La qualità sviluppa l'agricoltura Regione LazioMarco Garoffolo
La qualità sviluppa l'agricoltura
Regione Lazio
C’è un modo oggi di promuovere l’Agricoltura della nostra Regione e così facendo salvaguardareil territorio, lebiodiversità e programmare un modello di sviluppo innovativo esostenibile:avvicinare la campagna alla città, favorendo un dialogo altrimenti conflittuale e antitetico.
Tutto questo può avvenire ricorrendo al rapporto antico e solidale dell’uomo col mondo rurale, al suo legame atavico con la Terra. Ma non si tratta di una visione meramente sentimentale ma di una modalità che ora, alla luce delle esperienze europee in campo,trova sintesi avanzate e economicamente rilevanti.
Stiamo parlando di quella che viene definita Agricoltura sociale ossia quel complesso di esperienze e attività che permettano a persone provate da diverse forme di svantaggio e disagio di trovare nell’impiego in agricoltura una chance
per dare significato alla propria vita, di dare un senso alle proprie capacità attraverso percorsi di inclusione sociale e
lavorativa nonché di servizi educativi, terapeutici e riabilitativi.Tanto più oggi in cui la crisi economica spinge sempre più persone sotto la soglia di povertà e non garantisce le fasce più disagiate e deboli e le persone con disabilità in un loro reinserimento nelmondo del lavoro.
Questa modalità di approccio all’Agricoltura è cresciuta molto in questi ultimi anni e ha trovato forza espansivaper il suo approccio etico e solidale.
Il trend è in forte incremento in tutti i paesi Europei: l’Italia non è da meno.Basti pensare che tra il 2003 e il 2005 c’è stato un aumento del 21% delle attività agricole finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate:un dato in netta controtendenza a quello delle imprese agricole tout court.
Anche il Lazio ha visto affermarsi un modello di agricoltura sociale: ad oggi sono oltre 60 le aziende impegnate su questo fronte.
Si va dalla produzione di olio e vino,all’ortofrutta,dalle piante aromatichee biologiche ai laboratori di zooterapia con diversi animali. Prodotti che oggi trovano mercato e un’attenzione sempre crescente da parte di quel consumo "critico" e "consapevole" che si sviluppa nei segmenti dell'eeconomie solidalie dell’ambientalmente corretto attraverso la vendita diretta, lo sviluppo delle filiere corte, l’espansione dimercatini bio come anche nella ristorazione collettiva e nei gruppi di acquisto solidale.
La qualità sviluppa l'agricoltura Regione LazioMarco Garoffolo
La qualità sviluppa l'agricoltura
Regione Lazio
C’è un modo oggi di promuovere l’Agricoltura della nostra Regione e così facendo salvaguardareil territorio, lebiodiversità e programmare un modello di sviluppo innovativo esostenibile:avvicinare la campagna alla città, favorendo un dialogo altrimenti conflittuale e antitetico.
Tutto questo può avvenire ricorrendo al rapporto antico e solidale dell’uomo col mondo rurale, al suo legame atavico con la Terra. Ma non si tratta di una visione meramente sentimentale ma di una modalità che ora, alla luce delle esperienze europee in campo,trova sintesi avanzate e economicamente rilevanti.
Stiamo parlando di quella che viene definita Agricoltura sociale ossia quel complesso di esperienze e attività che permettano a persone provate da diverse forme di svantaggio e disagio di trovare nell’impiego in agricoltura una chance
per dare significato alla propria vita, di dare un senso alle proprie capacità attraverso percorsi di inclusione sociale e
lavorativa nonché di servizi educativi, terapeutici e riabilitativi.Tanto più oggi in cui la crisi economica spinge sempre più persone sotto la soglia di povertà e non garantisce le fasce più disagiate e deboli e le persone con disabilità in un loro reinserimento nelmondo del lavoro.
Questa modalità di approccio all’Agricoltura è cresciuta molto in questi ultimi anni e ha trovato forza espansivaper il suo approccio etico e solidale.
Il trend è in forte incremento in tutti i paesi Europei: l’Italia non è da meno.Basti pensare che tra il 2003 e il 2005 c’è stato un aumento del 21% delle attività agricole finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate:un dato in netta controtendenza a quello delle imprese agricole tout court.
Anche il Lazio ha visto affermarsi un modello di agricoltura sociale: ad oggi sono oltre 60 le aziende impegnate su questo fronte.
Si va dalla produzione di olio e vino,all’ortofrutta,dalle piante aromatichee biologiche ai laboratori di zooterapia con diversi animali. Prodotti che oggi trovano mercato e un’attenzione sempre crescente da parte di quel consumo "critico" e "consapevole" che si sviluppa nei segmenti dell'eeconomie solidalie dell’ambientalmente corretto attraverso la vendita diretta, lo sviluppo delle filiere corte, l’espansione dimercatini bio come anche nella ristorazione collettiva e nei gruppi di acquisto solidale.
