Stage astrofisica 2010- 1. Introduzione al Sistema Solare - M.BadialiIAPS
Stage di astrofisica IASF/IFSI, 3° Edizione
Giorno 1- Lezione 1: Introduzione all'Astrofisica, Introduzione al nostro Sistema Solare; I sistemi planetari extrasolari
Stage astrofisica 2010- 1. Introduzione al Sistema Solare - M.BadialiIAPS
Stage di astrofisica IASF/IFSI, 3° Edizione
Giorno 1- Lezione 1: Introduzione all'Astrofisica, Introduzione al nostro Sistema Solare; I sistemi planetari extrasolari
Fisica dell'invisibilità. Metamateriali e tecnologie del futuro.Fausto Intilla
Con questo breve saggio sui modelli, i principi e le vecchie e nuove leggi fisiche che ruotano attorno al mondo dei metamateriali e a tutto ciò che ancora non è ben compreso nel campo della sperimentazione scientifica, l’autore completa una sorta di trilogia (Fisica dell’informazione, ultima frontiera della scienza, L’Esperimento di Afshar e Fisica dell’invisibilità) dedicata alla parte più concreta, pratica e razionale di quella che oggi viene comunemente definita come “scienza di confine”. Lo scopo è quello di dare al lettore appassionato di tematiche scientifiche sempre calde e in continua evoluzione, quell’input fondamentale per poter scegliere la propria linea di approfondimento su argomenti soggettivamente ritenuti più interessanti o meno interessanti. Si tratta dunque di un libro a carattere introduttivo, non strettamente specialistico, divulgativo e idoneo a tutti coloro che vogliano muovere i primi passi verso un campo della fisica che considerano affascinante e dunque degno almeno di uno sguardo.
Slides del seminario di presentazione del libro Rischio e Previsioni (più info su https://francescosyloslabini.info/category/books/rischio-e-previsione/ )
"a che tante facelle" dott. Davide Maino Astrofisico Milanogiuseppe peranzoni
Corso di aggiornamento presso il Michelangelo Buonarroti di Trento - 12 febraio 2007 - Direzione del corso didattica e innovazione scolastica (DIESSE Trento)
E’ da quattro secoli che l’uomo osserva il cielo attraverso telescopi, di potenza
via via crescente, fino ai colossi dei nostri giorni, e da circa ottant’anni lo
“ascolta” con quelle grandi “orecchie” chiamate radiotelescopi. Lo sviluppo di
questi strumenti ed il loro intenso uso hanno portato ad un grande numero di
scoperte; gli astri ci hanno svelato molti dei loro segreti. Le sostanze che
compongono le stelle, la loro distanza, i movimenti e la massa dei pianeti, sono
tutte cose oggi piuttosto ben note. Ma per quanto interessanti possano essere le
caratteristiche dei mondi che ci circondano, è molto più entusiasmante scoprire
se qualcuno di questi ospita una civiltà evoluta, paragonabile alla nostra.
Walter Ferreri
Osservatorio Astronomico di Torino
http://www.gravita-zero.org
Tempo e nello spazio, l'energia oggetti per visualizzare il tempo e lo spazio, la vera natura di entropia, e la falsità delle leggi della termodinamica
Ippoliti, E. Finanzimenti e ricerca. "La scoperta scientifica. Metodi e polit...Logic & Knowledge
Funding & Research
room x – villa mirafiori – via Carlo Fea 2 – rome
20 May 2015 – 15:30-18:00
Science & Philosophy Colloquia
ROARS – Returns On Academic ReSearch
WEB: HTTP://WEB.UNIROMA1.IT/LOGIC/S&P
Strength & Conditioning - Rivista N° 10
ANNO EDIZIONE: 2014
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/rivista-strength-conditioning-n-10
Promossa dalla FIPE Federazione Italiana Pesistica e dalla NSCA Italia, attingendo al meglio delle riviste edite dalla NSCA (National Strength and Conditioning Association), Strength and Conditioning nasce come punto di riferimento italiano nell’allenamento della forza muscolare e dell’allenamento sportivo.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Il World Wide Web nasce 25 anni fa al CERN, inventato per permettere lo scambio rapido di informazioni tra i fisici del laboratorio di Ginevra e quelli delle università e gli istituti di ricerca nel mondo. Quella rete, concepita allora per condividere la scienza tra gli addetti ai lavori, mette oggi a disposizione di tutti, anche a chi scienziato non è, i risultati delle ricerche e il patrimonio globale della conoscenza scientifica. Se il web permette di accedere democraticamente alla conoscenza scientifica, consente anche l’espressione altrettanto democratica della propria opinione, apparentemente senza filtri. Sulla rete hanno così trovato voce e spazio anche le teorie pseudoscientifiche più audaci, che, nel caso della fisica, spiegherebbero il funzionamento dell’universo meglio di quelle di Einstein o Feymann. Come insegnare a chi scienziato non è a distinguere le teorie squinternate dalla scienza? Possono gli scienziati comunicare i risultati del loro lavoro in un’arena in cui le opinioni sembrano contare più dei fatti? È possibile uscire (e fare uscire) dalle “camere a eco” che non fanno che confermare le proprie credenze?
