Mentre con l'Amperometro misuriamo l'intensità di corrente che passa in un certo istante in un conduttore elettrico, con il Voltmetro misuriamo la differenza di potenziale tra due punti.
La terza forza fisica che si interpone tra le due è la resistenza che si misura in Ohm (Ω). La formula fondamentale che lega queste tre forze è la Legge di Ohm.
"La resistenza di un resistore" lo si indica convenzionalmente con delle fascette colorate la cui combinazione determina un valore numerico ed una tolleranza.
Un circuito può essere composto da più resistori collegati in serie o in parallelo, ma è possibile calcolarne facilmente il valore equivalente
De belangrijkste eigenschappen van deze DC magneet motoren zijn :
- Magnetisch veld door permanent magneten
- Cilindrische constructie zonder ventilator
- Beschikbaar in 6 diameters : diameter 42, 52, 65, 81, 104 en 112 mm
- Laagspanning , 12 of 24 Vdc
- Vermogen van 30 tot 800 Watt S2
- Hoog opstart koppel
- Compact met hoog vermogen en koppel
- Modulaire combinaties mogelijk met wormwiel, planetair
Opties, encoders, en DC motor controls
Drivetecno is leverancier van deze motoren.
Kijk voor meer informatie op: http://www.drivetecno.nl/producten/permanent-magneet-dc-motoren/
Configurazioni Circuitali dei Transistor Ed.11Pasquale Alba
Rassegna sintetica delle principali configurazioni circuitali dei transistori e delle classi di funzionamento. Modelli semplificati a B.F. senza parametri parassiti.
Mentre con l'Amperometro misuriamo l'intensità di corrente che passa in un certo istante in un conduttore elettrico, con il Voltmetro misuriamo la differenza di potenziale tra due punti.
La terza forza fisica che si interpone tra le due è la resistenza che si misura in Ohm (Ω). La formula fondamentale che lega queste tre forze è la Legge di Ohm.
"La resistenza di un resistore" lo si indica convenzionalmente con delle fascette colorate la cui combinazione determina un valore numerico ed una tolleranza.
Un circuito può essere composto da più resistori collegati in serie o in parallelo, ma è possibile calcolarne facilmente il valore equivalente
De belangrijkste eigenschappen van deze DC magneet motoren zijn :
- Magnetisch veld door permanent magneten
- Cilindrische constructie zonder ventilator
- Beschikbaar in 6 diameters : diameter 42, 52, 65, 81, 104 en 112 mm
- Laagspanning , 12 of 24 Vdc
- Vermogen van 30 tot 800 Watt S2
- Hoog opstart koppel
- Compact met hoog vermogen en koppel
- Modulaire combinaties mogelijk met wormwiel, planetair
Opties, encoders, en DC motor controls
Drivetecno is leverancier van deze motoren.
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Configurazioni Circuitali dei Transistor Ed.11Pasquale Alba
Rassegna sintetica delle principali configurazioni circuitali dei transistori e delle classi di funzionamento. Modelli semplificati a B.F. senza parametri parassiti.
Monitoraggio delle reti. Risultati di un caso studio - Carla Sanna Sardegna Ricerche
La presentazione di Carla Sanna nel corso dell'evento "Progetto Cluster Energie Rinnovabili" che si è tenuto il 13 febbraio 2015 a Macchiareddu (CA) nella sede di Sardegna Ricerche. Il workshop è stato organizzato per illustrare i primi risultati del Progetto Cluster Energie Rinnovabili.
Questo lavoro di tesi si propone di individuare, studiare e realizzare un dispositivo da applicare alle sorgenti magnetron-sputtering per aumentare la velocità delle deposizioni di film sottili. Le prove di deposizione sono state fatte utilizzando il niobio inquanto il dispositivo studiato potrebbe venire applicato alla deposizione di questo metallo superconduttore all’interno di cavità acceleratrici in radiofrequenza per acceleratori di particelle. Il problema che ci si è proposti di risolvere è quello di aumentare l’efficienza di ionizzazione del plasma da parte degli elettroni prodotti da una scarica elettrica in vuoto del tipo glow discharge. In una sorgente a diodo gli elettroni vengono persi perché assorbiti dall’anodo. In un magnetron gli stessi elettroni vengono fatti spiralizzare attorno alle linee di campo magnetico e compiendo un percorso più lungo per arrivare all’anodo effettuano un numero maggiore di collisioni ionizzanti.
Varie scuole di pensiero puntano ad aumentare l’efficienza di ionizzazione utilizzando differenti soluzioni (per esempio coupling del plasma induttivo con una sorgente a mircoonde, ECR), nel nostro caso sono state sviluppate delle sorgenti “extra” di elettroni chiamate Hollow Cathode da affiancare ai magnetron in modo da aumentare il numero di elettroni utili per la ionizzazione.
