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GEORGES BRAQUE


PRESENTAZIONE A CURA DI:


    ALBERTO VISCUSI


ANNO SCOLASTICO 2007-2008
BIOGRAFIA



            OPERE
BIOGRAFIA

 1882: nasce ad Argenteuil, in Francia.
 1900: dopo aver frequentato senza molto successo gli studi
liceali a Le Havre, si trasferisce a Parigi dove lavora come
decoratore, seguendo anche dei corsi serali di pittura, arte
verso la quale si sente sempre più attratto. Perciò studia
all’Accademia di Humbert e anche alla Scuola di Belle arti.
 1907: è un anno importante per la sua formazione.
Tramite amici comuni conosce Picasso proprio mentre questi
stava lavorando alle sue straordinarie Demoiselles
d’Avignon.
1909-1911: definiti gli”anni del cubismo analitico”
Braque e Picasso lavorano come un unico uomo
frammentando gli oggetti della realtà quotidiana
secondo i principali piani che li compongono.

 1912: Braque inizia a dedicarsi anche
ai papieres colles. Questi invece di
imitare la realtà attraverso le regole
prospettiche e le tecniche del
chiaroscuro, si impegnano direttamente
dei frammenti di materia reale non più
per illudere ma per alludere. Per
esempio, mostrando un pezzo di legno
l’artista ci rimanda al concetto di tavolo
senza doverne rappresentare uno.
 1912-1913: chiamato anche “periodo del cubismo
sintetico”, è il periodo in cui la collaborazione tra Braque e
Picasso produce forse i risultati più alti e rivoluzionari. Se in
Picasso prevalgono l’aspetto intuitivo e il vigore
immaginativo, Braque dichiara la propria preferenza per la
riflessione e la misura.
Lui vuole sottolineare come la chiarezza cristallina delle sue
creazioni artistiche non si esaurisce mai in se stessa,
rimanendo un gioco astratto di masse e di colori, ma tendesse
sempre a concretizzarsi in opere capaci di evocare la realtà.
 1920: inizia il periodo del successo e dei riconoscimenti. È
questo il momento nel quale la produzione dell’artista si fa
meno esasperata e più serena, riscoprendo l’uso di colori e
composizioni di chiarezza e semplicità quasi classiche.
 1963: il 31 agosto Georges Braque muore nella sua casa
di Parigi.
LE QUOTIDIEN, VIOLINO E PIPA ESTAQUE
                 CASE ALLA

                               VIOLINO E BROCC

            IL PORTOGHESE

                OPERE       NATURA MORTA CON
 SORGUES
            MUSICAL INSTRUMENTS



 I PESCI NERI
SORGUES


È uno dei pochi disegni
realizzati in modo
autonomo, cioè non
direttamente eseguiti in
funzione dello studio e
della realizzazione di
opere più complesse.
Il titolo fa riferimento alla località di Sorgues, un piccolo
centro vicino ad Avignone, nel quale Braque amava spesso
recarsi in compagnia della moglie. Il disegno, realizzato a
matita su carta, testimonia il delicato momento di passaggio
tra la fase del Cubismo analitico e la successiva fase del
Cubismo sintetico.
Di quest’ultima sono testimonianza la comparsa di scritte
apparentemente estranee al contesto. In alto a destra
intravediamo la dicitura “FETES VOTIVES” e in basso il
luogo e la data: “SORGUES 1912”. È come se fosse un
depliant turistico che annuncia lo svolgersi annuale della
festa del patrono.
CASE ALL’ESTAQUE
Uno dei primi e più noti
dipinti di Braque è un
olio del 1908. L’opera
realizzata durante un
soggiorno estivo nella
città provenzale di
Estaque, presso
Marsiglia, rappresenta un
gruppo di case fra gli
alberi, soggetto che verrà
ripreso anche in altre
opere analoghe.
È significativo come le case
non siano rappresentate
dall’artista per come
apparivano ai suoi occhi ma,
piuttosto, per come
apparivano alla sua memoria.
La mancanza di una
prospettiva unificatrice
costringe i nostri occhi a
muoversi alla ricerca di un
unico punto di vista dal quale
osservare la scena.
Ma tale punto non esiste, in quanto ogni casa è vista
secondo una propria prospettiva: alcune dall’alto, altre
da un alto altre ancora dal basso. La mancanza di un
punto di riferimento annulla il senso delle proporzioni e
della profondità, cosicché tutte le case appaiono in primo
piano.
Gli alberi dai volumi semplificati fino quasi all’astrazione
non contribuiscono a determinare la percezione della
profondità ma aumentano la sensazione complessiva di
massa unitaria.
Questa massiccia sensazione di insieme è ulteriormente
accentuata dall’uso di solo due colori: il verde grigiastro
delle piante e l’ocra bruciato delle case.
VIOLINO E BROCCA

