L’indagine a supporto della campagna “Anche le parole possono uccidere” è stata realizzata da SWG nell’ottobre 2014 attraverso una rilevazione demoscopica con metodo CAWI, su un campione di 706 italiani maggiorenni.
La campagna sarà veicolata in forma di locandine in oltre 10mila parrocchie, oratori e scuole. ‘Le parole possono uccidere’ vuole essere la prima iniziativa di altre, raccolte sotto il concept #migliorisipuò, con l’obiettivo di promuovere una comunicazione sociale di qualità, che possa affrontare nel tempo temi di rilevanza pubblica e per promuovere una nuova cultura e sensibilità sociale, stimolando il cambiamento.
Settima giornata italiana della statistica: iniziative sul territorio
I Millennials: statistiche per l’Europa di domani
Napoli, 23 ottobre 2017
Biblioteca Nazionale di Napoli Sala Rari
piazza del Plebiscito, 1
seminario #iosonobellissima "Giornalismi e sessismi: un problema di linguaggi...Loredana De Vitis
Le slide dell'intervento di Lorenzo Gasparrini, presentate nel corso del seminario "Giornalismi e sessismi: un problema di linguaggio e competenze". Il seminario è stato promosso e organizzato dall'associazione "Io sono bellissima" e si è svolto a Lecce il 18 ottobre 2014.
Le organizzazioni giornalistiche sono tenute a svolgere un ruolo decisivo nella trasmissione di notizie precise e di qualità
all’interno della società.
È una compito divenuto ancora più difficile a causa della grande quantità di falsi, informazioni errate e altri tipi di contenuti imprecisi che circolano costantemente tra le piattaforme digitali.
E i giornalisti oggi hanno l’obbligo – e l’opportunità – di setacciare la massa di contenuti che vengono creati e condivisi per separare il vero dal falso e per aiutare la diffusione della verità.
Noi e l'Islam (Discorso di S. Ambrogio - Milano, 6.12.1990)Raffaele Nappi
Anche se i musulmani nel mondo sono oggi diversi per origine etnica e correnti religiose interne e sono cittadini di diversi Stati indipendenti, rimane però vero che la fede musulmana è di per se stessa un universalismo che oltrepassa le frontiere e rimane sensibile a grandi appelli al ritorno alle origini, così come avviene oggi nei movimenti fondamentalisti. Se non è facile parlare di islam in generale, in conseguenza della storia molto complessa e ricca di questa religione, più difficile ancora è definire il fenomeno dell'islam tra noi, dell'islam in Europa.
Effectiveness is often referred to as doing the right thing, while efficiency is doing things right. Effectiveness is an external measure of process output or quality.
Santificare la festa - Intervento del card. O'Malley al Family 2012Raffaele Nappi
"Essere un fedele discepolo di Gesu’ Cristo nella Chiesa Cattolica e’ molto di piu’ che un viaggio immaginario. E’un modo di vivere insieme; la persona intera e’ coinvolta nel processo. L’educazione a questo cammino deve essere percio’esperienziale, personale, coinvolgente e vivificante. Impariamo ad essere discepoli come impariamo una lingua, cioe’ facendo parte di una comunita’ che parla quella lingua. I giovani cattolici devono essere guidati dalla fede di chi e’ intorno, coetanei o adulti cattolici che stanno facendo lo stesso cammino."
Settima giornata italiana della statistica: iniziative sul territorio
I Millennials: statistiche per l’Europa di domani
Napoli, 23 ottobre 2017
Biblioteca Nazionale di Napoli Sala Rari
piazza del Plebiscito, 1
seminario #iosonobellissima "Giornalismi e sessismi: un problema di linguaggi...Loredana De Vitis
Le slide dell'intervento di Lorenzo Gasparrini, presentate nel corso del seminario "Giornalismi e sessismi: un problema di linguaggio e competenze". Il seminario è stato promosso e organizzato dall'associazione "Io sono bellissima" e si è svolto a Lecce il 18 ottobre 2014.
Le organizzazioni giornalistiche sono tenute a svolgere un ruolo decisivo nella trasmissione di notizie precise e di qualità
all’interno della società.
È una compito divenuto ancora più difficile a causa della grande quantità di falsi, informazioni errate e altri tipi di contenuti imprecisi che circolano costantemente tra le piattaforme digitali.
