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La grande Jatte di Seurat  1884-1886 Uso illimitato di colori con la tecnica del puntinismo o divisionismo Rappresentato un parco divertimento fuori Parigi di borghesi,  Compaiono riferimenti allegorici es. la scimmia L’atmosfera ultraterrena è enfatizzata da un elemento: la proporzione tra le figure quiete e  inconsce d’esistere non è corretta.
La Danza di Matisse 1910 Serena composizione rappresenta la risposta al cubismo Ha un significato mitico-cosmico: il suolo è l’orizzone terrestre, la curva del mondo, il cielo ha la profondità degli spazi interstiziali; e le figure campeggiano giganti danzando alla vita. Matisse opera al di là di tutti gli schemi valori e registri espressivi consegnati dalla  Tradizione. La superficie è colorata fino alla saturazione
Le Demoiselelles d’Avignon di Picasso 1907 Ispirato ai ricordi della malfamata via  D’Avignon. Con tale tela si rovesciao i canoni della  prospettiva grottesca: le 3 dimensioni sono tutte schiacciate nella policromia degli oli e ogni figura sembra costituirsi  e prendere corpo, presa da diverse  angolazioni. La spigolosa intersezione delle linee contribuisce al magico risultato. Opere simili di Braque e Derain
Dinamismo di un cavallo in corsa + case di Boccioni 1914-1915 Opera avanguardista, offre uno sguardo sulla capacità sperimentale dell’autore che dichiara già dal titolo un valore polemico contro l’accadentismo. Opere futuristiche di solito incomplete, in questa manca il fondo delle case. Boccioni vorrebbe sia giungere a una nuova sintesi plastica della figura umana in continuità con la tradizione rinascimentale e classica, sia completare e rinnovare i materiali e il rapporto che la scultura intrattiene con lo spazio che la circonda
Impressione V (parco) di Kandinskij 1911 L’autore, nei primi del 900 giunge all’idea di una pittura non figurativa. Il suo punto di partenza è impressione V, dove mette in discussione uno studio dal vero, Infatti in questo dipinto orizzonte, i tonchi, gli alberi e i contadini, elemmenti rinoscibili  nello studio, divergono nell’impressione V puro tratto grafico, non si tratta più di un Paesaggio  ma delle impressioni che da esso ne ricava l’autore, dipinge come un musicista  Potrebbe trafigurare le impressioni ricavate da un paesaggio e comporne una melodia.
Composizione IV di Kandinskij 1911 La scoperta per l’astrazione per l’artista è come la gioia per un’esperienza intensa. Sosteneva che il contenuto delle sue opere non doveva essere visto immediatamente  ma sentito lentamente. ( storia del suo quadro appeso su un lato) Il quadro può sembrare un dipinto astratto ma a un esame piu attento compaiono le figure: Al centro un monte azzuro, un castello con una strada battuta, davanti alla montagna tre  Figure con mantella, a sinistra un gigantesco cavallo con criniera e un arcobaleno.
Natura morta con asso di fiori di Braque 1911. L’artista, nel cubismo, interpreta il rigore e il metodo. (lavorò con Picasso) Il dipinto è una natura morta con pochi  Oggetti sulla tavola; essendo nella realtà le sole dimensioni certe l’altezza e la larghezza. Elimina dunque la distinzione tra volumi  solidi e fondo, riducendo una giustapposi- zione gli oggetti: il grappolo d’uva, mela,  carte da gioco. Braque nega la terza dimensione perché depositaria di emozioni, dell’inconscio e  dell’onirico. Risolverà il problema della terza dimensio- ne con linee oblique, come Picasso  risolverà col colore. Suddivide con puntuale dovizia per quadri eliminando i chiaro scuri e trasformando tutto in cromatismi di grigio. Altro fattore è il tempo che scompone  l’oggetto, (immaginare inclinazione e  posizione incerte)
Nudo che scende le scale n 2 di Duchamp  1912-16 Il dipinto, come le Demoiselles d’Avignon mette in crisi il cubismo analitico Si era dichiarato contrario a una pittura puramente retinica, finirà per abbandonare la pittura tradizionale per divenire uno dei massimi esponenti del Dada. Contesta il carattere statico del cubismo analitico e mette sulla tela una figura di nudo che scende le scale, studiandone il movimento e pertanto introducendo l’elemento cinetico sulla tela. Il movimento umano diviene movimento meccanico, perché nel scendere le scale si innesca una ritmia ripetitiva che lo avvicina al movimento delle macchine. In Duchamp il movimento conforma l’oggetto,  lo smembra, ne altera il tipo morfologico e il suo sistema. Arrivo a negare che l’arte sia il processo con cui l’attività esteca si realizza
Motivo perpetuo di Man Ray   1971 L’artista, o fa riprese dall’alto e sfrutta al massimo le potenzialità della macchina fotografica o costruisce oggetti facendo appello in qualche misura alla psicologia. Quest’opera fa si che chi la osservi segua l’occhio incollato sull’estremità del metronomo; l’automatismo viene a essere processo liberatorio degli impulsi profondi. Per Man Ray l’opera d’arte è per lo più un oggetto antipatico con cui non è facile convivere. L’uomo non deve trovarsi a suo agio con gli oggetti che crea, poiché, solo senza di essei potrà essere veramente autentico.
Paesaggio Catalano di Mirò   1923-24 L’artista si avvicina alle avanguardie, ritroviamo spesso nelle sue opere il paesaggio  catalano con la sua realtà contadina, fino al 1923, dopodichè abbandonerà il particolarismo per avvicinarsi a tematiche surrealiste, senza però rinunciare complessivamente ad esse;  organizzerà una specie di pseudo-cubismo con un’attenzione quasi ossessiva per i particolari e la definizione a livello internazionale di un nuovo modo di dipingere, quasi si trattasse di una stenografia pittorica.( disco sole, sagome di uccelli, occhio, ruota, scala, foglia, lettere in libertà) Nel dipinto notiamo una pittura infantile, priva di simmetrie, né un centro e né una prospettiva, quasi che il lettore dell’opera potesse godere di una pura immersione nel giallo. Nulla di oscuro e tenebroso, tutto è permeato da un’innocente vitalità.