NUOVE TRAME EDUCATIVE - DA SUBITO IN CONTATTO
strategie innovative di sostegno della genitorialità
e per lo sviluppo del sistema dei servizi per la prima infanzia
Il sindaco uscente di Ferrara Tiziano Tagliani presenta quanto è stato fatto durante la sua ultima legislatura.
In 48 pagine Tagliani spiega ai cittadini "le principali linee di intervento e le azioni relaizzate".
Linee guida per iniziative di agricoltura socialeMarco Garoffolo
Linee guida per progettare iniziative di Agricoltura Sociale
Alfonso Pascale
Il volume è stato realizzato nell’ambito del progetto INEA “Promozione della cultura contadina” finanziato dal Mipaaf, coordinato da Francesca Giarè.
Il testo è stato redatto da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Fattorie Sociali,
al quale va un ringraziamento per il suo impegno nel promuovere l’agricoltura sociale e supportare quanti intendono avviare o consolidare esperienze in questo ambito. Un ringraziamento anche a Giuseppe Gaudio e Maria Carmela Macrì, ricercatori INEA, per i suggerimenti al testo.
In Lombardia una legge finanzia gli orti didattici collettivi e socialiVita in Campagna
Emanata a fine giugno 2015, mette a disposizione per il prossimo anno 150 mila euro. A usufruirne saranno i Comuni, gli istituti scolastici e gli enti gestori di aree protette. Anche gli agricoltori sono coinvolti e avranno il ruolo di formatori
L’Agricoltura Sociale nelle politiche pubblicheMarco Garoffolo
L’Agricoltura Sociale nelle politiche pubbliche
Roberto Finuola e Alfonso Pascale
Il Quaderno è stato prodotto nell’ambito delle attività previste nella misura 3.1 del Programma “Creazione di una Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale” del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Decisione della Commissione Europea n. C(2002) 251 del 19/02/02).
Le attività della rete sono state affidate dal MIPAAF all’ATI composta da INEA e Agriconsulting SpA.
I testi sono di Roberto Finuola e Alfonso Pascale.
La revisione dei testi è stata curata da Manuela Scornaienghi.
Il progetto rappresenta un importante modello di collaborazione interistituzionale che risponde al bisogno delle donne vittime di violenza di ricostruire un’autonomia economica attraverso il lavoro. Da anni la Provincia di Lecco, come ente territoriale di secondo livello, è impegnata nella realizzazione di reti sociali a sostegno delle donne maltrattate. Dalla sottoscrizione nel 2008 del primo Protocollo di intesa provinciale che ha istituito un Tavolo di Concertazione, coordinato dalla Provincia alla presenza del Prefetto, si è giunti nel 2014 alla sottoscrizione di un protocollo con il Fondo Zanetti (nato per favorire la piena autonomia di donne maltrattate attraverso il lavoro) che promuove l’integrazione socio-lavorativa delle vittime rivoltesi ai Servizi Sociali e alle associazioni di tutela del territorio. Questa svolta importante al lavoro di rete è stata ulteriormente potenziata nel 2017 grazie al cofinanziamento del Dipartimento delle Pari Opportunità. Il progetto è rivolto a donne maltrattate, allontanate dal proprio nucleo familiare e prese in carico dalle associazioni di tutela del territorio attraverso interventi di sostegno sociale, psicologico e legale.L’obiettivo principale del progetto consiste nel dare autonomia e indipendenza anche economica, attraverso l’inserimento lavorativo, alle donne segnalate. Il lavoro rappresenta infatti uno strumento fondamentale per consentire la fuoriuscita dal ciclo della violenza e favorire l’emergere di aspetti psicologici positivi. Il progetto ha, tra gli altri, l’obiettivo di rafforzare il sistema territoriale volto alla ricerca mirata di fondi attraverso personale specializzato e dedicato che consideri il lavoro la risposta vincente contro il fenomeno del maltrattamento delle donne.
Le comunità: tra casa, territorio e servizi | WIS18 | Matteo BusnelliIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Matteo Busnelli (Legacoop Lombardia) nella sessione "Nuove forme dell'abitare".
