Consigli per un uso sostenibile dei social mediaGiovanni Arata
Consigli pratici sull'uso sostenibile dei social media nella PA locale- Testo originariamente pubblicato come parte del Report "Diffusione e modalità di utilizzo
sostenibile dei social media nelle PA in Emilia-Romagna 2014"
L'esperienza di TurismoER al seminario "Social Media e Ufficio Stampa", Bologna, 1 Aprile 2015, con organizzazione dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia- Romagna
Creare e gestire una presenza istituzionale sui social media: istruzioni per l'uso
[Slide presentate al Seminario Residenziale Museimpresa, 30 Settembre- 01 Ottobre 2011]
Illustrazione della filosofia e dei contenuti del progetto Turismo Emilia Romagna. Presentazione tenuta in occasione del TagBoCamp, Bologna 28Mag 10 http://bit.ly/cJ5smv
Consigli per un uso sostenibile dei social mediaGiovanni Arata
Consigli pratici sull'uso sostenibile dei social media nella PA locale- Testo originariamente pubblicato come parte del Report "Diffusione e modalità di utilizzo
sostenibile dei social media nelle PA in Emilia-Romagna 2014"
L'esperienza di TurismoER al seminario "Social Media e Ufficio Stampa", Bologna, 1 Aprile 2015, con organizzazione dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia- Romagna
Creare e gestire una presenza istituzionale sui social media: istruzioni per l'uso
[Slide presentate al Seminario Residenziale Museimpresa, 30 Settembre- 01 Ottobre 2011]
Illustrazione della filosofia e dei contenuti del progetto Turismo Emilia Romagna. Presentazione tenuta in occasione del TagBoCamp, Bologna 28Mag 10 http://bit.ly/cJ5smv
SocialPA: social media policy e patto coi cittadiniGiovanni Arata
Le Slide del seminario sul fenomeno delle social media policy tenuto all'Università di Perugia il 19 Aprile 2015.
Examining the impact of Social Media Policies in Governmental Agencies [slidedeck]
Cost assessment of natural hazards – state-of-the-art, knowledge gaps and rec...Global Risk Forum GRFDavos
Volker MEYER1, Nina BECKER1, Vasileios MARKANTONIS1, Reimund SCHWARZE1, Jeroen C. J. H. AERTS2, Jeroen C. J. M. VAN DEN BERGH3, Laurens M. BOUWER2, Philip BUBECK4, Paolo CIAVOLA5, Vanessa DANIEL2, Elisabetta GENOVESE6, Colin GREEN7, Stéphane HALLEGATTE6, Heidi KREIBICH4, Quentin LEQUEUX5, Bernhard LOCHNER8, Ivana LOGAR3, Elissaios PAPYRAKIS2, Clemens PFURTSCHELLER8, Jennifer POUSSIN2, Valentin PRZYLUSKI6, Annegret H. THIEKEN8,9, Paul THOMPSON7, Christophe VIAVATTENE7
1Helmholtz Centre for Environmental Research- UFZ; 2Institute for Environmental Studies, Vrije Universiteit Amsterdam- IVM-VU; 3Institute of Environmental Science and Technology, Universitat Autònoma de Barcelona- ICTA-UAB; 4German Research Centre for Geosciences- GFZ; 5Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Ferrara- UniFe; 6Société de Mathématiques Appliquées et de Sciences Humaines/Centre International de Recherches sur l'Environnement et le Développement- SMASH-CIRED; 7Flood Hazard Research Centre, Middlesex University- FHRC-MU; 8Institute of Geography, University of Innsbruck, Austria- UIBK; 9University of Potsdam, Germany
Ricerca presentata da Vincenzo Cosenza (Blogmeter) e Giovanni Arata all'evento "La PA in 140 caratteri. Distretti cinguettanti e social media". Per saperne di più: www.blogmeter.it
SocialPA: social media policy e patto coi cittadiniGiovanni Arata
Le Slide del seminario sul fenomeno delle social media policy tenuto all'Università di Perugia il 19 Aprile 2015.