La Condizione umana I di Magritte 1933 L’artista, uno tra i surrealisti più noti, possiede il dono della semplicità. Si avverte un interessamento alle avenguardie, I concetti cari ai futuristi, dinamismo e spazialità, lo introducono allo “spaesamento” e alla poetica surrealista, lo spingono ad investigare questa  nuova dimensione dell’arte. L’opera, se osservata con maggiore diligentza  fa individuare qualcosa di distorto che ci prende alla sprovvista, si tratta di un cavalletto  su cui  l’immagine-finestra poggia. Se continuiamo ad osservarlo l’attrazzione  percettiva aumenta e ci conduce al dubbio figurativo, l’incertezza si insinua a noi, finchè la visione di un particolare ci restituisce l’immagine reale: sono proprio la punzonatura della tela e il tendaggio a disvelare il raffinato e surreale trompe-d’oil. Al d la di uno stile dimesso e di un ironia vitale il quadro pone l’attenzione sulle problematiche  del “vedere”.
La Peristenza della Memoria di Dalì 1931 All’inzio sperimenta un’originale forma di cubismo, tuttavia l’interesse per la psicologia lo avvicinerà a Freud e al surrealismo. L’opera raffigura l’assolato paesaggio di port Lligat, lo località spagnola dove decide di vivere. Immagini molli in contrasto con il paesaggio roccioso, sono in accordo con la teoria di breton sugli oggetti a “funzionamento simbolico”, secondo cui alcuni oggetti manipolati, decontestualizzati e stravolti nelle loro fattezze sono in grado di stimolare la percezione dello spettatore e nel contempo sono la rappresentazione simbolica dei desideri della libido dell’artista, una specie di rappresentazione sessuata dell’universo. Ritiene che l’opera debba guidare verso i sogni e provocarli, non illustrarli, infatti rifiuta il sogno;le immagini vengono a galla da una dimensione onirica mentre lui le immagini le associa con un atto di volontà delirante.
Le Muse Inquietanti di De Chirico 1916 La colonna, il regolo di legno, una testa di  gomma e una specie di scatola policroma a  motivi triangolari, assistiamo all’avvenuta geometrizzazione dello spazio: il regolo altro non è cheun righello, il parallelepipedo una squadra triangolare e la testa una sfera. La linea retta, il triangolo e la sfera altro non sono che gli attributi dello spazio e gli strumenti grazie ai quali lo spazio si conforma e si realizza. Dunque lo spazio si confonde con le cose ed è immanente delle cose. Le muse sono 3: 1 ricoperta di un peplo secondo la moda greca, 2 senza testa simile a statua greca e l’ultima una figura puludata e incerta dal capo privo di volto. Sullo sfondo il castello di Ferrara, città metafisica sopra le altre, più a sinistra le ciminiere di una fabbrica a memoria  della compenetrazione del moderno col medievale. I colori  caldi si oppongono alle linee squadrate dei solidi, la stessa luce  ricea un senso di svuotamento poiché immobile. E’ una specie di speculazione filosofica sulla nullità dell’essere, funziona come un meccanismo che crea nel pubblico sbigottimento di fronte a una solitudine silenziosa e irreale. Tale processo di accostamento di oggetti diversi stimola all’astrazione e rivela l’anima segreta delle cose.
L’Amante dell’Ingegnere di Carrà 1921 Nell’opera  vediamo rappresentato un paesaggio oscuro e spoglio, una testa di donna alla cui destra compare un regolo e su un piano tridimensionale una squadretta e un compasso. Oggetti, accostamento e metodologia sono quelli di De Chirico ma la prospettiva vibra e i colori avvolgono la tela. La tematica metafisica per l’artista è solo uno stimolo a cercare qualcosa di nuovo, a indagare un rinnovato rapporto sensorio tra la forma e lo spazio essenziale della tela.
Natura Morta di Morandi 1919 Dipinge nature morte misteriose, servendosi di un limitato repertorio di brocchette tazze, bottiglie e fruttiere disposte su un  semplice piano. Se notiamo bene tali oggetti sono evocativi di una realtà altra, quasi che standosene  immobili sulla tela volessero comunicare con noi e ripeterci le medesime frasi all’infinito. Il punto di vista in questo quadro è rialzato ed esalta la comunicazione visuale degli oggetti medesimi. L’unità del dipinto è data dai colori che rimandano gli uni agli altri. La luce è liscia, piana, compatta contribuendo a levigare gli oggetti. L’opera è fortemente connotata dalla tematica linguistica: si tratta di un’investigazione sul mondo e sul suo linguaggio attraverso forme e oggetti.
Composizione con rosso, giallo e blu di Mondrian 1921 Nonostante l’asimmetria dei colori, la composizoine appare cmq equilibrata; tutta l’opera trova infatti il suo equilibrio nel bilanciamento quantitativo. La linea, il piano, il colore sono elementi che contribuiscono al bilanciamento quantitativo. Secondo l’artista il cubismo è razionale, ma non arriva alla sintesi. I quadri degli anni 20-40 si  assomigliano e sono una griglia di coordinate con intervalli di colore bianco e campiture di varia misura con i colori primari. Cosciente della responsabilità dell’artista di fronte al mondo, tenta di offrire  attraverso la percezione un’occasione di riflessione su di esso. Dopo Cezanne è la più alta, la più lucida, la più civile cosciennza nella storia dell’arte moderna.
Nudo sdraiato a braccia aperte di Modigliani 1917 Il geometrismo rimana a cezanne, come l’inquadratura dall’alto concentra lo sguardo sulla monumentalità corporea e sul senso della voluttà. Gambe e braccia tagliate, la centralità della grande tela è tutta sul nudo femminile, messo in luce da un’ulteriore rosso e azzuro di fondo. La luce non è chiaroscurata ma solo incalanata attraverso il colore che crea il contrappunto. L’incarnato è quasi rosa, ecco perché intitolata Nudo Rosa. Gli occhi neri e privi di pupille, il pittore infatti disdegna l’approfondimento psicologico dei suoi figurini, l’introspezione, l’esibizione dei sentimenti p completamnte demandata al carattere scultoreo delle sue opere.
Woman 1 di De Kooning 1950-52 Il dipinto fa parte di una rassegna molto ricca, dedicata alla donna e al mondo femminile. L’impressione è di straripante aggressività: ghigno sulla bocca, corporità quasi mascolina corpo scomposto e in posizione quasi  intimidatoria. A dare un senso di smania aggressiva è la  pennellata veloce e schizzata che paralizza  il mondo femminile al ruolo di donna degli  eccessi, donna impulsiva, ma non è solo l’atto del dipingere che ci restituisce un’immagine cosi violenta , a questo risultato contribuisce  anche il colore acceso e contrastante tonalità. Si può leggere con chiarezza il segno e  l’emozione della scarica compositiva che ha coinvolto il pittore nell’impresa creativa.
