Progetti e finanza il piano economico finanziario del bp (1)
Basilea II presentazione Agrileasing 27-10-2004
1. Basilea 2, il Rating ed il
rapporto Banca – Impresa
Convegno ARGI
27 ottobre 2004
Il leasing delle banche di credito cooperativo
2. Agenda
• L’accordo di Basilea in sintesi
• Il Rating ed il Default
• Cosa cambia per la banca
• Cosa cambia per l’impresa
• Come deve cambiare il rapporto banca-impresa
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3. Il Comitato di Basilea
• Organismo creato nel 1974 dai Governatori delle
Banche Centrali del Gruppo dei 10
• Il Comitato formula linee guida, accettate come
struttura portante della normativa in oltre 100 paesi
• Nel 1988 il primo accordo “storico”: un sistema di
misurazione dell'adeguatezza patrimoniale
• Nel 1999 inizia l’iter della nuova proposta, sottoscritta
ed emanata il 26 giugno 2004
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4. I tre Pilastri dell’accordo
• I – Calcolo dei requisiti patrimoniali: Il requisito
patrimoniale si lega al rischio
• II – Processo di controllo prudenziale: regole coerenti
per processi e responsabilità interni; indicazioni per
l’organo di vigilanza nazionale
• III - Ogni banca dovrà dare al mercato adeguata
informativa pubblica sul proprio profilo di rischio
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5. I Rischi Previsti dall’Accordo
• RISCHI DI MERCATO: presidio della fluttuazione di
Tassi, Cambi e Corsi Azionari
(Restano in vigore le regole dell’Accordo 1988)
• RISCHI DI CREDITO, ovvero rischi connessi alla
recuperabilità dei prestiti erogati
• RISCHI OPERATIVI: derivanti da disfunzioni nelle
procedure, sistemi e personale, ovvero connessi ad
eventi esogeni all’azienda
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6. I tempi dell’accordo
• Partenza della segnalazione “parallela”:
nel corso del 2006
• Prima applicazione standard e possibilità di utilizzo
dell’approccio IRB foundation: 31 dicembre 2006
• Prima possibilità di utilizzo dell’approccio
IRB Advanced: 31 dicembre 2007
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8. Approcci al Rischio di Credito
• Standard: Sostanzialmente le stesse regole
dell’accordo 1988 con l’integrazione di rating esterni
e revisione di alcune ponderazioni
• IRB Foundation: Introduzione di Modelli interni
di rating per la stima della PD con funzioni di
ponderazione complesse
• IRB Advanced: Modello di rating per la stima
della PD e modello per la stima interna della LGD e
delle altre risk components
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9. Il Concetto di Rating
• AGENZIE DI RATING:
– S&P:opinione sulla capacità finanziaria di
adempiere alle proprie obbligazioni
– Moody’s: opinione sulla idoneità del debitore di
adempiere alle obbligazioni “senior unsecured”
– Fitch: opinione sulla capacità di adempiere con
puntualità alle obbligazioni finanziare contratte
• BASILEA:
– Probabilità di default a 1 anno di un obbligato
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10. La Probabilità di default
• Definizione di default
– La banca valuta che l’obbligato non è in grado di
adempiere in pieno all’obbligazione contratta
– Insoluto superiore a 90 giorni (deroga possibile a 180 per il
segmento corporate nel periodo transitorio)
• Indicatori oggettivi di default
– Classificazione a morosità
– Accantonamento specifico sull’operazione
– Vendita del credito subendo con perdita significativa
– Ristrutturazione debito con perdita (capitale o Int)
– Richiesta di fallimento (bancarotta) o Concordato
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11. IRB: Segmentazione Basilea
Tipologia Controparti Fatturato Esposizione Trattamento
