Genga Emanuela nicola andreace tra avanguardia e tradizione
1. Andreace tra avanguardia e tradizione …
Nicola Andreace: una figura importante per la cultura massafrese.
Egli ha progettato e realizzato oltre 150 manifesti per Enti Pubblici e,
prevalentemente, per il Carnevale massafrese. Il suo percorso artistico in
oltre cinquant’anni di pittura, ha conosciuto vari movimenti espressivi;
ispirato sempre dal suo territorio, non ha disdegnato altri temi che, però,
pongono sempre al centro l’uomo. La ricerca di verità nascoste, di valori
dimenticati, di risposte a domande ancestrali riferite all’uomo e al suo
umano esistere.
Usava l’arte come mezzo di comunicazione e conoscenza, una grande
strada per riscoprire origini e identità. Alcune opere di Andreace sono
state molto importanti anche per la nostra scuola: l’Istituto Tecnico
Agrario “Cenzino Mondelli”. Egli ha realizzato il logo del nostro Istituto,
esprimendo in esso quanto sia importante sensibilizzare la società
riguardo l’agricoltura: il quadrato è la figura geometrica più stabile, così
l’agricoltura nel mezzogiorno si deve riappropriare del suo ruolo primario
tra le attività per ridare respiro finanziario alla nostra economia; la
foglia, l’elemento grafico stilizzato, rappresenta la tradizione con le sue
linee verdi più marcate, mentre la servalità di circonferenze in dinamica
rappresenta l’agricoltura tecnologicizzata.
Una delle opere che esprime a pieno il pensiero di Andreace è “Uomo-
Natura”. In quest’opera egli evidenzia il suo legame con la natura, in ogni
sua sfaccettatura. Il quadro, realizzato col carboncino, rappresenta un
uomo sul dorso di un mulo, un animale forte, come forte era il desiderio
dell’autore di far tornare l’umanità a stretto contatto con la natura che lo
circonda, proprio come sono cresciuti, fino a pochi anni fa, i nostri
antenati. Ecco anche perché Andreace era legato alla nostra scuola; il
2. nostro Istituto mette gli alunni a stretto contatto con la natura, aldilà
delle materie scientifiche, che ci aiutano anche a prendercene cura.
L’uomo rappresentato potrebbe reincarnare l’intera umanità e, ancora,
un’altra interpretazione del mulo, mentre cavalca la natura, mentre
appunto è in stretto contatto con essa, mentre collaborano insieme per
raggiungere un obbiettivo finale, ovvero quello di una società stabile, in
pace con se stessa e con l’ambiente che la circonda.
Nicola Andreace in quasi tutte le sue opere, voleva farci capire che se
uomo e natura collaborano, si può vivere meglio e tutto è più semplice.
Era affascinante la sua tecnica.
Segni nel tempo come impronte della memoria e del ricordo che creano
una comunicazione sensoriale tra il mondo visibile e l’invisibile, un
continuum tra l’ispirazione arcaica che rievoca il senso dell’esistere e le
“strategie culturali” della nostra società. È una pittura che racconta,
quella di Nicola Andreace, che riflette ed induce alla riflessione, una
pittura che scivola dentro, nella mente nel cuore per far riemergere
verità, testimonianza, manifesto pensato e ragionato sull’uomo, sulla sua
infinita potenza e sull’ effimera caducità.
Emanuela Genga.
Classe IIA I.I.S.S. “C. Mondelli”
Massafra
Docente: Borrello Maria Adelina.