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Chiara PeciniChiara Pecini
Scientific Institute Stella MarisScientific Institute Stella Maris
University of Pisa (Italy)University of Pisa (Italy)
chiara.pecini@fsm.unipi.itchiara.pecini@fsm.unipi.it
Run the RAN, un’app per velocizzare il
recupero sequenziale delle etichette
fonologiche corrispondenti a stimoli visivi
La Teleriabilitazione può facilitare una
Riabilitazione di tipo RESTITUTIVO
•Esercizio intensivo
•Livelli autoadattivi
•Apprendimento procedurale
VIDEO
RAN lettura nei normo lettori e nei
DE, in compiti TIME LIMITED
(Spring e Davis, 1988; Savage et al., 2005; Di Filippo et al.,
2005; Di Filippo et al, 2006; Kirby et al., 2009; Norton e Wolf, 2012;
Orton et al, 2014, Landerl et al., 2013; Zoccolotti et al., 2013;
Gasperini et al., 2014; Wolf et al., 2014; Zoccolotti et al. in
press)
Run the RAN: Presupposti teorici (1)Run the RAN: Presupposti teorici (1)
RAN figure
Misra et al., 2004
Norton et al., 2014
Word and NonWord Reading
-16
-14
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Word Nonword Word Nonword
zscore
LD
NoLD
Accuracy Speed
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Text Comprehension
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LD NoLD
zscores
Brizzolara et al., 2006; Chilolsi et al, 2009; Pecini et al 2011; Brizzolara et al., 2011
-16
-14
-12
-10
-8
-6
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-2
0
Numeri Colori Figure
zscore RAN
RL
NoRL
-2
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-1
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0
BAF QUAF FSB FDB
zscores
Word Serial Recall Task
RL
NoRL
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-3,5
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Accuratezza Rapidità
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i bambini con deficit isolato di RAN non sono
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più manifesto, fonologico, su cui spesso si
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NELLE LINGUE AD ORTOGRAFIA REGOLARE,
dove si osserva più frequentemente un deficit
isolato di VELOCITA’ di lettura (Wimmer, 1993;
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INTERVENTO
TARDIVO
- DE con deficit prevalente nell’automatizzazione della
decodifica (rapidità)
- bambini con o a rischio di DSA con deficit al test RAN
- bambini con altri disturbi dello sviluppo, per i quali si
riconosca la necessità di migliorare le capacità di
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Il ruolo del RICICLAGGIO NEURALE nella riabilitazione restitutiva
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 “BLENDING OF PRIMATIVE SKILLS”
Run the RAN: Presupposti teorici (2)Run the RAN: Presupposti teorici (2)
“UUH
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Relazione tra denominazione visiva e lettura
L’associazione fra figure ed azioni è un
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RAN, il «microcosmo della lettura»RAN, il «microcosmo della lettura»
(Wolf et al., 2000)(Wolf et al., 2000)
• stimoli ad alta frequenza d’uso,
precocemente acquisiti, ripetuti
• «stressa» il tempo
17/09/14
• la velocità al RAN prescolare non alfanumerico
predice la velocità al RAN scolare alfanumerico
(Lervag e Hulme, 2009)
• il RAN insieme alla denominazione di lettere e alla
consapevolezza fonologica predice la lettura già a
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La natura SERIALE degli stimoli VISIVI
E
Il RECUPERO dell’etichetta FONOLOGICA
2013
Analisi visiva
dello stimolo
Identificazione di
pattern visivi
Integrazione delle
caratteristiche visive con le
immagini visive
(ortografiche) in memoria
Integrazione delle immagini
visive (ortografiche) con le
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fonologiche
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fonologica