E i giornalisti oggi hanno l’obbligo – e l’opportunità – di setacciare la massa di contenuti che vengono creati e condivisi per separare il vero dal falso e per aiutare la diffusione della verità.
Noi e l'Islam (Discorso di S. Ambrogio - Milano, 6.12.1990)Raffaele Nappi
Anche se i musulmani nel mondo sono oggi diversi per origine etnica e correnti religiose interne e sono cittadini di diversi Stati indipendenti, rimane però vero che la fede musulmana è di per se stessa un universalismo che oltrepassa le frontiere e rimane sensibile a grandi appelli al ritorno alle origini, così come avviene oggi nei movimenti fondamentalisti. Se non è facile parlare di islam in generale, in conseguenza della storia molto complessa e ricca di questa religione, più difficile ancora è definire il fenomeno dell'islam tra noi, dell'islam in Europa.
Effectiveness is often referred to as doing the right thing, while efficiency is doing things right. Effectiveness is an external measure of process output or quality.
Santificare la festa - Intervento del card. O'Malley al Family 2012Raffaele Nappi
"Essere un fedele discepolo di Gesu’ Cristo nella Chiesa Cattolica e’ molto di piu’ che un viaggio immaginario. E’un modo di vivere insieme; la persona intera e’ coinvolta nel processo. L’educazione a questo cammino deve essere percio’esperienziale, personale, coinvolgente e vivificante. Impariamo ad essere discepoli come impariamo una lingua, cioe’ facendo parte di una comunita’ che parla quella lingua. I giovani cattolici devono essere guidati dalla fede di chi e’ intorno, coetanei o adulti cattolici che stanno facendo lo stesso cammino."
Sondaggio Comunione Ai Divorziati Dic.2009guest00e5d2
“La Comunione ai divorziati”
Il 75% degli italiani, secondo un sondaggio realizzato per il quotidiano "Il Clandestino" da Barometro/Coesis, pari a 45 milioni di persone, e' favorevole ad allargare la comunione anche ai divorziati. I "molto favorevoli" sono pari al 44% (27 mln), e la loro e' la risposta con la piu' elevata frequenza. Solo l'8% dei rispondenti e' "per nulla" favorevole alla Comunione dei divorziati.
Il consenso alla Comunione ai divorziati cresce all'82% tra coloro che non vanno alla Messa, come se volesse indicare un argomento particolarmente "sensibile" per questo gruppo di persone. Tra i praticanti non assidui e' favorevole il 79%, mentre la quota scende al 70% tra i credenti assidui.
Stereotipi della immigrazione: Percezione interculturalecamanuel
L'articolo si propone di analizzare in maniera semplice, quali meccaniche psicologiche agiscono nell'approcciarsi con nuove culture o identità diverse dal quotidiano e tradizionale vivere.
Settima giornata italiana della statistica: iniziative sul territorio
I Millennials: statistiche per l’Europa di domani
Napoli, 23 ottobre 2017
Biblioteca Nazionale di Napoli Sala Rari
P.zza del Plebiscito, 1
L'adolescente oggi: la crisi, la ricerca di certezze, le statistiche sulla vita sessuale nel nostro Paese e i rischi che si possono correre; infine, delle possibili linee guida per i genitori!
Nel 2008 l'Associazione Airt, per la ricerca sulla Timidezza e le Fobie Sociali, ha condotto la presente ricerca presso il Liceo Classico Rinaldini di Ancona. La ricerca è stata presentata al Convegno del 22 Novembre 2008, organizzato dalla stessa Airt, dal titolo LA RELAZIONE FAMILIARE DIFFICILE. Presentata dal Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta - Ancona.
Quanti italiano usano il web i social? Chi sono gli analfabeti funzionali? La nostra soglia di attenzione è capace di analizzare la complessità? Ma sopratutto come le fake news funzionano e come possiamo riconoscerle e arginarle?
Mercoledì 9 Ottobre lo SPI CGIL di Ravenna mi ha chiamato per parlare di fake news e social network, una utile guida per capire il fenomeno con dei dati utili.
Linkedin www.linkedin.com/in/deluciadario/
Wikipedia, siti dedicati alla sessualità, blog, chat, forum sono oggi le fonti dalle quali i giovani attingono informazioni su tutto ciò che riguarda la sessualità e che vanno a costituire i cardini portanti della loro educazione sessuale.
