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Sotto l’Alto Patrocinio di:
Pontificia Accademia Tiberina
Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria
Nobile Collegio Chimico Farmaceutico
Accademia Europea per le Relazioni
Economiche e Culturali
CHIRON FOUND.
Praxys dpt
5
Copia n. _____________
L’autore
__________________________
© Copyright Raimondo Villano.
© Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta in pubblicazioni e studi senza citare
la fonte. Nessuna parte del libro può essere diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il
permesso scritto dell’editore.
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No part of this book shall be stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical,
photocopying, recording or otherwise, without written permission from the publisher.
Realizzazione editoriale: Prof. Dott. Maria Rosaria Giordano.
Redazione: mobile 338 59 60 222; e-mail: farmavillano@gmail.com; farmavillano@libero.it.
Advisor executive: Francesco Villano.
Edizioni Chiron Found. - Praxys dpt.
© 2010 Fondazione Chiron, via Maresca 12, scala A - 80058 Torre Annunziata (Napoli)
Tel.: 081 861 22 99 Fax: 081 353 29 81 Website: www.chiron-found.org
Vendite: Prof. Dott. Annamaria Giordano mobile 347 61 71 669;
E-mail: annamaria.g10@libero.it; annamaria.g10@alice.it; http://www.chiron-found.org.
Stampa LP - Napoli.
Prima edizione maggio 2011.
Finito di scrivere il venti maggio 2011.
Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto.
ISBN 978-88-97303-05-3.
CDD 920 VIL res 2011.
ICC CD 997.
CHIRON FOUND.
Praxys dpt
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Indice
Prefazione 9
Alvigini Giulio Cesare 11
Anawati Georges 11
Bertaccini Giulio 15
Betti Famiglia 16
Bianchi Clementina 18
Bracco Fulvio 18
Calzolari Francesco 19
Cannavò Francesco 19
Caps Paul-Antoine 20
Cascio Giovanni 20
Caventou Joseph-Bienaimé 22
Cestoni Diacinto 22
De Fazi Remo 24
De Wied David 24
Di Mattei Pietro 25
Erspamer Vittorio 26
Ferrari William 27
Gallizio Pinot 28
Giotti Alberto 30
Grijalba Juan José Alonso 32
Guareschi Icilio 32
Houel Nicolas 33
Imbesi Antonio 33
Imperato Ferrante 34
Kipp Petrus Jacobus 35
Maffioli Agostino 35
Marchetti Marcello 35
7
Marino Adriano 36
Martinotti Carlo 37
Masino Cristoforo 37
Minařik Frank 38
Mohr Karl Friedrich 39
Moissan Ferdinand Frédéric Henri 39
Nardelli Giuseppe Maria 39
Parmentier Antoine-Augustin 40
Pedrazzini Carlo 40
Pelletier Pierre-Joseph 41
Pemberton John S. 41
Ponte Dino 42
Ragazzoni Giuseppe 42
Roversi Guido 42
Roversi Paolo 43
Russo Andrea 43
Santandrea Mario 43
Scheele Carlo Guglielmo 44
Schelenz Hermann 47
Sercambi Giovanni 48
Tschirch Alexander 48
Vauquelin Louis-Nicolas 48
Vertua Rodolfo 49
Zannichelli Giovanni 49
San Giovanni Leonardi 51
8
“Se, navigando nella fiumana della vita,
è nostro desiderio ed insieme nostro dovere di spingerci avanti,
giunti alla meta, ci attende la malinconica riflessione
che desiderare ed ottenere gli uffici è assai più facile che meritarli”
Attilio Bonanni
(Farmacologo, Università di Pavia, 1914)
Prefazione
Postulando la consapevolezza che la Fama può guadagnare una vittoria sul Tempo
che solo l’Eternità ha la forza di ghermirle(1)
, partecipo al lettore in questo
lavoro un ulteriore invito a “chinarsi sul tempo” rifuggendo “l’ebbrezza della memoria”
connesso all’insensata pretesa di ricordare tutto e, dunque,
ricorrendo al discernimento, pur conscio della grande
responsabilità insita nell’esercizio del diritto scabroso di cosa e
come ricordare.
In tal modo, il tentativo auspicabilmente condivisibile
che umilmente tento di compiere è di concorrere a sottrarre al nulla
dell’oblio figure notevoli di un tempo, sia remoto che recente, sepolte
perfino dalla protervia dell’eterno presente e del cui esempio son convinto
abbia non poco bisogno il nostro futuro: esse, parafrasando Conrad(2)
,
stanno tutte là, frutto di un’opera grandiosa in cui talora, addirittura,
sembra che i più siano incappati senza volerlo!
Al rito della morte quale momento in cui regna l’essenzialità dell’uguaglianza,
il punto di fine che può rimanere è una nicchia di memoria che segna un
rapporto tra chi resta e chi non c’è più, al di là di una tomba che sovente
oggi non ne celebra la gloria ma ne rappresenta l’assenza.
In effetti, a tal proposito, val bene ricordare che il senso della storia sta
in quelli che la fanno benchè essi a loro volta sono considerabili,
quantomeno da coloro che hanno il dono della Fede, sempre e comunque
meri o alti strumenti di un Disegno Divino.
Concorrere, infine, a non far bruciare il loro pensiero nel fuoco dell’oblio
insieme ai loro corpi, se non altro, ritengo abbia il non irrilevante merito
di tentare di arginare un’espropriazione del legittimo grave lutto
per la loro perdita.
Per una professione che, al di là della sua essenzialità intrinseca, ha la capacità di
rimanere al mondo e che, tuttavia, cerca la propria strada verso il progresso, verso
l’evoluzione positiva, verso il miglioramento ed anche verso il riscatto, il
solo tepore della memoria, la sola elegia di una realtà scomparsa e recupera-
_______________
(1) Petrarca, Trionfi.
(2) Joseph Conrad, Linea d’ombra, 1916.
