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OSSERVATORIO NAZIONALE SULL AMIANTO
ONA Onlus
Atti del PROGETTO
Conoscenza e Tutela
della
Salute Ambientale
Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
Cosenza, 23 febbraio 2016
Montalto Uffugo (CS). 26 febbraio 2016
Montalto Uffugo (CS),14 maggio 2016
©Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus
Proprietà letteraria riservata
ISBN 978-88-99182-15-1
Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus
Via Crescenzio, 2 00193 Roma
http://osservatorioamianto.jimdo.com/
Email osservatorioamianto@gmail.com
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Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e
l adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere
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senza la specifica autorizzazione dell Editore.
Atti del PROGETTO
Conoscenza e Tutela
della
Salute Ambientale
Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
Cosenza, 23 febbraio 2016
Montalto Uffugo (CS). 26 febbraio 2016
Montalto Uffugo (CS),14 maggio 2016
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali
Prima edizione: 30 settembre 2016
ISBN 978-88-99182-15-1
Attori del Progetto
Organizzazione
Ing. Giuseppe Infusini
Dott. Beniamino Falvo
Prof.ssa Mariarosa De Rosa
Didattica
Prof.ssa Marilena Fera
Prof.ssa Mariella Scornaienchi
Prof.ssa Rosaria Ginese
Atti a cura di
Michele Rucco
Segretario Generale ONA Onlus
Indice Sintetico
1 Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale
2 Convegno: Tutela della Salute Ambientale e della Sicurezza
Alimentare , Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI ,
Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
3 Convegno: La gestione dei rifiuti nel rispetto
dell ambiente , Aula Magna IPSIA G. MARCONI , Cosenza,
23 febbraio 2016
4 Convegno: Amianto: rischi per la salute, prevenzione e
ruolo delle Istituzioni , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto
Uffugo (CS), 26 febbraio 2016
5 Convegno: La gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel rispetto
dell ambiente e della salute , Aula Magna IPSIA ITI,
Montalto Uffugo (CS), 14 maggio 2016
6 APPENDICE:
· Documentazione fotografica degli eventi
· La rassegna stampa
· Video degli Studenti di Cosenza n.1
· Video degli Studenti di Cosenza n.2
· Video degli Studenti di Montalto Uffugo
Indice Generale
1 Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale
2 Convegno: Tutela della Salute Ambientale e della Sicurezza
Alimentare , Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI ,
Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
· La locandina
· Indirizzo di saluto, Prof.ssa Mariarosa De Rosa, Dirigente
Scolastico Istituto Istruzione Superiore Marconi/Guarasci
· Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale ,
prof.ssa Marilena Fera e prof.ssa. Mariella Scornaienchi
· Alimentazione ecologica, Dott.ssa Rosanna Labonia
Responsabile Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione
D.S. Valle Crati ASP Cosenza
· Determinanti ambientali della salute: quando il corpo è
ambiente, prof.ssa Maria Laura Corradi Ricercatrice Università
della Calabria
· Il ciclo integrato dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), Dott. Beniamino
Falvo, Geologo
· I rifiuti, Gli studenti del Liceo Scientifico
· La responsabilità, Gli studenti dell Istituto Tecnico
· Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
ONA Cosenza
3 Convegno: La gestione dei rifiuti nel rispetto
dell ambiente , Aula Magna IPSIA G. MARCONI , Cosenza,
23 febbraio 2016
· La locandina
· Sintesi del progetto realizzato nella sede di Cosenza per il
Convegno La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente ,
prof.ssa Rosaria Ginese
· Diamo voce alla nostra città Cosenza, Video realizzato dagli
studenti dell ISPIA Marconi
· La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente, Video
realizzato dagli studenti dell ISPIA Marconi
· Risultati dell indagine conoscitiva, Gli studenti dell IPSIA
Marconi
· Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
ONA Cosenza
4 Convegno: Amianto: rischi per la salute, prevenzione e
ruolo delle Istituzioni , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto
Uffugo (CS), 26 febbraio 2016
· La locandina
· Amianto: rischi per la salute, prevenzione e ruolo delle
Istituzioni, Eva Porchia, Adele Santoro, Martina Bruno e
Francesco Metallo, Classe IV N ITI, indirizzo Biotecnologie
Ambientali
· L amianto uccide e non tutti lo sanno, Video realizzato dagli
studenti dell ITI di Montalto Uffugo
· Amianto e sicurezza, Dott. Francesco De Vincenti, Ing Luisa
Ferro, Dott.ssa Teresa Oranges, Centro Geologia e Amianto
ARPACal
· Fisiopatologia delle malattie asbesto correlate, dott.
Michelangelo Iannone, CNR
· Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
ONA Cosenza
· Il registro dei partecipanti e l attestato di partecipazione
5 Convegno: La gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel rispetto
dell ambiente e della salute , Aula Magna IPSIA ITI,
Montalto Uffugo (CS), 14 maggio 2016
· La locandina
· La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell ambiente e
della salute, Dott. Beniamino Falvo, Geologo
· La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell ambiente e
della salute, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
ONA Cosenza
6 APPENDICE:
· Documentazione fotografica degli eventi
· La rassegna stampa
· Video degli Studenti di Cosenza n.1
· Video degli Studenti di Cosenza n.2
· Video degli Studenti di Montalto Uffugo
Il
Progetto
Conoscenza e Tutela della
Salute Ambientale
I.I.S. IPSIA G. MARCONI , Cosenza
Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS)
Il
Progetto
Conoscenza e Tutela della
Salute Ambientale
I.I.S. IPSIA G. MARCONI , Cosenza
Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS)
      
 
 
 
 
 
    
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE IPSIA “MARCONI”- COSENZA
LS-ITC “GUARASCI” - ROGLIANO
PROGETTO : “CONOSCENZA E TUTELA DELLA SALUTE AMBIENTALE “
MOTIVAZIONI
Negli ultimi anni il rapporto con l’ambiente rappresenta una delle determinanti fondamentali
dello stato di salute della popolazione umana. Tale rapporto ha una sua concretezza se si ha una
corretta informazione su tutti i fattori che incidono sull’ambiente e le conseguenze negative delle
azioni esercitate dall’uomo sul territorio.
Molte, infatti, sono le azioni antropiche che non tengono conto dell’equilibrio proprio
(naturale) del territorio quali, per esempio:
-uso indiscriminato del suolo (es.: cementificazione delle coste)
-assenza di manutenzione del territorio (es.: rispetto degli alvei dei fiumi)
Tali azioni portano ad alterazioni fisiche, chimiche e biologiche dell'ambiente che si
ripercuotono sia sulle risorse indispensabili alla vita, come l'acqua, che sulle stesse opere fatte
dall'uomo per rendere migliori le sue condizioni di sussistenza.
Inoltre bisogna considerare quelle situazioni di contaminazione ambientale dovute all’assenza
di un programma di interventi ed attività volti a ridurre o eliminare i rischi di esposizione della
collettività a diversi agenti patogeni quali: amianto, radon, radiazioni elettromagnetiche,
inquinanti derivanti dalle discariche di rifiuti abusive, ecc..
A tutt’oggi non esistono linee guida od indicazioni rivolte alla scuola da parte della Regione
Calabria finalizzate espressamente alla formazione ed educazione ambientale. Né esiste, di
conseguenza, un sistema di valutazione di progetti che realizzino attività didattiche ed educative.
Nasce, quindi, la necessità di instaurare una gestione del territorio che non tenga conto, come
si è fatto finora, soltanto degli aspetti economici, ma anche dei problemi di salvaguardia della
salute ambientale.
Il progetto educativo che si propone nasce proprio da queste considerazioni e motivazioni. Si
tratta di un percorso educativo ambientale che, attraverso la conoscenza (sapere), induce
comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere ambientale
e, quindi, della collettività. Esso tiene conto, inoltre, della considerazione che un ambiente pulito
è legato in modo imprescindibile alla salute e che un ambiente contaminato comporta la nascita
di malattie:
ambiente pulito = salute; ambiente contaminato = malattia
Bisogna ricordare, infine, che il diritto alla salute è contenuto nell’art. 32 della Costituzione
che così dispone: “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed
interesse della collettività e garantisce cure gratuite per gli indigenti”.
IL PERCORSO DEL PROGETTO E GLI OBIETTIVI
Il progetto che si propone, come già accennato, ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze sui
legami tra fonti di inquinamento ed effetti negativi sulla salute, sugli strumenti e i metodi per
l’analisi delle interazioni tra ambiente e salute, sulle modalità di gestione delle situazioni
complesse. In particolare esso mira a far sì che gli studenti vengano a conoscenza del territorio
in cui vivono, prendano consapevolezza delle emergenze ambientali esistenti e indichino le
forme di tutela possibili.
Le principali emergenze ambientali che verranno trattate (fermo restando la possibilità di poter
considerare altre situazioni emergenziali) riguarderanno “il problema rifiuti” ed il “problema
amianto” presenti nel nostro territorio, ancora sottovalutati e non adeguatamente considerati.
Anche il problema dell’amianto, che nel territorio calabrese è molto più diffuso di quanto si
possa pensare, rappresenta una minaccia per la salute e l’ambiente. Pertanto si ritiene utile
avviare un’informazione agli studenti dei rischi di esposizione (e conseguenti danni alla salute),
anche al fine di sviluppare la giusta consapevolezza di questa problematica nelle future
generazioni ed agire in modo responsabile nell’ottica di uno sviluppo sostenibile
Il percorso del progetto (che evidentemente dovrà farà parte del percorso formativo della
classe e del POF) si fonda sulle seguenti direttrici di obiettivi formativi e didattici:
Direttrice 1: far acquisire agli studenti come la prevenzione delle malattie di origine ambientale
richiede uno sforzo complesso di azioni sia sui comportamenti che sugli stili di vita;
Direttrice 2: agire per salvaguardare l’ambiente soprattutto con le misure istituzionali che
consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai rischi ambientali ed, in
particolare, a quello dei rifiuti e dell’amianto.
Direttrice 3: avere coscienza delle conseguenze positive e negative dell’azione dell’uomo sul
territorio e rispettare l’ambiente;
Direttrice 4: formulare ipotesi relative a possibili interventi per migliorare l’ambiente in cui si vive;
Direttrice 5: esame di modelli di sviluppo economico in armonia con lo sviluppo sostenibile.
METODOLOGIE
L’attuazione del progetto richiede metodologie di approccio integrate e multidisciplinari . Ci si
avvarrà di lezioni specifiche, ricerca e lavori di gruppo, raccolta dati territoriali su siti inquinati,
questionari strutturati.
Sono previsti incontri scientifici sulle seguenti tematiche:
RIFIUTI
‐ I rifiuti e conseguenze sulla salute ambientale. Legislazione ambientale
‐ Rifiuti e raccolta differenziata
‐ Rifiuti: Legislazione europea di riferimento (riduzione, raccolta, riuso, riciclo)
‐ Trattamento dei rifiuti (termovalorizzatore e discarica controllata)
AMIANTO
‐ Contaminazione ambientale da amianto e rischi sulla salute”.
‐ “Rilevazione e classificazione dell’amianto”
‐ “Le malattie asbesto correlate”
‐ “La legislazione di riferimento sull’amianto”
DESTINATARI
Il progetto si rivolge alle classi terze/quarte delle scuole IPSIA Cosenza, ITI Montalto Uffugo,
Liceo Scientifico e ITC di Rogliano. Il progetto, inoltre, è aperto anche agli alunni con bisogni
educativi speciali, ai fini della loro inclusione nel processo educativo ambientale.
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto prevede una serie di approfondimenti durante le ore curriculari con il
coinvolgimento di tutti gli insegnanti delle classi interessate. I tempi saranno concordati nei
consigli di classe e prevedono anche l’utilizzo dei laboratori multimediali.
Alla fine del percorso gli studenti realizzeranno un loro lavoro, attinente con il territorio, sulla
tematica scelta (rifiuti, amianto od altro) da riportare su un CD, in formato proiettabile ed
editabile, in modo da essere presentato nel convegno finale in cui saranno presenti tutte le classi
interessate al progetto. Dovranno relazionare sul lavoro svolto due/tre alunni per classe.
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Responsabile del progetto è il prof. Giuseppe Infusini al quale è stato conferito dal Dirigente
Scolastico (in collegio docenti) l’incarico di referente ambiente e salute della Scuola. Lo stesso
si avvarrà, per ogni sede interessata, di un docente referente all’uopo nominato dal collegio dei
docenti.
TEMPI DI ATTUAZIONE
Il progetto sarà di durata annuale.
COSTI
L’attuazione del progetto non recherà oneri finanziari a carico dell’Istituto ed il coinvolgimento
degli Enti ed esperti del settore è a titolo gratuito. La Scuola avrà comunque cura di stampare
locandine ed inviti per la manifestazione conclusiva. Dovrà, inoltre, garantire una visita guidata
presso un impianto di trattamento dei rifiuti della provincia di Cosenza (Calabra Maceri, Ecoross,
ecc..)
COLLABORAZIONI ESTERNE
-OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO ONA_Onlus, Comitato Provinciale di Cosenza,
con sede in Montalto Uffugo (Cs), Via Trieste- tel. 0984 934570 - www. onacosenza.it.
- ArpaCal Cosenza _ Centro geologia ed amianto
- ASP Cosenza
ATTIVITA’ INTERMEDIE PREVISTE
Il progetto prevede lo svolgimento di attività informative intermedie secondo il seguente prospetto:
Attività intermedie
previste
Contenuti Luoghi
Relazione esperto ONA
Evoluzione storica del
concetto “ambiente”.
Sostenibilità ambientale e
legislazione di settore
Seminario in Aula
Relazione Esperto
(Medico ASP)
Trattamento dei rifiuti:
metodologie ed impatto
ambientale
Seminario in Aula
Relazione esperto ONA
La gestione dei rifiuti solidi
urbani nel rispetto
dell’ambiente
Seminario in Aula
Relazione esperto ONA
Contaminazione ambientale
da amianto e conseguenze
sulla salute
Seminario in Aula
Cosenza, li 23 Ottobre 2015
Il referente del progetto
Prof. Giuseppe Infusini
 
Convegno
Tutela della
Salute Ambientale
e della
Sicurezza Alimentare
Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI
Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
Indirizzo di saluto
Prof.ssa Mariarosa De Rosa
Dirigente Scolastico Istituto Istruzione Superiore
Guglielmo Marconi Antonio Guarasci
Saluto della Prof.ssa Mariarosa De Rosa
Dirigente Scolastico Istituto Istruzione Superiore Marconi/Guarasci
L Istituto che rappresento ha voluto sostenere con convinzione il progetto di educazione
ambientale proposto dal prof. Giuseppe Infusini al quale ho conferito la nomina di referente
salute ed ambiente dell Istituto.
Ho avuto modo di apprezzare i contenuti e l articolazione del progetto, unico nel suo genere, il
primo che si svolge con il contemporaneo coinvolgimento di tre scuole con diversi indirizzi di
studio e dislocate in aree diverse.
Le diverse tematiche del percorso educativo (gestione rifiuti, sicurezza alimentare, rischio
amianto) sono state accolte con interesse da alunni e docenti. La novità assoluta del progetto
Conoscenza e tutela della salute ambientale , la cui attuazione è in linea con gli obiettivi della
Legge 107/2015 (Buona Scuola) è che quella di indirizzare gli alunni a conoscere in maniera diretta
le problematiche ambientali dei territori in cui vivono, divenendo protagonisti attivi di una
diagnosi ambientale che rappresenta il primo passo necessario alla formazione di quella cultura
ambientale che le nuove generazioni devono tendere ad acquisire.
Oggi necessita, infatti, preservare il territorio da quelle azioni antropiche che vanno nella direzione
opposta rispetto a quella della sostenibilità ambientale alla quale, invece, bisogna mirare per il
futuro delle generazioni che seguiranno.
Tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie alla disponibilità dell Osservatorio Nazionale Amianto,
Comitato Provinciale di Cosenza, della quale il prof. Infusini è il Coordinatore Provinciale. L ONA
Cosenza ha assicurato il patrocinio gratuito di tutte le tre iniziative programmate nei plessi
scolastici di Rogliano, Cosenza e Montalto Uffugo, assicurando, altresì, la presenza di esperti, di
rappresentanti delle istituzioni e dei propri delegati ONA ai rapporti con le scuole.
Il convegno di oggi, al pari degli altri due che si terranno a Cosenza il 23 ed a Montalto il 26
febbraio, rappresenta la tappa conclusiva, ma non esaustiva, di un percorso che spero si ripeta
negli anni a seguire ampliando le aree e le tematiche di interesse.
Sento il dovere, quindi, di ringraziare il prof. Infusini per l impegno che sta profondendo in questo
progetto, l Associazione ONA per la sua disponibilità e sensibilità, gli alunni per l interesse e la
partecipazione che stanno mostrando in questo percorso didattico di culturale ambientale, i
referenti di sede nominati dal prof. Infusini per il lavoro che stanno svolgendo con le classi, il dott.
Luciano Greco, dirigente dell Ambito Territoriale Provinciale per il sostegno che ha da subito
offerto all iniziativa e tutti i relatori e docenti che prenderanno parte agli eventi che seguiranno.
Il progetto
Conoscenza e tutela
della salute ambientale
Prof.ssa Marilena Fera
Docente ITE Rogliano
Prof.ssa Mariella Scornaienchi
Docente Lic. Sc. - ITE Rogliano
Referenti del progetto per la sede di Rogliano
Il Progetto
Conoscenza e tutela della salute ambientale
Anno scolastico 2015/2016
Istituto Istruzione Superiore Guarasci /Marconi
Sedi di : Rogliano - Cosenza - Montalto
Il Liceo Scientifico e l Istituto Tecnico Economico A. Guarasci di Rogliano facenti parte
dell Istituto d Istruzione Superiore G. Marconi di Cosenza, hanno partecipato al progetto
Conoscenza e tutela della salute ambientale approvato dal Collegio dei docenti su proposta
del prof. Giuseppe Infusini, nella sua qualità di referente salute ed ambiente dell intero Istituto.
La nostra scuola si è occupata, in modo particolare, della Sicurezza alimentare e dei rifiuti,
con particolare attenzione alla raccolta differenziata, mentre le altre sedi hanno affrontato La
gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente ed il Rischio amianto .
A Rogliano le classi coinvolte sono state le classi prime, sia dello Scientifico che della Ragioneria.
La classe Prima ITE guidata dalla prof.ssa Marilena Fera, insegnante di Italiano, Storia ed
Educazione alla Cittadinanza, ha elaborato un percorso interdisciplinare sull alimentazione e la
responsabilità ambientale, a cui ha collaborato anche l insegnante di scienze Katia Altomare,
caratterizzato dalle seguenti fasi:
· I fase: Visita guidata a EXPO per conoscere prodotti e abitudini alimentari di altri paesi.
· II fase: Riflessione sul concetto di responsabilità individuale e collettiva nei confronti
dell ambiente attraverso l elaborazione di problem solving sugli sprechi dell acqua, la
costruzione di tabelle e mappe sui comportamenti a scuola e a casa, piccoli report
fotografici sui rifiuti abbandonati dai coetanei. Lavoro di indagine sugli sprechi
alimentari, con l elaborazione di dati statistici nazionali e internazionali per attuare
confronti e stimolare la discussione in classe. Visita guidata alla Calabra Maceri .
· III fase: Percorso propriamente scientifico sui pericoli dell alimentazione e le minacce di
biocidio che provengono dall inquinamento, gli effetti sulla salute e le malattie legate
ad una alimentazione sbagliata.
· IV fase: Lavoro di scrittura creativa e argomentativa: Le filastrocche del mangiar sano -
I racconti della nonna durante la guerra - Raccolta di proverbi calabresi sul pane -
Indagine sulla lavorazione del pane di Rogliano
· V fase: Elaborazione di un power point con tutti i lavori svolti presentato dagli alunni
stessi nel convegno del 13 Febbraio 2016 che si è tenuto nell istituto di Rogliano.
Le classi IA e IB del Liceo Scientifico, coadiuvate dalla prof.ssa Mariella Scornaienchi, insegnante
di Religione, si sono occupate in modo più specifico del problema dei rifiuti e delle possibili
soluzioni che il mondo potrebbe elaborare, in particolare il nostro territorio. Il lavoro è stato
così caratterizzato:
· I fase: Visita alla Calabra Maceri azienda di raccolta e smaltimento rifiuti, sita a
Cosenza, insieme agli alunni dell ITE di Rogliano e del Marconi di Cosenza e Montalto,
con lo scopo di far prendere coscienza dell enorme problema che riguarda i rifiuti,
assumere consapevolezza sui vantaggi che la raccolta differenziata arreca al nostro
territorio e come i rifiuti possano trasformarsi in risorsa economica. Discussioni in classe
sulle problematiche affrontate.
· II fase: Indagine sul territorio. Gli alunni, hanno realizzato delle interviste ad alcuni
sindaci della provincia di Cosenza su come è stata organizzata la raccolta differenziata
nei loro paesi, i vantaggi ottenuti con questo sistema e i problemi ancora irrisolti.
· III fase: Il materiale raccolto è stato organizzato in report fotografici e video registrazioni
presentate nel convegno sopra citato, in presenza di esperti del settore che hanno
relazionato sulla situazione calabrese.
La partecipazione dei ragazzi è stata attiva e fruttuosa, lo testimoniano le prove di verifica che
hanno avuto esiti positivi.
Un ringraziamento particolare va al prof. Giuseppe Infusini, promotore del progetto, ed alla
prof.ssa Rosaria Ginese, quale referente del progetto per la sede di Cosenza, per averci
coinvolto attivamente e alla dirigente Mariarosa De Rosa che ha permesso la realizzazione delle
attività sopra specificate.
prof.ssa. Mariella Scornaienchi
prof.ssa Marilena Fera
Alimentazione ecologica
Dott.ssa Rosanna Labonia
Responsabile U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione
A.S.P. Cosenza
Alimentazione ecologica
Dott.ssa Rosanna Labonia Responsabile Unità Operativa Igiene degli
Alimenti e Nutrizione D.S. Valle Crati ASP Cosenza
Alimentazione ecologica o nutrition ecology è un termine recente, una scienza interdisciplinare
che esamina tutte le componenti della catena alimentare e ne valuta gli effetti secondo la salute
umana,l ambiente, la società , l economia.
Oggi, non si parla più di alimenti, ma di vero e proprio sistema alimentare per la sua incidenza
sulla salute , sull ambiente e quindi sulla qualità della nostra vita.
La filiera degli alimenti deve essere studiata sin dal processo di produzione, raccolto,
conservazione, trasporto, lavorazione, trasformazione, confezionamento, commercio,
distribuzione, consumo, cercando di individuare le vie migliori per una sostenibilità di un stile
alimentare nuovo ed efficace che tenga conto della salute degli uomini e della terra.
L obiettivo della nutrizione ecologica è quello di studiare e modificare le abitudini alimentari per
migliorare la nostra salute, individuare e modificare l impatto ambientale del cibo (impronta
ecologica/ecological footprint) .
Importantissimi sono gli interventi di educazione della popolazione atti a modificare
latteggiamento della collettività nei confronti del consumo alimentare e del comportamento
individuale.
Bisogna educare la gente a mangiare diversamente privilegiando cibi amici della salute e
dell ambiente , sarà possibile così salvaguardare la salute della collettività e la salute del pianeta.
La dieta mediterranea molto utilizzata nel passato e abbandonata nel periodo del boom
economico degli anni 60-70, perché povera, perché poco attraente rispetto ad altre modalità
alimentari provenienti dalla ricca America, e un modello nutrizionale sostenibile .
Fa bene alla salute: previene patologie come diabete, obesità ipertensione arteriosa, malattie
cardiovascolari,alcuni tipi di neoplasie.
Fa bene all ambiente: è fatta soprattutto da cibi locali a km zero,con risparmio di carburante, con
minore CO2 in atmosfera , meno imballaggi, minore problema di smaltimento
Fa bene all economia della nostra regione Calabria:si risparmia sui costi, serve a valorizzare e
rilanciare i prodotti locali regionali, tipici,di stagione e non di serra.
Se confrontiamo l immagine della Piramide alimentare classica con la Piramide ambientale
vedremo due immagini identiche ma capovolte
Questo a voler significare che dobbiamo consumare prevalentemente gli alimenti che fanno bene
alla nostra salute perché gli stessi , hanno anche un basso impatto ambientale, contrariamente a
quelli che dobbiamo mangiare con parsimonia che hanno un alto impatto ambientale.
Il futuro della nostra alimentazione , della nostra salute,del Pianeta sta anche nell agricoltura e nel
legame inscindibile tra territorio e cibo, soprattutto dopo il passaggio da agricoltura rurale ad
agricoltura industriale .