Examining the impact of Social Media Policies in Governmental Agencies [slidedeck]
Cost assessment of natural hazards – state-of-the-art, knowledge gaps and rec...Global Risk Forum GRFDavos
Volker MEYER1, Nina BECKER1, Vasileios MARKANTONIS1, Reimund SCHWARZE1, Jeroen C. J. H. AERTS2, Jeroen C. J. M. VAN DEN BERGH3, Laurens M. BOUWER2, Philip BUBECK4, Paolo CIAVOLA5, Vanessa DANIEL2, Elisabetta GENOVESE6, Colin GREEN7, Stéphane HALLEGATTE6, Heidi KREIBICH4, Quentin LEQUEUX5, Bernhard LOCHNER8, Ivana LOGAR3, Elissaios PAPYRAKIS2, Clemens PFURTSCHELLER8, Jennifer POUSSIN2, Valentin PRZYLUSKI6, Annegret H. THIEKEN8,9, Paul THOMPSON7, Christophe VIAVATTENE7
1Helmholtz Centre for Environmental Research- UFZ; 2Institute for Environmental Studies, Vrije Universiteit Amsterdam- IVM-VU; 3Institute of Environmental Science and Technology, Universitat Autònoma de Barcelona- ICTA-UAB; 4German Research Centre for Geosciences- GFZ; 5Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Ferrara- UniFe; 6Société de Mathématiques Appliquées et de Sciences Humaines/Centre International de Recherches sur l'Environnement et le Développement- SMASH-CIRED; 7Flood Hazard Research Centre, Middlesex University- FHRC-MU; 8Institute of Geography, University of Innsbruck, Austria- UIBK; 9University of Potsdam, Germany
Ricerca presentata da Vincenzo Cosenza (Blogmeter) e Giovanni Arata all'evento "La PA in 140 caratteri. Distretti cinguettanti e social media". Per saperne di più: www.blogmeter.it
Parlare di connettività non significa solo parlare di Digital Divide, ma soprattutto significa affrontare temi legati alla cultura della rete. Il nuovo malessere del millennio è la "ignoranza informatica".
Ricerca presentata da Vincenzo Cosenza al Forum PA 2013 di Roma dove si analizzano le performance delle Regioni e dei Comuni capoluogo italiani su Facebook e Twitter a un anno dalla pubblicazione delle linee guida per i social network per le PA.
Per saperne di più: www.blogmeter.it
Le imprese straniere in Emilia-Romagnaviaemilianet
Imprese, aumentano in regione quelle fondate da migranti
Lo dicono i registri delle imprese delle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna. In un anno le nuove attività cresciute del 4,7% portando al 9,4% la quota di imprese "straniere"
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/06/2020MiniBondItaly.it
I primi sei mesi del 2020 si chiudono con un totale di 340 Minibond emessi sul mercato regolamentato di Borsa Italiana, per un controvalore complessivo di €2.264M.
I Minibond si confermano un efficace ed accessibile strumento a sostegno della crescita delle PMI Italiane, come dimostrato dalle statistiche sul fatturato che evidenziano un progressivo ricorso ai Minibond da parte di imprese di dimensione minore. Infatti, il fatturato medio degli emittenti del secondo trimestre 2020 è pari a € 34,1M, contro € 85,9M di media storica.
Sono 5 le nuove emissioni di questo trimestre, legate ad aziende appartenenti a diversi settori dell’economia italiana. Le principali, in termini di dimensione del finanziamento, sono quelle collegate ai comparti Power & Utilities e Financial Services, per un controvalore complessivo di ca. € 14M. Sotto il milione le restanti nuove emissioni del trimestre.
Di seguito riportiamo le principali tendenze evidenziate in questo trimestre:
o Al 30.06.2020 i Minibond hanno raggiunto quota 340, per un controvalore complessivo pari a € 2.264M.
o Di queste, risultano ancora in essere al 30.06.2020 161 emissioni, per un controvalore di € 1.108M (considerati i rimborsi di capitale già avvenuti). Segnaliamo che nel restante arco del 2020 sono in scadenza 18 emissioni, per un controvalore all’origine di € 149M.
o Le nuove emissioni del trimestre sono allineate come numero rispetto a quelle del precedente (5 contro 4) mentre l'ammontare risulta inferiore (€ 15M contro € 36M).
o Rispetto a quanto registrato al 31 marzo 2020, resta stabile sia il taglio medio, che al 30.06.2020 risulta pari a € 6,62M e sia la cedola media, al 5,00%.
L’identikit aggiornato del Minibond è il seguente:
o Taglio medio € 6,62M
o Scadenza media: 4,9 anni
o Struttura del rimborso: 47% bullet / 53% con piano di ammortamento
o Cedola media annua: 5,00%
o Fatturato medio emittente: € 85,9M
Per chi volesse approfondire, il nostro report completo è scaricabile su www.minibonditaly.it e su www.epic.it
Il BAROMETRO MINIBOND MARKET TRENDS è realizzato da MinibonItaly.it, portale italiano dei Minibond (sviluppato e gestito dalla boutique di consulenza strategica e advisory finanziaria Business Support S.p.A.) e da Epic SIM, la prima piattaforma digitale che mette in contatto il capitale privato e le PMI in modo diretto. Un documento che analizza - con aggiornamenti trimestrali - le principali caratteristiche delle emissioni di taglio inferiore a €50 M (taglio, scadenza, tasso di interesse, modalità di rimborso…) e fornisce un “identikit del Minibond” (caratteristiche medie sul totale delle emissioni).
