SlideShare a Scribd company logo
1 of 1
Download to read offline
22 Economiaeimprese/Immigrazione IlSole24Ore
Lunedì17Maggio2010-N.134
MOLDAVIA,ATTI
SEMPLIFICATI
Ildecretochefapagare
imuseiaiminoriextraUe
NonècolpadegliUffizi,
madiundecretodeiBeni
culturalidel20aprile
2006cheprevede
l’ingressogratuitoper«i
cittadinidell'Unione
europeachenonabbiano
compiutoildiciottesimo
annodietà».Lapolemica
innescatadallagitaa
Firenzediunascolaresca
vicentina–allabiglietteria
tuttisonostatiammessi
gratistrannetreragazzini
diorigineserba–è
proseguitaconunbottae
rispostatrailsindacoel’ex
ministro.«Laregola–ha
sottolineatoRenzi–èstata
decisadall’alloraministro
allaculturaRocco
Buttiglione.GliUffizi,in
quantomuseostatale,non
possonocheadeguarsi».
Buttiglionehareplicato
precisandoche:«Il
decretoministerialedel20
aprile2006nonva
assolutamente
interpretatonelsensodi
unadiscriminazione.
Standoaquellacheerala
situazioneall’epoca,siè
trattatodiunaestensione
delleesenzioni,con
l'equiparazionedei
cittadinidell’Unione
europeaaicittadini
italiani,comeperaltro
richiestodalledirettive
europee».
Norme&
sentenze
UNCODICE
AMISURA
DISTRANIERI
Professionisti.Comeperdirigentiecalciatoriilnulla-ostaarrivain30-40giorni
di Carlo Giorgi
A
vviso(preoccupato)alla
cittàdiMilano:conlacu-
ra attuale via Padova
non guarisce; rischia invece, e
seriamente, di peggiorare. È
amara la diagnosi fatta dalle 50
realtà del "Comitato Vivere in
zona2",entieassociazionididi-
verso orientamento politico
che organizzano, il 22 e 23 mag-
gio,laprimafestadiviaPadova,
intitolata – con un filo di ironia
–"ViaPadovaèmegliodiMila-
no". Per due giorni parrocchie,
enti culturali, scuole e associa-
zionidistranierimetterannoin
mostralaricchezzaumanadel-
lazonapiùmultietnicadellacit-
tà. Intorno ai quattro chilome-
triemezzodell’assediviaPado-
va ruota, infatti, un quartiere
checontaabitantidi75naziona-
lità diverse, dove il 41,2% degli
oltre 13mila residenti è di origi-
neextracomunitaria.
Dopogliitaliani,lacomunità
più numerosa è quella egiziana
(1.264residenti,il9,4%deltota-
le), seguita da filippini (1.162) e
cinesi(634).Afebbraio,l’omici-
dio di un ragazzo egiziano da
partediungiovanelatino-ame-
ricano, ha indotto il Comune a
imporreun’ordinanzachelimi-
tal’orariodiaperturadeglieser-
cizi commerciali e aumenta i
controlli delle forze dell’ordi-
ne. «La sicurezza è importante
– osserva don Nicola Porcelli-
ni, della parrocchia di San Gio-
vanniCrisostomo,l’unicadelle
settechiesedellazonaadaffac-
ciarsi sulla via –. Però oggi via
Padova, con il coprifuoco e i
controllipressanti,sembraqua-
siunmalatoinstatodicomafar-
macologico… Noi che ci abitia-
mo,siamoinattesadiessere"ri-
svegliati"; per guarire davvero,
occorronoancheinterventipiù
strutturati in ambito sociale».
La parrocchia di don Nicola è
una delle più multietniche di
Milano:contacentinaiadifede-
lidinazionalitàfilippina,srilan-
cheseeprovenientidall’Ameri-
ca Latina. «Facciamo incontri
dicatechismoappostaperlaco-
munitàboliviana,moltonume-
rosa – racconta il sacerdote – e
lametàdeichierichettièdiori-
gine filippina. I nostri parroc-
chiani stranieri sono una ric-
chezza, il loro modo di vivere
lafedepotrebbe servireinfon-
do a rievangelizzare proprio
noiitaliani».
Nei locali della parrocchia è
ospitataunafamigliaromrima-
sta priva di alloggio dopo uno
sgombero; Caritas e centro di
ascolto sono un aiuto per gli
stranieri in stato di bisogno;
l’oratorio – dove lavorano edu-
catori professionali – un punto
di osservazione importante sui
disagi degli adolescenti di se-
conda generazione. Cuore del-
la zona, per le attività rivolte
agli immigrati e per la bellezza,
èilParcoTrotter,polmonever-
de di 140mila metri quadri, che
ospita la storica scuola Casa
Del Sole. «Dei 900 bambini
iscrittioltreil50%sonostranie-
ri di 26 nazionalità diverse –
racconta Lella Trapella, presi-
dente dell’associazione Amici
del Parco Trotter –.Nonostan-
te questo, oggi purtroppo la
scuola può contare su di un so-
lofacilitatorelinguistico».
Ogni anno scolastico vengo-
noiscrittiascuolacirca40bam-
bini appena ricongiunti, che
nonparlanounaparolad’italia-
no. Per loro e per le loro mam-
mel’associazioneorganizzaat-
tività di gioco e integrazione;
unapiccolabibliotecadoveivo-
lontari fanno letture animate,
frequentatissima da alunni ex-
tracomunitari.«Glistranieridi-
mostrano di apprezzare le no-
streiniziative–spiegaTrapella
–, sanno che siamo volontari e
ricambianodandoci una mano.
Nelquartiereperòlanostraatti-
vitànonèsufficiente.Chisioc-
cupa di questi ragazzi quando
esconodiqui?C’èunurgentebi-
sognodicentriculturali,educa-
tori, strutture per i giovani». In
fondoaviaPadova,dopoilpon-
te della ferrovia, in un ex-ma-
gazzino di materiale elettrico
di400metriquadri,èospitatoil
Centro Culturale Islamico.
Asfa Mahmoud, presidente del
centro,nel2009haricevutodal
comune di Milano l’Ambrogi-
no d’Oro per la sua attività vol-
teamigliorarelaconvivenza.
«Ogni venerdì, per la pre-
ghiera,letresedi delcentro ac-
colgonocirca5milamusulmani
di 50 nazionalità diverse – rac-
conta Asfa –. Non tutti parlano
arabo; per questo dal ’93 gli
imamchepredicanodanoi,de-
vono farlo anche in italiano.
All’inizioifedelicicriticavano;
oggiseunimamnonpredicaan-
che in italiano, protestano». Il
CentroIslamicoorganizzacor-
si di lingua italiana e di lingua
araba. Ma anche incontri per
spiegareagli stranieri la Costi-
tuzioneitaliana,leleggichere-
golano l’immigrazione, il cor-
retto utilizzo degli uffici pub-
blici. «Dopo l’omicidio di feb-
braio abbiamo fattoi pompieri
– dice Asfa – facendo di tutto
per mediare e calmare gli ani-
mi. E siamo sicuri che il ruolo
del Centro Islamico sia quello
didiffondere unislam pacifico
e non integralista. Ma le istitu-
zioni devono essere presenti:
ilquartierehabisognodistrut-
ture e interventi che facilitino
l’integrazione. L’unica rispo-
sta non può essere quella dei
