L'effetto combinato di imu e tasi nel 2014 costerà 29 miliardi ai contribuenti, con un aggravio di 19 miliardi rispetto al 2011. A fare i conti è stata Confedilizia che ha analizzato l'andamento della fiscalità sugli immobili negli ultimi tre anni
Delega Fiscale – forse ci siamo.
Il Governo sembrerebbe intenzionato ad approvare entro il corrente mese di giugno gli otto decreti inseriti nella Delega Fiscale. Aspettiamo fiduciosi…
Una volta tanto siamo d’accordo con il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, quando per l’Europa dice: “No a chi propone vecchie politiche”. Quando promuove, cioè, un totale cambio di linea rispetto all’appiattimento colpevole, negli anni della crisi, delle istituzioni europee in generale, e della Commissione di Barroso in particolare, rispetto a un’Unione a trazione tedesca, che tanti guai ha portato non solo alla moneta unica e all’idea di Europa in sé, ma anche e soprattutto a quei paesi che via via sono stati al centro delle ondate di speculazione finanziaria.
L'effetto combinato di imu e tasi nel 2014 costerà 29 miliardi ai contribuenti, con un aggravio di 19 miliardi rispetto al 2011. A fare i conti è stata Confedilizia che ha analizzato l'andamento della fiscalità sugli immobili negli ultimi tre anni
Delega Fiscale – forse ci siamo.
Il Governo sembrerebbe intenzionato ad approvare entro il corrente mese di giugno gli otto decreti inseriti nella Delega Fiscale. Aspettiamo fiduciosi…
Una volta tanto siamo d’accordo con il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, quando per l’Europa dice: “No a chi propone vecchie politiche”. Quando promuove, cioè, un totale cambio di linea rispetto all’appiattimento colpevole, negli anni della crisi, delle istituzioni europee in generale, e della Commissione di Barroso in particolare, rispetto a un’Unione a trazione tedesca, che tanti guai ha portato non solo alla moneta unica e all’idea di Europa in sé, ma anche e soprattutto a quei paesi che via via sono stati al centro delle ondate di speculazione finanziaria.
Aumento delle-aliquote-iva-trappola-o-opportunitaFabio Ghiselli
IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono un aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma è davvero una scelta opportuna?
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IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma davvero rappresenta la scelta più adatta?
CONTI PUBBLICI, IL GOVERNO CORREGGE IL TIROtelosaes
L’11 aprile il Consiglio dei Ministri approva il Documento di Economia e Finanza 2017 (DEF): il Governo aveva inoltre annunciato un Decreto Legge, la manovrina, che include una serie di misure finanziarie, per un totale di 3,4 miliardi di euro (0,2% del PIL), per allineare i conti pubblici. Ecco cosa prevede la manovrina di primavera.
Dopo essere stata presentata dal Governo lo scorso 15 ottobre, il 20 novembre la Legge di Stabilità 2016 è stata approvata in prima lettura dal Senato ed è quindi arrivata alla Camera dei deputati.
Primo obiettivo della manovra, profondamente modificata rispetto al testo iniziale attraverso un “maxiemendamento” del Governo e poi dall’ampio lavoro svolto dalle Commissioni alla Camera, resta quello di far crescere la fiducia in tutto il Paese, per un’Italia che sia, per usare gli slogan scelti da Palazzo Chigi, «più forte, più semplice, più orgogliosa e più giusta».
Anche i tratti salienti della Legge di Stabilità restano gli stessi: un carattere espansivo volto a favorire la crescita e il lavoro mantenendo al tempo stesso il necessario rigore riguardo il rapporto debito/Pil, la riduzione del carico fiscale per le famiglie e per le imprese, il rilancio degli investimenti, il contrasto alla povertà.
A questi tratti, se ne sono aggiunti altri che paiono decisivi nella lotta contro il terrorismo, che all’indomani dei fatti di Parigi vede l’Italia impegnata con determinazione: la sicurezza e la cultura, vale a dire le armi indispensabili per contrastare e fermare l’Isis. Da qui il cosiddetto “Pacchetto sicurezza-cultura”, finanziato con l’incremento dal 2,2 al 2,4 per cento del deficit 2016 (nel complesso, una dote aggiuntiva pari a circa 3,1 miliardi di euro, 2,6 dei quali diretti alla sicurezza).
La Commissione Bilancio della Camera ha poi introdotto correttivi importanti relativamente al capitolo Mezzogiorno, stanziando circa 2,5 miliardi per 4 anni (oltre 600 milioni annui fino al 2019) per il rilancio degli investimenti.
La Legge di Stabilità ha anche inglobato al suo interno il decreto “salva-banche” – varato dal Governo a fine novembre per evitare la chiusura di quattro istituti in dissesto e tutelare i depositanti, gli obbligazionisti ordinari e i lavoratori – e ha istituito un Fondo “salva-risparmi”, alimentato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, in favore dei piccoli obbligazionisti subordinati che hanno visto svanire i loro risparmi.
Vediamo ora, senza pretesa di poter restituire in modo del tutto esaustivo la ricchezza della manovra, quali sono le principali misure che avranno un immediato impatto sulla vita dei cittadini italiani e sull’attività delle imprese del Paese.
Presentazione del Bilancio 2013 del Comune di Napoli e andamento rispetto agli anni precedenti.
Rientro del debito e investimenti per scuole, strade e ambiente.