E indubbio che a parità di dieta i metodi di produzione chimico-intensivi con ampio uso di pesticidi
e prodotti chimici, hanno un impatto ambientale maggiore rispetto ai metodi biologici, cosi come a
parità di tipologia di produzione maggiore è il consumo di carni e di alimenti di origine animale,
maggiore è l impatto ambientale. A questo si deve aggiungere, così come ci ricordano le due
piramidi alimentari rovesciate, che l alimentazione basata in maggior parte sui prodotti vegetali e
di origine biologica è anche più salutare per l organismo umano.
Il problema dei pesticidi in agricoltura è dovuto al cosiddetto residuo ossia quello che rimane
dopo che la sostanza chimica ha agito ed al multi residuo dovuto a più sostanze chimiche usate
per agenti patogeni diversi, su una stesso tipo di coltura. Bioaccumulo nell organismo, persistenza
ambientale, inquinamento delle falde acquifere superficiali e profonde, contaminazioni della
catena vegetali-erbivori-uomo, si intrecciano in una spirale pericolosa per la salute dell uomo e
dell ambiente. Da valutare anche l impatto che la produzione di cibo ha sul clima e sui
cambiamenti climatici : cibo,energia e trasporti sono i tre fattori principali, ma il cibo è il più
potente, perché in termini quantitativi ha il maggior impatto ambientale . Ha il maggior livello di
scelta personale,non dipende da normative, da fonti alternative ecc. e sul cosa mangiare il singolo
consumatore ha pieno potere , si può applicare subito, non è a medio o lungo termine come
possono esserlo altri aspetti che implicano modifiche di infrastrutture e di tecnologie usate.
La rivista scientifica The Lancet nel settembre 2007 nell articolo Cibo, allevamenti, energia,
cambiamenti climatici e salute ha spiegato quanto questi aspetti siano correlati tra di loro e come
già da tempo si parla di queste tematiche per le quali non esistono soluzioni tecnologiche, se non
quella di modificare i nostri stili alimentari.
Quando si parla di sicurezza alimentare si pensa solamente alla qualità del cibo intesa come
contenuto nutrizionale e come controlli sanitari sulla presenza di patogeni e contaminanti . Questa
è una sicurezza alimentare a breve termine che trascura gli aspetti più importanti e complessi di
medio e lungo termine , quali la sostenibilità.
E importante quindi valutare la qualità globale del cibo, il L.C.A.(Life Cicle Assessment) cioè il
calcolo dell impatto lungo il ciclo di produzione del cibo, lo smaltimento degli scarti , l influenza
degli stili alimentari sul clima, sulla nutrizione del mondo , sulle malattie legate all alimentazione
(obesità , sovrappeso, fame) sui costi del cibo , sul clima, sulla deforestazione , solo così si potrà
parlare di sicurezza alimentare a largo raggio ed a lungo termine.
Compito dei medici di Sanità pubblica è quello di puntare sull educazione alimentare ed ambientale
per prevenire patologie come diabete, obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari , alcuni tipi
di neoplasie . Nel contempo è necessario valorizzare e promuovere le produzioni locali, per creare
un legame solido con il territorio, per introdurre il concetto di difesa della biodiversità e del
patrimonio rurale come tema fondamentale delle nuove generazioni, perché il cibo non è astratto
ed indipendente dal contesto naturale in cui avviene la produzione.
Alimentazione ecologica per inculcare attraverso il cibo una nuova cultura alimentare ed una
responsabilità verso l ambiente e verso il prossimo, creando i presupposti nei cittadini di domani ,
di una coscienza ecologica che altro non è che garanzia di diritto alla vita.
Bibliografia:
Cristopher L. Weber and Scott Matthews, Food-Miles and the Relative Climate Impacts of Food
Choices in the United States Environ. Sci. Technol. 16 aprile 2008
Foodwatch, Klimatter Bio? 25 aug 2008
Meno proteine animali per l umanita Le Scienze 11 aprile 2006
Convegno: Educazione allo sviluppo sostenibile Unesco Udine 21 dicembre 2007
1
ALIMENTAZIONE
ECOLOGICA
Dott. ROSANNA LABONIA
IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE ASP CS
ROGLIANO 13.02.2016
Nutrition ecology
E un termine recente
E una scienza interdisciplinare che esamina le componenti
del sistema alimentare e ne valuta gli effetti secondo:
SALUTE UMANA
AMBIENTE
ECONOMIA
SOCIETA
2
SISTEMA ALIMENTARE
Oggi non si parla piu di alimenti ,
ma di vero e proprio sistema alimentare incide
significativamente sulla
QUALITA DELLA VITA
SALUTE AMBIENTE
OBIETTIVO
Studiare e quindi modificare:
Le abitudini alimentari per migliorare la
nostra salute
Individuare e quindi modificare:
Punti critici sull impatto ambientale
3
Attraverso l alimentazione
introduciamo nel nostro
organismo tutto quello
che ci serve per sopravvivere
e che, metabolizzandolo,
diventa parte di noi.
L uomo e cio che mangia
OGGI OCCORRE DIRE L INVERSO:
L UOMO MANGIA CIO CHE E
OSSIA L UOMO DI OGGI INGERISCE ALIMENTI FRUTTO
DELLA CULTURA E DEL CONTESTO IN CUI VIVE:
FAST FOOD,PIATTI PRONTI A CUOCERE
JUNKER FOOD
CIBI CONTAMINATI DA SOSTANZE CHE DERIVANO DA
INQUINAMENTO ESTERNO
4
Errato modo di alimentarci in qualita e
quantita
Per nutrirsi bene:
QUALITA
saper scegliere gli alimenti con cui nutrirsi
QUANTITA
saper scegliere le quantità necessarie
METODO
saper distribuire il cibo nella dieta giornaliera
Dieta sostenibile
E necessario promuovere un consumo alimentare
RESPONSABILE (Consumatori intelligenti e cittadini
consapevoli delle proprie scelte d acquisto)
Rispettando:
Il gusto, le tradizioni
La salute dell uomo, degli animali, del pianeta
Un cibo sano che faccia bene alla nostra salute
ecosostenibile Per far si
La Terra conservi integra la sua biodiversita
5
Esempio di Dieta sostenibile=
Dieta Mediterranea
Non e una teoria , e un modello nutrizionale
Si chiama Mediterranea perche si ispira a modelli
nutrizionali dei popoli che si affacciano sul Mar
Mediterraneo
Molto utilizzata nel passato La Dieta Mediterranea viene
abbandonata nel periodo del boom economico anni 60-70
Perche povera
Perche poco attraente rispetto ad altre modalita
alimentari provenienti dalla ricca America
che cos e la DIETA MEDITERRANEA?
Essa non è semplicemente un paniere di
alimenti opportunamente distribuiti nel
tempo e nelle quantità un insieme
armonico di competenze, conoscenze,
pratiche e tradizioni, che vanno dal
paesaggio alla tavola, (Comitato di
valutazione Unesco). dichiarata nel 2010
patrimonio immateriale dell umanità
dall Unesco
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Dieta mediterranea
Cereali
Frutta
Verdura
Legumi
Olio d oliva
Camminare : Alternative più economiche
rispettose dell'ambiente e salutari
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Dieta Mediterranea e modello nutrizionale
sostenibile
Fa bene alla salute: previene patologie come
Diabete,obesita Ipertensione, malattie cardiovascolari,
neoplasie
Fa bene all ambiente:Cibi sono locali a km zero,con
risparmio di carburante, meno Co2 in atmosfera
Fa bene all economia della nostra Regione:
rilancio dei prodotti regionali,risparmio economico per
cibi,locali di stagione non di serra,meno Co2,meno
imballaggi meno smaltimento,
Per parlare di alimentazione ecologica
Importantissimi sono gli interventi di
educazione della popolazione atti a modificare
l atteggiamento della collettivita nei confronti
del consumo e del comportamento individuale
Bisogna educare la gente a mangiare
diversamente privilegiando cibi amici della
salute e dell ambiente , sara possibile cosi
salvaguardare la salute della collettivita e la
salute del pianeta.
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SICUREZZA ALIMENTARE ( valore nutrizionale / assenza di
patogeni/contaminanti ) a breve termine
Malattie legate all alimentazione (malattie del benessere)
Fame nel mondo
Inquinamento
Deforestazione
Cambiamenti climatici
Sostenibilita
Cibo
Energia
Trasporti
Di questi 3 fattori il cibo e il piu potente
1)ha il maggiore impatto
2)ha il maggior livello di scelta personale, sul che cosa
mangiare il singolo consumatore ha pieno potere
3) si puo applicare subito
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Doppia Piramide Alimentare= Dieta
mediterranea ha il 60% in meno di
impatto ambientale rispetto alla dieta
americana
Dieta mediterranea
Studiata da Ancel Keys
1kg di carne occorrono 10 Kg di foraggio
1 Hamburgher 2.400 litri di acqua
Colombia 45 milioni di ettari coltivati, solo 5 milioni per
coltura cibo per sfamare gli abitanti
Brasile 16 milioni di persone malnutrite esporta 16 milioni
di tonnellate di soia, il 90% soia nel mondo è destinata agli
animali
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Il futuro dell alimentazione, della nostra salute , del
Pianeta Sta anche nell agricoltura nel legame
inscindibile tra territorio e cibo
Storicamente l agricoltura si è basata sull auto-
organizzazione e sull associazionismo fra produttori agricoli
PASSAGGIO :Da Agricoltura Rurale ad Agricoltura
Industriale (importanti risultati di produttivita agricola)
Agricoltura industriale, biotecnologica rappresenta un
cambiamento radicale nella storia dell uomo, sistema vasto
e fortemente concentrato di forze scientifiche,finanziarie e
politiche
Agricoltura Industriale( per alcuni migliore modello
produttivo possibile)= PESTICIDI Sostanze chimiche per
distruggere Erbe, acari, insetti, funghi
Problema dei pesticidi
Residuo:quello che rimane dopo che la sostanza chimica ha
agito
Anche se,rispetto agli altri anni, i campioni alimentari sono
piu regolari, nel 2011 c è stata una maggiore presenza di
campioni multi residuo
Persistenza ambiente /Bioaccumulo nell organismo
Inquinamento di falde acquifere superficiali e profonde
CONTAMINAZIONE Vegetali
erbivori-uomo
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PESTICIDI
Captano,(Bentazone,Imidacloprid,carbendazim H2O)
Clorphyrifos, Boscalid, Fosmet, Dicloran, Dimetoato,
Diazione.
Clorphyrifos(interferente endocrino)
Glifosato (Ampa aminometilfosfonico) (cancerogeno,
mutageno)
Medical College della Virginia una persona in media consuma
fino a due chili di pesticidi ogni anno
Amianto
Biossido
d azoto
Anidride
solforosa
Metalli
pesanti
Diossina
PCB
Nitriti
Nitrati
Tributilstagno
Residui
Pesticidi
Fumo di sigaretta
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Ftalati
Per migliorare la
modellabilita
plastica
Alchilofenoli
Nei detergenti
Composti perfluorati
rivestimenti
antimacchia
Molte sostanze tossiche che derivano dall inquinamento ambientale
penetrano attraverso
Il sistema respiratorio
Cute
Mucose
MA L ALIMENTAZIONE
RIMANE UNA
TRA LE VIE PIU IMPORTANTI
DI PENETRAZIONE
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NAVI A PERDERE
Koraline 1995
Marco Polo 1993
Mikigan 1986
Jolly rosso 1990
Alessandro I 1991
Aso 1979
Fou Star 1988
Rigel I
L'Esercito è intervenuto per
contrastare gli incendi e lo
sversamento abusivo di rifiuti
il 3 Dicembre del 2013 il
Governo ha approvato il Decreto
sulla Terra dei fuochi. Il 10
Dicembre è pubblicato in Gazzetta
Ufficiale
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Emergenze alimentari
Vino al metanolo
Chernobyl
Diossina Seveso
Aviaria
Mucca pazza
.Il cibo non è qualcosa di astratto indipendente dalle qualita
e dalle caratteristiche del contesto naturale e sociale in cui
avviene la produzione» .
SALUTE, ECONOMIA, QUALITA E QUANTITA DEVONO
COINCIDERE
Non si puo pensare solo all economia,ne solo alla tecnologia
AGRICOLTURA Industriale, Agricoltura SENZA
TERRA DEGLI INGEGNERI (Ogm,Nanotecnologie) PUO
RAPPRESENTARE IL FUTURO, MA NON SI DEVE MAI
DIMENTICARE CHE L AGRICOLTURA NON E SOLO
PRODUZIONE DI ALIMENTI MA ANCHE CONSERVAZIONE
DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE IDROGEOLOGICHE
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Per:
Prevenire patologie come
DIABETE,OBESITA ,IPERTENSIONE,MALATTIE
CARDIOVASCOLARI, valorizzare promuovere le produzioni
locali, per creare un legame solido con il territorio
per introdurre il concetto di difesa della biodiversita e del
patrimonio rurale come tema fondamentale delle nuove
generazioni perche il cibo non è indipendente dall ambiente
Educazione
Alimentare
Educazione
ambientale
l ambiente e le sue risorse non sono
rinnovabili e creano percio in tutti noi una
preoccupazione crescente e condivisa
Abbiamo il dovere di insegnare a noi stessi ed
ai ragazzi il rispetto verso Madre Natura e
verso i prodotti che Essa ci propone con i
suoi ritmi e le sue stagionalita .
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L uomo e cio che mangia e
siccome non sappiamo cosa
mangiamo forse abbiamo
smarrito la nostra identita
Che e necessario ritrovare
anche attraverso gli alimenti
Dobbiamo pensare alle future
generazioni.Il Pianeta non e
nostro, lo abbiamo in
prestito e dobbiamo
restituirlo.
Abbiamo bisogno di tante
cose, di gratificazione, di
amore
cibo buono, sano,pulito, che faccia bene alla
nostra salute, all ambiente che tuteli e
conservi la biodiversita .Nessuno ha la chiave
Per risolvere il problema ma ciascuno di noi
è chiamato per il suo possibile a concorrervi
GRAZIE
Dott. ROSANNA LABONIA
IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE
D.S. Valle Crati ASP CS
Determinanti ambientali della salute:
quando il corpo è ambiente
Dott.ssa Maria Laura Corradi
Ricercatrice Sociologia della Salute e dell Ambiente
Gender Studies Università della Calabria
Determinanti ambientali della salute: quando il corpo è ambiente
Maria Laura Corradi
Ricercatrice
Sociologia della Salute e dell Ambiente
Gender Studies Università della Calabria
Sono molti gli aspetti della salute umana influenzati dall ambiente; infatti buona parte delle
malattie possono essere iniziate, stimolate, aggravate o scatenate da fattori ambientali.
L interazione tra le persone e il loro ambiente è da considerarsi come il più importante aspetto
della salute pubblica: nei paesi anglofoni - dal nord america al subcontinente indiano a quello
australe - la environmental health, la salute ambientale è una area disciplinare stabilita da tempo,
che conta molte pubblicazioni. Essa è un segmento della salute pubblica che studia, valuta e
controlla l impatto che l ambiente ha sulla salute delle persone, senza prescindere dall impatto
delle varie attività umane sull ambiente. Parlare di salute ambientale significa affrontare problemi
di tipo diverso: da quelli che riguardano il trattamento e la dislocazione dei rifiuti liquidi, solidi
chimici o radioattivi all inquinamento nel mare, in terra o nell aria, dal controllo sui cibi, alla
purificazione dell acqua, dalla riduzione dello stress sul lavoro, alle misure per proteggere chi
lavora, dalle piogge acide al buco di ozono, dal riscaldamento globale all impoverimento del
terreno. Questi problemi in molti paesi sia occidentali che del terzo mondo sono affrontati da
team interdisciplinari di scienziati, medici, epidemiologi ingegneri, economisti, avvocati, sociologi,
matematici, ambientalisti ed esperti di policy making. Su questo tema, sulle determinanti
ambientali della salute e sull orientamento della ricerca a fini preventivi ovvero con il fine
specifico della eliminazione delle cause scontiamo un evidente ritardo nel nostro paese. Spesso
la nostra ricerca non è spendibile in tal senso.
L autonomia delle scienze della salute e ambientali dal potere politico ed economico. Come
sosteneva Tomatis, ex direttore della International Agency on Research on Cancer (Iarc) Che gran
parte della ricerca che si fa oggi nel mondo, e quindi che gran parte dei ricercatori operanti oggi
nel mondo siano al servizio diretto o indiretto delle grandi corporation non è mistero per alcuno.
Le corporation farmaceutiche e agro-alimentari acquisiscono, si potrebbe anche dire più
brutalmente adescano e comperano, quanti più ricercatori qualificati è possibile per potenziare
settori di ricerca orientati prima e soprattutto al massimo profitto raggiungibile. Che poi alcuni
prodotti di quella ricerca siano anche utili ai malati o al pubblico generale è inevitabile, ma non è
certo una giustificazione all impero assoluto, oculato e spietato del grande potere economico sulla
produzione scientifica, sia questa indirizzata alla produzione di medicamenti e kit diagnostici o alla
produzione di piante, animali e alimenti manipolati geneticamente.
Una parte dei ricercatori che sono stati palesemente acquisiti dalle corporation, ne subiscono
pertanto l influenza e il condizionamento in maniera più o meno diretta, sia attraverso
finanziamenti di progetti di ricerca e saggi clinici controllati impostati su canali graditi e in sintonia
con gli interessi del donatori, sia in maniera ovvia ma altrettanto efficace, dal finanziamento di
congressi e manifestazioni scientifiche e dalla partecipazione alle stesse. Una parte infine persiste
a scegliere liberamente e autonomamente la ricerca che intende fare, e rifiuta sia i pesanti
condizionamenti impliciti in certe richieste di fondi, che le blandizie più discrete, ma esse pure
condizionanti, offerte in vari modi e per svariati cammini e approcci, la cui accettazione rende la
vita del ricercatore più gradevole e il cui rifiuto per contro ne accentua le difficoltà.
Alla scelta di un tale orientamento autonomo e indipendente può contribuire in maniera
determinante la fedeltà al principio morale per il quale la scienza deve essere messa totalmente a
servizio e a protezione dell umanità .
Le determinanti ambientali vanno considerate tenendo conto delle radici socio-economiche dei
problemi. Alcuni fattori ambientali sono uguali per tutti, ma è sulle differenze che si giocano le
politiche della salute diversità e disuguaglianze tra i vari paesi ed al loro interno, nella
distribuzione dei rischi, nell incidenza di malattie, nell accesso a diagnosi e cure. Occorre quindi
Collocare le differenze e le disuguaglianze sociali all interno del contesto ambientale e non in
maniera avulsa dal contesto.
Attorno alle variabili fondamentali classe, etnia, genere, religione, età, orientamento sessuale
ovvero attorno alle appartenenze ed alle differenze in generale - si articolano disuguaglianze ed
inequità nella salute. Questo è rilevabile attraverso le ricerche analizzate, in molti paesi nel
mondo, in forme e modi diversi. Abbiamo anche osservato che l ambiente, sia esso fisico, chimico
o sociale, influenza fortemente la salute umana. Anche le variabili culturali vanno riconsiderate
come parte di un tutto, un tassello del mosaico: per esempio, nel momento in cui dobbiamo
pensare alla prevenzione dell Aids o di altre malattie, la religione è un fattore ambientale sia nel
suo aspetto abilitante che ostacolante.
Possiamo ora considerare il fatto che l ambiente non è solo un elemento esterno a noi: ne
facciamo parte. Anche il corpo è ambiente. Nelle culture indigene, la separazione fra i soggetti e
con la natura non esiste. Come narra un proverbio Nativo-americano, tutto ciò che succede alla
terra succede agli esseri che vivono sulla terra da questo punto di vista non c è separazione tra il
mondo e chi lo abita. Il nostro corpo stratifica le esperienze che facciamo dal momento della
nostra nascita. Letteralmente noi incorporiamo, incarniamo la nostra storia, chi siamo. Il nostro
corpo rappresenta una forma di consapevolezza ambientale, in un certo senso il nostro corpo è la
coscienza dell ambiente. Se rivolgiamo il nostro sguardo alle malattie fisiche e mentali possiamo
trovare le chiavi per capire gli effetti di squilibri ambientali sia a livello dell ambiente ecologico che
sociali: un filo sottile unisce lo sfruttamento dissennato della natura a quello degli esseri umani,
l inquinamento atmosferico a quello delle relazioni sociali, la violenza domestica al mobbing sul
posto di lavoro. La malattia fisica o mentale è il sintomo di un profondo squilibrio, la voce di una
resistenza che il corpo mette in atto. Quando si parla di sostenibilità umana, ci si riferisce
precisamente a questo: ai limiti del corpo rispetto all ambiente
Da questo lavoro emerge La necessità di studiare i fondamenti sociali della salute e della malattia
capendo le relazioni fra di loro, ove le disuguaglianze si sommano, Vi è un crocevia al centro del
quale si collocano molti dei fenomeni che riguardano le ineguaglianze nella salute: il crossroad -
modello teorico esplicativo la cui maternità spetta ad, e Gloria Anzaldua, Cherri Moraga, Angela
Davis, Patricia Hills Collins, che si può rappresentare come interfaccia oppure come confluenza tra
variabili diverse. Ad esempio uno studio sulle donne di colore anziane di basso reddito (low-
income) si può rappresentare in questo modo, tracciando l incrocio in maniera congrua ai risultati:
non tutte le variabili pesano uguale. Va messo in luce come le appartenenze (di classe, etnica di
genere e di età) non solo si intersecano ma spesso si sommano nella produzione di ingiustizie
sociali che generano malattie. Ad esempio in Brasile le ricerche ci indicano che all interno della
stessa popolazione, negli ospedali di aree svantaggiate, le donne di colore povere che si recano
nelle emergency room per problemi legati alla gravidanza o al parto sono oggetto di un
trattamento peggiore rispetto alle donne povere ma bianche.
Alcune variabili possono presentare anche fenomeni di confluenza. Laddove manca un sistema
sanitario nazionale che garantisca universalità dell accesso, per esempio alla diagnosi precoce,
l etnia diventa classe: appartenere ad un gruppo etnico svantaggiato significa non essere
ammessi a programmi di prevenzione secondaria non per cause razziali ma economiche. Lo
stesso si può dire per lo status delle persone che vivono nelle riserve indiane e in campi profughi:
tali condizioni tendono ad obliterare le differenze di classe seppure permangono quelle di
genere e di età. Nella mia esperienza le patologie riscontrate erano molto simili tra popolazioni
native-americane e campi profughi palestinesi (in contesti geopolitici molto diversi); oggi alcuni
studi stanno evidenziando che tali condizioni dissimili hanno in realtà comuni denominatori e
quindi possono produrre nelle popolazioni quadri di salute e malattia analoghi.
Studiare gli effetti delle disuguaglianze sociali sulla salute significa spesso guardare con occhi
diversi alle cause di malattia. Un metodo è quello della ricerca di cluster di incidenza: si parte cioè
dal dato di un maggiore peso quantitativo di una patologia in una determinata area, occupazione,
gruppo sociale e se ne cercano le determinanti le cause di una maggiore esposizione, o
l interazione tra più fattori di rischio presenti simultaneamente. E il caso degli studi sui lavoratori
dell amianto, sui militari, sulle assistenti di volo o sugli abitanti di quartieri in cui si riscontrano
campi elettromagnetici elevati.
Un altro metodo, che in un certo senso si muove in direzione opposta è quello di guardare ad un
particolare gruppo svantaggiato e di confrontarne le condizioni di salute con altri gruppi sociali o
con l average nazionale: ad esempio gli studi sugli abitanti delle townships, baraccopoli nell
Sudafrica neoliberista, oppure sulle lavoratrici Chicanas in California, sugli aborigeni in Australia, o
sui Dalit e gli Adivasi in India.
Questi due metodi - il primo legato alla tradizione epidemiologica, il secondo ai community studies
ed alla tradizione sociologica di ricerca/azione - pur presentando punti di partenza diversi non
sono in contraddizione, anzi spesso si completano a vicenda. Ad esempio possiamo menzionare le
ricerche sulle comunità che vivono nella così nominata cancer ally in Louisiana: una alta incidenza
di tumori - emersa in prima istanza da studi di epidemiologia popolare - ha portato attenzione a
questa area e ulteriori studi di sociologi hanno messo in luce l accerchiamento (donut syndrome) di
intere collettività di persone povere, di colore, e con scarsa capacità di mobilitazione di risorse sul
piano del potere: il loro territorio ospitava molti siti (alcuni legali, alcuni illegali) di scarico di rifiuti
tossici e nucleari.