9
bile soltanto con il ricordo e con la tentazione di iscrivere tutto in una dimensione letteraria,
certamente rappresentano la costruzione della memoria ma, a mio avviso, comportano anche la
scoperta che la memoria costruita sia solo una parte, magari addirittura più o meno equivalente alla
memoria che resta da costruire. Tra le pieghe della memoria che può avanzare uno dei tasselli
importanti mi sembra possa essere, appunto, anche il tributo d’onore di volta in volta reso ai figli di
valore di questa professione e, magari, la non recisione o il recupero di quell’ideale cordone
ombelicale che li lega alla nostra cultura, al nostro comune sentire. In tal modo non escluderei
un’auspicabile biunivocità di effetti: da un canto il rafforzamento dell’esempio su questa professione
espresso dal valore dei più bravi e, d’altro canto, maggiori positive ricadute di attenzioni, di opere e di
azioni che da tali personaggi possano derivare per questa professione(3)
.
Unendosi nel tributo d’onore ad un uomo per il suo valore, ogni grande realizzazione, partendo
dall’individuo artefice, appunto, in qualche modo può giungere ad esser sentita come qualcosa che lo
travalica sfociando in un coinvolgimento collettivo, quasi una sorta di percezione d’opera collettiva.
Credere nella forza dell’esempio, dunque, e nei valori della continuità, credibilità e coerenza. Dai
grandi, che con misura, senza idolatria, vanno ammirati, si può apprendere tanto!
Raimondo Villano
_______________
(3) Raimondo Villano, Incontro con Dino De Laurentiis, discorso di prolusione; Cerimonia di conferimento del titolo di
Socio Onorario a Dino De Laurentiis, Rotary Club, Torre Annunziata, Villa Balke, 29 giugno 2001.
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Ferrari William(21)
William non aveva ancora trent’anni quando andò a Cagliari a dirigere l’Istituto di
Farmacologia dell’Università. Quella precoce promozione in un avamposto allora così isolato
lo costrinse ad essere scientificamente un autodidatta, ma questo fu tutt’altro che una
sciagura! Le ristrettezze economiche costringevano William e i suoi allievi a ricuperare gli
aghi da iniezione stappandoli alla fiamma del becco Bunsen, spegnere le luci dei laboratori
dopo le ore di lavoro, usare la posta anziché il telefono, usare la nave e il treno anziché
l’aereo. Tutto questo non attenuò il suo entusiasmo, ma acuì la sua fantasia. Quando qualche
collega clinico usava la macchina e l’autista, Ferrari viaggiava su una vecchia Guzzi 500,
lavorava, viveva e… cucinava nell’Istituto di Farmacologia.
Quel “matto” di Ferrari che guidava la moto, cucinava i conigli trattati col curaro (tanto non
si assorbe dall’intestino, come aveva dimostrato Claude Bernard), cantava canzonette alla
moda (con una voce alla Vasco Rossi) e, in luglio in Istituto portava solo il camice e gli
zoccoli, aveva per gli studenti il fascino dell’eretico. I suoi lavori non avevano la perfezione
tecnica richiesta per entrare nell’Olimpo della ricerca internazionale. Ma William era uno di
“Con l’oblio” scrive Prosperi,
“lo storico ha un conflitto professionale:
scoprire che quel che è stato nascosto dalla polvere del tempo
è il piccolo piacere per il quale lavorano gli studiosi del passato.
Rendere vivo ciò che è morto e scomparso,
vincere col tempo la lotta per strappargli le sue vittime
è quel che fa sentire allo storico la sua posizione liminare
tra morti e vivi come una missione eroica
piuttosto che un esercizio pacifico dell’erudizione.
Basta un restauro anche minimo
di una testimonianza del passato
a dare l’emozione di un incontro inatteso
con la voce autentica dei morti”
Paolo Mieli, Storia e politica. La memoria e l’oblio (2001)
RES GESTAE
11
quelli che Hans Selye definirebbe “problem finder”, quelli che trovano strade che nessuno
ha ancora percorso, una razza ben distinta da quella dei “problem solvers”, che lavorano solo
in campi sicuri nei quali le voci bibliografiche sono numerose. Era, però, uno di quei rari
scienziati che potevano rispondere senza imbarazzo alla domanda di un profano su cosa
avesse veramente scoperto.
La risposta è in una sua pubblicazione del 1957: “Queste osservazioni indicano che i peptidi
sono un probabile campo di farmaci attivi sulle funzioni nervose” (Arch. Int. Pharmacodyn:
110, 410; 1957). In quella pubblicazione Ferrari riferiva che i peptidi analoghi dell’a-MSH
producono, se introdotti nel liquor o in aree particolari del cervello di differenti specie
animali, una sindrome definita da Ferrari, “Stretching yawning syndrome” in quanto è
caratterizzata da ripetuti sbadigli e stiramenti.
La “Sindrome di stiramento e sbadiglio” venne riportata per la prima volta nel 1955 sul
Bollettino della Società di Biologia Sperimentale (Boll. Soc. It. Biol. Sper. 31:859; 1955); in
quella pubblicazione manca la bibliografia. Non è una dimenticanza, è che allora
nell’argomento non c’era storia. Oggi la stretching-yawning syndrome è patrimonio delle
neuroscienze (Ann.N.Y.Acad.Sci. 104:330 –343;1963). La scoperta era importante non solo
perché veniva identificata una molecola endogena responsabile di un comportamento a
cavallo tra la fisiologia e la psicologia (la “molecola della noia”) ma anche perché essa
anticipava di almeno vent’anni la saga delle ricerche sul ruolo dei peptidi sul controllo di
diverse funzioni del sistema nervoso centrale.
La stretching yawning syndrome è stata uno dei principali temi di ricerca di William Ferrari e
dei suoi allievi di Cagliari e di Modena (J. Endocrinol. Inv. 4: 241-251; 1981; Peptides 7:
591-596; 1986).