Integrazione di tutte le
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concettuali con gli altri input
Programmazione
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Spostamento
dell’attenzione
2013
“ se un lettore è fluente quando riesce a traslare in
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complesso, allora deve avere la stessa velocità ed
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visivi non alfanumerici” (Wolf, 2009; Blau et al., 2010)
un deficit di RAN può riflettere una difficoltà ad integrare le
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(Zoccolotti)
Intervenire sul RANIntervenire sul RAN  ReadingReading
molte esperienze «fai da te» ma pochi studimolte esperienze «fai da te» ma pochi studi
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(Fugate, 1997; de Jong e Vrielink, 2004; Kirkly et al., 2010 per una rassegna;
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DENOMINAZIONI
MODALITA’ DI
PRESENTAZIO
NE DELLE
MATRICI
PRE-
SEGNALAZIONE
on/off
difficoltà di attenzione selettiva o di pianificazione
manipolare questi parametri:
- diminuire il numero di denominazioni per esercizio e/o la durata netta
della sessione, piuttosto facendo più sessioni brevi (se c’è una difficoltà di
attenzione sostenuta)
- pre-segnalazione on
- bloccare modalità di presentazione particolarmente interferenti, viceversa
attivarle in funzione dei processi che si vogliono sollecitare (disancoraggio,
spostamento…)
DURATA NETTA
SESSIONE
SCANSIONE
VISIVA
difficoltà di scansione visiva o di crowding
manipolare questi parametri:
- aumentare la dimensione degli stimoli
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progressiva e progressiva
- pre-segnalazione on
DIMENSIONE
STIMOLI
MODALITA’ DI
PRESENTAZIO
NE DELLE
MATRICI
PRE-
SEGNALAZIONE
on/off
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ITEM SINGOLO
_eliminando i distrattori, facilita lo spostamento dell’attenzione
sinistra-destra e la focalizzazione sullo stimolo presentato
_ sono favoriti i meccanismi attentivi ma…
è resa impossibile la pianificazione dell’item successivo da
denominare: molto stressata la rapidità di integrazione visuo-
verbale e la prontezza di accesso lessicale
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: PROGRESSIVO
_oltre a stressare la scansione sinistra-destra, si inserisce un
elemento di interferenza (le figure precedenti), che il bambino
non deve considerare, ponendo l’attenzione sullo stimolo
prestabilito
_sono facilitati lo spostamento e il ri-ancoraggio dell’attenzione
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ANTIPROGRESSIVO
_incalza la denominazione eliminando gli item precedenti
_facilita, sopprimendo i distrattori (stimoli già denominati), lo
spostamento dell’attenzione sinistra-destra (soprattutto il
disancoraggio dallo stimolo precedente) e la focalizzazione sullo
stimolo da denominare
_vantaggio dato dalla possibile anticipazione dell’accesso lessicale
dello stimolo successivo (pianificazione)
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: TUTTI GLI ITEM
_compito che per eccellenza si avvicina di più al compito della
lettura
_interferenza degli stimoli precedenti e successivi
_scansione visiva ancora guidata (facilitata la pianificazione)
RAGGRUPPAMENTO DEGLI STIMOLI IN CLUSTER
Il bambino denomina un solo stimolo (evidenziato in maniera chiara)
tra tutti quelli presenti nel cluster.
La dimensione dei cluster è casuale (da 2 a 6).
Tutte le modalità di presentazione sono disponibili sia per i singoli
stimoli che per i cluster di stimoli.
_utile al potenziamento dei processi di attenzione selettiva
visiva
PARAMETRI AUTO-ADATTIVI
 Se AVANZAMENTO AUTOMATICO ON
 Tempo (esposizione + pausa)
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Piane e Non-piane
N=300 ; numero di sessioni >10 (con un numero medio di 32 sessioni,
