2. Mercati € Mercanti numero 4 del 17 novembre 2017
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I costi del risparmio gestito scenderanno?
È opinione di tutti, anche dei più scettici, che uno degli effetti di Mifid 2 sarà la riduzione dei margini
per i produttori (le società prodotto) e per i distributori (reti di vendita bancarie e finanziarie) quale
conseguenza degli aumentati oneri per governare tutti i processi da implementarsi a vari livelli.
È poi noto, in qualche caso ammesso a fatica, che già oggi i costi degli investimenti nel risparmio
gestito sono elevati, superiori in alcuni casi di un punto percentuale rispetto alla media europea e
anglosassone. Se a questo aggiungiamo che la trasparenza imposta nella rendicontazione obbligherà
ad esplicitare tutti i costi in capo alle operazioni, esprimendoli in euro e mettendoli in relazione al
rendimento ottenuto, è ragionevole credere che aumentarli ancora non sia una strada perseguibile per
mantenere invariati i ricavi.
Pensieri diffusi quindi, ma anche parole in libertà. Vediamo allora da dove partiamo, per avere un
quadro abbastanza puntuale; in questo ci aiuta un recente studio di Mediobanca Securities condotto
sui quattro attori della distribuzione quotati in Borsa (Azimut, Banca Generali, Mediolanum, Fineco)
che ha interessato 113 prodotti di queste strutture, rappresentativi di circa un terzo di tutte le masse,
analizzandone i costi sostenuti nel 2016 rapportati ai rendimenti ottenuti nello stesso periodo.
Come si nota, la media dei costi di gestione è stata del 3% (grafico 1) a cui si sono sommati 84 basis
point di commissioni di performance (grafico 2), portando il costo medio annuo totale al 3,63% (grafico
3). L'ultimo grafico infine, mettendo in relazione i costi sostenuti col rendimento ottenuto, mostra
quanta parte di quest'ultimo è stato assorbito dalle commissioni: quasi il 50%.
Grafico 1 Grafico 2
Grafico 4Grafico 3
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Verrebbe spontaneo chiedersi se i clienti lo sanno: legittimo domandarselo ma tra poco sarà anche
inutile perché, al più tardi nel gennaio del 2019, riceveranno la rendicontazione dell'anno precedente.
Forse è meglio pensare alle possibili reazioni, ad esempio, quando scopriranno che per aver investito
centomila euro avranno sostenuto un costo medio di 3600 euro, l'equivalente di una vacanza.
Ma il punto non è solo questo. Parlando di investimenti si suggerisce sempre di ragionare in ottica di
medio e lungo termine, ed è guardando a un orizzonte temporale ampio che Research Affiliates, uno
dei principali asset allocator mondiali, ha stimato il rendimento atteso di un portafoglio bilanciato
investito per i prossimi dieci anni, fissandolo al 3,6% annuo.
https://interactive.researchaffiliates.com/asset-allocation.html#!/?currency=EUR&group=core&model=ER&primary=expected-returns&scale=LINEAR&terms=NOMINAL
Poco o molto che sia (peraltro rendimento nominale e non reale), se applicassimo come costo per la
gestione di questo portafoglio quello medio calcolato nell’analisi di Mediobanca, avremmo un onere
annuo che azzererebbe completamente il rendimento ottenuto. Alla fine di dieci anni, sempre che il
cliente fosse rimasto investito per tutto il periodo, il capitale ottenuto risulterebbe sensibilmente
inferiore a quello iniziale: i rendimenti sarebbero mangiati dai costi, e il capitale dall’inflazione.
Per inciso, Mediobanca ha rilevato che 29 prodotti su 113 (25% del totale, uno su quattro) hanno
applicato commissioni di performance in assenza di rendimento: il cliente ha cioè pagato una
“performance” anche quando ha perso. Sembra un ossimoro, mi rendo conto.
La domanda corretta, alla fine, non è se i costi del risparmio gestito in Italia scenderanno, ma di quanto
scenderanno. Con buona pace di tutti e finalmente qualche soddisfazione in più per i clienti. Si spera.
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Mercati € Mercanti è una rubrica redatta da Assiteca SIM S.p.A. a cura del Direttore
Commerciale Marcello Agnello, rivolta principalmente agli addetti ai lavori del settore
finanziario con l’obiettivo di affrontare i molteplici temi connessi al mondo della
consulenza, a volte mettendo in luce le contraddizioni esistenti, qualche volta parlando
di prodotti, occasionalmente fustigando taluni mercanti. In generale la rubrica nasce
con l’intento di condividere riflessioni su un settore che subirà importanti cambiamenti
nei mesi e negli anni a venire.
Assiteca SIM S.p.A. nasce nel mese di settembre 2012 grazie al sodalizio tra Alessandro Falciai, Roberto Russo e
Assiteca S.p.A., la più grande società di brokeraggio assicurativo italiana indipendente e quotata in borsa sul
mercato AIM, che ha deciso di investire per la prima volta nella sua storia nel settore finanziario per proporre un
servizio d’investimento professionale, trasparente e indipendente.
L’indipendenza e la totale assenza di conflitti di interesse sono gli elementi che contraddistinguono l’intera
attività di Assiteca SIM S.p.A. e rappresentano un fondamentale punto di partenza per mettere al servizio della
Clientela la competenza e l’esperienza professionale maturata in anni di attività.
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