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Statistica 
Sociale 
Giorgio Garau 
Valutazione e implementazione strategica di 
politiche
Programma 
 Presentazione del corso di statistica sociale 
 Il ruolo della statistica nell’informazione 
 Indici di posizione e misure di variabilità (ripasso) 
 Indicatori di mutua variabilità 
• concentrazione 
• eterogeneità 
 Comunicazione efficace 
Statistica sociale 2
Suddivisione in settimane di corso 
Programma date lezioni 
Presentazione del corso di statistica sociale mercoledì 8 ottobre 
Indici di posizione e misure di variabilità giovedì 9 ottobre 
Concentrazione mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre 
Eterogeneità mercoledì 22 ottobre 
Esercitazione in aula giovedì 23 ottobre 
Il ruolo della statistica nell’informazione mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre 
Statistica sociale 3
Statistica 
Sociale 
Lucia Schirru 
Valutazione e implementazione strategica di politiche 
@luciaschirr 
u
Il ruolo della statistica nell’informazione 
Alcuni esempi di utilizzo della statistica: 
 Nel lavoro quotidiano dell’assistente sociale 
 Il Data journalism (mappe e grafici interattivi) 
 La comunicazione sul web: blog e social media 
Statistica sociale 5
L’Assistente sociale 
Attività lavorativa quotidiana: 
elaborazione dati per predisporre report, tabelle di sintesi dei 
servizi offerti, somme spese per destinazione d’uso, conoscenza 
delle caratteristiche della popolazione e così via 
Relazione con le parti sociali e con i mezzi di 
comunicazione: 
leggere e interpretare i bisogni della comunità in cui opera e 
cogliere le possibilità offerte dalle politiche locali, regionali e 
nazionali. 
Statistica sociale 6
Informazione sulla stampa 
Statistica sociale 7
Informazione sui quotidiani cartacei 
Statistica sociale 8
Le infografiche e mappe navigabili 
Statistica sociale 9
Le inchieste 
Statistica sociale 10
Le inchieste 
Statistica sociale 11
Le inchieste 
Statistica sociale 12
Per poter comunicare correttamente 
bisogna avere delle basi di statistica 
alcune nozioni di partenza 
Statistica sociale 13
Indici di posizione e misure di variabilità 
• Media 
• Moda 
• Mediana 
• Varianza e scarto quadratico semplice 
Statistica sociale 14
Gli indici di posizione 
La rappresentazione grafica dei fenomeni non è sufficiente, una buona 
analisi dei dati richiede anche che le caratteristiche principali delle 
osservazioni siano sintetizzate con opportune misure e che tali misure 
siano adeguatamente analizzate e interpretate. 
Gli indici di posizione sintetizzano la posizione di una distribuzione di 
frequenza mediante un valore reale rappresentativo della globalità del 
fenomeno e tale da riassumere gli aspetti ritenuti più importanti. 
Esaminano le misure di posizione: 
 MEDIA 
 MODA 
 MEDIANA 
Statistica sociale 15
La media 
Si dice che M è la media di n dati (xi, … xn,), se il risultato della funzione che delinea il tipo di media, assume lo 
stesso valore quando al posto di xi, … xn, si pone M. La media è quella quantità che, sostituita a ciascuna 
modalità del carattere, lascia inalterata una proprietà. 
Nella media aritmetica la relazione è la somma: 
Statistica sociale 16
La media aritmetica 
La media aritmetica si calcola facendo la somma 
delle modalità e dividendo il totale per in numero 
di modalità. 
x 
x n M M i 
Se però le modalità si ripetono più volte si utilizza la media aritmetica ponderata, che si calcola 
moltiplicando le modalità per le rispettive frequenze e dividendo il valore ottenuto per il totale delle 
frequenze. 
x n 
n 
M 
 i  i 
 
n 
n 
i 
i 
 
   ; da cui 
 
 
1 
  i i M x f 
Utilizzando le 
frequenze assolute 
Utilizzando le 
frequenze relative 
 
i  
f f 
n 
n 
e i i 
i 1 
n 
perché la somma delle frequenze relative è uguale ad 1. 
Statistica sociale 17
Esempio 
La tabella seguente riporta i tempi (in minuti) registrati da 20 operai per la riparazione di una componente 
meccanica. Calcolare la media aritmetica: 
xi ni 
2 3 
3 3 
4 5 
5 4 
6 3 
8 2 
tot 20 
Se si usano le frequenze assolute: 
89 
(2  3)  (3  3)  (4  5)  (5  4)  (6  3)  (8  
2) 
 
x n 
i i 
n 
Se si usano x le frequenze relative … occorre prima calcolarle: i ni fi 
2 3 0.15 
3 3 0.15 
4 5 0.25 
5 4 0.2 
6 3 0.15 
8 2 0.1 
N=20 1 
n 
f i 
i  
N 
4,45 
20 
(3 4 5 4 3 2) 
  
     
 
 
 
 
i 
M 
M xi  fi  (2  0,15)  (3  0,15)  (4  0,25)  (5  0,20)  (6  0,15)  (8  0,10) 
 
       
0,3 0,45 1 1 0,9 0,8 4,45 
Statistica sociale 18
Media per valori raggruppati in classi. 
(xi + xi+1] ni 
[0 – 2] 40 
(2 – 3] 80 
(3 – 5] 60 
(5 – 7] 20 
La distribuzione presenta il tempo di attesa di un operaio 
(in minuti), presso la fermata Y della metropolitana, in 200 
giornate lavorative. 
Calcolare il tempo medio di attesa. 
In questo caso, in cui la distribuzione di frequenze ha le modalità ripartite in classi, la prima operazione da fare è 
calcolare il valore centrale (o valore medio) delle singole classi. 
(xi + xi+1] ni xc 
[0 – 2] 40 1 
(2 – 3] 80 2,5 
(3 – 5] 60 4 
(5 – 7] 20 6 
Una volta calcolati i valori centrali (indicati con xc) si procede al calcolo della 
media aritmetica ponderata, così come presentato nella precedente slide. 
3 
600 
200 
(1  40)  (2,5  80)  (4  60)  (6  
20) 
(40 80 60 20) 
  
   
 
x  
n 
 
i i 
 
 
n 
i 
M 
Statistica sociale 19
Alcune proprietà della media 
La media è un operatore lineare per il quale valgono le seguenti proprietà: 
PROPRIETA’ DIMOSTRAZIONI 
Statistica sociale 20
La moda 
 Il valore modale, o moda: 
 La classe modale: 
Si calcola per i caratteri qualitativi o quantitativi discreti 
e corrisponde alla modalità a cui è associata la 
massima frequenza. 
Si calcola per i caratteri raggruppati in classi 
(siano quantitativi discreti o continui). 
Se le classi hanno la stessa ampiezza, si individua 
la classe modale in corrispondenza della massima 
frequenza. 
Se le classi hanno la ampiezze diverse, si 
assume come classe modale quella con la 
massima densità di frequenza. 
La moda corrisponde a 4 
Statistica sociale 21
La mediana 
In una sequenza di dati ordinati dal più piccolo al più grande la mediana, o valore mediano, occupa la posizione intermedia, nel 
senso che è quel valore che bipartisce in parti uguali la totalità delle frequenze. 
Nel caso di dati quantitativi discreti: 
Se n (totale delle osservazioni) è dispari, la mediana 
corrisponde all’osservazione di rango (o posizione 
( 1) 
 
2 
n 
Me 
Se n (totale delle osservazioni) è pari, sia n=2h, allora la 
mediana è, per convenzione, uguale alla media aritmetica dei 
due termini in posizione centrale: 
     h h x x 
Me 
2 
1 quind i 
2 
; 1 
2 
 1 
n 
h 
n 
h 
Nel caso di dati raggruppati in classi 
Si individua la classe mediana, quella cui corrisponde il 50% 
delle frequenze, e poi si ottiene il valore mediano, interpolando 
all’interno della classe mediana (si ipotizza che, all’interno delle 
classi, vi sia ripartizione uniforme delle frequenze). 
Statistica sociale 22
Esempio 
Partendo dalla seguente distribuzione per classi di età, fornire una 
adeguata rappresentazione grafica e calcolare la classe mediana, la 
classe modale e la media aritmetica: 
Trattandosi di dati quantitativi raggruppati in classi l’adeguata rappresentazione grafica è 
l’Istogramma, che si può costruire se si hanno a disposizione le densità di frequenza e le 
ampiezze di classe, riportati nella seguente tabella. 
Con queste informazioni si può ora costruire l’istogramma. 
densità di frequenza assoluta. 
densità di frequenza relativa 
n 
i 
i 
i 
i 
i 
i 
f 
a 
h 
a 
d 
 