Evidente riduzione degli anni necessari al rientro del debito.
Applicazione della TARES utilizzando i coefficienti minimi imposti e riduzione del 30% della TARES per chi a Napoli realizza compostaggio condominiale.
"Balzelli d'italia" di Confesercenti ItaliaSimone D.
Balzelli d'Italia - "Fisco: le cento trappole per imprese e famiglie"
Un documento di Confesercenti che spiega "per tutti" 100 tasse (assurde e non) che gli italiani (e le imprese) devono pagare
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Basta tasse sulla casa
1. 18 novembre 2014
a cura di Renato Brunetta
i dossier
www.freefoundation.com
www.freenewsonline.it
959
BASTA TASSE SULLA CASA E NO ALL’AUMENTO DI IVA, BENZINA E ACCISE: LA NOSTRA BATTAGLIA SULLA LEGGE DI STABILITÀ
2. 2
INDICE
La nostra battaglia sulla Legge di stabilità:
Basta tasse sulla casa = ritorniamo al «modello Berlusconi», vale a dire prima casa esclusa e conseguente riduzione della pressione fiscale sugli immobili per 20 miliardi di euro, coperti con la Spending review di Carlo Cottarelli;
No all’aumento di Iva, benzina e accise = blocchiamo l’aumento delle tasse per 51,6 miliardi in 3 anni contenuto nella Legge di stabilità di Matteo Renzi, cancellando tutte le clausole di salvaguardia. Copertura: risparmi in termini di servizio del debito derivanti da un grande piano di attacco al debito pubblico.
3. 3
BASTA TASSE SULLA CASA
Basta tasse sulla casa. Cancelliamo 3 anni di patrimoniali sulle famiglie italiane. Torniamo al sistema di tassazione degli immobili come era con Berlusconi;
Caratteristiche:
è esclusa la prima casa;
sostituisce la componente immobiliare di Irpef;
non prevede aumenti di aliquota legati ai cosiddetti servizi indivisibili, per i quali già si pagano le già salate addizionali regionali e comunali.
4. 4
TORNIAMO A BERLUSCONI
Nei fatti, tornare alla proposta di Imu federale del governo Berlusconi;
Nel 2011 (governo Berlusconi, quindi prima casa esente) il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili in Italia ammontava a 11 miliardi di euro, diventati 24 miliardi con l’Imu di Monti nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 miliardi con l’Imu e la Tasi di Letta e di Renzi nel 2013 e nel 2014;
Un aumento di circa 20 miliardi, tutti gravanti sulle tasche degli italiani, che noi dal 2015 vogliamo restituire.
5. 5
DIAMO FIATO ALLE FAMIGLIE E RILANCIAMO L’EDILIZIA
Torniamo a un gettito totale di 11 miliardi, e le risorse necessarie per finanziare questa misura, pari a circa 20 miliardi di euro, le troviamo utilizzando il meglio della Spending review del commissario Cottarelli: un lavoro certosino che non merita di rimanere nel cassetto;
E attraverso la non riproposizione dell’imbroglio degli 80 euro: una misura iniqua, ingiusta, che nessun effetto ha prodotto sui consumi in Italia, né sulla ripresa.
6. 6
INDICE DELLE COPERTURE
RISPARMI
2015
1
Tagli agli sprechi
3,6 miliardi
2
Riorganizzazione Enti
2,5 miliardi
3
Costi apparato dello Stato
0,4 miliardi
4
Taglio partecipate locali
1,8 miliardi
5
Costi standard
2,6 miliardi
6
Non riproposizione imbroglio 80 euro
10 miliardi
TOTALE
20,9 miliardi
7. 7
DIAMO FIATO ALLE FAMIGLIE E RILANCIAMO L’EDILIZIA
Diciamo basta agli sprechi e al potere rosso negli enti locali. Destiniamo i risparmi ottenuti alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, rivalutandone i relativi patrimoni, e rilanciamo il settore dell’edilizia, trainante per l’intera economia italiana;
È questa la nostra battaglia sulla Legge di stabilità.
8. 8
NO ALL’AUMENTO DELL’IVA, NO ALL’AUMENTO DELLA BENZINA, NO ALL’AUMENTO DELLE ACCISE
Con i nostri emendamenti alla Legge di stabilità, infine, blocchiamo gli automatismi delle clausole di salvaguardia, che prevedono un aumento delle tasse per:
12,4 miliardi nel 2016;
17,8 miliardi nel 2017
21,4 miliardi nel 2018.
Un valore cumulato, in 3 anni, di 51,6 miliardi: più di 3 punti di Pil. Significa che, senza il nostro intervento, aumenterà l’Iva fino al 25,5% e che aumenteranno benzina e accise.
9. 9
NO ALL’AUMENTO DELL’IVA, NO ALL’AUMENTO DELLA BENZINA, NO ALL’AUMENTO DELLE ACCISE
Noi cancelliamo le clausole di salvaguardia e utilizziamo come copertura i risparmi in termini di servizio del debito (riduzione dei tassi di interesse/rendimento) che deriveranno da:
un grande piano di attacco allo stock del debito pubblico;
azioni mirate di riduzione selettiva del costo del debito attraverso l’acquisto sul mercato secondario di titoli del debito pubblico italiano emessi a tassi eccessivamente elevati.
Diciamo NO all’aumento dell’Iva, NO all’aumento della benzina, NO all’aumento delle accise