Bortoletti, la gestione della cosa pubblica, efficienza, imparzialità e buon...Maurizio Bortoletti
La situazione di partenza era quella di sabato 26 marzo 2011, con: gli avvocati dei creditori in ASL per pignorare gli stipendi; con la rimessa regionale insufficiente a pagare tutti i fornitori; con ogni trimestre che vedeva aumentare di un mese il ritardo nel pagamento dei fornitori; con pagamenti fermi ad aprile 2010; con un ritardo nei pagamenti di oltre mille giorni (secondo la CGIA di Mestre, la quarta peggiore ASL d'Italia). Una Azienda che:
1. perdeva 740 mila euro al giorno, 20 milioni di euro al mese, 60 milioni di euro a trimestre;
2. ha perso 250,597 milioni di euro nel 2009;
3. ha perso 244,721 milioni di euro nel 2010;
4. ha perso 64,31 milioni di euro nel I trimestre del 2011, prima dell'attuale commissariamento, fino ad accumulare una PERDITA ISCRITTA A BILANCIO 31.12.2010 di 1,58 miliardi di euro.
Non c'era solo una voragine debitoria, per l'Azienda sanitaria più complessa d'Italia in relazione a questi parametri: fatturato 1,6 miliardi di euro, 9 mila dipendenti, 11 ospedali, 13 distretti, negli ultimi 30 mesi ha sopportato una fusione di 3 Aziende - condotta senza seguire una delle procedure tra quelle note - e la cessione di 4 Presidi, 1 milione di cittadini- clienti.
C'era una situazione gestionale estremamente critica, quanto a:
1. gestualità amministrativa: nel 2010 i 625 rilievi del Collegio Sindacale, disattesi e non riscontrati;
2. le centinaia di delibere non inviate alla Corte dei Conti;
3. la soppressione del controllo di gestione;
4. apparecchiature elettromedicali non inventariate e con materiali fermi agli anni ottanta;
5. situazione infrastrutturale drammatica, con una due diligence che ha stimato in 108 milioni di euro solo gli interventi indefettibili,
6. sanatorie sistematiche per servizi essenziali di situazioni di fatto dopo la scadenza di contratti e delle proroghe;
7. apparecchiature acquisite da anni e abbandonate imballate o non collaudate o non regolarizzate;
8. centinaia di cause dei dipendenti tra di loro e tra i dipendenti e l'Azienda.
18 mesi dopo, venerdì 27 luglio 2012, l’ASL aveva: pagato la mensilità di giugno 2012 alle farmacie e di aprile 2012 – al di là del problema a 90 o 150 giorni - ai rimanenti fornitori della sanità privata e ai fornitori di cd. servizi indifferibili; la gestione caratteristica positiva per decine di milioni di euro negli ultimi 9 mesi del 2011; chiuso i primi due trimestri del 2012, in linea con i 36 milioni di euro di investimento nel 2012 in infrastrutture e apparecchiature elettromedicali, con gestione caratteristica positiva per quasi 15 milioni di euro; avviato i weekend chirurgici negli ospedali che hanno le sale operatorie piene nella settimana per restituire ai cittadini i soldi non più sprecati riducendo liste di attesa e sofferenza; pagato tutte le fatture, anche quelle non scadute, ai propri fornitori che hanno stabilimenti o sedi operative nelle province dell’Emilia Romagna colpite dal sisma.
Social Media e misurazione: un incontro necessarioGiovanni Arata
E' necessario misurare e commisurare l'azione agli obiettivi strategici. Per essere accountable e fare dei social media uno strumento di supporto alla pianificazione e alla crescita della #socialPA.
Slide presentata in occasione del convegno "20 Anni di URP - La Regione e i cittadini", 13 Novembre 2017
One Step before the Guidelines: Open Issues for Public Bodies on Social MediaGiovanni Arata
Common Issues to be dealt with by Public Administrations on social Media [presentation given at the e-Citizen II Bologna Joint Seminar, March 6th 2012]
TER: prove tecniche di racconto distribuitoGiovanni Arata
La presentazione descrive natura ed obiettivi di Turismo Emilia Romagna, evidenziando le varie forme di coinvolgimento della community nella costruzione del palinsesto TER e le nuove prospettive offerte dai servizi di geolocalizzazione à la Foursquare
Social Network e Legge: una relazione complicata?Giovanni Arata
I social network sono tra gli spazi più rilevanti e popolari del cosiddetto "web sociale". al contempo, le loro caratteristiche ed i loro modi d'uso pongono anche importanti questioni dal punto di vista legale. Dopo un'introduzione generale, questa presentazione passa in rassegna tali problematiche, collegandole a casi concreti ed a orientamenti giurisprudenziali
1. #TwitterPA T3/2011
Quanti sono e cosa fanno gli
enti locali italiani su Twitter
[rilascio IIITrim/2011]
Giovanni Arata, ricercatore freelance
14 Novembre 2011
Disponibile online presso:
http:// www.scribd.com/giovanniarata
[Dati aggiornati al 27 Settembre 2011]
2. Executive Summary
Il presente rapporto esamina l'mpiego di Twitter da parte degli enti locali [comuni,
province, regioni] e dei ministeri italiani.