Le Bateau Ivre di Wols 1945 Cresciuto a contatto con i surrealisti di Pargi da cui eredita l’amore per la casualità dell’atto creativo, mette a punto un’originale scrittura segnica. Osserviamo un’immagine non chiaramente visibile, intravediamo la sagoma di un vascello d’altri tempi. L’immagine è data dal fitto intreccio di segni-gesti che ci fanno pian piano distinguere i remi, la prua e gli alberi. L’opera da un lato possiede un carattere vagamente figurativo, dall’altro appare come un sismogramma dell’animo. E’ un esponente di punta del’informale segnico ed è profondamente legato alla filosofia esistenzialista di Jean-Paul Sartre.
Plurimo Omaggio a Dada Berlin di Vedova 1964-65 Adotta una pittura gestuale, costituita da un’infinità di segni astratti e dalle intense pennellate di colore. Influenzato dal gruppo Corrente e dalla pittura di Picasso, studia anche l’espressionismo  americano. Iniziato nel 1961, costituito da vaste e labirintiche costruzioni di legno dipinto e graffito come omaggio al DADA BERLINESE, il ciclio dei plurimi, avvolge lo spettatore attraverso dei  tentacoli lignei e coinvolge il pubblico in un nuovo linguaggio.
Superfie 154 di Capogrossi  1956 L’artista si impone come una delle figure di maggior spicco  della pittura segnico-informale. Esso non possiede alcun valore naturalistico o semantico,  è semplicemente un archetipo privo di implicazioni descrittive. Inoltre si presta a un’infinità di interpretazioni e ad ogni possibile composizione ritmica che l’estro creativo consenta. Nell’opera vediamo una fitta dialettica di piccoli candelieri monocromatici neri sullo sfondo e candelieri più grandi in  primo piano. La tessiura è equilibrata e si compone di trama e l’ordito, quasi fosse un drappo da un vago sentore orientale; le pennellate rosse e gialle scompongono l’ordine di gusto quasi giapponese, per restituirci una realtà segnica che per essere decodificata deve coinvolgere da vicino l’interpretante, ossia il singolo fruitore dell’opera.
La Donna Luna di Pollock 1942 Notiamo la connotazione coloristica che suggerisce le linee femminee della “donna luna”. Dipinto è un omaggio a una poesi di Baudelaire, dove la donna ha il capo leggermente reclinato verso destra e pertando si può scorgere solo un occhio, peraltro, incastonato in mezzaluna. Chiarissima è la fronte picassiana del notissimo Guerica. Presenza di serpente e tartaruga (simbolo di forza interiore in cina, diviene carico di negatività a causa della credenza popolare secondo cui la tartaruga comparirebbe solo in forma femminile e si accoppierebbe ai serpenti, divenendo simbolo di spudoratezza. Questo tipo di associazione dell’animale a un attributo negativo è poco frequente. L’artista quindi conosce la cultura cinese e anche questa antica credenza popolare. Il carattere dell’opera rimane visionario e fantastico per via dei colori e delle linee spezzate grosse e fini che rendono la tela vagamente totemica. Si intravede una scritttura che ha la tendenza a privilegiare la superficie ignorando profondità e continuità della linea.
Attese di Fontana   1965 L’artista diluisce una idropittura industriale di colore rosso ricoprendo uniformemente la tela e realizza con un rasoio tre tagli perfetti in lunghezza ma diversi nella direzione. I tre tagli riproducono una cadenza ritmica che aggredisce la continuità del tono cromatico e interrompe la luminosità. Le ombre che si producono sono reali e non surrettiziamente ottenute. Lo spazio dell’opera diviene cosi reale da dialogare concretamente con il suo uditorio. Lo spazio seppur piatto diviene cosi tridimensionale e la tela assume valore plastico. I tagli come buchi si situano nella continua e ricorrente ricerca operativa di Fontana, che non disdegna nemmeno le nuove tecnologie Non è l’opera descritta, foto non presente sul web
Cavaliere di Marini  1953 Si situa nella tradizione celebrativa equestre ma è libera nella sua forma sintetica da qualsiasi volontà retorica. Le fonti sono la scultura greco-romana antica, quella etrusca ed egizia. La vibrazione muscolare del cavallo e del corpo è resa attraversole linee scure che costituiscono l’unità artistica affidandosi all’attributo plastico. I cavalli dopo anni 50 diventano pregni di dolore, notiamo specialmente che il cavaliere è mancante di mani è pare trovarsi nell’atto di saltare. L’opera torna ad essere catartica sebbene con linee e movenze assolutamente moderne. L’autore scarica la passione, l’inquietudine, la morte,ma anche la sofferenza ,la disgrazia, oppure la fantasia, sentimenti che se ti restano dentro ti fanno male, attraverso  una scultura che se liberati ti danno felicità Non è l’opera descritta, foto non presente sul web
Cardinale di Manzù 1955 L’artista comincia a scolpire cardinali dopo la visita in San Pietro che lo coinvolgerà emotivamente al punto di dedicare parte della sua produzione al clero. La struttura dei suoi cardinali è tronco-conica, spesso sormontata da una piccola testa, quasi sempre molto allungata dal copricapo cardinalizio. Notiamo che non vi è nessuna monumentalità, anzi qualche incertezza nell’equilibrio della forma plastica.
Three Flags di Johns 1958 Dipinte con l’antica tecnica dell’encausto, sono prive di retorica tipica dell’espressionismo astratto e in diretta polemica attraverso un linguaggio ironico con l’idealogia america. La bandiera viene moltiplicata intre, con tale maestria che l’occhio quasi non ne recepisce una sulla tela ma effettivamente 3. L’oggetto del discorso non è più la bandiera con la sua fisicità corrotta dall’atto moltiplicatorio, ma la pennellata o se vogliamo la fisicità della pittura. Tecnica dell’encausto antica, consiste nel miscelare i colori alla cera che vengono poi stesi sul supporto, il risultato è una gradevole e resistente patina. Le fonti di tale opera: Duchamp e Cage.
Antropometria di Klein 1960 L’artista rivisita il nudo femminile, nelle sue opere l’oggetto d’arte non è il ritratto femminile ma il corpo stesso diventa lo strumento pittorico. Con  le sue performance dal vivo, perciò non replicabili, tenta, provocando il movimento dada e cercando nuove soluzioni tecniche, di decodificare il nuovo linguaggio artistico. Colori più frequenti blu e oro. Utilizza questi colori e non altri perché le sue finalità, oltre che linguistiche sono spirituali; ritiene che la pittura in qualche misura debba aiutare a trascendere.
