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DALL’EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE DEL MORBO DI PARKINSON
AL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
A SOSTANZE NEUROTOSSICHE
CANDIDATO: DOTT.SSA GIULIA MATTANZA
MATRICOLA: 049562
RELATORE: DOTT. CARLO SPIGONE
CO-RELATORE: DOTT.SSA MARIA SOLIS
ROMA, 8 MAGGIO 2018
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E DIETETICA APPLICATA
IL LAVORO COME MOTORE DELL’INTEGRAZIONE E DELLA COESIONE SOCIALE
L’OBIETTIVO DEL PROJECTWORK
Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata
Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
DEL MORBO DI PARKINSON
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
A SOSTANZE NEUROTOSSICHE
IN FASE PREVENTIVA
IN FASE DI MALATTIA
CONCLAMATA
STILI DIVITA ED ABITUDINI
ALIMENTAZIONE
• dell'INSERM di Parigi (Institut National
de la Santè et de la Recherche Médicale):
esposizione a leghe metalliche
• dall'UCLA (University of California, Los
Angeles): esposizione a pesticidi
• VALUTAZIONE DEI RISCHI
• FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
• CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONEAZIENDALE
IL MORBO DI PARKINSON: DEFINIZIONE E SINTOMATOLOGIA
1817 - Dott. James Parkinson “An Essay on Shaking Palsy”
Paralisi agitante: moto tremolante involontario, con forza muscolare ridotta, di parti non in azione, anche quando
vengono sorrette; con propensione a piegare il tronco in avanti e a passare da un’andatura dal passo alla corsa;
assenza di alterazioni sensitive e dell’intelletto.
 Degenerazione delle cellule del sistema nervoso centrale, localizzate in una zona del cervello chiamata substantia
nigra, una formazione nervosa che si trova in una posizione intermedia tra mesencefalo e diencefalo. I neuroni di
questo tessuto si occupano della produzione di una parte di dopamina, neurotrasmettitore endogeno che va ad
agire sui nuclei che controllano le funzioni motorie nel cervello.
 Eziologia multifattoriale
 Sintomatologia: tremore a riposo, rigidità, bradicinesia, l'instabilità posturale e disfagia. I sintomi si presentano in
modo asimmetrico
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Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
IL MORBO DI PARKINSON: DIAGNOSI E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
 DIAGNOSI
Visita neurologica  Anamnesi e storia clinica passata
Quadro clinico scala UPDRS
(Unified Parkinson’s Disease Rating Scale)
 TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Terapia sintomatica non risolutiva
- L-Dopa
- Inibitori MAO
- Catecol o-metiltransferasi
- Anticolinergici
- Bloccanti del glutammato
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Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
Punteggio da 0 (assente) a 4 (grave) per:
1: valutazione dello stato mentale, dell’umore e del
comportamento
2: autovalutazione delle attività quotidiane
3: valutazione clinica delle abilità motorie
4: complicanze motorie
L-DOPA
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Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
 La L-dopa o Levodopa (3,4-diidrossi-l-fenilananina):
- Precursore della Dopamina
- Supera la barriera ematoencefalica
- Ripristina i livelli di Dopamina nel SNC
- Catabolismo a livello periferico con numerosi eventi avversi (somministrata in combinazione molecola che inibisca
la DDI aumentandone la biodisponibilità a livello centrale)
 Interazione tra L-dopa e alimenti: i cibi solidi ad elevato contenuto proteico rallentano l’assorbimento e ne
riducono la disponibilità. (No ad amminoacidi a trasporto attivo)
Assunzione consigliata tra un’ora/mezz’ora prima dei pasti.
LA DISFAGIA
 La parola «DISFAGIA», è composta dai due vocaboli «dys» (= male) e «fago» (= mangio), quindi letteralmente
significa «mangio male».
 CAUSE: ritardi o deficit nello sviluppo della deglutizione (come avviene nelle disfagie evolutive precoci), deficit
neuromotori (disfagie neurogene), asportazione di uno o più organi della regione testa/collo (disfagie post-
chirurgiche), malattie neurologiche, la presenza di tumori a livello della zona testa/collo e dell’esofago, deficit
metabolici e altre patologie possono contribuire alla disfagia.