Recentemente la realizzazione di sorgenti magnetron-sputtering compatte, semplici e poco costose ha esteso l’utilizzo delle tecniche di deposizione di film sottili anche al settore low-tech come per esempio quello dei ricoprimenti decorativi oppure protettivi per il packaging nell’industria alimentare. Questo lavoro di tesi quindi, proponendosi di velocizzare la produzione di film sottili e di migliorarne la qualità, si inserisce in un contesto industriale di grande attualità
4. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback 06/06/09 Stefano Fabiani SCHEMATICO PWM sta per Pulse Width Modulator e fa parte del circuito di retroazione per il controllo della stabilità della tensione V o . Q 1 Controller PWM V 0 V DC C 1 R L D 1
5. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback Ip Ton Mosfet Q1 va ON Ip = ((V DC – V DS ) x Ton) / Lp Si immagazzina Energia nel Trasformatore e = 1/2 x Lp x Ip 2 Diodo interdetto Is = 0 06/06/09 Stefano Fabiani Q 1 Controller PWM V 0 V DC C 1 R L D 1
6. Principio di funzionamento di un convertirore Flyback Forme D’onda 06/06/09 Stefano Fabiani Ton Ip Is t t
7. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback Ip = 0 Toff Mosfet Q1 va OFF Il trasformatore tenta per sua natura di mantenere il flusso di corrente e la tensione ai capi della bobina si inverte di segno Trasmissione di Energia Is = ((Vs+V D1 )xToff) / Ls Diodo in conduzione C 1 in carica 06/06/09 Stefano Fabiani Q 1 Controller PWM V 0 V DC C 1 R L D 1
8. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback Forme D’onda 06/06/09 Stefano Fabiani Ton Ip Is t t Toff
9. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback Poiché la potenza è l’energia trasferita per il tempo necessario a trasferirla avremo 06/06/09 Stefano Fabiani
10. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback In definitiva la Tensione di Uscita in rapporto alla Tensione di ingresso, per un rendimento dell’ 80%, sarà data da: IL LOOP DI FEEDBACK MANTIENE COSTANTE LA TENSIONE DI USCITA MANTENENDO COSTANTE IL PRODOTTO Vdc x Ton 06/06/09 Stefano Fabiani
11. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback SE LA CORRENTE AL SECONDARIO DECADE A 0 PRIMA CHE IL MOSFET RICOMINCI A CONDURRE, IL CIRCUITO LAVORA IN MODO DISCONTINUO 06/06/09 Stefano Fabiani T Ton Ip Is t t Toff Tdead
12. Principio di funzionamento di un convertitore Flyback SE LA CORRENTE AL SECONDARIO NON DECADE A 0 PRIMA CHE IL MOSFET RICOMINCI A CONDURRE, IL CIRCUITO LAVORA IN MODO CONTINUO 06/06/09 Stefano Fabiani T Ton Ip Is t t Toff
13. Differenze tra DCM e CCM Il Discontinous Mode risponde più rapidamente ai cambiamenti della tensione di ingresso e della corrente al carico. VANTAGGIO PER I DCM Il picchi di corrente nel Discontinous Mode sono più alti di quelli del Continous Mode. SVANTAGGIO PER I DCM Le correnti RMS del Discontinous Mode sono più grandi rispetto a quelle di un Continous Mode. SVANTAGGIO PER I DCM Il Modo Discontinuo ha meno problemi di Loop di Stabilizzazione di quello continuo VANTAGGIO PER I DCM 06/06/09 Stefano Fabiani
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16. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Definizione di induttanza dispersa Quantità del flusso generato dal primario che non è raccolto dal secondario (flusso disperso). L'entità di questa parte dipende principalmente dalla bontà di costruzione del trasformatore. 06/06/09 Stefano Fabiani PRIMARY SECONDARY Flusso mutuo Flusso disperso
17. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Quando un flusso o parte di esso non viene utilizzato, il flusso disperso fa nascere negli avvolgimenti delle induttanze che non partecipano all' accoppiamento e che perciò risultano in serie a ciascun avvolgimento. Induttanza dispersa relativa al primario 06/06/09 Stefano Fabiani L d L P L S R S R P R L
20. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Ns Np Ns Np b 1 b 2 c Supponiamo di avere la seguente costruzione di un trasformatore 06/06/09 Stefano Fabiani a
21. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Sperimentalmente l’Induttanza dispersa dipende dalla seguente formula: 06/06/09 Stefano Fabiani
22. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Dividendo l’avvolgimento primario si avrà la seguente costruzione del trasformatore b 3 a b 2 Np/2 Ns Np/2 Np/2 Ns Np/2 06/06/09 Stefano Fabiani
23. INDUTTANZA DISPERSA in un FLYBACK Sperimentalmente, in questo caso, l’Induttanza dispersa dipende invece dalla seguente formula: 06/06/09 Stefano Fabiani
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26. SIMULAZIONE IN PSPICE CON UNA Ld = 5% di Lp=1.2mH 06/06/09 Stefano Fabiani INDUTTANZA DISPERSA IN UN FLYBACK
27. SIMULAZIONE IN PSPICE CON UNA Ld = 1% di Lp=1.2mH 06/06/09 Stefano Fabiani INDUTTANZA DISPERSA IN UN FLYBACK
28. 06/06/09 Stefano Fabiani CAPACITA’ PARASSITA in un FLYBACK Definizione di capacità parassita Una capacità parassita è quella capacità (condensatore a costante distribuita) che si genera nella costruzione di qualsiasi tipo di apparato e di componente elettronico. Accade che tra le spire affiancate di un avvolgimento o di un semplice link di poche spire si crei, per ragioni costruttive, una capacità.
29. Visualizzazione della Capacità parassita in un trasformatore L d L P L S R S R P R L 06/06/09 Stefano Fabiani CAPACITA’ PARASSITA in un FLYBACK C p
33. 06/06/09 Stefano Fabiani CAPACITA’ PARASSITA in un FLYBACK Strato 1 Strato N SOLUZIONE COSTRUTTIVA A NIDO D’APE
34. 06/06/09 Stefano Fabiani CAPACITA’ PARASSITA in un FLYBACK VANTAGGI Si evitano fenomeni di interferenza sulle correnti e sulla Vdrain Oscillazione sulla Ip
35. 06/06/09 Stefano Fabiani CAPACITA’ PARASSITA in un FLYBACK Oscillazione sulla Ip quasi assente Anche Ld è OK