Governi NA Qualunque Controparte
Regole
Banche ponderazione NA Qualunque Controparte
"Imprese"
Imprese oltre 50 milioni Controparte
Superiore a
Corporate
Ponderazione 1 milione di euro
PMI Corporate Per controparte
"PMI" inferiore a 50
milioni di euro Inferiore a
PMI Retail Regole Per Portafoglio
1 milione di euro
Retail ponderazione
Retail Private Retail NA Qualunque Per Portafoglio
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12. IRB: Risk Components
• EAD – Exposure at Default : esposizione globale della
controparte verso il gruppo bancario
• PD – Probability of Default: probabilità che la
controparte risulti insolvente nell’orizzonte temporale
di un anno
• LGD – Loss Given Default: tasso di perdita su
un’operazione in default
• Maturity: Durata finanziaria residua dell’operazione
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13. IRB: Regole di Calcolo
Requisiti di Capitale
• Ci sono regole di ponderazione diverse per ogni
segmento di Basilea
• Sono previsti pesi diversi per segmento e classe di
fatturato
• Le funzioni di calcolo sono “date” dall’Accordo e non
sono personalizzabili
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14. Aggiustam ento in
Tipo Requisito Attività ponderate per il
Segm ento Descrizione Dati INPUT Correlazione (R) funzione della
Ponderazione Patrim oniale (K) rischio (RWA)
durata (b)
Società di intermediazione
Banche
mobiliare
Governi (comprese le rispettive
banche centrali), enti del settore
Governi R= 0,12*(1-exp(-50*PD)) /
pubblico, banche multilaterali di
sviluppo (1-exp(-50)) + 0,24*
(1-(1-exp(-50*PD)) / K= LGD * N[(1-R)^(-0,5) *
(1-exp(-50))) G(PD) + (R / ( 1- R))^(0,5) *
Ponderazione b= (0,08451-
"Imprese" Società per azioni, società di PD, LGD, EAD, M
0,05898*log(PD))^2
G(0.999)] * RWA=K*12,5*EAD
Imprese (1 -1,5*b(PD))^(-1) *
persone o imprese individuali
(1 + (M - 2,5) * b(PD))
Esposizioni verso
PF OF CF IPRE
SL R= 0,12*(1-exp(-50*PD)) / (1-
exp(-50)) + 0,30*(1-(1-exp(-
Esposizioni verso HVCRE
50*PD)) /
(1-exp(-50)))
Società facenti parte di un R= 0,12*(1-exp(-50*PD)) / (1- K= LGD * N[(1 - R)^(-0,5) *
gruppo consolidato il cui PD, LGD, EAD, M exp(-50)) + 0,24*(1-(1-exp(- b= (0,08451- G(PD) + (R / (1 - R))^(0,5) *
Ponderazione "PMI" PMI RWA=K*12,5*EAD
fatturato dichiarato è inferiore a FATTURATO (S) 50*PD)) / (1-exp(-50)))- 0,05898*log(PD))^2 G(0.999)] * (1 - 1,5 * b(PD))^
50 milioni di euro 0,04*(1-(S-5)/45) (-1) * (1 + (M - 2,5) * b(PD))
Ponderazione Con ipoteca su K= LGD * N[(1 - R)^(-0,5) *
"Retail Mutui immobili R=0,15 - G(PD) + (R / (1 - R))^(0,5) * RWA=K*12,5*EAD
Ipotecari" Persone fisiche residenziali G(0.999)]
e piccole
aziende:
- gestite come K= LGD*N[(1-R)^(-
Ponderazione Crediti rotativi al R= 0,02*(1-exp(-50*PD)) / (1-
crediti al 0,5)*G(PD)+(R/(1-
"Retail Crediti Retail dettaglio PD, LGD, EAD, exp(-50)) + 0,11*(1-(1-exp(- - RWA=K*12,5*EAD
dettaglio R))^(0,5)*G(0.999)]-
Rotativi" qualificati 50*PD)) / (1-exp(-50)))
- con 0,75*PD*LGD
esposizione
inferiore a 1
milione di euro Altre R= 0,02*(1-exp(-35*PD)) / (1- K= LGD * N[(1 - R)^(-0,5) * 14
Ponderazione
esposizioni exp(-35)) + 0,17*(1-(1-exp(- - G(PD) + (R / (1 - R))^(0,5) * RWA=K*12,5*EAD
"Retail Altri Crediti"
al dettaglio 35*PD)) / (1-exp(-35))) G(0.999)]
16. Quale scelta per la Banca ?
• L’approccio Standard:
– E’ più semplice ma consente limitati risparmi di capitale
– Implica politiche di capitale più rigide
(+capitale = +costo)
– Espone al rischio di intercettare i clienti rifiutati dalle
banche dotate di strumenti di rating
– Limita l’incremento dell’efficacia delle politiche creditizie
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17. Quale scelta per la Banca ?