A fronte del muro di silenzio che si frappone tra gli adulti e i ragazzi, il web rappresenta una vera e propria scappatoia alla loro curiosità inerente il sesso.
Di recente, Crema è salita alla ribalta per le controversie legate alla presenza di profughi in una struttura diocesana e per la lettera scritta al riguardo dal vescovo Oscar Cantoni. Per completare il quadro di questa realtà, vale la pena di leggere la lettera di uno degli ospiti della casa di accoglienza della Caritas.
Leonardo è uno degli ospiti della casa di accoglienza Giovanni Paolo II, ai Sabbioni. Pochi giorni fa ha raccolto i suoi pensieri in una lettera (qui il testo integrale), in cui racconta la sua “vera presa di coscienza”: il momento in cui presso la struttura di via Toffetti sono arrivati i profughi e rifugiati sbarcati a Lampedusa. “Voglio riportare l’esperienza di un egiziano con cui condivisi in seguito la stanza – scrive Leonardo – un sedicenne, di religione cristiano-ortodossa”.
I prodotti Herbalife sono noti per la loro qualità ed efficacia. Per mantenere la nostra posizione di leader nel mondo nel campo della nutrizione, continuiamo a realizzare prodotti innovativi e formulati scientificamente in conformità con le normative più rigorose in materia di ricerca, sviluppo e produzione.
Per una consulenza nutrizionale con relativa valutazione del benessere, o semplicemente per ricevere ulteriori chiarimenti sul tema, il contatto mail è: cristina.saponaro@gmail.com
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Il consenso alla Comunione ai divorziati cresce all'82% tra coloro che non vanno alla Messa, come se volesse indicare un argomento particolarmente "sensibile" per questo gruppo di persone. Tra i praticanti non assidui e' favorevole il 79%, mentre la quota scende al 70% tra i credenti assidui.
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Napoli, 23 ottobre 2017
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P.zza del Plebiscito, 1
L'adolescente oggi: la crisi, la ricerca di certezze, le statistiche sulla vita sessuale nel nostro Paese e i rischi che si possono correre; infine, delle possibili linee guida per i genitori!
Nel 2008 l'Associazione Airt, per la ricerca sulla Timidezza e le Fobie Sociali, ha condotto la presente ricerca presso il Liceo Classico Rinaldini di Ancona. La ricerca è stata presentata al Convegno del 22 Novembre 2008, organizzato dalla stessa Airt, dal titolo LA RELAZIONE FAMILIARE DIFFICILE. Presentata dal Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta - Ancona.
Quanti italiano usano il web i social? Chi sono gli analfabeti funzionali? La nostra soglia di attenzione è capace di analizzare la complessità? Ma sopratutto come le fake news funzionano e come possiamo riconoscerle e arginarle?
Mercoledì 9 Ottobre lo SPI CGIL di Ravenna mi ha chiamato per parlare di fake news e social network, una utile guida per capire il fenomeno con dei dati utili.
Linkedin www.linkedin.com/in/deluciadario/
Wikipedia, siti dedicati alla sessualità, blog, chat, forum sono oggi le fonti dalle quali i giovani attingono informazioni su tutto ciò che riguarda la sessualità e che vanno a costituire i cardini portanti della loro educazione sessuale.
A fronte del muro di silenzio che si frappone tra gli adulti e i ragazzi, il web rappresenta una vera e propria scappatoia alla loro curiosità inerente il sesso.
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Di recente, Crema è salita alla ribalta per le controversie legate alla presenza di profughi in una struttura diocesana e per la lettera scritta al riguardo dal vescovo Oscar Cantoni. Per completare il quadro di questa realtà, vale la pena di leggere la lettera di uno degli ospiti della casa di accoglienza della Caritas.
Leonardo è uno degli ospiti della casa di accoglienza Giovanni Paolo II, ai Sabbioni. Pochi giorni fa ha raccolto i suoi pensieri in una lettera (qui il testo integrale), in cui racconta la sua “vera presa di coscienza”: il momento in cui presso la struttura di via Toffetti sono arrivati i profughi e rifugiati sbarcati a Lampedusa. “Voglio riportare l’esperienza di un egiziano con cui condivisi in seguito la stanza – scrive Leonardo – un sedicenne, di religione cristiano-ortodossa”.