William è stato anche il Maestro di Bernardo Loddo, grande virologo prematuramente
scomparso. I due ricercatori scoprirono per la prima volta che la guanidina poteva inibire la
moltiplicazione del poliovirus senza modificare la cellula ospite (Nature 193: 97; 1962).
Essi dimostrarono, inoltre, che il poliovirus poteva diventare “guanidino dipendente” nel
senso che, messo a crescere in presenza di concentrazioni progressivamente crescenti di
guanidina, esigeva per riprodursi concentrazioni del chemioterapico tanto alte da uccidere la
12
cellula ospite: per la prima volta un virus diventava “tossicodipendente”! (Nature 197: 315;
1963; Science 145: 945; 1964).
William ha insegnato a saper distinguere i problemi scientifici importanti dai corollari alla
moda, gli uomini grandi da quelli famosi, “le aquile dagli aquiloni”.
Gallizio Pinot (1902-1964)(22)
Giuseppe (Pinot) Gallizio nasce ad Alba il 12 febbraio 1902 da Innocente e Teresa Chiarlone.
Dall’età di dieci anni frequenta il Collegio San Giuseppe di Torino dove consegue un
diploma tecnico. Si iscrive poi alla Facoltà di Chimica e Farmacia laureandosi nel novembre
del 1924 e iniziando a lavorare, dopo la parentesi romana del servizio militare presso una
Compagnia di Sanità, nella Farmacia Bosio di via Garibaldi a Torino. Conosce Augusta
Rivabella che sposa nel 1933, dopo aver aperto la Farmacia Gallizio in via Cavour ad Alba.
Nel 1935 nasce il figlio Giorgio.
A partire dagli anni Trenta, in parallelo alle sue attività professionali, coltiva alcune passioni
legate al territorio albese, alle sue tradizioni storiche, produttive e culturali, alla sua socialità:
la pesca nelle acque del Tanaro, sulle cui rive fa costruire un villino in stile razionalista
scherzosamente chiamato “Insulina”, l’archeologia, il ripristino del Palio degli asini, le
iniziative del Circolo sociale e dell'Unione sportiva.
Altra passione è il teatro, frequentato ma anche praticato in una filodrammatica e, insieme ad
Augusta, in una serie di recite al Circolo sociale.
Nel luglio 1940 è richiamato alle armi nel ruolo di ufficiale farmacista e presta per breve
tempo servizio presso l’Ospedale militare di Savigliano.
L’anno successivo chiude la farmacia di Alba, e nel febbraio del 1944 entra a far parte delle
formazioni partigiane della Divisione Alpi. Partecipa alla lotta di liberazione con il nome di
battaglia di Gin, divenendo membro del CLN Langhe. Di quell’esperienza rimane un ricordo
nei testi dei due canti Fiore di Langa e All'erta partigian!..., pubblicati con la dizione
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“Parole di Gin. Musica del professor Raimondo”, ma anche nelle linee guida della sua
attività politica nel dopoguerra.
Il 12 maggio 1945 entra a far parte della Consulta comunale nominata dal CLN. L’anno
successivo è eletto consigliere comunale di Alba come indipendente nelle liste della DC. Ben
presto in rotta con i colleghi della maggioranza, nel febbraio 1947 si dimette dalla carica di
assessore e passa all’opposizione. Viene rieletto nel 1951 in una lista mista PCI-PSI, e nel
1956, sempre come indipendente, nella lista Rinascita, concludendo il suo mandato nel
settembre del 1960. A metà degli anni Cinquanta, per protestare contro un annunciato
comizio missino, inscena in piazza Savona l’inquietante ritorno degli occupanti tedeschi. In
più occasioni, in qualità di consigliere comunale, interviene in favore del diritto degli zingari
a circolare e soggiornare liberamente nel territorio albese. Numerose fotografie lo ritraggono
nel loro accampamento ai margini della città, impegnato in arringhe in difesa dei loro diritti,
testimone attento e personalmente coinvolto della dignità della vita nomade, come attesta lo
scatto in cui indossa con fierezza i tradizionali orecchini a pendente.
L’interesse per l’archeologia risale agli anni dell’adolescenza quando eredita la biblioteca
dell’ingegnere minerario Giovan Battista Traverso che allo scadere del XIX secolo aveva
individuato importanti reperti neolitici in una cava di argilla posta a sud-st dell'abitato di
Alba. Negli anni
Quaranta Pinot è il primo a riprendere quelle ricerche, estendendole ad altre parti della città
(in particolare al Borgo Moretta) e riportando alla luce accette, scalpelli, nuclei di ossidiana e
frammenti ceramici in grado di confermare nel loro insieme la continuità dell’insediamento
umano ad Alba a partire dal neolitico antico. Questi reperti vengono donati da Gallizio al
locale Museo Storico-Archeologico Federico Eusebio, che nel 1953 celebra il centenario
della nascita del suo fondatore, e dalla famiglia nel 1965 al Museo di Antichità di Torino.
In occasione del Convegno agrario regionale che si tiene ad Alba nell'ottobre 1945 Gallizio
interviene con una relazione intitolata “Piante medicinali - essenziere - aromatiche”. Già
prima della guerra aveva studiato nelle colline della Langa la viticoltura e le proprietà delle
erbe officinali. Nell’anno scolastico 1945-46 attiva, presso la Scuola enologica di Alba di cui
è uno degli amministratori, un corso di Aromateria ed Erboristeria enologica. Insegna poi
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queste materie non solo presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, ma anche, con
quella che l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura definisce una cattedra ambulante, nelle
campagne albesi. Prosegue sino alla morte l’attività didattica presso l’Istituto agrario,
giovandosi di un Laboratorio sperimentale per le piante usate in enologia fondato nel 1946.
Nel laboratorio della “chimica vegetale” di Gallizio, che nei locali di un antico refettorio
conventuale produce caramelle, amari, peci e trementine, nascono i primi diipinti
polimaterici realizzati con resine naturali e sintetiche e caratterizzati da presenze zoomorfe
liberamente reinventate.