Rappresenta una delle opere
più significative del Cubismo
analitico. In essa appare lo
sforzo che Braque e Picasso
stavano compiendo in quel
periodo al fine di superare sia
la pittura impressionistica sia
quella dei Fauves.
In un primo momento
facciamo fatica a
scorgere nel dipinto
forme note, ma, mano
mano che il nostro
occhio si sarà abituato
alla forte
frammentazioni
dell’immagine e alle
opacità dei colori,
alcuni oggetti
cominceranno a
prendere corpo.
Al centro, leggermente spostato a sinistra, vediamo una
brocca appoggiata su un tavolo quadrato il cui piano e
perfettamente verticale, dunque in una posizione impossibile,
vista la collocazione della brocca stessa.
In basso, leggermente spostato verso destra, riconosciamo un
violino. Questo si trova in una posizione di rilievo e sembra
essere appoggiato vicino al tavolo con sopra la brocca.
Al centro, in alto, un chiodo conficcato nella parete regge
alcuni fogli di carta, mentre subito sotto è visibile un altro
foglio con l’angolo superiore destro piegato. Sulla destra,
infine, è possibile riconoscere una cornice orizzontale,
forse uno zoccolo della parete.
I vari oggetti pur essendo composti i modo simmetrico,
non hanno rapporti spaziali certi tra di loro. A rigore di
logica, il piano del tavolo dovrebbe essere dietro alla
brocca e invece quasi la attraversa. Il violino, a sua volta,
è nel contempo sopra e dentro il tavolo, mentre il foglio di
carta con l’angolo piegato si stacca nettamente dal muro
sul quale e conficcato il chiodo finendo per sovrapporsi in
parte al piano del tavolo.
LE QUOTIDIEN,VIOLINO E
             PIPA
Quest’opera appartiene al periodo
successivo, quello del Cubismo
sintetico. La scomposizione dei volumi,
che nelle fasi del periodo analitico era
diventata così spinta da rasentare
l’Astrattismo, ha qui ceduto il posto a
una nuova ed estrema semplificazione
delle forme, grazie all’impiego di
colori più vivaci e, soprattutto, all’uso
di vari materiali ritagliati e incollati
direttamente sulla tela.
Il ritaglio della testata del giornale “Le quotidien” non
rappresenta che se stesso, dunque costituisce un
frammento di realtà più vera di come qualsiasi pittore
avrebbe mai potuto rappresentarla con al sua arte. La
pipa, invece, essendo ritagliata in una pagina di giornale,
conserva solo la forma dell’oggetto al quale allude.


Lo stesso accade per il
violino, la cui sagoma è
ricavata da un cartoncino
dipinto a imitazione del
legno. Dal tavolo sul quale
tutti gli oggetti sono
appoggiati è suggerito sia il
colore sia la forma.
NATURA MORTA CON
            CLARINETTO
Superata la fase delle prove e delle elaborazioni teoriche, il
Cubismo di Braque recupera un forte gusto per il colore. La
“Natura morta con clarinetto” del 1927 è facilmente assimilabile
a “I tre musici” di Picasso, antecedente solo di pochi anni.
In questo dipinto ritornano dei temi già cari a Braque. Al
centro di un tavolo composto da larghe campiture parallele
di diversi colori è posta una fruttiera con uva e pere.
Sulla sinistra vi sono un bicchiere a calice e due carte da
gioco, mentre un clarinetto attraversa diagonalmente la
composizione.
Il clarinetto è come spezzato dalla fruttiera, attraverso la
quale penetra con la sua fiammata intensa di colore giallo. La
fruttiera, da parte sua, è vista contemporaneamente di profilo
e dall’alto, prendendo così rilievo dal piano del tavolo, le cui
diverse fasce di colore si incastrano sia con lo spazio
circostante sia con gli oggetti che vi si appoggiano. Il calice è
visto di fianco, mentre le due carte fluttuano nell’aria
ciascuna secondo una propria prospettiva.
In questo dipinto sono mirabilmente contenuti e risolti
entrambi i momenti della ricerca cubista. Vi è infatti sia la
meticolosa scomposizione degli oggetti secondo i piani e le
facce principali che li compongono, tipica del periodo
analitico, sia l’altrettanto delicata separazione tra forme e
colori del periodo sintetico.
I PESCI NERI

