Pubblichiamo il primo capitolo del libro di Thomas Merton "Semi di contemplazione", Garzanti. Sebbene il linguaggio e i riferimenti simbolici siano piuttosto lontani dai nostri, l'esperienza di cui Merton parla è la stessa: la contemplazione è sguardo radicalmente nuovo sulla realtà non condizionato dall'identità. Il lettore che fosse interessato alla nostra visione può leggere questo breve testo.
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamoMichela Mazzola
Parrocchia Sant'Antonino Martire Castelbuono.
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze " Le religioni e i reconditi enigmi della condizione umana" a cura di padre Filippo Cucinotta, ofm, docente di Teologia Orientale presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia " San Giovanni Evangelista", Anno Pastorale 2013-14
8° incontro "Da dove traiamo la nostra origine e verso dove andiamo"
8. da dove traiamo lanostre origine e verso dove andiamoMichela Mazzola
Parrocchia Sant'Antonino Martire Castelbuono.
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze " Le religioni e i reconditi enigmi della condizione umana" a cura di padre Filippo Cucinotta, ofm, docente di Teologia Orientale presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia " San Giovanni Evangelista", Anno Pastorale 2013-14
8° incontro "Da dove traiamo la nostra origine e verso dove andiamo"
presentazione della filosofia di Feuerbach, concetti, biografia, mappe concettuali. Argomenti: L’inversione soggetto/predicato L’essenza di dio e della religione La creazione di dio ad opera dell’uomo struttura dell’alienazione religiosa L’ateismo Critica alla filosofia di Hegel La filosofia dell’avvenire Importanza di Feuerbach
Libro scritto da suor Anna Maria Vissani, durante l'esperienza di eremitaggio a Madonna del monte. Libro che aiuta tutti a meditare sulla preghiera e la vita interiore. Bellissime immagini dell'autrice.
presentazione della filosofia di Feuerbach, concetti, biografia, mappe concettuali. Argomenti: L’inversione soggetto/predicato L’essenza di dio e della religione La creazione di dio ad opera dell’uomo struttura dell’alienazione religiosa L’ateismo Critica alla filosofia di Hegel La filosofia dell’avvenire Importanza di Feuerbach
Libro scritto da suor Anna Maria Vissani, durante l'esperienza di eremitaggio a Madonna del monte. Libro che aiuta tutti a meditare sulla preghiera e la vita interiore. Bellissime immagini dell'autrice.
Riconoscere la vacuità del sé: l'identità relazionale - AIEMS 2013Marinella De Simone
Relazione presentata alla II° Vacanza-Studio AIEMS 2013 dedicata a: "I processi di riconoscimento nei sistemi viventi e la questione del pregiudizio"
L'emergere del proprio mondo interiore, della propria identità, è in relazione circolare con l'emergere della propria realtà, dell'altro da sé: è un processo di riallineamento continuo, in cui la propria identità non può essere definita aprioristicamente e separatamente come fosse qualcosa di definito una volta per tutte, né tantomeno come qualcosa di reificabile, quanto piuttosto come un processo di continua trasformazione, in una co-definizione tra il sé, la propria identità, e l'identità dell'altro. La relazione tra il sé – mondo interiore - e l’altro – mondo esteriore - diviene così un circolo generativo della realtà.
Il libro che presenta le basi del Sentiero contemplativo, un percorso dentro l’intima natura
di sé per esprimere compiutamente la propria umanità e,
nell’esprimerla, imparare a trascenderla.
Un percorso nell’umano e nell’Assoluto non più vissuti
come separati, ma come unità inscindibile.
Una possibilità di imparare a vivere manifestandosi
e contemplando, osando e abbandonandosi,
sapendo che la vita è gioco e ci chiama ad essere noi stessi
e a dimenticarci di noi, affinché qualcosa di più vasto si affermi.
La presentazione è una libera rielaborazione dei capitoli su Hegel dei testi di Brandolini,
Debernardi, Leggero, Simposio vol 2, Laterza e di Sacchetto, Desideri, Petterlini,
L'esperienza del pensiero vol 4, Loescher.
