2. Un “self-made man”
• Jean-Martin Charcot fu un
“self-made man” (“un uomo
che si è fatto da solo”), uno
studioso e un ricercatore
che con la forza del proprio
ingegno si fece strada in un
sistema dominato dai
medici dell’alta borghesia e
dai burocrati.
3. La nascita
• Jean-Martin Charcot nacque a
Parigi, il 29 novembre 1825,
intorno alle sette di sera nella
sua casa di famiglia, situata in
un vivace quartiere situato a
nord de Les Grand
Bouvelards, abitato dalla
piccola borghesia a nord
• Fu battezzato nella vicina
chiesa di Notre Dame de
Bonne-Nouvelle il 1 dicembre
1825
4. I genitori
Il padre
• Simon-Pierre Charcot era
un artigiano, un costruttore
di carrozze e decoratore;
costruiva carrozze di tale
bellezza da poter essere
definito un artista.
• Nato nel 1798 aveva 27
anni quando nacque Jean-
Martin.
La madre
• Jeanne-Georgette
Saussier nacque nel 1808
(aveva, quindi, solo 17
anni quando partorì Jean-
Martin) e morì nel 1839
5. I fratelli
• Eugène-Martin, nacque nel
1826
• si arruolò in Marina e dopo
essersi trasferito in un
reggimento coloniale fu ucciso
in Senegal nel 1869.
• Pierre-Martin nacque nel 1828
• seguì la carriera e curò gli
affari del padre
• Emil-Martin nacque nel 1830
• divenne un comandante di
battaglione dell’esercito
Philippe Benoist. The Fountain of the
Boulevard St. Martin, da 'Vue de Paris',
c.184
6. L’infanzia agiata
• Nel 1827 l’Almanach du Commerce elencava
Saussier-Charcot, creatore di selle e carrozze,
con due indirizzi; il primo elencava
tradizionalmente il posto di lavoro, rue du
Faubourg-Poissonnière e il secondo, l’indirizzo
della abitazione in rue Bleue, 27.
• Le abitudini dell’epoca erano che un artigiano
vivesse all’interno della sua bottega o sopra di
essa. I diversi indirizzi suggeriscono che la
famiglia Charcot vivesse in una discreta
agiatezza e che appartenesse alla piccola
borghesia.
7. I primi anni di studio
• Prese lezioni di grammatica presso una piccola
scuola privata, la Pension Sabatier, diretta da un
insegnante che aveva lo stesso nome, e situata a
pochi passi dalla casa natale, alla rue Richer, 9
• Successivamente studiò lezioni di greco e di latino
per prepararsi all’ingresso al Collège Royal de
Bourbon.
• Oltre alla scuola i suoi interessi riguardavano le
attività commerciali e artistiche
• Da alcuni contemporanei risulta che fosse un
ragazzo freddo, silenzioso, timido, distaccato e che
avesse dei disturbi nel parlare.
8. Gli anni dell’adolescenza
• Frequentò gli studi superiori
presso il Lycée Bonaparte,
conosciuto anche come il
Collège de Bourbon, oggi
chiamato Lycée Condorcet. Altri
biografi scrissero che Charcot
studiò al Lycée Saint-Louis nel
Quartiere Latino.
• Charcot si diplomò il 31 agosto
1843 e si iscrisse alla scuola di
medicina nell’ultimo
quadrimestre del 1843 (18 anni).
9. I dubbi sugli studi
• Probabilmente al termine degli studi
superiori era combattuto tra l’arte e la
medicina.
• Sono conservati alcuni suoi schizzi del
giovane Charcot che raffigurano scene
urbane di quel periodo
• Si pensa che la sua decisione sia derivata
dall’amore per gli animali e
dall’incoraggiamento di un veterinario amico
• Tuttavia il frontespizio della sua tesi medica
c’è un ringraziamento a suo lontano cugino,
il Dr. Périer che lavorava all’ospedale
militare.
Autoritratto disegno di Charcot
10. La scelta della medicina
• La prospettiva del lavoro
nel campo medico era
più allettante dal punto di
vista economico. In quel
periodo, inoltre, durante
la Restaurazione, era
diffusa nell’opinione
pubblica l’immagine
romantica ed eroica del
medico.
