Studiare con metodo. La piattaforma per il metodo di studio in alunni con DSA
Run the RAN, un’app per velocizzare il recupero sequenziale delle etichette fonologiche corrispondenti a stimoli visivi
1. Chiara PeciniChiara Pecini
Scientific Institute Stella MarisScientific Institute Stella Maris
University of Pisa (Italy)University of Pisa (Italy)
chiara.pecini@fsm.unipi.itchiara.pecini@fsm.unipi.it
Run the RAN, un’app per velocizzare il
recupero sequenziale delle etichette
fonologiche corrispondenti a stimoli visivi
2. La Teleriabilitazione può facilitare una
Riabilitazione di tipo RESTITUTIVO
•Esercizio intensivo
•Livelli autoadattivi
•Apprendimento procedurale
4. RAN lettura nei normo lettori e nei
DE, in compiti TIME LIMITED
(Spring e Davis, 1988; Savage et al., 2005; Di Filippo et al.,
2005; Di Filippo et al, 2006; Kirby et al., 2009; Norton e Wolf, 2012;
Orton et al, 2014, Landerl et al., 2013; Zoccolotti et al., 2013;
Gasperini et al., 2014; Wolf et al., 2014; Zoccolotti et al. in
press)
Run the RAN: Presupposti teorici (1)Run the RAN: Presupposti teorici (1)
6. Word and NonWord Reading
-16
-14
-12
-10
-8
-6
-4
-2
0
Word Nonword Word Nonword
zscore
LD
NoLD
Accuracy Speed
-
Text Comprehension
-2,5
-2
-1,5
-1
-0,5
0
LD NoLD
zscores
Brizzolara et al., 2006; Chilolsi et al, 2009; Pecini et al 2011; Brizzolara et al., 2011
-16
-14
-12
-10
-8
-6
-4
-2
0
Numeri Colori Figure
zscore RAN
RL
NoRL
-2
-1,5
-1
-0,5
0
BAF QUAF FSB FDB
zscores
Word Serial Recall Task
RL
NoRL
-4
-3,5
-3
-2,5
-2
-1,5
-1
-0,5
0
Accuratezza Rapidità
zscores
Spoonerism
RL
R L +
R L -
DE
7. i bambini con deficit isolato di RAN non sono
identificati precocemente in quanto il deficit
più manifesto, fonologico, su cui spesso si
basano i trattamenti, può non essere presente
(Wolf e Bowers, 2000)
NELLE LINGUE AD ORTOGRAFIA REGOLARE,
dove si osserva più frequentemente un deficit
isolato di VELOCITA’ di lettura (Wimmer, 1993;
Zoccolotti et al., 1999)
INTERVENTO
TARDIVO
8. - DE con deficit prevalente nell’automatizzazione della
decodifica (rapidità)
- bambini con o a rischio di DSA con deficit al test RAN
- bambini con altri disturbi dello sviluppo, per i quali si
riconosca la necessità di migliorare le capacità di
integrazione visuo-verbale rapida e automatica
- età compresa fra 5 e 11 anni circa
Destinatari
9. Il ruolo del RICICLAGGIO NEURALE nella riabilitazione restitutiva
(Dehaene, 2009)
La lettura è il risultato della capacità del nostro cervello
di «FORGIARE» NUOVE CONNESSIONI
(per un funzionamento sinergicofunzionamento sinergico) fra circuiti designati
tanti anni fa per vecchie operazioni visive, uditive e
linguistiche e cognitive
“BLENDING OF PRIMATIVE SKILLS”
Run the RAN: Presupposti teorici (2)Run the RAN: Presupposti teorici (2)
10. “UUH
!”
Relazione tra denominazione visiva e lettura
L’associazione fra figure ed azioni è un
processo spontaneo e piacevole: Il
bambino già a due anni inizia a sfruttare
il “periodo sensibile” (finestra
terapeutica) per connettere i sistemi (le
aree cerebrali) che utilizzerà per
leggere.
