European Renal Nutrition (ERN) working group dell’ ERA-EDTA Napoli nei giorn...Giuseppe Quintaliani
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Dall'eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell'alimentazione nell'esposizione professionale a sostanze neurotossiche
1. DALL’EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE DEL MORBO DI PARKINSON
AL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
A SOSTANZE NEUROTOSSICHE
CANDIDATO: DOTT.SSA GIULIA MATTANZA
MATRICOLA: 049562
RELATORE: DOTT. CARLO SPIGONE
CO-RELATORE: DOTT.SSA MARIA SOLIS
ROMA, 8 MAGGIO 2018
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E DIETETICA APPLICATA
2. IL LAVORO COME MOTORE DELL’INTEGRAZIONE E DELLA COESIONE SOCIALE
L’OBIETTIVO DEL PROJECTWORK
Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata
Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
DEL MORBO DI PARKINSON
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
A SOSTANZE NEUROTOSSICHE
IN FASE PREVENTIVA
IN FASE DI MALATTIA
CONCLAMATA
STILI DIVITA ED ABITUDINI
ALIMENTAZIONE
• dell'INSERM di Parigi (Institut National
de la Santè et de la Recherche Médicale):
esposizione a leghe metalliche
• dall'UCLA (University of California, Los
Angeles): esposizione a pesticidi
• VALUTAZIONE DEI RISCHI
• FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
• CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONEAZIENDALE
3. IL MORBO DI PARKINSON: DEFINIZIONE E SINTOMATOLOGIA
1817 - Dott. James Parkinson “An Essay on Shaking Palsy”
Paralisi agitante: moto tremolante involontario, con forza muscolare ridotta, di parti non in azione, anche quando
vengono sorrette; con propensione a piegare il tronco in avanti e a passare da un’andatura dal passo alla corsa;
assenza di alterazioni sensitive e dell’intelletto.
Degenerazione delle cellule del sistema nervoso centrale, localizzate in una zona del cervello chiamata substantia
nigra, una formazione nervosa che si trova in una posizione intermedia tra mesencefalo e diencefalo. I neuroni di
questo tessuto si occupano della produzione di una parte di dopamina, neurotrasmettitore endogeno che va ad
agire sui nuclei che controllano le funzioni motorie nel cervello.
Eziologia multifattoriale
Sintomatologia: tremore a riposo, rigidità, bradicinesia, l'instabilità posturale e disfagia. I sintomi si presentano in
modo asimmetrico
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4. IL MORBO DI PARKINSON: DIAGNOSI E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
DIAGNOSI
Visita neurologica Anamnesi e storia clinica passata
Quadro clinico scala UPDRS
(Unified Parkinson’s Disease Rating Scale)
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Terapia sintomatica non risolutiva
- L-Dopa
- Inibitori MAO
- Catecol o-metiltransferasi
- Anticolinergici
- Bloccanti del glutammato
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Punteggio da 0 (assente) a 4 (grave) per:
1: valutazione dello stato mentale, dell’umore e del
comportamento
2: autovalutazione delle attività quotidiane
3: valutazione clinica delle abilità motorie
4: complicanze motorie
5. L-DOPA
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La L-dopa o Levodopa (3,4-diidrossi-l-fenilananina):
- Precursore della Dopamina
- Supera la barriera ematoencefalica
- Ripristina i livelli di Dopamina nel SNC
- Catabolismo a livello periferico con numerosi eventi avversi (somministrata in combinazione molecola che inibisca
la DDI aumentandone la biodisponibilità a livello centrale)
Interazione tra L-dopa e alimenti: i cibi solidi ad elevato contenuto proteico rallentano l’assorbimento e ne
riducono la disponibilità. (No ad amminoacidi a trasporto attivo)
Assunzione consigliata tra un’ora/mezz’ora prima dei pasti.
6. LA DISFAGIA
La parola «DISFAGIA», è composta dai due vocaboli «dys» (= male) e «fago» (= mangio), quindi letteralmente
significa «mangio male».
CAUSE: ritardi o deficit nello sviluppo della deglutizione (come avviene nelle disfagie evolutive precoci), deficit
neuromotori (disfagie neurogene), asportazione di uno o più organi della regione testa/collo (disfagie post-
chirurgiche), malattie neurologiche, la presenza di tumori a livello della zona testa/collo e dell’esofago, deficit
metabolici e altre patologie possono contribuire alla disfagia.
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SENSAZIONE DI
SOFFOCAMENTO E
TOSSE
DIFFICOLTA’
RESPIRATORIA
DURANTE IL PASTO
AUMENTO DELTEMPO
DI DURATA DEL PASTO
NONTOLLERANZA DI
ALCUNE CONSISTENZE INFEZIONI DELLE ALTE
VIE RESPIRATORIE
7. INTERVENTO NUTRIZIONALE NEL PAZIENTE DISFAGICO
La scelta degli alimenti dipende dal tipo e dal grado di disfagia
Consistente maggiormente somministrate: semisolide o semiliquide
Dimensione del bolo
Temperatura dell’alimento
Sapore forte e definito per stimolare la sensibilità orale
Adeguato apporto idrico
DA EVITARE: alimenti a doppia consistenza, alimenti filamentosi
solidi di difficile digestione o di difficile masticazione (es. frutta secca)
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CONSIGLI PRATICI PER LA GESTIONE DEL
PAZIENTE DISFAGICO:
- Posizione seduta
- Ambiente silenzioso e ben illuminato
- Durata max 45 minuti
- Verificare lo stato di stanchezza del paziente
- Attenzione ai liquidi
8. LA MEDICINA ALTERNATIVA: INTEGRATORI NATURALI E COENZIMA Q10
▪ Assunzione di olio algale ricco in DHA
▪ Somministrazione quotidiana di creatina
▪ Zenzero
▪ Licopene
▪ Ginko Biloba
▪ COENZIMA Q10
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Molto simile alla vit. E e vit. K
Traportatore di idrogeno nella catena di ossidoriduzione
Antiossidante
Funzione protettiva contro i radicali liberi
9. DALLA MALATTIA DI PARKINSON ALLA MALATTIA PROFESSIONALE
MALATTIA PROFESSIONALE: La malattia professionale (detta anche "tecnopatia") è la patologia che il lavoratore
contrae in occasione dello svolgimento dell'attività lavorativa a causa delle presenza di fattori presenti
nell'ambiente nel quale presta servizio.