• Il sistema didattico
francese dell’epoca
aveva notevole
credito internazionale,
e seguiva i dettami
delle raccomandazioni
del medico Fourcroy:
“peu lire, beaucoup
voir, beaucoup fairé”
(leggere un poco,
vedere molto, fare
molto).
11. L’ingresso alla École de
Médecine
• Nel 1843 Charcot entrò nella
scuola di medicina conosciuta
come la Faculté, situato nello
storico edificio della rue de l’École
de Médecine e della rue
Hautefeuille, strada stretta,
rumorosa e affollata da studenti
chiassosi, vicino a Bouvelard Sain-
Germain
12. Il giovane allievo
• Le prime fotografie rivelano
che Charcot era un uomo
piccolo, pallido con lunghi
capelli neri sulla nuca e piccoli
baffi neri. Non socializzava
molto e trascorreva la maggior
parte del suo tempo libero a
disegnare scene del Quartiere
latino.
• Alcuni dei suoi disegni ancora
decorano le pareti della
biblioteca Charcot alla
Salpetrière.
13. Documenti per accedere alla
Scuola di Medicina ai tempi di
Charcot
• diploma di scuola superiore (baccalauréat ès
letres)
• diploma di secondo grado (baccalauréat ès
sciences), dopo un anno di tirocinio
• un certificato di nascita
• una documentazione di approvazione per i minori
• una lettera di referenze di carattere generale
(certificat de bonnes vie et moeurs)
14. La vita alla École
• Il curriculum di Charcot comprendeva letture ufficiali
alla scuola medica, esercizi pratici di laboratorio,
compresa la dissezione e il giro visite, dove gli studenti
osservavano direttamente i pazienti.
• Le letture ufficiali per il tirocinio duravano circa un’ora
dalle 4:00 alle 5:00 pomeridiane ed erano tenute
nell’anfiteatro della scuola medica.
• Tra i professori Charcot ebbe diversi nomi eccezionali:
Cruveilhier (anatomia patologica), Trousseau (Terapia
Medica) e Piorry (Patologia Interna).
• Nel primo pomeriggio gli studenti frequentavano la sala
delle dissezioni e i laboratori per lo studio
dell’anatomia, della chimica e della fisica.
15. Interno alla Facolté
• Charcot divette allievo esterno nel 1846 e l’anno
successivo fece domanda per un posto di interno.
• Nella lettera di raccomandazione, il suo precettore,
il Dott. Regnier, descriveva Charcot come “sopra la
media nelle sue conoscenze, capace e zelante. Io
credo fortemente che meriti di essere selezionato
come interno per il prossimo anno, anche se solo
da un ano è diventato interno”.
• Egli, tuttavia, non fu selezionato, e questa fu la
lezione più dura per Charcot, che gli fece capire il
sistema gerarchico.
• Fu nominato come interno provvisorio, nel servizio
di Lugol all’Ospedale St.Louis.
• Alla fine del 1848 fu nominato quinto interno.
16. Inizia a lavorare
• Durante l’internato lavorò nel
1850 all’Ospedale Pitié sotto
Piorry, nel 1851 all’ospedale
Charité sotto Rayer e nel
1852 alla Salpetriere sotto
Cazalis.
• Durante l’internato lavorò
anche con Requin, professore
di patologia interna che
pubblicò numerosi libri di
testo ai quali Charcot
contribuì con alcuni capitoli.
17. La Salpetriere
• Così il giovane Charcot iniziò a
lavorare alla Salpetriere.
• La Salpetriere ai suoi tempi era
un vecchio ospedale che
ospitava tra quattromila e
cinquemila donne anziane,
diventando, quindi, una fonte
inesauribile per la ricerca
clinica. Fu attratto dallo studio
delle malattie neurologiche.
18. Il viaggio in Italia
• Uno dei suoi insegnanti
gli propose di
accompagnare come
medico, un ricco
banchiere nel suo
viaggio in Italia
permettendogli di venire
in contatto con i tesori
artistici italiano,
risvegliando il suo mal
sopito interesse per
l’arte.
