Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione, Nicola Melotti
1.
Le giornate tecniche di
28 NOVEMBRE 2017
LA GESTIONE DELL’ACQUA IN UN TERRITORIO ECCEZIONALE: METODI PROGETTUALI E TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA
Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
2. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Punto di partenza della discussione
odierna,
deve necessariamente essere la fotografia
statica della situazione che ci troviamo
quotidianamente ad affrontare.
Dalla scelta dei materiali in fase di
progettazione alla DL è necessario
confrontarsi con innumerevoli fattori che
determinano la durabilità e la fruibilità della
rete idrica.
3. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
La situazione delle dispersioni
nelle reti idiche Italiane ha subito
nel corso degli ultimi anni un
peggioramento.
Fonte: rapporto ISTAT 2014
A fronte di un volume di circa 5,2 miliardi
di m³ immessi in rete, la percentuale di
dispersione media si attesta al 37,4%.
In peggioramento rispetto al censimento
2008 quando le dispersioni in rete si
erano attestate al 32,1%.
4. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Rispetto alla situazione del 2008, anche in regione
Campania la situazione rilevata è notevolmente
peggiorata portando la dispersione da una percentuale
del 38,8% ad un 45,8%.
Su base nazionale il totale delle dispersioni in rete
ammontano a 3,1 miliardi di m³: 8,6 milioni di m³ al
giorno ovvero poco meno di 100 mila litri al secondo.
Fonte: rapporto ISTAT 2014
5. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
A fronte di un significativo aumento della risorsa captata immessa in rete (+ 3,8% rispetto al 2008) il trend degli ultimi anni è quello
di una riduzione dell’utilizzo da parte dell’utenza.
Ancora una volta vediamo come, a causa delle alte perdite della rete, si possano considerare per i gestori del SII maggiori costi
imputabili ai sistemi di pompaggio, alla ricerca perdite ed a tutte quelle operazioni atte a recapitare in modo efficiente la risorsa
all’utente finale andando però ad insistere su una infrastruttura spesso obsoleta
6. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
A fronte dei dati precedentemente riportati risulta chiaro come sia necessario porre la massima attenzione a tutti i
fattori che concorrono alla realizzazione di una condotta con caratteristiche di sicurezza, tenuta e durabilità.
Tutti questi fattori risultano necessari al fine di ottenere da parte dell’ente un risparmio sul medio/lungo termine
abbassando notevolmente sia i costi per la ricerca delle perdite sia i costi per le manutenzioni che comunque non
risolvono i problemi di condotte ammalorate.
7. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
La prima scelta che il progettista deve operare è senz’altro quella di
identificare il giusto materiale per le condizioni in cui la rete andrà ad
operare.
Ad oggi, il mercato italiano propone, per l’adduzione e la distribuzione
idrica principalmente 3 materiali che indicheremo senza un particolare
ordine:
Acciaio con rivestimenti interni normalmente in resine epossidiche e,
saltuariamente, rivestimenti esterni;
Ghisa sferoidale con rivestimenti interni in malta cementizia d’altoforno
(Portland), epossidici o poliuretanici ed esternamente layer di Zn o
Zn+Al e, recentemente, Zn+Al+Cu tutti comunque finiti con uno strato
di vernice epossidica e base acqua.
Polietilene PE100 e PE100RC
8. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
«NON ESISTE LA TUBAZIONE PERFETTA PER QUALSIASI TIPO DI
APPLICAZIONE E/O TERRENO!»
9. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
I tre materiali precedentemente citati costituiscono ad oggi buona parte delle condotte esistenti e, il 99%
delle nuove progettazioni.
A volte, per abitudini progettuali, parziali o non possibili verifiche dei terreni di posa, scarsa capacità
delle imprese oggi operanti nel settore e, non ultimi i vincoli economici a cui sempre di più i progettisti
sono sottoposti data l’esiguità dei fondi messi a disposizione dalle stazioni appaltanti, questi materiali
che seppur ottimi presentano oggettivi limiti di utilizzo, vanno a contribuire alle elevate percentuali di
dispersione che abbiamo citato all’inizio di questa discussione.
10. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Tubazioni in acciaio inossidabile:
sono spesso identificate come una ottima soluzione
in
termini di resistenza e facilità di posa. Il ridotto peso,
rispetto ad altre tubazioni metalliche e la possibilità
sia di saldare le tubazioni che di realizzare curve ed
altri pezzi in opera ne hanno permesso una discreta
diffusione.
I limiti nella posa dell’acciaio inossidabile sono da
ascrivere in primis alla tipologia di terreno: l’acciaio
inossidabile è i realtà ossidabilissimo e va posta
particolare cura all’analisi del terreno sia per quanto
riguarda l’aggressività chimica (terreni torbosi o con
sversamenti di sostanze inquinanti) sia per quanto
concerne l’aggressività elettrica.
La protezione catodica delle condotte in acciaio è
sempre consigliata,
anche se ne aumenta il costo, in quanto il rischio di
correnti vaganti è
oggi sempre più presente.
11. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
In fase di posa e quindi di DL, la
maggiore attenzione sarà da dare
alle saldature che diventano, per le
caratteristiche di manualità, un sicuro
punto debole della condotta che
andremo a realizzare.
Oltre a pretendere personale con
specifici patentini è sempre buona
norma inserire a capitolato anche la
possibilità di effettuare radiografie
essendo la saldatura un punto da
considerarsi debole della condotta.
12. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Tubazioni in ghisa sferoidale:
sono spesso identificate come tubazioni di grande
affidabilità e durata, sia dal punto di vista idraulico
che della resistenza alla corrosione. La ghisa
sferoidale che ha avuto ampia diffusione nel mercato
italiano già a partire dagli anni 80 presenta
comunque diverse criticità che vanno
necessariamente valutate in ambito sia progettuale
che di messa in opera.
Sebbene nel corso degli anni la ricerca abbia fatto
numerosi passi avanti per quanto concerne la
protezione passiva (rivestimenti) del materiale ghisa,
la
stessa non è inerte a fenomeni di corrosione. I
terreni
aggressivi, la presenza di falda e di correnti vaganti
ne
compromettono la stabilità strutturale.
In terreni particolarmente aggressivi, con resistività
inferiore ai 1500 Ω*cm, sono necessarie protezioni,
come le vernici poliuretaniche, che vadano ad
isolare
completamente la condotta.
13. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Allo stesso modo, sebbene
sussista una certa discontinuità
elettrica della condotta data dalla
guarnizione in elastomero inserita
nel bicchiere, si riscontrano
comunque fenomeni di
differenziale elettrico che
producono corrosione anche sulla
singola verga da 6 metri.
Va inoltre considerato
l’inserimento sulla condotta in
ghisa di pezzi speciali, spesso
per l’inserimento delle
apparecchiature, che data la
natura di discontinuità devono
essere considerati punti deboli
della condotta ed in fase di DL va
prestata assoluta attenzione tanto
alla tipologia dei pezzi quanto al
loro corretto assemblaggio.
14. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Un ulteriore aspetto a cui
andrebbe prestata attenzione
nella posa delle condotte in ghisa
sferoidale è l’alloggiamento della
guarnizione. Ancora oggi, come
nel caso della saldatura
dell’acciaio, l’operazione viene
fatta manualmente in cantiere e
questo è spesso causa di
successive perdite della condotta
date dall’errato inserimento del
maschio nel bicchiere o dalla
poco accurata pulizia delle parti
a contatto che permettono il
crearsi di fuoriuscite di risorsa
dalla giunzione.
15. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Tubazioni in Polietilene:
Sono le tubazioni che negli ultimi 15/20
anni sono state più largamente utilizzate
nel mercato dell’acqua e del gas. Anche
queste tubazioni presentano punti critici
pur nelle loro versioni più aggiornate
come il PE100 ed il PE100RC. Al pari
delle condotte in acciaio le tubazioni in
PE necessitano di saldature (testa a testa
o con manicotto dielettrico) per cui sono
soggette ad una manualità e
preparazione degli operatori di posa.