Spazio Elastico di Colombo 1967 L’opera consta di fili elastici che tesi tra soffitto e pavimento sul fondo nero, illuminato da una lampada wood, creano una suggestione emotiva d’attesa. Lo spazio, che potrebbe appartenere al quotidiano, dopo pochi secondi dal momento in cui lo spettatore ha messo piede nella stanza, inizia ad animarsi: i fili infatti incominciano ad incurvarsi e piegarsi costringendo l’occhio a una percezione instabile e precaria, tanto che per potere proseguire nella deambulazione ed evitare di cadere lo spettatore deve rallentare l’andatura. La finalità di questo come di altri autori del GRUPPO T è quella di portare lo spettatore alla conoscenza della fragile capacità percettiva dell’essere umano.
Just what is it that makes today’s home so different, so appealing? Di Hamilton 1956 Inquieta il pubblico e impone tale opera come icona della pop art inglese che caratterizzerà gran parte della cultura degli anni 60. Vediamo una casa con elettrodomestici allora in voga, una pin-uo sul divano e un body-builder in posa, con un lecca-lecca tra le mani. Ogni immagine ricalca lo stereotipo dell’epoca, la bella donna che anticipa il filone della mercificazione della sessualità femminile, l’uomo sano e aitante, e la madre di famiglia a pulire casa, non mancano il verso della diffusione di massa di prodotti elettronici per la casa e l’ironia nei confronti dell’industrializzazione
Marylin Torquoise di Warhol 1964 Inzia ad occuparsi di Marylin appena dopo la sua scomparsa, comprende che è venuto meno un eroe, un mito. Non produce nulla di nuovo tecnicamente e non utilizza linguaggi nuovi, se non attraverso la ricodificazione di vecchie tecniche e strumentinoti, come appunto la serigrafia. L’operazione si rivela straordinaria, è la manipolazione di fotografie di volti noti (Brando, Taylor, Kennedy) per creare un personaggio fissato in colori piatti e iridescenti che mettano in risalto le caratteristiche e gli attributi che lo hanno reso celebre. Nell’opera, mette in risalto, occhi, bocca sensuale, il colore del fondo esalta il bel volto e partecipa alla glorificazione del mito nella collettività contemporanea. Il linguaggio è fatto di stereotipi: ritiene che sia inutile negare la presenza di tipi fisici astratti, poiché essi ci permettono in qualche misura di relazionarci e di instaurare le nostre abitudini, cosi l’arte di Andy riesce nell’intento di porsi come fredda e distaccata.
French Fries and Ketchup di Oldenburgh 1963 L’artista ama gli oggetti quotidiani e non sopporta nessun tipo di etichettatura, come un po’ altri artisti legati al nuovo realismo o alla pop art. Le sue opere tridimensionali nascono con l’intento pratico di fornire un supporto agli happening e con l’intento emotivo di allontanarsi da altri colleghi. In un intervista:” è la prima volta che un’arte urbana non sentimentalizza l’immagine urbana ma la usa così com’è”. L’opera è una delle prime sculture soffici, eseguite con tela di canapa e con vinile riempito di capok. Prende a prestito dal mondo alimentare un elemento quotidiano della dieta americana. Soft toilet invece, in lucente vinile bianco ricorda la porcellana delle tazze casalinghe. Scegli di modellare a mano le forme per maltrattare lo spazio ossia per naturalizzare un prodotto sintetico che altrimenti risulta lontano dalla quotidianità.
Hopeless di Lichtenstein 1963 Basati su un contenuto fumettistico, immagini semplici, colori primari, niente sfumature  tradizionali. La componente fumettistica la introduce nel 1961. Le immagini sono particolarmente evocative ed intriganti, soprattutto per le dimensioni. Il disegno tratto da un popolare fumetto americano che l’artista ripropone letteralmente, si tratta di un prodotto di bassa cultura a largo consumo che grazie al trasferimento di campo assume un  alto contenuto semantico. L’immagine cosi proposta non può più essere consumata e gettata ma  solo interpretata criticamente. La grande tela appare ancora più attraente grazie all’uso dei colori acrilici che donano alla donna  una lucentezza che il fumetto non conosce. La mimesi si spinge fino alla maniacale riproduzione  dei puntini sul volto.
Gran Cairo di Stella 1962 La tendenza minimal in pittura è stata una caratteristica dell’arte americana. La pittura usata è semplice acrilico su tela e l’effetto ottenuto è quello di incanto e  ammaliamento della vista che guardando intensamente il dipinto si trova intrappolata in un labirinto ottico. Sfrutta le tonalità gialle, rosse, blu e nere per pervenire al medesimo effetto illusionistico, creando però singolari effetti di avanzamento e arretramento.                                                                                                                                                                                 
Vb43.069 di Beecroft 2000 Inizia a utilizzare il corpo umano come fosse una tela, creando dei veri e propri quadri viventi  all’interno di performance più ampie in occasione di allestimenti museali. La finalità è quella di provocare una riflessione e un dialogo sulla libido, sul desiderio, e sulla frustazione connessa al piacere, ma anche sul mondo della moda. Le modelle uniformate private di ogni possibilità di dialogo sollecitano la meraviglia e lo stupore degli astanti imbarazzati da queste presenze nude e mute. Inoltre il loro mutismo vorrebbe sollecitare l’introspezione dello spettatore verso le tematiche sensuali.
Spiral Jetty di Smithson  1970 Enorme spirale (45 metri) collocata a pelo d’acqua sul grande lago salato nello Utah, ottenuta con tonnellate di pietre. L’obiettivo è la trasformazione artificiale di un luogo incontaminato. La scelta è quella di una figura spiraliforme che allude al principio del genere umano, alla  preistoria, e quindi  una figura archetipica appartenuta alle origini dell’umanità. L’impresa per proporzioni e sforzo è assolutamente titanica.
Wrapped Pont Neuf di Christo e Jeanne-Claude  1975-85 Esponente del nuovo realismo C. raggiunge la notorietà con imprese di misura ciclopica;  celebre per i suoi rivestimenti di complessi architettonici. Questo packging moderno segue la teoria per cui un monumento occultato manifesta più chiaramente la sua forma e perciò maggiormente apprezzabile. Queste performance o opere al alto contenuto temporale sembrano seguire il mondo moderno e le sue apsettative: l’idea di evento fa la sua comparsa sulla scena dell’arte e lo scultore si trasforma in impresario teatrale. L’artista ricopre a parigi il ponte più antico e celebre sulla Senna. (Wrapped=impacchettato)
Villa Savoye a Poissy di Le Corbusier
Victory Boogie-Woogie di Mondrian
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  • 1. La grande Jatte di Seurat 1884-1886 Uso illimitato di colori con la tecnica del puntinismo o divisionismo Rappresentato un parco divertimento fuori Parigi di borghesi, Compaiono riferimenti allegorici es. la scimmia L’atmosfera ultraterrena è enfatizzata da un elemento: la proporzione tra le figure quiete e inconsce d’esistere non è corretta.