controlli di polizia che, da soli,
creanounclimad’assedio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ACCESSOAI
BENICULTURALI
Infocamere
Gianluca Schinaia
InItaliaci sonosettoripro-
duttividove l’offertalavorativa
èaumentatanonostantelacrisi.
Nonsitrattadinicchiedimerca-
to ma di comparti vitali per
l’economia nazionale. Infatti,
negli ultimi quattro anni,
nell’edilizia,nell’industriatradi-
zionale, nell’agricoltura e nei
servizi si è intensificato il feno-
menodello"switch"occupazio-
nale:quandounitalianovieneli-
cenziato, a volte è solo per far
spazioaunostraniero.
Idati
Nell’ultimo rapportosulle forze
lavorol’Istathamostratodatielo-
quenti. «Nel quarto trimestre
2009ilnumerodioccupatirisul-
taparia22.922.000unità,uncalo
di428milaunitàrispettoallostes-
sotrimestredell’annopreceden-
te.Laperditadell’occupazioneè
sintesidiunariduzionemoltoac-
centuata della componente ita-
liana(-530.000unità),afrontedi
una crescita, con ritmi inferiori
al passato, di quella straniera».
Quindi se il tasso di disoccupa-
zionecontinuaadaumentaredi-
pende dal numero di italiani li-
cenziati, perché in realtà l’occu-
pazionestranieracrescecostan-
temente. Tra il 2006 e il 2009 il
tassodicrescitaannualedeilavo-
ratori stranieri è aumentato del
165%(da 85mila a 225milanuove
unità l’anno) e tra il primo e il 4˚
trimestre 2009 l’Istat segna il
+13% degli occupati provenienti
daaltripaesi.Ilpuntoèchealcu-
ni lavoratori accettano qualsiasi
compromessopurdinonperde-
reilposto.«Adesso–spiegaLilia-
naOcmin,segretarioconfedera-
leCisl–lostranierochenontro-
va entro sei mesi un’occupazio-
nedeveandareviaecosìsonoau-
mentatiilavoratoriinneroasca-
pitodei"regolari"italiani».
Già l’estate scorsa era stata
descritta la crescita in termini
qualitativi (si veda Il Sole 24
Oredel13luglio2009):aumen-
tavano,infatti,icontrattistabi-
li a favore degli immigrati. Gli
ultimidatidell’Istat,invece,de-
scrivono la crescita quantitati-
va della manodopera stranie-
ra. Settore per settore, l’incre-
mentooccupazionaleèpartico-
larmenteevidentenell’agricol-
tura: dal 2006 al 2009, il tasso
dicrescitaannualedegliimmi-
grati ha segnato +766%. Nei
26mila nuovi occupati nel
2009cisonoperòanchelavora-
torisfruttati,comeraccontano
le cronache degli ultimi mesi.
Suiquali,durantelecelebrazio-
ni del 1˚ maggio il presidente
della Repubblica Giorgio Na-
politano ha puntualizzato: «Il
mondo e il valore del lavoro
hanno conosciuto nel nostro
Paese ingiuste mortificazioni,
intempirecenti».
Competitivitàstraniera
Infattinonsempretrovarelavo-
roèunafortuna.GuglielmoLoy
della Uil spiega la crescita di
competitivitàdeglistranieri:«Il
lavoratoreitalianohapiùpossi-
bilitàdiscelta,epuntaadalzare
il salario. Lo straniero è spesso
disperato e ha bisogno del per-
messo di soggiorno: ovvio che
sia piùappetibile per un’impre-
sa».Nel1998glioperaistranieri
nel settore edile erano appena
19mila, oggi sfiorano le 300mila
unitàeanchel’annoscorsociso-
nostati43milanuoviassuntinel
comparto.Maspessoglistranie-
rinonsonocontentidirimpiaz-
zaregliitaliani,anchesesitrova-
no costretti per non perdere il
permesso di soggiorno. Come
affermaJamal,operaioedileegi-
ziano: «Noi non siamo protetti
danienteesiamoobbligatiadac-
cettare qualsiasi cosa». A lui è
successocheunavoltalicenzia-
ti gli italiani il datore di lavoro
abbia abbassatola paga oraria e
abbia smesso di retribuire gli
straordinari.
Servizieindustria
Anche nei servizi il tasso di
crescita annuale è più che
raddoppiato tra il 2006 e il
2009: da +71mila a +152mila
stranieri. Solo nell’industria
si è registrata una brusca de-
celerazione, così se nel 2006
i nuovi lavoratori stranieri
erano 36mila e nel 2008
106mila, l’anno scorso il com-
parto ha segnato appena tre-
mila unità in più.
In generale, tra i circa due
milioni di immigrati impiega-
ti in Italia, il 63% lavora al
Nordnelsettoremanifatturie-
roedenergetico.Il38% delto-
taleè rappresentato daperso-
nalenonqualificato;gliopera-
ti specializzati, gli agricoltori
egliartigianicostituisconoin-
vece il 28% della forza lavoro
straniera; il 14% è composto
da venditori e solo l’1% del to-
tale è rappresentato da diri-
genti e imprenditori. Quindi,
secondo la Fondazione Leone
Moressa, gli stranieri guada-
gnanoil 23%in menodegliita-
liani a parità di mansioni. Il
numero di stranieri in cerca
dioccupazioneècresciuto co-
stantementenegliultimiquat-
troanni.Nel2006/2007gliim-
migrati in cerca di lavoro era-
no solo quattromila, mentre
tra il 2008 e il 2009 gli stranie-
riincercadioccupazionehan-
no sfiorato le 80mila unità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
+13%
OCCUPATI STRANIERI
AGRICOLTURA EDILIZIA SERVIZI INDUSTRIA
+41%
+1%
+15%+15%
Sono sempre di meno e ne
mancheranno sempre di più. Il
sistema sanitario italiano ha bi-
sogno di infermieri: nei registri
dell’Ipasvi (la Federazione dei
Collegi degli infermieri) - se-
condoidatielaboratidallaCari-
tas-allafinedel2008sonorisul-
tati iscritti 34.043 stranieri. In
pratica, oltre il 28% degli infer-
mieri in Italia proviene da altri
paesi: una cifra crescente, che
comunque non basta a coprire
le carenze negli organici ospe-
dalieri. «Il problema – spiega
FrancoPittau,coordinatoredel
dossierCaritas/Migrantes–sta
nell’invecchiamento della po-
polazioneitaliana:crescelado-
mandaefisiologicamentesiab-
bassa l’offerta». Anche per si-
tuazionicomequeste,l’articolo
27delDlgs286/98(Testounico
sull’immigrazione) prevede
che ci siano dei lavoratori stra-
nierichenonsianosottopostiai
rigidi dettami imposti dalle or-
dinarie procedure d’ingresso.
Si tratta di professionisti utili
per supplire alle carenze occu-
pazionali o di lavoratori alta-
mente specializzati: ingegneri,
ricercatori, dirigenti, calciatori
e, appunto, infermieri. Per que-
sti professionisti tra il momen-
todirichiestadelnulla-ostaela
concessione passa pochissimo
tempo:trai30ei40giorni.
Ospedali pubblici e cliniche
