqua con
EDTA 0,01 M, i mL utilizzati nella titolazione corrispondono alla durezza
espressa in gradi Francesi