 
Statistica sociale 23
La media, per dati raggruppati in classi, si calcola utilizzando come xi i valori centrali delle classi, xc: 
N.B. Da adesso in poi si utilizzeranno, indifferentemente, i simboli M, ẋ e μ per indicare la media. Il simbolo μ si utilizza solitamente per indicare il 
valore medio della popolazione, e il simbolo ẋ per indicare il valore medio di dati campionari. 
Statistica sociale 24
Calcolo della mediana mediante interpolazione. 
Per le variabili continue, il raggruppamento in classi delle modalità consente di determinare solo la classe mediana nella quale ricade 
l’unità statistica che bipartisce la distribuzione ordinata delle modalità. 
Un singolo indice sintetico può essere ottenuto approssimando la funzione di ripartizione attorno alla mediana. 
x F 
e indicano rispettivamente, il valore superiore e la frequenza cumulata della classe mediana; 
Me Me 
x F 
Me  Me  
1 e 1 indicano invece, il valore inferiore e la frequenza cumulata della classe mediana. 
Statistica sociale 25
Per concludere l’esercizio precedente calcoliamo il valore mediano della distribuzione per classi di età. 
Statistica sociale 26
Le misure di variabilità 
Una caratteristica importante di una distribuzione statistica è la sua variabilità. La variabilità è, infatti, la quantità di 
dispersione presente nei dati. Come gli indici di posizione, anche gli indici di dispersione o variabilità servono per 
descrivere sinteticamente (o caratterizzare) le distribuzioni statistiche quantitative (per le variabili qualitative si usano gli 
indici di diversità). 
Dati due insiemi di dati, questi possono differire sia 
nella posizione del valore centrale (media) che nella 
variabilità; oppure, come mostrato in figura, 
possono essere caratterizzati dalla stessa 
variabilità, ma da diverso valore centrale; 
o ancora, come mostra questa figura, possono 
avere lo stesso valore centrale, ma avere una 
diversa variabilità 
Statistica sociale 27
Il range o campo di variazione 
Il range è la differenza tra l’osservazione più grande e quella più piccola in un insieme di dati. E’ importante sottolineare 
che il range deve assumere sempre valori maggiori di zero. Quindi dobbiamo considerare il valore assoluto. 
Sebbene il range sia una misura della dispersione totale, non tiene conto di come le osservazioni si 
distribuiscano o si concentrino intorno a una misura di tendenza centrale, come ad esempio la media. 
Presentiamo perciò altre misure di variabilità più appropriate. 
Statistica sociale 28
La varianza e lo scarto quadratico medio. 
Si considerino perciò due misure della variabilità, la varianza (σ2) e lo scarto quadratico medio (σ, 
radice quadrata della varianza), che sintetizzano la dispersione dei valori osservati attorno alla loro 
media 
Una difficoltà nella interpretazione della varianza deriva dal fatto che essa è espressa nell’unità di misura del 
fenomeno elevato al quadrato. 
Per questo motivo si usa lo scarto quadratico medio, o deviazione standard che è così definito 
Calcolato utilizzando le 
frequenze assolute 
Nel caso in cui le 
modalità si ripetano più 
volte (media 
ponderata) 
Calcolato utilizzando le 
frequenze relative 
Statistica sociale 29
Esempio 
Si confrontino le due distribuzioni di voti conseguiti dagli studenti A e B. Cosa si può dedurre? 
Se si confrontano queste distribuzioni per il valore assunto 
dalla media, si noterà che entrambe assumono come valore 
medio 3.5; si dovrebbe quindi concludere che le distribuzioni 
sono identiche. 
La rappresentazione grafica, fornita in figura, indica però, 
che la distribuzione B è più dispersa 
della distribuzione A, ma non fornisce una misura della 
distanza tra le due dispersioni. 
Tale misura è fornita dagli indicatori di variabilità. 
VOTI 
Range A = |1-6| =5 
Range B = |1-6| =5 
Anche il Range delle due distribuzioni coincide, per cui è necessario calcolare la varianza e lo 
scarto quadratico medio per verificare l’effettiva differenza tra le due distribuzioni. 
Statistica sociale 30
Calcolo della varianza e dello scarto quadratico medio 
Per comodità si riportano tutti i dati in tabella 
Sommando i quadrati degli scarti dalla media (pesati per le rispettive frequenze) si ottiene il valore della varianza. 
Per la distribuzione A corrisponde a 0.8502 Per la distribuzione B corrisponde a 2.25. 
Il valore dello scarto quadratico medio è pari a: 0.9221 per la distribuzione A mentre per la distribuzione B è pari a 
1.5. 
Questo significa che, come già si intuiva graficamente, nella Classe B i voti sono maggiormente dispersi 
intorno alla media. 
Statistica sociale 31
Il coefficiente di variazione 
La varianza e lo scarto quadratico medio sono indici assoluti per cui è opportuno 
introdurre indici relativi o normalizzati. 
Un indice relativo molto usato, purché la media sia maggiore di zero (M > 0), è il rapporto tra lo 
scarto quadratico medio σ e la media aritmetica M. 
Si tratta del coefficiente di variazione CV. 
Statistica sociale 32
Gli indici di mutua variabilità 
 Variabili quantitative: indice di concentrazione 
 Variabili qualitative: indice di eterogeneità 
Statistica sociale 33
34 
Concentrazione 
Statistica sociale
Concentrazione 
Statistica sociale
Concentrazione 
36 
Statistica sociale
Concentrazione 
Statistica sociale 37
Gli indici di concentrazione 
La concentrazione è una misura della mutua variabilità, cioè della variabilità tra ogni possibile 
modalità di una variabile e tutte le altre. 
L’analisi di concentrazione si può applicare alle variabili quantitative (es. reddito e popolazione) 
perché queste variabili sono “trasferibili” da un possessore ad un altro (es. persona, nazione) 
il totale posseduto da n unità statistiche.   
T  
yi 
n 
i 
1 
Si indica con 
La concentrazione studia il modo in cui l’ammontare totale T si distribuisce fra le n classi. 
Si possono considerare due situazioni estreme 
- concentrazione minima (equidistribuzione): 
le n unità statistiche possiedono uguale quantità 
della variabile. 
-concentrazione massima: 
una unità possiede il totale e le altre n−1 
possiedono un ammontare nullo della variabile. 
y 
 
1 
n 
y 
T 
n 
y 
n 
i 
i 
i    
y  
T 
n 
y i n 
 0 ( 1, ... 1) 
i 
Statistica sociale 38
La rappresentazione grafica: Lorenz e Gini 
Si consideri una distribuzione unitaria i cui termini 
sono non negativi e disposti in ordine crescente: 
Prendendo le prime unità (i), che saranno le più 
povere e confrontando ciò che esse possiedono 
con ciò che ad esse spetterebbe in una situazione 
di equidistribuzione, in cui ai = μ (ogni unità 
possiede esattamente il valore medio) 
Se si divide per l’ammontare complessivo del carattere, An 
numero delle unità 
unità totali 
Pi  
si ottiene 
Dove: 
a a ai a 
n 
0 ... ... 
      
* 
1 2 
a a  i 
A ... e A ... 
      
i 1 
i i 
An  a1 ... ai ...an  n  An 
 * 
A 
i 
i     
A 
P 
A 
A 
n 
i 
i 
n 
Q 
Qi = % del carattere posseduto dalle prime i unità. 
i 
n 
i 
n 
 
Ai A 
n  
Vale la relazione: Che può essere così trasformata: 
* 
n 
i 
  
media sino ad i media generale 
Qi è tanto più vicino a Pi quanto più si è prossimi alla situazione di equidistribuzione 
Statistica sociale 39
Esempio 1: Costruzione di una Spezzata di Lorenz per 
distribuzioni unitarie. 
La tabella riporta la Popolazione del Lazio 
suddivisa per provincia di residenza (1990) 
Riportando in un grafico i valori di Pi e Qi si ottiene la 
spezzata di Lorenz. 
Sulla bisettrice si trovano i punti tali che pi = qi. 
-L’area tra la bisettrice e la spezzata di Lorenz è la 
curva di concentrazione. 
-Interpretazione dell’area: più è grande, maggiore è la 
concentrazione. 
- Nelle 3 province più piccole, ad esempio, risiede il 
17.4% contro il 60% (equidistribuzione). 
Statistica sociale 40
Concentrazione: esercizio 
41 
Concentrazione della popolazione tra le 5 province del Lazio 
0,174 
Statistica sociale
Esempio 2: 
Costruzione della spezzata di Lorenz per distribuzioni in classi 
Si consideri ora il caso in cui il carattere 
(trasferibile) sia ripartito in classi: 
è cioè noto l’ammontare xi del carattere 
posseduto congiuntamente dalle ni unità che 
appartengono alla classe i. 
Le aziende della prima classe (cioè il 
15.8% delle aziende totali) contribuiscono 
solo al 1.58% del fatturato totale. 
Statistica sociale 42
L’indice di concentrazione per distribuzioni unitarie 
Oltre alla rappresentazione grafica è necessario utilizzare un indicatore per costruire della concentrazione e 
in questo caso pare naturale una misura dell’area compresa tra la retta di equidistribuzione e la spezzata di 
Lorenz. 
Nel caso di distribuzioni unitarie l’area può essere scomposta nella somma di n trapezi, in particolare 
l’i−esimo trapezio ha basi pari a Pi−1 − Qi−1 e Pi − Qi e altezza costante pari a 1/n. 
1 1 
  1  1   
Effettuando i vari passaggi si ottiene la seguente 
formula: 
g  
Utilizzando i dati dell’Esempio 1 si costruisce l’indice 
di concentrazione della popolazione del Lazio. 
Questo valore indica un 
grado di concentrazione 
molto elevato, pari al 72% 
della concentrazione 
massima. 
 2 
Area : (( ) ( )) 
somma delle due basi 
altezza 
i i i i i 
n 
S P Q P Q 
( ) 
1 
2 
1 
1 
i 
n 
i 
Pi Q 
n 
 