Le disuguaglianze sociali centrano con la malattia anche se cambiamo prospettiva e guardiamo ai
ceti privilegiati talvolta maggiormente a rischio proprio a causa del maggiore accesso a prodotti
che altri gruppi sociali non possono permettersi. E il caso dei primi studi sulla correlazione tra
cancro al cervello e uso dei telefoni cellulari da parte di top managers ed altri professionisti, prima
che questo prodotto diventasse di consumo di massa, e che le ricerche in questo campo subissero
una battuta di arresto. Da queste prime considerazioni emergono due modalità che considero
importanti: quello della non competizione fra metodi in favore di una loro integrazione e
quello della biunivocità dello sguardo sociologico: considerare le disuguaglianze significa osservare
il fenomeno sia in negativo che in positivo, assumendo prospettive anche inconsuete e
contrastando attivamente i pregiudizi interiorizzati.
Un altro metodo per guardare al rapporto tra ineguaglianze sociali e cause di malattia consiste nel
prendere una patologia e guardare alle sue variabili di popolazione, secondo l approccio della
medicina sociale. Come scienziati/e sociali possiamo contribuire a determinare ed a precisare le
cause dell ipertensione, dei problemi gastro-enterologici e cardiaci persino ginecologici e
dentistici: buona parte dei problemi di salute tutti i problemi di salute secondo alcune scuole
hanno una interfaccia con problemi di natura psicologica e sociale. La nostra disciplina, laddove
coinvolta in questi processi contribuisce ad approfondirne le origini e le occasioni di patologie
diverse, a fini di prevenzione o di diagnosi precoce. Questo è un terreno professionale e della
ricerca ancora poco consueto nel nostro paese.
Mentre guardiamo alle cause sociali di una patologia fisica è importante anche svolgere il
percorso opposto, ovvero guardare agli effetti patologici di un problema sociale. Considerare i
risvolti medici della violenza sulle donne; le malattie psichiche e fisiche associate al mobbing, al
razzismo, all omofobia, significa studiare come le patologie sociali influiscono sulla nostra salute.
Quanto sopra esposto rispecchia in entrambe i casi una sola direzione: il sociale come origine sia
che si tratti di fattori di malattia che potrebbero essere prevenuti con un intervento sociale (dalla
potabilizzazione dell acqua all accesso alle cure) sia che si tratti di una patologia del nostro corpo-
società. Ma possiamo procedere ulteriormente se guardiamo oltre: non solo alla causa sociale ed
al suo effetto fisico ma anche alla causa fisica (malattia) di effetti sociale: ad esempio la
stigmatizzazione dei malati di lebbra nel sud dell India oppure, in positivo, l attivismo che si crea
intorno alle persone malate di Aids. E vero che non possiamo né vogliamo tracciare linee
meccaniche in alcuna delle direzioni individuate ma il chiasmo che ho in mente (causa
sociale/effetto fisico causa fisica/effetto sociale) credo ci aiuti ad analizzare sia i problemi sociali
che quelli del corpo/mente (che per brevità chiamiamo fisici ) e la loro relazione in maniera
duplice: sia come cause che come effetti.
Se il sociale ed il corporeo possono essere entrambi cause ed effetto, si ristabilisce una dialettica
circolare per cui diventa meno difficile rivolgere il nostro sguardo all origine del problema al fine di
trovare la sua soluzione. Questo ci consente di creare nessi concettuali più dinamici e meno
lineari. Ad esempio: se il maggiore problema dei malati di lebbra è quello di condividere lo stesso
spazio ospedaliero con i malati di tbc (vengono messi assieme perché entrambi le patologie
dipendono da micobatteri della stessa classe e colpiscono persone povere) un lavoro contro il
pregiudizio riguardante la lebbra non solo aumenta come sempre il livello di diagnosi precoce, ma
aiuta anche i malati a non essere esposti al bacillo di Koch, da cui è più difficile curarsi, e quindi
diminuisce la gravità e il tempo di decorso della loro patologia che comincia ad essere percepita
socialmente come meno grave della tbc (il che è obiettivamente vero). Ciò retroagisce in più modi:
diminuisce il pregiudizio sociale sulla lebbra; incoraggia altre persone a rivolgersi alle cure
ospedaliere prima e con maggiore fiducia; restituisce la persona malata alla sua comunità in tempi
più veloci - quindi con effetti anche sulle condizioni finanziarie della sua famiglia e sul contesto: se
in un villaggio ci sono molte persone malate, tale villaggio ineluttabilmente si impoverisce, meno
persone vanno a lavorare, le risorse alimentari scarseggiano e la malattia aumenta. Se si innesca
con successo un elemento contrario (es. battaglia al pregiudizio sui malati di lebbra) si crea un
circolo virtuoso che può aiutare anche la prevenzione primaria ad insediarsi educando la
comunità ad evitare le cause.
Il nesso tra ciò che è fisico e ciò che è sociale è stato a lungo esplorato.
Nell un caso e nell altro sia quando lavoriamo sulle cause sociali di una patologia, sia quando ci
occupiamo di come una patologia che ha riflessi nella società (pensiamo solo a come l attivismo
attorno all Aids ha cambiato il modo di porci rispetto alla persona sieropositiva e i nostri stessi
comportamenti sessuali) operiamo interfacciando il lavoro dei medici, degli esperti di prevenzione,
e di altri professionisti, in un setting interdisciplinare che nella mia esperienza ho trovato proficuo
e mind opening: nuove piste di ricerca si aprono quando si attraversano le frontiere disciplinari sia
aggregando fattori medici e sociali (ad esempio lo studio dell Istituto Superiore di Sanità su
radiazioni ionizzanti d alta quota e stress famigliare nella salute delle assistenti di volo) sia
contestualizzando i fattori eziologici calandoli in comunità reali e diversificando i vari elementi,
ovvero scomponendoli attraverso il prisma delle categorie sociologiche: un tipo di riflessione
spesso sconosciuta in campo medico.
Guardare in maniera globale, oltre che locale, i fenomeni che riguardano salute, malattia e
ambiente
Credo che un approccio comparativo nelle ricerche sul tema salute/malattia, tra i sociologi e le
sociologhe di vari paesi e a livello globale, oggi sia urgente. Il World Congress su Social Science
and Health tenutosi ad Istanbul che ha radunato centinaia di studiosi/e che si sono confrontati su
linguaggi, categorie analitiche, modelli teorici, metodi e risultati. Circa un migliaio di ricerche sono
state presentate durante una settimana di lavori e sono ancora in corso di pubblicazione. Tra
questi, molti studi sono stati proposti all interno dei panel su Health and Inequities . Da una
analisi dei materiali raccolti in quella occasione si possono distinguere diversi approcci: ad
esempio, declinare il fattore povertà in ogni malattia (gli studi su povertà e tubercolosi, povertà e
ipertensione, povertà e depressione e via dicendo). Un altro approccio correla la salute e la
malattia al razzismo sia esso occupazionale, ambientale, abitativo; oppure guarda alle
disuguaglianze sociali nei vari aspetti specifici della costruzione della salute, dall incidenza alla
prevenzione, dalla diagnosi precoce agli stili di vita, dalle cure alla riabilitazione. Un settore di
studi riguarda la globalizzazione e la privatizzazione dei sistemi nazionali della salute: essi
convergono nell indicare come le varie forme di privatizzazione dei servizi, ospedalieri e non,
fatalmente producano un peggioramento nella salute dei ceti più bassi della popolazione:
aumento di mortalità infantile e maternale, minore accesso alla diagnosi precoce, e via dicendo.
Infine l approccio sulla connessione tra salute e ambiente (Health and Environment) che guarda sia
ai rischi della salute pubblica riguardo la qualità di aria e acqua, la food contamination,
l inquinamento elettromagnetico, gli agenti stressori psicofisici, eccetera. Ma anche al community
environmental health activism nuovo movimento sociale che funge da stimolo ad un maggiore
impegno istituzionale per la ricerca di alternative, per la applicazione di leggi ambientali o la
creazione di nuove e più appropriate regolazioni per la protezione della salute e per la giustizia
ambientale ovvero per evitare che le aree svantaggiate che consumano meno siano
inevitabilmente scelte come sedi di inceneritori e discariche di rifiuti prodotti da coloro che
consumano di più.
La globalizzazione cambia il nostro modo di fare ricerca per la salute e l ambiente. Oggi vi è la
possibilità di studiare fenomeni nuovi o distanti in maniera diversa da come la sociologia
accademica lo ha fatto finora. Barefoot medicine (medicina a piedi scalzi) era il titolo di un piccolo
grande libro sull intervento per la salute nelle aree di jungla. Nella mia esperienza, in tali contesti
anche la sociologia può andare a piedi scalzi: si tratta di condividere la vita quotidiana con i
soggetti per un periodo abbastanza lungo da poter vedere le radici dei problemi prima, le loro
soluzioni poi. un certo grado di risocializzazione a livello del corpo e della mente è talvolta
necessaria per capire di che cosa si sta parlando. Fare ricerca sociologica sulle condizioni di salute
degli intoccabili in India significa anche averne vissuto le condizioni, avere dormito in quelle
baracche, avere mangiato e bevuto lo stesso cibo, avere lavato i piatti, cercato la legna,
combattuto con le emergenze quotidiane. Se lavoriamo sulle questioni della salute e della
malattia, questo riguarda in modo profondo il corpo, la mente, e lo spirito - delle persone e delle
comunità. La possibilità di autoriflessione come sociologi e sociologhe, su ciò che siamo e su ciò
che facciamo è quindi particolarmente forte.
La possibilità di costruire politiche ambientali salutogeniche e correttivi sociali nella direzione di
forme attive di equità nella salute. Quando guardiamo alle disuguaglianze sociali, la nostra
attenzione si combina in maniera più immediata con il tema della malattia. Sia nei paesi
industrializzati che nei paesi cosiddetti del terzo mondo sono preponderanti i contributi che
considerano le disuguaglianze come fonte di aumento di malattie nei settori svantaggiati della
popolazione. Credo sarebbe importante affrontare il tema della promozione della salute e della
prevenzione delle cause di malattia in maniera integrata, sia sul piano empirico che nei nostri
studi: non più solo la denuncia del divide - economico, razziale, geografico, di genere e delle sue
ripercussioni, ma anche lo studio delle modalità di intervento nella costruzione di società salubri
attraverso l implementazione di forme di inclusione. Questo è l approccio seguito nel convegno
internazionale di Adelaide, sul tema Health and Equity. Insomma, uno shift of attention, un cambio
di prospettiva: dalla lettura (doverosa, del presente) delle forme di ingiustizia come produzione di
malattia alla visione (necessaria, del futuro) delle forme di equità come produzione di salute.
Gli esperti internazionalmente conosciuti si pongono una domanda semplice: ogni giorno, a quanti
rischi ambientali siamo esposti/e? Mentre nel mondo degli investimenti i rischi sono generalmente
proporzionati ai guadagni e perdite, per i rischi legati alla salute pubblica si basa su stime,
possibilità di danno agli esseri umani ed all ambiente.
Spesso le agenzie preposte alla protezione ambientale ed alla prevenzione sembrano più
interessate ad evitare le preoccupazioni di salute pubblica, riassicurando che non vi sono rischi o
problemi di cui essere il risk management in Usa è stato spesso utilizzato per allentare le tensioni
tra professionisti della salute ambientale e comunità interessate da esposizioni. E chiaro che
parlare di processi di valutazione del rischio e di impatto umano significa simultaneamente
includere questioni di democrazia, di partecipazione nel decision making. Certi tipi di evidenza
sembrano essere ignorati dagli esperti fino a quando persone che non hanno professionalità o
competenze tecniche specifiche indicano loro una fonte di problemi di salute ambientale.
Forse il rapporto tra esperti e non va rivisto sulla base di questo dato di fatto. La nascita stessa di
una epidemiologia popolare mette in luce come una scienza oggettiva e neutrale sia talvolta
lontana dai problemi che reclamano una soluzione nella società e che non sia politicamente
indipendente: la separazione stessa di chi produce scienza dal contesto ambientale, l esistenza di
confini ben marcati tra scienza e società, non è politicamente neutrale. Dall altra parte la
possibilità del pubblico preoccupato di far sentire la propria voce ha a che vedere con differenze di
linguaggio e conoscenze che vengono date per scontate tra esperti, Per questo sono importanti
iniziative come questa, nate dalla necessità di coinvolgere fin dalla scuola coloro che saranno
cittadini e cittadine domani nella discussione del nostro lavoro di ricerca delle cause di malattia,
così come nelle politiche preventive, perché tutti/e siamo direttamente coinvolti, movimenti,
associazioni, gruppi, intere comunità. La salute ambientale è un grande terreno di democrazia:
occupiamolo nelle nostre pratiche quotidiane!
Il ciclo integrato dei
Rifiuti Solidi Urbani (RSU)
Dott. Beniamino Falvo
Geologo
Commissario Regionale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Il ciclo integrato dei Rifiuti Solidi Urbani ( RSU )
Dott. Beniamino Falvo, Geologo
La relazione tenuta nell Istituto Scolastico di Rogliano ( Liceo Scientifico ed ITE A. Guarasci ) ha
interessato soltanto i rifiuti urbani non pericolosi. ( D. Lgs. n. 152/2006 T. U. sull ambiente )
Dopo un breve cenno sulla storia ed attività dell uomo in tema di produzione di scarti e rifiuti, si
esamina la problematica dall uomo del paleolitico, in cui i rifiuti erano zero, fino all ecosistema
industriale dell età moderna, in cui il sistema industriale offre nuovi prodotti ma non il metodo di
eliminarli. Si passa, pertanto, da un sistema ciclico in cui ritorna in circolo la materia, ad un
sistema lineare, con un consumo irrazionale di risorse naturali, che non sono infinite, ed un
accumulo illimitato di rifiuti.
Anche l enciclica papale mette in evidenza tali aspetti quando riporta che al contrario il sistema
industriale, alla fine del ciclo di produzione e rifiuto, non ha sviluppato la capacità di assorbire e
riutilizzare rifiuti e scorie e la terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso
deposito di immondizie ( da Laudato si ).
Il sistema integrato dei rifiuti riguarda tutta la catena, dalla raccolta, allo smaltimento, al riciclo.
In Italia si sta passando, gradualmente e faticosamente, da una raccolta non differenziata ad una
differenziata (RD ) con recupero di materia ed, in parte, di energia.
L attuale tendenza, prevista anche nella direttiva europea, è quella della raccolta differenziata,
porta a porta, con recupero integrale di materia ( al 100 % ), non ricorrendo più agli inceneritori ed
alle discariche ( RSU = 0 Discariche = 0 ). Siamo ancora lontani da tale obiettivo ma si va
diffondendo sempre più l esigenza della pratica delle 4 R ( riduzione, riuso, riciclo, recupero ).
In Calabria a tali obiettivi è indirizzato il nuovo piano regionale dei rifiuti in cui si prevede anche la
bonifica del territorio non solo nei riguardi delle discariche ma pure degli interramenti dei
materiali pericolosi ed inquinanti.
Gli alunni di Rogliano non solo hanno seguito facilmente il percorso storico della produzione dei
rifiuti, per quanto hanno acquisito una mentalità di educazione ambientale dal momento che nei
paesi pre-silani ( con coordinamento Rogliano ) si pratica, da tempo, la raccolta differenziata,
porta a porta, con gestione pubblico privata da parte delle comunità locali.
Si è completata l analisi della gestione dei rifiuti mettendo in risalto il sistema partecipativo,
attraverso le varie componenti sociali: a) sistema industriale, per il trattamento e la
trasformazione dei rifiuti; b) organizzazione sociale, per la attuazione diffusa sul territorio del
servizio ambientale; c) partecipazione popolare, per la difesa dell ambiente ad opera della
popolazione e delle associazioni ambientaliste; d) sistema scolastico, per la acquisizione di una
adeguata coscienza ambientale.
1
IL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI
geol. Beniamino FALVO
ONA COSENZA: via Trieste, pal. Piacentini 87040 Montalto Uff. (Cs) tel/fax 0984 934570
E-mail: onacosenza@gmail.com - Sito web: www.onacosenza.it
Convegno:
TUTELA DELLA SALUTE AMBIENTALE E
DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Rogliano 13 Febbraio 2016
(D. Lgs. N° 152/2006)
URBANI SPECIALI
non pericolosi domestici, strade attività edilizie,
giardini., ecc. commerciali di servizio
pericolosi pile, medicinali, arredi prodotti industriali
domestici (frigo, tv ecc. ) (chimici, di ospedali,
amianto ecc. )
RSU (RIFIUTI SOLIDI URBANI ):
classificazione
2
COMPOSIZIONE DEI RIFIUTI URBANI
ORGANICO 35%
CARTA + IMBALLAGGI 30%
PLASTICA+VETRO+METALLI+LEGNO 25%
INDIFFERENZIATO 10%
In Italia: 32 milioni ton/anno ( 530 Kg/ p.c. ) di cui 35%
raccolta differenziata ( RD ), 46% in discarica
(dati 2012 ) per un valore di 2,5 mld
Costo sociale: 2 milioni di ton. di rifiuti speciali e pericolosi
gestiti illegalmente (dati 2012 Legambiente )
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO
A - RACCOLTA NON DIFFERENZIATA (Tal quale)
Rifiuti non trattati Rifiuti direttamente in discarica (100 %)
( es. Pianopoli )
Vantaggi = nessuno
Svantaggi = - richiede ampie aree
- contaminazione del suolo (percolato),
- cattivi odori, richiama animali
- non si recupera né materia né energia
- avversate dalla popolazione
3
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO
B - RACCOLTA INDIFFERENZIATA
Rifiuti sottoposti a trattamento negli impianti
recupero di materia ( in parte ) e di energia (CDR)
residuo in discarica ( es. Celico )
Vantaggi = - minori volumi in discarica
- recupero parziale di frazione organica
- produzione di CDR (energia)
Svantaggi = - produzione di energia a costi elevati
- utilizzo di inceneritori (polveri sottili)
-costo elevato di manutenzione
-residui (rifiuti speciali)
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO
C - RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD)
Recupero quasi integrale di materia
Vantaggi = - risparmio di nuovi materiali
- recupero multimateriale (riuso, riciclo)
- produzione di compost in agricoltura
Svantaggi = - costo e manutenzione degli impianti
- residuo da trattare in discarica/inceneritore
4
TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO
D - RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA PORTAA PORTA
Recupero integrale di materia
Vantaggi = - possibilità occupazionali
- risparmio sul costo dei rifiuti
- non necessitano impianti
Svantaggi = nessuno (tendenti a zero)
LA GERARCHIA DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE DEI RIFIUTI
Direttiva 2008/98/CE
I meriti del decreto 152/2006 sono molteplici: avere agevolato il recupero
di materia e di energia dai rifiuti è sicuramente quello più significativo.
Ma il recupero viene preceduto da un altro grande principio: quello della
riduzione nella produzione dei rifiuti, riducendo gli imballaggi e
recuperando tutto ciò che è possibile recuperare, anziché smaltirli.
5
OBIETTIVO RIFIUTI ZERO
Le attuali tecniche consentono di avvicinarsi all obiettivo
rifiuti zero , come esperienze nazionali ed internazionali
(città di San Francisco, USA) dimostrano ampiamente.
Una corretta e moderna gestione dei rifiuti, basata sulla
raccolta porta a porta
corretta filiera del riciclaggio, e
riprogettazione e riduzione
sottrarrebbe all incenerimentosottrarrebbe all incenerimento tutti quei materiali che
hanno un basso potere calorifico (carta, plastiche, legno,
), rendendo del tutto inutile, se non impossibile,
l incenerimento stesso.
PROBLEMATICA ATTUALE
Riflessione:
- dalla considerazione di rifiuto da abbandonare nel
terreno o in discarica (Rifiuto= inquinamento ambientale)
- ad un sistema educativo finalizzato alla difesa dell ambiente
e alla cultura ecologica (Rifiuto: da materiale da buttare a
risorsa ) attraverso:
* Raccolta differenziata
* Pratica 4 R ( riduzione, riuso, riciclo, recupero )
* Discarica >> 0
6
LA SITUAZIONE IN CALABRIA
RSU in discarica:
Calabria 80 % ( 2012 ), 69 % ( 2013 ), 60 % ( 2014 )
Raccolta Differenziata (RD)
In Italia . 2014 = 45% (media nazionale)
In Calabria ...2014 = 18 %
Cosenza = 43 % - Rogliano = 55 %
LA SITUAZIONE IN CALABRIA SOTTO L ASPETTO AMBIENTALE
Presenza di oltre 600 discariche abusive
Siti classificati ad alto rischio n° 40 di cui n° 18 da
bonificare
Commissariamento del settore per 17 anni ( 1993 2010 )
con una spesa di 1,2 mld
Programma di bonifica per 43 discariche (n°4 bonificate)
Trasporto rifiuti fuori regione, con lievitazione dei costi
Raccolta differenziata ( RD ) al 18% ( dati 2014 )
Aumento del 50 % della capacità attuali delle discariche
7
PREVISIONI A MEDIO TERMINE
A) Raccolta differenziata ( RD )
2014 = 35%; 2016 = 45%; 2020 = 65%
B) Entro il 2020 il materiale riciclato deve essere almeno il
50 %. Si tenta quindi di recuperare la materia
(recupero/riciclo) al posto di essere inviata a discarica o
combustione.
C) Processo di ammodernamento del settore sia sotto
l aspetto tecnologico che organizzativo e criticità da
affrontare con le problematiche territoriali ( discariche )
D) Bonifica del territorio non solo nei riguardi delle
discariche ma anche degli interramenti di materiali
pericolosi ed inquinanti ( ferriti, fanghi tossici, scorie
radioattive, sostanze cancerogene ecc).
GESTIONE RIFIUTI: SISTEMA PARTECIPATIVO
Il sistema della gestione dei rifiuti si articola e si sviluppa
attraverso le seguenti componenti sociali:
- sistema scolastico mediante la conoscenza per potere
pervenire compiutamente ad una coerente coscienza
ambientale;
- sistema industriale per il trattamento e la trasformazione
dei rifiuti con relativo recupero di materia ed energia;
- organizzazione sociale per la attuazione corretta e diffusa
del servizio ambientale con l obiettivo del raggiungimento
delle finalità espresse nella Dir. Europea della raccolta
differenziata ( RD ) e della politica delle 4 R ( riduzione,
riuso, riciclo, recupero );
- partecipazione popolare, attraverso le numerose
associazioni ambientaliste, per la difesa dell ambiente e,
quindi, della salute ambientale.
8
ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E
PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA
In Calabria sono molte le associazioni che si occupano
delle problematiche ambientali ed, in modo particolare, del
problema dei rifiuti.
Tali associazioni svolgono un ruolo importante, quale
catena di trasmissione, tra le esigenze della collettività e le
istituzioni locali.
Anche l Associazione Onlus ONA COSENZA ha, tra i suoi
obiettivi, la promozione e la diffusione dei fattori ambientali
attraverso:
- la scuola, sollecitando nei giovani la conoscenza e la
educazione ambientale;
- le istituzioni, attraverso il dibattito sulle tematiche
ambientali per la salvaguardia del nostro territorio.
GRAZIE PER L ATTENZIONE !!
I rifiuti
Studenti dell ITE
Coordinati dalla prof.ssa Mariella Scornaienchi
1
RIFIUTI (?)
Non esattamente
2
3
Tutti possiamo cercare di ridurre i rifiuti cheTutti possiamo cercare di ridurre i rifiuti che
produciamo con alcuniproduciamo con alcuni
piccoli accorgimenti;piccoli accorgimenti;
--Preferire il vuoto a renderePreferire il vuoto a rendere
--Usare meno prodotti usa e gettaUsare meno prodotti usa e getta
--preferire prodotti con imballaggi piccoli (dentifriciopreferire prodotti con imballaggi piccoli (dentifricio
senzasenza
scatola,tonno singolo e simili)scatola,tonno singolo e simili)
--scegliere prodotti piscegliere prodotti piùù durevoli e/o riparabilidurevoli e/o riparabili
-- Ridurre il volume di bottiglie e lattine schiacciandoleRidurre il volume di bottiglie e lattine schiacciandole
LA SPERANZA DELLE 3 R .
4
ALLA SPINA SARA IL NOSTRO
DOMANI
Il rifiuto diventa risorsa
5
Realizzato da:
Emanuele Statti
1° B Liceo
Grazie per la visione
La responsabilità
Studenti dell ITE
Coordinati dalla prof.ssa Marilena Fera
1
LA RESPONSABILITÀ
"Sii tu il cambiamento
che vuoi vedere nel mondo"
Fase lancio: La responsabilità (brainstorming)
La
responsabilità
è una
competenza
sociale
Mantenere gli
impegni
Fare bene il
proprio lavoro
Rispettare gli
orari di lavoro
Riconoscere i
propri errori e
correggerli
2
Prima parte: Educazione alla cittadinanza
Il nostro slogan
Un comportamento responsabile ci consente di
contribuire a creare un mondo più accettabile per
tutti .
