Anni fa ho avuto la fortuna di partecipare ad un corso di management dove tra i formatori c'era John Kirwan - ex giocatore di Rugby neozelandese e per anni allenatore della nazionale italiana. Confesso che non conoscevo per nulla questo sport e soprattutto non ne conoscevo le regole ferree soprattutto legate al tema del rispetto dell'avversario. Conoscer John è stato certamente illuminante rispetto ad alcuni elementi essenziali che deve avere un buon capo e leader: 1. deve saper far rispettare le regole e non solo perchè vive le violazioni come il mettere in dubbio la sua autorità, ma soprattutto perchè ogni violazione è una mancanza di rispetto nei confronti dei compagni/colleghi che le rispettano 2. deve trasmettere il rispetto dell'avversario. Infatti per quanto in campo ognuno miri a raggiungere il massimo risultato, questo non può avvenire se l'avversario è in difficoltà o svantaggio. Sarebbe come vincere approfittandosi di un momento di debolezza. Ecco perchè i giocatori possono anche bloccarsi reciprocamente, ma se un avversario rimane a terra si fermano tutti. Ma non finisce qui... il rugby, infatti è un gioco ideale di squadra in cui prevale il gruppo rispetto al divismo del singolo, il rugby vanta molti valori antitetici al calcio. Ognuno dei quindici giocatori deve interpretare al meglio il suo ruolo, fino al risultato finale di portare il pallone oltre la mèta. La partita è come una battaglia, fatta di colpi duri e un giocatore non uscirebbe mai dal campo senza aver dato il meglio di sè e senza aver contrastato e reso quanto mai difficile la vita sul campo ai suoi avversari. Questi sono solo alcuni degli elementi che rendono il Rugby uno sport pregno di significati anche per la vita aziendale, primo fra tutti il modello del project management.