• L’approccio IRB (Rating):
– E’ più complesso e richiede significative risorse
– Porta la banca a ridurre gli impatti sul capitale
– Permette di incrementare l’efficacia delle politiche
creditizie (profilo rischio rendimento)
– Migliora i processi (coerenza e coesione: efficienza)
– Implica una complessa trasformazione culturale
verso il nuovo approccio alla creazione del valore
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19. Effetti sulle imprese
• Alla “relazione” si aggiunge una “misura”: il giudizio del
settorista bancario non sarà più completamente libero
ed autonomo.
• Cambiamento delle modalità di accesso al credito.
Trasparenza nel rapporto tra banca a cliente
• Iniziale possibilità di arbitraggio tra i diversi sistemi
di rating o diversi approcci al rischio delle banche
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20. Il Pricing
• Si sviluppa il concetto di “profilo Rischio-Rendimento”:
ad ogni rating il suo prezzo !
• “La misura del rischio” per la banca diventa la somma
tra Perdita Attesa e Perdita Inattesa”
– Perdita Attesa : Esposizione x PD x LGD
– Perdita Inattesa: …impatto marginale su un portafoglio
• Il prezzo diventa più rigido e potrà cambiare nel tempo
con il rating. Potrà, inoltre, essere influenzato dal
prodotto finanziario e dalle garanzie prestate.
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21. La Dimensione delle Imprese
• Il modello di rating utilizzato dalle banche potrà essere
diverso per imprese di dimensioni diverse
• Per le grandi imprese la valutazione terrà conto di tutti
gli elementi quantitativi disponibili: Bilancio, Centrale
Rischi, etc. ma si introduce anche una formalizzazione
degli elementi qualitativi:
– Organizzazione / Corporate
– Mercati / canali
– Sistemi di controllo / cultura aziendale
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22. La Dimensione delle Imprese
• Per le piccole imprese la valutazione terrà conto in un
minor numero di elementi quantitativi.
• Potranno essere introdotte delle rigidità di valutazione in
considerazione di elementi quali il settore economico, la
zona geografica, ecc.
• La necessità di una certa snellezza operativa spingerà
verso una maggiore massificazione delle piccole
imprese.
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23. Il Bilancio
• Crescita nella valorizzazione dei “fondamentali”:
– Necessaria crescita del patrimonio nelle imprese
(incremento di capitale da parte dei soci)
– Complessità nell’armonizzare le politiche fiscali con la
necessità di rappresentare margini adeguati in bilancio
– Necessità di investimento nella creazione di valore
– Necessità di maggiore attenzione nella preparazione dei
piani aziendali (pianificazione fonti finanziarie)
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24. Le valutazioni e gli strumenti
• Ogni banca avrà il suo proprio rating non confrontabile
con quello nessun’altra banca (scale diverse, diverse
probabilità di default associate)
– Prolifereranno gli strumenti “consulenziali” per l’auto
valutazione del rating nelle imprese (possono dare delle
indicazioni sulla situazione dell’impresa ma non possono dare concreti
contributi nel rapporto con la banca)
– Per la Banca diventerà più complesso motivare i propri
rifiuti ed i propri prezzi.
– Nasce l’opportunità di trasformare il rapporto bancario in
un rapporto di “consulenza”
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25. Un cambiamento importante
• La definizione di default a 90 giorni cambia la cultura
della gestione del credito in Italia:
– Le imprese verranno monitorate più strettamente sui
loro tempi di pagamento (banche dati Dun & Bradstreet)
– La Banca d’Italia richiederà presto un monitoraggio più
stringente da parte delle banche.
– Dal 1° gennaio 2005 le segnalazioni in Centrale Rischi
conterranno anche i ritardi a 90 e 180 giorni
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26. Le Garanzie: cenni
• La valutazione degli effetti di una garanzia diventa più
complessa per la banca. Deve valutare:
– Il rating di chi rilascia la garanzia
– La probabilità di opponibilità
– I tempi di escussione
• Il valore delle garanzie personali (persone fisiche)
risulterà più ridotto
• Il diverso valore delle garanzie avrà probabilmente
un’influenza anche sugli affidamenti già in essere
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27. Conclusioni
• Crescita della consapevolezza del Rischio nelle Banche
• Spinta, a tendere, al miglioramento nella valutazione ed
all’omogeneizzazione dei modelli
• Crescita della rigidità nella valutazione del cliente
(maggiore peso dei fattori oggettivi-formali)
• Valorizzazione delle opportunità offerte dagli specifici
strumenti finanziari, sia in ambito bancario che
parabancario (leasing, factoring, etc)
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