«Sii tu il cambiamento
che vuoi vedere nel mondo»
Un piccolo gesto è una pietra preziosa
Cela un segreto che è molto potente
Qualcosa accade, se tu fai qualcosa
E niente accade, se tu non fai niente
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulir la città?
Forse non basta, ma devi provare
Se provi, forse, qualcosa accadrà
È un gesto inutile, ma non importa
Piccoli gesti hanno forza infinita
Se ognuno spazza davanti alla porta
La città intera sarà pulita .
(Bruno Tognolini)
3
Cos è la responsabilità
La condizione di dovere rendere conto di atti,
avvenimenti e situazioni in cui si ha una parte, un
ruolo determinante.
Chi riguarda
Tutti coloro che hanno consapevolezza delle proprie
azioni, dall adulto al bambino.
4
Assumersi la responsabilità
Respons-abilità: abilità di rispondere alle mille sfide della
vita. Chi è responsabile sa come rispondere. Chi non lo è,
scarica la responsabilità sugli altri
Assumersi la responsabilità
Due motivi per non attribuire ad altri le nostre
responsabilità:
1) perché questo ti impedisce di guardarti dentro. Di
analizzarti. Di capire dove, quando e perché hai sbagliato.
E quindi di migliorare;
2) perché ti sminuisci. Ti vittimizzi. Se le cose non
dipendono da te, ma dagli altri, che per definizione sono
«malvagi», come ti senti? Ti senti una povera vittima!
5
Le nostre responsabilità
Aula a fine giornata
Cortile a fine ricreazione
6
La nostra responsabilitàquotidiananei confronti dell ambiente
Comportamenti rispettosi Errori di comportamento
Riutilizzare i cibi Buttare le carte a terra
Sprecare gli alimenti
Non buttare carta per terra Buttare la spazzatura nei boschi
Non raccogliere gli escrementi degli
animali
Non sprecare l acqua Lasciare il rubinetto dell acqua aperto
anche quando non serve
Non sprecare elettricità Lasciare accesa la luce
Esagerare con l uso dei detersivi
Fare la raccolta differenziata Non fare la raccolta differenziata
Fazzolettini di carta Da tre settimanea 3 mesi
Sigarette con filtro da 1 a 2 anni
Torsolo di mela 3 mesi
Fiammiferi 6 mesi
Giornali e riviste se sminuzzati circa tre mesi, se
accatastati più di 10 anni
Gomme da masticare 5 anni
Lattine in alluminio per bibite da 10 a 100 anni
Plastichein genere da 1000 a 5000 anni
Polistirolo oltre 1000 anni
Schede telefoniche, carte di
credito e simili
oltre 1000 anni
Vetro oltre 4000 anni
7
Calcolo sprechi di acqua (indagine in
famiglia)
Durante la giornata si lascia aperto il rubinetto (minuti e
consumi in litri):
- Mentre mi lavo i denti (circa 3 litri)
- Mentre faccio la doccia
- Mentre mia madre cucina
- Mentre mia madre lava i piatti
- Mentre innaffio le piante
Minuti 40di acqua che scorre senza essere usata: 180 litri di acqua
sprecata
Confronto sui consumi tra un italiano ed un africano
200 litri di acqua al giorno 80 litri di acqua al giorno
La responsabilità nel mondo del lavoro
la cucina, il luogo dove si producono più rifiuti e si provocano
maggiori sprechi
8
Comportamenti responsabili
Attenzione all ambiente e all ecosostenibilità: in cucina
attenzione al riciclaggio dei rifiuti.
Comportamenti responsabili
In cucina dovremmo tentare di costruire un modello
alimentare responsabile e sostenibile, che unisca il
piacere del cibo con una grande attenzione alla salute e
al benessere anche del pianeta
9
Expo: richiamo a un modello alimentare responsabile
Il 2015 è stato l anno di Expo.
Il tema di questo grande evento è stato: Nutrire il pianeta . Un tema
vastissimo, che è stato declinato in diverse aree di discussione, tra
cui quella sugli
sprechi
Il nostro sguardo su Expo
10
Il nostro sguardo su Expo
Educazione alimentare
Un altro tema di EXPO è l educazione alimentare e la
prevenzione delle malattie sociali della nostra epoca,
dall obesità, alle patologie cardiovascolari, ai tumori.
11
Società responsabile
Una società responsabile deve garantire a tutti un apporto
nutrizionale adeguato, partendo dalla lotta contro gli
sprechi.
Perché gli sprechi:(Italiano)
Prodotti non rispondenti a standard estetici
La Francia ha approvato una legge che vieta ai
supermercati di distruggere il cibo invenduto con
l introduzione del «reato di spreco alimentare», perché
non fare lo stesso?
12
Tabella degli sprechi
Esempi di lotta allo spreco
la spigolatura
Con il termine spigolatura si intende la raccolta delle spighe rimaste nei
campi dopo la mietitura. In passato il termine, abbinato
all attributo "sociale", descriveva la possibilità data ai poveri di
raccogliere spighe e chicchi rimasti in campo dopo il taglio e la riunione
in fasce o covoni.
Recentemente tale pratica è stata riattualizzata con l obiettivo di lottare
contro lo spreco alimentare e garantire il diritto al cibo. Diverse
associazioni del Nord America e del Nord Europa hanno creato realtà
che favoriscono l incontro tra produttori e consumatori, che possono
recarsi direttamente in campo e raccogliere prodotti che andrebbero
altrimenti sprecati.
La pratica della spigolatura permette, inoltre, di riattivare la dimensione
"sociale" dell approvvigionamento e del consumo di cibo e di
sostenere i piccoli produttori sempre più in difficoltà nel far fronte alle
dinamiche dei mercati. Ciò che è indesiderato per dimensioni o aspetto
poco accattivante, viene valorizzato nella spigolatura sociale, superando
i limiti imposti dal mercato.
13
Spigolatura: come faceva «La spigolatrice di Sapri»
di L. Mercantini «Me ne andava al mattino a spigolare,
quando ho visto una barca in mezzo al mare»
Seconda parte:
i dati statistici
Percorso matematico: Costruzione di grafici e tabelle
14
I numeri della FAO (matematica)
510 milioni di tonnellate si sprecano durante la produzione
agricola, 32%
355 milioni di tonnellate si sprecano nelle fasi immediatamente
successive alla raccolta (post-harvesting and storage), 22%
180 milioni di tonnellate si sprecano durante la trasformazione
industriale, 11%
200 milioni di tonnellate durante la distribuzione, 13%
345 milioni di tonnellate si sprecano al livello del consumatore
(a livello domestico e nella ristorazione), 22%
Il fenomeno dello spreco e delle perdite alimentari assume
proporzioni differenti nelle diverse regioni del mondo.
Complessivamente, circa il 56% delle FLW (sprechi alimentari)
avvengono nei paesi sviluppati; il restante 44% nei Paesi in Via
di Sviluppo (PVS).
I numeri della FAO
Lo spreco pro capite a livello del consumatore
in Europa e Nord-America è circa 95-115 kg/anno;
nell Africa sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale
valore è di circa 6-11 kg/anno (FAO 2011)
15
I numeri della FAO
Cosa e quanto si spreca nel mondo?
Il 30% dei cereali
Il 20% dei prodotti lattiero-caseari
Il 30% del pesce e dei prodotti a base di pesce
Il 45% della frutta e della verdura
Il 20% della carne e dei prodotti a base di carne
Il 20% dei semi oleaginosi e delle leguminose
Il 45% delle radici e dei tuberi
I numeri della FAO
Cosa significa in termini di impatto ambientale? Fonte: FAO
2013
Acqua: Il quantitativo di acqua richiesto per produrre il cibo che
viene sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 250.000
miliardi di litri. Un quantitativo sufficiente per soddisfare i
consumi domestici di acqua di una città come New York per i
prossimi 120 anni.
Suolo: L estensione di suolo agricolo necessario per produrre il
cibo sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 1,4 miliardi di
ettari, circa il 30% della superficie agricola disponibile a livello
globale.
Cambiamenti climatici: Il cibo sprecato ogni anno nel mondo è
responsabile dell immissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi
di tonnellate di CO2 equivalente (CO2eq). Se lo spreco
alimentare fosse un paese, sarebbe il terzo emettitore
mondiale dopo USA e Cina.
16
Fonte:Segrè e Falasconi2011:Livellidi sprechialimentariprocapite(kg/anno)in Europa
1) Olanda 579 15) Italia 146-149
2) Belgio 399 16) Francia 144
3) Cipro 334 17) Portogallo 132
4) Estonia 264 18) Germania 126
5) Irlanda 250 19) Danimarca 118
6) Gran Bretagna 238 20) Slovacchia 109
7) Polonia 235 21) Romania 105
8) Svezia 227 22) Lettonia 94
9) Austria 225 23) Slovenia 89
10)Lussemburgo 207 24) Bulgaria 87
11) Finlandia 193 25) Repubblica Ceca 71
12) Ungheria 184 26) Malta 62
13) Spagna 176 27) Grecia 44
14) Lituania 171
Terza parte
Percorso scientifico: cause e conseguenze
17
L'inquinamento del suolo
porta all'alterazione dell'equilibrio
chimico-fisico e biologico del suolo,
provocando l'ingresso di sostanze
dannose nella catena alimentare,
tramite gli animali che
hanno pascolato su un
terreno inquinato
o il consumo di
ortaggi
La carne, il pesce, il
pollo come e dove
vengono allevati?
In che modo è coltivato il
grano da cui deriva la farina
che serve per produrre la
pasta, il pane, la
merendina .e il riso?
18
I pericoli per l alimentazione
La popolazione umana è cresciuta di 12 volte rispetto a
50 anni fa!
E inevitabilmente cresciuta anche la richiesta di cibo,
pertanto i metodi dell agricoltura e dell allevamento sono
diventati intensivi.
Sono stati cioè indirizzati in modo da ottenere il massimo
dei cibi dai terreni arabili e dai capi di bestiame.
Per aumentare ed accelerare la produzione e la raccolta,
in agricoltura si fa largo uso di fertilizzanti, erbicidi ed
insetticidi chimici e di mezzi meccanici.
I pericoli per lalimentazione
I fertilizzanti sintetici arricchiscono il suolo di nutrienti
Gli erbicidi impediscono alle cosiddette
erbacce di competere con la specie coltivata
Gli insetticidi tolgono di mezzo gli insetti
dannosi
Gli anticrittogamici eliminano i virus, muffe
ecc.
Ma . sulle nostre tavole giungono vegetali
ricchi non solo di vitamine e sali minerali !
Questi nuovi metodi hanno mostrato effetti collaterali
indesiderati quanto pericolosi.
19
I veleni del suolo contaminato:
CROMO: contenuto in diversi prodotti fitosanitari è cancerogeno
PIOMBO: particolarmente pericoloso per i bambini piccoli, nei quali c'è un alto rischio di sviluppare
danni cerebrali e al sistema nervoso, mentre più in generale il rischio è legato a danni renali
MERCURIO E CICLODIENI sono noti per indurre una maggiore incidenza di danno renale, talvolta
irreversibile.
DIOSSINE sono noti cancerogeni nonché composti molto tossici che tendono anche a concentrarsi
lungo l'avanzare della catena alimentare.
BENZENE: L'esposizione cronica a concentrazioni sufficienti è notoriamente associata a una
maggiore incidenza di leucemia.
POLICLOROBIFENILI E I CICLODIENI sono collegati a tossicità epatica.
ORGANOFOSFATI I CARBAMMATI, presenti in molti prodotti fitosanitari, possono indurre una
catena di effetti legati all'inattivazione DELL'ACETILCOLINESTERASI e che portano al blocco
neuromuscolare.
SOLVENTI CLORURATI provocano danni epatici, renali e depressione del sistema nervoso
centrale.
Esiste un intero spettro di ulteriori effetti sulla salute come mal di testa, nausea, affaticamento,
irritazione oculare e rash cutanei, legati alle sostanze già citate e ad altre.
Responsabilità e sicurezza alimentare
Sicurezza alimentare:
scelta delle materie prime,
ricerca dei giusti abbinamenti,
delle corrette quantità,
dell equilibrio nutrizionale,
delle migliori modalità di cottura,
degli ingredienti anti-aging da
sostituire agli alimenti dannosi per la salute
(che provocano colesterolo, diabete, ecc.).
Non dimentichiamo che le cattive abitudini alimentari sono
tra le principali cause di malattie croniche e di mortalità.
20
Conseguenze di un alimentazione
sbagliata
Bulimia
Obesità
Colesterolo alto
Diabete
Problemi cardiovascolari
Tumori
Percorso di Italiano:
21
Inventa e rielabora una filastrocca sul cibo sull esempio
della seguente:
Filastrocca mangio di tutto
Pollo, patate, spinaci e prosciutto
Mi sento bene se mangio di tutto
Occhio di falco con le vitamine
Forza di tigre con le proteine
Latte e formaggio fan le ossa più dure
Pancia più sveglia con fibre e verdure
Miele, insalata, bistecca e poi soia
Mangio di tutto e niente mi annoia
La filastrocca del mangiar bene
A, B, C, D
Segui il gioco e fai così:
Siam le amiche vitamine
in compagnia di proteine,
grande e forte tu sarai
se tante ne mangerai.
Per giocare e poi saltare,
I carboidrati non evitare.
Zuccheri per la mente
E diventi intelligente.
Grassi con moderazione,
meglio solo a colazione.
Proteine animali e vegetali
i muscoli mettono le ali!
Frutta e verdura a volontà
Per un pranzo di qualità!
Forse l acqua, tu non lo sai,
Che se manca sono guai.
Ora ..sai che se ne va !
Bevine in grande quantità!
Classe I A ITE
22
Controllare le etichette per individuare i luoghi di provenienza degli
alimenti (preferire la produzione locale controllata, a Km 0 )
Scegliere alimenti di coltura biologica
Differenziare la spazzatura
Riciclare alimenti: ciò che è rimasto
dal pranzo riutilizzarlo per la cena, riproponendo
una nuova ricetta, come farebbe
un grande chef: la nonna
Dintra a casa mia nun si jetta nente!
Occhio alle etichette
23
Cosa è necessario sapere quando si
legge un etichetta
Data di produzione-Scadenza del prodotto
Provenienza: preferire elementi a Km 0
Ingredienti: attenzione a coloranti e conservanti,
attenzione alla coltivazione biologica
Come evitare gli sprechi di cibo
Ricicliamo gli alimenti
Le ricette della nonna:
Polpette di lenticchie e salsiccia:
Impastare tutti gli ingredienti rimasti dal pranzo dopo averli
sbriciolati con un uovo e del formaggio, passare le polpette
prima nell uovo sbattuto, poi nel pan grattato e friggerle.
Polpettone di patate con il purè rimasto dal pranzo:
Amalgamare il purè, aggiungere nell interno: uova bollite,
formaggio filante, creare il polpettone e metterlo in una teglia nel
forno, da cuocere in venti minuti a 180°.
Pane in carrozza:
Prendere due fette di pane raffermo e farcirle con una fetta di
formaggio, bagnare nell uovo sbattuto il sandwich ottenuto,
friggere in abbondante olio.
24
Come evitare gli sprechi di cibo
Arancini
Insieme al riso avanzato si mescolano uova e formaggio
grattugiato, si impasta il tutto e si dà la forma voluta. Al
centro di ogni arancino si aggiungono piselli e carne
(precedentemente cotti) e dadini di caciocavallo. Poi si
passano nell uovo sbattuto e nel pan grattato e si friggono
in abbondante olio caldo.
Un intervista alla nonna sul cibo
Pane nero di castagna
«Durante la guerra vivevo in una famiglia di contadini,
non avevamo molto grano, quel poco che si produceva
diventava la farina delle grandi occasioni e veniva
conservata solo per qualche evento. Ma in autunno si
raccoglievano le castagne nei boschi, queste venivano
portate al mulino della zona e diventavano la farina per
il pane di uso quotidiano. Ogni dieci giorni si faceva il
pane, si ammassava la sera e si faceva lievitare tutta la
notte. Il mattino seguente si «scanava», cioè si
trasformava in panetti e si infornava nel forno a legna,
presente nelle case contadine»
25
Racconti
Il mio rapporto con il cibo:
- Quanto mangio (la pubblicità ingannevole: pesati con gli
occhi!)
- Cosa mi piace mangiare
- Credo che la mia alimentazione sia equilibrata/non
equilibrata perché .. (verifica il giusto apporto di
vitamine e proteine)
Sulla nostra mensa
genuinità a costo zero
Indagine sulla lavorazione del pane di Rogliano
Qualità degli ingredienti
Le fasi di lavoro
Cosa contraddistingue il nostro pane
Il marchio
Grano: proveniente dalla Puglia di origine incerta
Farina: Amuruso tipo 00 (mulino Pugliese) provincia di Foggia
Fasi di lavorazione: si inizia con l impastare la farina, l acqua, il lievito naturale e
il sale. Bisogna impastarli in modo omogeneo, e si lascia lievitare per circa due
ore, dopo averlo coperto in modo adeguato. Poi bisogna «scanare» il pane, cioè
si lavora l impasto per formare pezzi più piccoli di 1/2 kg e infine bisogna
informarli e quando questi raggiungono un colore dorato bisogna toglierli. Il
pane viene prodotto con lievito naturale e cotto in forno a legna.
26
Proverbi, detti e filastrocche sul pane della
cultura tradizionale calabrese
Analizziamo in questo Power Point alcuni dei
tanti proverbi calabresi sul pane e sulla farina,
attraverso traduzione e spiegazione.
Ara casa ch un c è pane c è u trivulu abbattutu, ara casa ch un
c è nente c è u trivulu battente
Alla casa che non c è pane c è la miseria abbattuta, alla casa che
non c è niente c è miseria battente
Chi nun cerni bona la farina u pani si lu mangia de caniglia
Chi non setaccia bene la farina mangia il pane di crusca
Salute e pane asciuttu
Solo pane ma in buona salute
Mintari a pane jancu
Ordinare pane di grano
Si allu mutu lli cacci u pani lli vani la parola
Se a un muto togli il pane gli viene la parola
Chini ha pane jermano un mori de fami
Basta pane di segale per non morire di fame
A fimmina senza statu è cùemu u pane senza levatu.
La donna senza marito è come il pane senza lievito.
27
PROVERBI CON SPIEGAZIONE
A casa e pezzente un mancanu stozze
In casa di povero non mancano mai tozzi di pane da dare per elemosina
A mastra fa ra pasta e u furnu conza e guasta
La donna esperta impasta e il forno aggiusta o guasta
A pane e lissia un te pigghiare e fantasia
Al pane e al bucato non farci molto affidamento
Acqua e giugnu caccia u pane du furnu
Pioggia di giugno toglie il pane dal forno
Chi eppa fùecu, campau; chi eppa pane, moriu
Chi ebbe, fuoco visse; chi ebbe pane, morì
Chine un duna pitta d avanti u furnu, un tena parte a chiddu munnu
Chi non offre la focaccia davanti al forno, non trova posto in Paradiso
Chine duna pane a cane stranu perda pane e cane
Chi dà da mangiare al cane degli altri, perde cane e pane
E parole avanzi u furnu su perditìna e pane
Le parole davanti al forno sono perdite di pane
È megghiu nivuru pane ca nivura fame
È meglio il nero pane che la nera fame
I veri parìenti sunu i dienti, e u veru parentàtu edi u pane du chiancàtu
I veri parenti sono i denti, e il vero parentato è il pane sul canniccio
Ligna de cerza e pane e carusa viata chidda casa chi se usa
Legna di quercia e pane di grano beata quella casa in cui si usa
Minta u pane aru dente ch u pitittu se risenta
Metti il pane sotto il dente che l appetito si risveglia
Chi mi duna pani u chiamu patre
Chi mi da pane per me è come un padre.
28
Quannu vidi u mulinaru liticare ncacchiati a farina e
vavatinni
- Quando vedi il mugnaio litigare pigliati la farina e vattene
Il proverbio si riferisce ad una antica storia che vuole il mugnaio
furbo e un po imbroglione. Tale furbizia si esprimeva imbastendo
finti litigi durante la macina del grano. Approfittando della
confusione un complice del mugnaio sottraeva grano dalla
trimogina (il contenitore dove veniva raccolto il grano prima della
macina).
Il proverbio è un avvertimento e un invito a diffidare e stare
all erta in presenza di tali circostanze.
- Gesù Cristo manna pane a chine un tena
denti
Gesù Cristo manda pane a chi non ha denti
La fortuna spesso bacia chi non è in grado di raccoglierla
ed apprezzarla.
29
Quannu trasi pane e casu,
doppu trasutu pane assolutu
Quando entri pane e formaggio,
dopo entrato solo pane
Quando si accoglie un ospite gli si offre il meglio che si ha,
cioè pane e companatico, ma l ospite, se si trattiene più del
dovuto, finisce con l essere sgradito e non gli si può, ne gli
si vuole, offrire le stesse cose offerte il primo giorno.
Chi semina spine un ricoglia granu
Chi semina spine non può raccogliere grano
Chi agisce nel male e causa dolore non potrà raccogliere la benevolenza altrui.
Per merito del suo operato non potrà raccogliere buoni frutti.
Chi vò mangiari pani e vivari vinu simina jermanu e chianta erbinu
Chi vuole mangiare pane e bere vino, semina segale e pianta erbino
Acqua e giugnu caccia lu pane de lu furnu acqua di giugno
toglie il pane dal forno
Acqua e sant antoninu distruggi pani, ogliu e vinu
Acqua di sant antonio distrugge pane olio e vino
Sutta a nivi pane, sutta l acqua fame
Sotto la neve pane, sotto l acqua fame
30
U pane janco aza l anca,
u pane e migliu abbutta la famiglia.
Il pane bianco alza la gamba,
il pane di miglio sazia la famiglia.
Nei primi anni del 900 e in tempo di guerra il pane bianco si produceva
in quantità misurate, mentre con la farina di granturco si produceva un
pane di largo consumo tra i contadini, a differenza del pane bianco, più
leggero e digeribile e quindi meno economico. Quest ultimo, infatti,
digerendosi più in fretta lasciavano i commensali leggeri e pronti per il
lavoro, ma nuovamente affamati dopo poco. Il pane di granturco,
invece, saziava a lungo tutta la famiglia.
Conclusione
La responsabilità sta in ognuno di noi non
dimentichiamolo: anche le scelte alimentari diventano
scelte per l ambiente (Catherine Leclercq, Istituto Nazionale di Ricerca sugli
Alimenti e la Nutrizione)
Il progetto
Conoscenza e tutela
della salute ambientale .
Conclusioni
Ing. Giuseppe Infusini
Coordinatore Provinciale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS)
e-mail: onacosenza@gmail.com
CONCLUSIONI
Tutela della salute ambientale e della sicurezza alimentare
Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
Prima di concludere i lavori di oggi sento il dovere di ringraziare il Dirigente Scolastico
prof.ssa Mariarosa De Rosa per aver creduto in questo progetto di Educazione Ambientale e per
aver consentito che si attuassero una serie di tre convegni di cui il primo è stato svolto oggi qui a
Rogliano, presso l aula magna dell Istituto Tecnico Economico-Liceo Scientifico. Ringrazio i relatori
per le loro precise e pertinenti relazioni e ringrazio soprattutto voi studenti per aver partecipato
attivamente al percorso concordato con i referenti di questa sede, le prof.sse Marilena Fera e
Mariella Scornaienchi alle quali va la mia personale stima per il lavoro svolto. Ringrazio, inoltre,
l ottima moderatrice, la giornalista dott.ssa Mariassunta Veneziano per la sua disponibilità e
impeccabilità nel condurre i lavori.
La nascita del progetto, denominato Conoscenza e tutela della salute ambientale , è stata
stimolata dalla nomina di Referente Ambientale della Scuola (IIS IPSIA Marconi Cosenza LC ITE
Guarasci Rogliano) conferitami dal Dirigente Scolastico e l attuazione è stata possibile grazie alla
disponibilità della struttura organizzativa scientifica dell Osservatorio Nazionale Amianto-Comitato
Provinciale di Cosenza, Associazione Onlus che ho l onore di rappresentare per tutta la Calabria.
