TreataBit (www.treatabit.com, il progetto di supporto per startup digitali di I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) ospita Piero Casaluci, consulente in comunicazione e nuovo marketing di Sharp Consulting Comunicazione, per descrivere il processo di costruzione dell'identità visiva di una Startup.
L'evento si è svolto il 29 Gennaio 2013, h. 17.30 Agorà @ I3P, via Pier Carlo Boggio 59, Torino.
Appunti di Naming - Dal significato dei nomi ad alcune idee per la loro creazione e punti di criticità. Sintesi dei processi decisionali e delle tipologie di marche esistenti. Rappresentazione grafica ovvero logotipi e emblemi.
TreataBit (www.treatabit.com, il progetto di supporto per startup digitali di I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) ospita Piero Casaluci, consulente in comunicazione e nuovo marketing di Sharp Consulting Comunicazione, per descrivere il processo di costruzione dell'identità visiva di una Startup.
L'evento si è svolto il 29 Gennaio 2013, h. 17.30 Agorà @ I3P, via Pier Carlo Boggio 59, Torino.
Appunti di Naming - Dal significato dei nomi ad alcune idee per la loro creazione e punti di criticità. Sintesi dei processi decisionali e delle tipologie di marche esistenti. Rappresentazione grafica ovvero logotipi e emblemi.
La comunicazione visiva:
- un'immagine aziendale al passo con i tempi
- il logo efficace: come si costruisce e quando si usa
- naming, slogan, headline e payoff: scegliere le parole giuste per comunicare
Laura Zavalloni - Art director
Eleonora Polacco - Copywriter
Le guide Stailfab: logo e marchio le differenzeStailfab
Le differenze tra logo e marchio: spesso accomunati da addetti ai lavori e profani, “logo” e “marchio” non rappresentano affatto un sinonimo. Guida tecnica volta ad analizzare le differenze tra i due.
Logo, Marchio e marca possono sembrare sinonimi anche se, in realtà, rispecchiano differenti elementi di un’azienda ed è importante conoscere la differenza.
https://www.mgpg.it
SMAU Milano 2014 BRAND NAMING: scegliere, valorizzare e tutelare il marchio o...Carobene & Partners
_creazione e tutela del marchio;
_look alike: nomi simili e segni confondibili;
_internet thinking: prevenire le violazioni;
_best practices: strumenti e strategie di difesa;
_Kunzly vs K-swiss: quando e come tutelare il marchio.
Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup I3P
Presentazione di Takorabo durante l'evento organizzato da TreataBit "Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup"
Per un riassunto dei temi affrontati: http://www.treatabit.com/article/marketing-creare-un-brand
Trovare un nome per la vostra startup, creare un logo che si faccia ricordare, pianificare le strategie di comunicazione affiancate da materiali promozionali che sappiano parlare fuori dal coro.
Attività che ogni startup deve affrontare quando il prodotto/servizio è pronto e state pianificando il lancio. Attività che non possono essere progettate separatamente ma che devono essere parte di una strategia di costruzione del brand.
Per una startup è infatti indispensabile presentarsi al mercato con un marchio in grado di trasmettere i propri valori ed essere quindi eletta dai clienti come punto di riferimento in un determinato settore.
Si tratta di considerare una serie di aspetti importanti mantenendo una certa coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La brand identity è diventata un obiettivo, un compito strategico che deve accompagnare l’azienda nel suo proiettarsi sul mercato del futuro e stabilire una comunicazione continua.
presenta
Siamo ELP, giovane Agenzia di Comunicazione "a misura umana"; cosa intendiamo?
Il nostro lavoro è basato sull' Ethos (ascoltare con attenzione), Logos (utilizzando logica e ragione), Pathos (usando le emozioni e le sensazioni), unendo queste tre discipline si crea un triangolo equilatero con al suo centro le tecniche persuasive.
Questo triangolo è supportato da un'approfondita conoscenza delle vie di comunicazione come ad esempio: Social Media Marketing, Siti Web, Social ADS, Personal Branding Web Marketing. Per poter essere incisivi con la comunicazione è necessario avere delle skills nelle varie discipline utilizzate nell'ambito della comunicazione e del design, come ad esempio: le arti visive (Fotografia, Graphic Design, Videomaking), queste competenze ci permettono di proporre una serie di servizi in vari ambiti come ad esempio: Brand Identity,
studio e creazione di Loghi, studio creazione Packaging, studio creazione di grafiche Online ed Offline.
[#VitamineComunicazione2016] Laura Zavalloni: contenuti dal copywriting al vi...Confesercenti Ravenna
"Quando smettete di parlare, avete perso i vostri clienti"
L'importanza dei contenuti nella comunicazione aziendale e nel social media marketing, fra copywriting e visual, secondo Laura Zavalloni.