Con oltre 165 milioni di utenti registrati, 100 milioni di utenti attivi [cfr. http://goo.gl/QG8qB ]
e una media di 460000 nuovi account aperti ogni giorno nel mondo, la piattaforma in
esame rappresenta una delle realtà più dinamiche dellʼintero panorama social. Anche in
Italia i suoi numeri sono ormai significativi: a fine 2010 si contavano 1,3 milioni di profili
registrati- di cui 350000 attivi- una media di 100000 nuove iscrizioni al mese e 350000
tweet quotidiani emessi.
I dati di ricerca sono aggiornati al 27 Settembre 2011 [fogli di calcolo disponibili presso:
http://goo.gl/HJVRe ]. Le precedenti edizioni del Rapporto sono state rilasciate a
Novembre 2010 e Marzo 2011.
Di seguito le principali evidenze emerse dallʼindagine.
Le antenne riconducibili ad enti locali e ministeri sono in tutto 160, rappresentando
una porzione estremamente piccola [>0,01%] del totale italiano.
* In termini assoluti, a far la parte del leone sono i 132 account appartenenti ad
amministrazioni comunali [82,5% del totale], seguite da Province [11,25%] e Regioni [5%].
I Ministeri contano per l'1,25%
* E' però il livello regionale quello che fa registrare la più elevata intensità di presenze:
sono 7 su 20 [35% del totale] le Regioni dotate di un account, con una percentuale che
scende al 16,3% per le Province, all'8,6% per i Ministeri e all'1,6% per i Comuni
Il numero di account pubblici continua ad aumentare. Ma la traiettoria di crescita
rimane costante nel tempo, non facendo registrare picchi positivi come accade
invece per individui ed imprese
* Il primo balzo quantitativo è arrivato nel 2009, quando si sono iscritti al servizio 51 nuovi
enti [erano 6 al 31 Dicembre 2008]. Nel 2010 la crescita è continuata, con l'apertura di 63
antenne, mentre i profili creati nel 2011 sono stati finora 40 [25% del totale].
* Rimini è stato il primo ente ad aprire un account Twitter. Eravamo a Novembre del 2007.
L'uso di Twitter è più diffuso nel Nord Italia....
* Il Nord Italia conta su un numero complessivo di 89 antenne [55,6% del totale].
* Sono ubicate a Nord le quattro regioni che ospitano il maggior numero di presidi Twitter:
si tratta di Piemonte, Veneto, Emilia- Romagna e Lombardia.
...Ma Centro, Sud e Isole mostrano anch'essi buoni segni di vitalità
* Oltre un terzo degli account rilevati [38] sono riconducibili ad enti locali del Mezzogiorno,
mentre sono 33 gli account presenti nelle 5 regioni del Centro Italia.
* Regioni come Puglia [12 antenne], Sardegna [11] e Toscana [12] mostrano una densità
di presidi ben superiore alla media nazionale.
* La Sardegna, in particolare, è la regione con il più elevato tasso di antenne in rapporto
alla popolazione [un account ogni 151000 abitanti circa].
I distretti cinguettanti sono una realtà
* Intorno ai centri più dinamici tendono a formarsi dei "distretti cinguettanti". Accade in
Piemonte, dove il traino di Regione Piemonte e Comune capoluogo ha portato ad un
addensamento di 19 antenne, Veneto [19 antenne], Emilia- Romagna [16], Sardegna [11]
1
3. La maggioranza delle antenne fa capo a entità territoriali di dimensioni circoscritte,
mentre diverse grandi città mancano allʼappello
* 100 dei 160 account censiti [62,5%] appartengono a Comuni non-capoluogo di provincia.
* Per converso, solo 11 delle 20 città capoluogo di regione hanno aperto un proprio
presidio su Twitter. All'appello mancano metropoli come Roma, Bari, Palermo e nei fatti la
stessa Firenze [presente soltanto con un account non ufficiale]
Le antenne pubbliche mostrano complessivamente una comprensione limitata della
sintassi e delle potenzialità del mezzo
* 124 degli account scrutinati [80% del totale] utilizza Twitter esclusivamente come canale
broadcast, senza valorizzare alcuna delle funzionalità di dialogo e condivisione offerte dal
sistema. Ad ulteriore conferma della loro scarsa propensione al dialogo, il 20% delle
antenne non "segue" [c.d. following] alcun account esterno
* Due dei profili censiti mantengono addirittura "privati" i propri tweet, consentendo quindi
la fruizione dell'informazione pubblica solo previa autorizzazione dell'ente
Sono numerosi gli account aperti e subito dopo abbandonati dalle amministrazioni.
Ed anche là dove gli aggiornamenti continuano, la loro frequenza è mediamente
bassa
* Oltre la metà delle antenne rilevate [91 su 160, 56,9% del campione] viene aggiornata
con cadenza saltuaria o nulla. Particolarmente incidente la realtà degli account c.d.
“dormienti”, quelli cioè che non hanno fatto registrare alcun update nei 30 giorni precedenti
la rilevazione. Sono riconducibili a tale categoria 58 antenne, pari al 36,3% del totale.