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Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
SENSAZIONE DI
SOFFOCAMENTO E
TOSSE
DIFFICOLTA’
RESPIRATORIA
DURANTE IL PASTO
AUMENTO DELTEMPO
DI DURATA DEL PASTO
NONTOLLERANZA DI
ALCUNE CONSISTENZE INFEZIONI DELLE ALTE
VIE RESPIRATORIE
INTERVENTO NUTRIZIONALE NEL PAZIENTE DISFAGICO
 La scelta degli alimenti dipende dal tipo e dal grado di disfagia
 Consistente maggiormente somministrate: semisolide o semiliquide
 Dimensione del bolo
 Temperatura dell’alimento
 Sapore forte e definito per stimolare la sensibilità orale
 Adeguato apporto idrico
 DA EVITARE: alimenti a doppia consistenza, alimenti filamentosi
solidi di difficile digestione o di difficile masticazione (es. frutta secca)
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CONSIGLI PRATICI PER LA GESTIONE DEL
PAZIENTE DISFAGICO:
- Posizione seduta
- Ambiente silenzioso e ben illuminato
- Durata max 45 minuti
- Verificare lo stato di stanchezza del paziente
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LA MEDICINA ALTERNATIVA: INTEGRATORI NATURALI E COENZIMA Q10
▪ Assunzione di olio algale ricco in DHA
▪ Somministrazione quotidiana di creatina
▪ Zenzero
▪ Licopene
▪ Ginko Biloba
▪ COENZIMA Q10 
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Molto simile alla vit. E e vit. K
Traportatore di idrogeno nella catena di ossidoriduzione
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DALLA MALATTIA DI PARKINSON ALLA MALATTIA PROFESSIONALE
 MALATTIA PROFESSIONALE: La malattia professionale (detta anche "tecnopatia") è la patologia che il lavoratore
contrae in occasione dello svolgimento dell'attività lavorativa a causa delle presenza di fattori presenti
nell'ambiente nel quale presta servizio.
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INSERM di Parigi
(Institut National de la Santè et de la Recherch Médicale)
Esposizione professionale a pesticidi
Lo studio, ha messo in evidenza come gli
uomini affetti presentino un rischio fino a
2,4 volte aumentato rispetto ai controlli
in relazione ad una esposizione agli
insetticidi di tipo organoclorurati.
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Esposizione professionale a saldatura
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I ricercatori statunitensi hanno rilevato
che i saldatori presentano una riduzione
media di un marcatore della dopamina in
una precisa zona del cervello dell’11,7%
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saldatura.
ITALIA
(Inca – Sindacato INTALTEL)
Esposizione professionale a
FREON113
Operazione di pulizia e sgrassaggio di
componenti
- 2000: Diagnosi del Morbo di
Parkinson
- 2009: Riconoscimento ed indennizzo
della malattia professionale.
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD ABS ED IPA
Esposizione professionale a sostanze tossiche: tutti quei preparati e quelle sostanze che per inalazione,
ingestione o penetrazione attraverso la pelle possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, ed anche la morte
causando delle lesioni anatomiche o funzionali e dei disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici.
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MATERIE PLASTICHE
ABS
Classificazione IARC:
▪ Acrilonitrile  2B
▪ Butadiene  2A
▪ Stirene  2B
IPA
Classificaizone IARC:
▪ Benzo[a]pirene  1
▪ Benzo[a]antracene  2A
▪ Naftalene  2B
L’ESPERIENZA BRESCIANA NEL COMPARTO GOMMA PLASTICA
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AZIENDE COINVOLTE n° 3, per un totale di 441 lavoratori
SETTORE DI ATTIVITÀ gomma plastica (prevalentemente stampaggio)
METODOLOGIA Questionario anonimo somministrato attraverso i Moduli di Google
OBIETTIVO
Indagare le abitudini alimentari e stili di vita
Stima della percezione del rischio e sensibilizzazione al tema
LA REALIZZAZIONE DEL PROJECT WORK
LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO
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18 quesiti a scelta multipla preceduti dall’indicazione di  SESSO
 ETA’
Variazione della percezione del rischio
- Abitudini alimentari e stili di vita
- Fast food
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- Attività fisica
ANALISI DEI RISULTATI
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- Gusto e piacere personale
- Mancanza di tempo
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Il muratore ferito (F. Goya, 1786)
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76% acqua in bottiglia di plastica
17,7% acqua in bottiglia di vetro
6,3% acqua del rubinetto
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ATTIVITÀ PREVENTIVE SUL POSTO DI LAVORO
 SALA MENSA per tutte quelle aziende che contano nel loro organico più di 30 dipendenti, le imprese nelle quali i
dipendenti svolgono lavori all’aperto, nei luoghi dove i dipendenti svolgono attività insudicianti oppure in quelle
attività dove si è a contatto con polveri o sostanze tossiche.