  • 2. La Danza di Matisse 1910 Serena composizione rappresenta la risposta al cubismo Ha un significato mitico-cosmico: il suolo è l’orizzone terrestre, la curva del mondo, il cielo ha la profondità degli spazi interstiziali; e le figure campeggiano giganti danzando alla vita. Matisse opera al di là di tutti gli schemi valori e registri espressivi consegnati dalla Tradizione. La superficie è colorata fino alla saturazione
  • 3. Le Demoiselelles d’Avignon di Picasso 1907 Ispirato ai ricordi della malfamata via D’Avignon. Con tale tela si rovesciao i canoni della prospettiva grottesca: le 3 dimensioni sono tutte schiacciate nella policromia degli oli e ogni figura sembra costituirsi e prendere corpo, presa da diverse angolazioni. La spigolosa intersezione delle linee contribuisce al magico risultato. Opere simili di Braque e Derain
  • 4. Dinamismo di un cavallo in corsa + case di Boccioni 1914-1915 Opera avanguardista, offre uno sguardo sulla capacità sperimentale dell’autore che dichiara già dal titolo un valore polemico contro l’accadentismo. Opere futuristiche di solito incomplete, in questa manca il fondo delle case. Boccioni vorrebbe sia giungere a una nuova sintesi plastica della figura umana in continuità con la tradizione rinascimentale e classica, sia completare e rinnovare i materiali e il rapporto che la scultura intrattiene con lo spazio che la circonda
  • 5. Impressione V (parco) di Kandinskij 1911 L’autore, nei primi del 900 giunge all’idea di una pittura non figurativa. Il suo punto di partenza è impressione V, dove mette in discussione uno studio dal vero, Infatti in questo dipinto orizzonte, i tonchi, gli alberi e i contadini, elemmenti rinoscibili nello studio, divergono nell’impressione V puro tratto grafico, non si tratta più di un Paesaggio ma delle impressioni che da esso ne ricava l’autore, dipinge come un musicista Potrebbe trafigurare le impressioni ricavate da un paesaggio e comporne una melodia.
  • 6. Composizione IV di Kandinskij 1911 La scoperta per l’astrazione per l’artista è come la gioia per un’esperienza intensa. Sosteneva che il contenuto delle sue opere non doveva essere visto immediatamente ma sentito lentamente. ( storia del suo quadro appeso su un lato) Il quadro può sembrare un dipinto astratto ma a un esame piu attento compaiono le figure: Al centro un monte azzuro, un castello con una strada battuta, davanti alla montagna tre Figure con mantella, a sinistra un gigantesco cavallo con criniera e un arcobaleno.
  • 7. Natura morta con asso di fiori di Braque 1911. L’artista, nel cubismo, interpreta il rigore e il metodo. (lavorò con Picasso) Il dipinto è una natura morta con pochi Oggetti sulla tavola; essendo nella realtà le sole dimensioni certe l’altezza e la larghezza. Elimina dunque la distinzione tra volumi solidi e fondo, riducendo una giustapposi- zione gli oggetti: il grappolo d’uva, mela, carte da gioco. Braque nega la terza dimensione perché depositaria di emozioni, dell’inconscio e dell’onirico. Risolverà il problema della terza dimensio- ne con linee oblique, come Picasso risolverà col colore. Suddivide con puntuale dovizia per quadri eliminando i chiaro scuri e trasformando tutto in cromatismi di grigio. Altro fattore è il tempo che scompone l’oggetto, (immaginare inclinazione e posizione incerte)
  • 8. Nudo che scende le scale n 2 di Duchamp 1912-16 Il dipinto, come le Demoiselles d’Avignon mette in crisi il cubismo analitico Si era dichiarato contrario a una pittura puramente retinica, finirà per abbandonare la pittura tradizionale per divenire uno dei massimi esponenti del Dada. Contesta il carattere statico del cubismo analitico e mette sulla tela una figura di nudo che scende le scale, studiandone il movimento e pertanto introducendo l’elemento cinetico sulla tela. Il movimento umano diviene movimento meccanico, perché nel scendere le scale si innesca una ritmia ripetitiva che lo avvicina al movimento delle macchine. In Duchamp il movimento conforma l’oggetto, lo smembra, ne altera il tipo morfologico e il suo sistema. Arrivo a negare che l’arte sia il processo con cui l’attività esteca si realizza
  • 9. Motivo perpetuo di Man Ray 1971 L’artista, o fa riprese dall’alto e sfrutta al massimo le potenzialità della macchina fotografica o costruisce oggetti facendo appello in qualche misura alla psicologia. Quest’opera fa si che chi la osservi segua l’occhio incollato sull’estremità del metronomo; l’automatismo viene a essere processo liberatorio degli impulsi profondi. Per Man Ray l’opera d’arte è per lo più un oggetto antipatico con cui non è facile convivere. L’uomo non deve trovarsi a suo agio con gli oggetti che crea, poiché, solo senza di essei potrà essere veramente autentico.
  • 10. Paesaggio Catalano di Mirò 1923-24 L’artista si avvicina alle avanguardie, ritroviamo spesso nelle sue opere il paesaggio catalano con la sua realtà contadina, fino al 1923, dopodichè abbandonerà il particolarismo per avvicinarsi a tematiche surrealiste, senza però rinunciare complessivamente ad esse; organizzerà una specie di pseudo-cubismo con un’attenzione quasi ossessiva per i particolari e la definizione a livello internazionale di un nuovo modo di dipingere, quasi si trattasse di una stenografia pittorica.( disco sole, sagome di uccelli, occhio, ruota, scala, foglia, lettere in libertà) Nel dipinto notiamo una pittura infantile, priva di simmetrie, né un centro e né una prospettiva, quasi che il lettore dell’opera potesse godere di una pura immersione nel giallo. Nulla di oscuro e tenebroso, tutto è permeato da un’innocente vitalità.