11. RAN, il «microcosmo della lettura»RAN, il «microcosmo della lettura»
(Wolf et al., 2000)(Wolf et al., 2000)
• stimoli ad alta frequenza d’uso,
precocemente acquisiti, ripetuti
• «stressa» il tempo
17/09/14
12. • la velocità al RAN prescolare non alfanumerico
predice la velocità al RAN scolare alfanumerico
(Lervag e Hulme, 2009)
• il RAN insieme alla denominazione di lettere e alla
consapevolezza fonologica predice la lettura già a
3 anni (Puolakanhao et al., 2007)
13. La natura SERIALE degli stimoli VISIVI
E
Il RECUPERO dell’etichetta FONOLOGICA
2013
Analisi visiva
dello stimolo
Identificazione di
pattern visivi
Integrazione delle
caratteristiche visive con le
immagini visive
(ortografiche) in memoria
Integrazione delle immagini
visive (ortografiche) con le
rappresentazioni
fonologiche
Recupero dell’etichetta
fonologica
Integrazione di tutte le
informazioni semantiche e
concettuali con gli altri input
Programmazione
e output
articolatorio
Spostamento
dell’attenzione
2013
14. “ se un lettore è fluente quando riesce a traslare in
modo sincronizzato ed efficace pattern visivi diversi
nelle corrispondenze fonologiche e semantiche,
automatizzando un circuito neurofunzionale
complesso, allora deve avere la stessa velocità ed
efficacia in compiti di denominazione rapida di stimoli
visivi non alfanumerici” (Wolf, 2009; Blau et al., 2010)
un deficit di RAN può riflettere una difficoltà ad integrare le
«sotto-componenti multiple» della lettura
(Zoccolotti)
15. Intervenire sul RANIntervenire sul RAN ReadingReading
molte esperienze «fai da te» ma pochi studimolte esperienze «fai da te» ma pochi studi
sperimentalisperimentali
(Fugate, 1997; de Jong e Vrielink, 2004; Kirkly et al., 2010 per una rassegna;
Conrad e Levy, 2011)
•materiale cartaceo (no autoadattività)
•perdita di alcune componenti del compito (solo su
lettere, no stress sul tempo, non sempre presentazione
seriale)
•trattamenti brevi … «hard to improve QUICKLY»
(l’apprendimento procedurale è un processo lungo)
•su campioni DE scarsamente definitiDE scarsamente definiti (es. pazienti con
deficit fonologico?)
17/09/14
16. Un intervento di tipo RESTITUTIVO
•Esercizio intensivo
•Livelli autoadattivi
•Apprendimento procedurale
17. 17/09/14
sebbene RAN e lettura siano correlate a diverse età
1)la struttura sottostante della relazione può
cambiare in funzione dell’età e dell’esperienza di
lettura (Protopas et al., 2013)
2)la forza della relazione può dipendere dalla
tipologia e dalla gravità di DE (Brizzolara et al, 2006;
Chilosi et al., 2009; Gasperini et al., 2014)
18. 2013
Analisi visiva
dello stimolo
Identificazione di
pattern visivi
Integrazione delle
caratteristiche visive con le
immagini visive
(ortografiche) in memoria
Integrazione delle immagini
visive (ortografiche) con le
rappresentazioni
fonologiche
Recupero dell’etichetta
fonologica
Integrazione di tutte le
informazioni semantiche e
concettuali con gli altri input
Programmazione
e output
articolatorio
Spostamento
dell’attenzione
“cascade effects of basic-level deficits on higher level
cognitive outcomes”- Karmiloff-Smith
Multiple Overlapping Risk Factor model
Pennington and Bishop, 2009
20. COMPITO: denominare ad
alta voce e in modo seriale
gli stimoli (colori, figure in
b/n) contenuti in una serie
di matrici
OBIETTIVO (3 mesi circa):
raggiungimento di una determinata
velocità di denominazione (target
per l’età e la scolarità) in ogni
categoria di stimoli presentati
Esercizio quotidiano al pc
per circa 15-25 minuti
(tempo di esercizio netto
variabile a seconda dell’età
e della scolarità)
Auto-adattività
21. Studio dei parametri
17/09/14
•Tempo di esposizione
• Modalità di Scansione
sinistra-destra
•Affollamento visivo
• Complessità lessicale e
articolatoria
22. LINGUAGGIO