E’ un olio su tela dipinto
nel 1492, oggi conservato
nel Museo di Arte moderna
di Parigi. Questo è un
dipinto molto particolare
dove vengono raffigurati
due pesci neri appoggiati
su un piatto di colore
bianco.
IL PORTOGHESE

       E’ una tra le opere
       più significative
       dell’autore. In questa
       possiamo trovare
       tanti elementi tipici
       di Braque.
Importante è la presenza di lettere (la
simulazione dei caratteri tipografici identici a
quelli della stampa di un quotidiano che
annuncia un"Bal")
Le note musicali,
ovviamente rielaborate,
ci comunicano come
qualsiasi forma d' arte,
anche la più astratta, non
possa prescindere da
elementi reali: attraverso
esse, l'autore riconduce lo
spettatore, dopo il
viaggio artistico, alla
realtà.
MUSICAL INSTRUMENTS

         E’ un olio, realizzato a
         Parigi nell’autunno
         del 1908. In primo
         piano si può vedere
         chiaramente un
         mandolino dalle forme
         molto arrotondate.
In secondo piano si trovano una tromba e uno
spartito musicale. Particolare è l’uso dei colori che
rende l’insieme quasi come se fosse fuso in un solo
oggetto.
BIBLIOGRAFIA


LIBRO DI TESTO: “Itinerario nell’arte vol.3”




INTERNET: Google, Wikipedia.