Il progetto di EA che ho ideato si rivolge agli studenti in quanto soggetti in grado che di
veicolare informazioni e conoscenze sullo stato di salute del nostro ambiente e suscitare, a mio
avviso, quegli atteggiamenti di sensibilità e di consapevolezza indispensabili nelle scelte di
azioni responsabili che vadano verso la direzione della tutela dell ambiente e la salute. Infatti negli
ultimi anni il rapporto con l ambiente rappresenta una delle determinanti fondamentali dello stato
di salute della popolazione umana. Tale rapporto ha una sua concretezza se si ha una corretta
informazione su tutti i fattori che incidono sull ambiente e le conseguenze negative delle azioni
esercitate dall uomo sul territorio. Si pensi per esempio a quelle situazioni di contaminazione
ambientale dovute all assenza di un programma di interventi ed attività volti a ridurre o eliminare i
rischi di esposizione della collettività a diversi agenti patogeni quali: amianto, radon, radiazioni
elettromagnetiche, inquinanti derivanti dalle discariche di rifiuti abusive, ecc.. Il progetto,
ovviamente, coinvolge anche i docenti i quali, nelle rispettive discipline e con angolature diverse,
devono trattare temi ambientali.
Ma perché nasce la figura di referente ambientale nelle scuole? Questa figura,
conseguente alle disposizioni della Circ. Min. P.I. n. 149/1996 (ad oggetto Trasmissione
documento sulle tematiche relative all educazione ambientale ), nasce soprattutto dall esigenza di
promuovere dalla scuola verso l esterno una domanda di contributi che possano tradursi in veri
progetti educativi ovvero per programmare interventi e pratiche educative nella scuola,
potenziando l offerta formativa (POF). L educazione ambientale, quindi, viene finalmente inserita
tra i punti di forza formativi della scuola, da gestire in piena autonomia atteso che a tutt oggi,in
Calabria, non esistono linee guida od indicazioni rivolte alla scuola da parte della Regione
finalizzate espressamente alla formazione ed educazione ambientale. Né esiste,
Il progetto "Conoscenza e tutela della salute ambientale"
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Il progetto "Conoscenza e tutela della salute ambientale"

  • 1. OSSERVATORIO NAZIONALE SULL AMIANTO ONA Onlus Atti del PROGETTO Conoscenza e Tutela della Salute Ambientale Rogliano (CS), 13 febbraio 2016 Cosenza, 23 febbraio 2016 Montalto Uffugo (CS). 26 febbraio 2016 Montalto Uffugo (CS),14 maggio 2016
  • 2. ©Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus Proprietà letteraria riservata ISBN 978-88-99182-15-1 Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus Via Crescenzio, 2 00193 Roma http://osservatorioamianto.jimdo.com/ Email osservatorioamianto@gmail.com Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del volume. Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e l adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale senza la specifica autorizzazione dell Editore.
  • 3. Atti del PROGETTO Conoscenza e Tutela della Salute Ambientale Rogliano (CS), 13 febbraio 2016 Cosenza, 23 febbraio 2016 Montalto Uffugo (CS). 26 febbraio 2016 Montalto Uffugo (CS),14 maggio 2016 Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali Prima edizione: 30 settembre 2016 ISBN 978-88-99182-15-1
  • 4. Attori del Progetto Organizzazione Ing. Giuseppe Infusini Dott. Beniamino Falvo Prof.ssa Mariarosa De Rosa Didattica Prof.ssa Marilena Fera Prof.ssa Mariella Scornaienchi Prof.ssa Rosaria Ginese Atti a cura di Michele Rucco Segretario Generale ONA Onlus
  • 5. Indice Sintetico 1 Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale 2 Convegno: Tutela della Salute Ambientale e della Sicurezza Alimentare , Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS), 13 febbraio 2016 3 Convegno: La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente , Aula Magna IPSIA G. MARCONI , Cosenza, 23 febbraio 2016 4 Convegno: Amianto: rischi per la salute, prevenzione e ruolo delle Istituzioni , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto Uffugo (CS), 26 febbraio 2016 5 Convegno: La gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel rispetto dell ambiente e della salute , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto Uffugo (CS), 14 maggio 2016 6 APPENDICE: · Documentazione fotografica degli eventi · La rassegna stampa · Video degli Studenti di Cosenza n.1 · Video degli Studenti di Cosenza n.2 · Video degli Studenti di Montalto Uffugo
  • 6. Indice Generale 1 Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale 2 Convegno: Tutela della Salute Ambientale e della Sicurezza Alimentare , Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS), 13 febbraio 2016 · La locandina · Indirizzo di saluto, Prof.ssa Mariarosa De Rosa, Dirigente Scolastico Istituto Istruzione Superiore Marconi/Guarasci · Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale , prof.ssa Marilena Fera e prof.ssa. Mariella Scornaienchi · Alimentazione ecologica, Dott.ssa Rosanna Labonia Responsabile Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione D.S. Valle Crati ASP Cosenza · Determinanti ambientali della salute: quando il corpo è ambiente, prof.ssa Maria Laura Corradi Ricercatrice Università della Calabria · Il ciclo integrato dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), Dott. Beniamino Falvo, Geologo · I rifiuti, Gli studenti del Liceo Scientifico · La responsabilità, Gli studenti dell Istituto Tecnico · Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza 3 Convegno: La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente , Aula Magna IPSIA G. MARCONI , Cosenza, 23 febbraio 2016 · La locandina · Sintesi del progetto realizzato nella sede di Cosenza per il Convegno La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente , prof.ssa Rosaria Ginese · Diamo voce alla nostra città Cosenza, Video realizzato dagli studenti dell ISPIA Marconi
  • 7. · La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente, Video realizzato dagli studenti dell ISPIA Marconi · Risultati dell indagine conoscitiva, Gli studenti dell IPSIA Marconi · Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza 4 Convegno: Amianto: rischi per la salute, prevenzione e ruolo delle Istituzioni , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto Uffugo (CS), 26 febbraio 2016 · La locandina · Amianto: rischi per la salute, prevenzione e ruolo delle Istituzioni, Eva Porchia, Adele Santoro, Martina Bruno e Francesco Metallo, Classe IV N ITI, indirizzo Biotecnologie Ambientali · L amianto uccide e non tutti lo sanno, Video realizzato dagli studenti dell ITI di Montalto Uffugo · Amianto e sicurezza, Dott. Francesco De Vincenti, Ing Luisa Ferro, Dott.ssa Teresa Oranges, Centro Geologia e Amianto ARPACal · Fisiopatologia delle malattie asbesto correlate, dott. Michelangelo Iannone, CNR · Conclusioni, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza · Il registro dei partecipanti e l attestato di partecipazione 5 Convegno: La gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel rispetto dell ambiente e della salute , Aula Magna IPSIA ITI, Montalto Uffugo (CS), 14 maggio 2016 · La locandina · La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell ambiente e della salute, Dott. Beniamino Falvo, Geologo · La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell ambiente e della salute, Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
  • 8. 6 APPENDICE: · Documentazione fotografica degli eventi · La rassegna stampa · Video degli Studenti di Cosenza n.1 · Video degli Studenti di Cosenza n.2 · Video degli Studenti di Montalto Uffugo
  • 9. Il Progetto Conoscenza e Tutela della Salute Ambientale I.I.S. IPSIA G. MARCONI , Cosenza Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS)
  • 10. Il Progetto Conoscenza e Tutela della Salute Ambientale I.I.S. IPSIA G. MARCONI , Cosenza Lic.Sc. ITE A. GUARASCI , Rogliano (CS)
  • 11.                       ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE IPSIA “MARCONI”- COSENZA LS-ITC “GUARASCI” - ROGLIANO PROGETTO : “CONOSCENZA E TUTELA DELLA SALUTE AMBIENTALE “ MOTIVAZIONI Negli ultimi anni il rapporto con l’ambiente rappresenta una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana. Tale rapporto ha una sua concretezza se si ha una corretta informazione su tutti i fattori che incidono sull’ambiente e le conseguenze negative delle azioni esercitate dall’uomo sul territorio. Molte, infatti, sono le azioni antropiche che non tengono conto dell’equilibrio proprio (naturale) del territorio quali, per esempio: -uso indiscriminato del suolo (es.: cementificazione delle coste) -assenza di manutenzione del territorio (es.: rispetto degli alvei dei fiumi) Tali azioni portano ad alterazioni fisiche, chimiche e biologiche dell'ambiente che si ripercuotono sia sulle risorse indispensabili alla vita, come l'acqua, che sulle stesse opere fatte dall'uomo per rendere migliori le sue condizioni di sussistenza. Inoltre bisogna considerare quelle situazioni di contaminazione ambientale dovute all’assenza di un programma di interventi ed attività volti a ridurre o eliminare i rischi di esposizione della collettività a diversi agenti patogeni quali: amianto, radon, radiazioni elettromagnetiche, inquinanti derivanti dalle discariche di rifiuti abusive, ecc.. A tutt’oggi non esistono linee guida od indicazioni rivolte alla scuola da parte della Regione Calabria finalizzate espressamente alla formazione ed educazione ambientale. Né esiste, di conseguenza, un sistema di valutazione di progetti che realizzino attività didattiche ed educative. Nasce, quindi, la necessità di instaurare una gestione del territorio che non tenga conto, come si è fatto finora, soltanto degli aspetti economici, ma anche dei problemi di salvaguardia della salute ambientale. Il progetto educativo che si propone nasce proprio da queste considerazioni e motivazioni. Si tratta di un percorso educativo ambientale che, attraverso la conoscenza (sapere), induce comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere ambientale e, quindi, della collettività. Esso tiene conto, inoltre, della considerazione che un ambiente pulito è legato in modo imprescindibile alla salute e che un ambiente contaminato comporta la nascita di malattie: ambiente pulito = salute; ambiente contaminato = malattia
  • 12. Bisogna ricordare, infine, che il diritto alla salute è contenuto nell’art. 32 della Costituzione che così dispone: “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite per gli indigenti”. IL PERCORSO DEL PROGETTO E GLI OBIETTIVI Il progetto che si propone, come già accennato, ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze sui legami tra fonti di inquinamento ed effetti negativi sulla salute, sugli strumenti e i metodi per l’analisi delle interazioni tra ambiente e salute, sulle modalità di gestione delle situazioni complesse. In particolare esso mira a far sì che gli studenti vengano a conoscenza del territorio in cui vivono, prendano consapevolezza delle emergenze ambientali esistenti e indichino le forme di tutela possibili. Le principali emergenze ambientali che verranno trattate (fermo restando la possibilità di poter considerare altre situazioni emergenziali) riguarderanno “il problema rifiuti” ed il “problema amianto” presenti nel nostro territorio, ancora sottovalutati e non adeguatamente considerati. Anche il problema dell’amianto, che nel territorio calabrese è molto più diffuso di quanto si possa pensare, rappresenta una minaccia per la salute e l’ambiente. Pertanto si ritiene utile avviare un’informazione agli studenti dei rischi di esposizione (e conseguenti danni alla salute), anche al fine di sviluppare la giusta consapevolezza di questa problematica nelle future generazioni ed agire in modo responsabile nell’ottica di uno sviluppo sostenibile Il percorso del progetto (che evidentemente dovrà farà parte del percorso formativo della classe e del POF) si fonda sulle seguenti direttrici di obiettivi formativi e didattici: Direttrice 1: far acquisire agli studenti come la prevenzione delle malattie di origine ambientale richiede uno sforzo complesso di azioni sia sui comportamenti che sugli stili di vita; Direttrice 2: agire per salvaguardare l’ambiente soprattutto con le misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai rischi ambientali ed, in particolare, a quello dei rifiuti e dell’amianto. Direttrice 3: avere coscienza delle conseguenze positive e negative dell’azione dell’uomo sul territorio e rispettare l’ambiente; Direttrice 4: formulare ipotesi relative a possibili interventi per migliorare l’ambiente in cui si vive; Direttrice 5: esame di modelli di sviluppo economico in armonia con lo sviluppo sostenibile. METODOLOGIE L’attuazione del progetto richiede metodologie di approccio integrate e multidisciplinari . Ci si avvarrà di lezioni specifiche, ricerca e lavori di gruppo, raccolta dati territoriali su siti inquinati, questionari strutturati. Sono previsti incontri scientifici sulle seguenti tematiche: RIFIUTI ‐ I rifiuti e conseguenze sulla salute ambientale. Legislazione ambientale ‐ Rifiuti e raccolta differenziata ‐ Rifiuti: Legislazione europea di riferimento (riduzione, raccolta, riuso, riciclo) ‐ Trattamento dei rifiuti (termovalorizzatore e discarica controllata)
  • 13. AMIANTO ‐ Contaminazione ambientale da amianto e rischi sulla salute”. ‐ “Rilevazione e classificazione dell’amianto” ‐ “Le malattie asbesto correlate” ‐ “La legislazione di riferimento sull’amianto” DESTINATARI Il progetto si rivolge alle classi terze/quarte delle scuole IPSIA Cosenza, ITI Montalto Uffugo, Liceo Scientifico e ITC di Rogliano. Il progetto, inoltre, è aperto anche agli alunni con bisogni educativi speciali, ai fini della loro inclusione nel processo educativo ambientale. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Il progetto prevede una serie di approfondimenti durante le ore curriculari con il coinvolgimento di tutti gli insegnanti delle classi interessate. I tempi saranno concordati nei consigli di classe e prevedono anche l’utilizzo dei laboratori multimediali. Alla fine del percorso gli studenti realizzeranno un loro lavoro, attinente con il territorio, sulla tematica scelta (rifiuti, amianto od altro) da riportare su un CD, in formato proiettabile ed editabile, in modo da essere presentato nel convegno finale in cui saranno presenti tutte le classi interessate al progetto. Dovranno relazionare sul lavoro svolto due/tre alunni per classe. RESPONSABILE DEL PROGETTO Responsabile del progetto è il prof. Giuseppe Infusini al quale è stato conferito dal Dirigente Scolastico (in collegio docenti) l’incarico di referente ambiente e salute della Scuola. Lo stesso si avvarrà, per ogni sede interessata, di un docente referente all’uopo nominato dal collegio dei docenti. TEMPI DI ATTUAZIONE Il progetto sarà di durata annuale. COSTI L’attuazione del progetto non recherà oneri finanziari a carico dell’Istituto ed il coinvolgimento degli Enti ed esperti del settore è a titolo gratuito. La Scuola avrà comunque cura di stampare locandine ed inviti per la manifestazione conclusiva. Dovrà, inoltre, garantire una visita guidata presso un impianto di trattamento dei rifiuti della provincia di Cosenza (Calabra Maceri, Ecoross, ecc..)
  • 14. COLLABORAZIONI ESTERNE -OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO ONA_Onlus, Comitato Provinciale di Cosenza, con sede in Montalto Uffugo (Cs), Via Trieste- tel. 0984 934570 - www. onacosenza.it. - ArpaCal Cosenza _ Centro geologia ed amianto - ASP Cosenza ATTIVITA’ INTERMEDIE PREVISTE Il progetto prevede lo svolgimento di attività informative intermedie secondo il seguente prospetto: Attività intermedie previste Contenuti Luoghi Relazione esperto ONA Evoluzione storica del concetto “ambiente”. Sostenibilità ambientale e legislazione di settore Seminario in Aula Relazione Esperto (Medico ASP) Trattamento dei rifiuti: metodologie ed impatto ambientale Seminario in Aula Relazione esperto ONA La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell’ambiente Seminario in Aula Relazione esperto ONA Contaminazione ambientale da amianto e conseguenze sulla salute Seminario in Aula Cosenza, li 23 Ottobre 2015 Il referente del progetto Prof. Giuseppe Infusini  
  • 15. Convegno Tutela della Salute Ambientale e della Sicurezza Alimentare Aula Magna Lic.Sc. ITE A. GUARASCI Rogliano (CS), 13 febbraio 2016
  • 16.
  • 17. Indirizzo di saluto Prof.ssa Mariarosa De Rosa Dirigente Scolastico Istituto Istruzione Superiore Guglielmo Marconi Antonio Guarasci
  • 18. Saluto della Prof.ssa Mariarosa De Rosa Dirigente Scolastico Istituto Istruzione Superiore Marconi/Guarasci L Istituto che rappresento ha voluto sostenere con convinzione il progetto di educazione ambientale proposto dal prof. Giuseppe Infusini al quale ho conferito la nomina di referente salute ed ambiente dell Istituto. Ho avuto modo di apprezzare i contenuti e l articolazione del progetto, unico nel suo genere, il primo che si svolge con il contemporaneo coinvolgimento di tre scuole con diversi indirizzi di studio e dislocate in aree diverse. Le diverse tematiche del percorso educativo (gestione rifiuti, sicurezza alimentare, rischio amianto) sono state accolte con interesse da alunni e docenti. La novità assoluta del progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale , la cui attuazione è in linea con gli obiettivi della Legge 107/2015 (Buona Scuola) è che quella di indirizzare gli alunni a conoscere in maniera diretta le problematiche ambientali dei territori in cui vivono, divenendo protagonisti attivi di una diagnosi ambientale che rappresenta il primo passo necessario alla formazione di quella cultura ambientale che le nuove generazioni devono tendere ad acquisire. Oggi necessita, infatti, preservare il territorio da quelle azioni antropiche che vanno nella direzione opposta rispetto a quella della sostenibilità ambientale alla quale, invece, bisogna mirare per il futuro delle generazioni che seguiranno. Tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie alla disponibilità dell Osservatorio Nazionale Amianto, Comitato Provinciale di Cosenza, della quale il prof. Infusini è il Coordinatore Provinciale. L ONA Cosenza ha assicurato il patrocinio gratuito di tutte le tre iniziative programmate nei plessi scolastici di Rogliano, Cosenza e Montalto Uffugo, assicurando, altresì, la presenza di esperti, di rappresentanti delle istituzioni e dei propri delegati ONA ai rapporti con le scuole. Il convegno di oggi, al pari degli altri due che si terranno a Cosenza il 23 ed a Montalto il 26 febbraio, rappresenta la tappa conclusiva, ma non esaustiva, di un percorso che spero si ripeta negli anni a seguire ampliando le aree e le tematiche di interesse. Sento il dovere, quindi, di ringraziare il prof. Infusini per l impegno che sta profondendo in questo progetto, l Associazione ONA per la sua disponibilità e sensibilità, gli alunni per l interesse e la partecipazione che stanno mostrando in questo percorso didattico di culturale ambientale, i referenti di sede nominati dal prof. Infusini per il lavoro che stanno svolgendo con le classi, il dott. Luciano Greco, dirigente dell Ambito Territoriale Provinciale per il sostegno che ha da subito offerto all iniziativa e tutti i relatori e docenti che prenderanno parte agli eventi che seguiranno.
  • 19. Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale Prof.ssa Marilena Fera Docente ITE Rogliano Prof.ssa Mariella Scornaienchi Docente Lic. Sc. - ITE Rogliano Referenti del progetto per la sede di Rogliano
  • 20. Il Progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale Anno scolastico 2015/2016 Istituto Istruzione Superiore Guarasci /Marconi Sedi di : Rogliano - Cosenza - Montalto Il Liceo Scientifico e l Istituto Tecnico Economico A. Guarasci di Rogliano facenti parte dell Istituto d Istruzione Superiore G. Marconi di Cosenza, hanno partecipato al progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale approvato dal Collegio dei docenti su proposta del prof. Giuseppe Infusini, nella sua qualità di referente salute ed ambiente dell intero Istituto. La nostra scuola si è occupata, in modo particolare, della Sicurezza alimentare e dei rifiuti, con particolare attenzione alla raccolta differenziata, mentre le altre sedi hanno affrontato La gestione dei rifiuti nel rispetto dell ambiente ed il Rischio amianto . A Rogliano le classi coinvolte sono state le classi prime, sia dello Scientifico che della Ragioneria. La classe Prima ITE guidata dalla prof.ssa Marilena Fera, insegnante di Italiano, Storia ed Educazione alla Cittadinanza, ha elaborato un percorso interdisciplinare sull alimentazione e la responsabilità ambientale, a cui ha collaborato anche l insegnante di scienze Katia Altomare, caratterizzato dalle seguenti fasi: · I fase: Visita guidata a EXPO per conoscere prodotti e abitudini alimentari di altri paesi. · II fase: Riflessione sul concetto di responsabilità individuale e collettiva nei confronti dell ambiente attraverso l elaborazione di problem solving sugli sprechi dell acqua, la costruzione di tabelle e mappe sui comportamenti a scuola e a casa, piccoli report fotografici sui rifiuti abbandonati dai coetanei. Lavoro di indagine sugli sprechi alimentari, con l elaborazione di dati statistici nazionali e internazionali per attuare confronti e stimolare la discussione in classe. Visita guidata alla Calabra Maceri . · III fase: Percorso propriamente scientifico sui pericoli dell alimentazione e le minacce di biocidio che provengono dall inquinamento, gli effetti sulla salute e le malattie legate ad una alimentazione sbagliata. · IV fase: Lavoro di scrittura creativa e argomentativa: Le filastrocche del mangiar sano - I racconti della nonna durante la guerra - Raccolta di proverbi calabresi sul pane - Indagine sulla lavorazione del pane di Rogliano · V fase: Elaborazione di un power point con tutti i lavori svolti presentato dagli alunni stessi nel convegno del 13 Febbraio 2016 che si è tenuto nell istituto di Rogliano. Le classi IA e IB del Liceo Scientifico, coadiuvate dalla prof.ssa Mariella Scornaienchi, insegnante di Religione, si sono occupate in modo più specifico del problema dei rifiuti e delle possibili soluzioni che il mondo potrebbe elaborare, in particolare il nostro territorio. Il lavoro è stato così caratterizzato:
  • 21. · I fase: Visita alla Calabra Maceri azienda di raccolta e smaltimento rifiuti, sita a Cosenza, insieme agli alunni dell ITE di Rogliano e del Marconi di Cosenza e Montalto, con lo scopo di far prendere coscienza dell enorme problema che riguarda i rifiuti, assumere consapevolezza sui vantaggi che la raccolta differenziata arreca al nostro territorio e come i rifiuti possano trasformarsi in risorsa economica. Discussioni in classe sulle problematiche affrontate. · II fase: Indagine sul territorio. Gli alunni, hanno realizzato delle interviste ad alcuni sindaci della provincia di Cosenza su come è stata organizzata la raccolta differenziata nei loro paesi, i vantaggi ottenuti con questo sistema e i problemi ancora irrisolti. · III fase: Il materiale raccolto è stato organizzato in report fotografici e video registrazioni presentate nel convegno sopra citato, in presenza di esperti del settore che hanno relazionato sulla situazione calabrese. La partecipazione dei ragazzi è stata attiva e fruttuosa, lo testimoniano le prove di verifica che hanno avuto esiti positivi. Un ringraziamento particolare va al prof. Giuseppe Infusini, promotore del progetto, ed alla prof.ssa Rosaria Ginese, quale referente del progetto per la sede di Cosenza, per averci coinvolto attivamente e alla dirigente Mariarosa De Rosa che ha permesso la realizzazione delle attività sopra specificate. prof.ssa. Mariella Scornaienchi prof.ssa Marilena Fera
  • 22. Alimentazione ecologica Dott.ssa Rosanna Labonia Responsabile U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione A.S.P. Cosenza
  • 23. Alimentazione ecologica Dott.ssa Rosanna Labonia Responsabile Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione D.S. Valle Crati ASP Cosenza Alimentazione ecologica o nutrition ecology è un termine recente, una scienza interdisciplinare che esamina tutte le componenti della catena alimentare e ne valuta gli effetti secondo la salute umana,l ambiente, la società , l economia. Oggi, non si parla più di alimenti, ma di vero e proprio sistema alimentare per la sua incidenza sulla salute , sull ambiente e quindi sulla qualità della nostra vita. La filiera degli alimenti deve essere studiata sin dal processo di produzione, raccolto, conservazione, trasporto, lavorazione, trasformazione, confezionamento, commercio, distribuzione, consumo, cercando di individuare le vie migliori per una sostenibilità di un stile alimentare nuovo ed efficace che tenga conto della salute degli uomini e della terra. L obiettivo della nutrizione ecologica è quello di studiare e modificare le abitudini alimentari per migliorare la nostra salute, individuare e modificare l impatto ambientale del cibo (impronta ecologica/ecological footprint) . Importantissimi sono gli interventi di educazione della popolazione atti a modificare latteggiamento della collettività nei confronti del consumo alimentare e del comportamento individuale. Bisogna educare la gente a mangiare diversamente privilegiando cibi amici della salute e dell ambiente , sarà possibile così salvaguardare la salute della collettività e la salute del pianeta. La dieta mediterranea molto utilizzata nel passato e abbandonata nel periodo del boom economico degli anni 60-70, perché povera, perché poco attraente rispetto ad altre modalità alimentari provenienti dalla ricca America, e un modello nutrizionale sostenibile . Fa bene alla salute: previene patologie come diabete, obesità ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari,alcuni tipi di neoplasie. Fa bene all ambiente: è fatta soprattutto da cibi locali a km zero,con risparmio di carburante, con minore CO2 in atmosfera , meno imballaggi, minore problema di smaltimento Fa bene all economia della nostra regione Calabria:si risparmia sui costi, serve a valorizzare e rilanciare i prodotti locali regionali, tipici,di stagione e non di serra. Se confrontiamo l immagine della Piramide alimentare classica con la Piramide ambientale vedremo due immagini identiche ma capovolte
  • 24. Questo a voler significare che dobbiamo consumare prevalentemente gli alimenti che fanno bene alla nostra salute perché gli stessi , hanno anche un basso impatto ambientale, contrariamente a quelli che dobbiamo mangiare con parsimonia che hanno un alto impatto ambientale. Il futuro della nostra alimentazione , della nostra salute,del Pianeta sta anche nell agricoltura e nel legame inscindibile tra territorio e cibo, soprattutto dopo il passaggio da agricoltura rurale ad agricoltura industriale . E indubbio che a parità di dieta i metodi di produzione chimico-intensivi con ampio uso di pesticidi e prodotti chimici, hanno un impatto ambientale maggiore rispetto ai metodi biologici, cosi come a parità di tipologia di produzione maggiore è il consumo di carni e di alimenti di origine animale, maggiore è l impatto ambientale. A questo si deve aggiungere, così come ci ricordano le due piramidi alimentari rovesciate, che l alimentazione basata in maggior parte sui prodotti vegetali e di origine biologica è anche più salutare per l organismo umano. Il problema dei pesticidi in agricoltura è dovuto al cosiddetto residuo ossia quello che rimane dopo che la sostanza chimica ha agito ed al multi residuo dovuto a più sostanze chimiche usate per agenti patogeni diversi, su una stesso tipo di coltura. Bioaccumulo nell organismo, persistenza ambientale, inquinamento delle falde acquifere superficiali e profonde, contaminazioni della catena vegetali-erbivori-uomo, si intrecciano in una spirale pericolosa per la salute dell uomo e dell ambiente. Da valutare anche l impatto che la produzione di cibo ha sul clima e sui cambiamenti climatici : cibo,energia e trasporti sono i tre fattori principali, ma il cibo è il più potente, perché in termini quantitativi ha il maggior impatto ambientale . Ha il maggior livello di scelta personale,non dipende da normative, da fonti alternative ecc. e sul cosa mangiare il singolo consumatore ha pieno potere , si può applicare subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano modifiche di infrastrutture e di tecnologie usate.