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17/09/14
* **
n=20 bambini con DE e/o deficit di RAN
RAN, protocollo Santa Lucia
Velocità di decodifica
BRANO
PAROLE
NON-PAROLE
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= sill/sec pre
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Tucci et al, 2015
Pecini et al submitted
RAN RT
RAN RT
RAN RT
Accuratezza di decodifica
BRANO PAROLE
NON-PAROLE
RAN RT
RAN RT
RAN RT
RAN RT
P<0,05
Video di B.G 2
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ai Colleghi senior e junior Ricerche sui DSA
IRCCS Stella Maris e IRCCS Santa Lucia
•Daniela Brizzolara
•Anna Chilosi
• Paola Cipriani
• Filippo Gasperini
•MariaChiara di Lieto
•Silvia Bonetti
•Silvia Michetti
.Silvia Spoglianti
•Sara Mazzotti
•Claudia Casalini
• Renata Salvadorini
• Gruppo Coop Anastasis
• PierLuigi Zoccolotti
•Daniela Brizzolara
•Anna Chilosi
•Paola Cipriani
•Filippo Gasperini
•MariaChiara di Lieto
•Silvia Bonetti
•Silvia Michetti
•Silvia Spoglianti
•Sara Mazzotti
•Claudia Casalini
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  • 2. La Teleriabilitazione può facilitare una Riabilitazione di tipo RESTITUTIVO •Esercizio intensivo •Livelli autoadattivi •Apprendimento procedurale
  • 4. RAN lettura nei normo lettori e nei DE, in compiti TIME LIMITED (Spring e Davis, 1988; Savage et al., 2005; Di Filippo et al., 2005; Di Filippo et al, 2006; Kirby et al., 2009; Norton e Wolf, 2012; Orton et al, 2014, Landerl et al., 2013; Zoccolotti et al., 2013; Gasperini et al., 2014; Wolf et al., 2014; Zoccolotti et al. in press) Run the RAN: Presupposti teorici (1)Run the RAN: Presupposti teorici (1)
  • 5. RAN figure Misra et al., 2004 Norton et al., 2014
  • 6. Word and NonWord Reading -16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0 Word Nonword Word Nonword zscore LD NoLD Accuracy Speed - Text Comprehension -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0 LD NoLD zscores Brizzolara et al., 2006; Chilolsi et al, 2009; Pecini et al 2011; Brizzolara et al., 2011 -16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0 Numeri Colori Figure zscore RAN RL NoRL -2 -1,5 -1 -0,5 0 BAF QUAF FSB FDB zscores Word Serial Recall Task RL NoRL -4 -3,5 -3 -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0 Accuratezza Rapidità zscores Spoonerism RL R L + R L - DE
  • 7. i bambini con deficit isolato di RAN non sono identificati precocemente in quanto il deficit più manifesto, fonologico, su cui spesso si basano i trattamenti, può non essere presente (Wolf e Bowers, 2000) NELLE LINGUE AD ORTOGRAFIA REGOLARE, dove si osserva più frequentemente un deficit isolato di VELOCITA’ di lettura (Wimmer, 1993; Zoccolotti et al., 1999) INTERVENTO TARDIVO
  • 8. - DE con deficit prevalente nell’automatizzazione della decodifica (rapidità) - bambini con o a rischio di DSA con deficit al test RAN - bambini con altri disturbi dello sviluppo, per i quali si riconosca la necessità di migliorare le capacità di integrazione visuo-verbale rapida e automatica - età compresa fra 5 e 11 anni circa Destinatari
  • 9. Il ruolo del RICICLAGGIO NEURALE nella riabilitazione restitutiva (Dehaene, 2009) La lettura è il risultato della capacità del nostro cervello di «FORGIARE» NUOVE CONNESSIONI (per un funzionamento sinergicofunzionamento sinergico) fra circuiti designati tanti anni fa per vecchie operazioni visive, uditive e linguistiche e cognitive  “BLENDING OF PRIMATIVE SKILLS” Run the RAN: Presupposti teorici (2)Run the RAN: Presupposti teorici (2)
  • 10. “UUH !” Relazione tra denominazione visiva e lettura L’associazione fra figure ed azioni è un processo spontaneo e piacevole: Il bambino già a due anni inizia a sfruttare il “periodo sensibile” (finestra terapeutica) per connettere i sistemi (le aree cerebrali) che utilizzerà per leggere.