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Braque

  • 1. GEORGES BRAQUE PRESENTAZIONE A CURA DI: ALBERTO VISCUSI ANNO SCOLASTICO 2007-2008
  • 2. BIOGRAFIA OPERE
  • 3. BIOGRAFIA  1882: nasce ad Argenteuil, in Francia.  1900: dopo aver frequentato senza molto successo gli studi liceali a Le Havre, si trasferisce a Parigi dove lavora come decoratore, seguendo anche dei corsi serali di pittura, arte verso la quale si sente sempre più attratto. Perciò studia all’Accademia di Humbert e anche alla Scuola di Belle arti.
  • 4.  1907: è un anno importante per la sua formazione. Tramite amici comuni conosce Picasso proprio mentre questi stava lavorando alle sue straordinarie Demoiselles d’Avignon.
  • 5. 1909-1911: definiti gli”anni del cubismo analitico” Braque e Picasso lavorano come un unico uomo frammentando gli oggetti della realtà quotidiana secondo i principali piani che li compongono.  1912: Braque inizia a dedicarsi anche ai papieres colles. Questi invece di imitare la realtà attraverso le regole prospettiche e le tecniche del chiaroscuro, si impegnano direttamente dei frammenti di materia reale non più per illudere ma per alludere. Per esempio, mostrando un pezzo di legno l’artista ci rimanda al concetto di tavolo senza doverne rappresentare uno.
  • 6.  1912-1913: chiamato anche “periodo del cubismo sintetico”, è il periodo in cui la collaborazione tra Braque e Picasso produce forse i risultati più alti e rivoluzionari. Se in Picasso prevalgono l’aspetto intuitivo e il vigore immaginativo, Braque dichiara la propria preferenza per la riflessione e la misura.
  • 7. Lui vuole sottolineare come la chiarezza cristallina delle sue creazioni artistiche non si esaurisce mai in se stessa, rimanendo un gioco astratto di masse e di colori, ma tendesse sempre a concretizzarsi in opere capaci di evocare la realtà.  1920: inizia il periodo del successo e dei riconoscimenti. È questo il momento nel quale la produzione dell’artista si fa meno esasperata e più serena, riscoprendo l’uso di colori e composizioni di chiarezza e semplicità quasi classiche.  1963: il 31 agosto Georges Braque muore nella sua casa di Parigi.
  • 8. LE QUOTIDIEN, VIOLINO E PIPA ESTAQUE CASE ALLA VIOLINO E BROCC IL PORTOGHESE OPERE NATURA MORTA CON SORGUES MUSICAL INSTRUMENTS I PESCI NERI
  • 9. SORGUES È uno dei pochi disegni realizzati in modo autonomo, cioè non direttamente eseguiti in funzione dello studio e della realizzazione di opere più complesse.
  • 10. Il titolo fa riferimento alla località di Sorgues, un piccolo centro vicino ad Avignone, nel quale Braque amava spesso recarsi in compagnia della moglie. Il disegno, realizzato a matita su carta, testimonia il delicato momento di passaggio tra la fase del Cubismo analitico e la successiva fase del Cubismo sintetico.
  • 11. Di quest’ultima sono testimonianza la comparsa di scritte apparentemente estranee al contesto. In alto a destra intravediamo la dicitura “FETES VOTIVES” e in basso il luogo e la data: “SORGUES 1912”. È come se fosse un depliant turistico che annuncia lo svolgersi annuale della festa del patrono.
  • 12.
  • 13. CASE ALL’ESTAQUE Uno dei primi e più noti dipinti di Braque è un olio del 1908. L’opera realizzata durante un soggiorno estivo nella città provenzale di Estaque, presso Marsiglia, rappresenta un gruppo di case fra gli alberi, soggetto che verrà ripreso anche in altre opere analoghe.
  • 14. È significativo come le case non siano rappresentate dall’artista per come apparivano ai suoi occhi ma, piuttosto, per come apparivano alla sua memoria. La mancanza di una prospettiva unificatrice costringe i nostri occhi a muoversi alla ricerca di un unico punto di vista dal quale osservare la scena.
  • 15. Ma tale punto non esiste, in quanto ogni casa è vista secondo una propria prospettiva: alcune dall’alto, altre da un alto altre ancora dal basso. La mancanza di un punto di riferimento annulla il senso delle proporzioni e della profondità, cosicché tutte le case appaiono in primo piano.
  • 16. Gli alberi dai volumi semplificati fino quasi all’astrazione non contribuiscono a determinare la percezione della profondità ma aumentano la sensazione complessiva di massa unitaria.
  • 17. Questa massiccia sensazione di insieme è ulteriormente accentuata dall’uso di solo due colori: il verde grigiastro delle piante e l’ocra bruciato delle case.
  • 18. VIOLINO E BROCCA Rappresenta una delle opere più significative del Cubismo analitico. In essa appare lo sforzo che Braque e Picasso stavano compiendo in quel periodo al fine di superare sia la pittura impressionistica sia quella dei Fauves.
  • 19. In un primo momento facciamo fatica a scorgere nel dipinto forme note, ma, mano mano che il nostro occhio si sarà abituato alla forte frammentazioni dell’immagine e alle opacità dei colori, alcuni oggetti cominceranno a prendere corpo.