Il 29 settembre 1955 il danese Asger Jorn, Piero Simondo e Pinot Gallizio fondano ad Alba il
Laboratorio sperimentale del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista,
“officina” e luogo di discussione, abitazione comune e centro propulsore di provocazioni
culturali e politiche: con questo entrano in contatto, in modi e tempi alterni, per mostre,
incontri e convegni, artisti come Enrico Baj, Ettore Sottsass Jr., Lucio Fontana, Karel Appel,
l'urbanista Constant, lo scultore Franco Garelli, il ceramista Tullio d’Albisola, il musicista
Walter Olmo, teorici come il lettrista Gil Wolman e il situazionista Guy Debord.
Tra il 2 e il 9 settembre 1956 il Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista
convoca ad Alba il primo Congresso mondiale degli artisti liberi, dedicato al tema “Le arti
libere e le attività industriali” e accompagnato dall'uscita della rivista “Eristica”, progettata e
composta ad Alba da Simondo, Gallizio, Jorn ed Elena Verrone.
Tra il 1957 e il 1959 Gallizio sviluppa le ricerche materiche e tecniche che avevano
caratterizzato la sua pittura negli anni precedenti, in particolare durante la realizzazione dei
monotipi con l’uso di matrici in vetro. Egli inizia ora a servirsi di lunghe porzioni di tela,
facendole scorrere su lastre di vetro dipinte e ottenendo, grazie anche a interventi diretti di
imprimitura e di sovrapposizione di colori a olio e resine, rotoli di “pittura industriale”
lunghi decine di metri, che vengono poi fatti essiccare grazie a un apposito macchinario. In
riferimento alla negazione situazionista dell’arte in quanto campo espressivo separato e
autonomo, i rotoli possono essere tagliati e venduti al metro, e in catalogo Michèle Bernstein
analizza nel suo Eloge de Pinot Gallizio il progetto inflazionistico che questa pratica porta
con sé. Nei mesi successivi la pittura industriale viene esposta con pari successo alla Galleria
15
Montenapoleone di Milano, e nel 1959 Gallizio pubblica il Discorso-manifesto sulla pittura
industriale e su un’arte unitaria applicabile.
Nel gennaio 1958 si svolge a Parigi la seconda Conferenza dell'IS. In quell'occasione Debord
presenta Gallizio a René Drouin, che nel maggio 1959 ospita nella sua galleria di rue
Visconti la Caverna dell'antimateria. Si tratta del punto di arrivo di un progetto dalla lunga
gestazione, realizzato in collaborazione con il figlio Giorgio e discusso in frequenti scambi
epistolari con Debord, Jorn, Drouin. Nel Laboratorio di Alba vengono dipinti a olio e resina i
145 metri di tela dipinti a olio (rotoli dipinti in estrema libertà, con colore “sparato” sulla
tela, “frustato”, esposto all’azione di pioggia, sole e vento) e resina destinati a rivestire con
pittura industriale d’ambiente le pareti della galleria e a porsi in relazione con elementi
olfattivi e sonori.
Uomo dalla personalità complessa e contraddittoria, Pinot Gallizio rappresentava,
diversamente dalle altre presenze autoctone, l’artista capace di passioni rapide e violente e di
tappe di un percorso logico ogni volta spiazzante che lo hanno trasformato Gallizio in un
personaggio di portata europea, con rassegne e mostre personali che hanno toccato musei e
gallerie di Parigi, Amsterdam, Londra, Venezia (XXXII Biennale), Vienna, Monaco,
Copenhagen.
L’Anticamera della morte (1963) è una sorta di testamento ideale del pittore che
immobilizza, sotto uno strato di una pesante vernice nera opaca, gli oggetti significativi della
sua vita. Presagio di morte dal significato ambiguo, l’installazione in nero non può non essere
il punto di partenza (il punto-zero) per la vita sempre nuova a cui aspirava Gallizio: “ora
tocca a noi artisti, scienziati, poeti creare nuovamente le terre, gli oceani, gli animali, il sole
e le altre stelle, le arie, le acque e le cose. E toccherà a noi soffiare nell’argilla per cercare
l’uomo-nuovo adatto al riposo del settimo giorno”.
Altri capolavori di Gallizio sono: La Grande Peur (1956), Antiluna (1957), un rotolo di
pittura industriale, Le mosche (1958-59), Il Tempio dei miscredenti (1959) e La notte etrusca
(1962).
L’immediatezza della pittura di Gallizio, la sua materia così densa, quei fondi pastosi su cui
s’inserisce il suo gesto grafico, possente e libero, chiamato dall’artista “stato di grazia del
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punto-zero”, sono stati correlati al paradosso del presente di Eliot, contrasto irrisolto tra
materia e immateriale, passato e futuro, immobilità e moto.
Il nero, che spesso in Pinot ha valore grafico, disegna figure immaginarie, zoomorfe e
fitomorfe su stesure dai colori primari sporcati e lungamente studiati.
La dimensione testuale, infine, è stata per Gallizio un luogo di sperimentazione intensamente
praticato, secondo registri che spaziano dal manifesto artistico all’invenzione letteraria,
dall’invettiva politica all’aforisma al diario.
Il nucleo centrale di questo insieme di scritti è costituito dai testi teorici e dai documenti
legati all’attività dell’Internazionale Situazionista e, in particolare, dal Discorso sulla pittura
industriale e su un’arte unitaria applicabile pubblicato nel 1959. Seguono abbozzi di altri
manifesti e trattati dedicati al tema del segno e della materia pittorica, notazioni di diario,
registrazioni dell’attività artistica e appunti spesso intrecciati a disegni, estratti da scambi
epistolari e riproduzioni anastatiche dei manoscritti che contribuiscono a restituire dell’artista
“concettuale” ante litteram la vitalità di un pensiero che sfugge a ogni sviluppo lineare e
sistematico, gli aneliti per la sperimentazione, i bizzarri meandri della fantasia di un
precursore di più di una generazione di artisti italiani, dall’Arte Povera all’arte relazionale
degli ultimi anni(23)
.