private si dividono equamente
il personale straniero. In Lom-
bardia,dovesonomoltelestrut-
ture private, gli infermieri stra-
nieri sono un terzo del totale,
mentre in Piemonte, dove pre-
vale il pubblico, si tratta del
12%. Sei infermieri stranieri su
ventisonocomunitari,ipiùnu-
merosi sono romeni (8.497
iscritti, 25% del totale), seguiti
daipolacchi(3.557unità,circail
10%).Sorprendonopoilenazio-
nalitàcheseguononellaclassifi-
ca: Svizzera e Germania. Quin-
di tocca al Perù, da cui proven-
gono 1.766 operatori iscritti
all’Ipasvi. «Siamo utili all’Italia
ma anche per noi non c’è acco-
glienza all’arrivo, né aiuti per
imparare l’italiano - racconta
Roberto Reyes, parasanitario
peruviano -. Ho lavorato come
infermiere per dieci anni
all’ospedaleSanRaffaelediMi-
lano dove ho trovato dei colle-
ghi validissimi. Adesso lavoro
alNiguardaeanchequiglistra-
nieri sono molti». Secondo la
Caritas, il San Raffaele conta il
18% di stranieri: brasiliani, po-
lacchi,romeni,filippini,indiani
ealcuniafricani.AntonioQuar-
to,viceprefettodiMilanoediri-
gente dello Sportello unico per
l’immigrazione, descrive un
trend in lieve diminuzione:
«Nel 2008 abbiamo rilasciato
190 nulla-osta per infermieri,
l’anno scorso 148, e per adesso,
nel 2010, 75: a Milano e provin-
ciasi tratta soprattutto di suda-
mericani e albanesi». D’altra
parte,nelrestod’Italial’inciden-
za degli infermieri stranieri è
inarrestabile:dallestrutturetri-
estine al Policlinico Umberto I
diRoma.EalleMolinettediTo-
rinoglioperatoristranierisono
giàunterzodeltotale.
Gia. Schi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leonard Berberi
Un pò meno Italia e un
pòpiùBabilonia.Diminuisco-
no i Franco, Giovanni e Mi-
chele. Aumentano i Moham-
med, Nicolai e Felipe. Da un
lato le 30mila piccole impre-
se italiane che nel 2009, se-
condoUnioncamere,manca-
noall’appello.Dall’altroleol-
tre 14mila nuove partite Iva
straniere.
L’imprenditoriaetnicaresi-
ste meglio alla crisi? Solo in
parte.Perché,avverte Dome-
nicoMauriello,delcentrostu-
diUnioncamere,«ilsalto, an-
chese positivo,è per la prima
voltainferiorealleperforman-
cedeglianniprecedenti».
L’anno scorso gli stranieri
che hanno avuta una carica
inun’azienda(titolare,socio,
amministratore) sono stati
quasi 600mila. Cifre in co-
stante aumento. Così come
in aumento, secondo Infoca-
mere, sono anche le imprese
individuali con un titolare
straniero. Al 31 dicembre
2009 risultavano iscritte
324.749partiteIva nonitalia-
ne. Rispetto all’anno prece-
dente, il 4,5% in più. «La per-
formance positiva – conti-
nual’espertoUnioncamere–
dimostracheilsistemainpar-
te ha tenuto. Ma ci dice an-
che che quegli immigrati
espulsi dal mercato del lavo-
ro a causa della crisi hanno
sceltol’auto-impiego,apren-
dounapropriapartitaIva».
Ogni cento imprese indivi-
duali, nel 2009, 77 risultano
guidate da extracomunitari.
Significative anche le "quote
rosa": in media, poco più di
unapartitaIvasucinqueèas-
segnataaunadonna.
Il "commercio all’ingrosso
e al dettaglio", poi, si confer-
ma la voce più importante
(121.710 ditte individuali, pari
al 37,5% circa) se si guarda il
settore. Seguono le "costru-
zioni" (103.525) e le "attività
manifatturiere"(29.811).Mail
primatocambianellasuddivi-
sionetracomunitarienon.Se
lametàdegliimprenditoriUe
(48,37%) si dedica alle "co-
struzioni", quelli extracomu-
nitari preferiscono il "com-
mercio". «Nel primo caso, il
valorerisentedell’attivitàdei
romeni,concentratisull’edili-
zia – spiega Mauriello –. Nel
secondo, pesa la scelta dei
nordafricani, con i negozi di
ciboetnico,edeicinesi".
IlMaroccoguidalaclassifi-
ca delle nazionalità più attive
con48.059individui.Seguela
Romania (35.592) tallonata
dallaCina(34.595).
A livello territoriale, infi-
ne, la Lombardia resta la re-
gione preferita per aprire
un’impresa: l’anno scorso
quic’erano56.451ditteindivi-
duali. Dietro, la Toscana (ol-
tre 34 mila) e l’Emilia Roma-
gna(pocopiùdi31mila).«Un
caso molto particolare è la
provinciadiPrato–chiarisce
l’esperto–,doveleimpreseci-
nesi pesano in modo signifi-
cativonell’economiadellazo-
na e in parte anche della re-
gione». Nel 2010 la situazio-
nenondovrebbecambiaredi
molto.«LepartiteIvastranie-
re continueranno ad aumen-
tare – conclude Mauriello –
ma a ritmi inferiori rispetto
alpassatoesemprepiùverso
unastabilizzazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IPROTAGONISTI
Parrocchie,associazioni
ecentriculturali:
ilComitatoVivereinzona2
lanciaunavviso
«preoccupato»allacittà
L’aumento%deglioccupatistranierinel2009
Ilrecordneicampi
Menoformalitàsull’atto
chehagiàl’«apostille»
Menoostacoli
burocraticiper
autenticareinItaliagliatti
rilasciatidalleautorità
moldave.Soprattuttoperi
cittadinimoldaviche
intendonosposarsiqui.Il
chiarimentoarrivadauna
circolaredelministero
dell’Internocheribadisce
lavaliditàdell’apostille,
un"timbro"cheleautorità
deiPaesiaderentialla
convenzionedell’Aja
usanoperchèidocumenti
sianoriconosciuticonme
legalisenzachesia
necessariol’okdelle
ambasciate.Moldaviae
Italiahannofirmatola
convenzione.«Gliatti
ufficialimoldavi–silegge
nellacircolaredel4
maggioscorso–
autenticaticonla
proceduradell’apostille,
appostadagliufficidel
ministerodellaGiustizia,
autoritàcompetentein
Moldova,devonoessere
ricevutidagliufficiali
dellostatocivilesenza
richiederealcunaulteriore
formalizzazione».
Meltingpot. Extracomunitari4abitantisu10:sono75lenazionalità
Indagine Istat. Nel 2009 l’occupazione immigrata è aumentata del 13%
Daglistranieriunargine
altagliodeipostidilavoro
Solonell’ediliziasicontano43milaassunzioni
AGF
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
L’esercitodiinfermierieparasanitari
TAM TAM
Piccoli
imprenditori:
14milanuove
partiteIva
NONCISONO«QUOTE»
InLombardiaarriva
dall’esteroil30%deltotale:
domandadivisaametàtra
strutturepubblicheeprivate
Intestaromeniepolacchi
Milano. Un week end di iniziative
ViaPadovamostra
illatopiùvivibile

