4. Partner
Capofila: C.O.R.E. Soggetti ATI
Impresa che agisce come incubatore
di imprese etiche realizzando Fondazione Unesco
business plan e promuovendo
l’autoimprenditorialità
Sicilia
Associazione NED
Associazione Bugs
COPPEM
5. Le città invisibili: obiettivi
La mission del progetto è quella di fare una
mappatura delle diverse comunità di migranti
presenti a Palermo e Agrigento e fare un analisi
delle competenze di quelle che sono le
professionalità di questi soggetti per poter loro
fornire un'assistenza tecnica volta alla creazione
d'impresa.
6. Le città invisibili: contesto di
riferimento
Autoimprenditorialità Molte imprese non hanno più la
nuova tendenza che capacità di assumere nuove risorse.
viene promossa
La nuova tendenza è quella di
promuovere azioni per la creazione di
nuove imprese
La creazione d’impresa può essere
una nuova opportunità di lavoro e di
integrazione sociale al fine di
valorizzare know-how e culture
diverse
7. Le città invisibili: settori di
intervento
I settori di intervento che abbiamo scelto sono il settore
Agricoltura agricolo, in quanto molti dei luoghi rurali in Sicilia hanno
bisogno di essere valorizzati e mancano di capacità
Arte organizzativa e imprenditoriale; il settore dell’arte e
dell’artigianato che rappresenta per la Sicilia un punto di
Artigianato forza ma che difficilmente viene considerato come valore
aggiunto sul quale investire; i servizi ad imprese e
persone che costituiscono un settore in continua crescita
proprio perchè nella società in cui viviamo sono presenti
knowledge worker piuttosto che lavoratori orientati al
labour intensive vista la propensione di investire sul lavoro
basato sulla conoscenza e competenze tecniche
intellettuali piuttosto che su quello manuale. Inoltre molti
dei servizi alle persone impiegano già molti migranti
magari non regolarizzati e senza un contratto che possa
tutelarli.
8. Le città invisibili: obiettivi specifici
Il progetto mira a promuovere la cultura
Integrazione dell‘INTEGRAZIONE,della solidarietà e del
lavoro proponendo azioni che favoriscano il
Autoimprenditorialità dialogo fra migranti, società e mondo
economico-produttivo per offrire concrete
opportunità di inclusione sociale a soggetti
marginalizzati.Sulla base di metodologie
partecipative dirette ed innovative si intende
fornire ai migranti presenti nei territori di
Palermo e Agrigento strumenti di
orientamento e analisi e far loro sperimentare
esperienze altamente significative che
possano permettere loro di reinserirsi nel
tessuto economico e sociale territoriale, in
particolare attraverso lo sviluppo dell‘auto
imprenditorialità
9. Le città invisibili: obiettivi specifici
Gli obiettivi proposti riguardano la comprensione del
Multiculturalità ruolo del migrante nelle realtà urbane oggetto del
come nostro intervento in maniera tale da poter migliorare
ricchezza l’integrazione di questa risorsa considerata ultima o
persino estranea. L’ intento è quello di puntare sulla
multiculturalità e sulla ricchezza della differenza
come valore aggiunto nella catena del valore dello
sviluppo socio-economico della città nonché come
motore di sviluppo in quanto verranno mappati
competenze e potenziale dei migranti attraverso
l’analisi del bilancio delle competenze. Assunto di
base per poter investire sulle creatività e le
intelligenze dei migranti nella creazione di idee
imprenditoriali è quello secondo cui in ogni persona
è nascosto un talento che va messo in luce e
potenziato.
10. Le città invisibili: azioni
.Le azioni previste sono costruite per realizzare
Empowerment l’empowerment dei destinatari, ossia quel processo
che permette agli individui di sviluppare un
Analisi del maggiore senso del sé, e di migliorare il bagaglio di
fabbisogno competenze e conoscenze specifiche per
raggiungere il pieno controllo della propria vita
Bilancio delle professionale,lavorativa e sociale. Le attività
competenze informative, formative e lavorative vengono qui
proposte come opportunità di intraprendere percorsi
Assistenza di crescita e maturazione, sperimentando modalità
tecnica per la di relazione al contesto altamente innovative
creazione consentendo ai destinatari di sviluppare capacità di
d’impresa autoanalisi per un ripensamento del se in una nuova
dimensione presente e soprattutto futura, con
l’indagine di desideri e bisogni del singolo.