I prodotti Herbalife sono noti per la loro qualità ed efficacia. Per mantenere la nostra posizione di leader nel mondo nel campo della nutrizione, continuiamo a realizzare prodotti innovativi e formulati scientificamente in conformità con le normative più rigorose in materia di ricerca, sviluppo e produzione.
Per una consulenza nutrizionale con relativa valutazione del benessere, o semplicemente per ricevere ulteriori chiarimenti sul tema, il contatto mail è: cristina.saponaro@gmail.com
I doni dello spirito santo - Udienze di papa FrancescoRaffaele Nappi
Raccolta dei testi delle udienze generali di papa Francesco dal 9 aprile al 11 giugno 2014, riguardanti le catechesi sui doni dello Spirito Santo
Un ringraziamento a CATECHISTI 2.0
http://www.catechistaduepuntozero.it/
«Venite a vedere questo spettacolo» Milano piazza Duomo, 8 maggio 2014 ore 21Raffaele Nappi
Musica, teatro, danza, testimonianze e preghiere si uniranno per dare vita a un moderno sacro dramma nel cuore di Milano. Un grande evento di arte e di fede con la partecipazione dell 'Arcivescovo, cardinale Angelo Scola e animato da protagonisti della cultura e dello spettacolo.
Giovedì 8 maggio alle ore 21, in piazza Duomo, andrà in scena “Venite a vedere questo spettacolo”. Sul palco montato sul sagrato della Cattedrale, diretti dalla regia di Andrea Chiodi, si alterneranno il critico d 'arte Philippe Daverio, lo scrittore Luca Doninelli, gli attori Massimo Popolizio, Pamela Villoresi e Giacomo Poretti, il cantautore Davide Van de Sfroos , il tenore Vittorio Grigòlo e il busker Marco Sbarbati. E poi ancora l 'orchestra giovanile Futurorchestra e il coro Song voluti da Claudio Abbado. Gemma Capra Calabresi, intervistata dal giornalista Michele Brambilla, porterà la sua testimonianza di fede e perdono.
Questo è il nostro Ideale: Gesù crocefisso e abbandonato in noi e fuori di noi, nel mondo intero, da sollevare e confortare.
La nostra piccola esperienza ci dice che non c’è vita cristiana se non in coloro che si consacrano alla croce, perché la nostra esperienza non è che una delle innumerevoli attuazioni della parola di Gesù: "Chi vuol venire... prenda la sua croce e mi segua".
-- Chiara Lubich - Movimento dei Focolari.
La povertà oggi: sintomo, metodo, profeziaRaffaele Nappi
di Chiara Giaccardi
Custodire e coltivare i beni di comunità
Superare la frammentazione e la passività, produrre 'valore contestuale': rimettere in relazione moneta, servizi, legami, significati.
Valorizzare elementi di 'capacitazione', attivare riconoscimento e partecipazione.
Ripensare il welfare uscendo da impasse pubblico/privato per un
modello a tre pilastri: pubblico, privato e civile. Potenziare il civile
come luogo di apporto contributivo (per fronteggiare i nuovi bisogni,
vedi rapporto Caritas)
Prime riflessioni dai questionari del Sinodo sulla famigliaRaffaele Nappi
Articolo di M.E. Gandolfi dalla rivista: "Il Regno"
Caro papa Francesco, grazie! Si potrebbe sintetizzare così il sentimento
generale e condiviso di chi ha deciso di rispondere al questionario preparatorio per il Sinodo straordinario sulla famiglia che si celebrerà nel
prossimo ottobre, e di farlo avere alla Segreteria vaticana tramite la nostra rivista, che ha lanciato ai lettori l’iniziativa chiamandola «Aiuta il papa ad ascoltare la Chiesa».
La recezione del concilio vaticano ii nei movimenti ecclesialiRaffaele Nappi
di Miguel Delgado Galindo
Sottosegretario del Pontificio
Consiglio per i Laici
---------------------------
Durante il Pontificio Consiglio
per i Laici nel 2008, Benedetto XVI
pronunciò queste parole:
«I movimenti ecclesiali e le nuove
comunità sono una delle novità più
importanti suscitate dallo Spirito Santo
nella Chiesa per l’attuazione del Concilio
Vaticano II. Si diffusero proprio a ridosso
dell’assise conciliare, soprattutto negli
anni immediatamente successivi, in
un periodo carico di entusiasmanti
promesse, ma segnato anche da difficili
prove. Paolo VI e Giovanni
Paolo II seppero accogliere e
discernere, incoraggiare e promuovere
l’imprevista irruzione delle nuove realtà
laicali che, in forme varie e sorprendenti,
ridonavano vitalità, fede e speranza a
tutta la Chiesa»
Alcune pagine su Chiara Amirante estratte dal numero di gennaio della rivista: "Credere" ed il primo capitolo del libro: "E gioia Sia" con prefazione di Lorella Cuccarini.