Le slide del suo intervento a Vitamine per la Comunicazione edizione 2016.
Design e creatività Made in Italy. Intervista a Silvano Guglielmazzi, Diretto...Free Your Talent
Design e creatività Made in Italy. Intervista a Silvano Guglielmazzi, Direttore Marketing prodotto e comunicazione, Alessi S.p.A. a cura di Sherin Baggio, Gabriele Ferrari, Andrea Marano, Andrea Staffiere - Master in Marketing Management 2016-2017
Il Sound logo, miglior investimento per la Brand Awarness/IdentityGiovanni Schievano
Il sound logo è un potente strumento per vendere, farsi ricordare e capitalizzare il brand awarness. E' un "distillato" sonoro dell'identità aziendale, perfetto per essere recepito da una audience sempre più in movimento. Il marketing strategico sostiene l’utilità di un posizionamento “affettivo” oltre che “cognitivo". Il sound logo collega un’azienda con un’emozione, che diventa ricordo, che diventa familiarità, che diventa appartenenza e affetto. Uno dei migliori investimenti in comunicazione anche rispetto al rapporto costi/benefici.
How to be a Religion - O meglio, cosa fare per trasformare un brand in una re...Fabio Lalli
Esiste un marketing della religione?
E' possibile associare una religione ad un brand?
E se si, cosa hanno in comune?
Tutto è partito da queste domande.
E dopo uno studio di qualche mese, passato ad analizzare diverse religioni e filosofie, ho provato ad estrarre una serie di caratteristiche per poi associarle - in questa presentazione - ad un brand e al suo potere. In particolare ho messo a confronto la religione cristiana ed un brand importante come APPLE.
C'è molto da imparare dalle religioni e possono esser ispirazione per la costruzione di un brand importante.
Ma se ci domandiamo se un brand può diventare una religione, a mio avviso la risposta è no.
Cosa significa fare Branding? Comunicare attraverso la nostra Brand Identity.
1° parte dell'intervento tenuto in Rete al femminile, il 25/07/2016, con la collega Carmen Tortorella.
La comunicazione visiva:
- un'immagine aziendale al passo con i tempi
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Si tratta di considerare una serie di aspetti importanti mantenendo una certa coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La brand identity è diventata un obiettivo, un compito strategico che deve accompagnare l’azienda nel suo proiettarsi sul mercato del futuro e stabilire una comunicazione continua.
presenta
Siamo ELP, giovane Agenzia di Comunicazione "a misura umana"; cosa intendiamo?
Il nostro lavoro è basato sull' Ethos (ascoltare con attenzione), Logos (utilizzando logica e ragione), Pathos (usando le emozioni e le sensazioni), unendo queste tre discipline si crea un triangolo equilatero con al suo centro le tecniche persuasive.
Questo triangolo è supportato da un'approfondita conoscenza delle vie di comunicazione come ad esempio: Social Media Marketing, Siti Web, Social ADS, Personal Branding Web Marketing. Per poter essere incisivi con la comunicazione è necessario avere delle skills nelle varie discipline utilizzate nell'ambito della comunicazione e del design, come ad esempio: le arti visive (Fotografia, Graphic Design, Videomaking), queste competenze ci permettono di proporre una serie di servizi in vari ambiti come ad esempio: Brand Identity,
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Esiste un marketing della religione?
E' possibile associare una religione ad un brand?
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C'è molto da imparare dalle religioni e possono esser ispirazione per la costruzione di un brand importante.
Ma se ci domandiamo se un brand può diventare una religione, a mio avviso la risposta è no.
Cosa significa fare Branding? Comunicare attraverso la nostra Brand Identity.
1° parte dell'intervento tenuto in Rete al femminile, il 25/07/2016, con la collega Carmen Tortorella.
2. INDICE
La storia del logo pg 4
Tipologie di logo pg 7
Caratteristiche di un logo pg 11
I colori pg 16
Processo di creazione pg 28
Lo studio pg 30
3. What’s Behind? Logo 3
Un logo è la base su cui fondare
la comunicazione di un’azienda.
è un segno distintivo che simboleggia i valori e le idee di un’azienda,
di un marchio, di un prodotto, un servizio o un’organizzazione.
Logo
5. What’s Behind? Logo 5
I loghi attuali: sono rappresentazioni com-
plesse di come gli esseri umani utilizzino,
da sempre, i linguaggi visivi.
Un logo non è quindi qualcosa che è sta-
to ideato nel XX secolo da pubblicitari e re-
sponsabili marketing come modo per otte-
nere più profitti, perché le origini del logo
risalgono fin dall’antichità.