* Gli account dormienti si concentrano in particolare nelle realtà comunali [50 occorrenze]
e regionali [3 occorrenze]. Nessuna antenna di questo genere, invece, tra le Province
* All'altro estremo del continuum stanno i 24 profili [15% del totale] aggiornati con cadenza
quotidiana. Se ne incontrano a tutti i livelli amministrativi e dimensionali, dai ministeri ai
piccoli Comuni.
Twitter viene usato prevalentemente come "continuazione" dello sportello fisico
* Gli impieghi prevalenti riguardano la segnalazione di eventi [rilevata in 111 antenne] e il
rilancio di informazioni di pubblica utilità [59% dei casi, pari a 94 occorrenze]. Tale
evidenza risulta valida per tutti i livelli amministrativi esaminati.
* Tra le modalità d'uso più innovative si segnalano il rilancio di materiali multimediali
[praticato in 45 realtà] e la realizzazione di attività di crowdsourcing [6 occorrenze]. Tali
attività sperimentali sono concentrate in massima parte nelle antenne comunali.
* Nel 7,5% [12 su 160] dei casi gli spazi pubblici su Twitter sono stati aperti ma non sono
ancora stati "popolati" con alcun contenuto
Fanno la loro comparsa i primi “account fantasma”
* 9 delle antenne scrutinate fanno uso di nomi e simboli apparentemente riconducibili alle
amministrazioni, ma resta incerta la loro reale paternità.
* Alcune di queste occorrenze configurano cybersquatting vero e proprio, mentre in altri
casi l'occupazione degli account viene realizzata a scopo preventivo da cittadini in buona
fede, che "bloccano" gli spazi per poterli rendere disponibili per l'amministrazione in caso
di sbarco su Twitter.
2
4. 1. Numeri e ripartizione delle antenne pubbliche
In Italia, a Settembre 2011, enti locali e ministeri possono contare in tutto su 160 profili
Twitter. Un numero in sé significativo, anche se decisamente esiguo quando rapportato al
totale degli account attivi nel paese [350000 a fine 2010, secondo i dati disponibili1].
Dal punto di vista della ripartizione tra i diversi livelli amministrativi, a fare la parte del
leone i Comuni, come documentato dalla Fig.1:
Fig.1. Ripartizione delle antenne per enti [%]
Le antenne comunali [Fig.2] sono 132, a fronte di 18 riferibili alle Province, 8 alle Regioni
e 2 soltanto ai Ministeri.
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Fig.2. Ripartizione delle antenne per enti
La prevalenza dei Comuni in termini assoluti non deve però trarre in inganno. Se
considerate in rapporto al loro numero complessivo [8092], infatti, le amministrazioni
comunali “cinguettanti” rappresentano soltanto lʼ1,6% del totale. Una percentuale che sale
allʼ8,6% per i Ministeri, al 16,3% per le Province ed addirittura al 35% per le Regioni.2
1
informazioni rese note da un dirigente Telecom Italia in calce ad un post apparso su un noto blog italiano
[http://www.mantellini.it/?p=9165]. Twitter per sua parte tende a non rilasciare dati su iscrizione ed impiego della
piattaforma
2
La sperequazione tra numero di antenne (8) e percentuale (35%) è dovuta al fatto che il Piemonte conta su due
antenne distinte
3
5. 2. La traiettoria nel tempo
Lʼintroduzione di Twitter a livello di enti locali si deve al Comune di Rimini, il cui account
risulta aperto fin dal Novembre 2007. Ma allora- e per tutto il 2008- la piattaforma di
microblogging resta sostanzialmente sconosciuta alle amministrazioni, che cominciano ad
avvicinarla in maniera più decisa soltanto a partire dal 2009 [51 nuove antenne] e poi nel
2010 e 2011.3
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Fig.3. La crescita della Twittersfera pubblica negli anni
Le evidenze presentate in Fig.3 documentano una aumento costante degli account a
livello di amministrazioni locali. Tuttavia gli stessi dati assumono un valore affatto diverso
se raffrontati con lʼespansione complessiva vissuta dalla piattaforma nel nostro paese: i
pochi dati disponibili, mostrano infatti un balzo considerevole del “fenomeno Twitter”, con
tassi di crescita mensili che si attestano intorno al 30% e nuove iscrizioni per 100000 unità
ogni 30 giorni. In tal senso, mentre i numeri della piattaforma a livello di sistema-paese
[individui, aziende, istituzioni] esplodono, quelli relativi agli enti locali crescono più
lentamente- ed anzi fanno ipotizzare una contrazione del rapporto anno/anno per il 2011.
3
Per il 2011 il conteggio è aggiornato al 27 Settembre, quando risultano aperti 40 nuovi presidi. La proiezione su 365
giorni porta il totale a 54 antenne
4
6. 3. La distribuzione sul territorio nazionale
La distribuzione territoriale degli account mostra diversi elementi di interesse, evidenziati
già nelle rilevazioni precedenti e confermati da quella del Settembre 2011.
