10. Perché l’A3?
!
Ha dentro gli elementi principali degli
approcci elencati all’inizio:
PDCA, Human rule, Tangibility rule,
Miglioramento continuo, Partecipazione, …
11. Quando l’A3?
relazione con il dirigente scolastico
relazione con amministrazione/segreteria/personale ATA
relazione con colleghi insegnanti
relazione con i propri studenti
relazione con i genitori
gli strumenti per valutare
è più importante quello che insegno o come lo insegno?
come fare a lasciare il segno nell'interesse dei ragazzi?
13. A3
Contesto
Dati, informazioni possibilmente
quantitative per fotografare il
contesto in cui lavoriamo
14. A3
Situazione
corrente
Le misure, le metriche per
analizzare la situazione corrente.
Senza un riferimento numerico non
posso valutare i risultati
dell’innovazione, né orientare i
comportamenti delle persone.
15. A3
Obiettivi
Gli obiettivi sono i risultati da
raggiungere nel mio intervento di
miglioramento. Devono essere
SMART (Specific, Measurable,
Achievable, Realistic, Time related)
16. A3
Cause
Le cause alla radice dell’impossibilità
attuale di raggiungere gli obiettivi.
Prima di definire le soluzioni per il
problema, bisogna che emergano le
ragioni di fondo che bloccano il
cambiamento. Non lavorare sui
sintomi. “Cinque perché”
17. A3
Contromisure
Finalmente è il momento di indicare
le possibili contromisure che
agiscono sulle cause profonde del
problema. Da questa fase nascono
le attività specifiche di
miglioramento.
18. A3
Pianificazione
L’utilizzo di un modello
partecipato di monitoraggio delle
attività, delle milestone, delle
responsabilità, degli impedimenti è
alla base del successo di un
progetto di innovazione.
visual planning
a b c d e
19. A3
Check
Avendo definito in modo corretto
gli obiettivi, il gruppo può verificare
in rapidi cicli di miglioramento il
successo delle contromisure
applicate.
20. A3
Follow-up
Il successo o l’insuccesso non è
la chiusura del progetto, ma
l’inizio di un ciclo di miglioramento
continuo, che verifica le ipotesi di
base dell’attività di innovazione.