SESSIONE PARALLELA | giovedì 13 Settembre | ore 14
A cura di Angela Silvia Pavesi | Dipartimento Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano
Rossana Zaccaria | Legacoop Abitanti
Intervengono:
Matteo Busnelli | Legacoop Lombardia
Sara Travaglini | Cooperativa sociale Dar Casa, Milano
Luca Borghi | Cooperativa di abitanti Andria, Correggio (RE)
Zoni | Finabita Legacoop Abitanti
Piccirillo | Confcooperative Habitat
Oggetti alla ricerca. L’abitare, inteso non solo in termini di infrastrutture ma come capacità di insediarsi in contesti sociali ed economici densi di relazioni, rappresenta una sfida di policy making e un campo di azione per una molteplicità di attori: sviluppatori di progetti edilizi, soggetti finanziari, istituzioni pubbliche, gestori di servizi di facilities e di welfare, community manager, produttori di tecnologie ecc. L’insieme di questi soggetti sta dando vita a un ecosistema di risorse che, in forme e modi diversi, “impatta” sui processi di sviluppo abitativo e urbano, operando trasversalmente a diverse politiche (sociali, ambientali, culturali, agricole, economiche, ecc.). L’abitare rappresenta quindi un formidabile generatore di domande di ricerca e, al tempo stesso, un ambito di sperimentazione sociale che scaturisce dall’incrocio tra questo ricco quadro di offerta e una rinnovata “voglia di comunità” che, anche in forma ambivalente, si palesa nella nuova stratificazione della società italiana.
Agricoltura sociale per il benessere, l’inclusione e la salute: dove e comeEtifor srl
Autrice intervento: Catie Burlando, Etifor | Valuing Nature
Presentazione realizzata durante il webinar “Forest therapy e Agricoltura Sociale: gestire gli spazi naturali per il nostro benessere” del 24 settembre 2020. Per ulteriori dettagli visita la pagina: https://bit.ly/green4c-2409
"Storie della Val Tidone” nasce per raccontare la Val Tidone attraverso le storie, gli obiettivi e le sfide degli uomini e delle donne che coltivano la terra e la cultura di una valle affascinante e ne valorizzano gli elementi distintivi.
Il progetto si basa su interviste agli imprenditori agricoli che - muovendosi tra innovazione e tradizione - operano sul territorio e indaga anche le associazioni culturali e sportive attive nella valle.
Obiettivo del progetto è contribuire alla conoscenza e allo sviluppo della Val Tidone in un'ottica di competizione cooperativa.
NUOVE TRAME EDUCATIVE - DA SUBITO IN CONTATTO
strategie innovative di sostegno della genitorialità
e per lo sviluppo del sistema dei servizi per la prima infanzia
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In 48 pagine Tagliani spiega ai cittadini "le principali linee di intervento e le azioni relaizzate".
Linee guida per iniziative di agricoltura socialeMarco Garoffolo
Linee guida per progettare iniziative di Agricoltura Sociale
Alfonso Pascale
Il volume è stato realizzato nell’ambito del progetto INEA “Promozione della cultura contadina” finanziato dal Mipaaf, coordinato da Francesca Giarè.
Il testo è stato redatto da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Fattorie Sociali,
al quale va un ringraziamento per il suo impegno nel promuovere l’agricoltura sociale e supportare quanti intendono avviare o consolidare esperienze in questo ambito. Un ringraziamento anche a Giuseppe Gaudio e Maria Carmela Macrì, ricercatori INEA, per i suggerimenti al testo.
In Lombardia una legge finanzia gli orti didattici collettivi e socialiVita in Campagna
Emanata a fine giugno 2015, mette a disposizione per il prossimo anno 150 mila euro. A usufruirne saranno i Comuni, gli istituti scolastici e gli enti gestori di aree protette. Anche gli agricoltori sono coinvolti e avranno il ruolo di formatori
L’Agricoltura Sociale nelle politiche pubblicheMarco Garoffolo
L’Agricoltura Sociale nelle politiche pubbliche
Roberto Finuola e Alfonso Pascale
Il Quaderno è stato prodotto nell’ambito delle attività previste nella misura 3.1 del Programma “Creazione di una Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale” del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Decisione della Commissione Europea n. C(2002) 251 del 19/02/02).
Le attività della rete sono state affidate dal MIPAAF all’ATI composta da INEA e Agriconsulting SpA.
I testi sono di Roberto Finuola e Alfonso Pascale.
La revisione dei testi è stata curata da Manuela Scornaienghi.
