In principio, la manovra e' sufficiente per ottenere pareggio di bilancio, ma ha 3 punti di debolezza: consiste principalmente di aumenti di tasse, che fanno male alla crescita; per la maggior parte, queste tasse colpiscono le famiglie a reddito medio-basso; e buona parte della manovra non e' ancora stata definita nei dettagli e la fragile maggioranza di Governo non garantisce che questa verra' definita. L'intervento manca quindi di credibilita’.
In principio, la manovra e' sufficiente per ottenere pareggio di bilancio, ma ha 3 punti di debolezza: consiste principalmente di aumenti di tasse, che fanno male alla crescita; per la maggior parte, queste tasse colpiscono le famiglie a reddito medio-basso; e buona parte della manovra non e' ancora stata definita nei dettagli e la fragile maggioranza di Governo non garantisce che questa verra' definita. L'intervento manca quindi di credibilita’.
Rapporto Coop 2015
Potremmo abbozzare il titolo del film prendendo in prestito un tema caro ai sociologi: «La fine del ceto medio». Superando definitivamente la «cetomedizzazione» della società, definizione cara a Giuseppe De Rita che negli anni Novanta la coniò per descrivere la crescita di una piccola borghesia del nord-est basata sulla «fabbrichetta» con simpatie leghiste. Nel tradizionale rapporto Coop sui consumi, diffuso oggi a Milano, emerge uno spaccato sociale interessante perché s’intravede per la prima volta un’Italia dinamica dopo sette anni di Grande Crisi seppur estremamente polarizzata su diverse dicotomie: giovani-vecchi, nord-sud, occupati-disoccupati, uomini-donne. Presto per parlare di scenario sudamericano dove le differenze si acuiscono invece che ridursi grazie allo Stato sociale, eppure la tendenza dei consumi rileva come la spesa al carrello diminuisce nonostante una clamorosa flessione dei prezzi al dettaglio operata da tutti i marchi della grande distribuzione. La cartina di tornasole della sparizione del ceto medio sta tutta nel declino del modello dell’ipermercato: store con grandi metrature all’interno di grossi centri commerciali nella cosiddetta cintura urbana....
Fonte
http://www.corriere.it/economia/15_settembre_03/ecco-l-italia-bipolare-consumi-singhiozzo-db924372-5234-11e5-aea2-071d869373e1.shtml
Aumento delle-aliquote-iva-trappola-o-opportunitaFabio Ghiselli
IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma davvero rappresenta la scelta più adatta?
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Una serie di articoli sulle politiche di gestione e controllo dei bilanci nazionali nell'ambito dell'Unione Europea, partendo dal Trattato di Maastricht fino ad arrivare al Meccanismo europeo di Stabilità (MES), approfondendo di volta in volta i temi più rilevanti.
In questo primo numero si affronta il Trattato di Maastricht e la sua implementazione attraverso il Patto di Stabilità e Crescita, con approfondimenti sui limiti del 3% di deficit e del 60% debito/PIL
Evasione fiscale ed economia sommersa: Perché vanno sconfitteQuattrogatti.info
“Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse” scriveva George Orwell nei suoi diari di guerra. Aveva infatti capito che parte della popolazione prova fastidio verso l'imposizione fiscale ed è portata ad evadere la tasse. Dopo più di sessant'anni il mondo non è molto cambiato. In questa presentazione spiegheremo come l'evasione danneggia lo Stato, le imprese e la collettività in generale. Perchè per combattere l'evasione, bisogna soprattutto capire il fenomeno.
Rapporto Coop 2015
Potremmo abbozzare il titolo del film prendendo in prestito un tema caro ai sociologi: «La fine del ceto medio». Superando definitivamente la «cetomedizzazione» della società, definizione cara a Giuseppe De Rita che negli anni Novanta la coniò per descrivere la crescita di una piccola borghesia del nord-est basata sulla «fabbrichetta» con simpatie leghiste. Nel tradizionale rapporto Coop sui consumi, diffuso oggi a Milano, emerge uno spaccato sociale interessante perché s’intravede per la prima volta un’Italia dinamica dopo sette anni di Grande Crisi seppur estremamente polarizzata su diverse dicotomie: giovani-vecchi, nord-sud, occupati-disoccupati, uomini-donne. Presto per parlare di scenario sudamericano dove le differenze si acuiscono invece che ridursi grazie allo Stato sociale, eppure la tendenza dei consumi rileva come la spesa al carrello diminuisce nonostante una clamorosa flessione dei prezzi al dettaglio operata da tutti i marchi della grande distribuzione. La cartina di tornasole della sparizione del ceto medio sta tutta nel declino del modello dell’ipermercato: store con grandi metrature all’interno di grossi centri commerciali nella cosiddetta cintura urbana....
Fonte
http://www.corriere.it/economia/15_settembre_03/ecco-l-italia-bipolare-consumi-singhiozzo-db924372-5234-11e5-aea2-071d869373e1.shtml
Aumento delle-aliquote-iva-trappola-o-opportunitaFabio Ghiselli
IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma davvero rappresenta la scelta più adatta?