_______________
(20) Gian Luigi Gessa, website SIF.
(21) Website Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL , 2005.
(22) Website Fondazione Ferrero, 2005.
(23) Anna Detheridge, Esperienza perpetua, Sole 24 Ore Domenicale, Arte, pag. 43, 8 gennaio 2006, n. 7.
“La genialità è 1% ispirazione e 99% traspirazione”
Thomas Edison
Siracide ci invita all’Elogio dei Patriarchi,
uomini famosi, nostri padri secondo l’ordine delle generazioni,
onorati dai loro contemporanei e glorificati durante la vita ...
senza tuttavia, per essi, dimenticare gli altri,
quelli di cui non è rimasta memoria,
scomparsi come non fossero mai nati
e così i loro figli che li hanno seguiti ...
17
“Non cercare di diventare un uomo di successo
ma, piuttosto, un uomo di valore”
Albert Einstein
Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è biologa, farmacista, assistente
sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio è un
brillante matematico universitario. Ruoli: General Manager Villano International Business
Team dal 2012, con attività in 16 ambiti di business, consulting & service (tra cui: affari
internazionali, immobiliare d’alta gamma, previdenza, edilizia e restauro, import-export, alimentari,
informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal 2013), Associate Professor in History of Health
Administration Pharmaceutical Department (dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University of
Florida State (BR, Miami, Florida, USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo finanziario
indipendente di borse e forex (dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato dal Cavaliere di
Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore del Regno d’Albania);
Presidente della Fondazione sociosanitaria e umanitaria Chiron (dal 1985); Amministratore Unico Chiron
Editore (dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (2006), già pontificia Tiberina
)2009), Studi Melitensi (2002), Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (2010), International
Society History Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia (2001), Società Napoletana Storia Patria (2008),
Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (ad honorem, 2006). Oltre 100 conferenze e chairman in decine
di congressi. Collabora con importanti Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per
l’Editore statunitense DPC, che pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abilitazione:
Farmacia (1985); corsi certificati di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale, Haccp,
Storia, Dottrina sociale Chiesa, Teologia. Lauree honoris causa: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia
e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.:
Science Medical Ethics (2010). È stato: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager,
ottenendo Alti Patronati di Capo dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt ENVA
2011-15, Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, membro World
Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), 11 anni in Comitato scientifico sicurezza sanitaria di
IBD (azienda responsabile sicurezza Tribunali Corte Appello Napoli), CdA Fondazione Beaumont Onlus
ricerche su cancro presieduta dal condidato al Nobel Tarro e con il Prefetto Napoli (2011-12), Accademico
Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004-2015. Per 32 anni socio e titolare di
un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario a 29 anni 1990-95 (tra i più giovani
d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio, 14 anni Delegato dei Governors per Archivio
Distretto 2100-Italia (oltre 3.000 rotariani e ca 80 Club) e presso I.C.R. per Rotary Italia; in Comm.ni
Italia: Etica professionale, Azione Mondiale, Informatica; tra i molti ruoli internazionali: archeologia
Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna Grecia; autore e presentatore al Consiglio Mondiale di
Legislazione del Rotary della Proposta di istituzione Giornata internazionale a tutela della Vita (2001-04).
Dal 1986 al 1990 Presidente a Napoli, coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti;
Rappresentante nazionale Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90,
Cattedra Prof. Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee
(Univ. Berna, 2012-13). Nell’ambito degli eventi “World no-tobacco day”, ha partecipato a varie
iniziative presso il Ministero della Salute. Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di
Pompei Mons. Francesco Saverio Toppi, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e
Canonizzazione (Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposto nel 2000), produttore cinematografico di
Hollywood e Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio Greco, Presidente Tribunale TA (Rotary,
2000); Giulio Tarro, virologo Candidato al Premio Nobel per la Medicina 2000 e 2015 (Asas, 2011);
Gianni Rivera, Vice Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, già aiutante dei
medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore
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Sanitario del Vaticano; Gualtiero Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità. Premi internazionali:
Diploma d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary
International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary
Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion
d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (2011);
Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Galeno (Rm 2014); Norman Ac.-
Sanità 2^ ed. Galeno (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi
nazionali: Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-
Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm 2007); Capitolino-Attività
umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV Serono-Storia e Letteratura (Rm 2012),
Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800;
Tiberino-Scienza (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-scientifica (Rm 2014);
Medaglia d’Argento al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Speciale Asas-Mi.BACT-Studi storici
in scienze biomediche e farmaceutiche (Rm 2016). Autore di un’ampia e qualificata produzione letteraria
che ammonta a oltre 790 pubblicazioni sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche,
di cui gran parte su riviste dotate di revisione critica, indexate e con impact factor; oltre 50 libri (di cui 14
con complessive 35 edizioni e 19 ristampe, numerosi tradotti anche in inglese, francese, tedesco e
spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli, con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco,
Rotary, Università, ecc., recensiti da Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane
(tra cui: Quirinale, Accademia Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National
Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei. Alla
Fiera di Francoforte ha debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie lingue e più
edizioni e ristampe ) spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini prestigiosi (tra cui
Bayer S.p.A.). Cataloghi: Library of Congress UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de
France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca
Magistrale S.M. Ordine di Malta; Biblioteca della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI;
2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010; Opac Sbn con oltre 200 opere; Scheda di
Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui alcuni regnanti
europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre.
* * *
Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in
Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza all’ONU, 2004); Arte e storia Farmacia (pres.
Prof. Ledermann, Presid. International Society History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e attività del
SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres. Prof. Tarro,
Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid. Farmacisti Italiani Dr.
Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine diacronica per memoria homo
faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof. Carosella, 6 rist., 2010); Attività
farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania
nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012);
Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM (2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto
futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere,
selezionate per temi filosofici e creativi tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra i multimedia:
Cenni arte e storia farmacia (patroc. AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009).
“Ho imparato così tanto da voi, Uomini…
Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna,
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R. Villano - RES GESTAE - Ferrari, Gallizio

  • 1. 3
  • 2. 4 RRRaaaiiimmmooonnndddooo VVViiillllllaaannnooo RRReeesss GGGeeessstttaaaeee IIIlll ssseeennnsssooo dddiii eeecccccceeelllllleeennnzzzaaa nnneeelllllleee vvviiittteee dddiii fffaaarrrmmmaaaccciiissstttiii nnnooonnn cccooommmuuunnniii Sotto l’Alto Patrocinio di: Pontificia Accademia Tiberina Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali CHIRON FOUND. Praxys dpt
  • 3. 5 Copia n. _____________ L’autore __________________________ © Copyright Raimondo Villano. © Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta in pubblicazioni e studi senza citare la fonte. Nessuna parte del libro può essere diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right reserved. No part of this book shall be reproduced in publications and studies without root’s citation. No part of this book shall be stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without written permission from the publisher. Realizzazione editoriale: Prof. Dott. Maria Rosaria Giordano. Redazione: mobile 338 59 60 222; e-mail: farmavillano@gmail.com; farmavillano@libero.it. Advisor executive: Francesco Villano. Edizioni Chiron Found. - Praxys dpt. © 2010 Fondazione Chiron, via Maresca 12, scala A - 80058 Torre Annunziata (Napoli) Tel.: 081 861 22 99 Fax: 081 353 29 81 Website: www.chiron-found.org Vendite: Prof. Dott. Annamaria Giordano mobile 347 61 71 669; E-mail: annamaria.g10@libero.it; annamaria.g10@alice.it; http://www.chiron-found.org. Stampa LP - Napoli. Prima edizione maggio 2011. Finito di scrivere il venti maggio 2011. Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto. ISBN 978-88-97303-05-3. CDD 920 VIL res 2011. ICC CD 997. CHIRON FOUND. Praxys dpt
  • 4. 6 Indice Prefazione 9 Alvigini Giulio Cesare 11 Anawati Georges 11 Bertaccini Giulio 15 Betti Famiglia 16 Bianchi Clementina 18 Bracco Fulvio 18 Calzolari Francesco 19 Cannavò Francesco 19 Caps Paul-Antoine 20 Cascio Giovanni 20 Caventou Joseph-Bienaimé 22 Cestoni Diacinto 22 De Fazi Remo 24 De Wied David 24 Di Mattei Pietro 25 Erspamer Vittorio 26 Ferrari William 27 Gallizio Pinot 28 Giotti Alberto 30 Grijalba Juan José Alonso 32 Guareschi Icilio 32 Houel Nicolas 33 Imbesi Antonio 33 Imperato Ferrante 34 Kipp Petrus Jacobus 35 Maffioli Agostino 35 Marchetti Marcello 35
  • 5. 7 Marino Adriano 36 Martinotti Carlo 37 Masino Cristoforo 37 Minařik Frank 38 Mohr Karl Friedrich 39 Moissan Ferdinand Frédéric Henri 39 Nardelli Giuseppe Maria 39 Parmentier Antoine-Augustin 40 Pedrazzini Carlo 40 Pelletier Pierre-Joseph 41 Pemberton John S. 41 Ponte Dino 42 Ragazzoni Giuseppe 42 Roversi Guido 42 Roversi Paolo 43 Russo Andrea 43 Santandrea Mario 43 Scheele Carlo Guglielmo 44 Schelenz Hermann 47 Sercambi Giovanni 48 Tschirch Alexander 48 Vauquelin Louis-Nicolas 48 Vertua Rodolfo 49 Zannichelli Giovanni 49 San Giovanni Leonardi 51
  • 6. 8 “Se, navigando nella fiumana della vita, è nostro desiderio ed insieme nostro dovere di spingerci avanti, giunti alla meta, ci attende la malinconica riflessione che desiderare ed ottenere gli uffici è assai più facile che meritarli” Attilio Bonanni (Farmacologo, Università di Pavia, 1914) Prefazione Postulando la consapevolezza che la Fama può guadagnare una vittoria sul Tempo che solo l’Eternità ha la forza di ghermirle(1) , partecipo al lettore in questo lavoro un ulteriore invito a “chinarsi sul tempo” rifuggendo “l’ebbrezza della memoria” connesso all’insensata pretesa di ricordare tutto e, dunque, ricorrendo al discernimento, pur conscio della grande responsabilità insita nell’esercizio del diritto scabroso di cosa e come ricordare. In tal modo, il tentativo auspicabilmente condivisibile che umilmente tento di compiere è di concorrere a sottrarre al nulla dell’oblio figure notevoli di un tempo, sia remoto che recente, sepolte perfino dalla protervia dell’eterno presente e del cui esempio son convinto abbia non poco bisogno il nostro futuro: esse, parafrasando Conrad(2) , stanno tutte là, frutto di un’opera grandiosa in cui talora, addirittura, sembra che i più siano incappati senza volerlo! Al rito della morte quale momento in cui regna l’essenzialità dell’uguaglianza, il punto di fine che può rimanere è una nicchia di memoria che segna un rapporto tra chi resta e chi non c’è più, al di là di una tomba che sovente oggi non ne celebra la gloria ma ne rappresenta l’assenza. In effetti, a tal proposito, val bene ricordare che il senso della storia sta in quelli che la fanno benchè essi a loro volta sono considerabili, quantomeno da coloro che hanno il dono della Fede, sempre e comunque meri o alti strumenti di un Disegno Divino. Concorrere, infine, a non far bruciare il loro pensiero nel fuoco dell’oblio insieme ai loro corpi, se non altro, ritengo abbia il non irrilevante merito di tentare di arginare un’espropriazione del legittimo grave lutto per la loro perdita. Per una professione che, al di là della sua essenzialità intrinseca, ha la capacità di rimanere al mondo e che, tuttavia, cerca la propria strada verso il progresso, verso l’evoluzione positiva, verso il miglioramento ed anche verso il riscatto, il solo tepore della memoria, la sola elegia di una realtà scomparsa e recupera- _______________ (1) Petrarca, Trionfi. (2) Joseph Conrad, Linea d’ombra, 1916.