11. Le città invisibili: azioni
Fondamentali saranno le azioni di
orientamento per definire percorsi
personali da parte dei
partecipanti,affinché possano
migliorare la conoscenza di se
stessi e sviluppare autostima, punto
di inizio perla costruzione di
percorsi di inserimento.
12. Le città invisibili: il flusso delle
informazioni
Uno degli elementi di innovazione è rappresentato
Innovazione dal modo di comunicare, dal trasferimento delle
della informazioni a tutti i partner e portatori di interesse
comunicazione attraverso l’utilizzo del social network. La creazione
di un social network vuol mettere in rete la sezione
Social network dedicata alle news, agli eventi, al repository virtuale
di video e report testuali di tutte le attività svolte
durante le fasi del progetto. Pertanto ogni attività
che vedrà coinvolti un responsabile e tutor e i
partecipanti sarà resa pubblica attraverso la visibilità
offerta dal social network che a tal fine registrerà
tutte le fasi organizzative ed operative che verranno
monitorate nella loro efficacia.Inoltre ai partecipanti
verrà offerto il supporto di un moderatore che
giocherà il ruolo dell’help desk in modo da assistere
tutti coloro che inseriranno contenuti.
13. Le città invisibili: l’approccio
esperienziale
Metodoligia Metodologia
Il progetto prevede un La metodologia di
approccio apprendimento e
esperienziale ed
induttivo; partendo coinvolgimento
dalle esperienze dei prevede il learning
singoli partecipanti e by doing e
dal confronto con i l’empowerment.
portatori di interesse
coinvolti.
14. Le fasi del progetto
Prima fase la prima parte dell’incontro ragionerà
sulla base di una ricerca condotta sul
ruolo dei migranti. In questo modo
l'attività sarà rivolta a individuare il
giusto modello di coinvolgimento e
valorizzazione dei migranti più adatto
al loro modo di essere, pur tenendo
conto e imparando a muoversi meglio
nei vincoli della realtà in cui ci si trova
adoperare.
15. Le fasi del progetto: attività
Individuazione del target campione 500
Prima fase
migranti, di cui 300 Palermo 200 Agrigento
attività questionari e interviste audio e video per
georeferenziazione analisi socio economica del
territorio analisi dei bisogni territoriali
monitoraggio e adeguamento indicatori kick off
workshop di lancio 2 per città workshop sul
ruolo dei migranti nel contesto socio economico
urbano realizzazione social network Le idee e
le proposte emerse rappresenteranno i
contenuti dei virtaul lab che vedranno la loro
allocazione "virtuale" all'interno del social
network e saranno i presupposti delle guide per
i percorsi personalizzati dell'inserimento del
mercato del lavoro dei migranti.
16. Raccolta ed elaborazione dati
mappatura
Il sistema di I dati campione ottenuti tramite le indagini
georeferenziazione socioeconomiche,per mezzo di
somministrazione dei questionari e delle
interviste audio e video, costituiranno la
spina dorsale del sistema di
georeferenziazione delle identità che i
migranti apportano ai contesti territoriali,
in termini culturali e economici. Inoltre le
identità così rilevate saranno messe in
rete tra loro e con gli attori
socioeconomici del territorio attraverso la
realizzazione di un social network
destinato a divenire un magazzino delle
identità e delle eccellenze territoriali.
17. Criteri della mappatura
I criteri di scelta delle aree di
intervento sono essenzialmente tre:
la presenza di cittadini
extracomunitari sul totale della
popolazione; la presenza di
situazioni di disagio;l’esistenza di
buone pratiche di inclusione.