Il progetto rappresenta un importante modello di collaborazione interistituzionale che risponde al bisogno delle donne vittime di violenza di ricostruire un’autonomia economica attraverso il lavoro. Da anni la Provincia di Lecco, come ente territoriale di secondo livello, è impegnata nella realizzazione di reti sociali a sostegno delle donne maltrattate. Dalla sottoscrizione nel 2008 del primo Protocollo di intesa provinciale che ha istituito un Tavolo di Concertazione, coordinato dalla Provincia alla presenza del Prefetto, si è giunti nel 2014 alla sottoscrizione di un protocollo con il Fondo Zanetti (nato per favorire la piena autonomia di donne maltrattate attraverso il lavoro) che promuove l’integrazione socio-lavorativa delle vittime rivoltesi ai Servizi Sociali e alle associazioni di tutela del territorio. Questa svolta importante al lavoro di rete è stata ulteriormente potenziata nel 2017 grazie al cofinanziamento del Dipartimento delle Pari Opportunità. Il progetto è rivolto a donne maltrattate, allontanate dal proprio nucleo familiare e prese in carico dalle associazioni di tutela del territorio attraverso interventi di sostegno sociale, psicologico e legale.L’obiettivo principale del progetto consiste nel dare autonomia e indipendenza anche economica, attraverso l’inserimento lavorativo, alle donne segnalate. Il lavoro rappresenta infatti uno strumento fondamentale per consentire la fuoriuscita dal ciclo della violenza e favorire l’emergere di aspetti psicologici positivi. Il progetto ha, tra gli altri, l’obiettivo di rafforzare il sistema territoriale volto alla ricerca mirata di fondi attraverso personale specializzato e dedicato che consideri il lavoro la risposta vincente contro il fenomeno del maltrattamento delle donne.
Le comunità: tra casa, territorio e servizi | WIS18 | Matteo BusnelliIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Matteo Busnelli (Legacoop Lombardia) nella sessione "Nuove forme dell'abitare".
SESSIONE PARALLELA | giovedì 13 Settembre | ore 14
A cura di Angela Silvia Pavesi | Dipartimento Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano
Rossana Zaccaria | Legacoop Abitanti
Intervengono:
Matteo Busnelli | Legacoop Lombardia
Sara Travaglini | Cooperativa sociale Dar Casa, Milano
Luca Borghi | Cooperativa di abitanti Andria, Correggio (RE)
Zoni | Finabita Legacoop Abitanti
Piccirillo | Confcooperative Habitat
Oggetti alla ricerca. L’abitare, inteso non solo in termini di infrastrutture ma come capacità di insediarsi in contesti sociali ed economici densi di relazioni, rappresenta una sfida di policy making e un campo di azione per una molteplicità di attori: sviluppatori di progetti edilizi, soggetti finanziari, istituzioni pubbliche, gestori di servizi di facilities e di welfare, community manager, produttori di tecnologie ecc. L’insieme di questi soggetti sta dando vita a un ecosistema di risorse che, in forme e modi diversi, “impatta” sui processi di sviluppo abitativo e urbano, operando trasversalmente a diverse politiche (sociali, ambientali, culturali, agricole, economiche, ecc.). L’abitare rappresenta quindi un formidabile generatore di domande di ricerca e, al tempo stesso, un ambito di sperimentazione sociale che scaturisce dall’incrocio tra questo ricco quadro di offerta e una rinnovata “voglia di comunità” che, anche in forma ambivalente, si palesa nella nuova stratificazione della società italiana.
Agricoltura sociale per il benessere, l’inclusione e la salute: dove e comeEtifor srl
Autrice intervento: Catie Burlando, Etifor | Valuing Nature
Presentazione realizzata durante il webinar “Forest therapy e Agricoltura Sociale: gestire gli spazi naturali per il nostro benessere” del 24 settembre 2020. Per ulteriori dettagli visita la pagina: https://bit.ly/green4c-2409
"Storie della Val Tidone” nasce per raccontare la Val Tidone attraverso le storie, gli obiettivi e le sfide degli uomini e delle donne che coltivano la terra e la cultura di una valle affascinante e ne valorizzano gli elementi distintivi.
Il progetto si basa su interviste agli imprenditori agricoli che - muovendosi tra innovazione e tradizione - operano sul territorio e indaga anche le associazioni culturali e sportive attive nella valle.
Obiettivo del progetto è contribuire alla conoscenza e allo sviluppo della Val Tidone in un'ottica di competizione cooperativa.
Il “Il Sole a Scuola” nasce come progetto di comunità al servizio della comunità e intende realizzare attività legate all’Emporio solidale “Il Sole” con alunni e docenti di 4 scuole secondarie di secondo grado, ognuna con azioni legate alla propria specificità di indirizzo.
In particolare:
Azioni volte a migliorare quantità, qualità e fruibilità dei prodotti, alimentari e non, attraverso la trasformazione delle materie prime recuperate dall’Emporio
Azioni di ampliamento dei servizi dello Scaffale Relazionale dell’Emporio come supporto alle famiglie (es. percorsi di accompagnamento al lavoro, proposte per il tempo libero, opportunità culturali, ecc..)
