1. SCIASCIA AI CONVEGNI SENESI SUI
DIRITTI UMANI
FIORENTINO INCONSAPEVOLE
LEONARDO SCIASCIA E LA TOSCANA
RELAZIONE
PROF. COSIMO LORÉ
20 giugno 2013 ore 9,30-19,30
Gabinetto Vieussieux Palazzo Strozzi - Firenze
SCIENZE
MEDICO-LEGALI
SOCIALI e FORENSI
www.scienzemedicolegali.it
2. Et neuna cosa, quanto sia minima, può avere
cominciamento o fine senza queste tre cose, cioè:
senza potere et senza sapereetsenza con amore volere.
Antico Statuto della Repubblica di Siena
3. Norberto Bobbio nell’aula magna dell’ateneo senese
per Amnesty Int. con Cosimo Loré e Filippo Iannone
4. Incontri Meridionali
fascicolo 3 del 1992
Rivista di Storia e Cultura
Università di Messina
Direttore Saverio Di Bella
Rubbettino Editore
6. La fitta corrispondenza che impegna fra il
1951 e il 1988 Mario La Cava e Leonardo
Sciascia introduce il lettore nel pieno della
vita culturale della seconda metà del
Novecento, rivelando i retroscena privati, le
difficoltà, persino il freddo e la solitudine che
danno origine alle opere di due maestri del
romanzo e del racconto europeo. www.mnews.it
Luigi Palamara
EPISTOLARIO
LEONARDO SCIASCIA
E MARIO LA CAVA
8. Relazione su “Diritto alla vita e pena di morte” Siena 10 dicembre 1987
Cosimo Loré, Francesco Francioni, Luigi Berlinguer, Leonardo Sciascia
Leonardo Sciascia nell’aula magna dell’ateneo senese per la celebrazione
del 39° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
9. Intellettuale al servizio della società civile con la
predilezione per il tema cruciale della giustizia!
Ogni società genera il tipo
d’impostura che le si addice,
la nostra società è di per se
impostura.
10. …non voglio morire coi religiosi
conforti della scienza: che non solo
sono religiosi quanto quegli altri,
ma strazianti in di più. Se mai
sentissi il bisogno di un conforto,
ricorrerei a quello più antico…
Mi piacerebbe, anzi, sentirne il
bisogno, ma non lo sento…
11. …una impronta indelebile impressa dall’essere
nati e cresciuti nell’isola, una oscura
contraddizione dello spirito, una voglia
inconfessabile di vita e di morte, di isolamento
e di gruppo, di partenza e di ritorno…
sicilitudine
12. …ma che vuol dire essere
innocenti quando si cade
nell’ingranaggio?
Niente vuol dire … glielo assicuro …
come attraversare una strada ed una
automobile mette sotto: innocente!!!
È stato investito da un’automobile…
13. Ma non tutti sono innocenti,
dico quelli che capitano
nell’ingranaggio…
Per come va l’ingranaggio
potrebbero essere tutti innocenti!
14. Leonardo Sciascia è ancora oggi un
insegnamento, nel senso che bisogna
laicamente dubitare… e nel mestiere
di magistrato questo significa essere
aperti ovvero cercare di scandagliare
in profondo ogni aspetto delle vicende
che processualmente devono essere
ricostruite… Gian Carlo Caselli
15. …ma come mi spaventa essere
prete di più mi spaventerebbe l’essere
giudice… sì, ci credo, nella ragione,
nella libertà e nella giustizia, che sono
insieme ragione, ma guai a separarle…
credo si possa realizzare, anche se non
perfettamente, un mondo di libertà e di
giustizia, ma la storia siciliana è tutta
una storia di sconfitte…
16. …sconfitte della ragione,
sconfitte degli uomini ragionevoli...