Corot JB. Souvenir d’Italie. La
Cueillette
19. L’inizio del successo
• Dopo alterne vicissitudini, la sua
carriera ebbe una svolta quando nel
1862, all’età di trentasei anni,
Charcot fu nominato primario di uno
dei più importanti reparti della
Salpetriere.
• Il suo lavoro instancabile, la sua
tenace volontà (e con l’aiuto di
amicizie politiche) gli permisero di
aprire un padiglione per il
trattamento, la ricerca,
l’insegnamento.
20. L’attività di ricerca
• Nel periodo compreso tra il 1864
e il 1870 creò diversi laboratori di
ricerca, iniziò lo studio di casi
clinici con l’aiuto di collaboratori
fedeli, che gli permisero di
effettuare nuove scoperte in
campo neurologico che lo resero
il più famoso neurologo
dell’epoca.
• Considerava il proprio maestro di
neurologia e ispiratore Duchenne
(de Boulogne), un neurologo che
non occupava però alcuna
cattedra.
21. La grande hystérie
• Nel 1870 ebbe l’incarico di
responsabile di un reparto speciale a
cui afferivano pazienti affette da
convulsioni: epilettiche, isteriche.
• Charcot cercò di individuare i mezzi
che gli permettessero di distinguere le
due sindromi.
• Descrisse i sintomi che
caratterizzavano le crisi isteriche con
lo stesso metodo di indagine delle
malattie neurologiche ed insieme al
suo allievo Paul Richer diede la
descrizione del grande attacco isterico
(la grande hystérie).
22. Ipnotismo
• Nel 1873 estese il proprio interesse
nell’ipnotismo. La sua attenta analisi
gli permisero di distinguere tre stadi
successivi di condizioni ipnoiche:
• letargia
• catalessi
• sonnambulismo
• ciascuno dei quali aveva sintomi
caratteristici.
• Il lavoro di Charcot permise all’ipnosi
di assumere una dignità scientifica.
23. Gli studi sulle paralisi
• Tra gli anni 1884 e 1885 Charcot effettuò studi
straordinari sulle paralisi traumatiche
• Dimostrò che i sintomi di alcune paralisi coincidevano
con i sintomi delle paralisi isteriche, riproducendo
sperimentalmente paralisi simili, sotto ipnosi.
• Successivamente, dimostrò gli effetti di un trauma
servendosi dell’ipnosi in lezioni magistrali che
richiamavano i migliori neurologi dell’epoca. Si
recarono a Parigi per seguire le sue lezioni, tra gli altri,
Eugen Bleuler, Sigmund Freud e Pierre Janet. Pierre
Marie, J. F. F. Babinski, V. M. Bechterew, Alfred Binet.
24. Descrizioni neurologiche
• Descrisse ed effettuò
importanti scoperte
nel campo della
neurologia correlando,
ad esempio, le
alterazioni
anatomiche ai sintomi
clinici della sclerosi
multipla, descrivendo
la SLA, e il morbo di
Parkinson
25. Le lezioni spettacolo
• Le lezioni della Salpètriere divenivano spesso una sorta di
"spettacolo", in cui l'indubbia competenza clinica di Charcot si
saldava con il suo carisma un po' narcisistico e teatrale: le celebri
Isteriche di Charcot erano le sue pazienti che, nelle affollatissime
lezioni, "si producevano sotto la sua guida" in accessi del grande
male epilettico o archi isterici che divennero quasi "leggendari", e
che lo resero famoso in tutti i circoli medici europei
26. Numerose pubblicazioni
• Le sue lezioni venivano pubblicate in
una delle numerose pubblicazioni
mediche da lui fondate.
• Charcot riteneva che lo shock nervoso
susseguente al trauma fosse un tipo di
stato ipnotico analogo all’ipnotismo, e
che quindi tale stato di shock
permettesse lo sviluppo di
un’autosuggestione nel paziente.
• Paralisi dinamiche: paralisi isteriche,
post-traumatiche e ipnotiche
• Paralisi organiche: originate da lesioni
del sistema nervoso.