 
 
 
 
Statistica sociale 43
Concentrazione: esercizio 
44 
A partire dai dati della popolazione e dei redditi dichiarati per comune nel 2013, 
si confronti la distribuzione delle 8 province sarde e si valuti il livello di 
concentrazione delle due variabili. 
I dati della popolazione sono stati estratti dall’archivio Istat (http://demo.istat.it/) 
I dati sui redditi dichiarati invece sono stati presi dal sito del Ministero delle Finanze 
(http://www1.finanze.gov.it/pagina_dichiarazioni/dichiarazioni.html) 
Statistica sociale
Concentrazione: esercizio 
A titolo di esempio si riporta la tabella costruita per la provincia di Carbonia Iglesias in cui si presentano i vari 
passaggi per il calcolo dell’indice di concentrazione 
Statistica sociale 
45 
Carbonia Iglesias ai Ai Pi Qi Pi-Qi 
1 Piscinas 880 880 0,04348 0,00688 0,03660 
2 Villaperuccio 1.100 1980 0,08696 0,01547 0,07148 
3 Tratalias 1.105 3085 0,13043 0,02411 0,10633 
4 Buggerru 1.108 4193 0,17391 0,03277 0,14114 
5 Masainas 1.342 5535 0,21739 0,04326 0,17413 
6 Perdaxius 1.475 7010 0,26087 0,05478 0,20609 
7Musei 1.541 8551 0,30435 0,06683 0,23752 
8 Nuxis 1.614 10165 0,34783 0,07944 0,26839 
9 Giba 2.097 12262 0,39130 0,09583 0,29548 
10 Sant'Anna Arresi 2.703 14965 0,43478 0,11695 0,31783 
11 Calasetta 2.810 17775 0,47826 0,13891 0,33935 
12 Fluminimaggiore 2.957 20732 0,52174 0,16202 0,35972 
13 Narcao 3.321 24053 0,56522 0,18798 0,37724 
14 Santadi 3.550 27603 0,60870 0,21572 0,39298 
15 Villamassargia 3.663 31266 0,65217 0,24435 0,40783 
16 Gonnesa 5.120 36386 0,69565 0,28436 0,41129 
17 Portoscuso 5.239 41625 0,73913 0,32530 0,41383 
18 San Giovanni Suergiu 6.097 47722 0,78261 0,37295 0,40966 
19 Carloforte 6.237 53959 0,82609 0,42169 0,40439 
20 Domusnovas 6.353 60312 0,86957 0,47134 0,39822 
21 Sant'Antioco 11.430 71742 0,91304 0,56067 0,35238 
22 Iglesias 27.532 99274 0,95652 0,77583 0,18069 
23 Carbonia 28.684 127958 1,00000 1,00000 0,00000 
Totale 127.958 0,57
Concentrazione della popolazione 
Statistica sociale 
46
Concentrazione dei redditi 
Statistica sociale 
47
Concentrazione: province a confronto 
48 
Indice di concentrazione Popolazione Reddito 
Sassari 0,76 0,81 
Nuoro 0,63 0,63 
Cagliari 0,67 0,73 
Oristano 0,61 0,66 
Olbia Tempio 0,59 0,63 
Ogliastra 0,41 0,46 
Medio Campidano 0,57 0,58 
Carbonia Iglesias 0,57 0,63 
Statistica sociale
L’indice di concentrazione per distribuzioni in classi 
Nel caso di distribuzioni in classi si avrà invece 
un’area, scomposta in un numero di trapezi uguale 
al numero delle classi considerate. L’altezza non 
sarà più costante ma sarà uguale a 
S sarà quindi uguale a: 
Riprendendo i dati del secondo esempio: 
k 
1 
     
