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di Lorenzo Tondo
icolòIngaraoerailca-
pomafiadiPortaNuo-
va a Palermo. Se uno
come lui viene ucciso con 4
colpidipistolaaltoraceeuno
digraziaallatestanelpopola-
re quartiere Noce, significa
che qualcosa si sta muoven-
do. Se poi a ritroso si segue la
scia degli ultimi fatti di Paler-
mo, tra cui l’eliminazione del
33enne Salvatore Vassallo,
imparentato con due emer-
genti delle cosche e freddato
nelle campagne dei Brusca,
allora quelli di Cosa Nostra
sonopiùdisemplicisegnali.
LaProcuradiPalermoègiàal
lavoro. Ma è cauta nel rila-
sciare ulteriori considerazio-
nialriguardo.Nellarequisito-
ria sulla morte del capomafia
di Porta Nuova, il pm Mauri-
zioDeLucia,chehapresiedu-
tounverticecongliinvestiga-
tori, si limita ad affermare: «Il
delitto Ingarao può essere un
segnale di riorganizzazione,
di stabilizzazione, di poten-
zialeguerratralecosche».
IlSisde,serviziosegretocivile,
parlainvecedeliberatamente
di “inizio di faida”, “fine della
paxmafiosa”.
Era dall’agosto scorso che a
Palermo non si registravano
agguati mafiosi di questo ca-
libro. Quello di Ingarao è poi
unodeipiùeclatantineglide-
gliultimianni.
I retroscena di quest’ultima
sciadisanguesonocontenuti
nel processo“Gotha”, che ve-
de imputato lo stato maggio-
re della mafia corleonese, nel
mirino degli ultimi agguati.
Grazie alle cimici, la Squadra
Mobile di Palermo ha svelato
cheNinoRotolo,traibosspiù
autorevoli nella gerarchia dei
corleonesi, arrestato nel giu-
gno del 2006, stava meditan-
do un progetto di morte nei
confronti di Salvatore Lo Pic-
colo, che insieme a Matteo
Messina Denaro si gioca lo
scettro del superpadrino. In-
garao,peraltromoltovicinoa
Bernardo Provenzano, aveva
giurato fedeltà a Rotolo, e per
questo i vertici della fazione
diLoPiccoloneavevanodeli-
berato la morte. La fazione
capeggiata da Lo Piccolo può
contare sull’appoggio dei
clan “perdenti”. Il boss sem-
braesserriuscitoacatalizzare
inlorolavogliadirivalsael’o-
dio contro i corleonesi. Ora
cheProvenzanononc’èpiù,i
topiballano.
Francesco Forgione, presi-
dente della Commissione
parlamentare antimafia par-
la di“scontro di potere all’in-
terno e intorno alle cosche”
risolvibile ormai “militar-
mente”.
Il blitz dello scorso luglio ha
portato quasi tutti i “rotolia-
ni” (corleonesi) in carcere.
Quasi. Ne è rimasto solo uno.
Gianni Nicchi, killer e mana-
ger. Un morto che cammina.
Amenochenonsisiapentito
della sua scelta ed abbia fatto
sapere a Lo Piccolo di aver
rinnegato la sua fedeltà a Ro-
tolo.LoPiccolosacosasipro-
va quando sulla propria testa
Cosa Nostra ha emesso una
condannaamorte.Aluitoccò
dopolascomparsadiRosario
Riccobono. Dopo pochi mesi
si convertì, e divenne corleo-
nesepurelui.Oggi,lecoseso-
no cambiate. «Bisogna legge-
reisegnalielereazioni–con-
tinuaForgione–Sedaquesto
omicidio nasce una risposta
militaredell’alalegataaRoto-
lo, o seppure Lo Piccolo ha
mandato un messaggio chia-
rosuchidevecomandarenel
dopo-Provenzanoesuchide-
ve avere l’egemonia della di-
rezione nella città di Paler-
mo».
L’ultimoguerradimafiarisale
nel periodo a cavallo tra gli
anni 70’ e 80’. Furono quasi
2000imortisolonellaprovin-
cia di Palermo. Un conflitto
che segnò il passaggio dal
contrabbando di sigarette al
traffico di stupefacenti, di
gran lunga più redditizio, e
chevidel’affermarsidell’ege-
monia dei corleonesi ed il
passaggio dunque dalla vec-
chiamafiaallanuova.Apaga-
re con la pelle la loro ascesa
N
nonfuronosoltantogliuomi-
ni di Bontade, ma persero la
vita anche gli investigatori
che iniziarono ad intralciare
gliinteressidiCosaNostra.
LamortediIngaraoricordale
stesse scene di quegli anni: il
mafiosochecadesottoicolpi
dipistoladiduesicariabordo
di motociclette, il sangue che
schizza per terra, le urla della
gente che passeggia, i timori
delPalazzodigiustizia.
Giuseppe Di Lello, senatore
Prc, e membro del primo del
pool antimafia insieme a Fal-
cone e Borsellino quegli anni
se li ricorda molto bene. «La
carica di violenza della se-
condaguerradimafiafuspie-
tata - racconta Di Lello - Una
resa dei conti. Vinsero i cor-
leonesi, agguerritissimi, a
scapito della morte di centi-
naia di uomini di Bontade.
Colpivano ovunque. Ricordo
chePucciovenneuccisoadi-
stanza di anni in carcere. Gli
fracassarono la testa all’Uc-
ciardonnediPalermo».
Al tempo i corleonesi erano
all’apice della loro forza. «Ma
dopo la morte di Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino lo
Statoreagì-continuaDiLello
- La controffensiva delle au-
torità fu ad un certo punto
inostenibilepericorleonesie
il clan venne colpito da im-
portantissimi arresti». Poi la
mafia cambiò strategia. Scel-
se il silenzio alla pubblicità.
«Non potevano competere
conloStato.Cambiaronovol-
to. Provenzano fu l’artefice di
questa metamorfosi». Oggi
però, quasi tutti i corleonesi
sonoincarcere.Sipuòparlare
di una fase di declino di una
delle famiglie mafiose più
spietate? «Non utilizzerei la
parola ”declino” - risponde
DiLello-Sonopiuttostolefa-
miglie di Palermo oggi ad es-
sere più forti. Se Lo Piccolo
può permettersi di uccidere
uno come Ingarao, significa
che è un uomo molto poten-
te».
Il procuratore capo di Paler-
mo, Francesco Messineo,
qualchè giorno fa, ha affer-
mato: «Se fossi un broker e
dovessi dare una quotazione
direi che l’erede di Bernardo
Provenzano è Matteo Messi-
naDenaro.
«Messina Denaro è sicura-
mente un capo carismatico,
potente, pericoloso. - dice Di
Lello-Losivedenei”pizzini”
di Provenzano. Denaro è il
suo pupillo. Lo Piccolo nei
pizzininonvienetrattatoallo
stessomodo.Manondimen-
tichiamoci che Provenzano è
stato arrestato. Lo Piccolo è
molto più pericoloso ades-
so».
La tensione in Procura è alta.
Sitemeilpeggio.«Gliequilibri
sisonorotti-affermaDiLello
-Nonsipuòancoraparlaredi
guerra di mafia, ma i presup-
postiperunnuovoconflittoci
sono».
Nel luogo dell’agguato ad In-
garao, a poca distanza dall’a-
bitazione della vittima, un
gruppo di persone, piangen-
do ed urlando, circondava il
corpo di Ingarao. Con loro
c’eraunadonna,che,mentre
tentavainutilmentediavvici-
narsi al cadavere coperto da
unlenzuolobianco,haurlato:
«Farannolastessafine,alme-
no lui è morto da uomo d’o-
nore!».Ilfuturoprossimopo-
trebbeesserenellesueparole.
Enonlascianobensperare.
atania vive una condizione di degrado
civile e sociale: i fatti accaduti davanti
allo stadio, e la conseguente drammatica
morte dell’ispettore Raciti, nell’esplosione
di tanta violenza, testimoniano gli effetti di
un disagio che va addebitato anche alle
carenze istituzionali e amministrative che si
sono accumulate nel tempo.
In tale contesto, sono stati avanzati seri
dubbi sull’operato della Procura della
Repubblica di Catania, in merito alla
conduzione di vicende giudiziarie
concernenti il fenomeno mafioso e l’attività
della pubblica amministrazione. Perplessità
da cogliere, al fine di ripristinare nella città il
pieno rispetto della legalità. In attesa che gli
organi competenti procedano agli
accertamenti richiesti da tale situazione, i
sottoscritti cittadini auspicano che la
nomina del nuovo Procuratore della
Repubblica presso ilTribunale di Catania
ricada su una figura che sia garante
dell’autonomia della magistratura rispetto
al potere politico, nonché di totale
impermeabilità e indipendenza nei
confronti dei potentati economici, e
pertanto estranea agli ambienti cittadini.
Padre Salvatore Resca (Cittàinsieme), Clau-
dio Fava (europarlamentare Sin.Dem.),Gof-
fredo D’Antona ( Presidente degli avvocati del
Foro democratico), Santo Liotta (Senatore
PRC),CinziaDato(deputatainuscitadall’U-
livo),MilazzoGiusi(segr.Prov.Cgil),Centineo
Gabriele,(segr.Prov.Cgil),ElenaFava(Fonda-
zione G. Fava), Montana Dario (impiegato),
Riccardo Orioles (giornalista Casablanca),
Renato Camarda (Isola possibile), Graziella
Proto(Casablanca),CarusoGiovanni(Gapa),
MariaGiovannaItalia(Arci),MancusoPietro
(Iqbal Masiq), Francesco Manna ( segr. prov.
PrcCt),SalvoCannata(avvocato),Domenico
Cosentino(insegnante),BellanteBruna(inse-
gnante), Stimolo Domenico (comitato parte-
cipazione e democrazia), Barbara Crivelli (
dir. Prov. Flc Cgil), Pugliese Mario (funziona-
rio Inail),Merlini Maria (Laboratorio Pasoli-
ni), Manlio Di Mauro (operatore turistico),
AntonellaInserra(insegnante),TorrisiGaeta-
no(funzionarioprovinciareg.Ct),Bonaccorsi
Manuele (giornalista), Titta Prato ( giornali-
sta), Gianfranco Faillaci (insegnante), Nino
De Cristofaro (insegnante), Santina Sconza
(Isola possibile), Salvo Torregrossa ( dir. Prov.
Cgil), Failla Marcello (impiegato), Vittorio
Turco (insegnante), Luca Cangemi (inse-
gnante), Dario Stazzone ( Univ. Ct, facoltà
Lett.), Maria Concetta Pagana (ostetrica osp.
Cannizzaro), Celestina Costanzo ( funzione
pubblica Cgil), Giancarlo Consoli (Comitato
acquabenepubblico),LauraGalesi(giornali-
sta), Elena Brancati (insegnante), Rosario
C Lanza (giornalista), Pierpaolo Montalto (av-
vocato), Giuseppe Strazzulla (insegnante),
Antonio Signorelli (Isola possibile), Giuseppe
Giustolisi (giornalista), Giuseppe Carbonaro
(impiegato St micr.), Elio Impellizzeri (inse-
gnante), Failla Celestina (impiegata), Fisica-
ro Sergio (sociologo),Castelli Francesca (assi-
stente sociale), Benanti Marco (giornalista),
Strano Mario (docente universitario), Giusi
D’angelo(informatricescientifica),Annama-
ria Galvagna (insegnante), Giusi Messineo
(impiegata), Lisa Bertini (cittàlibera), Nino
Marcantonio (pensionato), Rosario Accardi
(psicologa), Maria Rosaria Boscotrecase (im-
piegata), Lavore Filippa (pensionata), Maria
RosaD’angelo(psicologa),DomenicoScuderi
(medico),Alfio Lombardo (professore univer-
sitario), Grazia Giurato ( Cittàinsieme), Pia
Giulia Nucci ( Asaec),FabioViola (Cittàinsie-
me),FloraAloisi(Cittàinsieme),VittoriaPrati
(Cittàinsieme), Antonia Cosentino (studen-
tessa universitaria), Serena Fiorella (studen-
tessa universitaria),Salvatore Catalano (stu-
dente universitario),Di Salvo Riccardo (inse-
gnante), Claudio Longhitano (avvocato),
Giolì Vindigni (Sinistra Democratica), Giusi
Viglianisi (Itacanews),Luigi Savoca (avvoca-
to), Matteo Iannitti (collettivi Studenteschi),
Elena Maiorana (Gapa),Edoardo Cicero (Fg-
ci),AdaMollica(giornalista),AntonioPastore
(avvocato), Francesco Guarnaccia (avvoca-
to), Sara Giorlando (Attac), Paola Costante
(avvocato), Federico Galletta (dott. in Giuri-
sprudenza),MarcoGalati(dott.inGiurispru-
denza), AndreaVitale (dott. In Scienze Politi-
che),DoraCoco(FunzionariaComunediCa-
tania), Cinzia Colajanni (Funzionaria Co-
mune di Catania), Massimo Guglielmino
(grafico),Giuseppe Scatà (i cordai),Giovanni
Spampinato (agronomo), Stefania Todaro
(Gapa), Patrizio Agosta (giornalista), Sergio
Cosentino (Gapa), Pinella Marchese (cittàin-
sieme), Sara Crescimone (open mind gblt),
Piero Cimaglia (Isola possibile),Salvo Reale (
Gapa ), Arturo Panascia (Dir. Prov. ANPI),
Glauco Lamartina ( Cooperativa Prospetti-
va), Anna Maria Costarelli (assistente socia-
le),AntonioRaudino(docenteuniv.),Patrizia
Biangiardi (insegnante), Sara Fagone (Fillea
Cgil), Martina Raudino (studentessa univ.),
Loredana Canfora (insegnante), ElviraVitale
( Coop. Prospettiva), Ileana Licciardello (av-
vocato),GiuseppeTomaselli(impiegato),Ma-
ria Carmela Aiello, Giuseppe Bellomo (capo-
gruppoSinistraunitaProvinciaCt).
Palermo, si rianima la guerra di mafia
Cosa nostra torna a sparare. La morte di Ingarao, boss di Porta Nuova, fa tremare il Palazzo di giustizia. Si teme un nuovo conflitto
Le scene sono quelle degli anni 80’. Salvatore Lo Piccolo e i clan perdenti da una parte. I corleonesi in minoranza dall’altra
Appello della sinistra catanese al Parlamento,
al Presidente della Repubblica e al Csm
A Catania serve un procuratore
estraneo al “porto delle nebbie“
Di Lello, senatore Prc
e membro del primo
pool antimafia: «Se
Lo Piccolo può
permettersi di
uccidere uno come
Ingarao, significa
che è molto potente»
Vaticano L’arcivescovo ortodosso di Cipro promette di aiutare Ratzinger ad arrivare a Mosca. Oggi il Papa ad Assisi
ggiilPapatrascorreràun’intesatrasfertaad
Assisi.Dopoifrati,lesuoretedescheequelle
delconventodiSantaChiara,incontrerài
giovani.IntantononsmettedipensareaMosca,
all’agognatoincontrocolpatriarcaortodosso
russoAlessioII,forseinterritorioneutro.Anche
l’arcivescovoortodossodiCiproChrisostomosII,
ricevutoieridaRatzingerdopoaverincontrato
neigiorniscorsiilpresidentedellaCeiBagnascoe
idicasteridiCuria,haoffertoisuoibuoniuffici
perconvincereilriottosopatriarca.«Il13luglio-
O hariferito-andròaMosca;ilPapanonmiha
affidatounmessaggioparticolaremasono
prontoaprestareaiuto;riferiròadAlessiochecon
BenedettoXVIabbiamoparlatodell’incontro».Il
papatedescostaaccelerandoitempideldialogo
conifratellid’Oriente.«Conosceprofondamente
anchelateologiaorientale»,sottolinea
Chrisostomos,ilqualegiudica«piùimportante
«ilbuonesitodeldialogoteologico»incorsotra
cattolicieortodossicheilprossimo
appuntamentoecumenicodiSibiu,inRomania,
dovecisarannoancheiprotestanti.D’altraparte
èdeltuttoevidentechelechieseorientalihanno
laprecedenzaancheneipropositidelPapa,
consideratalamaggioreconcordanzateologicaa
parteildissensonevralgicosulprimatodelpapa.
BenedettoXVIel’arcivescovocipriota,cheè
accompagnatodall’archimanditaIgnatiusdella
chiesadiGreciadacuiformalmenteèautonomo,
hannofirmatounadichiarazionecomuneconun
appelloaldialogointerreligioso,all’azione
unitariaperliberarel’Europadal«crescente»
relativismoeperlafinedelleviolenzeinMedio
Oriente.Ilprelatocipriota,rispondendoaduna
nostradomanda,hadettodiapprezzare«ilbuon
esempio»datodaRatzingerconlasuavisitaalla
moscheadiIstanbul.«Viviamoinpaesi
democratici-sottolineaforseconunavelata
ironiaversoAnkara-dunquepossiamo
manifestareliberamentelediversefedi»
Ciprocontinuaperòalamentareladistruzione
dellechiesenellapartedell’isolaoccupatadai
turchi.Chrisostomosètuttavia«ottimista»
sull’impegnodell’UeneiconfrontidiAnkaraper
costringerlaatutelareiluoghireligiosi.A
garantirglielosarebberostatiAngelaMerkele
Prodi.Spessolevariechieseorientali“autocefale”
simostranounpo’diffidentiversoilloro“primus
interpares”diCostantinopoli,ilpatriarca
BartolomeoI.MaChristodomosèmolto
diplomatico:«Tutti-cidice-diamoun
contributoperlerelazionitraRomaeMoscama
certoilpiùimportanteèquellodelpatriarcato
ecumenico».
«Che sia garante dell’autonomia
della magistratura rispetto al
potere politico, nonché di totale
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Forgione, presidente
Commissione
parlamentare
antimafia: «C’è uno
scontro all’interno
delle cosche che
ormai si può risolvere
militarmente»
Rosso di sera di Sante Moretti
Stare a carico dei figli
è umiliante. Fatemi
lavorare, credo
di averne diritto
uongiorno,
mi deve scusare se La
disturbo, Le voglio
raccontare in due parole la
mia storia, dopo 32 anni di
lavoro a fronte di una crisi
aziendale nell’ottobre del
2005 sono stato licenziato
senza motivo, ho 54 anni e
da allora le porte del lavoro
si sono completamente
chiuse dico completamente,
tanto che mi trovo con due
figli che vanno a scuola, una
moglie che mi mantiene
con poche lire (in nero). Le
lascio immaginare le mie
condizioni di vita, sia sotto
l’aspetto psicologico che
pratico, mi mancavano 8
anni per arrivare alla sudata
pensione, mi chiedo a parte
il buttarmi da un ponte, ma
quale sarà il mio futuro cosa
potete fareVoi, quelli a cui
ho dato fiducia cosa potete
suggerirmi.
Oggi mi ritrovo senza
aspettative né per me che
per la mia famiglia ed ho
perso la cosa che ogni
persona ha il diritto di avere,
la dignità, perché in questo
tunnel si perde tutto, anche
la voglia di vivere. Fatemi
lavorare credo che ne abbia
diritto. Aiutatemi. Cordiali
saluti
Lettera firmata
on vi credo più! Il
sindacato dei
pensionati dice che le
pensioni saranno
aumentate, ma quando? La
vita è breve ma essere
invalido e dover vivere con
536 euro al mese non è
possibile e stare a carico dei
figli è umiliante.
Lettera non firmata
arissimi compagni;
vorrei che fosse
divulgata questa lettera ai
compagni tutti. Sapevo che
sarebbe andata a finire così,
la sinistra sta perdendo
terreno e credibilità grazie a
quelle grandi menti che
sono: Prodi, Rutelli,
D’Alema e Fassino. Hanno
rotto le palle. Fatevi sentire
di più, la gente di sinistra
quella seria è stufa delle
promesse.Vogliamo i fatti.
L’errore fatto, avete
sottovalutato la
Cancellazione dello scalone
non è stato fatto prima delle
elezioni; pensando che la
gente di sinistra si fosse già
dimenticata di questo
grande impegno preso con
gli elettori: abolire lo
scalone. Il Governo lo deve
fare rapidamente se non si
vuole precipitare in una
caduta disastrosa di preziosi
voti di gente che ha sempre
votato il Comunismo e le
persone che rappresenta.
Non vi arrendete, battetevi
per i diritti dei lavoratori che
vi hanno sempre sostenuto.
Se non sarà così sarà la fine
della sinistra radicale.
Un grosso in bocca al lupo.
Enzo
onoscendo la sua
sensibilità verso i
problemi delle categorie
deboli e maltutelate, voglio
esporle il mio caso umano
di una persona che
rappresenta un mondo
molto vasto di cittadini
(sono alcuni milioni) che
vanno tutelati con più
giustizia sociale.
Sono Marotta Nicola, di
Nola (Napoli) e sono affetto
da sindrome di Pickwick.
Sono stato riconosciuto
invalido con totale e
permanente inabilità
lavorativa al 100%.
Di conseguenza sono
titolare di un assegno
mensile di 243,00 euro circa,
col quale dovrei sostentare
moglie e due figlie, se la mia
consorte, collaboratrice
familiare al nero, non
C
C
N
B
aiutasse in qualche modo la
baracca.
Perché non si riconoscono
gli assegni familiari a chi è
inabile al 100%?
La possibilità di percepire
l’indennità
d’accompagnamento è stata
preclusa dall’inoppugnabile
(ma ipocrita) ragione che
posso compiere“gli atti
quotidiani della vita”.
Saluti
Marotta
i avete aumentato la
pensione di otto euro,
ma si può vivere con 430
euro al mese? Non vi
vergognate di ascoltare solo
i padroni?
Aurelio
ontinuate così, noi
pensionati siamo
pazienti ma ci sentiamo
presi per il c...Vi ricorderete
di noi alle prossime
votazioni ma anche noi ci
ricorderemo delle vostre
bugie.
Quelli della piazzetta
a settimane le lettere,i
messaggi,le telefonate
che ci giungono sono
sempre più numerose:
insistono sull’abolizione
dello scalone e sull’urgenza
di aumentare le pensioni.
Non chiedono più
chiarimenti su come e
quando pensionarsi,su
come agire nei confronti di
un Ente o come recuperare
un diritto perso,anche il
conferimento o meno del
TFR ai fondi pensione non
scalda più gli animi.Sono
messaggi e colloqui
telefonici pieni di
esasperazione,di
imprecazioni,di sfiducia.
Oppure appelli accorati
“fate qualche cosa”,
“puntate i piedi”,
“rispettate le promesse”.E
l’esasperazione e la rabbia
crescono mano mano
passano i giorni e le
trattative con le parti
sociali non iniziano.A
questi compagni ed a
queste compagne,a questi
lavoratori e lavoratrici
posso solo assicurare
l’impegno del nostro
partito sia per abolire lo
scalone,sia per rivalutare
le pensioni,sia per
aggredire il lavoro precario
e tutelare i tanti e le tante
che vivono senza certezze.
Le forze che vogliono
salvare la legge sulle
pensioni varata dal
centrodestra nel 1994 e
mandare tutti i tutte in
pensione più vecchi,che se
ne infischiano delle
condizioni di crescente
povertà dei pensionati e
della sofferenza dei tanti
lavoratori e lavoratrici
precari,sono potenti e
trovano non solo ascolti ma
appoggi nel governo.A
livello europeo le varie
autorità e agenzie
promuovono i“conti
dell’Italia”,ne magnificano
i risultati ottenuti nel
risanamento del debito e
dello sviluppo economico,
ma insistono per
impoverire ancora di più le
pensioni.E con loro si
schiera il Ministro
dell’Economia,il
Governatore della Banca
d’Italia,il Presidente della
Confindustria.Il
bombardamento del
nostro sistema
pensionistico,considerato
da troppi generoso,è
sempre più pesante.Solo
un forte movimento di
lotta può sbloccare il
confronto sulle pensioni
(per ora rinviato) fra
governo e sindacati e
ottenere il rispetto di
quanto previsto nel
programma elettorale
dell’Unione per le pensioni
e per il lavoro precario.
D
C
M
la rubrica
SULLE STRADE DI PALERMO SI TORNA A SPARARE. COME ACCADEVA NEGLI ANNI 80’, NELLA FOTO L’OMICIDIO DI PAOLO GIACCONE UCCISO NEL 1982
TRATTA DA MAFIA ALBUM DI COSA NOSTRA RCS RIZZOLI
Liberazione
ATTUALITÀ
domenica 17 giugno 20076q

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FAIDA A PALERMO - LIBERAZIONE

  • 1. di Lorenzo Tondo icolòIngaraoerailca- pomafiadiPortaNuo- va a Palermo. Se uno come lui viene ucciso con 4 colpidipistolaaltoraceeuno digraziaallatestanelpopola- re quartiere Noce, significa che qualcosa si sta muoven- do. Se poi a ritroso si segue la scia degli ultimi fatti di Paler- mo, tra cui l’eliminazione del 33enne Salvatore Vassallo, imparentato con due emer- genti delle cosche e freddato nelle campagne dei Brusca, allora quelli di Cosa Nostra sonopiùdisemplicisegnali. LaProcuradiPalermoègiàal lavoro. Ma è cauta nel rila- sciare ulteriori considerazio- nialriguardo.Nellarequisito- ria sulla morte del capomafia di Porta Nuova, il pm Mauri- zioDeLucia,chehapresiedu- tounverticecongliinvestiga- tori, si limita ad affermare: «Il delitto Ingarao può essere un segnale di riorganizzazione, di stabilizzazione, di poten- zialeguerratralecosche». IlSisde,serviziosegretocivile, parlainvecedeliberatamente di “inizio di faida”, “fine della paxmafiosa”. Era dall’agosto scorso che a Palermo non si registravano agguati mafiosi di questo ca- libro. Quello di Ingarao è poi unodeipiùeclatantineglide- gliultimianni. I retroscena di quest’ultima sciadisanguesonocontenuti nel processo“Gotha”, che ve- de imputato lo stato maggio- re della mafia corleonese, nel mirino degli ultimi agguati. Grazie alle cimici, la Squadra Mobile di Palermo ha svelato cheNinoRotolo,traibosspiù autorevoli nella gerarchia dei corleonesi, arrestato nel giu- gno del 2006, stava meditan- do un progetto di morte nei confronti di Salvatore Lo Pic- colo, che insieme a Matteo Messina Denaro si gioca lo scettro del superpadrino. In- garao,peraltromoltovicinoa Bernardo Provenzano, aveva giurato fedeltà a Rotolo, e per questo i vertici della fazione diLoPiccoloneavevanodeli- berato la morte. La fazione capeggiata da Lo Piccolo può contare sull’appoggio dei clan “perdenti”. Il boss sem- braesserriuscitoacatalizzare inlorolavogliadirivalsael’o- dio contro i corleonesi. Ora cheProvenzanononc’èpiù,i topiballano. Francesco Forgione, presi- dente della Commissione parlamentare antimafia par- la di“scontro di potere all’in- terno e intorno alle cosche” risolvibile ormai “militar- mente”. Il blitz dello scorso luglio ha portato quasi tutti i “rotolia- ni” (corleonesi) in carcere. Quasi. Ne è rimasto solo uno. Gianni Nicchi, killer e mana- ger. Un morto che cammina. Amenochenonsisiapentito della sua scelta ed abbia fatto sapere a Lo Piccolo di aver rinnegato la sua fedeltà a Ro- tolo.LoPiccolosacosasipro- va quando sulla propria testa Cosa Nostra ha emesso una condannaamorte.Aluitoccò dopolascomparsadiRosario Riccobono. Dopo pochi mesi si convertì, e divenne corleo- nesepurelui.Oggi,lecoseso- no cambiate. «Bisogna legge- reisegnalielereazioni–con- tinuaForgione–Sedaquesto omicidio nasce una risposta militaredell’alalegataaRoto- lo, o seppure Lo Piccolo ha mandato un messaggio chia- rosuchidevecomandarenel dopo-Provenzanoesuchide- ve avere l’egemonia della di- rezione nella città di Paler- mo». L’ultimoguerradimafiarisale nel periodo a cavallo tra gli anni 70’ e 80’. Furono quasi 2000imortisolonellaprovin- cia di Palermo. Un conflitto che segnò il passaggio dal contrabbando di sigarette al traffico di stupefacenti, di gran lunga più redditizio, e chevidel’affermarsidell’ege- monia dei corleonesi ed il passaggio dunque dalla vec- chiamafiaallanuova.Apaga- re con la pelle la loro ascesa N nonfuronosoltantogliuomi- ni di Bontade, ma persero la vita anche gli investigatori che iniziarono ad intralciare gliinteressidiCosaNostra. LamortediIngaraoricordale stesse scene di quegli anni: il mafiosochecadesottoicolpi dipistoladiduesicariabordo di motociclette, il sangue che schizza per terra, le urla della gente che passeggia, i timori delPalazzodigiustizia. Giuseppe Di Lello, senatore Prc, e membro del primo del pool antimafia insieme a Fal- cone e Borsellino quegli anni se li ricorda molto bene. «La carica di violenza della se- condaguerradimafiafuspie- tata - racconta Di Lello - Una resa dei conti. Vinsero i cor- leonesi, agguerritissimi, a scapito della morte di centi- naia di uomini di Bontade. Colpivano ovunque. Ricordo chePucciovenneuccisoadi- stanza di anni in carcere. Gli fracassarono la testa all’Uc- ciardonnediPalermo». Al tempo i corleonesi erano all’apice della loro forza. «Ma dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino lo Statoreagì-continuaDiLello - La controffensiva delle au- torità fu ad un certo punto inostenibilepericorleonesie il clan venne colpito da im- portantissimi arresti». Poi la mafia cambiò strategia. Scel- se il silenzio alla pubblicità. «Non potevano competere conloStato.Cambiaronovol- to. Provenzano fu l’artefice di questa metamorfosi». Oggi però, quasi tutti i corleonesi sonoincarcere.Sipuòparlare di una fase di declino di una delle famiglie mafiose più spietate? «Non utilizzerei la parola ”declino” - risponde DiLello-Sonopiuttostolefa- miglie di Palermo oggi ad es- sere più forti. Se Lo Piccolo può permettersi di uccidere uno come Ingarao, significa che è un uomo molto poten- te». Il procuratore capo di Paler- mo, Francesco Messineo, qualchè giorno fa, ha affer- mato: «Se fossi un broker e dovessi dare una quotazione direi che l’erede di Bernardo Provenzano è Matteo Messi- naDenaro. «Messina Denaro è sicura- mente un capo carismatico, potente, pericoloso. - dice Di Lello-Losivedenei”pizzini” di Provenzano. Denaro è il suo pupillo. Lo Piccolo nei pizzininonvienetrattatoallo stessomodo.Manondimen- tichiamoci che Provenzano è stato arrestato. Lo Piccolo è molto più pericoloso ades- so». La tensione in Procura è alta. Sitemeilpeggio.«Gliequilibri sisonorotti-affermaDiLello -Nonsipuòancoraparlaredi guerra di mafia, ma i presup- postiperunnuovoconflittoci sono». Nel luogo dell’agguato ad In- garao, a poca distanza dall’a- bitazione della vittima, un gruppo di persone, piangen- do ed urlando, circondava il corpo di Ingarao. Con loro c’eraunadonna,che,mentre tentavainutilmentediavvici- narsi al cadavere coperto da unlenzuolobianco,haurlato: «Farannolastessafine,alme- no lui è morto da uomo d’o- nore!».Ilfuturoprossimopo- trebbeesserenellesueparole. Enonlascianobensperare. atania vive una condizione di degrado civile e sociale: i fatti accaduti davanti allo stadio, e la conseguente drammatica morte dell’ispettore Raciti, nell’esplosione di tanta violenza, testimoniano gli effetti di un disagio che va addebitato anche alle carenze istituzionali e amministrative che si sono accumulate nel tempo. In tale contesto, sono stati avanzati seri dubbi sull’operato della Procura della Repubblica di Catania, in merito alla conduzione di vicende giudiziarie concernenti il fenomeno mafioso e l’attività della pubblica amministrazione. Perplessità da cogliere, al fine di ripristinare nella città il pieno rispetto della legalità. In attesa che gli organi competenti procedano agli accertamenti richiesti da tale situazione, i sottoscritti cittadini auspicano che la nomina del nuovo Procuratore della Repubblica presso ilTribunale di Catania ricada su una figura che sia garante dell’autonomia della magistratura rispetto al potere politico, nonché di totale impermeabilità e indipendenza nei confronti dei potentati economici, e pertanto estranea agli ambienti cittadini. Padre Salvatore Resca (Cittàinsieme), Clau- dio Fava (europarlamentare Sin.Dem.),Gof- fredo D’Antona ( Presidente degli avvocati del Foro democratico), Santo Liotta (Senatore PRC),CinziaDato(deputatainuscitadall’U- livo),MilazzoGiusi(segr.Prov.Cgil),Centineo Gabriele,(segr.Prov.Cgil),ElenaFava(Fonda- zione G. Fava), Montana Dario (impiegato), Riccardo Orioles (giornalista Casablanca), Renato Camarda (Isola possibile), Graziella Proto(Casablanca),CarusoGiovanni(Gapa), MariaGiovannaItalia(Arci),MancusoPietro (Iqbal Masiq), Francesco Manna ( segr. prov. PrcCt),SalvoCannata(avvocato),Domenico Cosentino(insegnante),BellanteBruna(inse- gnante), Stimolo Domenico (comitato parte- cipazione e democrazia), Barbara Crivelli ( dir. Prov. Flc Cgil), Pugliese Mario (funziona- rio Inail),Merlini Maria (Laboratorio Pasoli- ni), Manlio Di Mauro (operatore turistico), AntonellaInserra(insegnante),TorrisiGaeta- no(funzionarioprovinciareg.Ct),Bonaccorsi Manuele (giornalista), Titta Prato ( giornali- sta), Gianfranco Faillaci (insegnante), Nino De Cristofaro (insegnante), Santina Sconza (Isola possibile), Salvo Torregrossa ( dir. Prov. Cgil), Failla Marcello (impiegato), Vittorio Turco (insegnante), Luca Cangemi (inse- gnante), Dario Stazzone ( Univ. Ct, facoltà Lett.), Maria Concetta Pagana (ostetrica osp. Cannizzaro), Celestina Costanzo ( funzione pubblica Cgil), Giancarlo Consoli (Comitato acquabenepubblico),LauraGalesi(giornali- sta), Elena Brancati (insegnante), Rosario C Lanza (giornalista), Pierpaolo Montalto (av- vocato), Giuseppe Strazzulla (insegnante), Antonio Signorelli (Isola possibile), Giuseppe Giustolisi (giornalista), Giuseppe Carbonaro (impiegato St micr.), Elio Impellizzeri (inse- gnante), Failla Celestina (impiegata), Fisica- ro Sergio (sociologo),Castelli Francesca (assi- stente sociale), Benanti Marco (giornalista), Strano Mario (docente universitario), Giusi D’angelo(informatricescientifica),Annama- ria Galvagna (insegnante), Giusi Messineo (impiegata), Lisa Bertini (cittàlibera), Nino Marcantonio (pensionato), Rosario Accardi (psicologa), Maria Rosaria Boscotrecase (im- piegata), Lavore Filippa (pensionata), Maria RosaD’angelo(psicologa),DomenicoScuderi (medico),Alfio Lombardo (professore univer- sitario), Grazia Giurato ( Cittàinsieme), Pia Giulia Nucci ( Asaec),FabioViola (Cittàinsie- me),FloraAloisi(Cittàinsieme),VittoriaPrati (Cittàinsieme), Antonia Cosentino (studen- tessa universitaria), Serena Fiorella (studen- tessa universitaria),Salvatore Catalano (stu- dente universitario),Di Salvo Riccardo (inse- gnante), Claudio Longhitano (avvocato), Giolì Vindigni (Sinistra Democratica), Giusi Viglianisi (Itacanews),Luigi Savoca (avvoca- to), Matteo Iannitti (collettivi Studenteschi), Elena Maiorana (Gapa),Edoardo Cicero (Fg- ci),AdaMollica(giornalista),AntonioPastore (avvocato), Francesco Guarnaccia (avvoca- to), Sara Giorlando (Attac), Paola Costante (avvocato), Federico Galletta (dott. in Giuri- sprudenza),MarcoGalati(dott.inGiurispru- denza), AndreaVitale (dott. In Scienze Politi- che),DoraCoco(FunzionariaComunediCa- tania), Cinzia Colajanni (Funzionaria Co- mune di Catania), Massimo Guglielmino (grafico),Giuseppe Scatà (i cordai),Giovanni Spampinato (agronomo), Stefania Todaro (Gapa), Patrizio Agosta (giornalista), Sergio Cosentino (Gapa), Pinella Marchese (cittàin- sieme), Sara Crescimone (open mind gblt), Piero Cimaglia (Isola possibile),Salvo Reale ( Gapa ), Arturo Panascia (Dir. Prov. ANPI), Glauco Lamartina ( Cooperativa Prospetti- va), Anna Maria Costarelli (assistente socia- le),AntonioRaudino(docenteuniv.),Patrizia Biangiardi (insegnante), Sara Fagone (Fillea Cgil), Martina Raudino (studentessa univ.), Loredana Canfora (insegnante), ElviraVitale ( Coop. Prospettiva), Ileana Licciardello (av- vocato),GiuseppeTomaselli(impiegato),Ma- ria Carmela Aiello, Giuseppe Bellomo (capo- gruppoSinistraunitaProvinciaCt). Palermo, si rianima la guerra di mafia Cosa nostra torna a sparare. La morte di Ingarao, boss di Porta Nuova, fa tremare il Palazzo di giustizia. Si teme un nuovo conflitto Le scene sono quelle degli anni 80’. Salvatore Lo Piccolo e i clan perdenti da una parte. I corleonesi in minoranza dall’altra Appello della sinistra catanese al Parlamento, al Presidente della Repubblica e al Csm A Catania serve un procuratore estraneo al “porto delle nebbie“ Di Lello, senatore Prc e membro del primo pool antimafia: «Se Lo Piccolo può permettersi di uccidere uno come Ingarao, significa che è molto potente» Vaticano L’arcivescovo ortodosso di Cipro promette di aiutare Ratzinger ad arrivare a Mosca. Oggi il Papa ad Assisi ggiilPapatrascorreràun’intesatrasfertaad Assisi.Dopoifrati,lesuoretedescheequelle delconventodiSantaChiara,incontrerài giovani.IntantononsmettedipensareaMosca, all’agognatoincontrocolpatriarcaortodosso russoAlessioII,forseinterritorioneutro.Anche l’arcivescovoortodossodiCiproChrisostomosII, ricevutoieridaRatzingerdopoaverincontrato neigiorniscorsiilpresidentedellaCeiBagnascoe idicasteridiCuria,haoffertoisuoibuoniuffici perconvincereilriottosopatriarca.«Il13luglio- O hariferito-andròaMosca;ilPapanonmiha affidatounmessaggioparticolaremasono prontoaprestareaiuto;riferiròadAlessiochecon BenedettoXVIabbiamoparlatodell’incontro».Il papatedescostaaccelerandoitempideldialogo conifratellid’Oriente.«Conosceprofondamente anchelateologiaorientale»,sottolinea Chrisostomos,ilqualegiudica«piùimportante «ilbuonesitodeldialogoteologico»incorsotra cattolicieortodossicheilprossimo appuntamentoecumenicodiSibiu,inRomania, dovecisarannoancheiprotestanti.D’altraparte èdeltuttoevidentechelechieseorientalihanno laprecedenzaancheneipropositidelPapa, consideratalamaggioreconcordanzateologicaa parteildissensonevralgicosulprimatodelpapa. BenedettoXVIel’arcivescovocipriota,cheè accompagnatodall’archimanditaIgnatiusdella chiesadiGreciadacuiformalmenteèautonomo, hannofirmatounadichiarazionecomuneconun appelloaldialogointerreligioso,all’azione unitariaperliberarel’Europadal«crescente» relativismoeperlafinedelleviolenzeinMedio Oriente.Ilprelatocipriota,rispondendoaduna nostradomanda,hadettodiapprezzare«ilbuon esempio»datodaRatzingerconlasuavisitaalla moscheadiIstanbul.«Viviamoinpaesi democratici-sottolineaforseconunavelata ironiaversoAnkara-dunquepossiamo manifestareliberamentelediversefedi» Ciprocontinuaperòalamentareladistruzione dellechiesenellapartedell’isolaoccupatadai turchi.Chrisostomosètuttavia«ottimista» sull’impegnodell’UeneiconfrontidiAnkaraper costringerlaatutelareiluoghireligiosi.A garantirglielosarebberostatiAngelaMerkele Prodi.Spessolevariechieseorientali“autocefale” simostranounpo’diffidentiversoilloro“primus interpares”diCostantinopoli,ilpatriarca BartolomeoI.MaChristodomosèmolto diplomatico:«Tutti-cidice-diamoun contributoperlerelazionitraRomaeMoscama certoilpiùimportanteèquellodelpatriarcato ecumenico». «Che sia garante dell’autonomia della magistratura rispetto al potere politico, nonché di totale impermeabilità e indipendenza dai potentati economici» Forgione, presidente Commissione parlamentare antimafia: «C’è uno scontro all’interno delle cosche che ormai si può risolvere militarmente» Rosso di sera di Sante Moretti Stare a carico dei figli è umiliante. Fatemi lavorare, credo di averne diritto uongiorno, mi deve scusare se La disturbo, Le voglio raccontare in due parole la mia storia, dopo 32 anni di lavoro a fronte di una crisi aziendale nell’ottobre del 2005 sono stato licenziato senza motivo, ho 54 anni e da allora le porte del lavoro si sono completamente chiuse dico completamente, tanto che mi trovo con due figli che vanno a scuola, una moglie che mi mantiene con poche lire (in nero). Le lascio immaginare le mie condizioni di vita, sia sotto l’aspetto psicologico che pratico, mi mancavano 8 