More Related Content

Similar to Sole24Ore 17 mag 2010

C&c dalla cronaca alle carte dei diritti
C&c dalla cronaca alle carte dei dirittiC&c dalla cronaca alle carte dei diritti
C&c dalla cronaca alle carte dei dirittiSMSColetti
 
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15CSI PAVIA
 
Cielo sopraesquilino numero 23
Cielo sopraesquilino numero 23Cielo sopraesquilino numero 23
Cielo sopraesquilino numero 23mauvet52
 
il Portico 321
il Portico 321il Portico 321
il Portico 321novellara
 
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)cittAgorà n. 148 (22.04.2013)
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)cittAgora
 
Cielo sopraesquilino numero26
Cielo sopraesquilino numero26Cielo sopraesquilino numero26
Cielo sopraesquilino numero26mauvet52
 
Guardie carcerarie a lezione di islam
Guardie carcerarie a lezione di islamGuardie carcerarie a lezione di islam
Guardie carcerarie a lezione di islamMartinaSalvini
 
Fare centro settembre ottobre 2014 web
Fare centro settembre ottobre 2014 webFare centro settembre ottobre 2014 web
Fare centro settembre ottobre 2014 webANCeSCAO Lazio
 
La Protesta dei bengalesi - L'Unità
La Protesta dei bengalesi - L'UnitàLa Protesta dei bengalesi - L'Unità
La Protesta dei bengalesi - L'UnitàLorenzo Tondo
 
Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...
Slide  Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...Slide  Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...
Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...GaetanoCuomo
 
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013Progetto Open Téchne
 
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...Giovanni Campagnoli
 
Piano per l'integrazione nella sicurezza
Piano per l'integrazione nella sicurezzaPiano per l'integrazione nella sicurezza
Piano per l'integrazione nella sicurezzaIIS Falcone-Righi
 
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012piccolorifugio
 
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015Ravenna Future Lessons
 

Similar to Sole24Ore 17 mag 2010 (20)