I doni dello spirito santo - Udienze di papa FrancescoRaffaele Nappi
Raccolta dei testi delle udienze generali di papa Francesco dal 9 aprile al 11 giugno 2014, riguardanti le catechesi sui doni dello Spirito Santo
Un ringraziamento a CATECHISTI 2.0
http://www.catechistaduepuntozero.it/
Festival del saper vivere 2015 silvia bianchiFino alla Fine
Silvia Bianchi parla del buddhismo nelle cure palliative, durante il "Collage Concettuale Corale", proposto da Ayres Marques Pinto, sabato 10 ottobre 2015.
Silvia Bianchi è psicologa e psicoterapeuta e ocente presso
l’ILTK - Istituto Lama Tzong Khapa
Le parole di queste pagine descrivono un itinerario spirituale e un complesso di comprensioni maturato nel tempo: la vita nella solitudine di un eremo e la relazione con le sorelle e i fratelli del Sentiero contemplativo le hanno incubate.
Ogni composizione è l’istantanea di un sentire, l’affiorare di un’intuizione o il compiersi di una sfumatura di comprensione.
I brani percorrono l’arco temporale di quasi cinque anni (2018-2022), gli ultimi di un trentennio dedicato alla vita contemplativa, all’insegnamento e alla trasmissione del Sentiero.
Il libro completo: https://www.contemplazione.it/2023/01/20/il-sentiero-contemplativo-a-dorso-di-somaro/
All’inizio del terzo millennio il monachesimo tradizionale delle religioni è in declino, nuove forme avanzano e sempre più diffusamente si parla di monachesimo interiorizzato sia in ambienti religiosi che estranei a essi.
Il Sentiero contemplativo da anni incarna una di queste forme, la Via del monaco, intesa come incarnazione dell’archetipo del monaco: il seguire un imperativo interiore che chiama senza sosta e conduce a sé, indirizza verso ciò che nella vita è essenziale e incontro alla realizzazione esistenziale di ciascuno.
81, Archetipi transitori e archetipi permanenti
97, Gli archetipi e la dualità
109, Gli archetipi e la libertà dell’uomo
127, I molti alla ricerca dell’Uno
71, I fantasmi interiori
83, Le dinamiche dei fantasmi vibratori
97, I fantasmi vibratori e le altre componenti dell’individuo
107, I fantasmi vibratori e l’Io
119, Gli archetipi e l’evoluzione della razza
133, Localizzazione degli archetipi nello sviluppo della Realtà
Il flusso dei dati dal corpo mentale a quello fisico. Cerchio Ifior, L'Uno e ...il Sentiero contemplativo
71, La virtuale trasformazione della Verità
73, Il flusso dei dati dal corpo mentale a quello fisico
83, Psicosomatismo e fantasmi mentali
97, I fantasmi vibratori e i vari corpi dell’uomo
105, Le dinamiche dei fantasmi vibratori
113, I fantasmi vibratori e i cicli della vibrazione
129, L’Uno e i Molti
99, Atlantide
103, Atmosfera vibratoria individuale e ambiente individuale
109, Atmosfera vibratoria e ambiente collettivo
123, Atmosfera vibratoria, ambiente individuale e corpo astrale
129, Chiarimenti sui concetti di atmosfera e ambiente vibratorio
139, Gli archetipi e il corpo mentale
145, I picchi vibratori del corpo astrale e del corpo mentale
163, Il ciclo della Vibrazione Prima
L’ambiente fisico, il dna e la vibrazione prima. Cerchio Ifior, L'Uno e i mol...il Sentiero contemplativo
81, Quella strana cosa che è la Verità
87, L’ambiente fisico, il Dna e la Vibrazione Prima
105, Le forme dei corpo fisico e il Grande Disegno
109, Il piano astrale
149, Il pia no mentale
69, Terra, acqua, aria, fuoco
79, L’ambiente e gli elementi dell’insegnamento
89, La discesa della Vibrazione Prima nella materia
101, Il corpo fisico e l’ambiente
117, Il Cosmo e il corpo fisico
Archetipi transitori e archetipi permanenti . Cerchio Ifior, L'Uno e i molti,...il Sentiero contemplativo
75, Introduzione
81, Le razze e la reincarnazione
87, La realtà ambivalente
93, L’archetipo come vibrazione
103, Imprinting, istinto e leggi naturali
119, Formazione e strutturazione della massa akasica delle razze