  • 25. La rivista scientifica The Lancet nel settembre 2007 nell articolo Cibo, allevamenti, energia, cambiamenti climatici e salute ha spiegato quanto questi aspetti siano correlati tra di loro e come già da tempo si parla di queste tematiche per le quali non esistono soluzioni tecnologiche, se non quella di modificare i nostri stili alimentari. Quando si parla di sicurezza alimentare si pensa solamente alla qualità del cibo intesa come contenuto nutrizionale e come controlli sanitari sulla presenza di patogeni e contaminanti . Questa è una sicurezza alimentare a breve termine che trascura gli aspetti più importanti e complessi di medio e lungo termine , quali la sostenibilità. E importante quindi valutare la qualità globale del cibo, il L.C.A.(Life Cicle Assessment) cioè il calcolo dell impatto lungo il ciclo di produzione del cibo, lo smaltimento degli scarti , l influenza degli stili alimentari sul clima, sulla nutrizione del mondo , sulle malattie legate all alimentazione (obesità , sovrappeso, fame) sui costi del cibo , sul clima, sulla deforestazione , solo così si potrà parlare di sicurezza alimentare a largo raggio ed a lungo termine. Compito dei medici di Sanità pubblica è quello di puntare sull educazione alimentare ed ambientale per prevenire patologie come diabete, obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari , alcuni tipi di neoplasie . Nel contempo è necessario valorizzare e promuovere le produzioni locali, per creare un legame solido con il territorio, per introdurre il concetto di difesa della biodiversità e del patrimonio rurale come tema fondamentale delle nuove generazioni, perché il cibo non è astratto ed indipendente dal contesto naturale in cui avviene la produzione. Alimentazione ecologica per inculcare attraverso il cibo una nuova cultura alimentare ed una responsabilità verso l ambiente e verso il prossimo, creando i presupposti nei cittadini di domani , di una coscienza ecologica che altro non è che garanzia di diritto alla vita. Bibliografia: Cristopher L. Weber and Scott Matthews, Food-Miles and the Relative Climate Impacts of Food Choices in the United States Environ. Sci. Technol. 16 aprile 2008 Foodwatch, Klimatter Bio? 25 aug 2008 Meno proteine animali per l umanita Le Scienze 11 aprile 2006 Convegno: Educazione allo sviluppo sostenibile Unesco Udine 21 dicembre 2007
  • 26. 1 ALIMENTAZIONE ECOLOGICA Dott. ROSANNA LABONIA IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE ASP CS ROGLIANO 13.02.2016 Nutrition ecology E un termine recente E una scienza interdisciplinare che esamina le componenti del sistema alimentare e ne valuta gli effetti secondo: SALUTE UMANA AMBIENTE ECONOMIA SOCIETA
  • 27. 2 SISTEMA ALIMENTARE Oggi non si parla piu di alimenti , ma di vero e proprio sistema alimentare incide significativamente sulla QUALITA DELLA VITA SALUTE AMBIENTE OBIETTIVO Studiare e quindi modificare: Le abitudini alimentari per migliorare la nostra salute Individuare e quindi modificare: Punti critici sull impatto ambientale
  • 28. 3 Attraverso l alimentazione introduciamo nel nostro organismo tutto quello che ci serve per sopravvivere e che, metabolizzandolo, diventa parte di noi. L uomo e cio che mangia OGGI OCCORRE DIRE L INVERSO: L UOMO MANGIA CIO CHE E OSSIA L UOMO DI OGGI INGERISCE ALIMENTI FRUTTO DELLA CULTURA E DEL CONTESTO IN CUI VIVE: FAST FOOD,PIATTI PRONTI A CUOCERE JUNKER FOOD CIBI CONTAMINATI DA SOSTANZE CHE DERIVANO DA INQUINAMENTO ESTERNO
  • 29. 4 Errato modo di alimentarci in qualita e quantita Per nutrirsi bene: QUALITA saper scegliere gli alimenti con cui nutrirsi QUANTITA saper scegliere le quantità necessarie METODO saper distribuire il cibo nella dieta giornaliera Dieta sostenibile E necessario promuovere un consumo alimentare RESPONSABILE (Consumatori intelligenti e cittadini consapevoli delle proprie scelte d acquisto) Rispettando: Il gusto, le tradizioni La salute dell uomo, degli animali, del pianeta Un cibo sano che faccia bene alla nostra salute ecosostenibile Per far si La Terra conservi integra la sua biodiversita
  • 30. 5 Esempio di Dieta sostenibile= Dieta Mediterranea Non e una teoria , e un modello nutrizionale Si chiama Mediterranea perche si ispira a modelli nutrizionali dei popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo Molto utilizzata nel passato La Dieta Mediterranea viene abbandonata nel periodo del boom economico anni 60-70 Perche povera Perche poco attraente rispetto ad altre modalita alimentari provenienti dalla ricca America che cos e la DIETA MEDITERRANEA? Essa non è semplicemente un paniere di alimenti opportunamente distribuiti nel tempo e nelle quantità un insieme armonico di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni, che vanno dal paesaggio alla tavola, (Comitato di valutazione Unesco). dichiarata nel 2010 patrimonio immateriale dell umanità dall Unesco
  • 31. 6 Dieta mediterranea Cereali Frutta Verdura Legumi Olio d oliva Camminare : Alternative più economiche rispettose dell'ambiente e salutari
  • 32. 7 Dieta Mediterranea e modello nutrizionale sostenibile Fa bene alla salute: previene patologie come Diabete,obesita Ipertensione, malattie cardiovascolari, neoplasie Fa bene all ambiente:Cibi sono locali a km zero,con risparmio di carburante, meno Co2 in atmosfera Fa bene all economia della nostra Regione: rilancio dei prodotti regionali,risparmio economico per cibi,locali di stagione non di serra,meno Co2,meno imballaggi meno smaltimento, Per parlare di alimentazione ecologica Importantissimi sono gli interventi di educazione della popolazione atti a modificare l atteggiamento della collettivita nei confronti del consumo e del comportamento individuale Bisogna educare la gente a mangiare diversamente privilegiando cibi amici della salute e dell ambiente , sara possibile cosi salvaguardare la salute della collettivita e la salute del pianeta.
  • 33. 8 SICUREZZA ALIMENTARE ( valore nutrizionale / assenza di patogeni/contaminanti ) a breve termine Malattie legate all alimentazione (malattie del benessere) Fame nel mondo Inquinamento Deforestazione Cambiamenti climatici Sostenibilita Cibo Energia Trasporti Di questi 3 fattori il cibo e il piu potente 1)ha il maggiore impatto 2)ha il maggior livello di scelta personale, sul che cosa mangiare il singolo consumatore ha pieno potere 3) si puo applicare subito
  • 34. 9 Doppia Piramide Alimentare= Dieta mediterranea ha il 60% in meno di impatto ambientale rispetto alla dieta americana Dieta mediterranea Studiata da Ancel Keys 1kg di carne occorrono 10 Kg di foraggio 1 Hamburgher 2.400 litri di acqua Colombia 45 milioni di ettari coltivati, solo 5 milioni per coltura cibo per sfamare gli abitanti Brasile 16 milioni di persone malnutrite esporta 16 milioni di tonnellate di soia, il 90% soia nel mondo è destinata agli animali
  • 35. 10 Il futuro dell alimentazione, della nostra salute , del Pianeta Sta anche nell agricoltura nel legame inscindibile tra territorio e cibo Storicamente l agricoltura si è basata sull auto- organizzazione e sull associazionismo fra produttori agricoli PASSAGGIO :Da Agricoltura Rurale ad Agricoltura Industriale (importanti risultati di produttivita agricola) Agricoltura industriale, biotecnologica rappresenta un cambiamento radicale nella storia dell uomo, sistema vasto e fortemente concentrato di forze scientifiche,finanziarie e politiche Agricoltura Industriale( per alcuni migliore modello produttivo possibile)= PESTICIDI Sostanze chimiche per distruggere Erbe, acari, insetti, funghi Problema dei pesticidi Residuo:quello che rimane dopo che la sostanza chimica ha agito Anche se,rispetto agli altri anni, i campioni alimentari sono piu regolari, nel 2011 c è stata una maggiore presenza di campioni multi residuo Persistenza ambiente /Bioaccumulo nell organismo Inquinamento di falde acquifere superficiali e profonde CONTAMINAZIONE Vegetali erbivori-uomo
  • 36. 11 PESTICIDI Captano,(Bentazone,Imidacloprid,carbendazim H2O) Clorphyrifos, Boscalid, Fosmet, Dicloran, Dimetoato, Diazione. Clorphyrifos(interferente endocrino) Glifosato (Ampa aminometilfosfonico) (cancerogeno, mutageno) Medical College della Virginia una persona in media consuma fino a due chili di pesticidi ogni anno Amianto Biossido d azoto Anidride solforosa Metalli pesanti Diossina PCB Nitriti Nitrati Tributilstagno Residui Pesticidi Fumo di sigaretta
  • 37. 12 Ftalati Per migliorare la modellabilita plastica Alchilofenoli Nei detergenti Composti perfluorati rivestimenti antimacchia Molte sostanze tossiche che derivano dall inquinamento ambientale penetrano attraverso Il sistema respiratorio Cute Mucose MA L ALIMENTAZIONE RIMANE UNA TRA LE VIE PIU IMPORTANTI DI PENETRAZIONE
  • 38. 13 NAVI A PERDERE Koraline 1995 Marco Polo 1993 Mikigan 1986 Jolly rosso 1990 Alessandro I 1991 Aso 1979 Fou Star 1988 Rigel I L'Esercito è intervenuto per contrastare gli incendi e lo sversamento abusivo di rifiuti il 3 Dicembre del 2013 il Governo ha approvato il Decreto sulla Terra dei fuochi. Il 10 Dicembre è pubblicato in Gazzetta Ufficiale
  • 39. 14 Emergenze alimentari Vino al metanolo Chernobyl Diossina Seveso Aviaria Mucca pazza .Il cibo non è qualcosa di astratto indipendente dalle qualita e dalle caratteristiche del contesto naturale e sociale in cui avviene la produzione» . SALUTE, ECONOMIA, QUALITA E QUANTITA DEVONO COINCIDERE Non si puo pensare solo all economia,ne solo alla tecnologia AGRICOLTURA Industriale, Agricoltura SENZA TERRA DEGLI INGEGNERI (Ogm,Nanotecnologie) PUO RAPPRESENTARE IL FUTURO, MA NON SI DEVE MAI DIMENTICARE CHE L AGRICOLTURA NON E SOLO PRODUZIONE DI ALIMENTI MA ANCHE CONSERVAZIONE DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE IDROGEOLOGICHE
  • 40. 15 Per: Prevenire patologie come DIABETE,OBESITA ,IPERTENSIONE,MALATTIE CARDIOVASCOLARI, valorizzare promuovere le produzioni locali, per creare un legame solido con il territorio per introdurre il concetto di difesa della biodiversita e del patrimonio rurale come tema fondamentale delle nuove generazioni perche il cibo non è indipendente dall ambiente Educazione Alimentare Educazione ambientale l ambiente e le sue risorse non sono rinnovabili e creano percio in tutti noi una preoccupazione crescente e condivisa Abbiamo il dovere di insegnare a noi stessi ed ai ragazzi il rispetto verso Madre Natura e verso i prodotti che Essa ci propone con i suoi ritmi e le sue stagionalita .
  • 41. 16 L uomo e cio che mangia e siccome non sappiamo cosa mangiamo forse abbiamo smarrito la nostra identita Che e necessario ritrovare anche attraverso gli alimenti Dobbiamo pensare alle future generazioni.Il Pianeta non e nostro, lo abbiamo in prestito e dobbiamo restituirlo. Abbiamo bisogno di tante cose, di gratificazione, di amore cibo buono, sano,pulito, che faccia bene alla nostra salute, all ambiente che tuteli e conservi la biodiversita .Nessuno ha la chiave Per risolvere il problema ma ciascuno di noi è chiamato per il suo possibile a concorrervi GRAZIE Dott. ROSANNA LABONIA IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE D.S. Valle Crati ASP CS
  • 42. Determinanti ambientali della salute: quando il corpo è ambiente Dott.ssa Maria Laura Corradi Ricercatrice Sociologia della Salute e dell Ambiente Gender Studies Università della Calabria
  • 43. Determinanti ambientali della salute: quando il corpo è ambiente Maria Laura Corradi Ricercatrice Sociologia della Salute e dell Ambiente Gender Studies Università della Calabria Sono molti gli aspetti della salute umana influenzati dall ambiente; infatti buona parte delle malattie possono essere iniziate, stimolate, aggravate o scatenate da fattori ambientali. L interazione tra le persone e il loro ambiente è da considerarsi come il più importante aspetto della salute pubblica: nei paesi anglofoni - dal nord america al subcontinente indiano a quello australe - la environmental health, la salute ambientale è una area disciplinare stabilita da tempo, che conta molte pubblicazioni. Essa è un segmento della salute pubblica che studia, valuta e controlla l impatto che l ambiente ha sulla salute delle persone, senza prescindere dall impatto delle varie attività umane sull ambiente. Parlare di salute ambientale significa affrontare problemi di tipo diverso: da quelli che riguardano il trattamento e la dislocazione dei rifiuti liquidi, solidi chimici o radioattivi all inquinamento nel mare, in terra o nell aria, dal controllo sui cibi, alla purificazione dell acqua, dalla riduzione dello stress sul lavoro, alle misure per proteggere chi lavora, dalle piogge acide al buco di ozono, dal riscaldamento globale all impoverimento del terreno. Questi problemi in molti paesi sia occidentali che del terzo mondo sono affrontati da team interdisciplinari di scienziati, medici, epidemiologi ingegneri, economisti, avvocati, sociologi, matematici, ambientalisti ed esperti di policy making. Su questo tema, sulle determinanti ambientali della salute e sull orientamento della ricerca a fini preventivi ovvero con il fine specifico della eliminazione delle cause scontiamo un evidente ritardo nel nostro paese. Spesso la nostra ricerca non è spendibile in tal senso. L autonomia delle scienze della salute e ambientali dal potere politico ed economico. Come sosteneva Tomatis, ex direttore della International Agency on Research on Cancer (Iarc) Che gran parte della ricerca che si fa oggi nel mondo, e quindi che gran parte dei ricercatori operanti oggi nel mondo siano al servizio diretto o indiretto delle grandi corporation non è mistero per alcuno. Le corporation farmaceutiche e agro-alimentari acquisiscono, si potrebbe anche dire più brutalmente adescano e comperano, quanti più ricercatori qualificati è possibile per potenziare settori di ricerca orientati prima e soprattutto al massimo profitto raggiungibile. Che poi alcuni prodotti di quella ricerca siano anche utili ai malati o al pubblico generale è inevitabile, ma non è certo una giustificazione all impero assoluto, oculato e spietato del grande potere economico sulla produzione scientifica, sia questa indirizzata alla produzione di medicamenti e kit diagnostici o alla produzione di piante, animali e alimenti manipolati geneticamente. Una parte dei ricercatori che sono stati palesemente acquisiti dalle corporation, ne subiscono pertanto l influenza e il condizionamento in maniera più o meno diretta, sia attraverso finanziamenti di progetti di ricerca e saggi clinici controllati impostati su canali graditi e in sintonia con gli interessi del donatori, sia in maniera ovvia ma altrettanto efficace, dal finanziamento di congressi e manifestazioni scientifiche e dalla partecipazione alle stesse. Una parte infine persiste a scegliere liberamente e autonomamente la ricerca che intende fare, e rifiuta sia i pesanti
  • 44. condizionamenti impliciti in certe richieste di fondi, che le blandizie più discrete, ma esse pure condizionanti, offerte in vari modi e per svariati cammini e approcci, la cui accettazione rende la vita del ricercatore più gradevole e il cui rifiuto per contro ne accentua le difficoltà. Alla scelta di un tale orientamento autonomo e indipendente può contribuire in maniera determinante la fedeltà al principio morale per il quale la scienza deve essere messa totalmente a servizio e a protezione dell umanità . Le determinanti ambientali vanno considerate tenendo conto delle radici socio-economiche dei problemi. Alcuni fattori ambientali sono uguali per tutti, ma è sulle differenze che si giocano le politiche della salute diversità e disuguaglianze tra i vari paesi ed al loro interno, nella distribuzione dei rischi, nell incidenza di malattie, nell accesso a diagnosi e cure. Occorre quindi Collocare le differenze e le disuguaglianze sociali all interno del contesto ambientale e non in maniera avulsa dal contesto. Attorno alle variabili fondamentali classe, etnia, genere, religione, età, orientamento sessuale ovvero attorno alle appartenenze ed alle differenze in generale - si articolano disuguaglianze ed inequità nella salute. Questo è rilevabile attraverso le ricerche analizzate, in molti paesi nel mondo, in forme e modi diversi. Abbiamo anche osservato che l ambiente, sia esso fisico, chimico o sociale, influenza fortemente la salute umana. Anche le variabili culturali vanno riconsiderate come parte di un tutto, un tassello del mosaico: per esempio, nel momento in cui dobbiamo pensare alla prevenzione dell Aids o di altre malattie, la religione è un fattore ambientale sia nel suo aspetto abilitante che ostacolante. Possiamo ora considerare il fatto che l ambiente non è solo un elemento esterno a noi: ne facciamo parte. Anche il corpo è ambiente. Nelle culture indigene, la separazione fra i soggetti e con la natura non esiste. Come narra un proverbio Nativo-americano, tutto ciò che succede alla terra succede agli esseri che vivono sulla terra da questo punto di vista non c è separazione tra il mondo e chi lo abita. Il nostro corpo stratifica le esperienze che facciamo dal momento della nostra nascita. Letteralmente noi incorporiamo, incarniamo la nostra storia, chi siamo. Il nostro corpo rappresenta una forma di consapevolezza ambientale, in un certo senso il nostro corpo è la coscienza dell ambiente. Se rivolgiamo il nostro sguardo alle malattie fisiche e mentali possiamo trovare le chiavi per capire gli effetti di squilibri ambientali sia a livello dell ambiente ecologico che sociali: un filo sottile unisce lo sfruttamento dissennato della natura a quello degli esseri umani, l inquinamento atmosferico a quello delle relazioni sociali, la violenza domestica al mobbing sul posto di lavoro. La malattia fisica o mentale è il sintomo di un profondo squilibrio, la voce di una resistenza che il corpo mette in atto. Quando si parla di sostenibilità umana, ci si riferisce precisamente a questo: ai limiti del corpo rispetto all ambiente Da questo lavoro emerge La necessità di studiare i fondamenti sociali della salute e della malattia capendo le relazioni fra di loro, ove le disuguaglianze si sommano, Vi è un crocevia al centro del quale si collocano molti dei fenomeni che riguardano le ineguaglianze nella salute: il crossroad - modello teorico esplicativo la cui maternità spetta ad, e Gloria Anzaldua, Cherri Moraga, Angela Davis, Patricia Hills Collins, che si può rappresentare come interfaccia oppure come confluenza tra variabili diverse. Ad esempio uno studio sulle donne di colore anziane di basso reddito (low-
  • 45. income) si può rappresentare in questo modo, tracciando l incrocio in maniera congrua ai risultati: non tutte le variabili pesano uguale. Va messo in luce come le appartenenze (di classe, etnica di genere e di età) non solo si intersecano ma spesso si sommano nella produzione di ingiustizie sociali che generano malattie. Ad esempio in Brasile le ricerche ci indicano che all interno della stessa popolazione, negli ospedali di aree svantaggiate, le donne di colore povere che si recano nelle emergency room per problemi legati alla gravidanza o al parto sono oggetto di un trattamento peggiore rispetto alle donne povere ma bianche. Alcune variabili possono presentare anche fenomeni di confluenza. Laddove manca un sistema sanitario nazionale che garantisca universalità dell accesso, per esempio alla diagnosi precoce, l etnia diventa classe: appartenere ad un gruppo etnico svantaggiato significa non essere ammessi a programmi di prevenzione secondaria non per cause razziali ma economiche. Lo stesso si può dire per lo status delle persone che vivono nelle riserve indiane e in campi profughi: tali condizioni tendono ad obliterare le differenze di classe seppure permangono quelle di genere e di età. Nella mia esperienza le patologie riscontrate erano molto simili tra popolazioni native-americane e campi profughi palestinesi (in contesti geopolitici molto diversi); oggi alcuni studi stanno evidenziando che tali condizioni dissimili hanno in realtà comuni denominatori e quindi possono produrre nelle popolazioni quadri di salute e malattia analoghi. Studiare gli effetti delle disuguaglianze sociali sulla salute significa spesso guardare con occhi diversi alle cause di malattia. Un metodo è quello della ricerca di cluster di incidenza: si parte cioè dal dato di un maggiore peso quantitativo di una patologia in una determinata area, occupazione, gruppo sociale e se ne cercano le determinanti le cause di una maggiore esposizione, o l interazione tra più fattori di rischio presenti simultaneamente. E il caso degli studi sui lavoratori dell amianto, sui militari, sulle assistenti di volo o sugli abitanti di quartieri in cui si riscontrano campi elettromagnetici elevati. Un altro metodo, che in un certo senso si muove in direzione opposta è quello di guardare ad un particolare gruppo svantaggiato e di confrontarne le condizioni di salute con altri gruppi sociali o con l average nazionale: ad esempio gli studi sugli abitanti delle townships, baraccopoli nell Sudafrica neoliberista, oppure sulle lavoratrici Chicanas in California, sugli aborigeni in Australia, o sui Dalit e gli Adivasi in India. Questi due metodi - il primo legato alla tradizione epidemiologica, il secondo ai community studies ed alla tradizione sociologica di ricerca/azione - pur presentando punti di partenza diversi non sono in contraddizione, anzi spesso si completano a vicenda. Ad esempio possiamo menzionare le ricerche sulle comunità che vivono nella così nominata cancer ally in Louisiana: una alta incidenza di tumori - emersa in prima istanza da studi di epidemiologia popolare - ha portato attenzione a questa area e ulteriori studi di sociologi hanno messo in luce l accerchiamento (donut syndrome) di intere collettività di persone povere, di colore, e con scarsa capacità di mobilitazione di risorse sul piano del potere: il loro territorio ospitava molti siti (alcuni legali, alcuni illegali) di scarico di rifiuti tossici e nucleari. Le disuguaglianze sociali centrano con la malattia anche se cambiamo prospettiva e guardiamo ai ceti privilegiati talvolta maggiormente a rischio proprio a causa del maggiore accesso a prodotti