C&c dalla cronaca alle carte dei diritti
C&c dalla cronaca alle carte dei dirittiC&c dalla cronaca alle carte dei diritti
C&c dalla cronaca alle carte dei diritti
 
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15
Csi pavia notizie_n_36_del_27.10.15
 
4 Anni di Anna
4 Anni di Anna4 Anni di Anna
4 Anni di Anna
 
Newsletter 9
Newsletter 9Newsletter 9
Newsletter 9
 
Cielo sopraesquilino numero 23
Cielo sopraesquilino numero 23Cielo sopraesquilino numero 23
Cielo sopraesquilino numero 23
 
il Portico 321
il Portico 321il Portico 321
il Portico 321
 
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)cittAgorà n. 148 (22.04.2013)
cittAgorà n. 148 (22.04.2013)
 
Cielo sopraesquilino numero26
Cielo sopraesquilino numero26Cielo sopraesquilino numero26
Cielo sopraesquilino numero26
 
Guardie carcerarie a lezione di islam
Guardie carcerarie a lezione di islamGuardie carcerarie a lezione di islam
Guardie carcerarie a lezione di islam
 
Rassegna 2014
Rassegna 2014Rassegna 2014
Rassegna 2014
 
Fare centro settembre ottobre 2014 web
Fare centro settembre ottobre 2014 webFare centro settembre ottobre 2014 web
Fare centro settembre ottobre 2014 web
 
La Protesta dei bengalesi - L'Unità
La Protesta dei bengalesi - L'UnitàLa Protesta dei bengalesi - L'Unità
La Protesta dei bengalesi - L'Unità
 
Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...
Slide  Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...Slide  Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...
Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...
 
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013
Bigliardi G., Open Source e Beni Culturali, Linux Day 2013
 
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...
 
Piano per l'integrazione nella sicurezza
Piano per l'integrazione nella sicurezzaPiano per l'integrazione nella sicurezza
Piano per l'integrazione nella sicurezza
 
Britalyca News Londra
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
 
Britalyca News Londra
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
 
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012
Rassegna stampa Piccolo Rifugio Verona febbraio marzo aprile 2012
 
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015
Riusiamo l'Italia - Giovanni Campagnoli - Ravenna Future Lessons 2015
 

More from Gianluca Schinaia

More from Gianluca Schinaia (7)

iNscena-21, Liberi tutti
iNscena-21, Liberi tuttiiNscena-21, Liberi tutti
iNscena-21, Liberi tutti
 
09viaggiofim
09viaggiofim09viaggiofim
09viaggiofim
 
Immigrazione e cooperazione
Immigrazione e cooperazioneImmigrazione e cooperazione
Immigrazione e cooperazione
 
Congo - 30_Settembre_2007_pag_07
Congo - 30_Settembre_2007_pag_07Congo - 30_Settembre_2007_pag_07
Congo - 30_Settembre_2007_pag_07
 
Espresso 6-05 Schinaia
Espresso 6-05 SchinaiaEspresso 6-05 Schinaia
Espresso 6-05 Schinaia
 
Sole24Ore 17 ago 2009
Sole24Ore 17 ago 2009Sole24Ore 17 ago 2009
Sole24Ore 17 ago 2009
 
Sole 24Ore 14 set 2009
Sole 24Ore 14 set 2009Sole 24Ore 14 set 2009
Sole 24Ore 14 set 2009
 