  • 11. RAN, il «microcosmo della lettura»RAN, il «microcosmo della lettura» (Wolf et al., 2000)(Wolf et al., 2000) • stimoli ad alta frequenza d’uso, precocemente acquisiti, ripetuti • «stressa» il tempo 17/09/14
  • 12. • la velocità al RAN prescolare non alfanumerico predice la velocità al RAN scolare alfanumerico (Lervag e Hulme, 2009) • il RAN insieme alla denominazione di lettere e alla consapevolezza fonologica predice la lettura già a 3 anni (Puolakanhao et al., 2007)
  • 13. La natura SERIALE degli stimoli VISIVI E Il RECUPERO dell’etichetta FONOLOGICA 2013 Analisi visiva dello stimolo Identificazione di pattern visivi Integrazione delle caratteristiche visive con le immagini visive (ortografiche) in memoria Integrazione delle immagini visive (ortografiche) con le rappresentazioni fonologiche Recupero dell’etichetta fonologica Integrazione di tutte le informazioni semantiche e concettuali con gli altri input Programmazione e output articolatorio Spostamento dell’attenzione 2013
  • 14. “ se un lettore è fluente quando riesce a traslare in modo sincronizzato ed efficace pattern visivi diversi nelle corrispondenze fonologiche e semantiche, automatizzando un circuito neurofunzionale complesso, allora deve avere la stessa velocità ed efficacia in compiti di denominazione rapida di stimoli visivi non alfanumerici” (Wolf, 2009; Blau et al., 2010) un deficit di RAN può riflettere una difficoltà ad integrare le «sotto-componenti multiple» della lettura (Zoccolotti)
  • 15. Intervenire sul RANIntervenire sul RAN  ReadingReading molte esperienze «fai da te» ma pochi studimolte esperienze «fai da te» ma pochi studi sperimentalisperimentali (Fugate, 1997; de Jong e Vrielink, 2004; Kirkly et al., 2010 per una rassegna; Conrad e Levy, 2011) •materiale cartaceo (no autoadattività) •perdita di alcune componenti del compito (solo su lettere, no stress sul tempo, non sempre presentazione seriale) •trattamenti brevi … «hard to improve QUICKLY» (l’apprendimento procedurale è un processo lungo) •su campioni DE scarsamente definitiDE scarsamente definiti (es. pazienti con deficit fonologico?) 17/09/14
  • 16. Un intervento di tipo RESTITUTIVO •Esercizio intensivo •Livelli autoadattivi •Apprendimento procedurale
  • 17. 17/09/14 sebbene RAN e lettura siano correlate a diverse età 1)la struttura sottostante della relazione può cambiare in funzione dell’età e dell’esperienza di lettura (Protopas et al., 2013) 2)la forza della relazione può dipendere dalla tipologia e dalla gravità di DE (Brizzolara et al, 2006; Chilosi et al., 2009; Gasperini et al., 2014)
  • 18. 2013 Analisi visiva dello stimolo Identificazione di pattern visivi Integrazione delle caratteristiche visive con le immagini visive (ortografiche) in memoria Integrazione delle immagini visive (ortografiche) con le rappresentazioni fonologiche Recupero dell’etichetta fonologica Integrazione di tutte le informazioni semantiche e concettuali con gli altri input Programmazione e output articolatorio Spostamento dell’attenzione “cascade effects of basic-level deficits on higher level cognitive outcomes”- Karmiloff-Smith Multiple Overlapping Risk Factor model Pennington and Bishop, 2009
  • 19. LINGUAGGIO ATTENZIONE e CONTROLLO ESECUTIVO SCANSIONE VISIVA Run the RAN Adattamento dell’esercizio d’ INTEGRAZIONE VISUO-VERBALE RAPIDA in funzione del profilo del bambino TEMPO esposizione + pausa
  • 20. COMPITO: denominare ad alta voce e in modo seriale gli stimoli (colori, figure in b/n) contenuti in una serie di matrici OBIETTIVO (3 mesi circa): raggiungimento di una determinata velocità di denominazione (target per l’età e la scolarità) in ogni categoria di stimoli presentati Esercizio quotidiano al pc per circa 15-25 minuti (tempo di esercizio netto variabile a seconda dell’età e della scolarità) Auto-adattività
  • 21. Studio dei parametri 17/09/14 •Tempo di esposizione • Modalità di Scansione sinistra-destra •Affollamento visivo • Complessità lessicale e articolatoria
  • 22. LINGUAGGIO difficoltà di accesso al lessico/vocabolario espressivo LIBRERIE DI STIMOLI da cui sono tratte le immagini suddivise per: - tipo - lunghezza - frequenza d’uso - struttura fonotattica bloccare/sbloccare solo certe librerie in funzione delle difficoltà di accesso lessicale (tipo, frequenza d’uso) difficoltà fono-articolatorie bloccare/sbloccare solo certe librerie in funzione della presenza di difficoltà fonologiche (struttura fonotattica, lunghezza)