Il primo dato ha a che vedere con la pervasività del mezzo, presente di fatto in ogni parte
del paese [Fig.4] Con la sola eccezione del Molise, infatti, tutte le regioni italiane fanno
registrare la presenza di almeno due antenne Twitter, con “picchi” superiori di 19 in
Piemonte e Veneto.
Fig. 4. La distribuzione delle antenne tra le diverse regioni
La zona Nord del paese risulta senza dubbio la più popolata, ospitando un numero
complessivo di 89 presidii [72 a livello di Comuni, 11 di Province, 6 di Regioni] e le quattro
realtà regionali più dinamiche [Piemonte e Veneto, e poi a seguire Emilia- Romagna e
Lombardia]. Allo stesso tempo, anche il Mezzogiorno e lʼItalia Centrale esprimono una
massa significativa di account [38 e 33 rispettivamente], con realtà come Puglia, Toscana
5
7. e Sardegna4 attestate su livelli numerici ben superiori alla media
Ma lʼevidenza più significativa riguarda i c.d. “distretti cinguettanti”. Si tratta di un
fenomeno di addensamento geografico osservabile con agio dalla stessa mappa degli
account [Fig. 5]: in diverse aree del paese, dal comprensorio torinese a quelli di Cagliari e
Sassari, dalla costa pugliese alla Lombardia, lungo la via Emilia come in Veneto e nella
provincia di Trento, sono infatti visibili delle vere e proprie “nuvole” di profili Twitter, più o
meno dense a seconda dei casi. Lʼanalisi qui condotta non consente di individuare con
certezza le ragioni che hanno portato allʼemergere dei distretti. Nondimeno è ipotizzabile
che abbia svolto un ruolo in tal senso la presenza di antenne particolarmente attive o
risalenti- come quelle dei Comuni di Torino, Bologna, Cagliari, Venezia, della Provincia di
Trento, o della stessa Regione Puglia- che potrebbero aver funzionato da fulcri ed esempi
per la diffusione del mezzo nel comprensorio circostante.
Fig.5 Mappa navigabile disponibile presso: http://goo.gl/OeDeK
Allo stesso tempo, in modo apparentemente contrastante con quanto appena
argomentato, lʼanalisi evidenzia anche la vitalità dei piccoli centri. I presidi costituiti da
Comuni non capoluogo contano infatti per il 62,5% del totale [100 antenne] e se ne
incontrano di estremamente vitali anche in aree non propriamente centrali del paese.5
A far da contrappunto a tale dato cʼè lʼassenza di diverse realtà metropolitane importanti,
quali Roma, Palermo, Bari, Firenze6, che non hanno ancora provveduto a dotarsi di una
4
Il dato relativo alla Sardegna appare particolarmente significativo, in ragione anche della limitata popolazione
presente sull’Isola.
5
Un esempio per tutti il Comune di Capoliveri, sull’Isola d’Elba, che esibisce livelli superiori alla media nazionale sia
in termini di frequenza di aggiornamento che di competenza nell’uso del mezzo
6
Il capoluogo toscano in effetti è stato inserito nel censimento, ma soltanto con un account @infofirenze la cui
paternità pubblica appare estremamente dubbia [cfr. sotto il paragrafo sugli “account fantasma”]
6
8. presenza Twitter riconoscibile.
Le evidenze appena offerte, unite a quelle relative ai distretti cinguettanti, suggeriscono
come lʼinnovazione social si sviluppi anche [quando non prevalentemente] in periferia, ma
trovi occasione di consolidamento soprattutto nei contesti caratterizzati dalla presenza di
antenne metropolitane [o regionali, o provinciali] in grado di trainare la crescita del
comprensorio circostante.
7
9. 4. Alfabetizzazione, competenza e frequenza dʼuso del mezzo
Enti locali e ministeri si iscrivono a Twitter, ma spesso non appaiono in grado di impiegarlo
in maniera competente. Tale dato emerge con forza dallʼesame di dimensioni diverse,
come lʼimpiego delle funzionalità di dialogo, il grado di interconnessione e collaborazione
con account terzi, la frequenza di aggiornamento del canale. Vediamole in dettaglio.
Una prima evidenza in questo senso si ricava dai dati relativi allʼimpiego delle funzionalità
evolute del sistema: retweet, hashtag, messaggi di dialogo rivolti ad utenti specifici [Fig.6].
42:?22: @<9A:<5 B
!" #$ !" #$ !" #$
%$&'(" )* ))+ ,- )), )) ),)
./$0"(12 + )3 + )3 ) )*
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8"("9:2/" - , - , - ,
;$:<=2 ,> )36 ,+ )3+ ), )>7
Fig.6. Lʼuso delle funzioni “avanzate” da parte delle antenne pubbliche
In particolare, soltanto il 15% delle antenne [20 Comuni, 5 Province, nessun ministero né
amministrazione regionale] si serve dei c.d. cancelletti, i simboli convenzionalmente
impiegati per rendere più facilmente ricercabili e indicizzati i lanci Twitter, ed un numero
pressoché analogo di esse [17 a livello comunale, 5 a livello provinciale, 2 a quello
regionale] “rilancia” contenuti provenienti da account terzi attraverso la funzione di retweet.