"Gioca con la scienza" Notte Europea della Ricerca 2014, PadovaMarta Fais
"Gioca con la Scienza" è la dimostrazione di come si può imparare tanto con un gioco! Questo poster e le sue "Carte da Gioco" vogliono raccontare gli eventi scientifici più importanti del 2013: le carte sono le domande che permettono di procedere tra le caselle, facendo attenzione ai "buchi neri" e alle domande "trabocchetto". Un'idea brillante, che ha visto la mia partecipazione come studentessa del Master in Comunicazione delle Scienze presso l'Università di Padova, che ha suscitato l'interesse dei più curiosi, grandi e piccoli! Un vero successo durante la Notte dei Ricercatori 2014 di Padova.
Fisica dell'invisibilità. Metamateriali e tecnologie del futuro.Fausto Intilla
Con questo breve saggio sui modelli, i principi e le vecchie e nuove leggi fisiche che ruotano attorno al mondo dei metamateriali e a tutto ciò che ancora non è ben compreso nel campo della sperimentazione scientifica, l’autore completa una sorta di trilogia (Fisica dell’informazione, ultima frontiera della scienza, L’Esperimento di Afshar e Fisica dell’invisibilità) dedicata alla parte più concreta, pratica e razionale di quella che oggi viene comunemente definita come “scienza di confine”. Lo scopo è quello di dare al lettore appassionato di tematiche scientifiche sempre calde e in continua evoluzione, quell’input fondamentale per poter scegliere la propria linea di approfondimento su argomenti soggettivamente ritenuti più interessanti o meno interessanti. Si tratta dunque di un libro a carattere introduttivo, non strettamente specialistico, divulgativo e idoneo a tutti coloro che vogliano muovere i primi passi verso un campo della fisica che considerano affascinante e dunque degno almeno di uno sguardo.
Slides del seminario di presentazione del libro Rischio e Previsioni (più info su https://francescosyloslabini.info/category/books/rischio-e-previsione/ )
"a che tante facelle" dott. Davide Maino Astrofisico Milanogiuseppe peranzoni
Corso di aggiornamento presso il Michelangelo Buonarroti di Trento - 12 febraio 2007 - Direzione del corso didattica e innovazione scolastica (DIESSE Trento)
E’ da quattro secoli che l’uomo osserva il cielo attraverso telescopi, di potenza
via via crescente, fino ai colossi dei nostri giorni, e da circa ottant’anni lo
“ascolta” con quelle grandi “orecchie” chiamate radiotelescopi. Lo sviluppo di
questi strumenti ed il loro intenso uso hanno portato ad un grande numero di
scoperte; gli astri ci hanno svelato molti dei loro segreti. Le sostanze che
compongono le stelle, la loro distanza, i movimenti e la massa dei pianeti, sono
tutte cose oggi piuttosto ben note. Ma per quanto interessanti possano essere le
caratteristiche dei mondi che ci circondano, è molto più entusiasmante scoprire
se qualcuno di questi ospita una civiltà evoluta, paragonabile alla nostra.