  • 7. 9 bile soltanto con il ricordo e con la tentazione di iscrivere tutto in una dimensione letteraria, certamente rappresentano la costruzione della memoria ma, a mio avviso, comportano anche la scoperta che la memoria costruita sia solo una parte, magari addirittura più o meno equivalente alla memoria che resta da costruire. Tra le pieghe della memoria che può avanzare uno dei tasselli importanti mi sembra possa essere, appunto, anche il tributo d’onore di volta in volta reso ai figli di valore di questa professione e, magari, la non recisione o il recupero di quell’ideale cordone ombelicale che li lega alla nostra cultura, al nostro comune sentire. In tal modo non escluderei un’auspicabile biunivocità di effetti: da un canto il rafforzamento dell’esempio su questa professione espresso dal valore dei più bravi e, d’altro canto, maggiori positive ricadute di attenzioni, di opere e di azioni che da tali personaggi possano derivare per questa professione(3) . Unendosi nel tributo d’onore ad un uomo per il suo valore, ogni grande realizzazione, partendo dall’individuo artefice, appunto, in qualche modo può giungere ad esser sentita come qualcosa che lo travalica sfociando in un coinvolgimento collettivo, quasi una sorta di percezione d’opera collettiva. Credere nella forza dell’esempio, dunque, e nei valori della continuità, credibilità e coerenza. Dai grandi, che con misura, senza idolatria, vanno ammirati, si può apprendere tanto! Raimondo Villano _______________ (3) Raimondo Villano, Incontro con Dino De Laurentiis, discorso di prolusione; Cerimonia di conferimento del titolo di Socio Onorario a Dino De Laurentiis, Rotary Club, Torre Annunziata, Villa Balke, 29 giugno 2001.
  • 8. 10 Ferrari William(21) William non aveva ancora trent’anni quando andò a Cagliari a dirigere l’Istituto di Farmacologia dell’Università. Quella precoce promozione in un avamposto allora così isolato lo costrinse ad essere scientificamente un autodidatta, ma questo fu tutt’altro che una sciagura! Le ristrettezze economiche costringevano William e i suoi allievi a ricuperare gli aghi da iniezione stappandoli alla fiamma del becco Bunsen, spegnere le luci dei laboratori dopo le ore di lavoro, usare la posta anziché il telefono, usare la nave e il treno anziché l’aereo. Tutto questo non attenuò il suo entusiasmo, ma acuì la sua fantasia. Quando qualche collega clinico usava la macchina e l’autista, Ferrari viaggiava su una vecchia Guzzi 500, lavorava, viveva e… cucinava nell’Istituto di Farmacologia. Quel “matto” di Ferrari che guidava la moto, cucinava i conigli trattati col curaro (tanto non si assorbe dall’intestino, come aveva dimostrato Claude Bernard), cantava canzonette alla moda (con una voce alla Vasco Rossi) e, in luglio in Istituto portava solo il camice e gli zoccoli, aveva per gli studenti il fascino dell’eretico. I suoi lavori non avevano la perfezione tecnica richiesta per entrare nell’Olimpo della ricerca internazionale. Ma William era uno di “Con l’oblio” scrive Prosperi, “lo storico ha un conflitto professionale: scoprire che quel che è stato nascosto dalla polvere del tempo è il piccolo piacere per il quale lavorano gli studiosi del passato. Rendere vivo ciò che è morto e scomparso, vincere col tempo la lotta per strappargli le sue vittime è quel che fa sentire allo storico la sua posizione liminare tra morti e vivi come una missione eroica piuttosto che un esercizio pacifico dell’erudizione. Basta un restauro anche minimo di una testimonianza del passato a dare l’emozione di un incontro inatteso con la voce autentica dei morti” Paolo Mieli, Storia e politica. La memoria e l’oblio (2001) RES GESTAE
  • 9. 11 quelli che Hans Selye definirebbe “problem finder”, quelli che trovano strade che nessuno ha ancora percorso, una razza ben distinta da quella dei “problem solvers”, che lavorano solo in campi sicuri nei quali le voci bibliografiche sono numerose. Era, però, uno di quei rari scienziati che potevano rispondere senza imbarazzo alla domanda di un profano su cosa avesse veramente scoperto. La risposta è in una sua pubblicazione del 1957: “Queste osservazioni indicano che i peptidi sono un probabile campo di farmaci attivi sulle funzioni nervose” (Arch. Int. Pharmacodyn: 110, 410; 1957). In quella pubblicazione Ferrari riferiva che i peptidi analoghi dell’a-MSH producono, se introdotti nel liquor o in aree particolari del cervello di differenti specie animali, una sindrome definita da Ferrari, “Stretching yawning syndrome” in quanto è caratterizzata da ripetuti sbadigli e stiramenti. La “Sindrome di stiramento e sbadiglio” venne riportata per la prima volta nel 1955 sul Bollettino della Società di Biologia Sperimentale (Boll. Soc. It. Biol. Sper. 31:859; 1955); in quella pubblicazione manca la bibliografia. Non è una dimenticanza, è che allora nell’argomento non c’era storia. Oggi la stretching-yawning syndrome è patrimonio delle neuroscienze (Ann.N.Y.Acad.Sci. 104:330 –343;1963). La scoperta era importante non solo perché veniva identificata una molecola endogena responsabile di un comportamento a cavallo tra la fisiologia e la psicologia (la “molecola della noia”) ma anche perché essa anticipava di almeno vent’anni la saga delle ricerche sul ruolo dei peptidi sul controllo di diverse funzioni del sistema nervoso centrale. La stretching yawning syndrome è stata uno dei principali temi di ricerca di William Ferrari e dei suoi allievi di Cagliari e di Modena (J. Endocrinol. Inv. 4: 241-251; 1981; Peptides 7: 591-596; 1986). William è stato anche il Maestro di Bernardo Loddo, grande virologo prematuramente scomparso. I due ricercatori scoprirono per la prima volta che la guanidina poteva inibire la moltiplicazione del poliovirus senza modificare la cellula ospite (Nature 193: 97; 1962). Essi dimostrarono, inoltre, che il poliovirus poteva diventare “guanidino dipendente” nel senso che, messo a crescere in presenza di concentrazioni progressivamente crescenti di guanidina, esigeva per riprodursi concentrazioni del chemioterapico tanto alte da uccidere la