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INSERM di Parigi
(Institut National de la Santè et de la Recherch Médicale)
Esposizione professionale a pesticidi
Lo studio, ha messo in evidenza come gli
uomini affetti presentino un rischio fino a
2,4 volte aumentato rispetto ai controlli
in relazione ad una esposizione agli
insetticidi di tipo organoclorurati.
American Academy of Neurology
Esposizione professionale a saldatura
(manganese)
I ricercatori statunitensi hanno rilevato
che i saldatori presentano una riduzione
media di un marcatore della dopamina in
una precisa zona del cervello dell’11,7%
rispetto ai controlli non esposti ai fumi di
saldatura.
ITALIA
(Inca – Sindacato INTALTEL)
Esposizione professionale a
FREON113
Operazione di pulizia e sgrassaggio di
componenti
- 2000: Diagnosi del Morbo di
Parkinson
- 2009: Riconoscimento ed indennizzo
della malattia professionale.
10. ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD ABS ED IPA
Esposizione professionale a sostanze tossiche: tutti quei preparati e quelle sostanze che per inalazione,
ingestione o penetrazione attraverso la pelle possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, ed anche la morte
causando delle lesioni anatomiche o funzionali e dei disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici.
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MATERIE PLASTICHE
ABS
Classificazione IARC:
▪ Acrilonitrile 2B
▪ Butadiene 2A
▪ Stirene 2B
IPA
Classificaizone IARC:
▪ Benzo[a]pirene 1
▪ Benzo[a]antracene 2A
▪ Naftalene 2B
11. L’ESPERIENZA BRESCIANA NEL COMPARTO GOMMA PLASTICA
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AZIENDE COINVOLTE n° 3, per un totale di 441 lavoratori
SETTORE DI ATTIVITÀ gomma plastica (prevalentemente stampaggio)
METODOLOGIA Questionario anonimo somministrato attraverso i Moduli di Google
OBIETTIVO
Indagare le abitudini alimentari e stili di vita
Stima della percezione del rischio e sensibilizzazione al tema
LA REALIZZAZIONE DEL PROJECT WORK
12. LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO
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18 quesiti a scelta multipla preceduti dall’indicazione di SESSO
ETA’
Variazione della percezione del rischio
- Abitudini alimentari e stili di vita
- Fast food
- Consumo di acqua
- Attività fisica
13. ANALISI DEI RISULTATI
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- Gusto e piacere personale
- Mancanza di tempo
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15. Il muratore ferito (F. Goya, 1786)
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16. 76% acqua in bottiglia di plastica
17,7% acqua in bottiglia di vetro
6,3% acqua del rubinetto
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21. ATTIVITÀ PREVENTIVE SUL POSTO DI LAVORO
SALA MENSA per tutte quelle aziende che contano nel loro organico più di 30 dipendenti, le imprese nelle quali i
dipendenti svolgono lavori all’aperto, nei luoghi dove i dipendenti svolgono attività insudicianti oppure in quelle
attività dove si è a contatto con polveri o sostanze tossiche.
Industria 4.0: nuovi rischi emergenti
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TECNICI DELLA SALUTE
E DELLA SICUREZZA NEI
LUOGHI DI LAVORO
MEDICO COMPETENTE
DIETISTI E BIOLOGI
NUTRIZIONISTI
PSICOLOGI
DEL LAVORO
TEAM MULTIDISCIPLINARE:
PROGETTO DI RIEDUCAZIONE ALIEMENTARE
22. LA FORMAZIONE E LA SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI
Percorso di promozione degli stili di vita e di consumo sani e consapevoli:
1. Informazioni dietetiche, semplici e di facile lettura
2. Informazioni gastronomiche
3. Informazioni relative alla sostenibilità ambientale
Percorso di informazione e formazione
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L’accordo tra Stato e Regioni del 21.12.2011 disciplina ai sensi dell’art 37 comma 2 del D.Lvo 81/08, la durata, i contenuti minimi e le modalità di
formazione e di aggiornamento, ogni cinque anni, dei lavoratori. Il contenuto dei corsi di aggiornamento dovrà riguardare argomenti diversi rispetto a
quelli del corso base quali:
• approfondimenti giuridico – normativi;
• aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori;
• aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda;
• fonti di rischio e relative misure di prevenzione.
23. ALIMENTAZIONE e stile di vita
CONCLUSIONI
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Salute psicofisica del lavoratore
Ripercussioni sull’ATTIVITÀ LAVORATIVA
▪ Tipologia di attività svolta
▪ Esposizione professionale
▪ Malattie professionali
▪ Infortuni
LAVORATORE come INDIVIDUO FORMATO e CONSAPEVOLE
▪ Fattore protettivo
▪ Fattore di rischio
▪ Elemento di rieducazione e formazione
▪ Strumento di prevenzione
24. GRAZIE DELL’ATTENZIONE
L’uomo è ciò
che mangia
Ludwig Feuerbach
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