  • 46. che altri gruppi sociali non possono permettersi. E il caso dei primi studi sulla correlazione tra cancro al cervello e uso dei telefoni cellulari da parte di top managers ed altri professionisti, prima che questo prodotto diventasse di consumo di massa, e che le ricerche in questo campo subissero una battuta di arresto. Da queste prime considerazioni emergono due modalità che considero importanti: quello della non competizione fra metodi in favore di una loro integrazione e quello della biunivocità dello sguardo sociologico: considerare le disuguaglianze significa osservare il fenomeno sia in negativo che in positivo, assumendo prospettive anche inconsuete e contrastando attivamente i pregiudizi interiorizzati. Un altro metodo per guardare al rapporto tra ineguaglianze sociali e cause di malattia consiste nel prendere una patologia e guardare alle sue variabili di popolazione, secondo l approccio della medicina sociale. Come scienziati/e sociali possiamo contribuire a determinare ed a precisare le cause dell ipertensione, dei problemi gastro-enterologici e cardiaci persino ginecologici e dentistici: buona parte dei problemi di salute tutti i problemi di salute secondo alcune scuole hanno una interfaccia con problemi di natura psicologica e sociale. La nostra disciplina, laddove coinvolta in questi processi contribuisce ad approfondirne le origini e le occasioni di patologie diverse, a fini di prevenzione o di diagnosi precoce. Questo è un terreno professionale e della ricerca ancora poco consueto nel nostro paese. Mentre guardiamo alle cause sociali di una patologia fisica è importante anche svolgere il percorso opposto, ovvero guardare agli effetti patologici di un problema sociale. Considerare i risvolti medici della violenza sulle donne; le malattie psichiche e fisiche associate al mobbing, al razzismo, all omofobia, significa studiare come le patologie sociali influiscono sulla nostra salute. Quanto sopra esposto rispecchia in entrambe i casi una sola direzione: il sociale come origine sia che si tratti di fattori di malattia che potrebbero essere prevenuti con un intervento sociale (dalla potabilizzazione dell acqua all accesso alle cure) sia che si tratti di una patologia del nostro corpo- società. Ma possiamo procedere ulteriormente se guardiamo oltre: non solo alla causa sociale ed al suo effetto fisico ma anche alla causa fisica (malattia) di effetti sociale: ad esempio la stigmatizzazione dei malati di lebbra nel sud dell India oppure, in positivo, l attivismo che si crea intorno alle persone malate di Aids. E vero che non possiamo né vogliamo tracciare linee meccaniche in alcuna delle direzioni individuate ma il chiasmo che ho in mente (causa sociale/effetto fisico causa fisica/effetto sociale) credo ci aiuti ad analizzare sia i problemi sociali che quelli del corpo/mente (che per brevità chiamiamo fisici ) e la loro relazione in maniera duplice: sia come cause che come effetti. Se il sociale ed il corporeo possono essere entrambi cause ed effetto, si ristabilisce una dialettica circolare per cui diventa meno difficile rivolgere il nostro sguardo all origine del problema al fine di trovare la sua soluzione. Questo ci consente di creare nessi concettuali più dinamici e meno lineari. Ad esempio: se il maggiore problema dei malati di lebbra è quello di condividere lo stesso spazio ospedaliero con i malati di tbc (vengono messi assieme perché entrambi le patologie dipendono da micobatteri della stessa classe e colpiscono persone povere) un lavoro contro il pregiudizio riguardante la lebbra non solo aumenta come sempre il livello di diagnosi precoce, ma aiuta anche i malati a non essere esposti al bacillo di Koch, da cui è più difficile curarsi, e quindi diminuisce la gravità e il tempo di decorso della loro patologia che comincia ad essere percepita
  • 47. socialmente come meno grave della tbc (il che è obiettivamente vero). Ciò retroagisce in più modi: diminuisce il pregiudizio sociale sulla lebbra; incoraggia altre persone a rivolgersi alle cure ospedaliere prima e con maggiore fiducia; restituisce la persona malata alla sua comunità in tempi più veloci - quindi con effetti anche sulle condizioni finanziarie della sua famiglia e sul contesto: se in un villaggio ci sono molte persone malate, tale villaggio ineluttabilmente si impoverisce, meno persone vanno a lavorare, le risorse alimentari scarseggiano e la malattia aumenta. Se si innesca con successo un elemento contrario (es. battaglia al pregiudizio sui malati di lebbra) si crea un circolo virtuoso che può aiutare anche la prevenzione primaria ad insediarsi educando la comunità ad evitare le cause. Il nesso tra ciò che è fisico e ciò che è sociale è stato a lungo esplorato. Nell un caso e nell altro sia quando lavoriamo sulle cause sociali di una patologia, sia quando ci occupiamo di come una patologia che ha riflessi nella società (pensiamo solo a come l attivismo attorno all Aids ha cambiato il modo di porci rispetto alla persona sieropositiva e i nostri stessi comportamenti sessuali) operiamo interfacciando il lavoro dei medici, degli esperti di prevenzione, e di altri professionisti, in un setting interdisciplinare che nella mia esperienza ho trovato proficuo e mind opening: nuove piste di ricerca si aprono quando si attraversano le frontiere disciplinari sia aggregando fattori medici e sociali (ad esempio lo studio dell Istituto Superiore di Sanità su radiazioni ionizzanti d alta quota e stress famigliare nella salute delle assistenti di volo) sia contestualizzando i fattori eziologici calandoli in comunità reali e diversificando i vari elementi, ovvero scomponendoli attraverso il prisma delle categorie sociologiche: un tipo di riflessione spesso sconosciuta in campo medico. Guardare in maniera globale, oltre che locale, i fenomeni che riguardano salute, malattia e ambiente Credo che un approccio comparativo nelle ricerche sul tema salute/malattia, tra i sociologi e le sociologhe di vari paesi e a livello globale, oggi sia urgente. Il World Congress su Social Science and Health tenutosi ad Istanbul che ha radunato centinaia di studiosi/e che si sono confrontati su linguaggi, categorie analitiche, modelli teorici, metodi e risultati. Circa un migliaio di ricerche sono state presentate durante una settimana di lavori e sono ancora in corso di pubblicazione. Tra questi, molti studi sono stati proposti all interno dei panel su Health and Inequities . Da una analisi dei materiali raccolti in quella occasione si possono distinguere diversi approcci: ad esempio, declinare il fattore povertà in ogni malattia (gli studi su povertà e tubercolosi, povertà e ipertensione, povertà e depressione e via dicendo). Un altro approccio correla la salute e la malattia al razzismo sia esso occupazionale, ambientale, abitativo; oppure guarda alle disuguaglianze sociali nei vari aspetti specifici della costruzione della salute, dall incidenza alla prevenzione, dalla diagnosi precoce agli stili di vita, dalle cure alla riabilitazione. Un settore di studi riguarda la globalizzazione e la privatizzazione dei sistemi nazionali della salute: essi convergono nell indicare come le varie forme di privatizzazione dei servizi, ospedalieri e non, fatalmente producano un peggioramento nella salute dei ceti più bassi della popolazione: aumento di mortalità infantile e maternale, minore accesso alla diagnosi precoce, e via dicendo. Infine l approccio sulla connessione tra salute e ambiente (Health and Environment) che guarda sia ai rischi della salute pubblica riguardo la qualità di aria e acqua, la food contamination,
  • 48. l inquinamento elettromagnetico, gli agenti stressori psicofisici, eccetera. Ma anche al community environmental health activism nuovo movimento sociale che funge da stimolo ad un maggiore impegno istituzionale per la ricerca di alternative, per la applicazione di leggi ambientali o la creazione di nuove e più appropriate regolazioni per la protezione della salute e per la giustizia ambientale ovvero per evitare che le aree svantaggiate che consumano meno siano inevitabilmente scelte come sedi di inceneritori e discariche di rifiuti prodotti da coloro che consumano di più. La globalizzazione cambia il nostro modo di fare ricerca per la salute e l ambiente. Oggi vi è la possibilità di studiare fenomeni nuovi o distanti in maniera diversa da come la sociologia accademica lo ha fatto finora. Barefoot medicine (medicina a piedi scalzi) era il titolo di un piccolo grande libro sull intervento per la salute nelle aree di jungla. Nella mia esperienza, in tali contesti anche la sociologia può andare a piedi scalzi: si tratta di condividere la vita quotidiana con i soggetti per un periodo abbastanza lungo da poter vedere le radici dei problemi prima, le loro soluzioni poi. un certo grado di risocializzazione a livello del corpo e della mente è talvolta necessaria per capire di che cosa si sta parlando. Fare ricerca sociologica sulle condizioni di salute degli intoccabili in India significa anche averne vissuto le condizioni, avere dormito in quelle baracche, avere mangiato e bevuto lo stesso cibo, avere lavato i piatti, cercato la legna, combattuto con le emergenze quotidiane. Se lavoriamo sulle questioni della salute e della malattia, questo riguarda in modo profondo il corpo, la mente, e lo spirito - delle persone e delle comunità. La possibilità di autoriflessione come sociologi e sociologhe, su ciò che siamo e su ciò che facciamo è quindi particolarmente forte. La possibilità di costruire politiche ambientali salutogeniche e correttivi sociali nella direzione di forme attive di equità nella salute. Quando guardiamo alle disuguaglianze sociali, la nostra attenzione si combina in maniera più immediata con il tema della malattia. Sia nei paesi industrializzati che nei paesi cosiddetti del terzo mondo sono preponderanti i contributi che considerano le disuguaglianze come fonte di aumento di malattie nei settori svantaggiati della popolazione. Credo sarebbe importante affrontare il tema della promozione della salute e della prevenzione delle cause di malattia in maniera integrata, sia sul piano empirico che nei nostri studi: non più solo la denuncia del divide - economico, razziale, geografico, di genere e delle sue ripercussioni, ma anche lo studio delle modalità di intervento nella costruzione di società salubri attraverso l implementazione di forme di inclusione. Questo è l approccio seguito nel convegno internazionale di Adelaide, sul tema Health and Equity. Insomma, uno shift of attention, un cambio di prospettiva: dalla lettura (doverosa, del presente) delle forme di ingiustizia come produzione di malattia alla visione (necessaria, del futuro) delle forme di equità come produzione di salute. Gli esperti internazionalmente conosciuti si pongono una domanda semplice: ogni giorno, a quanti rischi ambientali siamo esposti/e? Mentre nel mondo degli investimenti i rischi sono generalmente proporzionati ai guadagni e perdite, per i rischi legati alla salute pubblica si basa su stime, possibilità di danno agli esseri umani ed all ambiente. Spesso le agenzie preposte alla protezione ambientale ed alla prevenzione sembrano più interessate ad evitare le preoccupazioni di salute pubblica, riassicurando che non vi sono rischi o problemi di cui essere il risk management in Usa è stato spesso utilizzato per allentare le tensioni
  • 49. tra professionisti della salute ambientale e comunità interessate da esposizioni. E chiaro che parlare di processi di valutazione del rischio e di impatto umano significa simultaneamente includere questioni di democrazia, di partecipazione nel decision making. Certi tipi di evidenza sembrano essere ignorati dagli esperti fino a quando persone che non hanno professionalità o competenze tecniche specifiche indicano loro una fonte di problemi di salute ambientale. Forse il rapporto tra esperti e non va rivisto sulla base di questo dato di fatto. La nascita stessa di una epidemiologia popolare mette in luce come una scienza oggettiva e neutrale sia talvolta lontana dai problemi che reclamano una soluzione nella società e che non sia politicamente indipendente: la separazione stessa di chi produce scienza dal contesto ambientale, l esistenza di confini ben marcati tra scienza e società, non è politicamente neutrale. Dall altra parte la possibilità del pubblico preoccupato di far sentire la propria voce ha a che vedere con differenze di linguaggio e conoscenze che vengono date per scontate tra esperti, Per questo sono importanti iniziative come questa, nate dalla necessità di coinvolgere fin dalla scuola coloro che saranno cittadini e cittadine domani nella discussione del nostro lavoro di ricerca delle cause di malattia, così come nelle politiche preventive, perché tutti/e siamo direttamente coinvolti, movimenti, associazioni, gruppi, intere comunità. La salute ambientale è un grande terreno di democrazia: occupiamolo nelle nostre pratiche quotidiane!
  • 50. Il ciclo integrato dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) Dott. Beniamino Falvo Geologo Commissario Regionale Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
  • 51. Il ciclo integrato dei Rifiuti Solidi Urbani ( RSU ) Dott. Beniamino Falvo, Geologo La relazione tenuta nell Istituto Scolastico di Rogliano ( Liceo Scientifico ed ITE A. Guarasci ) ha interessato soltanto i rifiuti urbani non pericolosi. ( D. Lgs. n. 152/2006 T. U. sull ambiente ) Dopo un breve cenno sulla storia ed attività dell uomo in tema di produzione di scarti e rifiuti, si esamina la problematica dall uomo del paleolitico, in cui i rifiuti erano zero, fino all ecosistema industriale dell età moderna, in cui il sistema industriale offre nuovi prodotti ma non il metodo di eliminarli. Si passa, pertanto, da un sistema ciclico in cui ritorna in circolo la materia, ad un sistema lineare, con un consumo irrazionale di risorse naturali, che non sono infinite, ed un accumulo illimitato di rifiuti. Anche l enciclica papale mette in evidenza tali aspetti quando riporta che al contrario il sistema industriale, alla fine del ciclo di produzione e rifiuto, non ha sviluppato la capacità di assorbire e riutilizzare rifiuti e scorie e la terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizie ( da Laudato si ). Il sistema integrato dei rifiuti riguarda tutta la catena, dalla raccolta, allo smaltimento, al riciclo. In Italia si sta passando, gradualmente e faticosamente, da una raccolta non differenziata ad una differenziata (RD ) con recupero di materia ed, in parte, di energia. L attuale tendenza, prevista anche nella direttiva europea, è quella della raccolta differenziata, porta a porta, con recupero integrale di materia ( al 100 % ), non ricorrendo più agli inceneritori ed alle discariche ( RSU = 0 Discariche = 0 ). Siamo ancora lontani da tale obiettivo ma si va diffondendo sempre più l esigenza della pratica delle 4 R ( riduzione, riuso, riciclo, recupero ). In Calabria a tali obiettivi è indirizzato il nuovo piano regionale dei rifiuti in cui si prevede anche la bonifica del territorio non solo nei riguardi delle discariche ma pure degli interramenti dei materiali pericolosi ed inquinanti. Gli alunni di Rogliano non solo hanno seguito facilmente il percorso storico della produzione dei rifiuti, per quanto hanno acquisito una mentalità di educazione ambientale dal momento che nei paesi pre-silani ( con coordinamento Rogliano ) si pratica, da tempo, la raccolta differenziata, porta a porta, con gestione pubblico privata da parte delle comunità locali. Si è completata l analisi della gestione dei rifiuti mettendo in risalto il sistema partecipativo, attraverso le varie componenti sociali: a) sistema industriale, per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti; b) organizzazione sociale, per la attuazione diffusa sul territorio del servizio ambientale; c) partecipazione popolare, per la difesa dell ambiente ad opera della popolazione e delle associazioni ambientaliste; d) sistema scolastico, per la acquisizione di una adeguata coscienza ambientale.
  • 52. 1 IL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI geol. Beniamino FALVO ONA COSENZA: via Trieste, pal. Piacentini 87040 Montalto Uff. (Cs) tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com - Sito web: www.onacosenza.it Convegno: TUTELA DELLA SALUTE AMBIENTALE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Rogliano 13 Febbraio 2016 (D. Lgs. N° 152/2006) URBANI SPECIALI non pericolosi domestici, strade attività edilizie, giardini., ecc. commerciali di servizio pericolosi pile, medicinali, arredi prodotti industriali domestici (frigo, tv ecc. ) (chimici, di ospedali, amianto ecc. ) RSU (RIFIUTI SOLIDI URBANI ): classificazione
  • 53. 2 COMPOSIZIONE DEI RIFIUTI URBANI ORGANICO 35% CARTA + IMBALLAGGI 30% PLASTICA+VETRO+METALLI+LEGNO 25% INDIFFERENZIATO 10% In Italia: 32 milioni ton/anno ( 530 Kg/ p.c. ) di cui 35% raccolta differenziata ( RD ), 46% in discarica (dati 2012 ) per un valore di 2,5 mld Costo sociale: 2 milioni di ton. di rifiuti speciali e pericolosi gestiti illegalmente (dati 2012 Legambiente ) TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO A - RACCOLTA NON DIFFERENZIATA (Tal quale) Rifiuti non trattati Rifiuti direttamente in discarica (100 %) ( es. Pianopoli ) Vantaggi = nessuno Svantaggi = - richiede ampie aree - contaminazione del suolo (percolato), - cattivi odori, richiama animali - non si recupera né materia né energia - avversate dalla popolazione
  • 54. 3 TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO B - RACCOLTA INDIFFERENZIATA Rifiuti sottoposti a trattamento negli impianti recupero di materia ( in parte ) e di energia (CDR) residuo in discarica ( es. Celico ) Vantaggi = - minori volumi in discarica - recupero parziale di frazione organica - produzione di CDR (energia) Svantaggi = - produzione di energia a costi elevati - utilizzo di inceneritori (polveri sottili) -costo elevato di manutenzione -residui (rifiuti speciali) TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO C - RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD) Recupero quasi integrale di materia Vantaggi = - risparmio di nuovi materiali - recupero multimateriale (riuso, riciclo) - produzione di compost in agricoltura Svantaggi = - costo e manutenzione degli impianti - residuo da trattare in discarica/inceneritore
  • 55. 4 TIPOLOGIA DEI RIFIUTI E SISTEMA INTEGRATO D - RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA PORTAA PORTA Recupero integrale di materia Vantaggi = - possibilità occupazionali - risparmio sul costo dei rifiuti - non necessitano impianti Svantaggi = nessuno (tendenti a zero) LA GERARCHIA DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE DEI RIFIUTI Direttiva 2008/98/CE I meriti del decreto 152/2006 sono molteplici: avere agevolato il recupero di materia e di energia dai rifiuti è sicuramente quello più significativo. Ma il recupero viene preceduto da un altro grande principio: quello della riduzione nella produzione dei rifiuti, riducendo gli imballaggi e recuperando tutto ciò che è possibile recuperare, anziché smaltirli.
  • 56. 5 OBIETTIVO RIFIUTI ZERO Le attuali tecniche consentono di avvicinarsi all obiettivo rifiuti zero , come esperienze nazionali ed internazionali (città di San Francisco, USA) dimostrano ampiamente. Una corretta e moderna gestione dei rifiuti, basata sulla raccolta porta a porta corretta filiera del riciclaggio, e riprogettazione e riduzione sottrarrebbe all incenerimentosottrarrebbe all incenerimento tutti quei materiali che hanno un basso potere calorifico (carta, plastiche, legno, ), rendendo del tutto inutile, se non impossibile, l incenerimento stesso. PROBLEMATICA ATTUALE Riflessione: - dalla considerazione di rifiuto da abbandonare nel terreno o in discarica (Rifiuto= inquinamento ambientale) - ad un sistema educativo finalizzato alla difesa dell ambiente e alla cultura ecologica (Rifiuto: da materiale da buttare a risorsa ) attraverso: * Raccolta differenziata * Pratica 4 R ( riduzione, riuso, riciclo, recupero ) * Discarica >> 0
  • 57. 6 LA SITUAZIONE IN CALABRIA RSU in discarica: Calabria 80 % ( 2012 ), 69 % ( 2013 ), 60 % ( 2014 ) Raccolta Differenziata (RD) In Italia . 2014 = 45% (media nazionale) In Calabria ...2014 = 18 % Cosenza = 43 % - Rogliano = 55 % LA SITUAZIONE IN CALABRIA SOTTO L ASPETTO AMBIENTALE Presenza di oltre 600 discariche abusive Siti classificati ad alto rischio n° 40 di cui n° 18 da bonificare Commissariamento del settore per 17 anni ( 1993 2010 ) con una spesa di 1,2 mld Programma di bonifica per 43 discariche (n°4 bonificate) Trasporto rifiuti fuori regione, con lievitazione dei costi Raccolta differenziata ( RD ) al 18% ( dati 2014 ) Aumento del 50 % della capacità attuali delle discariche
  • 58. 7 PREVISIONI A MEDIO TERMINE A) Raccolta differenziata ( RD ) 2014 = 35%; 2016 = 45%; 2020 = 65% B) Entro il 2020 il materiale riciclato deve essere almeno il 50 %. Si tenta quindi di recuperare la materia (recupero/riciclo) al posto di essere inviata a discarica o combustione. C) Processo di ammodernamento del settore sia sotto l aspetto tecnologico che organizzativo e criticità da affrontare con le problematiche territoriali ( discariche ) D) Bonifica del territorio non solo nei riguardi delle discariche ma anche degli interramenti di materiali pericolosi ed inquinanti ( ferriti, fanghi tossici, scorie radioattive, sostanze cancerogene ecc). GESTIONE RIFIUTI: SISTEMA PARTECIPATIVO Il sistema della gestione dei rifiuti si articola e si sviluppa attraverso le seguenti componenti sociali: - sistema scolastico mediante la conoscenza per potere pervenire compiutamente ad una coerente coscienza ambientale; - sistema industriale per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti con relativo recupero di materia ed energia; - organizzazione sociale per la attuazione corretta e diffusa del servizio ambientale con l obiettivo del raggiungimento delle finalità espresse nella Dir. Europea della raccolta differenziata ( RD ) e della politica delle 4 R ( riduzione, riuso, riciclo, recupero ); - partecipazione popolare, attraverso le numerose associazioni ambientaliste, per la difesa dell ambiente e, quindi, della salute ambientale.
  • 59. 8 ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA In Calabria sono molte le associazioni che si occupano delle problematiche ambientali ed, in modo particolare, del problema dei rifiuti. Tali associazioni svolgono un ruolo importante, quale catena di trasmissione, tra le esigenze della collettività e le istituzioni locali. Anche l Associazione Onlus ONA COSENZA ha, tra i suoi obiettivi, la promozione e la diffusione dei fattori ambientali attraverso: - la scuola, sollecitando nei giovani la conoscenza e la educazione ambientale; - le istituzioni, attraverso il dibattito sulle tematiche ambientali per la salvaguardia del nostro territorio. GRAZIE PER L ATTENZIONE !!
  • 60. I rifiuti Studenti dell ITE Coordinati dalla prof.ssa Mariella Scornaienchi
  • 62. 2
  • 63. 3 Tutti possiamo cercare di ridurre i rifiuti cheTutti possiamo cercare di ridurre i rifiuti che produciamo con alcuniproduciamo con alcuni piccoli accorgimenti;piccoli accorgimenti; --Preferire il vuoto a renderePreferire il vuoto a rendere --Usare meno prodotti usa e gettaUsare meno prodotti usa e getta --preferire prodotti con imballaggi piccoli (dentifriciopreferire prodotti con imballaggi piccoli (dentifricio senzasenza scatola,tonno singolo e simili)scatola,tonno singolo e simili) --scegliere prodotti piscegliere prodotti piùù durevoli e/o riparabilidurevoli e/o riparabili -- Ridurre il volume di bottiglie e lattine schiacciandoleRidurre il volume di bottiglie e lattine schiacciandole LA SPERANZA DELLE 3 R .
  • 64. 4 ALLA SPINA SARA IL NOSTRO DOMANI Il rifiuto diventa risorsa
  • 65. 5 Realizzato da: Emanuele Statti 1° B Liceo Grazie per la visione
  • 66. La responsabilità Studenti dell ITE Coordinati dalla prof.ssa Marilena Fera
  • 67. 1 LA RESPONSABILITÀ "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" Fase lancio: La responsabilità (brainstorming) La responsabilità è una competenza sociale Mantenere gli impegni Fare bene il proprio lavoro Rispettare gli orari di lavoro Riconoscere i propri errori e correggerli
  • 68. 2 Prima parte: Educazione alla cittadinanza Il nostro slogan Un comportamento responsabile ci consente di contribuire a creare un mondo più accettabile per tutti . «Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo» Un piccolo gesto è una pietra preziosa Cela un segreto che è molto potente Qualcosa accade, se tu fai qualcosa E niente accade, se tu non fai niente Basta un secchiello a vuotare il mare? Basta una scopa a pulir la città? Forse non basta, ma devi provare Se provi, forse, qualcosa accadrà È un gesto inutile, ma non importa Piccoli gesti hanno forza infinita Se ognuno spazza davanti alla porta La città intera sarà pulita . (Bruno Tognolini)
  • 69. 3 Cos è la responsabilità La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui si ha una parte, un ruolo determinante. Chi riguarda Tutti coloro che hanno consapevolezza delle proprie azioni, dall adulto al bambino.