 Industria 4.0: nuovi rischi emergenti
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TECNICI DELLA SALUTE
E DELLA SICUREZZA NEI
LUOGHI DI LAVORO
MEDICO COMPETENTE
DIETISTI E BIOLOGI
NUTRIZIONISTI
PSICOLOGI
DEL LAVORO
TEAM MULTIDISCIPLINARE:
PROGETTO DI RIEDUCAZIONE ALIEMENTARE
LA FORMAZIONE E LA SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI
 Percorso di promozione degli stili di vita e di consumo sani e consapevoli:
1. Informazioni dietetiche, semplici e di facile lettura
2. Informazioni gastronomiche
3. Informazioni relative alla sostenibilità ambientale
 Percorso di informazione e formazione
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L’accordo tra Stato e Regioni del 21.12.2011 disciplina ai sensi dell’art 37 comma 2 del D.Lvo 81/08, la durata, i contenuti minimi e le modalità di
formazione e di aggiornamento, ogni cinque anni, dei lavoratori. Il contenuto dei corsi di aggiornamento dovrà riguardare argomenti diversi rispetto a
quelli del corso base quali:
• approfondimenti giuridico – normativi;
• aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori;
• aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda;
• fonti di rischio e relative misure di prevenzione.
ALIMENTAZIONE e stile di vita
CONCLUSIONI
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Salute psicofisica del lavoratore
Ripercussioni sull’ATTIVITÀ LAVORATIVA
▪ Tipologia di attività svolta
▪ Esposizione professionale
▪ Malattie professionali
▪ Infortuni
LAVORATORE come INDIVIDUO FORMATO e CONSAPEVOLE
▪ Fattore protettivo
▪ Fattore di rischio
▪ Elemento di rieducazione e formazione
▪ Strumento di prevenzione
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
L’uomo è ciò
che mangia
Ludwig Feuerbach
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  • 3. IL MORBO DI PARKINSON: DEFINIZIONE E SINTOMATOLOGIA 1817 - Dott. James Parkinson “An Essay on Shaking Palsy” Paralisi agitante: moto tremolante involontario, con forza muscolare ridotta, di parti non in azione, anche quando vengono sorrette; con propensione a piegare il tronco in avanti e a passare da un’andatura dal passo alla corsa; assenza di alterazioni sensitive e dell’intelletto.  Degenerazione delle cellule del sistema nervoso centrale, localizzate in una zona del cervello chiamata substantia nigra, una formazione nervosa che si trova in una posizione intermedia tra mesencefalo e diencefalo. I neuroni di questo tessuto si occupano della produzione di una parte di dopamina, neurotrasmettitore endogeno che va ad agire sui nuclei che controllano le funzioni motorie nel cervello.  Eziologia multifattoriale  Sintomatologia: tremore a riposo, rigidità, bradicinesia, l'instabilità posturale e disfagia. I sintomi si presentano in modo asimmetrico Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 4. IL MORBO DI PARKINSON: DIAGNOSI E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO  DIAGNOSI Visita neurologica  Anamnesi e storia clinica passata Quadro clinico scala UPDRS (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale)  TRATTAMENTO FARMACOLOGICO Terapia sintomatica non risolutiva - L-Dopa - Inibitori MAO - Catecol o-metiltransferasi - Anticolinergici - Bloccanti del glutammato Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza Punteggio da 0 (assente) a 4 (grave) per: 1: valutazione dello stato mentale, dell’umore e del comportamento 2: autovalutazione delle attività quotidiane 3: valutazione clinica delle abilità motorie 4: complicanze motorie
  • 5. L-DOPA Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza  La L-dopa o Levodopa (3,4-diidrossi-l-fenilananina): - Precursore della Dopamina - Supera la barriera ematoencefalica - Ripristina i livelli di Dopamina nel SNC - Catabolismo a livello periferico con numerosi eventi avversi (somministrata in combinazione molecola che inibisca la DDI aumentandone la biodisponibilità a livello centrale)  Interazione tra L-dopa e alimenti: i cibi solidi ad elevato contenuto proteico rallentano l’assorbimento e ne riducono la disponibilità. (No ad amminoacidi a trasporto attivo) Assunzione consigliata tra un’ora/mezz’ora prima dei pasti.
