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LE RETI: UN SISTEMA DIFFUSO E VICINO AI PAZIENTI.

                         Maria Maspoli
I cambiamenti intervenuti nei fattori della
Salute hanno determinato
una riduzione dell’incidenza e della
gravità delle patologie acute ed un aumento
delle Patologie croniche

L’aumento del numero dei pazienti con
patologie croniche invalidanti pone al
SSN nuove richieste qualitative e
quantitative
In questo quadro si manifestano nuovi
disagi e bisogni che sempre più
frequentemente cadono fuori
dall’area di intervento del welfare,
mettendo in discussione una
consolidata visione “riparativa”
dello stato sociale.
Inoltre la tendenza presente in tutti i
Paesi occidentali alla
deistituzionalizzazione e alla assistenza
nella comunità, che hanno avuto una
forte spinta negli ultimi decenni anche
a causa della crisi dello Stato Sociale,
pone un problema di garanzia
della “protezione sociale” in un
nuovo assetto istituzionale.
Occorre riprendere i principi del welfare che
       vanno garantiti nella prospettiva di una
     nuova modalità di organizzazione dei servizi
                    alla persona:


1.   I problemi debbono essere colti vicino al loro
     emergere: ogni politica che incida sulla condizioni
     di vita e di lavoro è una politica di caring, in senso
     preventivo oltre che curativo;
2.   Provvedere cure rientra nelle responsabilità
     pubbliche ma tutti i cittadini devono condividere
     questa responsabilità perché l’aiuto arrivi a tutti
     coloro che ne abbiano effettivamente bisogno;
3.   L’efficacia dei risultati deve essere oggetto di
     valutazione.
Siamo orientati a percorrere politiche sanitarie
che consentano di superare la logica della
relazione individuo – domanda in emergenza –
prestazione , verso comunità – analisi dei
bisogni – sviluppo della rete assistenziale.


In tale logica il cittadino partecipa al proprio
progetto di salute all’interno del progetto di
salute della comunità.
Le reti paiono l’organizzazione migliore per
rispondere alla domanda di salute che è, nella
     maggioranza dei casi, una domanda
    complessa ed articolata, rivolta ad una
pluralità di servizi. Inoltre, rendono possibile
     la vicinanza del servizio al cittadino.
Costituiscono il mezzo per rendere più equo
l’accesso ai servizi ed il successivo percorso
assistenziale e permettono il miglior utilizzo
 dei servizi preposti a livelli di complessità
                  differenti.
implica una modalità di
                     lavoro in integrazione e
lavora in modo       non in competizione.
coordinato,
sussidiario,partecipan
te e cooperante.
                                LA RETE


 permette di costruire un sistema basato
     sulle competenze piuttosto che
  sull’autoreferenzialità. Favorisce un
    clima di crescita, condivisione e
               confronto.
E’ definita
                       Ogni nodo è
attraverso i
                       collegato alla rete
luoghi in cui si
                       attraverso i
compie l’attività
                       percorsi
(nodo)
                                      LA RETE
         Ogni nodo della rete è
         permeabile agli altri e si
         modifica nella relazione
         reciproca adattandosi
         alle necessità (la Regione
         stessa)
E quindi, abbiamo lavorato per:
Attivare sistemi di monitoraggio dell’attività
che non puntassero al governo economico, ma a
quello clinico, sottolineando il valore della
competenza; e che permettessero di conoscere il
bisogno di salute dei cittadini e le risposte dei
servizi.
Condividere le regole          trasparenza
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sistema attraverso le relazioni reciproche anche
in una dimensione di sussidiarietà.
Dall’analisi dei dati abbiamo visto le criticità : disequità e
disomogeneità e stiamo lavorando per superarle con :
- Definizione obiettivi di salute e valutazione attraverso
indicatori di qualità ed esito;
- Definizione dei percorsi per leggere le differenze come
risorsa salvaguardando l’equità di accesso (autismo,
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in carico con livelli differenti
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Maspoli Maria Torino 13° Convegno Patologia Immune E Malattie Orfane 21 23 Gennaio 2010 [Modalità Compat