Sole24Ore 17 mag 2010

  • 1. 22 Economiaeimprese/Immigrazione IlSole24Ore Lunedì17Maggio2010-N.134 MOLDAVIA,ATTI SEMPLIFICATI Ildecretochefapagare imuseiaiminoriextraUe NonècolpadegliUffizi, madiundecretodeiBeni culturalidel20aprile 2006cheprevede l’ingressogratuitoper«i cittadinidell'Unione europeachenonabbiano compiutoildiciottesimo annodietà».Lapolemica innescatadallagitaa Firenzediunascolaresca vicentina–allabiglietteria tuttisonostatiammessi gratistrannetreragazzini diorigineserba–è proseguitaconunbottae rispostatrailsindacoel’ex ministro.«Laregola–ha sottolineatoRenzi–èstata decisadall’alloraministro allaculturaRocco Buttiglione.GliUffizi,in quantomuseostatale,non possonocheadeguarsi». Buttiglionehareplicato precisandoche:«Il decretoministerialedel20 aprile2006nonva assolutamente interpretatonelsensodi unadiscriminazione. Standoaquellacheerala situazioneall’epoca,siè trattatodiunaestensione delleesenzioni,con l'equiparazionedei cittadinidell’Unione europeaaicittadini italiani,comeperaltro richiestodalledirettive europee». Norme& sentenze UNCODICE AMISURA DISTRANIERI Professionisti.Comeperdirigentiecalciatoriilnulla-ostaarrivain30-40giorni di Carlo Giorgi A vviso(preoccupato)alla cittàdiMilano:conlacu- ra attuale via Padova non guarisce; rischia invece, e seriamente, di peggiorare. È amara la diagnosi fatta dalle 50 realtà del "Comitato Vivere in zona2",entieassociazionididi- verso orientamento politico che organizzano, il 22 e 23 mag- gio,laprimafestadiviaPadova, intitolata – con un filo di ironia –"ViaPadovaèmegliodiMila- no". Per due giorni parrocchie, enti culturali, scuole e associa- zionidistranierimetterannoin mostralaricchezzaumanadel- lazonapiùmultietnicadellacit- tà. Intorno ai quattro chilome- triemezzodell’assediviaPado- va ruota, infatti, un quartiere checontaabitantidi75naziona- lità diverse, dove il 41,2% degli oltre 13mila residenti è di origi- neextracomunitaria. Dopogliitaliani,lacomunità più numerosa è quella egiziana (1.264residenti,il9,4%deltota- le), seguita da filippini (1.162) e cinesi(634).Afebbraio,l’omici- dio di un ragazzo egiziano da partediungiovanelatino-ame- ricano, ha indotto il Comune a imporreun’ordinanzachelimi- tal’orariodiaperturadeglieser- cizi commerciali e aumenta i controlli delle forze dell’ordi- ne. «La sicurezza è importante – osserva don Nicola Porcelli- ni, della parrocchia di San Gio- vanniCrisostomo,l’unicadelle settechiesedellazonaadaffac- ciarsi sulla via –. Però oggi via Padova, con il coprifuoco e i controllipressanti,sembraqua- siunmalatoinstatodicomafar- macologico… Noi che ci abitia- mo,siamoinattesadiessere"ri- svegliati"; per guarire davvero, occorronoancheinterventipiù strutturati in ambito sociale». La parrocchia di don Nicola è una delle più multietniche di Milano:contacentinaiadifede- lidinazionalitàfilippina,srilan- cheseeprovenientidall’Ameri- ca Latina. «Facciamo incontri dicatechismoappostaperlaco- munitàboliviana,moltonume- rosa – racconta il sacerdote – e lametàdeichierichettièdiori- gine filippina. I nostri parroc- chiani stranieri sono una ric- chezza, il loro modo di vivere lafedepotrebbe servireinfon- do a rievangelizzare proprio noiitaliani». Nei locali della parrocchia è ospitataunafamigliaromrima- sta priva di alloggio dopo uno sgombero; Caritas e centro di ascolto sono un aiuto per gli stranieri in stato di bisogno; l’oratorio – dove lavorano edu- catori professionali – un punto di osservazione importante sui disagi degli adolescenti di se- conda generazione. Cuore del- la zona, per le attività rivolte agli immigrati e per la bellezza, èilParcoTrotter,polmonever- de di 140mila metri quadri, che ospita la storica scuola Casa Del Sole. «Dei 900 bambini iscrittioltreil50%sonostranie- ri di 26 nazionalità diverse – racconta Lella Trapella, presi- dente dell’associazione Amici del Parco Trotter –.Nonostan- te questo, oggi purtroppo la scuola può contare su di un so- lofacilitatorelinguistico». Ogni anno scolastico vengo- noiscrittiascuolacirca40bam- bini appena ricongiunti, che nonparlanounaparolad’italia- no. Per loro e per le loro mam- mel’associazioneorganizzaat- tività di gioco e integrazione; unapiccolabibliotecadoveivo- lontari fanno letture animate, frequentatissima da alunni ex- tracomunitari.«Glistranieridi- mostrano di apprezzare le no- streiniziative–spiegaTrapella –, sanno che siamo volontari e ricambianodandoci una mano. Nelquartiereperòlanostraatti- vitànonèsufficiente.Chisioc- cupa di questi ragazzi quando esconodiqui?C’èunurgentebi- sognodicentriculturali,educa- tori, strutture per i giovani». In fondoaviaPadova,dopoilpon- te della ferrovia, in un ex-ma- gazzino di materiale elettrico di400metriquadri,èospitatoil Centro Culturale Islamico. Asfa Mahmoud, presidente del centro,nel2009haricevutodal comune di Milano l’Ambrogi- no d’Oro per la sua attività vol- teamigliorarelaconvivenza. «Ogni venerdì, per la pre- ghiera,letresedi delcentro ac- colgonocirca5milamusulmani di 50 nazionalità diverse – rac- conta Asfa –. Non tutti parlano arabo; per questo dal ’93 gli imamchepredicanodanoi,de- vono farlo anche in italiano. All’inizioifedelicicriticavano; oggiseunimamnonpredicaan- che in italiano, protestano». Il CentroIslamicoorganizzacor- si di lingua italiana e di lingua araba. Ma anche incontri per spiegareagli stranieri la Costi- tuzioneitaliana,leleggichere- golano l’immigrazione, il cor- retto utilizzo degli uffici pub- blici. «Dopo l’omicidio di feb- braio abbiamo fattoi pompieri – dice Asfa – facendo di tutto per mediare e calmare gli ani- mi. E siamo sicuri che il ruolo del Centro Islamico sia quello didiffondere unislam pacifico e non integralista. Ma le istitu- zioni devono essere presenti: ilquartierehabisognodistrut- ture e interventi che facilitino l’integrazione. L’unica rispo- sta non può essere quella dei controlli di polizia