  • 11. La Condizione umana I di Magritte 1933 L’artista, uno tra i surrealisti più noti, possiede il dono della semplicità. Si avverte un interessamento alle avenguardie, I concetti cari ai futuristi, dinamismo e spazialità, lo introducono allo “spaesamento” e alla poetica surrealista, lo spingono ad investigare questa nuova dimensione dell’arte. L’opera, se osservata con maggiore diligentza fa individuare qualcosa di distorto che ci prende alla sprovvista, si tratta di un cavalletto su cui l’immagine-finestra poggia. Se continuiamo ad osservarlo l’attrazzione percettiva aumenta e ci conduce al dubbio figurativo, l’incertezza si insinua a noi, finchè la visione di un particolare ci restituisce l’immagine reale: sono proprio la punzonatura della tela e il tendaggio a disvelare il raffinato e surreale trompe-d’oil. Al d la di uno stile dimesso e di un ironia vitale il quadro pone l’attenzione sulle problematiche del “vedere”.
  • 12. La Peristenza della Memoria di Dalì 1931 All’inzio sperimenta un’originale forma di cubismo, tuttavia l’interesse per la psicologia lo avvicinerà a Freud e al surrealismo. L’opera raffigura l’assolato paesaggio di port Lligat, lo località spagnola dove decide di vivere. Immagini molli in contrasto con il paesaggio roccioso, sono in accordo con la teoria di breton sugli oggetti a “funzionamento simbolico”, secondo cui alcuni oggetti manipolati, decontestualizzati e stravolti nelle loro fattezze sono in grado di stimolare la percezione dello spettatore e nel contempo sono la rappresentazione simbolica dei desideri della libido dell’artista, una specie di rappresentazione sessuata dell’universo. Ritiene che l’opera debba guidare verso i sogni e provocarli, non illustrarli, infatti rifiuta il sogno;le immagini vengono a galla da una dimensione onirica mentre lui le immagini le associa con un atto di volontà delirante.
  • 13. Le Muse Inquietanti di De Chirico 1916 La colonna, il regolo di legno, una testa di gomma e una specie di scatola policroma a motivi triangolari, assistiamo all’avvenuta geometrizzazione dello spazio: il regolo altro non è cheun righello, il parallelepipedo una squadra triangolare e la testa una sfera. La linea retta, il triangolo e la sfera altro non sono che gli attributi dello spazio e gli strumenti grazie ai quali lo spazio si conforma e si realizza. Dunque lo spazio si confonde con le cose ed è immanente delle cose. Le muse sono 3: 1 ricoperta di un peplo secondo la moda greca, 2 senza testa simile a statua greca e l’ultima una figura puludata e incerta dal capo privo di volto. Sullo sfondo il castello di Ferrara, città metafisica sopra le altre, più a sinistra le ciminiere di una fabbrica a memoria della compenetrazione del moderno col medievale. I colori caldi si oppongono alle linee squadrate dei solidi, la stessa luce ricea un senso di svuotamento poiché immobile. E’ una specie di speculazione filosofica sulla nullità dell’essere, funziona come un meccanismo che crea nel pubblico sbigottimento di fronte a una solitudine silenziosa e irreale. Tale processo di accostamento di oggetti diversi stimola all’astrazione e rivela l’anima segreta delle cose.
  • 14. L’Amante dell’Ingegnere di Carrà 1921 Nell’opera vediamo rappresentato un paesaggio oscuro e spoglio, una testa di donna alla cui destra compare un regolo e su un piano tridimensionale una squadretta e un compasso. Oggetti, accostamento e metodologia sono quelli di De Chirico ma la prospettiva vibra e i colori avvolgono la tela. La tematica metafisica per l’artista è solo uno stimolo a cercare qualcosa di nuovo, a indagare un rinnovato rapporto sensorio tra la forma e lo spazio essenziale della tela.
  • 15. Natura Morta di Morandi 1919 Dipinge nature morte misteriose, servendosi di un limitato repertorio di brocchette tazze, bottiglie e fruttiere disposte su un semplice piano. Se notiamo bene tali oggetti sono evocativi di una realtà altra, quasi che standosene immobili sulla tela volessero comunicare con noi e ripeterci le medesime frasi all’infinito. Il punto di vista in questo quadro è rialzato ed esalta la comunicazione visuale degli oggetti medesimi. L’unità del dipinto è data dai colori che rimandano gli uni agli altri. La luce è liscia, piana, compatta contribuendo a levigare gli oggetti. L’opera è fortemente connotata dalla tematica linguistica: si tratta di un’investigazione sul mondo e sul suo linguaggio attraverso forme e oggetti.
  • 16. Composizione con rosso, giallo e blu di Mondrian 1921 Nonostante l’asimmetria dei colori, la composizoine appare cmq equilibrata; tutta l’opera trova infatti il suo equilibrio nel bilanciamento quantitativo. La linea, il piano, il colore sono elementi che contribuiscono al bilanciamento quantitativo. Secondo l’artista il cubismo è razionale, ma non arriva alla sintesi. I quadri degli anni 20-40 si assomigliano e sono una griglia di coordinate con intervalli di colore bianco e campiture di varia misura con i colori primari. Cosciente della responsabilità dell’artista di fronte al mondo, tenta di offrire attraverso la percezione un’occasione di riflessione su di esso. Dopo Cezanne è la più alta, la più lucida, la più civile cosciennza nella storia dell’arte moderna.
  • 17. Nudo sdraiato a braccia aperte di Modigliani 1917 Il geometrismo rimana a cezanne, come l’inquadratura dall’alto concentra lo sguardo sulla monumentalità corporea e sul senso della voluttà. Gambe e braccia tagliate, la centralità della grande tela è tutta sul nudo femminile, messo in luce da un’ulteriore rosso e azzuro di fondo. La luce non è chiaroscurata ma solo incalanata attraverso il colore che crea il contrappunto. L’incarnato è quasi rosa, ecco perché intitolata Nudo Rosa. Gli occhi neri e privi di pupille, il pittore infatti disdegna l’approfondimento psicologico dei suoi figurini, l’introspezione, l’esibizione dei sentimenti p completamnte demandata al carattere scultoreo delle sue opere.
  • 18. Woman 1 di De Kooning 1950-52 Il dipinto fa parte di una rassegna molto ricca, dedicata alla donna e al mondo femminile. L’impressione è di straripante aggressività: ghigno sulla bocca, corporità quasi mascolina corpo scomposto e in posizione quasi intimidatoria. A dare un senso di smania aggressiva è la pennellata veloce e schizzata che paralizza il mondo femminile al ruolo di donna degli eccessi, donna impulsiva, ma non è solo l’atto del dipingere che ci restituisce un’immagine cosi violenta , a questo risultato contribuisce anche il colore acceso e contrastante tonalità. Si può leggere con chiarezza il segno e l’emozione della scarica compositiva che ha coinvolto il pittore nell’impresa creativa.
