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PD 4.0
Piattaforma per un Partito del coinvolgimento e della partecipazione
DINO BERTOCCO 1
Indice
 Premessa
 Metastasi del linguaggio politico (1, 2)
 Temi e dilemmi della comunicazione politica
 L’autoproduzione dei contenuti
 Oltre l’attività di stampa & propaganda
 E la buona comunicazione produce la rigenerazione
 Condivisione con l’open innovation
 Il percorso progettuale
 Il confronto con la Piattaforma Rousseau
 Un modello innovativo
DINO BERTOCCO 2
Premessa
 L’intensità, la velocità e la stessa qualità dei provvedimenti riformisti del Governo
Renzi, faticano ad essere divulgati e metabolizzati dall’opinione pubblica e tradursi
in legittimazione e consenso
 Lo stesso «motore politico-culturale» rappresentato dalla Leopolda non è stato
finora in grado di innescare un processo di riflessività diffusa e di implementazione
sia dell’elaborazione che della capacità operativa delle rappresentanze istituzionali
a tutti i livelli
 Nel recente appuntamento del Referendum sulle Trivelle è andata in scena una
commedia rivelatrice di equivoci e tensioni divaricanti che hanno dato una
rappresentazione plastica delle contraddizioni in seno al Partito, non ancora
dotato di una strategia di coinvolgimento e partecipazione interna alla discussione
sulle scelte strategiche
 Il referendum costituzionale costituisce quindi l’occasione decisiva non tanto e
non solo per la conferma della leadership renziana, bensì per irrobustire e rendere
riconoscibile l’identità di un Partito con la vocazione e la mission al rinnovamento
democratico del Paese
DINO BERTOCCO 3
Metastasi del linguaggio politico (1)
 I giornalisti presumono e si arrogano il
diritto di esercitare la funzione di
watchdog dell’informazione, di
rappresentare la realtà sociale
“obiettivamente”: a ben vedere essi,
invece, costituiscono un potere esercitato
discrezionalmente, assumendo posizioni
ed atteggiamenti autoreferenziali che li
portano a costituire una vera e propria
lobby che interagisce con gli altri poteri
nell’ambito del contesto sociale, politico
ed economico
 Per quanto attiene il rapporto speifico che
essi intrattengono con il sistema politico,
si può osservare che molti di essi
rappresentano dei veri e propri drop out,
ovvero dei protagonisti del dibattito
politico che usano il ruolo e lo spazio
pubblico di cui godono, per esercitare
critiche ed adottare orientamenti di cui
però non sono chiamati a rispondere
DINO BERTOCCO 4
Metastasi del linguaggio politico (2)
 Nel sistema mediatico italiano, tale
situazione determina un’esondazione di
programmi e tempo dedicato all’attualità
politica, con un’esasperazione dei dibattiti e
della conflittualità politica e con un effetto di
progressivo disamoramento ed allontamento
degli spettatori e dei cittadini dalla
partecipazione…
 I giornalisti che si occupano di cronaca e
dibattito politico confermano la tesi di
Luhmann sulla “seconda realtà” creata dai
media
 Essi quindi possono a buon diritto definirsi
ed autoproclamarsi professionisti
dell’intrattenimento, ma non lo specchio
della realtà (che anzi –per quanto riguarda il
sistema politico – viene osservata e
commentata con lo sguardo libidinoso di
Alvaro Vitali, allo scopo di migliorare
l’audience!)