  • 6. LA DISFAGIA  La parola «DISFAGIA», è composta dai due vocaboli «dys» (= male) e «fago» (= mangio), quindi letteralmente significa «mangio male».  CAUSE: ritardi o deficit nello sviluppo della deglutizione (come avviene nelle disfagie evolutive precoci), deficit neuromotori (disfagie neurogene), asportazione di uno o più organi della regione testa/collo (disfagie post- chirurgiche), malattie neurologiche, la presenza di tumori a livello della zona testa/collo e dell’esofago, deficit metabolici e altre patologie possono contribuire alla disfagia. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza SENSAZIONE DI SOFFOCAMENTO E TOSSE DIFFICOLTA’ RESPIRATORIA DURANTE IL PASTO AUMENTO DELTEMPO DI DURATA DEL PASTO NONTOLLERANZA DI ALCUNE CONSISTENZE INFEZIONI DELLE ALTE VIE RESPIRATORIE
  • 7. INTERVENTO NUTRIZIONALE NEL PAZIENTE DISFAGICO  La scelta degli alimenti dipende dal tipo e dal grado di disfagia  Consistente maggiormente somministrate: semisolide o semiliquide  Dimensione del bolo  Temperatura dell’alimento  Sapore forte e definito per stimolare la sensibilità orale  Adeguato apporto idrico  DA EVITARE: alimenti a doppia consistenza, alimenti filamentosi solidi di difficile digestione o di difficile masticazione (es. frutta secca) Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza CONSIGLI PRATICI PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO: - Posizione seduta - Ambiente silenzioso e ben illuminato - Durata max 45 minuti - Verificare lo stato di stanchezza del paziente - Attenzione ai liquidi
  • 8. LA MEDICINA ALTERNATIVA: INTEGRATORI NATURALI E COENZIMA Q10 ▪ Assunzione di olio algale ricco in DHA ▪ Somministrazione quotidiana di creatina ▪ Zenzero ▪ Licopene ▪ Ginko Biloba ▪ COENZIMA Q10  Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza Molto simile alla vit. E e vit. K Traportatore di idrogeno nella catena di ossidoriduzione Antiossidante Funzione protettiva contro i radicali liberi
  • 9. DALLA MALATTIA DI PARKINSON ALLA MALATTIA PROFESSIONALE  MALATTIA PROFESSIONALE: La malattia professionale (detta anche "tecnopatia") è la patologia che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell'attività lavorativa a causa delle presenza di fattori presenti nell'ambiente nel quale presta servizio. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza INSERM di Parigi (Institut National de la Santè et de la Recherch Médicale) Esposizione professionale a pesticidi Lo studio, ha messo in evidenza come gli uomini affetti presentino un rischio fino a 2,4 volte aumentato rispetto ai controlli in relazione ad una esposizione agli insetticidi di tipo organoclorurati. American Academy of Neurology Esposizione professionale a saldatura (manganese) I ricercatori statunitensi hanno rilevato che i saldatori presentano una riduzione media di un marcatore della dopamina in una precisa zona del cervello dell’11,7% rispetto ai controlli non esposti ai fumi di saldatura. ITALIA (Inca – Sindacato INTALTEL) Esposizione professionale a FREON113 Operazione di pulizia e sgrassaggio di componenti - 2000: Diagnosi del Morbo di Parkinson - 2009: Riconoscimento ed indennizzo della malattia professionale.