Quando si cade nell’abisso della disperazione è possibile risorgere a vita nuova e credere ancora nel futuro? Chiara Amirante – da vent’anni in prima linea con la comunità “Nuovi Orizzonti” per aiutare giovani e persone che vivono disagi di ogni genere – ne è convinta: nella sua lotta quotidiana a sostegno di chi soffre, ha incontrato ragazzi sbandati, alcolisti, barboni, disoccupati, manager affermati ma infelici, e tante persone impaurite e sole, che patiscono il peso di una società[...]
Quando si cade nell’abisso della disperazione è possibile risorgere a vita nuova e credere ancora nel futuro? Chiara Amirante – da vent’anni in prima linea con la comunità “Nuovi Orizzonti” per aiutare giovani e persone che vivono disagi di ogni genere – ne è convinta: nella sua lotta quotidiana a sostegno di chi soffre, ha incontrato ragazzi sbandati, alcolisti, barboni, disoccupati, manager affermati ma infelici, e tante persone impaurite e sole, che patiscono il peso di una società disumanizzata che ha smarrito la preziosità delle relazioni autentiche. Molti di loro sono riusciti a cambiare vita e a rinascere.In questo dialogo diretto e interlocutorio con il lettore – ricco di condivisioni personali – l’autrice invita a intraprendere un percorso di crescita interiore per vincere le proprie paure, le assuefazioni a droghe e sostanze, le tante forme nocive di dipendenza dal giudizio altrui, le sfide quotidiane che impone la crisi economica e culturale del nostro Paese e dell’intero Occidente.In ognuno di noi c’è un potenziale inespresso – ci confida Chiara – e la felicità dipende da come decidiamo di utilizzarlo per non fuggire di fronte a tutto ciò che di doloroso e meraviglioso la vita ci regala.
Quando si ha l'opportunità di accorgersi veramente del valore assoluto di un figlio, difficilmente si riesce a dimenticare il valore di ogni persona.
Quando si ha la possibilità di vivere l'alleanza con Dio, il far coppia con Lui, allora si riconosce ogni vita umana, e non solo quella dei nostri familiari, come scaturita dal progetto di Dio: «Domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, ad ognuno di suo fratello» (Gn 9,5).
Ogni persona viene affidata da Dio non solo ai propri genitori, ma anche alla paternità spirituale di tutti coloro che avranno modo di entrare in contatto con lei.
Coloro che incontro nella mia vita mi sono affidate. Le persone con cui ho l’occasione di stabilire relazioni, Dio vuole che le consideri in un certo senso «miei figli».
E non solo coloro che per la giovane età potrebbero essere veramente figli, ma anche chi è coetaneo o addirittura anziano, bisognoso però della nostra paternità spirituale per crescere nella sua pienezza di figli di Dio.
(da "La fecondità degli sposi oltre la fertilità", di Renzo Bonetti, ed. San Paolo)
Il decalogo nella catechesi: perché puntare sui dieci comandamenti?Raffaele Nappi
Qual è il primo comandamento? Quello dell’idolatria! Siamo idolatri perché cerchiamo la vita (quindi divinizziamo) esagerando l’importanza di cose e persone che non ci possono dare quello che chiediamo. Questo è fonte di infelicità per noi e di violenza e incomunicabilità nelle relazioni con gli altri. Per tutti gli altri comandamenti si procede con lo stesso tono: si scavalca l’interpretazione semplificata (pur vera) del comandamento di Dio e ne si annuncia il significato profondo, spesso sorprendente. Il secondo comandamento non è solo la proibizione di bestemmiare, è un invito a invocare il nome di Dio con verità, ad entrare in rapporto totalizzante con Lui. Il terzo comandamento non è solo l’imperativo di andare a messa la domenica, ma l’annuncio che esiste il vero riposo che non dipende dalle circostanze favorevoli ma dall’amare e conoscere la volontà di Dio. Il quarto comandamento non impone di credere che i genitori hanno sempre ragione ma l’annuncio che esiste una Paternità divina che dà senso e dignità ad ogni paternità terrena.
Il quinto comandamento è la descrizione dell’essenza di una nuova vita, descrive quali sono gli atti tipici di questa nuova natura: gli atti dell’amore. Non uccidere quindi non si riferisce solo al togliere la vita fisica ma, secondo l’esegesi di Gesù, a quel santo debito di amore che tutti abbiamo nei confronti di tutti, compresi i nostri nemici. Poi il decalogo insegna come questo amore si concretizza: si tratta di amare con il corpo (sesto comandamento) e di amare con beni (settimo comandamento). L’ottavo comandamento invita, in questa prospettiva, a considerare in modo più completo ed esistenziale il problema della verità: non si tratta solo di dire la verità ma di essere veri, dare testimonianza con tutto ciò che siamo e facciamo a favore della bontà e dell’amore di Dio Padre. Gli ultimi due comandamenti, che a molti sembrano una specie di appendice trascurabile, diventano la chiave di volta di tutto il percorso, unificandosi nel comandamento non desiderare. Esso ci inchioda tutti ad un problema insormontabile: anche qualora riuscissimo a controllare i nostri comportamenti per conformarci alla legge, il nostro cuore smetterebbe di desiderare il male? Ma apre gli ascoltatori all’opera santificatrice dello Spirito, al desiderio nuovo di una vita santa.
«In fondo l’“amore” è un’unica realtà, seppur con diverse
dimensioni; di volta in volta, l’una o l’altra dimensione
può emergere maggiormente. Dove però le due dimensioni
si distaccano completamente l’una dall’altra, si profila una
caricatura o in ogni caso una forma riduttiva dell’amore».
BENEDETTO XVI
Estratto da:
L. Bruni (2006), Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società
civile, Mondadori, Milano.
Il Decanato di Cesano Boscone (MI) apre il suo percorso "Famiglia: dalle ferite alla speranza" con la la conferenza dal titolo:
Famiglia e Lavoro: quale speranza?
16 ottobre 2013, ore 18.30
Sala "La Pianta"
Via Leopardi 7
20094 Corsico (MI)
Relatore: Luigino Bruni
“Non si esce da nessuna crisi se non ci si esercita nell’arte dell’attesa di una salvezza, arte gioiosa e dolorosa assieme. Per chiedere “ quanto manca al giorno?“ è necessario il desiderio dell’alba, e saperne riconoscere i segni” (L.Bruni)
FAMIGLIA, VIVI LA GIOIA DELLA FEDE! Roma, 26-27 ottobre 2013Raffaele Nappi
Le famiglie di tutto il mondo si recheranno in Pellegrinaggio a Roma sulla Tomba di San Pietro, il prossimo 26 e 27 Ottobre . Questo evento, promosso dal nostro Dicastero, si inserisce nel quadro delle iniziative proposte per l’Anno della Fede, indetto dal Papa Emerito Benedetto XVI.
Lo stesso titolo dell’evento, "FAMIGLIA, VIVI LA GIOIA DELLA FEDE! Pellegrinaggio delle Famiglie alla Tomba di San Pietro per l’Anno della Fede", ci fa comprendere come questo pellegrinaggio sarà un’occasione di condivisione gioiosa per le famiglie del mondo. Così, accompagnate anche dai figli e dai nonni, le famiglie sono invitate a testimoniare la loro fede con gioia e fiducia proprio sulla Tomba di San Pietro, primo confessore di Cristo.
L’importanza della famiglia come luogo privilegiato di trasmissione della fede, infatti, ci spinge a pregare e riflettere sul valore stesso della famiglia e ad essere testimoni in tutto il mondo della nostra fede
Progetto di Social Media Advertising: “#migliorisipuò”
1. www.swg.it | info@swg.it | pec: info@pec.swg.it
sedi operative (certificazione UNI EN ISO 9001:2008)
Trieste, via S. Francesco 24, 34133 – t +39.040.362525 – f +39.040.635050
Milano, Via G. Bugatti 7/A 20144 – t +39.02.43911320 – f +39.040.635050
SWG S.p.A. - sede legale: via S. Francesco, 24 - 34133 Trieste
capitale sociale: € 129.217,28 i.v. - c.f./p.iva/reg. imp. ts: 00532540325
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento
della Mowgli S.r.l. - c. f. 07378400969
per
Progetto di Social Media Advertising:
“#migliorisipuò”.