S [(PN i QN i ) (P Q )] f 
i 
2 
 
1 
( ) ( )   
B1 B2 
PN(i)  PN(i1)  fi 
N ( i 1) N ( i 1) 
i 
In questo secondo caso la concentrazione è pari al 55% della concentrazione massima. 
Statistica sociale 49
Concentrazione dei redditi 
Statistica sociale 50 
Analisi statistiche - Dichiarazioni 2013 - Anno d'imposta 2012 
Tipo di imposta : IRPEF 
Modello : Persone fisiche totali 
Tipologia contribuente : Tutte le tipologie di contribuenti 
Tematica : Caratteristiche dei contribuenti 
Classificazione : Classi di reddito complessivo in euro 
Data ultimo aggiornamento : 9 Luglio 2014 
2012 
Classi di reddito complessivo in euro 
Numero contribuenti 
Frequenza Percentuale 
minore di -1.000 166.984 0,40 
da -1.000 a 0 48.830 0,12 fi 
zero 883.388 2,13 0,02 
da 0 a 1.000 2.022.386 4,88 0,05 
da 1.000 a 1.500 597.557 1,44 0,01 
da 1.500 a 2.000 550.503 1,33 0,01 
da 2.000 a 2.500 496.058 1,20 0,01 
da 2.500 a 3.000 453.497 1,10 0,01 
da 3.000 a 3.500 404.167 0,98 0,01 
da 3.500 a 4.000 399.952 0,97 0,01 
da 4.000 a 5.000 784.346 1,89 0,02 
da 5.000 a 6.000 774.468 1,87 0,02 
da 6.000 a 7.500 3.178.332 7,67 0,08 
da 7.500 a 10.000 3.086.003 7,45 0,07 
da 10.000 a 12.000 2.473.990 5,97 0,06 
da 12.000 a 15.000 3.592.400 8,67 0,09 
da 15.000 a 20.000 6.486.667 15,66 0,16 
da 20.000 a 26.000 6.000.649 14,49 0,15 
da 26.000 a 29.000 2.036.649 4,92 0,05 
da 29.000 a 35.000 2.589.189 6,25 0,06 
da 35.000 a 40.000 1.219.016 2,94 0,03 
da 40.000 a 50.000 1.216.056 2,94 0,03 
da 50.000 a 55.000 340.568 0,82 0,01 
da 55.000 a 60.000 259.554 0,63 0,01 
da 60.000 a 70.000 375.101 0,91 0,01 
da 70.000 a 75.000 144.318 0,35 0,00 
da 75.000 a 80.000 120.603 0,29 0,00 
da 80.000 a 90.000 178.398 0,43 0,00 
da 90.000 a 100.000 122.829 0,30 0,00 
da 100.000 a 120.000 151.250 0,37 0,00 
da 120.000 a 150.000 109.978 0,27 0,00 
da 150.000 a 200.000 74.969 0,18 0,00 
da 200.000 a 300.000 45.259 0,11 0,00 
oltre 300.000 30.240 0,07 0,00 
TOTALE 41.414.154 100,00
Concentrazione dei redditi 
Statistica sociale 51 
Classi di reddito complessivo 
in euro 
Numero contribuenti 
Frequenza fi xc ai Ai Pi Pi Qi Pi-Qi (A) Pi-1 - Qi-1 (B) (A+B)*fi 
zero 883.388 0,02 - - 0 883.388 0,0214 - 0,021442 0 0,00046 
da 0 a 1.000 2.022.386 0,05 500 1.011.193.000 1.011.193.000 2.905.774 0,0705 0,001262 0,069269 0,021442 0,00445 
da 1.000 a 1.500 597.557 0,01 1.250 746.946.250 1.758.139.250 3.503.331 0,0850 0,002195 0,082841 0,069269 0,00221 
da 1.500 a 2.000 550.503 0,01 1.750 963.380.250 2.721.519.500 4.053.834 0,0984 0,003398 0,095000 0,082841 0,00238 
da 2.000 a 2.500 496.058 0,01 2.250 1.116.130.500 3.837.650.000 4.549.892 0,1104 0,004791 0,105648 0,095000 0,00242 
da 2.500 a 3.000 453.497 0,01 2.750 1.247.116.750 5.084.766.750 5.003.389 0,1214 0,006348 0,115098 0,105648 0,00243 
da 3.000 a 3.500 404.167 0,01 3.250 1.313.542.750 6.398.309.500 5.407.556 0,1313 0,007988 0,123269 0,115098 0,00234 
da 3.500 a 4.000 399.952 0,01 3.750 1.499.820.000 7.898.129.500 5.807.508 0,1410 0,009860 0,131104 0,123269 0,00247 
da 4.000 a 5.000 784.346 0,02 4.500 3.529.557.000 11.427.686.500 6.591.854 0,1600 0,014267 0,145736 0,131104 0,00527 
da 5.000 a 6.000 774.468 0,02 5.500 4.259.574.000 15.687.260.500 7.366.322 0,1788 0,019584 0,159217 0,145736 0,00573 
da 6.000 a 7.500 3.178.332 0,08 6.750 21.453.741.000 37.141.001.500 10.544.654 0,2559 0,046367 0,209581 0,159217 0,02845 
da 7.500 a 10.000 3.086.003 0,07 8.750 27.002.526.250 64.143.527.750 13.630.657 0,3309 0,080078 0,250777 0,209581 0,03448 
da 10.000 a 12.000 2.473.990 0,06 11.000 27.213.890.000 91.357.417.750 16.104.647 0,3909 0,114052 0,276853 0,250777 0,03168 
da 12.000 a 15.000 3.592.400 0,09 13.500 48.497.400.000 139.854.817.750 19.697.047 0,4781 0,174597 0,303506 0,276853 0,05061 
da 15.000 a 20.000 6.486.667 0,16 17.500 113.516.672.500 253.371.490.250 26.183.714 0,6356 0,316313 0,319240 0,303506 0,09805 
da 20.000 a 26.000 6.000.649 0,15 23.000 138.014.927.000 391.386.417.250 32.184.363 0,7812 0,488613 0,292592 0,319240 0,08911 
da 26.000 a 29.000 2.036.649 0,05 27.500 56.007.847.500 447.394.264.750 34.221.012 0,8306 0,558534 0,272106 0,292592 0,02792 
da 29.000 a 35.000 2.589.189 0,06 32.000 82.854.048.000 530.248.312.750 36.810.201 0,8935 0,661971 0,231517 0,272106 0,03165 
da 35.000 a 40.000 1.219.016 0,03 37.500 45.713.100.000 575.961.412.750 38.029.217 0,9231 0,719040 0,204037 0,231517 0,01289 
da 40.000 a 50.000 1.216.056 0,03 45.000 54.722.520.000 630.683.932.750 39.245.273 0,9526 0,787356 0,165237 0,204037 0,01090 
da 50.000 a 55.000 340.568 0,01 52.500 17.879.820.000 648.563.752.750 39.585.841 0,9609 0,809678 0,151183 0,165237 0,00262 
da 55.000 a 60.000 259.554 0,01 57.500 14.924.355.000 663.488.107.750 39.845.395 0,9672 0,828309 0,138851 0,151183 0,00183 
da 60.000 a 70.000 375.101 0,01 65.000 24.381.565.000 687.869.672.750 40.220.496 0,9763 0,858748 0,117517 0,138851 0,00233 
da 70.000 a 75.000 144.318 0,00 72.500 10.463.055.000 698.332.727.750 40.364.814 0,9798 0,871810 0,107958 0,117517 0,00079 
da 75.000 a 80.000 120.603 0,00 77.500 9.346.732.500 707.679.460.250 40.485.417 0,9827 0,883479 0,099217 0,107958 0,00061 
da 80.000 a 90.000 178.398 0,00 85.000 15.163.830.000 722.843.290.250 40.663.815 0,9870 0,902409 0,084616 0,099217 0,00080 
da 90.000 a 100.000 122.829 0,00 95.000 11.668.755.000 734.512.045.250 40.786.644 0,9900 0,916977 0,073030 0,084616 0,00047 
da 100.000 a 120.000 151.250 0,00 110.000 16.637.500.000 751.149.545.250 40.937.894 0,9937 0,937747 0,055931 0,073030 0,00047 
da 120.000 a 150.000 109.978 0,00 135.000 14.847.030.000 765.996.575.250 41.047.872 0,9963 0,956283 0,040065 0,055931 0,00026 
da 150.000 a 200.000 74.969 0,00 175.000 13.119.575.000 779.116.150.250 41.122.841 0,9982 0,972661 0,025506 0,040065 0,00012 
da 200.000 a 300.000 45.259 0,00 250.000 11.314.750.000 790.430.900.250 41.168.100 0,9993 0,986787 0,012479 0,025506 0,00004 
oltre 300.000 30.240 0,00 350.000 10.584.000.000 801.014.900.250 41.198.340 1,0000 1,000000 - 0,012479 0,00001 
41.198.340 0,456
Statistica sociale 52 
Eterogeneità 
L’indice di eterogeneità si applica in caso di variabili qualitative, che non possono essere 
trasferite tra soggetti. Es. qualifica funzionale, livello retributivo, valutazioni di merito, 
ecc.
Statistica sociale 53 
Eterogeneità
Statistica sociale 54 
Eterogeneità 
dividendo per k
Statistica sociale 55 
Eterogeneità
Nella tabella che segue si riportano le caratteristiche degli addetti di un'azienda. 
Calcolare l'indice di eterogeneità della qualifica funzionale e del regime di impiego. 
56 
Eterogeneità: esercizi 
ID Stipendio Età Anni servizioQualifica funzionale Regime di impiego 
1 2650 40 15 Operaio Tempo pieno 
2 2600 43 5 Operaio Part time 
3 2050 35 6 Impiegato Tempo pieno 
4 3500 27 6 Dirigente Part time 
5 1400 36 3 Dirigente Collaboratori esterni 
6 2400 30 12 Impiegato Tempo pieno 
7 1900 41 13 Operaio Tempo pieno 
8 2100 35 4 Impiegato Tempo pieno 
9 2100 27 7 Operaio Tempo pieno 
10 3050 38 18 Dirigente Tempo pieno 
11 2800 38 20 Operaio Collaboratori esterni 
12 2950 41 11 Operaio Collaboratori esterni 
13 1900 36 4 Dirigente Collaboratori esterni 
14 1650 29 11 Impiegato Collaboratori esterni 
15 2550 40 4 Impiegato Collaboratori esterni 
16 2000 23 10 Impiegato Tempo pieno 
17 2150 26 8 Operaio Collaboratori esterni 
18 2900 41 9 Dirigente Tempo pieno 
19 2450 35 12 Operaio Collaboratori esterni 
20 1950 31 8 Dirigente Collaboratori esterni 
Statistica sociale
57 
Eterogeneità: esercizi 
Qualifica funzionale ni fi fi^2 
Dirigente 6 0,3 0,09 
Impiegato 6 0,3 0,09 
Operaio 8 0,4 0,16 
Totale addetti 20 1 0,34 
indice di eterogeneità 0,66 
G (max) 0,67 
Indice di eterogeneità normalizzato 0,99 
Regime d’impiego ni fi fi^2 
Collaboratori esterni 9 0,45 0,2025 
Part time 2 0,1 0,01 
Tempo pieno 9 0,45 0,2025 
Totale addetti 20 1 0,415 
indice di eterogeneità 0,59 
G (max) 0,67 
Indice di eterogeneità normalizzato 0,8775 
Statistica sociale
Esercizio completo con indici di posizione, di variabilità e di mutua variabilità 
58 
Statistica sociale
Comunicazione efficace. 
L’utilizzo della statistica nei nuovi media e nei 
social network 
 Il Data journalism (mappe e grafici interattivi) 
 La comunicazione sul web: blog e social media 
Statistica sociale 59

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Statistica sociale

  • 1. Statistica Sociale Giorgio Garau Valutazione e implementazione strategica di politiche
  • 2. Programma  Presentazione del corso di statistica sociale  Il ruolo della statistica nell’informazione  Indici di posizione e misure di variabilità (ripasso)  Indicatori di mutua variabilità • concentrazione • eterogeneità  Comunicazione efficace Statistica sociale 2
  • 3. Suddivisione in settimane di corso Programma date lezioni Presentazione del corso di statistica sociale mercoledì 8 ottobre Indici di posizione e misure di variabilità giovedì 9 ottobre Concentrazione mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre Eterogeneità mercoledì 22 ottobre Esercitazione in aula giovedì 23 ottobre Il ruolo della statistica nell’informazione mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre Statistica sociale 3
  • 4. Statistica Sociale Lucia Schirru Valutazione e implementazione strategica di politiche @luciaschirr u
  • 5. Il ruolo della statistica nell’informazione Alcuni esempi di utilizzo della statistica:  Nel lavoro quotidiano dell’assistente sociale  Il Data journalism (mappe e grafici interattivi)  La comunicazione sul web: blog e social media Statistica sociale 5
  • 6. L’Assistente sociale Attività lavorativa quotidiana: elaborazione dati per predisporre report, tabelle di sintesi dei servizi offerti, somme spese per destinazione d’uso, conoscenza delle caratteristiche della popolazione e così via Relazione con le parti sociali e con i mezzi di comunicazione: leggere e interpretare i bisogni della comunità in cui opera e cogliere le possibilità offerte dalle politiche locali, regionali e nazionali. Statistica sociale 6
  • 7. Informazione sulla stampa Statistica sociale 7
  • 8. Informazione sui quotidiani cartacei Statistica sociale 8
  • 9. Le infografiche e mappe navigabili Statistica sociale 9
  • 13. Per poter comunicare correttamente bisogna avere delle basi di statistica alcune nozioni di partenza Statistica sociale 13
  • 14. Indici di posizione e misure di variabilità • Media • Moda • Mediana • Varianza e scarto quadratico semplice Statistica sociale 14
  • 15. Gli indici di posizione La rappresentazione grafica dei fenomeni non è sufficiente, una buona analisi dei dati richiede anche che le caratteristiche principali delle osservazioni siano sintetizzate con opportune misure e che tali misure siano adeguatamente analizzate e interpretate. Gli indici di posizione sintetizzano la posizione di una distribuzione di frequenza mediante un valore reale rappresentativo della globalità del fenomeno e tale da riassumere gli aspetti ritenuti più importanti. Esaminano le misure di posizione:  MEDIA  MODA  MEDIANA Statistica sociale 15
  • 16. La media Si dice che M è la media di n dati (xi, … xn,), se il risultato della funzione che delinea il tipo di media, assume lo stesso valore quando al posto di xi, … xn, si pone M. La media è quella quantità che, sostituita a ciascuna modalità del carattere, lascia inalterata una proprietà. Nella media aritmetica la relazione è la somma: Statistica sociale 16
  • 17. La media aritmetica La media aritmetica si calcola facendo la somma delle modalità e dividendo il totale per in numero di modalità. x x n M M i Se però le modalità si ripetono più volte si utilizza la media aritmetica ponderata, che si calcola moltiplicando le modalità per le rispettive frequenze e dividendo il valore ottenuto per il totale delle frequenze. x n n M  i  i  n n i i     ; da cui   1   i i M x f Utilizzando le frequenze assolute Utilizzando le frequenze relative  i  f f n n e i i i 1 n perché la somma delle frequenze relative è uguale ad 1. Statistica sociale 17
  • 18. Esempio La tabella seguente riporta i tempi (in minuti) registrati da 20 operai per la riparazione di una componente meccanica. Calcolare la media aritmetica: xi ni 2 3 3 3 4 5 5 4 6 3 8 2 tot 20 Se si usano le frequenze assolute: 89 (2  3)  (3  3)  (4  5)  (5  4)  (6  3)  (8  2)  x n i i n Se si usano x le frequenze relative … occorre prima calcolarle: i ni fi 2 3 0.15 3 3 0.15 4 5 0.25 5 4 0.2 6 3 0.15 8 2 0.1 N=20 1 n f i i  N 4,45 20 (3 4 5 4 3 2)            i M M xi  fi  (2  0,15)  (3  0,15)  (4  0,25)  (5  0,20)  (6  0,15)  (8  0,10)         0,3 0,45 1 1 0,9 0,8 4,45 Statistica sociale 18
  • 19. Media per valori raggruppati in classi. (xi + xi+1] ni [0 – 2] 40 (2 – 3] 80 (3 – 5] 60 (5 – 7] 20 La distribuzione presenta il tempo di attesa di un operaio (in minuti), presso la fermata Y della metropolitana, in 200 giornate lavorative. Calcolare il tempo medio di attesa. In questo caso, in cui la distribuzione di frequenze ha le modalità ripartite in classi, la prima operazione da fare è calcolare il valore centrale (o valore medio) delle singole classi. (xi + xi+1] ni xc [0 – 2] 40 1 (2 – 3] 80 2,5 (3 – 5] 60 4 (5 – 7] 20 6 Una volta calcolati i valori centrali (indicati con xc) si procede al calcolo della media aritmetica ponderata, così come presentato nella precedente slide. 3 600 200 (1  40)  (2,5  80)  (4  60)  (6  20) (40 80 60 20)       x  n  i i   n i M Statistica sociale 19
  • 20. Alcune proprietà della media La media è un operatore lineare per il quale valgono le seguenti proprietà: PROPRIETA’ DIMOSTRAZIONI Statistica sociale 20
  • 21. La moda  Il valore modale, o moda:  La classe modale: Si calcola per i caratteri qualitativi o quantitativi discreti e corrisponde alla modalità a cui è associata la massima frequenza. Si calcola per i caratteri raggruppati in classi (siano quantitativi discreti o continui). Se le classi hanno la stessa ampiezza, si individua la classe modale in corrispondenza della massima frequenza. Se le classi hanno la ampiezze diverse, si assume come classe modale quella con la massima densità di frequenza. La moda corrisponde a 4 Statistica sociale 21
  • 22. La mediana In una sequenza di dati ordinati dal più piccolo al più grande la mediana, o valore mediano, occupa la posizione intermedia, nel senso che è quel valore che bipartisce in parti uguali la totalità delle frequenze. Nel caso di dati quantitativi discreti: Se n (totale delle osservazioni) è dispari, la mediana corrisponde all’osservazione di rango (o posizione ( 1)  2 n Me Se n (totale delle osservazioni) è pari, sia n=2h, allora la mediana è, per convenzione, uguale alla media aritmetica dei due termini in posizione centrale:      h h x x Me 2 1 quind i 2 ; 1 2  1 n h n h Nel caso di dati raggruppati in classi Si individua la classe mediana, quella cui corrisponde il 50% delle frequenze, e poi si ottiene il valore mediano, interpolando all’interno della classe mediana (si ipotizza che, all’interno delle classi, vi sia ripartizione uniforme delle frequenze). Statistica sociale 22
  • 23. Esempio Partendo dalla seguente distribuzione per classi di età, fornire una adeguata rappresentazione grafica e calcolare la classe mediana, la classe modale e la media aritmetica: Trattandosi di dati quantitativi raggruppati in classi l’adeguata rappresentazione grafica è l’Istogramma, che si può costruire se si hanno a disposizione le densità di frequenza e le ampiezze di classe, riportati nella seguente tabella. Con queste informazioni si può ora costruire l’istogramma. densità di frequenza assoluta. densità di frequenza relativa n i i i i i i f a h a d   Statistica sociale 23
  • 24. La media, per dati raggruppati in classi, si calcola utilizzando come xi i valori centrali delle classi, xc: N.B. Da adesso in poi si utilizzeranno, indifferentemente, i simboli M, ẋ e μ per indicare la media. Il simbolo μ si utilizza solitamente per indicare il valore medio della popolazione, e il simbolo ẋ per indicare il valore medio di dati campionari. Statistica sociale 24
  • 25. Calcolo della mediana mediante interpolazione. Per le variabili continue, il raggruppamento in classi delle modalità consente di determinare solo la classe mediana nella quale ricade l’unità statistica che bipartisce la distribuzione ordinata delle modalità. Un singolo indice sintetico può essere ottenuto approssimando la funzione di ripartizione attorno alla mediana. x F e indicano rispettivamente, il valore superiore e la frequenza cumulata della classe mediana; Me Me x F Me  Me  1 e 1 indicano invece, il valore inferiore e la frequenza cumulata della classe mediana. Statistica sociale 25
  • 26. Per concludere l’esercizio precedente calcoliamo il valore mediano della distribuzione per classi di età. Statistica sociale 26
  • 27. Le misure di variabilità Una caratteristica importante di una distribuzione statistica è la sua variabilità. La variabilità è, infatti, la quantità di dispersione presente nei dati. Come gli indici di posizione, anche gli indici di dispersione o variabilità servono per descrivere sinteticamente (o caratterizzare) le distribuzioni statistiche quantitative (per le variabili qualitative si usano gli indici di diversità). Dati due insiemi di dati, questi possono differire sia nella posizione del valore centrale (media) che nella variabilità; oppure, come mostrato in figura, possono essere caratterizzati dalla stessa variabilità, ma da diverso valore centrale; o ancora, come mostra questa figura, possono avere lo stesso valore centrale, ma avere una diversa variabilità Statistica sociale 27