  • 19. Le Bateau Ivre di Wols 1945 Cresciuto a contatto con i surrealisti di Pargi da cui eredita l’amore per la casualità dell’atto creativo, mette a punto un’originale scrittura segnica. Osserviamo un’immagine non chiaramente visibile, intravediamo la sagoma di un vascello d’altri tempi. L’immagine è data dal fitto intreccio di segni-gesti che ci fanno pian piano distinguere i remi, la prua e gli alberi. L’opera da un lato possiede un carattere vagamente figurativo, dall’altro appare come un sismogramma dell’animo. E’ un esponente di punta del’informale segnico ed è profondamente legato alla filosofia esistenzialista di Jean-Paul Sartre.
  • 20. Plurimo Omaggio a Dada Berlin di Vedova 1964-65 Adotta una pittura gestuale, costituita da un’infinità di segni astratti e dalle intense pennellate di colore. Influenzato dal gruppo Corrente e dalla pittura di Picasso, studia anche l’espressionismo americano. Iniziato nel 1961, costituito da vaste e labirintiche costruzioni di legno dipinto e graffito come omaggio al DADA BERLINESE, il ciclio dei plurimi, avvolge lo spettatore attraverso dei tentacoli lignei e coinvolge il pubblico in un nuovo linguaggio.
  • 21. Superfie 154 di Capogrossi 1956 L’artista si impone come una delle figure di maggior spicco della pittura segnico-informale. Esso non possiede alcun valore naturalistico o semantico, è semplicemente un archetipo privo di implicazioni descrittive. Inoltre si presta a un’infinità di interpretazioni e ad ogni possibile composizione ritmica che l’estro creativo consenta. Nell’opera vediamo una fitta dialettica di piccoli candelieri monocromatici neri sullo sfondo e candelieri più grandi in primo piano. La tessiura è equilibrata e si compone di trama e l’ordito, quasi fosse un drappo da un vago sentore orientale; le pennellate rosse e gialle scompongono l’ordine di gusto quasi giapponese, per restituirci una realtà segnica che per essere decodificata deve coinvolgere da vicino l’interpretante, ossia il singolo fruitore dell’opera.
  • 22. La Donna Luna di Pollock 1942 Notiamo la connotazione coloristica che suggerisce le linee femminee della “donna luna”. Dipinto è un omaggio a una poesi di Baudelaire, dove la donna ha il capo leggermente reclinato verso destra e pertando si può scorgere solo un occhio, peraltro, incastonato in mezzaluna. Chiarissima è la fronte picassiana del notissimo Guerica. Presenza di serpente e tartaruga (simbolo di forza interiore in cina, diviene carico di negatività a causa della credenza popolare secondo cui la tartaruga comparirebbe solo in forma femminile e si accoppierebbe ai serpenti, divenendo simbolo di spudoratezza. Questo tipo di associazione dell’animale a un attributo negativo è poco frequente. L’artista quindi conosce la cultura cinese e anche questa antica credenza popolare. Il carattere dell’opera rimane visionario e fantastico per via dei colori e delle linee spezzate grosse e fini che rendono la tela vagamente totemica. Si intravede una scritttura che ha la tendenza a privilegiare la superficie ignorando profondità e continuità della linea.
  • 23. Attese di Fontana 1965 L’artista diluisce una idropittura industriale di colore rosso ricoprendo uniformemente la tela e realizza con un rasoio tre tagli perfetti in lunghezza ma diversi nella direzione. I tre tagli riproducono una cadenza ritmica che aggredisce la continuità del tono cromatico e interrompe la luminosità. Le ombre che si producono sono reali e non surrettiziamente ottenute. Lo spazio dell’opera diviene cosi reale da dialogare concretamente con il suo uditorio. Lo spazio seppur piatto diviene cosi tridimensionale e la tela assume valore plastico. I tagli come buchi si situano nella continua e ricorrente ricerca operativa di Fontana, che non disdegna nemmeno le nuove tecnologie Non è l’opera descritta, foto non presente sul web
  • 24. Cavaliere di Marini 1953 Si situa nella tradizione celebrativa equestre ma è libera nella sua forma sintetica da qualsiasi volontà retorica. Le fonti sono la scultura greco-romana antica, quella etrusca ed egizia. La vibrazione muscolare del cavallo e del corpo è resa attraversole linee scure che costituiscono l’unità artistica affidandosi all’attributo plastico. I cavalli dopo anni 50 diventano pregni di dolore, notiamo specialmente che il cavaliere è mancante di mani è pare trovarsi nell’atto di saltare. L’opera torna ad essere catartica sebbene con linee e movenze assolutamente moderne. L’autore scarica la passione, l’inquietudine, la morte,ma anche la sofferenza ,la disgrazia, oppure la fantasia, sentimenti che se ti restano dentro ti fanno male, attraverso una scultura che se liberati ti danno felicità Non è l’opera descritta, foto non presente sul web
  • 25. Cardinale di Manzù 1955 L’artista comincia a scolpire cardinali dopo la visita in San Pietro che lo coinvolgerà emotivamente al punto di dedicare parte della sua produzione al clero. La struttura dei suoi cardinali è tronco-conica, spesso sormontata da una piccola testa, quasi sempre molto allungata dal copricapo cardinalizio. Notiamo che non vi è nessuna monumentalità, anzi qualche incertezza nell’equilibrio della forma plastica.
  • 26. Three Flags di Johns 1958 Dipinte con l’antica tecnica dell’encausto, sono prive di retorica tipica dell’espressionismo astratto e in diretta polemica attraverso un linguaggio ironico con l’idealogia america. La bandiera viene moltiplicata intre, con tale maestria che l’occhio quasi non ne recepisce una sulla tela ma effettivamente 3. L’oggetto del discorso non è più la bandiera con la sua fisicità corrotta dall’atto moltiplicatorio, ma la pennellata o se vogliamo la fisicità della pittura. Tecnica dell’encausto antica, consiste nel miscelare i colori alla cera che vengono poi stesi sul supporto, il risultato è una gradevole e resistente patina. Le fonti di tale opera: Duchamp e Cage.
  • 27. Antropometria di Klein 1960 L’artista rivisita il nudo femminile, nelle sue opere l’oggetto d’arte non è il ritratto femminile ma il corpo stesso diventa lo strumento pittorico. Con le sue performance dal vivo, perciò non replicabili, tenta, provocando il movimento dada e cercando nuove soluzioni tecniche, di decodificare il nuovo linguaggio artistico. Colori più frequenti blu e oro. Utilizza questi colori e non altri perché le sue finalità, oltre che linguistiche sono spirituali; ritiene che la pittura in qualche misura debba aiutare a trascendere.