Attività della ludoteca posta nelle vicinanze dell'Emporio e/o altre attività educative per minori
Supporto interno alla gestione e amministrazione dell'Emporio
Promozione e autofinanziamento dell'Emporio – eventi e raccolta fondi
Bando MeetYoungCities su innovazione sociale giovani nei Comuni ed Unioni di ...Parma Couture
La Fondazione Istituto per la Finanza Locale (IFEL), nell'ambito della Convenzione stipulata con l'ANCI e con l'Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) il 23 Luglio 2014 per l'implementazione del Programma "MeetYoungCities: Social innovation e partecipazione per i giovani dei Comuni italiani", ha pubblicato un avviso pubblico per il finanziamento di progetti di innovazione sociale a livello comunale o sovra-comunale. IFEL intende, in particolare, supportare i Comuni e le Unioni di Comuni già iscritti come promotori all'Osservatorio ANCI sulla Smart City nell'identificazione e realizzazione di servizi, spazi e interventi che sappiano rispondere in forme innovative alle nuove esigenze dei cittadini, facilitando meccanismi di inclusione e partecipazione, anche attraverso le tecnologie digitali, dei giovani (16 - 35 anni) che non accedono ad opportunità formative, culturali e professionali. I principali ambiti di intervento sono il welfare, la cultura e turismo, la mobilità, l’ambiente e la condivisione di spazi pubblici per il co-working e l'avvio di start-up giovanili. Ogni Comune / Unione di Comuni potrà richiedere un contributo massimo di 125.000 euro, garantendo nel contempo il co-finanziamento (anche in partnership con altri soggetti pubblici o privati) di almeno il 20% del valore totale del progetto.
Scadenza del bando: 1 Dicembre 2014
Welfare su scala comunitaria: apprendimenti dalle sperimentazioni in atto: Co...Iris Network
Esperienza presentata da Fondazione Caritro in occasione del XV Workshop sull'Impresa Sociale 2017 - Riva del Garda
SESSIONE PARALLELA di Giovedì 14 settembre 2017 | ore 14
A cura di Francesco Gabbi | CBS Community Building Solutions
Intervengono:
Monica Villa, Fondazione Cariplo | Programma “Welfare in Azione”
Filippo Manfredi, Fondazione Caritro | Programma “Welfare a Km Zero”
Valentina Mazzullo, Fondazione Italiana Accenture | Competition “Welfare che Impresa!”
Francesca Savi, Spazio Aperto Servizi – Milano | Progetto “Milano Sei l’Altro”
Paolo Putti, Consorzio Agorà – Genova | Progetto “Maniman”
Case del quartiere, social street, community hub: in molti, ormai da tempo, hanno iniziato a riflettere su esperienze di sviluppo locale che abbiano come tratto distintivo quello di andare oltre i perimetri del welfare tradizionale, lavorando sulle relazioni anziché sulle prestazioni. A legittimare queste iniziative sono seguiti importanti programmi di fondazioni di origine bancaria – Fondazione Cariplo in primis, ma anche Fondazione Cariparma, Fondazione Caritro ecc. – che stanno contribuendo ad aumentare sempre più la massa critica dei progetti che si occupano di welfare di comunità. Nella sessione si presenteranno alcune di queste esperienze alla ricerca di apprendimenti in termini di modalità di finanziamento e co-finanziamento, figure professionali emergenti per governare questi processi, modalità di progettazione.
The Domestic worker: towards the cultural and social acknowledgement of the assistant care job
FSE Project developed in Liguria between 2008 and 2015 offering traineeship for domestic workers and their inscription in a professional register
Il “Il Sole a Scuola” nasce come progetto di comunità al servizio della comunità e intende realizzare attività legate all’Emporio solidale “Il Sole” con alunni e docenti di 4 scuole secondarie di secondo grado, ognuna con azioni legate alla propria specificità di indirizzo.
In particolare:
Azioni volte a migliorare quantità, qualità e fruibilità dei prodotti, alimentari e non, attraverso la trasformazione delle materie prime recuperate dall’Emporio
Azioni di ampliamento dei servizi dello Scaffale Relazionale dell’Emporio come supporto alle famiglie (es. percorsi di accompagnamento al lavoro, proposte per il tempo libero, opportunità culturali, ecc..)
Attività della ludoteca posta nelle vicinanze dell'Emporio e/o altre attività educative per minori
Supporto interno alla gestione e amministrazione dell'Emporio
Promozione e autofinanziamento dell'Emporio – eventi e raccolta fondi
Coltiviamo per la legalità
diario di bordo 2018 e 2019
Orto sociale e urbano presso Contrada Pegno. In collaborazione con CGM di Palermo, USSM sez. staccata di Trapani, Comune di Erice
"Coltiviamo per la legalita' diario di bordo Rosaria13
"Coltiviamo per la legalità" diario di bordo anno 2018-2019
Orto sociale e urbano presso contrada Rigaletta. In collaborazione con CGM (Centro giustizia minorile di Palermo, USSM sez stac di Trapani, Comune di Erice)
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’in...dmelpi
Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
2. 2
Un progetto di Regione Basilicata e FEEM
SOS: SVILUPPO ORTI SOCIALI NELL’AREA LAGONEGRESE – POLLINO
(MASSERIA MELODORO)
REPORT
INFORMAZIONI GENERALI
Linea di intervento: Sostenibilità Sociale e Culturale
Linea progettuale: SOCIALE E CULTURALE
Sito internet: http://masseriamelodoro.com/
Budget: 531.062,50
Periodo attività: giugno 2015 – ottobre 2017
Luogo: Comune di Nemoli (PZ) – Fondo agricolo privato
Soggetti proponenti: FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei)
Adesioni:
- I.Re.Forr (Istituto Regionale per la Formazione e la Ricerca)
- Comune di Nemoli
Sempre più numerosi sono i giovani italiani che scelgono di formarsi e di lavorare a contatto con la natura e
nel settore agricolo. In Italia ci sono 55 mila imprese agricole condotte da under 35 e tre aziende su dieci si
sono costituite nell’ultimo decennio. Dall’incontro tra idee innovative e aree rurali si possono definire nuovi
profili professionali. L’agricoltura, oltre a generare lavoro e reddito per i giovani e per tutti gli interessati al
settore agricolo, alimenta le azioni di salvaguardia del territorio, di protezione delle aree rurali e di tutela dei
prodotti tipici, consentendo di riscoprire e conservare gli usi e le tradizioni del mondo contadino. Attraverso
l’inserimento nelle attività agricole di alcune categorie di soggetti vulnerabili, l’agricoltura svolge la funzione
di inclusione e coesione sociale e fornisce soluzioni innovative per la pianificazione dei servizi nelle aree
rurali, incentivando un modello di sviluppo economico e sociale multifunzionale e una nuova idea di Welfare
partecipativo realizzabile attraverso la collaborazione fra strutture pubbliche, terzo settore, mondo agricolo
privato e associativo. Il progetto “SOS: Sviluppo Orti Sociali”, conosciuto poi come “Orto e Fattoria Sociale
– Masseria Melodoro” è finalizzato alla formazione di 14 soggetti diversamente abili, che ha conferito ai
partecipanti il titolo di “Operatore agricolo”. Il passo seguente è stato la creazione dell’Orto Didattico, della
Fattoria Sociale e la costituzione della Cooperativa Sociale “Masseria Melodoro”.
Il progetto
Il progetto Orto e Fattoria Sociale consiste nella realizzazione di un laboratorio per la sperimentazione della
“multifunzionalità dell’agricoltura” nelle sue direttrici fondamentali: tutela e salvaguardia del territorio, attività
di produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità e pratiche di inclusione e coesione
sociale. Il progetto coniuga la produzione di beni, ad alto contenuto etico e di responsabilità sociale, e la
promozione di azioni terapeutiche, educative, ricreative, culturali e sociali, assumendo la funzione di un
servizio alla persona e al Welfare locale. Il modello di inclusione e coesione sociale promosso dal progetto
diventa concreto attraverso precise azioni: la costituzione di una Cooperativa Sociale di tipo A e B e la “start
up” di una Fattoria Sociale multi servizio, la MASSERIA MELODORO, con la realizzazione di un giardino-
orto sociale polifunzionale per la produzione e la vendita di prodotti agricoli e per finalità didattiche e
ricreative. Il progetto prevede inoltre attività parallele, come la costruzione di una rete di attori coinvolti e di
stakeholder locali, la manutenzione ordinaria dell’oliveto e la messa in produzione del terreno, a Nemoli,
l’erogazione di percorsi di formazione e tutoraggio ai 14 ragazzi del progetto per l’acquisizione di nuove
competenze per la filiera agricola e la formazione (con seminari e workshop) di studenti, agricoltori e altri
soggetti della comunità, in grado di facilitare l’inserimento lavorativo e la crescita di nuove professionalità nel
settore turistico, enogastronomico, culturale, ecc.
3. 3
Un progetto di Regione Basilicata e FEEM
Obiettivi
Il progetto “Orto e Fattoria Sociale” arrivando, attraverso un percorso formativo e lavorativo, alla creazione di
una Cooperativa Sociale nel settore agricolo da parte di giovani con disabilità, diventa importante strumento
di inclusione sociale, creando legami sociali sul territorio e coinvolgendo anche gli stakeholder locali, in un
efficace intreccio tra dimensione produttiva, relazionale e ambientale. Il coinvolgimento dell’intera comunità
nel progetto permette uno scambio di esperienze tra le diverse generazioni, con il conseguente
potenziamento dell’individuo e del suo contesto.