Walter Ferreri
Osservatorio Astronomico di Torino
http://www.gravita-zero.org
Tempo e nello spazio, l'energia oggetti per visualizzare il tempo e lo spazio, la vera natura di entropia, e la falsità delle leggi della termodinamica
Ippoliti, E. Finanzimenti e ricerca. "La scoperta scientifica. Metodi e polit...Logic & Knowledge
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Strength & Conditioning - Rivista N° 10
ANNO EDIZIONE: 2014
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Promossa dalla FIPE Federazione Italiana Pesistica e dalla NSCA Italia, attingendo al meglio delle riviste edite dalla NSCA (National Strength and Conditioning Association), Strength and Conditioning nasce come punto di riferimento italiano nell’allenamento della forza muscolare e dell’allenamento sportivo.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Il World Wide Web nasce 25 anni fa al CERN, inventato per permettere lo scambio rapido di informazioni tra i fisici del laboratorio di Ginevra e quelli delle università e gli istituti di ricerca nel mondo. Quella rete, concepita allora per condividere la scienza tra gli addetti ai lavori, mette oggi a disposizione di tutti, anche a chi scienziato non è, i risultati delle ricerche e il patrimonio globale della conoscenza scientifica. Se il web permette di accedere democraticamente alla conoscenza scientifica, consente anche l’espressione altrettanto democratica della propria opinione, apparentemente senza filtri. Sulla rete hanno così trovato voce e spazio anche le teorie pseudoscientifiche più audaci, che, nel caso della fisica, spiegherebbero il funzionamento dell’universo meglio di quelle di Einstein o Feymann. Come insegnare a chi scienziato non è a distinguere le teorie squinternate dalla scienza? Possono gli scienziati comunicare i risultati del loro lavoro in un’arena in cui le opinioni sembrano contare più dei fatti? È possibile uscire (e fare uscire) dalle “camere a eco” che non fanno che confermare le proprie credenze?
"Gioca con la scienza" Notte Europea della Ricerca 2014, PadovaMarta Fais
"Gioca con la Scienza" è la dimostrazione di come si può imparare tanto con un gioco! Questo poster e le sue "Carte da Gioco" vogliono raccontare gli eventi scientifici più importanti del 2013: le carte sono le domande che permettono di procedere tra le caselle, facendo attenzione ai "buchi neri" e alle domande "trabocchetto". Un'idea brillante, che ha visto la mia partecipazione come studentessa del Master in Comunicazione delle Scienze presso l'Università di Padova, che ha suscitato l'interesse dei più curiosi, grandi e piccoli! Un vero successo durante la Notte dei Ricercatori 2014 di Padova.
Similar to Stage2011 badiali-astronomia moderna (20)
N.28 di martino-impact-and-non-impact-craters-in-eastern-sah
Stage2011 badiali-astronomia moderna
1. L’astrofisica moderna
Massimo Badiali
INAF
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica
07/02/11
Schema della lezione
1. Perché questo stage di astrofisica?
2. La ricerca scientifica è solo “interessante” o è anche “importante”?
3. In particolare, l’astrofisica è importante?
4. In che cosa l’astronomia moderna differisce dall’antica?
5. Che tipo di risposte possiamo dare agli antichi interrogativi “filosofici”
sull’universo, sulla sua natura e sul suo destino finale?
2. L’astrofisica è una parte di quella che una volta si chiamava RICERCA
FONDAMENTALE. Che cosa significa?
La definizione “ricerca fondamentale” è il risultato della distinzione
tra ricerca pura (o appunto fondamentale, o di base) e ricerca
applicata. La prima ha per unico obiettivo la conoscenza, la seconda
è orientata ad un obiettivo specifico, utilizzabile a fini pratici
(industria, medicina, servizi e tecnologie varie).
Per un non addetto ai lavori, magari sprovveduto e superficiale, tale
classificazione può dare l’impressione che la ricerca applicata sia la
sola ad essere “utile”. La sola cioè da cui si possono aspettare
benefici per la società e per i singoli.
Purtroppo proprio tale impressione ha finito col diffondersi in modo
capillare nella nostra società. Ormai ne sono permeati anche i governi,
che d’altra parte di questa società sono espressione.
3. Ciò è tanto vero che, ferma restando la distinzione tra i due tipi di
ricerca, sono cambiati i nomi con cui ciascun tipo viene definito. Non
si sente quasi più dire Ricerca Fondamentale …
Quel nome era un implicito riconoscimento del ruolo primario della
ricerca pura, svolta cioè al puro scopo di estendere la
CONOSCENZA. In altre parole, si riconosceva che senza la ricerca
fondamentale non può vivere e svilupparsi nessun’altra ricerca.