che, da soli, creanounclimad’assedio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA L’ACCESSOAI BENICULTURALI Infocamere Gianluca Schinaia InItaliaci sonosettoripro- duttividove l’offertalavorativa èaumentatanonostantelacrisi. Nonsitrattadinicchiedimerca- to ma di comparti vitali per l’economia nazionale. Infatti, negli ultimi quattro anni, nell’edilizia,nell’industriatradi- zionale, nell’agricoltura e nei servizi si è intensificato il feno- menodello"switch"occupazio- nale:quandounitalianovieneli- cenziato, a volte è solo per far spazioaunostraniero. Idati Nell’ultimo rapportosulle forze lavorol’Istathamostratodatielo- quenti. «Nel quarto trimestre 2009ilnumerodioccupatirisul- taparia22.922.000unità,uncalo di428milaunitàrispettoallostes- sotrimestredell’annopreceden- te.Laperditadell’occupazioneè sintesidiunariduzionemoltoac- centuata della componente ita- liana(-530.000unità),afrontedi una crescita, con ritmi inferiori al passato, di quella straniera». Quindi se il tasso di disoccupa- zionecontinuaadaumentaredi- pende dal numero di italiani li- cenziati, perché in realtà l’occu- pazionestranieracrescecostan- temente. Tra il 2006 e il 2009 il tassodicrescitaannualedeilavo- ratori stranieri è aumentato del 165%(da 85mila a 225milanuove unità l’anno) e tra il primo e il 4˚ trimestre 2009 l’Istat segna il +13% degli occupati provenienti daaltripaesi.Ilpuntoèchealcu- ni lavoratori accettano qualsiasi compromessopurdinonperde- reilposto.«Adesso–spiegaLilia- naOcmin,segretarioconfedera- leCisl–lostranierochenontro- va entro sei mesi un’occupazio- nedeveandareviaecosìsonoau- mentatiilavoratoriinneroasca- pitodei"regolari"italiani». Già l’estate scorsa era stata descritta la crescita in termini qualitativi (si veda Il Sole 24 Oredel13luglio2009):aumen- tavano,infatti,icontrattistabi- li a favore degli immigrati. Gli ultimidatidell’Istat,invece,de- scrivono la crescita quantitati- va della manodopera stranie- ra. Settore per settore, l’incre- mentooccupazionaleèpartico- larmenteevidentenell’agricol- tura: dal 2006 al 2009, il tasso dicrescitaannualedegliimmi- grati ha segnato +766%. Nei 26mila nuovi occupati nel 2009cisonoperòanchelavora- torisfruttati,comeraccontano le cronache degli ultimi mesi. Suiquali,durantelecelebrazio- ni del 1˚ maggio il presidente della Repubblica Giorgio Na- politano ha puntualizzato: «Il mondo e il valore del lavoro hanno conosciuto nel nostro Paese ingiuste mortificazioni, intempirecenti». Competitivitàstraniera Infattinonsempretrovarelavo- roèunafortuna.GuglielmoLoy della Uil spiega la crescita di competitivitàdeglistranieri:«Il lavoratoreitalianohapiùpossi- bilitàdiscelta,epuntaadalzare il salario. Lo straniero è spesso disperato e ha bisogno del per- messo di soggiorno: ovvio che sia piùappetibile per un’impre- sa».Nel1998glioperaistranieri nel settore edile erano appena 19mila, oggi sfiorano le 300mila unitàeanchel’annoscorsociso- nostati43milanuoviassuntinel comparto.Maspessoglistranie- rinonsonocontentidirimpiaz- zaregliitaliani,anchesesitrova- no costretti per non perdere il permesso di soggiorno. Come affermaJamal,operaioedileegi- ziano: «Noi non siamo protetti danienteesiamoobbligatiadac- cettare qualsiasi cosa». A lui è successocheunavoltalicenzia- ti gli italiani il datore di lavoro abbia abbassatola paga oraria e abbia smesso di retribuire gli straordinari. Servizieindustria Anche nei servizi il tasso di crescita annuale è più che raddoppiato tra il 2006 e il 2009: da +71mila a +152mila stranieri. Solo nell’industria si è registrata una brusca de- celerazione, così se nel 2006 i nuovi lavoratori stranieri erano 36mila e nel 2008 106mila, l’anno scorso il com- parto ha segnato appena tre- mila unità in più. In generale, tra i circa due milioni di immigrati impiega- ti in Italia, il 63% lavora al Nordnelsettoremanifatturie- roedenergetico.Il38% delto- taleè rappresentato daperso- nalenonqualificato;gliopera- ti specializzati, gli agricoltori egliartigianicostituisconoin- vece il 28% della forza lavoro straniera; il 14% è composto da venditori e solo l’1% del to- tale è rappresentato da diri- genti e imprenditori. Quindi, secondo la Fondazione Leone Moressa, gli stranieri guada- gnanoil 23%in menodegliita- liani a parità di mansioni. Il numero di stranieri in cerca dioccupazioneècresciuto co- stantementenegliultimiquat- troanni.Nel2006/2007gliim- migrati in cerca di lavoro era- no solo quattromila, mentre tra il 2008 e il 2009 gli stranie- riincercadioccupazionehan- no sfiorato le 80mila unità. © RIPRODUZIONE RISERVATA +13% OCCUPATI STRANIERI AGRICOLTURA EDILIZIA SERVIZI INDUSTRIA +41% +1% +15%+15% Sono sempre di meno e ne mancheranno sempre di più. Il sistema sanitario italiano ha bi- sogno di infermieri: nei registri dell’Ipasvi (la Federazione dei Collegi degli infermieri) - se- condoidatielaboratidallaCari- tas-allafinedel2008sonorisul- tati iscritti 34.043 stranieri. In pratica, oltre il 28% degli infer- mieri in Italia proviene da altri paesi: una cifra crescente, che comunque non basta a coprire le carenze negli organici ospe- dalieri. «Il problema – spiega FrancoPittau,coordinatoredel dossierCaritas/Migrantes–sta nell’invecchiamento della po- polazioneitaliana:crescelado- mandaefisiologicamentesiab- bassa l’offerta». Anche per si- tuazionicomequeste,l’articolo 27delDlgs286/98(Testounico sull’immigrazione) prevede che ci siano dei lavoratori stra- nierichenonsianosottopostiai rigidi dettami imposti dalle or- dinarie procedure d’ingresso. Si tratta di professionisti utili per supplire alle carenze occu- pazionali o di lavoratori alta- mente specializzati: ingegneri, ricercatori, dirigenti, calciatori e, appunto, infermieri. Per que- sti professionisti tra il momen- todirichiestadelnulla-ostaela concessione passa pochissimo tempo:trai30ei40giorni. Ospedali pubblici e cliniche private si