DINO BERTOCCO 5
Temi e dilemmi della comunicazione politica
 La novità devastante è che il linguaggio
giornalistico, dopo aver alimentato la subcultura
anticasta, ora trova vantaggioso affiancare e
sostenere le campagna del populismo,
sottraendosi ai vincoli etici e della deontologia
professionale
 Si evidenziano sempre più i segnali e le pratiche
di un uso disinvolto ed amorale della
falsificazione dei dati e dei fatti, al solo scopo di
alimentare la delegittimazione dei protagonisti
politici, le fobie, le paure
 Nel tunnel del disorientamento in cui gli eventi,
che si susseguono nello scenario nazionale ed
internazionale, tendono a spingere l’opinione
pubblica, il sistema di informazione e dibattito
pubblico risulta viziato dal pressapochismo, dal
vezzo dell’antipolitica, dal becerume ideologico
antistituzionale
DINO BERTOCCO 6
L’autoproduzione dei contenuti
 E’ diffusamente percepita l’esigenza di
rafforzare gli strumenti interni di
comunicazione, di rilancio delle attività
di elaborazione culturale, di
miglioramento del coordinamento
redazionale
 Tutto ciò deve essere finalizzato a
creare un flusso robusto e continuo di
informazione in grado sia di replicare
alle nefandezze diffuse dai media ed in
rete, che di veicolare un messaggio
positivo e di fiducia sui progetti e
percorsi del rinnovamento sociale ed
economico attraverso l’adozione di un
linguaggio convincente ed efficace
nell’illustrare i contenuti e gli obietttivi
del riformismo operoso
DINO BERTOCCO 7
Oltre l’attività di stampa & propaganda
La buona comunicazione non
significa solo organizzare bene il
marketing, bensì la volontà politica e
la competenza di infrastrutturare un
sistema di relazioni interne ed
esterne durature, in grado di
promuovere l’ascolto e veicolare i
messaggi sintonizzati con le
domande profonde (ed in molti casi
inespresse per sfiducia) che sono
espresse ed il portato di una inedita
frammentazione sociale:
segmentazione più che “liquidità”,
bisogni diversificati, ma il cui tratto
comune è dato dall’assenza di leganti
autenticamente comunitari che
possono essere ricostituiti dalla
progettualità politica
DINO BERTOCCO 8
E la buona comunicazione produce la rigenerazione
 Il nuovo ruolo del Partito Democratico è
quello di agire e proposrsi nella società
post-democratica, caratterizzata da
disaffezione culturale alla politica
contestuale all’esigenza di
professionalizzazione della politica stessa,
moltiplicazione delle identità e domanda,
da parte dei cittadini di esercitare reali
forme di partecipazione
 La proposta che viene avanzata è la
costituzione di un sistema di
comunicazione interattiva con i
simpatizzanti e gli iscritti al partito,
finalizzato al recupero di una identità e al
coinvolgimento dei cittadini più attivi nei
processi di organizzazionedei processi
partecipativi e decisionali
DINO BERTOCCO 9
Condivisione con l’open innovation
 Il PD, partito dell’animazione e
del coinvolgimento, riprende la
propria progettualità attraverso
una piattaforma di condivisione di
contenuti progettuali innovativi e
di coinvolgimento dei cittadini
alla vita politica.
 Il progetto e le tecnologie che
saranno adottate per
l’interscambio seguirà gli
orientamenti della open
innovation, dove sistemi di
matching tra bisogni e
competenze riescono a realizzare
processi di generazione di
soluzioni innovative.
DINO BERTOCCO 10
Il percorso progettuale
Se questa ipotesi viene confermata e diventa oggetto di un programma
di lunga portata, può essere attivato un percorso progettuale che
comprende:
1. definizione degli strumenti:
a. messa a punto di una piattaforma di condivisione di
materiali, progetti, idee e attività
b. creazione di un sistema di social per rinforzare il
networking
2. individuazione di un gruppo per la gestione degli strumenti e la
content curation
3. definizione delle regole e delle procedure per la gestione e la
continuità operativa del progetto
4. individuazione di un gruppo di competenti/tutor/garanti che
consentano l’integrazione tra i livelli di responsabilità politica e il
gruppo d’innovazione.