141, Archetipi transitori e archetipi permanenti
153, La catena genetica della Realtà
169, La “mutazione genetica”
65, Introduzione
67, Quesiti sulla materia
75, Il sentire e le possibilità di scelta
81, L’istinto
87, L’uomo tra piano astrale e akasico
101, Le sfumature del sentire e le scelte personali
107, Istinto, vibrazione e imprinting
123, La formazione di un Cosmo
129, Il piano astrale
145, Ricapitolazione su istinto, imprinting e scissione della massa akasica
157, Il piano mentale
175, Il piano akasico
187, Adler, Jung e l’insegnamento
205, I limiti di Adler e Jung
219, Il sentire
49, Introduzione
51, Libero arbitrio assoluto e relativo
59, Modalità di ampliamento del sentire
63, La catena genetica e l’attivazione delle sue funzioni
67, Problematiche del complesso edipico
73, Ragionare con la propria testa
77, Concezioni errate
77, Errata concezione del corpo akasico
79, Errata concezione della “libera scelta” incarnativa
80, Errata concezione dei Signori del Karma
80, Errata concezione dello Spirito Guida
82, Relazione tra bisogni evolutivi e patrimonio genetico
85, Errata concezione del concetto di variante
89, Akasico, geni e genetica
103, La materia indifferenziata dei vari piani
109, Meccanismi della fecondazione e unicità dello spermatozoo
113, I piani e i sottopiani
119, Il tappeto akasico
129, La vibrazione akasica e l’ovulo
139, Vibrazione, materia e codice vibratorio
142, Accenni sulle unità elementari
143, L’influenza dei figli sui genitori e la responsabilità dell’individuo
147, Appendice - La genetica per la scienza ufficiale
55, Introduzione
57, Relazione tra chakra e organo bersaglio dello piscosomatismo
69, Il rapporto tra medico e paziente psicosomatico
79, Psicosomatismo negativo e positivo
91, Libertà e genetica
97, Il complesso edipico
117, Il complesso edipico: il bambino, la madre e il padre
135, L’inconscio e queste riunioni
41, L’Io e l’inconscio: analogia col computer
47, L’Io e l’inconscio: conoscenza, consapevolezza e comprensione
63, Favola del rompicapo: inconscio preconscio e conscio
75, L’Io e il suo superamento
81, L’inconscio: la “censura” e il presentarsi dello psicosomatismo
95, Difesa e attacco dell’Io: corpo akasico, karma e psicosomatismo
105, La vibrazione e l’interiorità
111, Genesi dello psicosomatismo e il cammino dell’impulso relativo
117, Psicanalisi, ipnosi e psicosomatismo
123, Il simbolismo del 7
127, Chiusura del ciclo d’insegnamento
Conscio, inconscio, psicanalisi, materia, Dio, Cerchio Ifior, L'Uno e i molti...il Sentiero contemplativo
85, Introduzione
87, Incontro d’apertura del ciclo
94, La base comune di ogni religione
97, Approccio al concetto di Dio
109, L’ordine e la struttura dell’universo
117, Dalla materia a Dio,da Dio alla materia
122, Il sentire e il condizionamento
124, Il vero misticismo
129, Confronti e paralleli con alcuni pensatori
129, Spinoza
130, Plotino
132, Sant’Agostino
133, Emanatismo e creazionismo
135, Inconscio e psicoanalisi
135, Introduzione
138, L’inconscio e le azioni dell’uomo
143, L’Io e l’inconscio
147, Problematiche delle sedute psicoanalitiche
149, Es, Io e Super-Io
150, Le istanze freudiane e l’insegnamento
151, Conscio, inconscio e preconscio: approccio a una diversa concezione
Conscio, inconscio, psicanalisi, materia, Dio, Cerchio Ifior, L'Uno e i molti...
Thomas Merton, Che cos'è la contemplazione
1. il Sentiero contemplativo
Che cos’è la contemplazione, Thomas Merton
Pubblichiamo il primo capitolo del libro di Thomas Merton
"Semi di contemplazione", Garzanti. Sebbene il linguaggio e i
riferimenti
simbolici
siano
piuttosto
lontani
dai
nostri,
l'esperienza di cui Merton parla è la stessa: la contemplazione è
sguardo radicalmente nuovo sulla realtà non condizionato
dall'identità. Il lettore che fosse interessato alla nostra visione
può leggere questo breve testo.