27. Il grande successo
• Il suo successo e la sua
influenza divennero
straordinarie. Si giunse
ad un momento in cui
nessuno poteva ottenere
una cattedra alla facoltà
di medicina di Parigi
senza il suo consenso.
• Era anche un uomo
estremamente ricco e
potente.
28. Il “ricco”matrimonio
• All’età di 39 anni, il 30 marzo 1864 sposò Augustine Durvis,
una ricca vedova, cresciuta in un contesto artistico, figlia del
famoso sarto e gallerista parigino Laurent-Richard.
• Oltre alla villa di Neuilly, acquistò nel 1884 una splendida
abitazione sul Bouvelard Saint-Germain ricca di mobili e
oggetti preziosi.
29. I figli
• Nel 1865 nacque la loro figlia
Jeanne e nel 1867 Jean-
Baptiste, che diventerà un
celebre comandante e autore
di lavori oceanografici nelle
regioni polari, morirà in mare
sulla nave "Pourquoi-pas” il 16
settembre 1936.
30. Charcot artista
• Faceva disegni eccellenti ed era un esperto
della pittura a china e dello smalto.
• Era un buon conoscitore di storia dell’arte ed
era un mastro della prosa, con conoscenza
estesa della letteratura francese.
• Conosceva anche l’inglese, il tedesco e
l’italiano.
• Ammirava Shakespeare e Dante.
• Ogni martedì sera dava un ricevimento
sontuoso nella sua abitazione a cui
partecipavano politici, scienziati, artisti,
scrittori.
31. Fama internazionale
• Fu il medico privato di
numerosi aristocratici e
uomini famosi dell’epoca.
• Amico di Meynert e Moritz
Benedikt. Molto popolare
presso la corte degli Zar di
Russia, presso cui si recava
spesso.
• Viaggiò molto: ogni anno
faceva un viaggio in un
nuovo paese dell’Europa,
visitando musei, facendo
disegni, diari di viaggio.
32. Nouvelle Iconographie de la
Salpetriere
• Fondò un giornale, la
“Iconographie de la
Salpetriere”, seguito poi
dalla “Nouvelle
Iconographie de la
Salpetriere” che furono
probabilmente le prime
pubblicazioni periodiche
che unirono l’arte alla
medicina.
33. Gli ultimi anni di vita
• Si interessò anche della guarigione per
fede, osservando i pazienti che si
recavano a Lourdes e che ne
ritornavano guariti dei loro disturbi
• Alla fine della sua vita incominciò a
provare dei forti dubbi sull’ipnotismo e
sull’isteria. Iniziava ad accorgersi che
aveva costruito una sorta di “castello in
aria” costituito dalle “ferree leggi
dell’isteria”
34. La fine di Charcot
• Aveva in mente approfondire
quest’analisi ma la morte gli
impedì di attuare questo
proposito. Soffrendo di un
grave insufficienza coronarica,
morì poco dopo nel il 16 agosto
1893 Auberge des Settons,
vicino Vézelay, nel corso di un
viaggio vicino al lago del
Settons nella Nièvre, per
edema polmonare acuto.
Seguirono funerali di stato. È
sepolto nel cimitero di
Montmartre di Parigi.
• Alla sua morte l’intero edificio
dell’isteria charcotiana crollò.
35. Fonti bibliografiche
• Goetz CG, Bonduelle M, Gelfand B. Charcot: constructing neurology. Oxford
University Press, 1995
• Ellenberger HF. La scoperta dell’inconscio. Boringhieri, 1986
• Shorter E. Storia della psichiatria. Masson, 2000
• http://www.faqs.org/health/bios/69/Jean-Martin-Charcot.html
• http://www.sofop.org/Data/ModuleGestionDeContenu/PagesGenerees/02-
Bibliotheque/Historique/CahiersGEOP/190.asp
• http://www.nndb.com/people/318/000206697/
• Musica di sottofondo: Chopin. Piano concerto n. 2 in Fa Minore. Op. 21 II
Larghetto. Arthur Rubistein, NBC Symphony Orchestra