difficoltà di accesso al
lessico/vocabolario
espressivo
LIBRERIE DI
STIMOLI da cui
sono tratte le
immagini
suddivise per:
- tipo
- lunghezza
- frequenza d’uso
- struttura
fonotattica
bloccare/sbloccare solo certe librerie in
funzione delle difficoltà di accesso
lessicale (tipo, frequenza d’uso)
difficoltà
fono-articolatorie
bloccare/sbloccare solo certe
librerie in funzione della presenza
di difficoltà fonologiche (struttura
fonotattica, lunghezza)
23. ATTENZIONE e
CONTROLLO
ESECUTIVO
NUMERO DI
DENOMINAZIONI
MODALITA’ DI
PRESENTAZIO
NE DELLE
MATRICI
PRE-
SEGNALAZIONE
on/off
difficoltà di attenzione selettiva o di pianificazione
manipolare questi parametri:
- diminuire il numero di denominazioni per esercizio e/o la durata netta
della sessione, piuttosto facendo più sessioni brevi (se c’è una difficoltà di
attenzione sostenuta)
- pre-segnalazione on
- bloccare modalità di presentazione particolarmente interferenti, viceversa
attivarle in funzione dei processi che si vogliono sollecitare (disancoraggio,
spostamento…)
DURATA NETTA
SESSIONE
24. SCANSIONE
VISIVA
difficoltà di scansione visiva o di crowding
manipolare questi parametri:
- aumentare la dimensione degli stimoli
- privilegiare inizialmente modalità di presentazione anti-
progressiva e progressiva
- pre-segnalazione on
DIMENSIONE
STIMOLI
MODALITA’ DI
PRESENTAZIO
NE DELLE
MATRICI
PRE-
SEGNALAZIONE
on/off
25. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ITEM SINGOLO
_eliminando i distrattori, facilita lo spostamento dell’attenzione
sinistra-destra e la focalizzazione sullo stimolo presentato
_ sono favoriti i meccanismi attentivi ma…
è resa impossibile la pianificazione dell’item successivo da
denominare: molto stressata la rapidità di integrazione visuo-
verbale e la prontezza di accesso lessicale
26. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: PROGRESSIVO
_oltre a stressare la scansione sinistra-destra, si inserisce un
elemento di interferenza (le figure precedenti), che il bambino
non deve considerare, ponendo l’attenzione sullo stimolo
prestabilito
_sono facilitati lo spostamento e il ri-ancoraggio dell’attenzione
27. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: ANTIPROGRESSIVO
_incalza la denominazione eliminando gli item precedenti
_facilita, sopprimendo i distrattori (stimoli già denominati), lo
spostamento dell’attenzione sinistra-destra (soprattutto il
disancoraggio dallo stimolo precedente) e la focalizzazione sullo
stimolo da denominare
_vantaggio dato dalla possibile anticipazione dell’accesso lessicale
dello stimolo successivo (pianificazione)
28. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: TUTTI GLI ITEM
_compito che per eccellenza si avvicina di più al compito della
lettura
_interferenza degli stimoli precedenti e successivi
_scansione visiva ancora guidata (facilitata la pianificazione)
29. RAGGRUPPAMENTO DEGLI STIMOLI IN CLUSTER
Il bambino denomina un solo stimolo (evidenziato in maniera chiara)
tra tutti quelli presenti nel cluster.
La dimensione dei cluster è casuale (da 2 a 6).
Tutte le modalità di presentazione sono disponibili sia per i singoli
stimoli che per i cluster di stimoli.
_utile al potenziamento dei processi di attenzione selettiva
visiva
30. PARAMETRI AUTO-ADATTIVI
Se AVANZAMENTO AUTOMATICO ON
Tempo (esposizione + pausa)
Categoria degli stimoli
Dimensione degli stimoli
31. Confronto pre-post sulle matrici autonome
* p< 0.001
Alta e bassa frequenza
Bisillabe Quadrisillabe
Piane e Non-piane
N=300 ; numero di sessioni >10 (con un numero medio di 32 sessioni,
l’incremento medio al RAN è di 200 msec)
Sia lo studio di Misra et al (2004) che quello d i Eden (Turkeltub et al., 2003) dimostrano che RAN ed elaborazione fonologica si basano su circuiti cerebrali diversi.