Ancor meno diffusa, poi, è la pratica collegata allʼuso del simbolo “@”, che consente di
contattare altri utenti attraverso messaggi personalizzati. Le antenne che impiegano tale
funzionalità sono 12 [11 comunali, una provinciale], contando per il 7,5% del totale.
La scarsa propensione al dialogo- e più in generale allʼimpiego delle caratteristiche sociali
dei social media- trova riscontro nei dati relativi al numero di account seguiti dalle
amministrazioni [c.d. following] documentato nelle Figg.7 e 8.
!"##"$%&'()"*+#% ,+#"-%(+.."#/*% ,+#"-%( 0
1 23 3141
5637 28 3347
8637 29 3245
38671 52 :45
75; <3 3842
)"*+#= 581 511
Fig.7. Gli account esterni [c.d. following] seguiti dalle antenne pubbliche [valori assoluti e %]
Il 20% delle antenne [32 in totale, di cui 28 comunali, 2 provinciali, 1 regionale, 1
ministeriale] semplicemente non segue alcun profilo Twitter altrui. E sono quasi un quarto
del totale [22,5%] quelle che fanno poco meglio, avendo scelto di iscriversi ad un numero
di profili compreso tra uno e cinque. Presi insieme, tali dati ci dicono che quasi la metà
degli account scrutinati [42,5%] mostra poco o nessun interesse per le possibilità di
8
10. ascolto e dialogo intrinseche al canale, e si limitano di fatto ad impiegare il proprio spazio
come “megafono” per le proprie informazioni.
Fig. 8. Gli account esterni [c.d. following] seguiti dalle antenne pubbliche [%]
Gli altri profili scrutinati mostrano unʼattitudine più dialogica nei confronti del mezzo: quasi
un account su quattro [23,1%] segue tra sei e venticinque entità esterne, e i restanti 55
riportano un numero ancora superiore alla voce following.
Altre indicazioni preziose rispetto al grado di competenza- o quantomeno di cura- nellʼuso
di Twitter possono essere tratta dallʼesame delle evidenze sulla frequenza di
aggiornamento degli account. [Fig. 9, Fig. 10].
In 24 dei 160 casi scrutinati [15%] lʼinserimento di nuovi contenuti ha luogo con cadenza
quotidiana o più che quotidiana, mentre contano per il 21,9% le antenne che, sebbene non
aggiornate tutti i giorni, vengono arricchite di nuovi update più volte nellʼarco della
settimana. Presi insieme, gli account dei due sottogruppi appena menzionati sono
complessivamente 59- 40 dei quali riconducibili a Comuni, 13 a Province, 2 a
amministrazioni regionali, 1 a ministeri.
Fig.9 Frequenza di aggiornamento del profilo da parte delle amministrazioni [valori assoluti e %]
Allʼaltro estremo del continuum ci sono gli account “dormienti”, quelli cioè che non hanno
fatto registrare alcun aggiornamento nei 30 giorni precedenti la rilevazione. Si tratta di una
platea estremamente ampia- di fatto equivalente a quella dei “virtuosi”, giacché conta su
9
11. 58 unità7- che segnala quantomeno incuria, se non ignoranza vera e propria rispetto alla
natura ed alle modalità di funzionamento di Twitter. Da questo punto di vista, è opportuno
osservare anche come larga parte degli dormienti [50] sia concentrata tra le antenne di
livello comunale- specialmente tra quelle riconducibili ad enti più piccoli- mentre il
fenomeno risulta meno incidente nelle realtà di maggiori dimensioni. Come a dire che la
continuità di presidio viene più facilmente garantita là dove le dimensioni- e la dotazione
umana e strutturale- dellʼente sono più robuste.
Fig.10. Frequenza di aggiornamento del profilo da parte delle amministrazioni [%]
In conclusione, lʼesame degli indici relativi alla frequenza di aggiornamento, allʼimpiego
delle funzioni evolute ed allʼascolto degli account esterni ci restituisce unʼimmagine
dellʼamministrazione “cinguettante” con molte ombre. Il grado di conoscenza del mezzo- a
livello di funzionalità e di modalità dʼuso- appare in molti casi limitato, ed è largamente
prevalente la tendenza a replicare su Twitter modelli comunicativi di tipo broadcast, con
lʼamministrazione che si limita a veicolare unidirezionalmente verso lʼesterno informazioni
proprie, senza preoccuparsi in nulla di ascoltare o dialogare con gli interlocutori.
7
A questi vanno aggiunti due profili rilevati nelle precedenti edizioni della survey, e successivamente cancellati dalle
amministrazioni che li avevano creati.