  • 1. LE RETI: UN SISTEMA DIFFUSO E VICINO AI PAZIENTI. Maria Maspoli
  • 2. I cambiamenti intervenuti nei fattori della Salute hanno determinato una riduzione dell’incidenza e della gravità delle patologie acute ed un aumento delle Patologie croniche L’aumento del numero dei pazienti con patologie croniche invalidanti pone al SSN nuove richieste qualitative e quantitative
  • 3. In questo quadro si manifestano nuovi disagi e bisogni che sempre più frequentemente cadono fuori dall’area di intervento del welfare, mettendo in discussione una consolidata visione “riparativa” dello stato sociale.
  • 4. Inoltre la tendenza presente in tutti i Paesi occidentali alla deistituzionalizzazione e alla assistenza nella comunità, che hanno avuto una forte spinta negli ultimi decenni anche a causa della crisi dello Stato Sociale, pone un problema di garanzia della “protezione sociale” in un nuovo assetto istituzionale.
  • 5. Occorre riprendere i principi del welfare che vanno garantiti nella prospettiva di una nuova modalità di organizzazione dei servizi alla persona: 1. I problemi debbono essere colti vicino al loro emergere: ogni politica che incida sulla condizioni di vita e di lavoro è una politica di caring, in senso preventivo oltre che curativo; 2. Provvedere cure rientra nelle responsabilità pubbliche ma tutti i cittadini devono condividere questa responsabilità perché l’aiuto arrivi a tutti coloro che ne abbiano effettivamente bisogno; 3. L’efficacia dei risultati deve essere oggetto di valutazione.
  • 6. Siamo orientati a percorrere politiche sanitarie che consentano di superare la logica della relazione individuo – domanda in emergenza – prestazione , verso comunità – analisi dei bisogni – sviluppo della rete assistenziale. In tale logica il cittadino partecipa al proprio progetto di salute all’interno del progetto di salute della comunità.
  • 7. Le reti paiono l’organizzazione migliore per rispondere alla domanda di salute che è, nella maggioranza dei casi, una domanda complessa ed articolata, rivolta ad una pluralità di servizi. Inoltre, rendono possibile la vicinanza del servizio al cittadino. Costituiscono il mezzo per rendere più equo l’accesso ai servizi ed il successivo percorso assistenziale e permettono il miglior utilizzo dei servizi preposti a livelli di complessità differenti.
  • 8. implica una modalità di lavoro in integrazione e lavora in modo non in competizione. coordinato, sussidiario,partecipan te e cooperante. LA RETE permette di costruire un sistema basato sulle competenze piuttosto che sull’autoreferenzialità. Favorisce un clima di crescita, condivisione e confronto.
  • 9. E’ definita Ogni nodo è attraverso i collegato alla rete luoghi in cui si attraverso i compie l’attività percorsi (nodo) LA RETE Ogni nodo della rete è permeabile agli altri e si modifica nella relazione reciproca adattandosi alle necessità (la Regione stessa)
  • 10. E quindi, abbiamo lavorato per: Attivare sistemi di monitoraggio dell’attività che non puntassero al governo economico, ma a quello clinico, sottolineando il valore della competenza; e che permettessero di conoscere il bisogno di salute dei cittadini e le risposte dei servizi. Condividere le regole trasparenza Rendere evidenti le scelte finalizzate all’appropriatezza Permettere la crescita delle competenze del sistema attraverso le relazioni reciproche anche in una dimensione di sussidiarietà.
  • 11. Dall’analisi dei dati abbiamo visto le criticità : disequità e disomogeneità e stiamo lavorando per superarle con : - Definizione obiettivi di salute e valutazione attraverso indicatori di qualità ed esito; - Definizione dei percorsi per leggere le differenze come risorsa salvaguardando l’equità di accesso (autismo, etc); - Integrazione tra i servizi che intervengono nella presa in carico con livelli differenti -Individuazione di nuovi sistemi di definizione concertata dei bisogni in un modello di alleanza terapeutica : ICF -Passaggio dal sistema di monitoraggio ad un sistema di valutazione con partecipazione della società civile.