18. Le fasi del progetto
Nella seconda parte dell’incontro si lavorerà, per migliorare i
Seconda comportamenti e gli atteggiamenti nella gestione di alcuni aspetti
fase problematici ricorrenti nell’integrazione sociale ed economica di
questi soggetti. Si darà spazio inoltre alle testimonianze dei
migranti che verranno intervistati con dei questionari e delle
interviste individuali che andranno a verificare le competenze e il
talento di ogni partecipante. Verranno utilizzate delle interviste
per fare un momento di autovalutazione che possa mettere in
evidenza punti di forze e punti di miglioramento di ognuna
persona coinvolta nell’incontro.Costruire occasioni di
apprendimento reciproco tra i partecipanti permetterà
l’acquisizione da parte degli stessi della consapevolezza di
essere “attori di sviluppo”, di condivisione di punti di vista,
attraverso l’attivazione di luoghi e strumenti per lo scambio di
esperienze, di soluzioni operative, metodologie e tecniche, quale
condicio sine qua non per lo sviluppo di una cultura comune,una
nuova capacità progettuale, una inedita mobilitazione di
intelligenze e di risorse per lo sviluppo.
19. Le fasi del progetto
Bilancio delle competenze della comunità migrante target della presente
Terza fase attività realizzazione di workshop sul tema del mercato del lavoro in termini
di caratteristiche e fabbisogni del territorio e matching con gli attori
socioeconomici attivi nei settori
Bar camp,
iscrizione dei profili dei migranti sul social network
assistenza tecnica alla creazione di impresa incubatore di idee (virtual lab)
incontri con esperti di settori individuati (workshop residenziale)max 30 per
città dell'agricoltura, dell'arte e dell'artigianato
servizi servizi di assistenza tecnica e orientamento attraverso l'istituzione
della banca del tempo e istituzione del servizio di "esperto risponde"
nell'ambito del social network.
Nel nuovo rapporto tra orientamento, formazione e occupabilità è da
sottolineare la centralità delle competenze: possederle esaperle
riconoscere è fondamento per ml’esercizio del diritto al lavoro, per dare
continuità al percorso formativo e dare senso alle discontinuità; valutarle,
accreditarle e certificarle è strumento per gestire e valorizzare le risorse
umane, considerate comeprincipale fattore di sviluppo e di coesione
sociale
20. Le fasi del progetto
. La fase 4 del progetto intende realizzare,
Quarta fase attraverso azioni mirate di animazione territoriale:
investigazione degli attori socioeconomici profit e no
profit, nei settori dell'agricoltura, dell'arte
edell'artigianto e dei servizi, interessati al
reclutamento di competenze coerenti con i profili dei
migranti selezionati; workshopsu tematich inerenti le
politiche attive del lavoro finalizzati a creare una rete
di relazionim comunicative per favorire lo scambio
tra gli attori locali e i migranti in attesa occupazione;
fiere sull'orientamento lavorativo e professionale;
l’allestimento dilaboratori tematici specifici quali
l'orientamento per soggetti migranti finalizzati
all'autoimprenditorialità (guide alla redazionedi un
business plan)
21. Le fasi del progetto: i risultati
Organizzazione di eventi culturali e promozionali al fine di
Diffusione diffondere i risultati del progetto al fine di comunicare alla
dei risultati comunità e a tutti gli le istanz ederivanti dall'accesso di
nuove identità nelle comunità di riferiemento e che se non
governate rischiano quindi di provocare instabilità sociale
e marginalità di soggetti maggiormente svantaggiati. La
realizzazione di mostre, video, performance artistiche
prodotte dai soggetti target apporterà quindi valore
aggiunto al progetto in termini di promozione del dialogo
interculturale e conoscenza del "diverso" da se, anche
alle popolazioni dei territori di accoglienza. La
realizzazione dei prodotti di Information and
Communication Tecnology (CDROM con guida
multimediale trilingue, Social network con
georeferianziazione)sarà un indispensabile contributo alla
diffusione delle attività progettuali.