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Una serie di articoli sulle politiche di gestione e controllo dei bilanci nazionali nell'ambito dell'Unione Europea, partendo dal Trattato di Maastricht fino ad arrivare al Meccanismo europeo di Stabilità (MES), approfondendo di volta in volta i temi più rilevanti.
In questo primo numero si affronta il Trattato di Maastricht e la sua implementazione attraverso il Patto di Stabilità e Crescita, con approfondimenti sui limiti del 3% di deficit e del 60% debito/PIL
Evasione fiscale ed economia sommersa: Perché vanno sconfitteQuattrogatti.info
“Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse” scriveva George Orwell nei suoi diari di guerra. Aveva infatti capito che parte della popolazione prova fastidio verso l'imposizione fiscale ed è portata ad evadere la tasse. Dopo più di sessant'anni il mondo non è molto cambiato. In questa presentazione spiegheremo come l'evasione danneggia lo Stato, le imprese e la collettività in generale. Perchè per combattere l'evasione, bisogna soprattutto capire il fenomeno.
Lo scorso 31 Maggio, il Governo ha varato una manovra economica da 25 miliardi di Euro.
- Cos’è una manovra economica?
- Perché si è fatta questa manovra?
- Quali sono i punti principali della manovra?
- Se ne poteva fare una migliore?
Il rapporto "Attività dei primi 100 giorni" è l'occasione per fare il punto sull'azione del governo Monti a tre mesi dall'insediamento.
Il dossier è diviso in due parti.
La prima descrive e analizza le tre direttrici - rigore, equità e crescità - che hanno ispirato l'azione dell'Esecutivo; il rinnovato rapporto con l'Europa e con i cittadini.
La seconda parte, incentrata sulle politiche di settore, dà conto dei provvedimenti per il Mezzogiorno, di quelli di politica estera e difesa, sicurezza e giustizia, agenda digitale,scuola,impresa e servizi pubblici locali.
Le due appendici elencano rispettivamente l'attività normativa del governo e le opere infrastrutturali sbloccate dal Cipe.
Dopo aver cercato di capire perché l'evasione fiscale debba essere sconfitta ad ogni costo, in questa puntata abbiamo iniziato a concentrarci sul come vada constrastata. Il tema centrale è quello della prevenzione attraverso l’aumento della tax compliance. Come va stimolata e cosa hanno fatto i governi italiani in questi ultimi anni?
CONTI PUBBLICI, IL GOVERNO CORREGGE IL TIROtelosaes
L’11 aprile il Consiglio dei Ministri approva il Documento di Economia e Finanza 2017 (DEF): il Governo aveva inoltre annunciato un Decreto Legge, la manovrina, che include una serie di misure finanziarie, per un totale di 3,4 miliardi di euro (0,2% del PIL), per allineare i conti pubblici. Ecco cosa prevede la manovrina di primavera.
Tutti parlano di IMU. Bene armarsi di un paio di dati per capire come stanno le cose. Chi colpisce l'IMU? E' un'imposta equa rispetto all'ICI? L'ha introdotta Monti o Berlusconi? Che effetti ha sulla crescita? Ed infine, abolirla e' la cosa giusta da fare?
Tutto quello che avreste voluto sapere sul cuneo fiscale
1. 10 settembre 2014
a cura di Renato Brunetta
i dossier
www.freefoundation.com
www.freenewsonline.it
910
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL CUNEO FISCALE E NESSUNO VI HA MAI SPIEGATO
2. 2
EXECUTIVE SUMMARY
Il cuneo fiscale italiano è uno tra i più elevati tra i paesi OCSE.
Gli effetti negativi del cuneo fiscale si risolvono principalmente nella riduzione del potere d’acquisto delle famiglie.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha recentemente varato una manovra, conosciuta come degli «80 euro», per tentare di risollevare i consumi.
La manovra non è però riuscita, in quanto molti soggetti, quali titolari di partita Iva e pensionati, sono stati esclusi dal bonus.
Inoltre, l’aver accompagnato la manovra espansiva a un incremento della tassazione immobiliare ha costretto le famiglie italiane a risparmiare anziché consumare.
3. 3
INDICE
Definizione di cuneo fiscale
La misura del cuneo fiscale italiano
80 euro: una misura che non riduce il cuneo fiscale
Una misura che non ha funzionato
4. 4
DEFINIZIONE DI CUNEO FISCALE
Il cuneo fiscale è la differenza tra il costo di ciascun lavoratore per le aziende e l’importo netto percepito dal lavoratore in busta paga.
Cuneo fiscale = costo del lavoratore – importo netto in busta paga
Elementi che costituiscono questa differenza:
imposte dirette;
imposte indirette;
contributi previdenziali (2/3 a carico delle aziende; 1/3 a carico del lavoratore).