Infatti, la parola logo, è un’abbreviazione
dell’antico termine greco “logotipo”, che si-
gnifica “parola stampata”.
Troviamo uno dei primi esempi di logo con
lo stemma, o blasone, un simbolo medieva-
le il quale veniva spesso indossato dai cava-
lieri, che si identificavano con una famiglia
o una nazione.
Un altro dei precursori dei moderni loghi è il
sigillo in cera, un modo per sigillare e iden-
tificare le lettere, una tradizione che venne
avviata nel XVI secolo.
6. What’s Behind? Logo 6
L’aumentare delle correnti artistiche e cre-
ative e l’introduzione della produzione di
massa, che ebbe inizio nel tardo 1800, pos-
sono essere considerate le fasi che diedero
inizio alla creazione del logo per come vie-
ne inteso attualmente.
In ogni caso, questo non avvenne fino al
1876, quando il primo marchio fu registrato:
si tratta del triangolo rosso che si trova su
ogni Bass Beer.
I loghi iniziarano a diventare sempre più im-
portanti con l’ascesa della globalizzazione.
Gli imprenditori avevano bisogno di un
modo per descrivere i loro prodotti in ma-
niera che potessero essere riconosciuti an-
che da persone che non parlavano la stessa
lingua: un logo astratto avrebbe permesso
loro di superare i problemi della traduzione
e offrire un modo semplice e chiaro di rap-
presentare le proprie imprese.
il logo Apple
il logo Shell
il logo Wwf
8. What’s Behind? Logo 8
Il plurale di logo è loghi, dal greco “logos”; ovvero parola, e “typos”, ovvero lettera.
è una scritta realizzata esclusivamente con caratteri tipografici.
Logotipo
9. What’s Behind? Logo 9
Il Marchio è un segno grafico con grado di iconicità che varia a seconda dei casi,
può non avere alcun richiamo alla realtà o esservi strettamente legato.
Marchio
10. What’s Behind? Logo 10
è la combinazione dei due elementi, che non possono essere riprodotti separatamente.
Marchio e Logotipo
12. What’s Behind? Logo 12
Un logo vincente rimane impresso nella mente del pubbli-
co: affinché questo sia possibile, deve avere un design ori-
ginale e dal forte impatto visivo, essere visibile su diverse
scale di grandezza - dai biglietti da visita ai cartelloni pub-
blicitari - per questo, non può essere ricco di dettagli, ma
stilizzato.
Un logo efficace è un logo facilmente riconoscibile, senza
troppe decorazioni o elementi aggiuntivi, che diventano di
difficile comprensione, sopratutto in riduzione.
Perché la semplicità è la chiave.
Chiaro, Memorabile
1
Caratteristiche di un logo efficace
13. What’s Behind? Logo 13
Il logo non si conforma alle tendenze del momento, parla
il linguaggio universale attraverso simboli e forme geome-
triche che vengono percepite da tutti.
Un logo non deve essere di moda, deve essere eterno: rap-
presenterà l’azienda (o un prodotto) per molti anni, quindi
deve essere sempre adatto; in qualsiasi situazione, in ogni
epoca, in qualunque contesto.
Un esempio di logo atemporale? Coca- Cola, la cui prima
versione fu creata addirittura nel 1886!
Perché un logo di successo non invecchia mai.
Eterno
2
Caratteristiche di un logo efficace
14. What’s Behind? Logo 14
Un logo deve essere versatile e riproducibile su qualsiasi
supporto, perché deve mantenere la propria riconoscibili-
tà e identità in qualsiasi modo venga utilizzato.
Quando si sviluppa un logo infatti, non si possono preve-
dere tutti i supporti, le dimensioni e le applicazioni con cui
verrà adoperato.
Per questo ogni designer, quando progetta un logo, parte
da una versione monocromatica: se funziona così, funzio-
nerà in tutte le sue declinazioni.
Perché un logo deve essere sempre riconoscibile.
Versatile
3
Caratteristiche di un logo efficace
15. What’s Behind? Logo 15
Ogni target è differente dagli altri: proprio per questo il
logo deve essere adeguato al potenziale pubblico al quale
si intende arrivare.
Deve, inoltre, essere coerente con i valori trasmessi e la
mission in cui l’azienda crede, oltre al mercato in cui opera.
Perché il logo è la chiave del successo.
Appropriato
4
Caratteristiche di un logo efficace
17. What’s Behind? Logo 17
Una delle più importanti considerazioni
per un’azienda è il colore, o i colori,
con cui intendono rappresentare
il proprio logo.