Inoltre le attività della Masseria Melodoro (produzione e vendita di prodotti agricoli) portano inevitabilmente
ad una crescita dell’economia locale, sempre in un’ottica di sostenibilità e di sviluppo territoriale.
Il progetto si basa anche sulla costruzione di una fitta rete di relazioni, dando nuova visibilità e ruolo alle
attività agricole, sia per la produzione di cibo che per l’erogazione di servizi per soggetti svantaggiati e la
collettività. Gli obiettivi specifici sono quindi la tutela dell’ambiente, l’acquisizione di competenze per la filiera
agricola e le attività ad essa connesse, lo sviluppo della produzione agricola dell’area lucana, la
commercializzazione dei prodotti e l’aumento della quantità e della qualità dei servizi disponibili sul territorio.
Beneficiari
I beneficiari diretti del progetto sono i soggetti con disabilità psico-fisica o sociale che ne sono parte
integrante e che hanno l’opportunità di migliorare le loro possibilità di inserimento sociale e lavorativo,
raggiungendo sia un’autosufficienza economica che una maggiore autostima e un maggiore benessere
personale, con un notevole miglioramento della loro qualità della vita. Anche gli studenti degli Istituti
scolastici dell’area possono trarne numerosi benefici, grazie alla realizzazione di progetti di alternanza
scuola-lavoro. Rientra in questi progetti, ad esempio, la collaborazione tra l’Istituto “Isabella Morra” di Matera
e la Masseria Melodoro che unisce due territori lucani apparentemente lontani per km e tradizioni (Matera e
la Valle del Noce) nella realizzazione congiunta di prodotti artistico-artigianali, protagonisti anche di una
mostra a Matera.
Molti anche i destinatari indiretti del progetto, che possono ricevere benefici ugualmente importanti in seguito
alla sua realizzazione: i familiari dei soggetti diversamente abili, che possono riscontrare un miglioramento
della qualità della vita grazie alle attività che coinvolgono i ragazzi, gli educatori, i tutors, gli altri partner
della Cooperativa, gli imprenditori del sistema turistico e del settore zootecnico, che possono beneficiare
della possibilità di crescita a livello occupazionale, di reddito, di visibilità e di esperienza professionale. Non
ultimi i cittadini di Nemoli, coinvolti attivamente nel progetto, in un clima di partecipazione, solidarietà e
socializzazione utile a tutte le generazioni. Il Comune di Nemoli e i territori adiacenti, che hanno
un’opportunità di reddito e occupazione attraverso la rete creata all’interno del progetto, e le Istituzioni
socio-sanitarie territoriali che possono beneficiare della possibilità di ottimizzazione dei costi per i servizi
alla persona e del lavoro di rete nel settore sociale e sanitario.
4. 4
Un progetto di Regione Basilicata e FEEM
Opportunità e criticità
Molteplici dunque le opportunità offerte dal progetto Orto e Fattoria Sociale: a livello territoriale la
salvaguardia del patrimonio rurale e l’incentivazione della produzione agricola di prodotti locali, che ha
ricadute positive anche nel settore del turismo e dello sviluppo dell’intera regione. Elementi che si traducono
concretamente in una vera e propria crescita dell’economia sociale del territorio. Importantissima poi
l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati, che crea nuove opportunità di lavoro e di reddito in categorie
spesso escluse da queste possibilità. Il progetto Orto e Fattoria Sociale da vita ad un modello ripetibile ed
esportabile, con caratteristiche che possono essere adattate di volta in volta ai territori coinvolti, non solo
nella regione, ma su tutto il territorio nazionale. Il network creato dal progetto e il coinvolgimento attivo di
tutta la popolazione nemolese e della Val Nocina rappresentano validi strumenti anche per il superamento di
criticità come l’isolamento geografico di alcune aree e la tendenza all’invecchiamento della popolazione,
conseguente a fenomeni di emigrazione, soprattutto giovanile.
Benefici attesi
Dalla realizzazione del progetto Orto e Fattoria sociale, basato sui concetti di inclusione sociale e network, ci
si aspetta una maggiore crescita sostenibile dell’economia locale con la creazione di nuove figure
professionali, con una maggiore opportunità di reddito per fasce svantaggiate o a rischio di marginalità, e
l’aumento dei servizi alla persona. La rete costruita dovrebbe portare ad un maggiore coinvolgimento del
settore pubblico e privato, una minore emarginazione e una maggiore coesione sociale, con un’auspicabile
riduzione del divario economico e sociale delle zone rurali.
Le aziende agricole potrebbero avere in futuro, attraverso il progetto e la costituzione della Cooperativa, la
possibilità di realizzare partnership e aderire a Consorzi, con una conseguente maggiore visibilità dei
prodotti e dell’area di produzione.