  • 28. Il range o campo di variazione Il range è la differenza tra l’osservazione più grande e quella più piccola in un insieme di dati. E’ importante sottolineare che il range deve assumere sempre valori maggiori di zero. Quindi dobbiamo considerare il valore assoluto. Sebbene il range sia una misura della dispersione totale, non tiene conto di come le osservazioni si distribuiscano o si concentrino intorno a una misura di tendenza centrale, come ad esempio la media. Presentiamo perciò altre misure di variabilità più appropriate. Statistica sociale 28
  • 29. La varianza e lo scarto quadratico medio. Si considerino perciò due misure della variabilità, la varianza (σ2) e lo scarto quadratico medio (σ, radice quadrata della varianza), che sintetizzano la dispersione dei valori osservati attorno alla loro media Una difficoltà nella interpretazione della varianza deriva dal fatto che essa è espressa nell’unità di misura del fenomeno elevato al quadrato. Per questo motivo si usa lo scarto quadratico medio, o deviazione standard che è così definito Calcolato utilizzando le frequenze assolute Nel caso in cui le modalità si ripetano più volte (media ponderata) Calcolato utilizzando le frequenze relative Statistica sociale 29
  • 30. Esempio Si confrontino le due distribuzioni di voti conseguiti dagli studenti A e B. Cosa si può dedurre? Se si confrontano queste distribuzioni per il valore assunto dalla media, si noterà che entrambe assumono come valore medio 3.5; si dovrebbe quindi concludere che le distribuzioni sono identiche. La rappresentazione grafica, fornita in figura, indica però, che la distribuzione B è più dispersa della distribuzione A, ma non fornisce una misura della distanza tra le due dispersioni. Tale misura è fornita dagli indicatori di variabilità. VOTI Range A = |1-6| =5 Range B = |1-6| =5 Anche il Range delle due distribuzioni coincide, per cui è necessario calcolare la varianza e lo scarto quadratico medio per verificare l’effettiva differenza tra le due distribuzioni. Statistica sociale 30
  • 31. Calcolo della varianza e dello scarto quadratico medio Per comodità si riportano tutti i dati in tabella Sommando i quadrati degli scarti dalla media (pesati per le rispettive frequenze) si ottiene il valore della varianza. Per la distribuzione A corrisponde a 0.8502 Per la distribuzione B corrisponde a 2.25. Il valore dello scarto quadratico medio è pari a: 0.9221 per la distribuzione A mentre per la distribuzione B è pari a 1.5. Questo significa che, come già si intuiva graficamente, nella Classe B i voti sono maggiormente dispersi intorno alla media. Statistica sociale 31
  • 32. Il coefficiente di variazione La varianza e lo scarto quadratico medio sono indici assoluti per cui è opportuno introdurre indici relativi o normalizzati. Un indice relativo molto usato, purché la media sia maggiore di zero (M > 0), è il rapporto tra lo scarto quadratico medio σ e la media aritmetica M. Si tratta del coefficiente di variazione CV. Statistica sociale 32
  • 33. Gli indici di mutua variabilità  Variabili quantitative: indice di concentrazione  Variabili qualitative: indice di eterogeneità Statistica sociale 33
  • 38. Gli indici di concentrazione La concentrazione è una misura della mutua variabilità, cioè della variabilità tra ogni possibile modalità di una variabile e tutte le altre. L’analisi di concentrazione si può applicare alle variabili quantitative (es. reddito e popolazione) perché queste variabili sono “trasferibili” da un possessore ad un altro (es. persona, nazione) il totale posseduto da n unità statistiche.   T  yi n i 1 Si indica con La concentrazione studia il modo in cui l’ammontare totale T si distribuisce fra le n classi. Si possono considerare due situazioni estreme - concentrazione minima (equidistribuzione): le n unità statistiche possiedono uguale quantità della variabile. -concentrazione massima: una unità possiede il totale e le altre n−1 possiedono un ammontare nullo della variabile. y  1 n y T n y n i i i    y  T n y i n  0 ( 1, ... 1) i Statistica sociale 38
  • 39. La rappresentazione grafica: Lorenz e Gini Si consideri una distribuzione unitaria i cui termini sono non negativi e disposti in ordine crescente: Prendendo le prime unità (i), che saranno le più povere e confrontando ciò che esse possiedono con ciò che ad esse spetterebbe in una situazione di equidistribuzione, in cui ai = μ (ogni unità possiede esattamente il valore medio) Se si divide per l’ammontare complessivo del carattere, An numero delle unità unità totali Pi  si ottiene Dove: a a ai a n 0 ... ...       * 1 2 a a  i A ... e A ...       i 1 i i An  a1 ... ai ...an  n  An  * A i i     A P A A n i i n Q Qi = % del carattere posseduto dalle prime i unità. i n i n  Ai A n  Vale la relazione: Che può essere così trasformata: * n i   media sino ad i media generale Qi è tanto più vicino a Pi quanto più si è prossimi alla situazione di equidistribuzione Statistica sociale 39
  • 40. Esempio 1: Costruzione di una Spezzata di Lorenz per distribuzioni unitarie. La tabella riporta la Popolazione del Lazio suddivisa per provincia di residenza (1990) Riportando in un grafico i valori di Pi e Qi si ottiene la spezzata di Lorenz. Sulla bisettrice si trovano i punti tali che pi = qi. -L’area tra la bisettrice e la spezzata di Lorenz è la curva di concentrazione. -Interpretazione dell’area: più è grande, maggiore è la concentrazione. - Nelle 3 province più piccole, ad esempio, risiede il 17.4% contro il 60% (equidistribuzione). Statistica sociale 40
  • 41. Concentrazione: esercizio 41 Concentrazione della popolazione tra le 5 province del Lazio 0,174 Statistica sociale
  • 42. Esempio 2: Costruzione della spezzata di Lorenz per distribuzioni in classi Si consideri ora il caso in cui il carattere (trasferibile) sia ripartito in classi: è cioè noto l’ammontare xi del carattere posseduto congiuntamente dalle ni unità che appartengono alla classe i. Le aziende della prima classe (cioè il 15.8% delle aziende totali) contribuiscono solo al 1.58% del fatturato totale. Statistica sociale 42
  • 43. L’indice di concentrazione per distribuzioni unitarie Oltre alla rappresentazione grafica è necessario utilizzare un indicatore per costruire della concentrazione e in questo caso pare naturale una misura dell’area compresa tra la retta di equidistribuzione e la spezzata di Lorenz. Nel caso di distribuzioni unitarie l’area può essere scomposta nella somma di n trapezi, in particolare l’i−esimo trapezio ha basi pari a Pi−1 − Qi−1 e Pi − Qi e altezza costante pari a 1/n. 1 1   1  1   Effettuando i vari passaggi si ottiene la seguente formula: g  Utilizzando i dati dell’Esempio 1 si costruisce l’indice di concentrazione della popolazione del Lazio. Questo valore indica un grado di concentrazione molto elevato, pari al 72% della concentrazione massima.  2 Area : (( ) ( )) somma delle due basi altezza i i i i i n S P Q P Q ( ) 1 2 1 1 i n i Pi Q n      Statistica sociale 43
  • 44. Concentrazione: esercizio 44 A partire dai dati della popolazione e dei redditi dichiarati per comune nel 2013, si confronti la distribuzione delle 8 province sarde e si valuti il livello di concentrazione delle due variabili. I dati della popolazione sono stati estratti dall’archivio Istat (http://demo.istat.it/) I dati sui redditi dichiarati invece sono stati presi dal sito del Ministero delle Finanze (http://www1.finanze.gov.it/pagina_dichiarazioni/dichiarazioni.html) Statistica sociale
  • 45. Concentrazione: esercizio A titolo di esempio si riporta la tabella costruita per la provincia di Carbonia Iglesias in cui si presentano i vari passaggi per il calcolo dell’indice di concentrazione Statistica sociale 45 Carbonia Iglesias ai Ai Pi Qi Pi-Qi 1 Piscinas 880 880 0,04348 0,00688 0,03660 2 Villaperuccio 1.100 1980 0,08696 0,01547 0,07148 3 Tratalias 1.105 3085 0,13043 0,02411 0,10633 4 Buggerru 1.108 4193 0,17391 0,03277 0,14114 5 Masainas 1.342 5535 0,21739 0,04326 0,17413 6 Perdaxius 1.475 7010 0,26087 0,05478 0,20609 7Musei 1.541 8551 0,30435 0,06683 0,23752 8 Nuxis 1.614 10165 0,34783 0,07944 0,26839 9 Giba 2.097 12262 0,39130 0,09583 0,29548 10 Sant'Anna Arresi 2.703 14965 0,43478 0,11695 0,31783 11 Calasetta 2.810 17775 0,47826 0,13891 0,33935 12 Fluminimaggiore 2.957 20732 0,52174 0,16202 0,35972 13 Narcao 3.321 24053 0,56522 0,18798 0,37724 14 Santadi 3.550 27603 0,60870 0,21572 0,39298 15 Villamassargia 3.663 31266 0,65217 0,24435 0,40783 16 Gonnesa 5.120 36386 0,69565 0,28436 0,41129 17 Portoscuso 5.239 41625 0,73913 0,32530 0,41383 18 San Giovanni Suergiu 6.097 47722 0,78261 0,37295 0,40966 19 Carloforte 6.237 53959 0,82609 0,42169 0,40439 20 Domusnovas 6.353 60312 0,86957 0,47134 0,39822 21 Sant'Antioco 11.430 71742 0,91304 0,56067 0,35238 22 Iglesias 27.532 99274 0,95652 0,77583 0,18069 23 Carbonia 28.684 127958 1,00000 1,00000 0,00000 Totale 127.958 0,57
  • 46. Concentrazione della popolazione Statistica sociale 46
  • 47. Concentrazione dei redditi Statistica sociale 47
  • 48. Concentrazione: province a confronto 48 Indice di concentrazione Popolazione Reddito Sassari 0,76 0,81 Nuoro 0,63 0,63 Cagliari 0,67 0,73 Oristano 0,61 0,66 Olbia Tempio 0,59 0,63 Ogliastra 0,41 0,46 Medio Campidano 0,57 0,58 Carbonia Iglesias 0,57 0,63 Statistica sociale
  • 49. L’indice di concentrazione per distribuzioni in classi Nel caso di distribuzioni in classi si avrà invece un’area, scomposta in un numero di trapezi uguale al numero delle classi considerate. L’altezza non sarà più costante ma sarà uguale a S sarà quindi uguale a: Riprendendo i dati del secondo esempio: k 1      S [(PN i QN i ) (P Q )] f i 2  1 ( ) ( )   B1 B2 PN(i)  PN(i1)  fi N ( i 1) N ( i 1) i In questo secondo caso la concentrazione è pari al 55% della concentrazione massima. Statistica sociale 49
  • 50. Concentrazione dei redditi Statistica sociale 50 Analisi statistiche - Dichiarazioni 2013 - Anno d'imposta 2012 Tipo di imposta : IRPEF Modello : Persone fisiche totali Tipologia contribuente : Tutte le tipologie di contribuenti Tematica : Caratteristiche dei contribuenti Classificazione : Classi di reddito complessivo in euro Data ultimo aggiornamento : 9 Luglio 2014 2012 Classi di reddito complessivo in euro Numero contribuenti Frequenza Percentuale minore di -1.000 166.984 0,40 da -1.000 a 0 48.830 0,12 fi zero 883.388 2,13 0,02 da 0 a 1.000 2.022.386 4,88 0,05 da 1.000 a 1.500 597.557 1,44 0,01 da 1.500 a 2.000 550.503 1,33 0,01 da 2.000 a 2.500 496.058 1,20 0,01 da 2.500 a 3.000 453.497 1,10 0,01 da 3.000 a 3.500 404.167 0,98 0,01 da 3.500 a 4.000 399.952 0,97 0,01 da 4.000 a 5.000 784.346 1,89 0,02 da 5.000 a 6.000 774.468 1,87 0,02 da 6.000 a 7.500 3.178.332 7,67 0,08 da 7.500 a 10.000 3.086.003 7,45 0,07 da 10.000 a 12.000 2.473.990 5,97 0,06 da 12.000 a 15.000 3.592.400 8,67 0,09 da 15.000 a 20.000 6.486.667 15,66 0,16 da 20.000 a 26.000 6.000.649 14,49 0,15 da 26.000 a 29.000 2.036.649 4,92 0,05 da 29.000 a 35.000 2.589.189 6,25 0,06 da 35.000 a 40.000 1.219.016 2,94 0,03 da 40.000 a 50.000 1.216.056 2,94 0,03 da 50.000 a 55.000 340.568 0,82 0,01 da 55.000 a 60.000 259.554 0,63 0,01 da 60.000 a 70.000 375.101 0,91 0,01 da 70.000 a 75.000 144.318 0,35 0,00 da 75.000 a 80.000 120.603 0,29 0,00 da 80.000 a 90.000 178.398 0,43 0,00 da 90.000 a 100.000 122.829 0,30 0,00 da 100.000 a 120.000 151.250 0,37 0,00 da 120.000 a 150.000 109.978 0,27 0,00 da 150.000 a 200.000 74.969 0,18 0,00 da 200.000 a 300.000 45.259 0,11 0,00 oltre 300.000 30.240 0,07 0,00 TOTALE 41.414.154 100,00
  • 51. Concentrazione dei redditi Statistica sociale 51 Classi di reddito complessivo in euro Numero contribuenti Frequenza fi xc ai Ai Pi Pi Qi Pi-Qi (A) Pi-1 - Qi-1 (B) (A+B)*fi zero 883.388 0,02 - - 0 883.388 0,0214 - 0,021442 0 0,00046 da 0 a 1.000 2.022.386 0,05 500 1.011.193.000 1.011.193.000 2.905.774 0,0705 0,001262 0,069269 0,021442 0,00445 da 1.000 a 1.500 597.557 0,01 1.250 746.946.250 1.758.139.250 3.503.331 0,0850 0,002195 0,082841 0,069269 0,00221 da 1.500 a 2.000 550.503 0,01 1.750 963.380.250 2.721.519.500 4.053.834 0,0984 0,003398 0,095000 0,082841 0,00238 da 2.000 a 2.500 496.058 0,01 2.250 1.116.130.500 3.837.650.000 4.549.892 0,1104 0,004791 0,105648 0,095000 0,00242 da 2.500 a 3.000 453.497 0,01 2.750 1.247.116.750 5.084.766.750 5.003.389 0,1214 0,006348 0,115098 0,105648 0,00243 da 3.000 a 3.500 404.167 0,01 3.250 1.313.542.750 6.398.309.500 5.407.556 0,1313 0,007988 0,123269 0,115098 0,00234 da 3.500 a 4.000 399.952 0,01 3.750 1.499.820.000 7.898.129.500 5.807.508 0,1410 0,009860 0,131104 0,123269 0,00247 da 4.000 a 5.000 784.346 0,02 4.500 3.529.557.000 11.427.686.500 6.591.854 0,1600 0,014267 0,145736 0,131104 0,00527 da 5.000 a 6.000 774.468 0,02 5.500 4.259.574.000 15.687.260.500 7.366.322 0,1788 0,019584 0,159217 0,145736 0,00573 da 6.000 a 7.500 3.178.332 0,08 6.750 21.453.741.000 37.141.001.500 10.544.654 0,2559 0,046367 0,209581 0,159217 0,02845 da 7.500 a 10.000 3.086.003 0,07 8.750 27.002.526.250 64.143.527.750 13.630.657 0,3309 0,080078 0,250777 0,209581 0,03448 da 10.000 a 12.000 2.473.990 0,06 11.000 27.213.890.000 91.357.417.750 16.104.647 0,3909 0,114052 0,276853 0,250777 0,03168 da 12.000 a 15.000 3.592.400 0,09 13.500 48.497.400.000 139.854.817.750 19.697.047 0,4781 0,174597 0,303506 0,276853 0,05061 da 15.000 a 20.000 6.486.667 0,16 17.500 113.516.672.500 253.371.490.250 26.183.714 0,6356 0,316313 0,319240 0,303506 0,09805 da 20.000 a 26.000 6.000.649 0,15 23.000 138.014.927.000 391.386.417.250 32.184.363 0,7812 0,488613 0,292592 0,319240 0,08911 da 26.000 a 29.000 2.036.649 0,05 27.500 56.007.847.500 447.394.264.750 34.221.012 0,8306 0,558534 0,272106 0,292592 0,02792 da 29.000 a 35.000 2.589.189 0,06 32.000 82.854.048.000 530.248.312.750 36.810.201 0,8935 0,661971 0,231517 0,272106 0,03165 da 35.000 a 40.000 1.219.016 0,03 37.500 45.713.100.000 575.961.412.750 38.029.217 0,9231 0,719040 0,204037 0,231517 0,01289 da 40.000 a 50.000 1.216.056 0,03 45.000 54.722.520.000 630.683.932.750 39.245.273 0,9526 0,787356 0,165237 0,204037 0,01090 da 50.000 a 55.000 340.568 0,01 52.500 17.879.820.000 648.563.752.750 39.585.841 0,9609 0,809678 0,151183 0,165237 0,00262 da 55.000 a 60.000 259.554 0,01 57.500 14.924.355.000 663.488.107.750 39.845.395 0,9672 0,828309 0,138851 0,151183 0,00183 da 60.000 a 70.000 375.101 0,01 65.000 24.381.565.000 687.869.672.750 40.220.496 0,9763 0,858748 0,117517 0,138851 0,00233 da 70.000 a 75.000 144.318 0,00 72.500 10.463.055.000 698.332.727.750 40.364.814 0,9798 0,871810 0,107958 0,117517 0,00079 da 75.000 a 80.000 120.603 0,00 77.500 9.346.732.500 707.679.460.250 40.485.417 0,9827 0,883479 0,099217 0,107958 0,00061 da 80.000 a 90.000 178.398 0,00 85.000 15.163.830.000 722.843.290.250 40.663.815 0,9870 0,902409 0,084616 0,099217 0,00080 da 90.000 a 100.000 122.829 0,00 95.000 11.668.755.000 734.512.045.250 40.786.644 0,9900 0,916977 0,073030 0,084616 0,00047 da 100.000 a 120.000 151.250 0,00 110.000 16.637.500.000 751.149.545.250 40.937.894 0,9937 0,937747 0,055931 0,073030 0,00047 da 120.000 a 150.000 109.978 0,00 135.000 14.847.030.000 765.996.575.250 41.047.872 0,9963 0,956283 0,040065 0,055931 0,00026 da 150.000 a 200.000 74.969 0,00 175.000 13.119.575.000 779.116.150.250 41.122.841 0,9982 0,972661 0,025506 0,040065 0,00012 da 200.000 a 300.000 45.259 0,00 250.000 11.314.750.000 790.430.900.250 41.168.100 0,9993 0,986787 0,012479 0,025506 0,00004 oltre 300.000 30.240 0,00 350.000 10.584.000.000 801.014.900.250 41.198.340 1,0000 1,000000 - 0,012479 0,00001 41.198.340 0,456
  • 52. Statistica sociale 52 Eterogeneità L’indice di eterogeneità si applica in caso di variabili qualitative, che non possono essere trasferite tra soggetti. Es. qualifica funzionale, livello retributivo, valutazioni di merito, ecc.
  • 53. Statistica sociale 53 Eterogeneità
  • 54. Statistica sociale 54 Eterogeneità dividendo per k
  • 55. Statistica sociale 55 Eterogeneità
  • 56. Nella tabella che segue si riportano le caratteristiche degli addetti di un'azienda. Calcolare l'indice di eterogeneità della qualifica funzionale e del regime di impiego. 56 Eterogeneità: esercizi ID Stipendio Età Anni servizioQualifica funzionale Regime di impiego 1 2650 40 15 Operaio Tempo pieno 2 2600 43 5 Operaio Part time 3 2050 35 6 Impiegato Tempo pieno 4 3500 27 6 Dirigente Part time 5 1400 36 3 Dirigente Collaboratori esterni 6 2400 30 12 Impiegato Tempo pieno 7 1900 41 13 Operaio Tempo pieno 8 2100 35 4 Impiegato Tempo pieno 9 2100 27 7 Operaio Tempo pieno 10 3050 38 18 Dirigente Tempo pieno 11 2800 38 20 Operaio Collaboratori esterni 12 2950 41 11 Operaio Collaboratori esterni 13 1900 36 4 Dirigente Collaboratori esterni 14 1650 29 11 Impiegato Collaboratori esterni 15 2550 40 4 Impiegato Collaboratori esterni 16 2000 23 10 Impiegato Tempo pieno 17 2150 26 8 Operaio Collaboratori esterni 18 2900 41 9 Dirigente Tempo pieno 19 2450 35 12 Operaio Collaboratori esterni 20 1950 31 8 Dirigente Collaboratori esterni Statistica sociale
  • 57. 57 Eterogeneità: esercizi Qualifica funzionale ni fi fi^2 Dirigente 6 0,3 0,09 Impiegato 6 0,3 0,09 Operaio 8 0,4 0,16 Totale addetti 20 1 0,34 indice di eterogeneità 0,66 G (max) 0,67 Indice di eterogeneità normalizzato 0,99 Regime d’impiego ni fi fi^2 Collaboratori esterni 9 0,45 0,2025 Part time 2 0,1 0,01 Tempo pieno 9 0,45 0,2025 Totale addetti 20 1 0,415 indice di eterogeneità 0,59 G (max) 0,67 Indice di eterogeneità normalizzato 0,8775 Statistica sociale
  • 58. Esercizio completo con indici di posizione, di variabilità e di mutua variabilità 58 Statistica sociale
  • 59. Comunicazione efficace. L’utilizzo della statistica nei nuovi media e nei social network  Il Data journalism (mappe e grafici interattivi)  La comunicazione sul web: blog e social media Statistica sociale 59