  • 70. 4 Assumersi la responsabilità Respons-abilità: abilità di rispondere alle mille sfide della vita. Chi è responsabile sa come rispondere. Chi non lo è, scarica la responsabilità sugli altri Assumersi la responsabilità Due motivi per non attribuire ad altri le nostre responsabilità: 1) perché questo ti impedisce di guardarti dentro. Di analizzarti. Di capire dove, quando e perché hai sbagliato. E quindi di migliorare; 2) perché ti sminuisci. Ti vittimizzi. Se le cose non dipendono da te, ma dagli altri, che per definizione sono «malvagi», come ti senti? Ti senti una povera vittima!
  • 71. 5 Le nostre responsabilità Aula a fine giornata Cortile a fine ricreazione
  • 72. 6 La nostra responsabilitàquotidiananei confronti dell ambiente Comportamenti rispettosi Errori di comportamento Riutilizzare i cibi Buttare le carte a terra Sprecare gli alimenti Non buttare carta per terra Buttare la spazzatura nei boschi Non raccogliere gli escrementi degli animali Non sprecare l acqua Lasciare il rubinetto dell acqua aperto anche quando non serve Non sprecare elettricità Lasciare accesa la luce Esagerare con l uso dei detersivi Fare la raccolta differenziata Non fare la raccolta differenziata Fazzolettini di carta Da tre settimanea 3 mesi Sigarette con filtro da 1 a 2 anni Torsolo di mela 3 mesi Fiammiferi 6 mesi Giornali e riviste se sminuzzati circa tre mesi, se accatastati più di 10 anni Gomme da masticare 5 anni Lattine in alluminio per bibite da 10 a 100 anni Plastichein genere da 1000 a 5000 anni Polistirolo oltre 1000 anni Schede telefoniche, carte di credito e simili oltre 1000 anni Vetro oltre 4000 anni
  • 73. 7 Calcolo sprechi di acqua (indagine in famiglia) Durante la giornata si lascia aperto il rubinetto (minuti e consumi in litri): - Mentre mi lavo i denti (circa 3 litri) - Mentre faccio la doccia - Mentre mia madre cucina - Mentre mia madre lava i piatti - Mentre innaffio le piante Minuti 40di acqua che scorre senza essere usata: 180 litri di acqua sprecata Confronto sui consumi tra un italiano ed un africano 200 litri di acqua al giorno 80 litri di acqua al giorno La responsabilità nel mondo del lavoro la cucina, il luogo dove si producono più rifiuti e si provocano maggiori sprechi
  • 74. 8 Comportamenti responsabili Attenzione all ambiente e all ecosostenibilità: in cucina attenzione al riciclaggio dei rifiuti. Comportamenti responsabili In cucina dovremmo tentare di costruire un modello alimentare responsabile e sostenibile, che unisca il piacere del cibo con una grande attenzione alla salute e al benessere anche del pianeta
  • 75. 9 Expo: richiamo a un modello alimentare responsabile Il 2015 è stato l anno di Expo. Il tema di questo grande evento è stato: Nutrire il pianeta . Un tema vastissimo, che è stato declinato in diverse aree di discussione, tra cui quella sugli sprechi Il nostro sguardo su Expo
  • 76. 10 Il nostro sguardo su Expo Educazione alimentare Un altro tema di EXPO è l educazione alimentare e la prevenzione delle malattie sociali della nostra epoca, dall obesità, alle patologie cardiovascolari, ai tumori.
  • 77. 11 Società responsabile Una società responsabile deve garantire a tutti un apporto nutrizionale adeguato, partendo dalla lotta contro gli sprechi. Perché gli sprechi:(Italiano) Prodotti non rispondenti a standard estetici La Francia ha approvato una legge che vieta ai supermercati di distruggere il cibo invenduto con l introduzione del «reato di spreco alimentare», perché non fare lo stesso?
  • 78. 12 Tabella degli sprechi Esempi di lotta allo spreco la spigolatura Con il termine spigolatura si intende la raccolta delle spighe rimaste nei campi dopo la mietitura. In passato il termine, abbinato all attributo "sociale", descriveva la possibilità data ai poveri di raccogliere spighe e chicchi rimasti in campo dopo il taglio e la riunione in fasce o covoni. Recentemente tale pratica è stata riattualizzata con l obiettivo di lottare contro lo spreco alimentare e garantire il diritto al cibo. Diverse associazioni del Nord America e del Nord Europa hanno creato realtà che favoriscono l incontro tra produttori e consumatori, che possono recarsi direttamente in campo e raccogliere prodotti che andrebbero altrimenti sprecati. La pratica della spigolatura permette, inoltre, di riattivare la dimensione "sociale" dell approvvigionamento e del consumo di cibo e di sostenere i piccoli produttori sempre più in difficoltà nel far fronte alle dinamiche dei mercati. Ciò che è indesiderato per dimensioni o aspetto poco accattivante, viene valorizzato nella spigolatura sociale, superando i limiti imposti dal mercato.
  • 79. 13 Spigolatura: come faceva «La spigolatrice di Sapri» di L. Mercantini «Me ne andava al mattino a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare» Seconda parte: i dati statistici Percorso matematico: Costruzione di grafici e tabelle
  • 80. 14 I numeri della FAO (matematica) 510 milioni di tonnellate si sprecano durante la produzione agricola, 32% 355 milioni di tonnellate si sprecano nelle fasi immediatamente successive alla raccolta (post-harvesting and storage), 22% 180 milioni di tonnellate si sprecano durante la trasformazione industriale, 11% 200 milioni di tonnellate durante la distribuzione, 13% 345 milioni di tonnellate si sprecano al livello del consumatore (a livello domestico e nella ristorazione), 22% Il fenomeno dello spreco e delle perdite alimentari assume proporzioni differenti nelle diverse regioni del mondo. Complessivamente, circa il 56% delle FLW (sprechi alimentari) avvengono nei paesi sviluppati; il restante 44% nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). I numeri della FAO Lo spreco pro capite a livello del consumatore in Europa e Nord-America è circa 95-115 kg/anno; nell Africa sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale valore è di circa 6-11 kg/anno (FAO 2011)
  • 81. 15 I numeri della FAO Cosa e quanto si spreca nel mondo? Il 30% dei cereali Il 20% dei prodotti lattiero-caseari Il 30% del pesce e dei prodotti a base di pesce Il 45% della frutta e della verdura Il 20% della carne e dei prodotti a base di carne Il 20% dei semi oleaginosi e delle leguminose Il 45% delle radici e dei tuberi I numeri della FAO Cosa significa in termini di impatto ambientale? Fonte: FAO 2013 Acqua: Il quantitativo di acqua richiesto per produrre il cibo che viene sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 250.000 miliardi di litri. Un quantitativo sufficiente per soddisfare i consumi domestici di acqua di una città come New York per i prossimi 120 anni. Suolo: L estensione di suolo agricolo necessario per produrre il cibo sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 1,4 miliardi di ettari, circa il 30% della superficie agricola disponibile a livello globale. Cambiamenti climatici: Il cibo sprecato ogni anno nel mondo è responsabile dell immissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (CO2eq). Se lo spreco alimentare fosse un paese, sarebbe il terzo emettitore mondiale dopo USA e Cina.
  • 82. 16 Fonte:Segrè e Falasconi2011:Livellidi sprechialimentariprocapite(kg/anno)in Europa 1) Olanda 579 15) Italia 146-149 2) Belgio 399 16) Francia 144 3) Cipro 334 17) Portogallo 132 4) Estonia 264 18) Germania 126 5) Irlanda 250 19) Danimarca 118 6) Gran Bretagna 238 20) Slovacchia 109 7) Polonia 235 21) Romania 105 8) Svezia 227 22) Lettonia 94 9) Austria 225 23) Slovenia 89 10)Lussemburgo 207 24) Bulgaria 87 11) Finlandia 193 25) Repubblica Ceca 71 12) Ungheria 184 26) Malta 62 13) Spagna 176 27) Grecia 44 14) Lituania 171 Terza parte Percorso scientifico: cause e conseguenze
  • 83. 17 L'inquinamento del suolo porta all'alterazione dell'equilibrio chimico-fisico e biologico del suolo, provocando l'ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare, tramite gli animali che hanno pascolato su un terreno inquinato o il consumo di ortaggi La carne, il pesce, il pollo come e dove vengono allevati? In che modo è coltivato il grano da cui deriva la farina che serve per produrre la pasta, il pane, la merendina .e il riso?
  • 84. 18 I pericoli per l alimentazione La popolazione umana è cresciuta di 12 volte rispetto a 50 anni fa! E inevitabilmente cresciuta anche la richiesta di cibo, pertanto i metodi dell agricoltura e dell allevamento sono diventati intensivi. Sono stati cioè indirizzati in modo da ottenere il massimo dei cibi dai terreni arabili e dai capi di bestiame. Per aumentare ed accelerare la produzione e la raccolta, in agricoltura si fa largo uso di fertilizzanti, erbicidi ed insetticidi chimici e di mezzi meccanici. I pericoli per lalimentazione I fertilizzanti sintetici arricchiscono il suolo di nutrienti Gli erbicidi impediscono alle cosiddette erbacce di competere con la specie coltivata Gli insetticidi tolgono di mezzo gli insetti dannosi Gli anticrittogamici eliminano i virus, muffe ecc. Ma . sulle nostre tavole giungono vegetali ricchi non solo di vitamine e sali minerali ! Questi nuovi metodi hanno mostrato effetti collaterali indesiderati quanto pericolosi.
  • 85. 19 I veleni del suolo contaminato: CROMO: contenuto in diversi prodotti fitosanitari è cancerogeno PIOMBO: particolarmente pericoloso per i bambini piccoli, nei quali c'è un alto rischio di sviluppare danni cerebrali e al sistema nervoso, mentre più in generale il rischio è legato a danni renali MERCURIO E CICLODIENI sono noti per indurre una maggiore incidenza di danno renale, talvolta irreversibile. DIOSSINE sono noti cancerogeni nonché composti molto tossici che tendono anche a concentrarsi lungo l'avanzare della catena alimentare. BENZENE: L'esposizione cronica a concentrazioni sufficienti è notoriamente associata a una maggiore incidenza di leucemia. POLICLOROBIFENILI E I CICLODIENI sono collegati a tossicità epatica. ORGANOFOSFATI I CARBAMMATI, presenti in molti prodotti fitosanitari, possono indurre una catena di effetti legati all'inattivazione DELL'ACETILCOLINESTERASI e che portano al blocco neuromuscolare. SOLVENTI CLORURATI provocano danni epatici, renali e depressione del sistema nervoso centrale. Esiste un intero spettro di ulteriori effetti sulla salute come mal di testa, nausea, affaticamento, irritazione oculare e rash cutanei, legati alle sostanze già citate e ad altre. Responsabilità e sicurezza alimentare Sicurezza alimentare: scelta delle materie prime, ricerca dei giusti abbinamenti, delle corrette quantità, dell equilibrio nutrizionale, delle migliori modalità di cottura, degli ingredienti anti-aging da sostituire agli alimenti dannosi per la salute (che provocano colesterolo, diabete, ecc.). Non dimentichiamo che le cattive abitudini alimentari sono tra le principali cause di malattie croniche e di mortalità.
  • 86. 20 Conseguenze di un alimentazione sbagliata Bulimia Obesità Colesterolo alto Diabete Problemi cardiovascolari Tumori Percorso di Italiano:
  • 87. 21 Inventa e rielabora una filastrocca sul cibo sull esempio della seguente: Filastrocca mangio di tutto Pollo, patate, spinaci e prosciutto Mi sento bene se mangio di tutto Occhio di falco con le vitamine Forza di tigre con le proteine Latte e formaggio fan le ossa più dure Pancia più sveglia con fibre e verdure Miele, insalata, bistecca e poi soia Mangio di tutto e niente mi annoia La filastrocca del mangiar bene A, B, C, D Segui il gioco e fai così: Siam le amiche vitamine in compagnia di proteine, grande e forte tu sarai se tante ne mangerai. Per giocare e poi saltare, I carboidrati non evitare. Zuccheri per la mente E diventi intelligente. Grassi con moderazione, meglio solo a colazione. Proteine animali e vegetali i muscoli mettono le ali! Frutta e verdura a volontà Per un pranzo di qualità! Forse l acqua, tu non lo sai, Che se manca sono guai. Ora ..sai che se ne va ! Bevine in grande quantità! Classe I A ITE
  • 88. 22 Controllare le etichette per individuare i luoghi di provenienza degli alimenti (preferire la produzione locale controllata, a Km 0 ) Scegliere alimenti di coltura biologica Differenziare la spazzatura Riciclare alimenti: ciò che è rimasto dal pranzo riutilizzarlo per la cena, riproponendo una nuova ricetta, come farebbe un grande chef: la nonna Dintra a casa mia nun si jetta nente! Occhio alle etichette
  • 89. 23 Cosa è necessario sapere quando si legge un etichetta Data di produzione-Scadenza del prodotto Provenienza: preferire elementi a Km 0 Ingredienti: attenzione a coloranti e conservanti, attenzione alla coltivazione biologica Come evitare gli sprechi di cibo Ricicliamo gli alimenti Le ricette della nonna: Polpette di lenticchie e salsiccia: Impastare tutti gli ingredienti rimasti dal pranzo dopo averli sbriciolati con un uovo e del formaggio, passare le polpette prima nell uovo sbattuto, poi nel pan grattato e friggerle. Polpettone di patate con il purè rimasto dal pranzo: Amalgamare il purè, aggiungere nell interno: uova bollite, formaggio filante, creare il polpettone e metterlo in una teglia nel forno, da cuocere in venti minuti a 180°. Pane in carrozza: Prendere due fette di pane raffermo e farcirle con una fetta di formaggio, bagnare nell uovo sbattuto il sandwich ottenuto, friggere in abbondante olio.
  • 90. 24 Come evitare gli sprechi di cibo Arancini Insieme al riso avanzato si mescolano uova e formaggio grattugiato, si impasta il tutto e si dà la forma voluta. Al centro di ogni arancino si aggiungono piselli e carne (precedentemente cotti) e dadini di caciocavallo. Poi si passano nell uovo sbattuto e nel pan grattato e si friggono in abbondante olio caldo. Un intervista alla nonna sul cibo Pane nero di castagna «Durante la guerra vivevo in una famiglia di contadini, non avevamo molto grano, quel poco che si produceva diventava la farina delle grandi occasioni e veniva conservata solo per qualche evento. Ma in autunno si raccoglievano le castagne nei boschi, queste venivano portate al mulino della zona e diventavano la farina per il pane di uso quotidiano. Ogni dieci giorni si faceva il pane, si ammassava la sera e si faceva lievitare tutta la notte. Il mattino seguente si «scanava», cioè si trasformava in panetti e si infornava nel forno a legna, presente nelle case contadine»
  • 91. 25 Racconti Il mio rapporto con il cibo: - Quanto mangio (la pubblicità ingannevole: pesati con gli occhi!) - Cosa mi piace mangiare - Credo che la mia alimentazione sia equilibrata/non equilibrata perché .. (verifica il giusto apporto di vitamine e proteine) Sulla nostra mensa genuinità a costo zero Indagine sulla lavorazione del pane di Rogliano Qualità degli ingredienti Le fasi di lavoro Cosa contraddistingue il nostro pane Il marchio Grano: proveniente dalla Puglia di origine incerta Farina: Amuruso tipo 00 (mulino Pugliese) provincia di Foggia Fasi di lavorazione: si inizia con l impastare la farina, l acqua, il lievito naturale e il sale. Bisogna impastarli in modo omogeneo, e si lascia lievitare per circa due ore, dopo averlo coperto in modo adeguato. Poi bisogna «scanare» il pane, cioè si lavora l impasto per formare pezzi più piccoli di 1/2 kg e infine bisogna informarli e quando questi raggiungono un colore dorato bisogna toglierli. Il pane viene prodotto con lievito naturale e cotto in forno a legna.
  • 92. 26 Proverbi, detti e filastrocche sul pane della cultura tradizionale calabrese Analizziamo in questo Power Point alcuni dei tanti proverbi calabresi sul pane e sulla farina, attraverso traduzione e spiegazione. Ara casa ch un c è pane c è u trivulu abbattutu, ara casa ch un c è nente c è u trivulu battente Alla casa che non c è pane c è la miseria abbattuta, alla casa che non c è niente c è miseria battente Chi nun cerni bona la farina u pani si lu mangia de caniglia Chi non setaccia bene la farina mangia il pane di crusca Salute e pane asciuttu Solo pane ma in buona salute Mintari a pane jancu Ordinare pane di grano Si allu mutu lli cacci u pani lli vani la parola Se a un muto togli il pane gli viene la parola Chini ha pane jermano un mori de fami Basta pane di segale per non morire di fame A fimmina senza statu è cùemu u pane senza levatu. La donna senza marito è come il pane senza lievito.
  • 93. 27 PROVERBI CON SPIEGAZIONE A casa e pezzente un mancanu stozze In casa di povero non mancano mai tozzi di pane da dare per elemosina A mastra fa ra pasta e u furnu conza e guasta La donna esperta impasta e il forno aggiusta o guasta A pane e lissia un te pigghiare e fantasia Al pane e al bucato non farci molto affidamento Acqua e giugnu caccia u pane du furnu Pioggia di giugno toglie il pane dal forno Chi eppa fùecu, campau; chi eppa pane, moriu Chi ebbe, fuoco visse; chi ebbe pane, morì Chine un duna pitta d avanti u furnu, un tena parte a chiddu munnu Chi non offre la focaccia davanti al forno, non trova posto in Paradiso Chine duna pane a cane stranu perda pane e cane Chi dà da mangiare al cane degli altri, perde cane e pane E parole avanzi u furnu su perditìna e pane Le parole davanti al forno sono perdite di pane È megghiu nivuru pane ca nivura fame È meglio il nero pane che la nera fame I veri parìenti sunu i dienti, e u veru parentàtu edi u pane du chiancàtu I veri parenti sono i denti, e il vero parentato è il pane sul canniccio Ligna de cerza e pane e carusa viata chidda casa chi se usa Legna di quercia e pane di grano beata quella casa in cui si usa Minta u pane aru dente ch u pitittu se risenta Metti il pane sotto il dente che l appetito si risveglia Chi mi duna pani u chiamu patre Chi mi da pane per me è come un padre.
  • 94. 28 Quannu vidi u mulinaru liticare ncacchiati a farina e vavatinni - Quando vedi il mugnaio litigare pigliati la farina e vattene Il proverbio si riferisce ad una antica storia che vuole il mugnaio furbo e un po imbroglione. Tale furbizia si esprimeva imbastendo finti litigi durante la macina del grano. Approfittando della confusione un complice del mugnaio sottraeva grano dalla trimogina (il contenitore dove veniva raccolto il grano prima della macina). Il proverbio è un avvertimento e un invito a diffidare e stare all erta in presenza di tali circostanze. - Gesù Cristo manna pane a chine un tena denti Gesù Cristo manda pane a chi non ha denti La fortuna spesso bacia chi non è in grado di raccoglierla ed apprezzarla.
  • 95. 29 Quannu trasi pane e casu, doppu trasutu pane assolutu Quando entri pane e formaggio, dopo entrato solo pane Quando si accoglie un ospite gli si offre il meglio che si ha, cioè pane e companatico, ma l ospite, se si trattiene più del dovuto, finisce con l essere sgradito e non gli si può, ne gli si vuole, offrire le stesse cose offerte il primo giorno. Chi semina spine un ricoglia granu Chi semina spine non può raccogliere grano Chi agisce nel male e causa dolore non potrà raccogliere la benevolenza altrui. Per merito del suo operato non potrà raccogliere buoni frutti. Chi vò mangiari pani e vivari vinu simina jermanu e chianta erbinu Chi vuole mangiare pane e bere vino, semina segale e pianta erbino Acqua e giugnu caccia lu pane de lu furnu acqua di giugno toglie il pane dal forno Acqua e sant antoninu distruggi pani, ogliu e vinu Acqua di sant antonio distrugge pane olio e vino Sutta a nivi pane, sutta l acqua fame Sotto la neve pane, sotto l acqua fame
  • 96. 30 U pane janco aza l anca, u pane e migliu abbutta la famiglia. Il pane bianco alza la gamba, il pane di miglio sazia la famiglia. Nei primi anni del 900 e in tempo di guerra il pane bianco si produceva in quantità misurate, mentre con la farina di granturco si produceva un pane di largo consumo tra i contadini, a differenza del pane bianco, più leggero e digeribile e quindi meno economico. Quest ultimo, infatti, digerendosi più in fretta lasciavano i commensali leggeri e pronti per il lavoro, ma nuovamente affamati dopo poco. Il pane di granturco, invece, saziava a lungo tutta la famiglia. Conclusione La responsabilità sta in ognuno di noi non dimentichiamolo: anche le scelte alimentari diventano scelte per l ambiente (Catherine Leclercq, Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione)
  • 97. Il progetto Conoscenza e tutela della salute ambientale . Conclusioni Ing. Giuseppe Infusini Coordinatore Provinciale Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS) e-mail: onacosenza@gmail.com
  • 98. CONCLUSIONI Tutela della salute ambientale e della sicurezza alimentare Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale ONA Cosenza Prima di concludere i lavori di oggi sento il dovere di ringraziare il Dirigente Scolastico prof.ssa Mariarosa De Rosa per aver creduto in questo progetto di Educazione Ambientale e per aver consentito che si attuassero una serie di tre convegni di cui il primo è stato svolto oggi qui a Rogliano, presso l aula magna dell Istituto Tecnico Economico-Liceo Scientifico. Ringrazio i relatori per le loro precise e pertinenti relazioni e ringrazio soprattutto voi studenti per aver partecipato attivamente al percorso concordato con i referenti di questa sede, le prof.sse Marilena Fera e Mariella Scornaienchi alle quali va la mia personale stima per il lavoro svolto. Ringrazio, inoltre, l ottima moderatrice, la giornalista dott.ssa Mariassunta Veneziano per la sua disponibilità e impeccabilità nel condurre i lavori. La nascita del progetto, denominato Conoscenza e tutela della salute ambientale , è stata stimolata dalla nomina di Referente Ambientale della Scuola (IIS IPSIA Marconi Cosenza LC ITE Guarasci Rogliano) conferitami dal Dirigente Scolastico e l attuazione è stata possibile grazie alla disponibilità della struttura organizzativa scientifica dell Osservatorio Nazionale Amianto-Comitato Provinciale di Cosenza, Associazione Onlus che ho l onore di rappresentare per tutta la Calabria. Il progetto di EA che ho ideato si rivolge agli studenti in quanto soggetti in grado che di veicolare informazioni e conoscenze sullo stato di salute del nostro ambiente e suscitare, a mio avviso, quegli atteggiamenti di sensibilità e di consapevolezza indispensabili nelle scelte di azioni responsabili che vadano verso la direzione della tutela dell ambiente e la salute. Infatti negli ultimi anni il rapporto con l ambiente rappresenta una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana. Tale rapporto ha una sua concretezza se si ha una corretta informazione su tutti i fattori che incidono sull ambiente e le conseguenze negative delle azioni esercitate dall uomo sul territorio. Si pensi per esempio a quelle situazioni di contaminazione ambientale dovute all assenza di un programma di interventi ed attività volti a ridurre o eliminare i rischi di esposizione della collettività a diversi agenti patogeni quali: amianto, radon, radiazioni elettromagnetiche, inquinanti derivanti dalle discariche di rifiuti abusive, ecc.. Il progetto, ovviamente, coinvolge anche i docenti i quali, nelle rispettive discipline e con angolature diverse, devono trattare temi ambientali. Ma perché nasce la figura di referente ambientale nelle scuole? Questa figura, conseguente alle disposizioni della Circ. Min. P.I. n. 149/1996 (ad oggetto Trasmissione documento sulle tematiche relative all educazione ambientale ), nasce soprattutto dall esigenza di promuovere dalla scuola verso l esterno una domanda di contributi che possano tradursi in veri progetti educativi ovvero per programmare interventi e pratiche educative nella scuola, potenziando l offerta formativa (POF). L educazione ambientale, quindi, viene finalmente inserita tra i punti di forza formativi della scuola, da gestire in piena autonomia atteso che a tutt oggi,in Calabria, non esistono linee guida od indicazioni rivolte alla scuola da parte della Regione finalizzate espressamente alla formazione ed educazione ambientale. Né esiste,