Stato dell’arte
Nel mese di dicembre 2015 è stato stipulato il contratto di affitto per l’area da utilizzare per il progetto e
sono state effettuate le prime valutazioni degli interventi necessari per l’esecuzione dei lavori di messa in
coltura.
A gennaio 2016 è partito il percorso di formazione/lavoro per i beneficiari del progetto sui temi
dell’agricoltura, della promozione dei prodotti, della costruzione dell’immagine del logo e sulle tradizioni e i
prodotti alimentari tipici. Sono partite anche le attività educative terapeutiche come la musicoterapia e i
“circle time”, un metodo di lavoro utilizzato per facilitare la comunicazione e la conoscenza reciproca nei
gruppi.
Nella primavera 2016 è iniziata la “costruzione” di un network di attori del territorio, attraverso la
realizzazione di incontri con i vari stakeholder.
Tra luglio e ottobre 2016 sono stati eseguiti i lavori di sistemazione del terreno e quelli per la realizzazione
dell’orto polifunzionale e del giardino terapeutico. La formazione di base è proseguita, affiancata dalle attività
artistiche del Laboratorio Teatrale e di quello Tessile, in cui i corsisti hanno sperimentato le tecniche del
disegno a mano libera e della stampa sui tessuti per la realizzazione di quadri, borse, scenografie e capi di
abbigliamento.
Tra novembre 2016 e febbraio 2017 è stato scelto l’edificio adatto ad ospitare i ragazzi e destinato a
diventare la sede ufficiale della Fattoria Sociale. Nel frattempo le attività formative sono continuate, insieme
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Un progetto di Regione Basilicata e FEEM
alle riunioni con gli stakeholder e il continuo monitoraggio del benessere e della qualità della vita dei ragazzi
inseriti nel progetto.
Il 27 aprile 2017 viene costituita la Cooperativa Sociale (di tipo A e B) e MASSERIA MELODORO (nome
scelto dai ragazzi e ben rappresentato in uno sketch teatrale completamente realizzato da loro) diventa
ufficialmente realtà.
Il lavoro dei ragazzi nelle varie fasi del progetto e la Masseria Melodoro con le sue attività sono state
presentate in tre eventi nel 2017: il 19 maggio a Nemoli, nella sede dell’Orto e della Fattoria Sociale, il 26
maggio a Matera, nella Mediateca, in cui è stata anche realizzata una mostra dei manufatti tessili realizzati
dai ragazzi in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Isabella Morra, e il 23 giugno a Napoli, presso la
Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa, in un convegno destinato al mondo accademico,
in cui sono stati presentati gli esiti dei progetti e le linee guida individuate.
Le informazioni sulla Cooperativa e sulle attività svolte dall’Orto e dalla Fattoria Sociale sono raccontate nel
sito, divertente e interessante, della Masseria Melodoro: www.masseriamelodoro.com
Goals SdGS individuati nell’ambito del progetto:
“SOS: Sviluppo Orti Sociali nel Lagonegrese-Pollino” è un progetto che nasce a Nemoli. Innovativo e
inedito, insegna un modo nuovo di creare lavoro, coniugando uomo e territori, qualità e buone pratiche,
integrazione e sostenibilità. Tutto nasce dal corso di formazione tenutosi nell’area Lagonegrese Pollino,
destinato a 14 ragazzi con difficoltà psichica lieve. Soggetto promotore FEEM (Fondazione Eni Enrico
Mattei) che, in partnership con I.Re.Forr., ha progettato un percorso di formazion/lavoro sui temi
dell’agricoltura, della promozione dei prodotti, della costruzione dell’immagine e del logo, sulle tradizioni e i
prodotti alimentari tipici lucani. I ragazzi hanno conseguito il titolo di “Agricoltore e operaio specializzato in
colture miste”. Nel 2017, con la costituzione di una Cooperativa Sociale di tipo A e B, nasce Masseria
Melodoro.
I ragazzi hanno utilizzato la propria terra per rilanciarla attraverso l’agricoltura, hanno creato un giardino, un
orto didattico con annesso laboratorio chimico e hanno ideato percorsi didattici per scuole, vincendo una
grande scommessa. Una lezione di civiltà e di come sia possibile, con strumenti innovativi, fare agricoltura
sana, seguendo la nostra Dieta Mediterranea. Melodoro è un percorso virtuoso. La formazione è stata
progettata sui temi della promozione dei prodotti e sulla costruzione dell’identità della Cooperativa. Una
formazione che ha a cuore la terra e la vita di ogni essere umano. Il progetto ha gettato le basi anche per la
creazione di un network e ha realizzato un gemellaggio con una Cooperativa di Milano.
Ancora una volta la Basilicata progetta realtà inclusive, sostenibili e replicabili.