Editor's Notes

  1. Discutere assieme dell’utilità della statistica nella vita quotidiana. Oltre al lavoro la statistica è parte della vita quotidiana perché ogni giorno e sempre di più da quando siamo in crisi ci bombardano di statistiche, non sempre veritiere. Bisogna inoltre tener conto che i nuovi strumenti di comunicazione prevedono che se ne faccia un uso anche maggiore. Se vuoi comunicare devi conoscere le metriche per farlo, fare le analisi dei trend, valutare le caratteristiche del target di utenti scelto e così via. Tutte cose che si fanno con strumenti informatici.
  2. Esempi di uso dei dati nell’informazione. Mappe e grafici interattivi da usare sul web
  3. Un esempio di approfondimento giornalistico, supportato dalle analisi dei dati. In questo caso il mezzo è il quotidiano cartaceo
  4. Uno strumento sempre più in voga e di utilizzo molteplice sono le infografiche, ma anche le mappe interattive che vengono utilizzate sia in ambito statistico ma anche nella comunicazione quotidiana. Sono strumenti marketing ad esempio
  5. Un’inchiesta fatta con lo strumento del webdoc sul sovraffollamento nelle carceri italiane
  6. Quanti beni sono stati confiscati alle mafie? Dove sono? Inchiesta di Dataninja sponsorizzata da un editore
  7. Altri esempi di utilizzo dei dati per scopi divulgativi e informativi
  8. Queste sono le basi di conoscenza che deve possedere. Essere in grado di utilizzare degli indicatori di sintesi e di rappresentare dei fenomeni.
  9. Gli indici di posizione.
  10. Titolo: La media
  11. Titolo: La media aritmetica
  12. Titolo: Esempio di calcolo della media aritmetica ponderata
  13. Esempio di calcolo della media aritmetica con valori raggruppati in classi.
  14. Titolo: Alcune proprietà della media.
  15. Titolo: Il valore modale.
  16. Titolo: La Mediana
  17. Titolo: Esempio di calcolo della mediana
  18. Seconda schermata dell’esempio precedente.
  19. Titolo: Calcolo della mediana mediante interpolazione.
  20. Titolo: Esempio: calcolo del valore mediano
  21. Titolo: Le misure di variabilità
  22. Le misure di variabilità: il range
  23. Le misure di variabilità: la varianza e lo scarto quadratico medio.
  24. Titolo: Esempio di calcolo degli indici di variabilità.
  25. Titolo: Esempio di calcolo della varianza e dello scarto quadratico medio.
  26. Titolo: Il coefficiente di variazione
  27. I campi di applicazione dei due indici
  28. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-06-24/litalia-redditi-disuguali-084419.shtml?uuid=AbWlFr7H
  29. http://www.corriere.it/economia/13_marzo_11/italia-regina-europea-delle-diseguaglianze-cosi-la-crisi-ha-impoverito-la-classe-media-giuliana-ferraino_6ce2bd86-8a0d-11e2-8bbd-a922148077c6.shtml http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/refreshTableAction.do;jsessionid=9ea7d07e30de86b5580372fc4c68a6b7fbe972337d30.e34OaN8Pc3mMc40Lc3aMaNyTbxiRe0?tab=table&pcode=tessi190&language=en
  30. http://www.economiaxnoi.it/macroeconomia01.html
  31. http://www.economy2050.it/disuguaglianza-retribuzioni-in-italia/
  32. Titolo: Gli indici di concentrazione
  33. Titolo: La rappresentazione grafica, Lorenz e Gini
  34. Titolo: Esempio 1: Costruzione di una spezzata di Lorenz (per distribuzioni unitarie).
  35. Se ci fosse equidistribuzione al valore 0,6 di Pi corrisponderebbe 0,6 di Qi e non 0,174, come invece succede nel caso indicato nella slide, in cui è evidente che il fenomeno è concentrato e non equidistribuito. L’indice di concentrazione dirà in quale misura il fenomeno è concentrato.
  36. Titolo: Esempio 2: Costruzione di una spezzata di Lorenz (per distribuzioni in classi)
  37. Titolo: L’indice di concentrazione per distribuzioni unitarie
  38. Carbonia Iglesias è tra le province più piccole e i dati sono rappresentabili in una slide.
  39. Un’analisi grafica mette in evidenza che la provincia con il più basso livello di concentrazione della popolazione è l’Ogliastra, viceversa Sassari ha la concentrazione maggiore. Le posizioni intermedie non sono valutabili graficamente perché le curve si sovrappongono, c’è quindi bisogno di calcolare un indice di concentrazione.
  40. Anche in riferimento al reddito si passa dall’Ogliastra a Sassari passando per tutte le altre province, ma per stilare una graduatoria occorre costruire un indicatore di concentrazione
  41. Confrontando la concentrazione della popolazione residente per comune nelle 8 province sarde nel 2013 con la concentrazione dei redditi dichiarati lo stesso anno dai contribuenti si ottengono gli indicatori in tabella. Il reddito è ben più concentrato della popolazione in tutte le province ad esclusione di Nuoro. Il confronto della concentrazione della popolazione tra il 2003 e il 2013 ha messo in evidenza delle leggere variazioni, ma non significative. La concentrazione del reddito non si può confrontare col passato per mancanza di informazioni. Mettere a disposizione i dati con i calcoli
  42. Titolo: L’indice di concentrazione per distribuzioni in classi
  43. Dati di partenza del file di excel. Fonte Ministero delle finanze
  44. Mostrare i passaggi sul file di excel
  45. Bisogna accorpare