Da qualche tempo si preferisce usare un’altra definizione: RICERCA
CURIOSITY DRIVEN (mossa dalla curiosità), che invece sembra
contenere un implicito giudizio sfavorevole rispetto ad una supposta
ricerca “utile” (“TARGET DRIVEN” – motivata da un obiettivo)
Ciò rispecchia il mutato atteggiamento della società (e dei governi) nei
confronti della scienza e della cultura in genere. O meglio, nei
confronti di quella cultura che non promette un utile immediato e
commerciabile. Un atteggiamento non solo ingeneroso, ma purtroppo
anche SBAGLIATO
4. Tale mentalità è radicata nel nostro paese più che in altri paesi
sviluppati. Si pensa alle risorse per la ricerca come ad una spesa
anziché ad un investimento.
Per giunta, nel presente ambito di penuria di risorse, si pretende di
favorire i temi “più promettenti” per risultati immediati. Posizione
dovuta a ignoranza di un fatto fondamentale: quando si fa ricerca,
spesso si scoprono risultati inattesi, utilizzabili in campi assolutamente
insospettati.
In realtà la distinzione tra ricerca pura e ricerca applicata, intesa in
senso discriminatorio, è una MISTIFICAZIONE.
I due tipi di ricerca sono così strettamente connessi, che è molto più
corretto dire che esiste, da un lato, la ricerca, e dall’altro l’applicazione
della ricerca. Sono entrambe due “gambe” dello sviluppo.
È sbagliato potenziare una gamba a scapito dell’altra.
Vanno potenziate entrambe e va sviluppato il coordinamento fra le due.
Ciò che manca nel nostro paese è un circuito efficiente, fatto di
persone e strutture, capace di sviluppare l’interazione tra il mondo
della ricerca e quello della produzione e dei servizi.
5. Ma ammettiamo pure che si parli di ricerca pura e ci si chieda quale sia
la sua utilità, al di là dell’imperativo categorico di perseguire la
conoscenza (“fatti non foste a viver come bruti”). Possiamo individuare
almeno due punti essenziali
1- FORMAZIONE
La ricerca fondamentale crea il supporto e il presupposto per la
formazione delle competenze di base di scienziati, tecnologi,
ingegneri, esperti di ogni genere impegnati non solo nella ricerca, ma
anche nella didattica, nei servizi, nell’industria
2 - RICADUTE
Sempre più di frequente siamo di fronte ad esempi di risultati della
ricerca di base che vengono utilizzati, in modo assolutamente
imprevedibile ed inatteso, per realizzare prodotti commerciabili. È
quindi sbagliato orientare i finanziamenti della ricerca solo sui temi
che promettono di essere più fruttuosi.
È raro che la ricerca “trovi” ciò che ci si aspetta. Per dirla con una
battuta, la lampadina non è stata scoperta cercando di perfezionare il
funzionamento della candela.
6. Gran parte del nuovo mercato nasce da esigenze legate alla ricerca
di base e ha visto uno sviluppo che era assolutamente imprevedibile
solo trent’anni fa.
esempi
Telefono cellulare – nasce fra i fisici del CERN di Ginevra
Fotocamera digitale – nasce dallo sviluppo di microcristalli fotosensibili,
utilizzati sul piano focale di telescopi
CD – nascono come applicazione dell’ottica quantistica
INTERNET – nasce come strumento per rapido scambio di dati scientifici
tra diversi centri di ricerca.
7. Perché, in particolare, è importante anche l’ASTROFISICA?
La risposta più immediata è di natura COSMICA. L’astrofisica è la
materia che più direttamente si interessa del problema più “vasto”:
la configurazione dell’Universo, la sua natura, la sua storia, il suo
destino finale
Possiamo affidare questo concetto alle parole di un illustre fisico teorico
“Per poter valutare in modo adeguato la nostra esistenza si deve
conoscere dapprima l’arena in cui questa si svolge, ossia l’universo”
Brian Greene
(fisico teorico, uno dei padri della teoria delle superstringhe)
8. Ma, a parte questo, dobbiamo considerarla anche “utile”?
Tanto da spenderci i soldi del contribuente?