  • 23. ATTENZIONE e CONTROLLO ESECUTIVO NUMERO DI DENOMINAZIONI MODALITA’ DI PRESENTAZIO NE DELLE MATRICI PRE- SEGNALAZIONE on/off difficoltà di attenzione selettiva o di pianificazione manipolare questi parametri: - diminuire il numero di denominazioni per esercizio e/o la durata netta della sessione, piuttosto facendo più sessioni brevi (se c’è una difficoltà di attenzione sostenuta) - pre-segnalazione on - bloccare modalità di presentazione particolarmente interferenti, viceversa attivarle in funzione dei processi che si vogliono sollecitare (disancoraggio, spostamento…) DURATA NETTA SESSIONE
  • 24. SCANSIONE VISIVA difficoltà di scansione visiva o di crowding manipolare questi parametri: - aumentare la dimensione degli stimoli - privilegiare inizialmente modalità di presentazione anti- progressiva e progressiva - pre-segnalazione on DIMENSIONE STIMOLI MODALITA’ DI PRESENTAZIO NE DELLE MATRICI PRE- SEGNALAZIONE on/off
  • 25. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ITEM SINGOLO _eliminando i distrattori, facilita lo spostamento dell’attenzione sinistra-destra e la focalizzazione sullo stimolo presentato _ sono favoriti i meccanismi attentivi ma… è resa impossibile la pianificazione dell’item successivo da denominare: molto stressata la rapidità di integrazione visuo- verbale e la prontezza di accesso lessicale
  • 26. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: PROGRESSIVO _oltre a stressare la scansione sinistra-destra, si inserisce un elemento di interferenza (le figure precedenti), che il bambino non deve considerare, ponendo l’attenzione sullo stimolo prestabilito _sono facilitati lo spostamento e il ri-ancoraggio dell’attenzione
  • 27. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ANTIPROGRESSIVO _incalza la denominazione eliminando gli item precedenti _facilita, sopprimendo i distrattori (stimoli già denominati), lo spostamento dell’attenzione sinistra-destra (soprattutto il disancoraggio dallo stimolo precedente) e la focalizzazione sullo stimolo da denominare _vantaggio dato dalla possibile anticipazione dell’accesso lessicale dello stimolo successivo (pianificazione)
  • 28. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: TUTTI GLI ITEM _compito che per eccellenza si avvicina di più al compito della lettura _interferenza degli stimoli precedenti e successivi _scansione visiva ancora guidata (facilitata la pianificazione)
  • 29. RAGGRUPPAMENTO DEGLI STIMOLI IN CLUSTER Il bambino denomina un solo stimolo (evidenziato in maniera chiara) tra tutti quelli presenti nel cluster. La dimensione dei cluster è casuale (da 2 a 6). Tutte le modalità di presentazione sono disponibili sia per i singoli stimoli che per i cluster di stimoli. _utile al potenziamento dei processi di attenzione selettiva visiva
  • 30. PARAMETRI AUTO-ADATTIVI  Se AVANZAMENTO AUTOMATICO ON  Tempo (esposizione + pausa)  Categoria degli stimoli  Dimensione degli stimoli
  • 31. Confronto pre-post sulle matrici autonome * p< 0.001 Alta e bassa frequenza Bisillabe  Quadrisillabe Piane e Non-piane N=300 ; numero di sessioni >10 (con un numero medio di 32 sessioni, l’incremento medio al RAN è di 200 msec)
  • 32. 17/09/14 * ** n=20 bambini con DE e/o deficit di RAN RAN, protocollo Santa Lucia
  • 33. Velocità di decodifica BRANO PAROLE NON-PAROLE 28 DE = sill/sec pre P<0,05 Tucci et al, 2015 Pecini et al submitted RAN RT RAN RT RAN RT
  • 34. Accuratezza di decodifica BRANO PAROLE NON-PAROLE RAN RT RAN RT RAN RT
  • 36. Video di B.G 2 fase di esercizio
  • 37. ai Colleghi senior e junior Ricerche sui DSA IRCCS Stella Maris e IRCCS Santa Lucia •Daniela Brizzolara •Anna Chilosi • Paola Cipriani • Filippo Gasperini •MariaChiara di Lieto •Silvia Bonetti •Silvia Michetti .Silvia Spoglianti •Sara Mazzotti •Claudia Casalini • Renata Salvadorini • Gruppo Coop Anastasis • PierLuigi Zoccolotti
  • 38. •Daniela Brizzolara •Anna Chilosi •Paola Cipriani •Filippo Gasperini •MariaChiara di Lieto •Silvia Bonetti •Silvia Michetti •Silvia Spoglianti •Sara Mazzotti •Claudia Casalini •Renata Salvadorini •Paola Brovedani •Alessandro Comparini •PierLuigi Zoccolotti

Editor's Notes