DINO BERTOCCO 11
Il confronto con la Piattaforma Rousseau
Rispetto alla piattaforma Rousseau messa a punto dal
M5S, i livelli con cui la piattaforma PD 4.0 potrebbe
operare sono i seguenti:
1. attività di informazione e scambio materiali in merito
alle iniziative e agli eventi gestiti dal partito
2. area di elaborazione, raccolta materiali e condivisione
in merito alle attività di governo (proposte deliberazioni,
leggi, ecc.) ai diversi livelli di governo locale
3. e-learning materiali formativi e iniziative per distribuire
formazione e accrescere la conoscenza
4. costituzione di gruppi di lavoro sulla base di richieste e
messa in evidenza di bisogni
DINO BERTOCCO 12
Un modello innovativo
 L’intera progettualità deve essere
gestita con l’adozione di nuovi
modelli di professionalità e di
competenza, che orientano il
processo di intervento con
l’obiettivo di raggiungere risultati
ma ponendosi al servizio del
processo democratico e non
ponendosi il problema del suo
controllo
 L’output sarà dato sia dalla
rigenerazione della struttura
organizzativa del Partito che dalla
emersione di una nuova
leadership diffusa caratterizzata
dall’esercizio di una prevalente
funzione «arbitrale» piuttosto
che gerarchico-burocratica
DINO BERTOCCO 13

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Protagonismo democratico 4.0

  • 1. PD 4.0 Piattaforma per un Partito del coinvolgimento e della partecipazione DINO BERTOCCO 1
  • 2. Indice  Premessa  Metastasi del linguaggio politico (1, 2)  Temi e dilemmi della comunicazione politica  L’autoproduzione dei contenuti  Oltre l’attività di stampa & propaganda  E la buona comunicazione produce la rigenerazione  Condivisione con l’open innovation  Il percorso progettuale  Il confronto con la Piattaforma Rousseau  Un modello innovativo DINO BERTOCCO 2
  • 3. Premessa  L’intensità, la velocità e la stessa qualità dei provvedimenti riformisti del Governo Renzi, faticano ad essere divulgati e metabolizzati dall’opinione pubblica e tradursi in legittimazione e consenso  Lo stesso «motore politico-culturale» rappresentato dalla Leopolda non è stato finora in grado di innescare un processo di riflessività diffusa e di implementazione sia dell’elaborazione che della capacità operativa delle rappresentanze istituzionali a tutti i livelli  Nel recente appuntamento del Referendum sulle Trivelle è andata in scena una commedia rivelatrice di equivoci e tensioni divaricanti che hanno dato una rappresentazione plastica delle contraddizioni in seno al Partito, non ancora dotato di una strategia di coinvolgimento e partecipazione interna alla discussione sulle scelte strategiche  Il referendum costituzionale costituisce quindi l’occasione decisiva non tanto e non solo per la conferma della leadership renziana, bensì per irrobustire e rendere riconoscibile l’identità di un Partito con la vocazione e la mission al rinnovamento democratico del Paese DINO BERTOCCO 3
  • 4. Metastasi del linguaggio politico (1)  I giornalisti presumono e si arrogano il diritto di esercitare la funzione di watchdog dell’informazione, di rappresentare la realtà sociale “obiettivamente”: a ben vedere essi, invece, costituiscono un potere esercitato discrezionalmente, assumendo posizioni ed atteggiamenti autoreferenziali che li portano a costituire una vera e propria lobby che interagisce con gli altri poteri nell’ambito del contesto sociale, politico ed economico  Per quanto attiene il rapporto speifico che essi intrattengono con il sistema politico, si può osservare che molti di essi rappresentano dei veri e propri drop out, ovvero dei protagonisti del dibattito politico che usano il ruolo e lo spazio pubblico di cui godono, per esercitare critiche ed adottare orientamenti di cui però non sono chiamati a rispondere DINO BERTOCCO 4
  • 5. Metastasi del linguaggio politico (2)  Nel sistema mediatico italiano, tale situazione determina un’esondazione di programmi e tempo dedicato all’attualità politica, con un’esasperazione dei dibattiti e della conflittualità politica e con un effetto di progressivo disamoramento ed allontamento degli spettatori e dei cittadini dalla partecipazione…  I giornalisti che si occupano di cronaca e dibattito politico confermano la tesi di Luhmann sulla “seconda realtà” creata dai media  Essi quindi possono a buon diritto definirsi ed autoproclamarsi professionisti dell’intrattenimento, ma non lo specchio della realtà (che anzi –per quanto riguarda il sistema politico – viene osservata e commentata con lo sguardo libidinoso di Alvaro Vitali, allo scopo di migliorare l’audience!) DINO BERTOCCO 5