Campagna contro la discriminazione:
“Anche le parole possono uccidere”.
Ricerca
“Gli italiani e la discriminazione”
Sintesi per la stampa
Roma, 23 ottobre 2014
La ricerca.
L’indagine a supporto della campagna “Anche le parole possono uccidere” è stata realizzata da
SWG nell’ottobre 2014 attraverso una rilevazione demoscopica con metodo CAWI, su un campione
di 706 italiani maggiorenni iscritti alla community online SWG, rappresentativo della popolazione di
riferimento.
L’assunto di partenza dell’indagine è che, per orientarsi nell’insieme delle relazioni che
caratterizzano la quotidianità, tutti noi utilizziamo strumenti di pre-comprensione della realtà basati
sia sull’esperienza individuale (“cosa mi è già accaduto in una situazione del genere?”) sia su quella
collettiva (“cosa mi è stato narrato che sia accaduto ad altri in una situazione del genere?”). Questi
strumenti di pre-comprensione sono spesso all’origine e conseguenza di atteggiamenti e
comportamenti discriminatori.
Il peso della narrazione collettiva
Poiché l’esperienza individuale è per sua natura limitata, nello strutturare le nostre prefigurazioni
della realtà (che sono poi alla base dei nostri orientamenti all’azione) il ruolo della narrazione
collettiva è fondamentale. La forza di queste narrazioni è tale da orientare fortemente i nostri
comportamenti.
2. 2
Così, se è molto probabile che nessuno degli intervistati abbia vissuto l’esperienza diretta di un attentato terroristico di matrice araba, il 36% dichiara di avere temuto che una persona araba vista all’aeroporto potesse essere un terrorista. Allo stesso modo per quanto ben pochi, probabilmente, sono stati borseggiati da una persona di etnia Rom su un autobus, l’83% degli intervistati dichiara di avere tenuto sotto controllo il proprio portafoglio quando una “zingara” è salita sull’autobus che stavano utilizzando.
Le emozioni generate dalla quotidianità
Alla radice della discriminazione molto spesso vi sono emozioni (in particolare quelle di paura e invidia) che riducono la nostra capacità di analisi ed interpretazione razionale delle situazioni.
Anche queste emozioni sono fortemente correlate alla narrazione collettiva prevalente.
La ricerca ha sottoposto agli intervistati otto situazioni tipo, misurando le emozioni riferite per ciascuna di esse, espresse dalle persone che dichiarano avere sperimentato quella situazione nei sei mesi precedenti l’intervista.
I risultati evidenziano come vedere persone che chiedono la carità, un tossicodipendente accasciato su una panchina o un gruppo di persone Rom generino prevalentemente emozioni negative: disagio nei confronti dei mendicanti (32%), rabbia nei confronti dei tossicodipendenti (29%) e paura nei confronti dei Rom (27%).
L’atteggiamento verso gli altri
Per approfondire la presenza o meno di atteggiamenti discriminatori e narrazioni sociali negative nei confronti di particolari tipologie persone, è stato chiesto agli intervistati di esprimere il proprio grado di simpatia/antipatia nei confronti di una serie soggetti.
Ne è emerso che gli italiani provano una marcata simpatia (punteggio medio superiore a 7 in una scala da 1 a 10) per i giovani, le donne, gli anziani, i poveri, gli uomini, i cristiani e i meridionali.
Rientrano invece in “un’area di neutralità” (punteggio pari a 6) i settentrionali, le persone di colore, le persone molto magre, gli omosessuali, le persone molto grasse e gli ebrei.
Suscitano antipatia (punteggio medio tra 4 e 5) i ricchi, i musulmani e le persone che chiedono la carità.
Infine, le categorie di persone per cui i rispondenti provano una marcata antipatia (punteggio medio inferiore a 4) sono i Rom e Sinti e i Tossicodipendenti.
Va evidenziato, però, che per ogni categoria presa in considerazione esiste una quota di intervistati decisamente favorevole ed una quota di intervistati contraria, e ciò testimonia come, al di là della narrazione collettiva prevalente, per ogni gruppo esistano delle subnarrazioni contrastanti.