anche la mia è una storia di sconfitte o
più dimessamente di delusioni…
…da ciò lo scettismo, che
non è in effetti l’accettazione della
sconfitta, ma è margine di sicurezza, di
elasticità, per cui la sconfitta, già
prevista, già ragionata, non diventa
definitiva e mortale…
17. …lo scettismo è salutare,
è il miglior antidoto per il
fanatismo… …impedisce cioè
di assumere idee, credenze,
speranze, in quella certezza
che finisce con l’uccidere
l’altrui libertà e la nostra…
18. Sciascia turba i sonni di tutta la
classe dirigente… dopo il delitto
Moro da parlamentare radicale nega
la fiducia al governo Cossiga………
Marco Pannella
19. Lo Stato per me è la Costituzione e
la Costituzione non esiste più: non esiste
più proprio nel senso anche tecnico! Io
ho sempre pensato che la Costituzione si
fosse dissolta……… Nel 1977 Mario
D’Antonio, capo del Servizio Studi
Camera dei Deputati, ha pubblicato, per
la Giuffré, un agile libretto, ma denso nel
suo contenuto. Il titolo già esplicitava il
contenuto: La Costituzione di carta!
20. REFERENDUM Considero i referendum
come gli avvenimenti più democratici mai
verificatisi in Italia. quelli che hanno dato
veramente un’immagine di questo paese che
non si ha mai attraverso i risultati delle
elezioni politiche o amministrative.
Da queste si ha un paese in cui nulla si
nuove, tutto è uguale, si è contenti di come
vanno le cose. Dai referendum - anche da
quelli persi – si ha invece l’immagine che c’è
in questo popolo l’ansia di mutare qualcosa.
22. …i tre poteri che dovrebbero
restare indipendenti, si sono
riunificati nella partitocrazia
praticamente, cioè i partiti fanno le
leggi, le fanno eseguire, le fanno
giudicare. Quando c’è questo una
democrazia non esiste più…
23. Il Parlamento si può dire che
non esiste: esistono partiti che si
accordano o si disaccordano fuori
dal Parlamento. In Parlamento ci
saranno, che so, trecento anime
morte, gente che sta lì a fare
numero, gente che non ha mai preso
la parola, che probabilmente non ha
avuto mai un pensiero proprio !
24. Il potere è sempre altrove.
Il potere non è nel consiglio
comunale di Palermo, il potere
non è nel Parlamento della
Repubblica, il potere è altrove!
25. Coloro che mi accusano di non
amare lo Stato, o addirittura di
avversarlo, sono quelli che amano
un certo Stato. Io amo uno Stato i
cui servizi funzionano e che abbia
una burocrazia efficiente e non
corrotta.
26. Se si togliessero le illazioni dei testi e
il sentito dire i processi che fanno
oggi in Italia crollerebbero come
castelli di carta… È una procedura da
Santa Inquisizione che ancora resiste.
Questo è un paese in cui pronunciare
la verità consegna a una condizione di
solitudine, di isolamento. In Italia
l’annientamento dei migliori è storia
vecchia, endemica………………………
27. Processo su trattativa Stato-mafia
…lo Stato processa se stesso,
diventa realtà ciò che Leonardo
Sciascia giudicava impossibile!
Salvatore Borsellino 9 marzo 2013
Lo Stato non può processare se stesso!
28. Ho sempre visto il ficus
come una specie di mostro
arboreo: e specialmente a
Palermo quello di Piazza Marina,
di cui forse anche prima, ma
sicuramente nel racconto Porte
aperte mi è avvenuto di scrivere…
29. Un pauroso emblema della violenza e
dell’imprevedibilità della natura:
forse perché a Palermo in Piazza
Marina sta a fronte di quel palazzo
in cui tragiche memorie si
assommano della umana violenza…:
30. …la violenza della
anarchia baronale, la violenza del
Santo Uffizio della Inquisizione, la
violenza della amministrazione della
giustizia del regno d’Italia!!!
31. Non c’è nulla, in un processo penale,
che rechi incertezza, semini dubbio,
crei confusione quanto le perizie…
32. E per finire con una fantasia questa
nota su un pittore fantasioso, Mino
Maccari. C’è una sua incisione che
rappresenta un uomo curvo, il sigaro
in bocca, che scende una scala
appoggiandosi al corrimano mentre
una donna proterva, sigaretta con
bocchino, scollatura generosa, sale…