  • 20. Al centro, leggermente spostato a sinistra, vediamo una brocca appoggiata su un tavolo quadrato il cui piano e perfettamente verticale, dunque in una posizione impossibile, vista la collocazione della brocca stessa.
  • 21. In basso, leggermente spostato verso destra, riconosciamo un violino. Questo si trova in una posizione di rilievo e sembra essere appoggiato vicino al tavolo con sopra la brocca.
  • 22. Al centro, in alto, un chiodo conficcato nella parete regge alcuni fogli di carta, mentre subito sotto è visibile un altro foglio con l’angolo superiore destro piegato. Sulla destra, infine, è possibile riconoscere una cornice orizzontale, forse uno zoccolo della parete.
  • 23. I vari oggetti pur essendo composti i modo simmetrico, non hanno rapporti spaziali certi tra di loro. A rigore di logica, il piano del tavolo dovrebbe essere dietro alla brocca e invece quasi la attraversa. Il violino, a sua volta, è nel contempo sopra e dentro il tavolo, mentre il foglio di carta con l’angolo piegato si stacca nettamente dal muro sul quale e conficcato il chiodo finendo per sovrapporsi in parte al piano del tavolo.
  • 24.
  • 25. LE QUOTIDIEN,VIOLINO E PIPA Quest’opera appartiene al periodo successivo, quello del Cubismo sintetico. La scomposizione dei volumi, che nelle fasi del periodo analitico era diventata così spinta da rasentare l’Astrattismo, ha qui ceduto il posto a una nuova ed estrema semplificazione delle forme, grazie all’impiego di colori più vivaci e, soprattutto, all’uso di vari materiali ritagliati e incollati direttamente sulla tela.
  • 26. Il ritaglio della testata del giornale “Le quotidien” non rappresenta che se stesso, dunque costituisce un frammento di realtà più vera di come qualsiasi pittore avrebbe mai potuto rappresentarla con al sua arte. La pipa, invece, essendo ritagliata in una pagina di giornale, conserva solo la forma dell’oggetto al quale allude. Lo stesso accade per il violino, la cui sagoma è ricavata da un cartoncino dipinto a imitazione del legno. Dal tavolo sul quale tutti gli oggetti sono appoggiati è suggerito sia il colore sia la forma.
  • 27.
  • 28. NATURA MORTA CON CLARINETTO Superata la fase delle prove e delle elaborazioni teoriche, il Cubismo di Braque recupera un forte gusto per il colore. La “Natura morta con clarinetto” del 1927 è facilmente assimilabile a “I tre musici” di Picasso, antecedente solo di pochi anni.
  • 29. In questo dipinto ritornano dei temi già cari a Braque. Al centro di un tavolo composto da larghe campiture parallele di diversi colori è posta una fruttiera con uva e pere.
  • 30. Sulla sinistra vi sono un bicchiere a calice e due carte da gioco, mentre un clarinetto attraversa diagonalmente la composizione.
  • 31. Il clarinetto è come spezzato dalla fruttiera, attraverso la quale penetra con la sua fiammata intensa di colore giallo. La fruttiera, da parte sua, è vista contemporaneamente di profilo e dall’alto, prendendo così rilievo dal piano del tavolo, le cui diverse fasce di colore si incastrano sia con lo spazio circostante sia con gli oggetti che vi si appoggiano. Il calice è visto di fianco, mentre le due carte fluttuano nell’aria ciascuna secondo una propria prospettiva.
  • 32. In questo dipinto sono mirabilmente contenuti e risolti entrambi i momenti della ricerca cubista. Vi è infatti sia la meticolosa scomposizione degli oggetti secondo i piani e le facce principali che li compongono, tipica del periodo analitico, sia l’altrettanto delicata separazione tra forme e colori del periodo sintetico.
  • 33. I PESCI NERI E’ un olio su tela dipinto nel 1492, oggi conservato nel Museo di Arte moderna di Parigi. Questo è un dipinto molto particolare dove vengono raffigurati due pesci neri appoggiati su un piatto di colore bianco.
  • 34.
  • 35. IL PORTOGHESE E’ una tra le opere più significative dell’autore. In questa possiamo trovare tanti elementi tipici di Braque.
  • 36. Importante è la presenza di lettere (la simulazione dei caratteri tipografici identici a quelli della stampa di un quotidiano che annuncia un"Bal")
  • 37. Le note musicali, ovviamente rielaborate, ci comunicano come qualsiasi forma d' arte, anche la più astratta, non possa prescindere da elementi reali: attraverso esse, l'autore riconduce lo spettatore, dopo il viaggio artistico, alla realtà.
  • 38. MUSICAL INSTRUMENTS E’ un olio, realizzato a Parigi nell’autunno del 1908. In primo piano si può vedere chiaramente un mandolino dalle forme molto arrotondate.
  • 39.
  • 40. In secondo piano si trovano una tromba e uno spartito musicale. Particolare è l’uso dei colori che rende l’insieme quasi come se fosse fuso in un solo oggetto.
  • 41. BIBLIOGRAFIA LIBRO DI TESTO: “Itinerario nell’arte vol.3” INTERNET: Google, Wikipedia.