anni per arrivare alla sudata pensione, mi chiedo a parte il buttarmi da un ponte, ma quale sarà il mio futuro cosa potete fareVoi, quelli a cui ho dato fiducia cosa potete suggerirmi. Oggi mi ritrovo senza aspettative né per me che per la mia famiglia ed ho perso la cosa che ogni persona ha il diritto di avere, la dignità, perché in questo tunnel si perde tutto, anche la voglia di vivere. Fatemi lavorare credo che ne abbia diritto. Aiutatemi. Cordiali saluti Lettera firmata on vi credo più! Il sindacato dei pensionati dice che le pensioni saranno aumentate, ma quando? La vita è breve ma essere invalido e dover vivere con 536 euro al mese non è possibile e stare a carico dei figli è umiliante. Lettera non firmata arissimi compagni; vorrei che fosse divulgata questa lettera ai compagni tutti. Sapevo che sarebbe andata a finire così, la sinistra sta perdendo terreno e credibilità grazie a quelle grandi menti che sono: Prodi, Rutelli, D’Alema e Fassino. Hanno rotto le palle. Fatevi sentire di più, la gente di sinistra quella seria è stufa delle promesse.Vogliamo i fatti. L’errore fatto, avete sottovalutato la Cancellazione dello scalone non è stato fatto prima delle elezioni; pensando che la gente di sinistra si fosse già dimenticata di questo grande impegno preso con gli elettori: abolire lo scalone. Il Governo lo deve fare rapidamente se non si vuole precipitare in una caduta disastrosa di preziosi voti di gente che ha sempre votato il Comunismo e le persone che rappresenta. Non vi arrendete, battetevi per i diritti dei lavoratori che vi hanno sempre sostenuto. Se non sarà così sarà la fine della sinistra radicale. Un grosso in bocca al lupo. Enzo onoscendo la sua sensibilità verso i problemi delle categorie deboli e maltutelate, voglio esporle il mio caso umano di una persona che rappresenta un mondo molto vasto di cittadini (sono alcuni milioni) che vanno tutelati con più giustizia sociale. Sono Marotta Nicola, di Nola (Napoli) e sono affetto da sindrome di Pickwick. Sono stato riconosciuto invalido con totale e permanente inabilità lavorativa al 100%. Di conseguenza sono titolare di un assegno mensile di 243,00 euro circa, col quale dovrei sostentare moglie e due figlie, se la mia consorte, collaboratrice familiare al nero, non C C N B aiutasse in qualche modo la baracca. Perché non si riconoscono gli assegni familiari a chi è inabile al 100%? La possibilità di percepire l’indennità d’accompagnamento è stata preclusa dall’inoppugnabile (ma ipocrita) ragione che posso compiere“gli atti quotidiani della vita”. Saluti Marotta i avete aumentato la pensione di otto euro, ma si può vivere con 430 euro al mese? Non vi vergognate di ascoltare solo i padroni? Aurelio ontinuate così, noi pensionati siamo pazienti ma ci sentiamo presi per il c...Vi ricorderete di noi alle prossime votazioni ma anche noi ci ricorderemo delle vostre bugie. Quelli della piazzetta a settimane le lettere,i messaggi,le telefonate che ci giungono sono sempre più numerose: insistono sull’abolizione dello scalone e sull’urgenza di aumentare le pensioni. Non chiedono più chiarimenti su come e quando pensionarsi,su come agire nei confronti di un Ente o come recuperare un diritto perso,anche il conferimento o meno del TFR ai fondi pensione non scalda più gli animi.Sono messaggi e colloqui telefonici pieni di esasperazione,di imprecazioni,di sfiducia. Oppure appelli accorati “fate qualche cosa”, “puntate i piedi”, “rispettate le promesse”.E l’esasperazione e la rabbia crescono mano mano passano i giorni e le trattative con le parti sociali non iniziano.A questi compagni ed a queste compagne,a questi lavoratori e lavoratrici posso solo assicurare l’impegno del nostro partito sia per abolire lo scalone,sia per rivalutare le pensioni,sia per aggredire il lavoro precario e tutelare i tanti e le tante che vivono senza certezze. Le forze che vogliono salvare la legge sulle pensioni varata dal centrodestra nel 1994 e mandare tutti i tutte in pensione più vecchi,che se ne infischiano delle condizioni di crescente povertà dei pensionati e della sofferenza dei tanti lavoratori e lavoratrici precari,sono potenti e trovano non solo ascolti ma appoggi nel governo.A livello europeo le varie autorità e agenzie promuovono i“conti dell’Italia”,ne magnificano i risultati ottenuti nel risanamento del debito e dello sviluppo economico, ma insistono per impoverire ancora di più le pensioni.E con loro si schiera il Ministro dell’Economia,il Governatore della Banca d’Italia,il Presidente della Confindustria.Il bombardamento del nostro sistema pensionistico,considerato da troppi generoso,è sempre più pesante.Solo un forte movimento di lotta può sbloccare il confronto sulle pensioni (per ora rinviato) fra governo e sindacati e ottenere il rispetto di quanto previsto nel programma elettorale dell’Unione per le pensioni e per il lavoro precario. D C M la rubrica SULLE STRADE DI PALERMO SI TORNA A SPARARE. COME ACCADEVA NEGLI ANNI 80’, NELLA FOTO L’OMICIDIO DI PAOLO GIACCONE UCCISO NEL 1982 TRATTA DA MAFIA ALBUM DI COSA NOSTRA RCS RIZZOLI Liberazione ATTUALITÀ domenica 17 giugno 20076q