2. La contemplazione è l’espressione più alta della vita intellettuale e
spirituale dell’uomo. È quella vita stessa, pienamente cosciente,
pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita.
È prodigio spirituale. È timore riverente, spontaneo, di fronte
al carattere sacro della vita, dell’essere. È gratitudine per il dono
della vita, della consapevolezza, dell’essere.
È chiaro intendimento che la vita e l’essere, in noi, derivano
da una Fonte invisibile, trascendente e infinitamente ricca.
La contemplazione è soprattutto consapevolezza della realtà di
questa Fonte. Essa conosce questa Fonte in modo oscuro,
inesplicabile, ma con una certezza che trascende sia la ragione, sia
la semplice fede.
La contemplazione infatti è un genere di visione spirituale alla
quale aspirano, per la loro stessa natura, la ragione e la fede,
poiché senza di essa sono destinate a restare sempre incomplete.
Tuttavia la contemplazione non è visione, perché vede «senza
vedere» e conosce «senza conoscere». È fede che penetra più in
profondità, conoscenza troppo profonda per poter essere afferrata
in immagini, in parole, o anche in concetti chiari. Essa può venire
suggerita da parole, da simboli; ma nel momento stesso in cui
tenta di descrivere ciò che conosce, la mente contemplativa
ritratta ciò che ha detto e nega ciò che ha affermato. Perché nella
contemplazione
noi
conosciamo,
per mezzo
della
«non
conoscenza», o meglio conosciamo al di là di ogni conoscenza
o «non conoscenza».
3. La poesia, la musica e l’arte hanno qualcosa in comune con
l’esperienza contemplativa. Ma la contemplazione va oltre
l’intuizione estetica, l’arte e la poesia. Anzi, va anche oltre la
filosofia e la teologia speculativa. Essa le riassume, le trascende e
le completa tutte, eppure, nel medesimo tempo, sembra in un
certo senso, soppiantarle e negarle tutte.
La contemplazione va sempre oltre la nostra conoscenza, i nostri
lumi, oltre ogni sistema, ogni spiegazione, ogni discorso, ogni
dialogo, oltre il nostro stesso essere.
Per entrare nel regno della contemplazione è necessario, in un
certo senso, morire; ma questa morte è, in realtà, l’accesso a una
vita più alta. E un morire per vivere; un morire che lascia dietro di
sé tutto ciò che conosciamo e che teniamo in gran conto, come il
vivere, il pensare, l’esperimentare, il gioire, l’essere.
E così la contemplazione sembra soppiantare e scartare ogni altra
forma di intuizione e di esperienza, sia nell'arte, sia nella filosofia,
nella teologia, nella liturgia, sia anche nella fede e nell'amore a
livello ordinario. Questo ripudio, però, non è che apparente.
La contemplazione è e dev'essere compatibile con tutte queste
cose poiché ne è il compimento più alto. Ma, nell'esperienza
effettiva della contemplazione, tutte le altre esperienze vengono
momentaneamente perdute. Esse «muoiono», per rinascere ad
un livello di vita più elevato.
In altre parole, la contemplazione si estende dovunque fino alla
conoscenza e persino all'esperienza del Dio trascendente e
inesprimibile. Essa. conosce Dio quasi venisse a contatto con Lui.
4. O meglio, Lo conosce come se avesse ricevuto il Suo tocco
invisibile... il tocco di Colui che non ha mani, ma che è pura
Realtà ed è la fonte di tutto ciò che è reale!
Perciò la contemplazione è dono improvviso di consapevolezza, è
un risveglio al Reale entro tutto ciò che è reale. È un prender viva
coscienza dell’Essere infinito che sta alla radice del nostro essere
limitato. Una consapevolezza della nostra realtà contingente
come. ricevuta, come dono di Dio, come un gratuito dono
d’amore.
Proprio questo è quel contatto vitale di cui parliamo quando
usiamo la metafora «toccato da Dio».
La contemplazione è pure risposta a un appello: un appello di
Colui che non ha voce, ma che tuttavia parla in ogni cosa che
esiste e che, soprattutto, parla nel profondo del nostro essere,
poiché noi stessi siamo Sue parole. Siamo parole intese a
corrisponderGli, a risponderGli, ad echeggiarLo e anche, in un
certo modo, a contenerLo e a manifestarLo.