5. 5
LA MISURA DEL CUNEO FISCALE ITALIANO
Secondo quanto sostenuto dall’OCSE, nella sua pubblicazione annuale Taxing Wages, che calcola il cuneo fiscale per tutti i paesi membri, l’Italia nel 2013 ha avuto uno tra i cunei fiscali più elevati al mondo, per tutte le tipologie sociali.
Nella slide che segue si riportano i valori del cuneo fiscale e il posizionamento nella graduatoria OCSE
6. 6
LA MISURA DEL CUNEO FISCALE ITALIANO
Tipologia famigliare
Cuneo fiscale
Posizionamento
1. Persona singola con redditi inferiori alla media
44,7%
5° più alto su 34 paesi Ocse
2. Persona singola con redditi medi
47,8%
5° più alto su 34 paesi Ocse
3. Persona singola con redditi superiori alla media
53,2%
3° più alto su 34 paesi Ocse
4. Coppia con unico reddito/2 figli, redditi inferiori alla media
38,2%
5° più alto su 34 paesi Ocse
5. Coppia con unico reddito/2 figli, redditi in media
40,2%
3° più alto su 34 paesi Ocse
6. Coppia con unico reddito/2 figli, redditi superiori alla media
42,9%
3° più alto su 34 paesi Ocse
7. Due percettori di reddito/nessun figlio
44,7%
6° più alto su 34 paesi Ocse
8. Unico genitore/2 figli
28,4%
9° più alto su 34 paesi Ocse
7. 7
LA MISURA DEL CUNEO FISCALE ITALIANO
L’evidenza dell’OCSE mostra, quindi, come siano soprattutto le famiglie con un unico percettore di reddito e figli a carico ad essere maggiormente colpite dalla pressione fiscale sui redditi.
Per tentare di limitare questo record negativo, il premier Matteo Renzi ha più volte dichiarato che adotterà delle misure ad hoc.
La più importante, a suo dire, è stata la manovra degli «80 euro» in più dati in busta paga ai lavoratori dipendenti.
8. 8
80 EURO: UNA MISURA CHE NON RIDUCE IL CUNEO FISCALE
Stando alla definizione data di cuneo fiscale, non si può propriamente dire che la manovra degli 80 euro incida sulla riduzione del cuneo fiscale.
Infatti, una vera e propria riduzione del cuneo fiscale dovrebbe riguardare le aliquote fiscali, che rappresentano un elemento strutturale dell’imposta, grazie al requisito dell’universalità che le caratterizza.
Invece, l’aver aumentato le detrazioni non ha inciso strutturalmente sull’imposta, perché queste riguardano soltanto alcuni contribuenti, creando una disparità di trattamento che si presta a fenomeni di arbitraggio fiscale.
9. 9
UNA MISURA CHE NON HA FUNZIONATO
Nelle intenzioni del premier Matteo Renzi, la misura degli 80 euro avrebbe dovuto servire per rilanciare i consumi delle famiglie italiane, ma questo non è avvenuto.
Secondo l’ultima rilevazione di Confcommercio, rispetto al 2007, ovvero al periodo pre-crisi, i redditi degli italiani sono scesi del -2,6%, il Pil del -3,3% e i consumi del -1,8%, e i redditi degli italiani oggi sono tornati ai livelli di 30 anni fa.
Tanto per fare un esempio del fallimento della misura, nel 1° semestre del 2014 - spiega la Cia (Commercianti indipendenti associati - i discount sono stati l’unica forma distributiva cresciuta costantemente (+2,7%).
10. 10
UNA MISURA CHE NON HA FUNZIONATO
Lo scorso agosto, l’Istat ha pubblicato i dati sulle vendite al dettaglio nel mese di giugno, rimaste invariate rispetto al mese precedente, ma risultate in calo del -2,6% rispetto a giugno 2013.
Si è trattato del secondo mese in cui gli italiani hanno goduto del bonus degli 80 euro in busta paga.
Nel dettaglio, i consumi di beni alimentari sono diminuiti su base annua del -2,4%, mentre quelle dei prodotti non alimentari del -2,8%:
risultati molto peggiori delle attese, che erano per una variazione mensile del -0,5% e annua del -0,6%.
11. 11
UNA MISURA CHE NON HA FUNZIONATO
Il motivo per il quale il bonus 80 euro non ha funzionato sta nel fatto che gli italiani hanno preferito non spendere il «tesoretto» di Renzi, mettendolo da parte per far fronte alle spese future, o meglio delle nuove tasse che dovranno pagare in autunno, in particolare la Tasi e la bolletta del gas.
12. 12
UNA MISURA CHE NON HA FUNZIONATO
In sintesi, il risparmio ha spiazzato il consumo: diminuire le tasse sul reddito aumentandole sul patrimonio (casa + risparmi) si è risolto in una inutile, quanto dannosa, partita di giro che ha avuto un impatto nullo sulla domanda.
Il comportamento degli italiani è quindi stato razionale, segno che non hanno creduto all’illusione monetaria creata dal premier.
Infine, vivendo in un periodo di deflazione, è razionale ritardare i consumi, aspettandosi che i prezzi scenderanno ulteriormente.