dividono equamente il personale straniero. In Lom- bardia,dovesonomoltelestrut- ture private, gli infermieri stra- nieri sono un terzo del totale, mentre in Piemonte, dove pre- vale il pubblico, si tratta del 12%. Sei infermieri stranieri su ventisonocomunitari,ipiùnu- merosi sono romeni (8.497 iscritti, 25% del totale), seguiti daipolacchi(3.557unità,circail 10%).Sorprendonopoilenazio- nalitàcheseguononellaclassifi- ca: Svizzera e Germania. Quin- di tocca al Perù, da cui proven- gono 1.766 operatori iscritti all’Ipasvi. «Siamo utili all’Italia ma anche per noi non c’è acco- glienza all’arrivo, né aiuti per imparare l’italiano - racconta Roberto Reyes, parasanitario peruviano -. Ho lavorato come infermiere per dieci anni all’ospedaleSanRaffaelediMi- lano dove ho trovato dei colle- ghi validissimi. Adesso lavoro alNiguardaeanchequiglistra- nieri sono molti». Secondo la Caritas, il San Raffaele conta il 18% di stranieri: brasiliani, po- lacchi,romeni,filippini,indiani ealcuniafricani.AntonioQuar- to,viceprefettodiMilanoediri- gente dello Sportello unico per l’immigrazione, descrive un trend in lieve diminuzione: «Nel 2008 abbiamo rilasciato 190 nulla-osta per infermieri, l’anno scorso 148, e per adesso, nel 2010, 75: a Milano e provin- ciasi tratta soprattutto di suda- mericani e albanesi». D’altra parte,nelrestod’Italial’inciden- za degli infermieri stranieri è inarrestabile:dallestrutturetri- estine al Policlinico Umberto I diRoma.EalleMolinettediTo- rinoglioperatoristranierisono giàunterzodeltotale. Gia. Schi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Leonard Berberi Un pò meno Italia e un pòpiùBabilonia.Diminuisco- no i Franco, Giovanni e Mi- chele. Aumentano i Moham- med, Nicolai e Felipe. Da un lato le 30mila piccole impre- se italiane che nel 2009, se- condoUnioncamere,manca- noall’appello.Dall’altroleol- tre 14mila nuove partite Iva straniere. L’imprenditoriaetnicaresi- ste meglio alla crisi? Solo in parte.Perché,avverte Dome- nicoMauriello,delcentrostu- diUnioncamere,«ilsalto, an- chese positivo,è per la prima voltainferiorealleperforman- cedeglianniprecedenti». L’anno scorso gli stranieri che hanno avuta una carica inun’azienda(titolare,socio, amministratore) sono stati quasi 600mila. Cifre in co- stante aumento. Così come in aumento, secondo Infoca- mere, sono anche le imprese individuali con un titolare straniero. Al 31 dicembre 2009 risultavano iscritte 324.749partiteIva nonitalia- ne. Rispetto all’anno prece- dente, il 4,5% in più. «La per- formance positiva – conti- nual’espertoUnioncamere– dimostracheilsistemainpar- te ha tenuto. Ma ci dice an- che che quegli immigrati espulsi dal mercato del lavo- ro a causa della crisi hanno sceltol’auto-impiego,apren- dounapropriapartitaIva». Ogni cento imprese indivi- duali, nel 2009, 77 risultano guidate da extracomunitari. Significative anche le "quote rosa": in media, poco più di unapartitaIvasucinqueèas- segnataaunadonna. Il "commercio all’ingrosso e al dettaglio", poi, si confer- ma la voce più importante (121.710 ditte individuali, pari al 37,5% circa) se si guarda il settore. Seguono le "costru- zioni" (103.525) e le "attività manifatturiere"(29.811).Mail primatocambianellasuddivi- sionetracomunitarienon.Se lametàdegliimprenditoriUe (48,37%) si dedica alle "co- struzioni", quelli extracomu- nitari preferiscono il "com- mercio". «Nel primo caso, il valorerisentedell’attivitàdei romeni,concentratisull’edili- zia – spiega Mauriello –. Nel secondo, pesa la scelta dei nordafricani, con i negozi di ciboetnico,edeicinesi". IlMaroccoguidalaclassifi- ca delle nazionalità più attive con48.059individui.Seguela Romania (35.592) tallonata dallaCina(34.595). A livello territoriale, infi- ne, la Lombardia resta la re- gione preferita per aprire un’impresa: l’anno scorso quic’erano56.451ditteindivi- duali. Dietro, la Toscana (ol- tre 34 mila) e l’Emilia Roma- gna(pocopiùdi31mila).«Un caso molto particolare è la provinciadiPrato–chiarisce l’esperto–,doveleimpreseci- nesi pesano in modo signifi- cativonell’economiadellazo- na e in parte anche della re- gione». Nel 2010 la situazio- nenondovrebbecambiaredi molto.«LepartiteIvastranie- re continueranno ad aumen- tare – conclude Mauriello – ma a ritmi inferiori rispetto alpassatoesemprepiùverso unastabilizzazione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA IPROTAGONISTI Parrocchie,associazioni ecentriculturali: ilComitatoVivereinzona2 lanciaunavviso «preoccupato»allacittà L’aumento%deglioccupatistranierinel2009 Ilrecordneicampi Menoformalitàsull’atto chehagiàl’«apostille» Menoostacoli burocraticiper autenticareinItaliagliatti rilasciatidalleautorità moldave.Soprattuttoperi cittadinimoldaviche intendonosposarsiqui.Il chiarimentoarrivadauna circolaredelministero dell’Internocheribadisce lavaliditàdell’apostille, un"timbro"cheleautorità deiPaesiaderentialla convenzionedell’Aja usanoperchèidocumenti sianoriconosciuticonme legalisenzachesia necessariol’okdelle ambasciate.Moldaviae Italiahannofirmatola convenzione.«Gliatti ufficialimoldavi–silegge nellacircolaredel4 maggioscorso– autenticaticonla proceduradell’apostille, appostadagliufficidel ministerodellaGiustizia, autoritàcompetentein Moldova,devonoessere ricevutidagliufficiali dellostatocivilesenza richiederealcunaulteriore formalizzazione». Meltingpot. Extracomunitari4abitantisu10:sono75lenazionalità Indagine Istat. Nel 2009 l’occupazione immigrata è aumentata del 13% Daglistranieriunargine altagliodeipostidilavoro Solonell’ediliziasicontano43milaassunzioni AGF Fonte:ElaborazionesudatiIstat L’esercitodiinfermierieparasanitari TAM TAM Piccoli imprenditori: 14milanuove partiteIva NONCISONO«QUOTE» InLombardiaarriva dall’esteroil30%deltotale: domandadivisaametàtra strutturepubblicheeprivate Intestaromeniepolacchi Milano. Un week end di iniziative ViaPadovamostra illatopiùvivibile