  • 6. Temi e dilemmi della comunicazione politica  La novità devastante è che il linguaggio giornalistico, dopo aver alimentato la subcultura anticasta, ora trova vantaggioso affiancare e sostenere le campagna del populismo, sottraendosi ai vincoli etici e della deontologia professionale  Si evidenziano sempre più i segnali e le pratiche di un uso disinvolto ed amorale della falsificazione dei dati e dei fatti, al solo scopo di alimentare la delegittimazione dei protagonisti politici, le fobie, le paure  Nel tunnel del disorientamento in cui gli eventi, che si susseguono nello scenario nazionale ed internazionale, tendono a spingere l’opinione pubblica, il sistema di informazione e dibattito pubblico risulta viziato dal pressapochismo, dal vezzo dell’antipolitica, dal becerume ideologico antistituzionale DINO BERTOCCO 6
  • 7. L’autoproduzione dei contenuti  E’ diffusamente percepita l’esigenza di rafforzare gli strumenti interni di comunicazione, di rilancio delle attività di elaborazione culturale, di miglioramento del coordinamento redazionale  Tutto ciò deve essere finalizzato a creare un flusso robusto e continuo di informazione in grado sia di replicare alle nefandezze diffuse dai media ed in rete, che di veicolare un messaggio positivo e di fiducia sui progetti e percorsi del rinnovamento sociale ed economico attraverso l’adozione di un linguaggio convincente ed efficace nell’illustrare i contenuti e gli obietttivi del riformismo operoso DINO BERTOCCO 7
  • 8. Oltre l’attività di stampa & propaganda La buona comunicazione non significa solo organizzare bene il marketing, bensì la volontà politica e la competenza di infrastrutturare un sistema di relazioni interne ed esterne durature, in grado di promuovere l’ascolto e veicolare i messaggi sintonizzati con le domande profonde (ed in molti casi inespresse per sfiducia) che sono espresse ed il portato di una inedita frammentazione sociale: segmentazione più che “liquidità”, bisogni diversificati, ma il cui tratto comune è dato dall’assenza di leganti autenticamente comunitari che possono essere ricostituiti dalla progettualità politica DINO BERTOCCO 8
  • 9. E la buona comunicazione produce la rigenerazione  Il nuovo ruolo del Partito Democratico è quello di agire e proposrsi nella società post-democratica, caratterizzata da disaffezione culturale alla politica contestuale all’esigenza di professionalizzazione della politica stessa, moltiplicazione delle identità e domanda, da parte dei cittadini di esercitare reali forme di partecipazione  La proposta che viene avanzata è la costituzione di un sistema di comunicazione interattiva con i simpatizzanti e gli iscritti al partito, finalizzato al recupero di una identità e al coinvolgimento dei cittadini più attivi nei processi di organizzazionedei processi partecipativi e decisionali DINO BERTOCCO 9
  • 10. Condivisione con l’open innovation  Il PD, partito dell’animazione e del coinvolgimento, riprende la propria progettualità attraverso una piattaforma di condivisione di contenuti progettuali innovativi e di coinvolgimento dei cittadini alla vita politica.  Il progetto e le tecnologie che saranno adottate per l’interscambio seguirà gli orientamenti della open innovation, dove sistemi di matching tra bisogni e competenze riescono a realizzare processi di generazione di soluzioni innovative. DINO BERTOCCO 10
  • 11. Il percorso progettuale Se questa ipotesi viene confermata e diventa oggetto di un programma di lunga portata, può essere attivato un percorso progettuale che comprende: 1. definizione degli strumenti: a. messa a punto di una piattaforma di condivisione di materiali, progetti, idee e attività b. creazione di un sistema di social per rinforzare il networking 2. individuazione di un gruppo per la gestione degli strumenti e la content curation 3. definizione delle regole e delle procedure per la gestione e la continuità operativa del progetto 4. individuazione di un gruppo di competenti/tutor/garanti che consentano l’integrazione tra i livelli di responsabilità politica e il gruppo d’innovazione. DINO BERTOCCO 11
  • 12. Il confronto con la Piattaforma Rousseau Rispetto alla piattaforma Rousseau messa a punto dal M5S, i livelli con cui la piattaforma PD 4.0 potrebbe operare sono i seguenti: 1. attività di informazione e scambio materiali in merito alle iniziative e agli eventi gestiti dal partito 2. area di elaborazione, raccolta materiali e condivisione in merito alle attività di governo (proposte deliberazioni, leggi, ecc.) ai diversi livelli di governo locale 3. e-learning materiali formativi e iniziative per distribuire formazione e accrescere la conoscenza 4. costituzione di gruppi di lavoro sulla base di richieste e messa in evidenza di bisogni DINO BERTOCCO 12
  • 13. Un modello innovativo  L’intera progettualità deve essere gestita con l’adozione di nuovi modelli di professionalità e di competenza, che orientano il processo di intervento con l’obiettivo di raggiungere risultati ma ponendosi al servizio del processo democratico e non ponendosi il problema del suo controllo  L’output sarà dato sia dalla rigenerazione della struttura organizzativa del Partito che dalla emersione di una nuova leadership diffusa caratterizzata dall’esercizio di una prevalente funzione «arbitrale» piuttosto che gerarchico-burocratica DINO BERTOCCO 13