I colori rappresentano emozioni, i colori suscitano emozioni, i colori hanno un
enorme potere: utilizzarli correttamente significa creare nelle persone delle sen-
sazioni che assoceranno per sempre al vostro marchio.
18. È tra i colori più utilizzati nei marchi d’impresa. Questo colore ci trasmette fidu-
cia, calma, trasparenza. Il blu è sicurezza. I suoi influssi benefici sulla mente e sul
corpo sono noti: rallenta il metabolismo e produce un effetto calmante, di tran-
quillità e relax.
Blu
19. Simboleggia le virtù della saggezza e dalla sobrietà , ci comunica sensazioni di
stile, lusso, vanità e sensualità. Il viola è magia.
viola
20. Stimola e tonifica la mente, evoca in noi sensazioni di creatività, amicizia, fratel-
lanza, dinamicità. Colore di alta visibilità, l’arancione è indicato per attirare l’atten-
zione e sottolineare in comunicazione valori di dinamicità e rinnovamento.
L’arancione è entusiasmo.
Arancione
21. Il rosso è passione, amore, ribellione, forza. È il colore dell’eros per antonomasia
(luci rosse) sia nella moda che nella cosmesi (rossetto, smalto ecc...).Il rosso vivo è
un colore emotivamente intenso capace di aumentare il battito cardiaco, la pres-
sione sanguigna, la respirazione, il metabolismo.
Il rosso è potere.
ROSSO
22. è un colore che rispecchia l’ambiente, la crescita, la salute. Si collega emotiva-
mente alla sicurezza (segnale semaforico di via libera) ma anche nella farmaceuti-
ca, infatti viene usato per trasmettere rassicurazione nei prodotti medicali.
In araldica, indica crescita e speranza.
Il verde è naturalezza.
VERDE
23. Il giallo puro è il colore della luce solare che produce allegria, freschezza, attività
intellettuale. Per la sua capacità di attirare la massima attenzione viene utilizzato
in segnaletica (associato al nero significa pericolo) e come sfondo dei cartelli pub-
blicitari.
Il giallo è energia.
GIALLO
24. È l’emblema della lealtà e dell’idealismo, trasmette senso di pacatezza, aiutando
sia la meditazione sia l’estroversione. Inoltre stimola il sonno e favorisce i rapporti
di diplomazia. Azzuro come innovazione, progresso, sicurezza.
L’azzurro è fiducia.
AZZURRO
25. È il colore della terra fertile, del tronco degli alberi. Significa tradizione, sicurezza,
amore per le proprie origini, pazienza e tenacia. Ci dà un senso di accoglienza, re-
sponsabilità, sicurezza. Con il marrone ci si sente a casa.
MARRone
26. È, con il nero, un “colore non colore” perché si ottiene dalla somma ottica dei
colori primari. Il bianco comunica purezza e innocenza.
BIANCOne
27. Il nero assoluto (carbone) assorbe tutti i colori quindi sul piano psicologico rappre-
senta l’oscurità primordiale, l’assenza di luce dello spazio profondo, il vuoto. Per
definizione indica il lato oscuro e irrazionale del mondo, ma, in certi contesti, può
significare anche valori non negativi: autorità, costanza (cerimoniale), forza, ele-
ganza, formalità, prestigio.
neRO
29. What’s Behind? Logo 29
Brief
è l’incontro che permette di definire i concetti e stabilire quali strade
percorrere per la rappresentazione.
Analisi
vengono raccolte tutte le informazioni riguardo la società, i concorrenti,
il settore in cui opera.
Concept
in questa fase è fondamentale l’aspetto concettuale, non quello esteti-
co.Per creare un logo bisogna sempre partire da questo presupposto.
Design
è qui che l’estetica diventa importante, una volta concordato il concept,
bisogna creare forme armoniose, utilizzare colori appropriati e font coe-
renti.
31. What’s Behind? Logo 31
Un logo non è solamente un disegno, non è una semplice decorazione: il logo
racconta una storia che si radica nella mente del consumatore, e vi rimarrà per
un lungo periodo di tempo.
Lo dimostra una recente indagine in cui è stato scoperto che, già all’età di 3/5
anni, l’essere umano è in grado di riconoscere i loghi di alcuni prodotti.
Alcuni anni dopo, all’età di 7/8 anni, i bambini sono in grado di ricordare regolar-
mente il logo e, dagli 8 anni in poi, riescono ad abbinare il logo ai suoi prodotti.
Questo dimostra quanto elevato sia il potenziale di un logo.
Perché un logo è frutto di ricerca, studio e ingegno, e anche attraverso esso
un’azienda può raggiungere il cuore e le emozioni del proprio pubblico.