La risposta è sì, ma questo risulterà chiaro proprio svolgendo lo stage,
spiegando cioè di che cosa si occupa la moderna astrofisica. Per il
momento, è importante puntualizzare che non si spende poi molto.
Anzitutto, l’Italia spende in ricerca pubblica, in generale, meno della
metà della media europea. Riguardo all’astrofisica …
L’Istituto Nazionale di Astrofisica (7 sedi ex-CNR e 12 Osservatori
sparsi sul territorio nazionale, per un totale di 1100 persone):
costi annui in € 82 Milioni, di cui il 75% stipendi.
Meno del costo di un singolo caccia bombardiere militare (vedere Eurofighter Typhoon)
La spesa annua complessiva per la ricerca pubblica di base è intorno a 500 Mil. di
€. Ci dobbiamo preoccupare come contribuenti?
Ma almeno 12 milioni di Italiani frequentano maghi e fattucchiere per una spesa
totale annua di 5 MILIARDI di € (a privati, ovviamente: oroscopi RAI a parte)
Abbiamo un evidente problema di cultura
9. Chiarita (speriamo) questa premessa “filosofica”, possiamo smetterla di
girare attorno al tema assegnato, e affrontiamo la questione: che cos’è la
moderna astronomia? In che cosa differisce dall’astronomia dei nostri avi?
Diciamo subito che l’astronomia moderna è qualcosa di molto più vasto e
ponderoso.
Fermo restando l’obiettivo originario, e cioè osservare il cielo e
cercare di capire che cosa succede fra le stelle, vi sono punti di
sostanziale differenza.
10. Anzitutto, gli STRUMENTI DI OSSERVAZIONE sono oggi sempre più
potenti e sofisticati. Ciò permette di osservare molte più cose.
11. Vogliamo studiare non solo stelle e pianeti, ma anche nebulose, galassie,
nuclei galattici, e tutti gli oggetti strani dell’universo, luminosi e oscuri.
Inoltre, l’astronomia moderna non si limita ad osservare il cielo
Vogliamo capire “come funziona”.
12. L’universo non è stazionario. Un tempo era molto diverso da oggi, e
sarà molto diverso in futuro. Vogliamo cercare di ricostruirne la
storia e prevedere gli sviluppi futuri.
Vogliamo utilizzare tutta l’informazione che ci viene dall’universo. Non
solo la luce. Sul nostro pianeta arrivano raggi cosmici, neutrini, onde
gravitazionali. Tutti provengono dall’universo e ce ne raccontano la loro
parte di storia. La luce rappresenta comunque il veicolo più ricco
d’informazione.
Anche l’INTERPRETAZIONE di ciò che viene osservato si avvale
oggi di ben altri STRUMENTI DI ANALISI. Primo fra tutti, la
moderna FISICA. L’astronomia moderna è soprattutto
ASTROFISICA
13. L’astrofisica è strettamente connessa con la fisica fondamentale.
La spiegazione dei fenomeni che avvengono nell’universo esige la
conoscenza approfondita di tutti i suoi aspetti (citiamone solo alcuni):
-Fisica atomica e nucleare
-Fisica delle particelle elementari
-Ottica ed elettrodinamica
-Termodinamica
-Fluidodinamica
-Relatività generale
-…
Infine, l’elaborazione di modelli astrofisici sempre più complessi
diventa possibile grazie ai moderni mezzi di calcolo, in continua
evoluzione
14. ALTRI CIELI, ALTRI OCCHI
Anche se, lasciando da parte i neutrini e le onde
gravitazionali, parliamo solo di luce, …
… scopriamo che la luce visibile all’occhio umano è solo una piccola
banda del largo spettro delle onde elettromagnetiche
E che gran parte di questo spettro viene assorbito dall’atmosfera
terrestre (resta indenne la banda radio, e, a certe condizioni, la
piccola banda del visibile)
15. Ecco perché, oltre ad osservatori terrestri sempre più potenti, disposti ad
alta quota
Il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO a
Cerro Paranal (Cile) a 2635 m di quota.
4 telescopi con specchio primario di 8 metri.