Se prendiamo in considerazione le due categorie più estreme (i giovani e tossicodipendenti), osserviamo ad esempio che se il 62% degli intervistati esprime una valutazione positiva nei confronti dei giovani, esiste comunque un 13% di intervistati che li valuta negativamente; allo stesso modo, se il 71% della popolazione esprime un giudizio negativo nei confronti dei tossicodipendenti, esiste un 15% che prova simpatia nei loro confronti.
Ciò evidenzia come, per ogni ambito della quotidianità esistano delle narrazioni diametralmente opposte, che originano da assunti diversi e portano a mettere in atto comportamenti fortemente differenziati. Per approfondire quali siano gli atteggiamenti di fondo che portano a queste diverse interpretazioni della realtà, i dati rilevati dall’indagine sono stati incrociati con altri dati derivati dall’osservatorio SWG sulla popolazione. Ciò ha permesso di osservare come chi fa riferimento ai valori della patria e ai tradizione cattolica tende a mostrare una
3. 3
tolleranza più ampia rispetto al totale della popolazione, tranne che (soprattutto tra i cattolici più intransigenti) per gli omosessuali. Allo stesso modo, chi crede molto nel valore della scuola e formazione si mostra più tollerante della media rispetto a tutte le categorie considerate.
Anche il senso di insicurezza, la percezione di essere inclusi o esclusi nella società e il generale atteggiamento verso i migranti mostrano una correlazione significativa con alcune specifiche categorie.
Ciò sembra confermare che da un lato gli elementi culturali ed educativi hanno un effetto di protezione sulla crescita di atteggiamenti discriminatori, mentre le difficoltà e le paure individuali li alimentano.
Situazioni che mettono a disagio
Nell’indagine si è tentato anche di misurare come, in prospettiva, alcune situazioni potessero essere fonte di imbarazzo per gli intervistati.
Da questo punto di vista si conferma come Tossicodipendente e Rom/Sinti siano le categorie sociali nei confronti delle quali è più alto il senso di disagio. Infatti il 70% dei rispondenti si sentirebbe a disagio ad andare a cena con un tossicodipendente e il 74% ad averlo come vicino di casa. Allo stesso modo il 66% degli intervistati sarebbe in difficoltà ad andare a cena con una persona di etnia Rom/sinti e ben il 70% ad averla come vicino di casa.
Anche nei confronti delle persone extracomunitarie e dei musulmani è evidente la presenza di significative difficoltà di approccio da parte una quota rilevante intervistati. Il 41% si sentirebbe a disagio ad avere un vicino di casa extracomunitario e il 28% ad averlo come collega di lavoro, mentre il 42% degli intervistati nutrirebbe lo stesso sentimento ad avere come vicino di casa un musulmano ed il 33% ad averlo come collega. Persistono poi anche pregiudizi di lunga durata: il 13% degli intervistati si sentirebbe a disagio ad avere sul lavoro una donna come capo (15% tra i maschi) e il 24% ad avere come vicini persone di origine ebraica.
Il pregiudizio aumenta tanto più sentiamo il rischio di un coinvolgimento personale. Una figlia fidanzata con un tossicodipendente metterebbe a disagio l’82% degli intervistati. Lo stesso accadrebbe se il fidanzato fosse un ragazzo rom/sinti (73%), un musulmano (69%), un uomo molto più anziano di lei (58%), un’altra donna (54%), un extra-comunitario (50%), un disabile (39%), un ebreo (38%) o un ragazzo povero (29%).
La discriminazione percepita e quella vissuta.
La percezione e l’attenzione nei confronti del fenomeno è molto ampia. Non solo la grande maggioranza degli intervistati ha la percezione che in Italia siano diffusi atteggiamenti discriminatori, in particolare legati alle preferenze sessuali (87%) e origini etniche 83%), o ha assistito in prima persona a situazioni cui qualcuno veniva discriminato, ma ben il 66% degli intervistati dichiara di essersi sentito discriminato almeno una volta, e il 51% di avere vissuto più episodi di discriminazione nel corso della propria vita. I motivi più frequenti per cui si sono sentiti discriminati i rispondenti sono: la condizione economica (40%), i motivi estetici (36%), il peso (35%) e il genere (34%).