Chang et al., 2007 (A structural basis for reading fluency: White matter defects in a genetic brain malformation. Neurology, 2007)
Chang Periventricular Nodualr Heteropia : dissociazione fra RAN e fonologia : deficit isolato di fluenza della lettura e velocità del RAN
Fattori di rischio per DE il rafforzamento dei processi di denominazione veloce di stimoli visivi può rappresentare un fattore protettivo/preventivo del deficit di rapidità nella decodifica del testo
pazienti con DE con un marcato deficit di velocità di decodifica per i quali un miglioramento nella velocità del RAN può generalizzare alla lettura
Bambini con altri disturbi dello sviluppo ,es. Disprassia oculare
Numerosissimi studi dimostrano che la denominazione rapida di stimoli alfa numerici, e non, spiega e predice i progressi nelle abilità di lettura dei bambini dislessici (Meyer, Wood, Hart e Felton, 1998; Savage e Frederickson, 2005)
RAN e lettura sono più correlati nelle ortografie trasparenti? (minore il peso della consapevolezza fonologica (Kirby et al., 2010 per una rassegna; Landerl et al., 2013 per evidenze contrarie)
In Italiano e nelle ortografie regolari le abilità connesse a RAN sembrano giocare un ruolo di rilievo sia rispetto all’acquisizione di una strategia di accesso al lessico ortografico (lettura di parole) che nella lettura sub lessicale e nella conversione grafema-fonema (lettura di nonparole) (Gasperini et al., in press)
(fino al raggiungimento del tempo target nella categoria target, stabilita dal clinico)
DIVERSE MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE MATRICI
DIVERSE CATEGORIE DI STIMOLI
Fisse:
DISTANZA FRA STIMOLI
LUNGHEZZA MASSIMA (40 cm) E MINIMA (14 cm) RIGA
Più difficile in realtà delle altre modalità! (anche se a priori la ritenevamo la più facile)
Sono favoriti i meccanismi attentivi ma…
è resa impossibile la pianificazione dell’item successivo da denominare, le operazioni di elaborazione percettiva, (accesso al magazzino semantico), accesso al lessico e programmazione articolatoria devono avvenire in una finestra temporale ristretta molto stressata la velocità di integrazione visuo-verbale e di accesso lessicale
Forse è in generale la più difficile!
inizialmente non è presente alcun item
si lavora sul disancoraggio dallo stimolo precedente
Facilita maggiormente (rispetto a tutti gli item) scansione visiva e disancoraggio dallo stimolo precedente
Pianificazione dell’accesso lessicale dello stimolo successivo. (+ lettura-like)
Resembla maggiormente lo spostamento dell’attenzione, procedura più spontanea
Forse è la più facile!
Compito tradizionale di ran
agisce su movimenti saccadici, riconoscimento percettivo, spostamento dell’attenzione visiva, connessioni fra le rappresentazioni visive e le corrispondenti etichette fonologiche e sulla programmazione articolatoria, ma, a differenza della matrice autonoma, guida il bambino in questi processi, liberandolo da un impegno di pianificazione.
[il DE non si avvantaggia del location cue in compiti d’integrazione cross-modale (Jones; 2013) o della presentazione multipla degli stimoli (Zoccolotti et al.2013)]
Ogni item di una matrice riabilitativa è composto da 1 solo stimolo (quindi l’utente denominerà tutti gli stimoli presenti sullo schermo) oppure è composto da un cluster di stimoli.
Controllo dell’interferenza con stimoli piccoli può diventare difficile
Questa condizione si discosta dalla modalità classica del RAN cartaceo ed è stata creata al fine di riprodurre situazioni in cui le lettere devono essere identificate all’interno di parole (attraverso operazioni di segregazione grafemica) o le parole all’interno di frasi.
Fase alfabetica - Soprattutto per l’età prescolare
Diminuzione del tempo (50 msec) se performance del b. sopra le soglie di eccellenza (esercizio superato).. Avanzamenti a metà e a fine sessione (media degli errori), fino a raggiungere tempo target per quella determinata categoria di stimoli.
Avanzamento categoria di stimoli (se raggiunto tempo target) a fine sessione.
Dimensione degli stimoli parametro indipendente; diminuisce di 0,5 cm se la media di un’intera sessione è eccellente. La dimensione viene di nuovo aumentata al passaggio a una nuova categoria di stimoli.