La contemplazione è questa eco. È una profonda risonanza nel
nucleo più intimo del nostro spirito, dove la nostra stessa vita
perde la sua voce individuale per vibrare della maestà e della
misericordia del Nascosto e del Vivente. Egli risponde a Se stesso
in noi, e questa risposta è vita divina, è potenza creatrice divina
che rinnova ogni cosa. E noi diventiamo Sua eco, Sua risposta.
È come se, creandoci, Dio avesse posto una domanda; e,
ridestandoci alla contemplazione, Egli rispondesse a questa
5. domanda. Così l’anima contemplativa è al tempo stesso domanda
e risposta.
La vita contemplativa implica due gradi di consapevolezza: primo,
consapevolezza della domanda; secondo, consapevolezza della
risposta. Benché questi due gradi siano distinti e immensamente
diversi tra loro, pure sono coscienza di un’identica realtà.
La domanda è, essa stessa, la risposta. E noi siamo ambedue le
cose. Ma non possiamo saperlo finché non ci siamo portati al
grado superiore; ci ridestiamo non per trovare una risposta
nettamente diversa dalla domanda, ma per renderci conto che la
domanda è risposta a se stessa. E tutto ciò si riassume in un’unica
consapevolezza: non un’affermazione, ma una esperienza: «Io
sono».
La contemplazione di cui sto parlando non è filosofica. Non è la
conoscenza statica di essenze metafisiche percepite come oggetti
spirituali, immutabili ed eterni. Non è la contemplazione di idee
astratte. È la percezione religiosa di Dio, attraverso la nostra vita
in Dio, o attraverso la nostra condizione di figli di Dio, come dice
il Nuovo Testamento. «Poiché coloro che sono guidati dallo
Spirito di Dio, sono figli di Dio... lo Spirito stesso rende
testimonianza al nostro stesso spirito che noi siamo figli di Dio».
«Ma a quanti Lo accolsero diede il potere di diventare figli di
Dio…».
E così la contemplazione di cui parlo è un dono religioso e
trascendente. Non è qualche cosa che possiamo raggiungere da
soli mediante uno sforzo intellettuale o perfezionando i nostri
6. poteri naturali. Non è una forma di autoipnosi che scaturisce dal
concentrarsi sul nostro intimo essere spirituale. Non è frutto dei
nostri sforzi. È dono di Dio che, nella sua misericordia, completa
in noi l’opera nascosta e misteriosa della creazione, illuminando
le nostre menti e i nostri cuori, destando in noi la consapevolezza
che siamo parole dette nel Suo Unico Verbo, e che lo Spirito
Creatore (Creator Spiritus) abita in noi e noi in Lui; che noi siamo
«in Cristo» e che Cristo vive in noi; che la vita naturale in noi è
stata completata, elevata, trasformata e portata a compimento in
Cristo per mezzo dello Spirito Santo.
La contemplazione è consapevolezza, è coscienza e, in un certo
senso, esperienza di ciò che ogni cristiano oscuramente crede:
«Ora non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me». Perciò
la contemplazione è qualcosa di più che una semplice
considerazione di verità astratte che riguardano Dio, è qualcosa di
più della meditazione affettiva sulle cose che crediamo. È un
risveglio,
un’illuminazione,
è
comprensione
meraviglio-
samente intuitiva, per mezzo della quale l’amore acquista la
certezza dell’intervento creativo e dinamico di Dio nella nostra
vita quotidiana.
La contemplazione quindi non «scopre» soltanto un’idea chiara di
Dio, per confinarlo entro i limiti di questa idea e trattenervelo
come un prigioniero al quale essa può sempre tornare. Al
contrario, la contemplazione è da Dio trasportata nel Suo regno,
nel Suo mistero, nella Sua libertà. È una conoscenza pura,
verginale, povera di concetti, più povera ancora di ragionamenti
7. ma capace, proprio in virtù della sua povertà e della sua purezza,
di seguire il Verbo «ovunque Egli vada».
L'immagine è tratta dal sito dell'associazione italiana Thomas
Merton
www.contemplazione.it