1
12. 5. Impieghi e contenuti veicolati
Attraverso i propri spazi Twitter le amministrazioni conducono scambi informativi di molti
tipi diversi. E lo spettro degli impieghi si va progressivamente allargando mano a mano
che aumentano numeri e consapevolezza rispetto alle potenzialità del mezzo.
Ciò premesso, lʼanalisi dei dati [Fig. 11] fa emergere lʼesistenza di alcune modalità
prevalenti, in maniera trasversale ed indipendente rispetto alla tipologia e dimensione degli
enti.
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Fig.11 Gli impieghi di Twitter da parte delle antenne pubbliche
Le antenne vengono impiegate prima e sopra tutto per la segnalazione di eventi [111
occorrenze, 69,3%del totale] e per la condivisione di informazioni su tematiche di interesse
generale come traffico, meteo, aperture/chiusure straordinarie, scioperi [94 occorrenze,
58,7% del totale]. Sono invece 38 le realtà che impiegano Twitter per segnalare- o
direttamente rilanciare mediante link dedicati- bandi pubblici e altra documentazione di
rilievo. Mentre in 37 casi sullʼaccount passano dati strettamente riconducibili allʼattività
dellʼamministrazione e degli amministratori- come convocazioni di assemblee, resoconti
delle stesse e persino comunicazioni rilasciate dagli eletti.
Accanto alle fattispecie appena descritte, che configurano di fatto lʼaccount Twitter come
unʼestensione digitale dello sportello fisico, si vanno gradualmente affermando altre
modalità di impiego più innovative. Eʼ il caso ad esempio delle attività di condivisione di
materiali multimediali- immagini, filmati, podcast- praticata da oltre unʼantenna su quattro
[28,1%] o delle iniziative di raccolta di contenuti generati dai cittadini [il c.d.
crowdsourcing], praticato in 6 realtà.
Le casistiche rimanenti offrono anchʼesse interessanti spunti di ricerca. In 12 dei casi
esaminati lʼaccount, seppure aperto, non è ancora stato popolato con alcun lancio, mentre
in altri 10 sono stati pubblicati soltanto messaggi di contatto [ex: “Benvenuti sullʼaccount
Twitter del Comune di xyz”]. Sono tre infine gli account sui quali non è risultato possibile
rilevare le modalità di impiego: in due casi perché i profili- precedentemente aperti- sono
stati ufficialmente chiusi dalle amministrazioni [e non risultano quindi più visibili]; nel terzo
perché lʼente ha optato per un account privato, lʼaccesso al quale è limitato ai visitatori
autorizzati dallʼente medesimo.8
8
In effetti sono due le amministrazioni che hanno scelto questo tipo di soluzione, oggettivamente curiosa in un contesto
pubblico. Una di esse ha accordato a chi scrive il permesso di visualizzare i suoi update, mentre l’altra non ha mai dato
seguito alla richiesta di accesso
2
13. 6. Gli account “fantasma”
Nella ricerca sono state consapevolmente inserite anche nove antenne la cui
riconducibilità ad enti locali non è completamente chiara. Si tratta di account che recano- a
livello di nome, di loghi o di contenuti veicolati- riferimenti espliciti a specifiche
amministrazioni, ma la cui effettiva paternità pubblica non è stato possibile asseverare
compiutamente.
Si è scelto di dare conto di tali account, definiti “fantasma”, non soltanto per lʼoggettiva
difficoltà di acclararne lʼappartenenza. Ma anche perché esemplificativi di un fenomeno,
quello dellʼappropriazione più o meno indebita9 dellʼaltrui identità online, che si va
affermando con sempre maggior vigore anche nel mondo Twitter. Si tratta di una frontiera
praticamente inesplorata da parte delle amministrazioni, ma della quale in futuro sarà
impossibile non tenere conto.
Su questa ricerca
Questa ricerca è stata condotta attraverso lʼosservazione empirica dei profili [n.ro account,
following, follower] e dei contenuti pubblicati dagli account oggetto di analisi. Il censimento
delle antenne è stato realizzato attraverso una combinazione di: ricerche sui motori di
Twitter e Google, ricerche sulle liste di contatti dei profili già individuati, raccolta di
segnalazioni attraverso Twitter e FriendFeed, impiego del sistema di suggerimenti [“Chi
seguire”] di Twitter.. Sui record individuati è stato operato, ove possibile, un controllo
incrociato sul sito web ufficiale dellʼente. La lista così ricavata non ha alcuna pretesa di
esaustività. I dati sono aggiornati alle ore 7.00 circa del 27 Settembre 2011.
Sullʼautore
Giovanni Arata è ricercatore e giornalista freelance.
Il suo account twitter è @giovanni_arata , il suo blog www.giovanniarata.it
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Non sempre l’appropriazione viene effettuata a scopo di dolo. In una delle fattispecie esaminate, per esempio, i
creatori dell’account dichiarano esplicitamente di essere semplici cittadini e di aver occupato lo spazio di aver occupato
lo spazio “in attesa che il Comune si decida a usare twitter”