16. … abbiamo bisogno di portare i nostri telescopi fuori
dell’atmosfera, nello spazio
17. Sono telescopi spesso piuttosto
strani, perché certe bande dello
spettro (es. i raggi X e gamma) non
possono essere deviate da lenti o
specchi.
18. Sulla terra, oltre ai telescopi adatti alla luce visibile, restano gli immensi
radiotelescopi: la luce radio attraversa agevolmente l’atmosfera
20. L’osservazione di un oggetto celeste non si può dire completa se non viene
compiuta nelle varie bande dello spettro elettromagnetico, confrontando
tra loro le varie immagini ottenute.
21. In tal modo l’astrofisica può fin d’ora fare luce su molti interrogativi.
L’evoluzione delle stelle, l’origine degli elementi chimici, la composizione
dell’universo, i meccanismi che operano in condizioni fisiche estreme nella
materia molto rarefatta (spazi interstellari e intergalattici) o in quella
molto densa (nane bianche, stelle di neutroni, buchi neri, nuclei galattici).
La superficie di Marte
C’è poi un campo in cui l’astronomia ha cessato di essere tale perché è
diventata esplorazione diretta dei corpi celesti. Ovviamente, quelli a noi
più vicini: i pianeti, gli asteroidi e le comete del Sistema Solare.
22. Dicevamo della stretta connessione tra l’astrofisica e la fisica
fondamentale. Essa non è a senso unico. Infatti, non solo la fisica è
supporto indispensabile all’astronomia, ma succede anche l’inverso.
L’astrofisica è sempre più un valido supporto alla fisica, specialmente alla
fisica fondamentale, sia per quanto riguarda la relatività generale
(l’estremamente grande) sia per la fisica delle alte energie e delle
particelle elementari (l’estremamente piccolo).
Come è possibile?
23. Per capire ad esempio i segreti della materia occorre costruire
acceleratori sempre più giganteschi. L’astrofisica moderna permette di
osservare acceleratori naturali enormemente più grandi che l’universo
offre spontaneamente
24. Come la materia che orbita a velocità “relativistica” (vicina a quella della
luce) attorno a una stella di neutroni o a un buco nero
25. Infine, gli strumenti dell’astrofisica moderna rappresentano una continua
sfida tecnologica, per non parlare dell’ambientazione nello spazio o
comunque in luoghi impervi come ad esempio l’Antartide. Ogni passo
produce innovazione in campi inesplorati. Questa risulta utilizzabile anche
in campi molto diversi dall’astronomia (sensoristica, robotica, diagnostica
biomedica, ecc.).
Speriamo di aver chiarito che, se si parla di astronomia moderna …
… Non si tratta solo di osservare le stelle
26. la “pura” conoscenza del cosmo può tornare utile anche per un’altra
ragione, anche se a lunghissimo termine
“I don't think the human race will survive the next
thousand years, unless we spread into space. There are
too many accidents that can befall life on a single
planet."
“Non penso che il genere umano potrà sopravvivere per i
prossimi mille anni, a meno che non colonizziamo lo spazio. Vi
sono troppi incidenti che possono accadere nella vita di un
singolo pianeta”
Stephen Hawking (fisico, cosmologo)
Sarà questa l’ultima riflessione di nostri lontani pronipoti davanti
alla Terra morente?
“Ci sono molti debiti e molte promesse non mantenute.
Noi promettemmo di far grandi cose nel futuro,
di conquistare le stelle e rendere migliore l’universo.
Invece non ci siamo riusciti.
L’uomo muore, e l’universo non saprà neppure che è scomparso.”
Lester del Rey, scrittore- Mia è la vendetta - Vengeance is mine
27. Speriamo di no. Intanto però, cerchiamo di conoscere la casa che abitiamo
Negli ultimi cento anni abbiamo imparato molto di più sulle origini
dell’universo, sulla sua età e sul suo divenire, che non nel resto dell’intera
storia umana. Alcuni quesiti esistenziali sulla causa e sullo scopo della sua
esistenza (e della nostra stessa presenza) sono destinati a restare senza
risposta, perché esulano dal campo dell’indagine scientifica. Essi
appartengono più al sentire che al conoscere.
Tuttavia la conoscenza può conferire al nostro sentire una maggiore
consapevolezza. Come se contemplassimo lo stesso mistero avendo a
disposizione più luce.