  • 10. ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD ABS ED IPA Esposizione professionale a sostanze tossiche: tutti quei preparati e quelle sostanze che per inalazione, ingestione o penetrazione attraverso la pelle possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, ed anche la morte causando delle lesioni anatomiche o funzionali e dei disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza MATERIE PLASTICHE ABS Classificazione IARC: ▪ Acrilonitrile  2B ▪ Butadiene  2A ▪ Stirene  2B IPA Classificaizone IARC: ▪ Benzo[a]pirene  1 ▪ Benzo[a]antracene  2A ▪ Naftalene  2B
  • 11. L’ESPERIENZA BRESCIANA NEL COMPARTO GOMMA PLASTICA Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza AZIENDE COINVOLTE n° 3, per un totale di 441 lavoratori SETTORE DI ATTIVITÀ gomma plastica (prevalentemente stampaggio) METODOLOGIA Questionario anonimo somministrato attraverso i Moduli di Google OBIETTIVO Indagare le abitudini alimentari e stili di vita Stima della percezione del rischio e sensibilizzazione al tema LA REALIZZAZIONE DEL PROJECT WORK
  • 12. LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza 18 quesiti a scelta multipla preceduti dall’indicazione di  SESSO  ETA’ Variazione della percezione del rischio - Abitudini alimentari e stili di vita - Fast food - Consumo di acqua - Attività fisica
  • 13. ANALISI DEI RISULTATI Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza - Gusto e piacere personale - Mancanza di tempo
  • 14. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 15. Il muratore ferito (F. Goya, 1786) Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 16. 76% acqua in bottiglia di plastica 17,7% acqua in bottiglia di vetro 6,3% acqua del rubinetto Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 17. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 18. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 19. Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza
  • 20. Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata
  • 21. ATTIVITÀ PREVENTIVE SUL POSTO DI LAVORO  SALA MENSA per tutte quelle aziende che contano nel loro organico più di 30 dipendenti, le imprese nelle quali i dipendenti svolgono lavori all’aperto, nei luoghi dove i dipendenti svolgono attività insudicianti oppure in quelle attività dove si è a contatto con polveri o sostanze tossiche.  Industria 4.0: nuovi rischi emergenti Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza TECNICI DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO MEDICO COMPETENTE DIETISTI E BIOLOGI NUTRIZIONISTI PSICOLOGI DEL LAVORO TEAM MULTIDISCIPLINARE: PROGETTO DI RIEDUCAZIONE ALIEMENTARE
  • 22. LA FORMAZIONE E LA SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI  Percorso di promozione degli stili di vita e di consumo sani e consapevoli: 1. Informazioni dietetiche, semplici e di facile lettura 2. Informazioni gastronomiche 3. Informazioni relative alla sostenibilità ambientale  Percorso di informazione e formazione Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza L’accordo tra Stato e Regioni del 21.12.2011 disciplina ai sensi dell’art 37 comma 2 del D.Lvo 81/08, la durata, i contenuti minimi e le modalità di formazione e di aggiornamento, ogni cinque anni, dei lavoratori. Il contenuto dei corsi di aggiornamento dovrà riguardare argomenti diversi rispetto a quelli del corso base quali: • approfondimenti giuridico – normativi; • aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori; • aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda; • fonti di rischio e relative misure di prevenzione.
  • 23. ALIMENTAZIONE e stile di vita CONCLUSIONI Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza Salute psicofisica del lavoratore Ripercussioni sull’ATTIVITÀ LAVORATIVA ▪ Tipologia di attività svolta ▪ Esposizione professionale ▪ Malattie professionali ▪ Infortuni LAVORATORE come INDIVIDUO FORMATO e CONSAPEVOLE ▪ Fattore protettivo ▪ Fattore di rischio ▪ Elemento di rieducazione e formazione ▪ Strumento di prevenzione
  • 24. GRAZIE DELL’ATTENZIONE L’uomo è ciò che mangia Ludwig Feuerbach Dall’eziologia multifattoriale del Morbo di Parkinson al ruolo dell’alimentazione nell’esposizione professionale a sostanze neurotossiche – Dott.ssa Giulia Mattanza Master Universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata