2. Il carattere è un disegno
Per carattere s’intende l’alfabeto con numeri e
simboli.
Ogni tipo di carattere è un disegno.
Una prima distinzione è tra caratteri con grazie
(serif) e caratteri senza grazie (sans serif).
AA
Il primo carattere è un Garamond e il secondo un
Arial.
La differenza è nella parte finale dell’asta. La prima
termina con un tratto, mentre la seconda non ha
terminazioni.
3. Il corpo del carattere
Per corpo del carattere s’intende la sua
dimensione. La dimensione si misura in punti,
avendo come riferimento la riga tipografica che è
di dodici punti.
Ogni punto è di mm. 0,376. La riga è, quindi di mm.
4,512. Questa misurazione è definita sistema
Didot.
Nei paesi anglosassoni si adotta il sistema Pica.
Ogni punto è di mm. 0,351 e la riga di mm. 4,217.
Riporto queste informazioni per pura curiosità dal
momento che ogni programma lascia all’utente la
possibilità di scegliere la dimensione del corpo.
4. Ingombro e corpo
A parità di corpo due diversi caratteri possono
avere dimensioni diverse.
Ciò dipende essenzialmente dal diverso disegno.
Riporto alcuni esempi.
Amico
Amico
Amico
Amico
Amico
5. Linea di base del
carattere
Il carattere minuscolo ha tratti ascendenti e
discendenti.
In due lettere come p e l le aste sono al di sotto o
al di sopra di un’ideale linea di base.
Le maiuscole, invece, sono collocate idealmente su
una stessa linea.
A, B, C, D, etc.
6. Stile del carattere
Ogni carattere si può presentare sotto diversi stili.
Oltre al minuscolo e il minuscolo, abbiamo:
•il tondo che è quello usato abitualmente: amico;
•il corsivo che è inclinato: amico;
•il grassetto che ha una maggiore forza nelle aste:
amico;
•Il maiuscoletto che simula il maiuscolo in piccolo:
amico
Si può anche ottenere una mescolanza di stili come
corsivo grassetto: amico
7. Uso degli stili
Lo stile maggiormente usato per la composizione
del testo è il tondo.
Il corsivo e il grassetto servono a dare enfasi o ha
richiamare l’attenzione su un particolare concetto.
Il maiuscoletto è usato molto di rado.
Va fatta attenzione alla leggibilità del testo.
Un brano lungo composto interamente in corsivo e
in grassetto appesantiscono la vista.
8. Altri stili
Molti caratteri hanno anche altri stili.
Abbiamo, per esempio, lo stile Light come ad
esempio in questo periodo. È uno stile che si
può definire chiarissimo.
Oppure c’è lo stile ultrabold come in questo
periodo.
Oppure mancano di uno stile.
Nei software di videoscrittura e di impaginazione
accanto a ogni carattere c’è una linguetta che apre
una finestra contenente tutti gli stili attinenti a
quel carattere.
9. Corpo e stili
In un testo c’è una gerarchia da rispettare.
Possiamo avere titoli di primo livello, di secondo
livello (per es. titolo del capitolo, titolo e/o titoli di
paragrafo), corpo del testo, note.
Il corpo del testo è leggibile quando si usa un
carattere di 11 o 12 punti. In libri per l’infanzia
anche 14/16.
Le note hanno due punti in meno.
Il titolo principale può essere composto in
maiuscoletto di due punti superiori al corpo del
testo e i titoli di secondo livello in grassetto dello
stesso corpo del testo. Questa è solo un’ipotesi.
10. Leggibilità del testo
Per un testo destinato alla stampa il carattere più
idoneo è quello serif o con grazie.
Quando si è indecisi meglio usare un carattere
classico.
Amico (Garamond), Amico (Cochin), Amico
( Goudy), etc.
Se si produce un testo per il web che deve essere letto
a video meglio un carattere sanserif o senza grazie.
Amico (Arial), Amico (Helvetica).
Mai usare caratteri strani come quelli riportati
come esempio.
Amico, Amico, Amico