Inoltre è oramai acclarato che, pur
essendo completamente inerti alle
correnti vaganti e quasi completamente
inerti ai terreni aggressivi, queste
tubazioni subiscano notevoli
danneggiamenti dai sanificanti (diossido
di cloro o ipoclorito di sodio) normalmente
utilizzati nelle condotte idriche.
16. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
La tipica rottura tangenziale delle condotte in
polietilene è un chiaro esempio della fragilità del
materiale ai sanificanti.
Negli ultimi anni inoltre è risultato evidente come
questo termoplastico sia comunque non
impermeabile a determinati tipi di inquinanti e
quindi assume grande rilevanza sia in fase
progettuale che di posa una maggiore
attenzione alla tipologia di terreno ed alla
storicità dello stesso per verificare che in
passato non vi siano stati sversamenti di rifiuti di
tipo industriale.
17. Un approccio nuovo nella progettazione e nelle tecniche di applicazione.
Partendo da queste criticità, nei primi anni 90 gli sviluppatori del PVC-A si sono focalizzati sul tubo nelle reali condizioni di esercizio
e di cantiere.
Per motivi quali movimentazione poco cauta, posa non corretta, i tubi possono subire dei danneggiamenti.
Le domande che si sono posti gli sviluppatori del PVC-A:
1. Come influiscono questi danneggiamenti nelle prestazioni del tubo nel normale esercizio?
2. Come trovare una soluzione?
La lega polimerica PVC-A è il risultato di tale ricerca
18. UNITED UTILITIES – PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ (NWW)
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Warrington
Preston
LiverpoolManchester
Lancaster
Kendal
Carlisle
Workington
Barrow-in-Furness
Blackpool
Southport
Acquedotti 38000 km
Fognature 45000 km
Linee Aeree 14000 km
Cavi Sotterranei 45000 km
…… Nord West Water
------ Norweb
Pipeline Developments Ltd
19. METODO DI RICERCA:
1. Individuare le cause e modalità delle rotture
2. Simulare le reali condizioni di servizio
• Presumere che i tubi saranno danneggiati e che potranno essere introdotti difetti e applicati CARICHI e MOMENTI
FLETTENTI ADDIZIONALI
• Supporre che materiali di riempimento, letto di posa e rinfianco possano differire da quelli di progetto e che non
siano compattati.
• Simulare condizioni ostili del terreno, con trincee in falda.
20. METODO DI RICERCA:
Tubi di PVC-U - ottimo materiale con grande resistenza
PUO’ AVERE UN COMPORTAMENTO FRAGILE
Tubi di HDPE - ottimo materiale molto duttile
CARICO DI SNERVAMENTO INFERIORE A QUELLO DEL PVC-U
Tubi di PVC-A - ottimo materiale con grande resistenza
COMPORTAMENTO SEMPRE DUTTILE
22. C-RING
Per valutare la Regressione e prevedere la
Resistenza a lungo termine del
PVC-A
La Regressione del PVC-A
si può ottenere sia con Tubi
Pressurizzati che con ‘C’Rings intagliati.
I due test forniscono risposte identiche.
Sezioni di Anelli di tubo tagliate a
forma di C sono caricate a flessione.
23. NOTCHING IN PRESSURE - (metodo FITT + ISO 13479)
(resistenza alla frattura in pressione a breve termine)
25. CHE COS’E’ IL PVC-A
L’aggiunta di CPE abbassa il luogo
della sezione netta di snervamento.
La Lega CPE-PVC/U aumenta la
Toughness
Questo elimina per sempre il luogo
fragile dalla condizione di snervamento
e assicura duttilità.
Temperatura in °C
PVC-U
PVC-A
PVC-A IMPACT.mp4
27. Il Sistema di pre-inserimento a caldo della guarnizione, le permette di non essere eccessivamente
stressata (compressione del 20% a differenza delle tradizionali guarnizioni la cui compressione può
raggiungere il 50%)
In questo modo la guarnizione mantiene la sua elasticità e può reagire bene ad eventuali
movimenti.
CHE COS’E’ IL PVC-A
28. Dipende dal diametro, per esempio
A = 1,10 m per il DN110
La tenuta è garantita anche per disassamenti pari a 3°
CHE COS’E’ IL PVC-A