  1. Sia lo studio di Misra et al (2004) che quello d i Eden (Turkeltub et al., 2003) dimostrano che RAN ed elaborazione fonologica si basano su circuiti cerebrali diversi. Chang et al., 2007 (A structural basis for reading fluency: White matter defects in a genetic brain malformation. Neurology, 2007) Chang Periventricular Nodualr Heteropia : dissociazione fra RAN e fonologia : deficit isolato di fluenza della lettura e velocità del RAN
  2. Fattori di rischio per DE  il rafforzamento dei processi di denominazione veloce di stimoli visivi può rappresentare un fattore protettivo/preventivo del deficit di rapidità nella decodifica del testo pazienti con DE con un marcato deficit di velocità di decodifica per i quali un miglioramento nella velocità del RAN può generalizzare alla lettura Bambini con altri disturbi dello sviluppo ,es. Disprassia oculare
  3. Numerosissimi studi dimostrano che la denominazione rapida di stimoli alfa numerici, e non, spiega e predice i progressi nelle abilità di lettura dei bambini dislessici (Meyer, Wood, Hart e Felton, 1998; Savage e Frederickson, 2005) RAN e lettura sono più correlati nelle ortografie trasparenti? (minore il peso della consapevolezza fonologica (Kirby et al., 2010 per una rassegna; Landerl et al., 2013 per evidenze contrarie) In Italiano e nelle ortografie regolari le abilità connesse a RAN sembrano giocare un ruolo di rilievo sia rispetto all’acquisizione di una strategia di accesso al lessico ortografico (lettura di parole) che nella lettura sub lessicale e nella conversione grafema-fonema (lettura di nonparole) (Gasperini et al., in press)
  4. (fino al raggiungimento del tempo target nella categoria target, stabilita dal clinico) DIVERSE MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE MATRICI DIVERSE CATEGORIE DI STIMOLI
  5. Fisse: DISTANZA FRA STIMOLI LUNGHEZZA MASSIMA (40 cm) E MINIMA (14 cm) RIGA
  6. Più difficile in realtà delle altre modalità! (anche se a priori la ritenevamo la più facile) Sono favoriti i meccanismi attentivi ma… è resa impossibile la pianificazione dell’item successivo da denominare, le operazioni di elaborazione percettiva, (accesso al magazzino semantico), accesso al lessico e programmazione articolatoria devono avvenire in una finestra temporale ristretta  molto stressata la velocità di integrazione visuo-verbale e di accesso lessicale Forse è in generale la più difficile!
  7. inizialmente non è presente alcun item si lavora sul disancoraggio dallo stimolo precedente
  8. Facilita maggiormente (rispetto a tutti gli item) scansione visiva e disancoraggio dallo stimolo precedente Pianificazione dell’accesso lessicale dello stimolo successivo. (+ lettura-like) Resembla maggiormente lo spostamento dell’attenzione, procedura più spontanea Forse è la più facile!
  9. Compito tradizionale di ran agisce su movimenti saccadici, riconoscimento percettivo, spostamento dell’attenzione visiva, connessioni fra le rappresentazioni visive e le corrispondenti etichette fonologiche e sulla programmazione articolatoria, ma, a differenza della matrice autonoma, guida il bambino in questi processi, liberandolo da un impegno di pianificazione. [il DE non si avvantaggia del location cue in compiti d’integrazione cross-modale (Jones; 2013) o della presentazione multipla degli stimoli (Zoccolotti et al.2013)]
  10. Ogni item di una matrice riabilitativa è composto da 1 solo stimolo (quindi l’utente denominerà tutti gli stimoli presenti sullo schermo) oppure è composto da un cluster di stimoli. Controllo dell’interferenza  con stimoli piccoli può diventare difficile Questa condizione si discosta dalla modalità classica del RAN cartaceo ed è stata creata al fine di riprodurre situazioni in cui le lettere devono essere identificate all’interno di parole (attraverso operazioni di segregazione grafemica) o le parole all’interno di frasi. Fase alfabetica - Soprattutto per l’età prescolare
  11. Diminuzione del tempo (50 msec) se performance del b. sopra le soglie di eccellenza (esercizio superato).. Avanzamenti a metà e a fine sessione (media degli errori), fino a raggiungere tempo target per quella determinata categoria di stimoli. Avanzamento categoria di stimoli (se raggiunto tempo target) a fine sessione. Dimensione degli stimoli parametro indipendente; diminuisce di 0,5 cm se la media di un’intera sessione è eccellente. La dimensione viene di nuovo aumentata al passaggio a una nuova categoria di stimoli.