  • 28. Spazio Elastico di Colombo 1967 L’opera consta di fili elastici che tesi tra soffitto e pavimento sul fondo nero, illuminato da una lampada wood, creano una suggestione emotiva d’attesa. Lo spazio, che potrebbe appartenere al quotidiano, dopo pochi secondi dal momento in cui lo spettatore ha messo piede nella stanza, inizia ad animarsi: i fili infatti incominciano ad incurvarsi e piegarsi costringendo l’occhio a una percezione instabile e precaria, tanto che per potere proseguire nella deambulazione ed evitare di cadere lo spettatore deve rallentare l’andatura. La finalità di questo come di altri autori del GRUPPO T è quella di portare lo spettatore alla conoscenza della fragile capacità percettiva dell’essere umano.
  • 29. Just what is it that makes today’s home so different, so appealing? Di Hamilton 1956 Inquieta il pubblico e impone tale opera come icona della pop art inglese che caratterizzerà gran parte della cultura degli anni 60. Vediamo una casa con elettrodomestici allora in voga, una pin-uo sul divano e un body-builder in posa, con un lecca-lecca tra le mani. Ogni immagine ricalca lo stereotipo dell’epoca, la bella donna che anticipa il filone della mercificazione della sessualità femminile, l’uomo sano e aitante, e la madre di famiglia a pulire casa, non mancano il verso della diffusione di massa di prodotti elettronici per la casa e l’ironia nei confronti dell’industrializzazione
  • 30. Marylin Torquoise di Warhol 1964 Inzia ad occuparsi di Marylin appena dopo la sua scomparsa, comprende che è venuto meno un eroe, un mito. Non produce nulla di nuovo tecnicamente e non utilizza linguaggi nuovi, se non attraverso la ricodificazione di vecchie tecniche e strumentinoti, come appunto la serigrafia. L’operazione si rivela straordinaria, è la manipolazione di fotografie di volti noti (Brando, Taylor, Kennedy) per creare un personaggio fissato in colori piatti e iridescenti che mettano in risalto le caratteristiche e gli attributi che lo hanno reso celebre. Nell’opera, mette in risalto, occhi, bocca sensuale, il colore del fondo esalta il bel volto e partecipa alla glorificazione del mito nella collettività contemporanea. Il linguaggio è fatto di stereotipi: ritiene che sia inutile negare la presenza di tipi fisici astratti, poiché essi ci permettono in qualche misura di relazionarci e di instaurare le nostre abitudini, cosi l’arte di Andy riesce nell’intento di porsi come fredda e distaccata.
  • 31. French Fries and Ketchup di Oldenburgh 1963 L’artista ama gli oggetti quotidiani e non sopporta nessun tipo di etichettatura, come un po’ altri artisti legati al nuovo realismo o alla pop art. Le sue opere tridimensionali nascono con l’intento pratico di fornire un supporto agli happening e con l’intento emotivo di allontanarsi da altri colleghi. In un intervista:” è la prima volta che un’arte urbana non sentimentalizza l’immagine urbana ma la usa così com’è”. L’opera è una delle prime sculture soffici, eseguite con tela di canapa e con vinile riempito di capok. Prende a prestito dal mondo alimentare un elemento quotidiano della dieta americana. Soft toilet invece, in lucente vinile bianco ricorda la porcellana delle tazze casalinghe. Scegli di modellare a mano le forme per maltrattare lo spazio ossia per naturalizzare un prodotto sintetico che altrimenti risulta lontano dalla quotidianità.
  • 32. Hopeless di Lichtenstein 1963 Basati su un contenuto fumettistico, immagini semplici, colori primari, niente sfumature tradizionali. La componente fumettistica la introduce nel 1961. Le immagini sono particolarmente evocative ed intriganti, soprattutto per le dimensioni. Il disegno tratto da un popolare fumetto americano che l’artista ripropone letteralmente, si tratta di un prodotto di bassa cultura a largo consumo che grazie al trasferimento di campo assume un alto contenuto semantico. L’immagine cosi proposta non può più essere consumata e gettata ma solo interpretata criticamente. La grande tela appare ancora più attraente grazie all’uso dei colori acrilici che donano alla donna una lucentezza che il fumetto non conosce. La mimesi si spinge fino alla maniacale riproduzione dei puntini sul volto.
  • 33. Gran Cairo di Stella 1962 La tendenza minimal in pittura è stata una caratteristica dell’arte americana. La pittura usata è semplice acrilico su tela e l’effetto ottenuto è quello di incanto e ammaliamento della vista che guardando intensamente il dipinto si trova intrappolata in un labirinto ottico. Sfrutta le tonalità gialle, rosse, blu e nere per pervenire al medesimo effetto illusionistico, creando però singolari effetti di avanzamento e arretramento.                                                                                                                                                                              
  • 34. Vb43.069 di Beecroft 2000 Inizia a utilizzare il corpo umano come fosse una tela, creando dei veri e propri quadri viventi all’interno di performance più ampie in occasione di allestimenti museali. La finalità è quella di provocare una riflessione e un dialogo sulla libido, sul desiderio, e sulla frustazione connessa al piacere, ma anche sul mondo della moda. Le modelle uniformate private di ogni possibilità di dialogo sollecitano la meraviglia e lo stupore degli astanti imbarazzati da queste presenze nude e mute. Inoltre il loro mutismo vorrebbe sollecitare l’introspezione dello spettatore verso le tematiche sensuali.
  • 35. Spiral Jetty di Smithson 1970 Enorme spirale (45 metri) collocata a pelo d’acqua sul grande lago salato nello Utah, ottenuta con tonnellate di pietre. L’obiettivo è la trasformazione artificiale di un luogo incontaminato. La scelta è quella di una figura spiraliforme che allude al principio del genere umano, alla preistoria, e quindi una figura archetipica appartenuta alle origini dell’umanità. L’impresa per proporzioni e sforzo è assolutamente titanica.
  • 36. Wrapped Pont Neuf di Christo e Jeanne-Claude 1975-85 Esponente del nuovo realismo C. raggiunge la notorietà con imprese di misura ciclopica; celebre per i suoi rivestimenti di complessi architettonici. Questo packging moderno segue la teoria per cui un monumento occultato manifesta più chiaramente la sua forma e perciò maggiormente apprezzabile. Queste performance o opere al alto contenuto temporale sembrano seguire il mondo moderno e le sue apsettative: l’idea di evento fa la sua comparsa sulla scena dell’arte e lo scultore si trasforma in impresario teatrale. L’artista ricopre a parigi il ponte più antico e celebre sulla Senna. (Wrapped=impacchettato)
  • 37. Villa Savoye a Poissy di Le Corbusier
  • 39.