La Botanica di Raffaello
Le Logge de la Farnesina e del Vaticano
Seminario Internazionale
INCONTRI D'ARTE E SCIENZE BOTANICHE
Castiglione del Lago il 30 aprile 2016
Palazzo della Corgna
Giulia Caneva
Dip. Biologia Università Roma Tre
Viale Marconi 446, Roma
1. Seminario Internazionale
INCONTRI D'ARTE E SCIENZE BOTANICHE
Castiglione del Lago il 30 aprile 2016
Palazzo della Corgna
Giulia Caneva
Dip. Biologia Università Roma Tre
Viale Marconi 446, Roma
La Botanica di Raffaello
Le Logge de la Farnesina e del Vaticano
2. LA FITOICONOLOGIA PER IL RICONOSCIMENTO E
L’INTERPRETAZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI
ARTISTICHE
La raffigurazione delle piante nella pittura e nella scultura
risale ad epoche remote e nel cammino dell’arte e
dell’archeologia è possibile rilevare elementi in cui il tema,
realisticamente rappresentato o semplicemente stilizzato,
assume grande rilievo.
Si può parlare quindi di fitoiconologia, come disciplina che ha
l’obiettivo di analizzare le rappresentazioni vegetali
nell’archeologia e nelle rappresentazioni artistiche, con
l’obiettivo di completare il quadro conoscitivo dell’opera
stessa e di fornire elementi utili ad una loro interpretazione.
3.
4. La villa della Farnesina, il cui
attuale nome ricorda la
famiglia Farnese, è in realtà
legata nelle sue origini alla
figura di Agostino Chigi,
ricchissimo mercante,
banchiere e mecenate dell’arte
Nel 1506 progettando di costruirsi
una villa suburbana, comprò dei
terreni lungo il Tevere presso Porta
Settimiana, alle pendici del verde e
boscoso Gianicolo, nel luogo dove
sorgevano i giardini dell’imperatore
Geta
Architetto del palazzo, la cui costru-
zione terminò fra il 1510 e il 1511,
fu il senese Baldassarre Peruzzi
5. “Ardisco d’affermare che Giovanni in questo genere di pitture ha passato tutti coloro che in
simili cose hanno meglio imitata la natura, perciò che, oltre all’altre cose, insino i fiori del
sambuco, del finocchio e dell’altre cose minori vi sono veramente stupendissimi” (Vasari):
6. Nella loggia di Psiche fece “un
recinto di festoni grossi a torno a
torno gli spigoli e quadrature di quella
volta, facendovi stagione per stagione
di tutte le sorti frutte, fiori e foglie,
con tanto artifizio lavorate, che ogni
cosa vi si vede viva e staccata dal
muro e naturalissima; e sono tante le
maniere di frutte e biade che in
quell’opera si veggiono, che, per non
raccontarle ad una ad una, dirò solo
che vi sono tutte quelle che in queste
nostre parti ha prodotto la natura”