  • 10. 12 cellula ospite: per la prima volta un virus diventava “tossicodipendente”! (Nature 197: 315; 1963; Science 145: 945; 1964). William ha insegnato a saper distinguere i problemi scientifici importanti dai corollari alla moda, gli uomini grandi da quelli famosi, “le aquile dagli aquiloni”. Gallizio Pinot (1902-1964)(22) Giuseppe (Pinot) Gallizio nasce ad Alba il 12 febbraio 1902 da Innocente e Teresa Chiarlone. Dall’età di dieci anni frequenta il Collegio San Giuseppe di Torino dove consegue un diploma tecnico. Si iscrive poi alla Facoltà di Chimica e Farmacia laureandosi nel novembre del 1924 e iniziando a lavorare, dopo la parentesi romana del servizio militare presso una Compagnia di Sanità, nella Farmacia Bosio di via Garibaldi a Torino. Conosce Augusta Rivabella che sposa nel 1933, dopo aver aperto la Farmacia Gallizio in via Cavour ad Alba. Nel 1935 nasce il figlio Giorgio. A partire dagli anni Trenta, in parallelo alle sue attività professionali, coltiva alcune passioni legate al territorio albese, alle sue tradizioni storiche, produttive e culturali, alla sua socialità: la pesca nelle acque del Tanaro, sulle cui rive fa costruire un villino in stile razionalista scherzosamente chiamato “Insulina”, l’archeologia, il ripristino del Palio degli asini, le iniziative del Circolo sociale e dell'Unione sportiva. Altra passione è il teatro, frequentato ma anche praticato in una filodrammatica e, insieme ad Augusta, in una serie di recite al Circolo sociale. Nel luglio 1940 è richiamato alle armi nel ruolo di ufficiale farmacista e presta per breve tempo servizio presso l’Ospedale militare di Savigliano. L’anno successivo chiude la farmacia di Alba, e nel febbraio del 1944 entra a far parte delle formazioni partigiane della Divisione Alpi. Partecipa alla lotta di liberazione con il nome di battaglia di Gin, divenendo membro del CLN Langhe. Di quell’esperienza rimane un ricordo nei testi dei due canti Fiore di Langa e All'erta partigian!..., pubblicati con la dizione
  • 11. 13 “Parole di Gin. Musica del professor Raimondo”, ma anche nelle linee guida della sua attività politica nel dopoguerra. Il 12 maggio 1945 entra a far parte della Consulta comunale nominata dal CLN. L’anno successivo è eletto consigliere comunale di Alba come indipendente nelle liste della DC. Ben presto in rotta con i colleghi della maggioranza, nel febbraio 1947 si dimette dalla carica di assessore e passa all’opposizione. Viene rieletto nel 1951 in una lista mista PCI-PSI, e nel 1956, sempre come indipendente, nella lista Rinascita, concludendo il suo mandato nel settembre del 1960. A metà degli anni Cinquanta, per protestare contro un annunciato comizio missino, inscena in piazza Savona l’inquietante ritorno degli occupanti tedeschi. In più occasioni, in qualità di consigliere comunale, interviene in favore del diritto degli zingari a circolare e soggiornare liberamente nel territorio albese. Numerose fotografie lo ritraggono nel loro accampamento ai margini della città, impegnato in arringhe in difesa dei loro diritti, testimone attento e personalmente coinvolto della dignità della vita nomade, come attesta lo scatto in cui indossa con fierezza i tradizionali orecchini a pendente. L’interesse per l’archeologia risale agli anni dell’adolescenza quando eredita la biblioteca dell’ingegnere minerario Giovan Battista Traverso che allo scadere del XIX secolo aveva individuato importanti reperti neolitici in una cava di argilla posta a sud-st dell'abitato di Alba. Negli anni Quaranta Pinot è il primo a riprendere quelle ricerche, estendendole ad altre parti della città (in particolare al Borgo Moretta) e riportando alla luce accette, scalpelli, nuclei di ossidiana e frammenti ceramici in grado di confermare nel loro insieme la continuità dell’insediamento umano ad Alba a partire dal neolitico antico. Questi reperti vengono donati da Gallizio al locale Museo Storico-Archeologico Federico Eusebio, che nel 1953 celebra il centenario della nascita del suo fondatore, e dalla famiglia nel 1965 al Museo di Antichità di Torino. In occasione del Convegno agrario regionale che si tiene ad Alba nell'ottobre 1945 Gallizio interviene con una relazione intitolata “Piante medicinali - essenziere - aromatiche”. Già prima della guerra aveva studiato nelle colline della Langa la viticoltura e le proprietà delle erbe officinali. Nell’anno scolastico 1945-46 attiva, presso la Scuola enologica di Alba di cui è uno degli amministratori, un corso di Aromateria ed Erboristeria enologica. Insegna poi
  • 12. 14 queste materie non solo presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, ma anche, con quella che l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura definisce una cattedra ambulante, nelle campagne albesi. Prosegue sino alla morte l’attività didattica presso l’Istituto agrario, giovandosi di un Laboratorio sperimentale per le piante usate in enologia fondato nel 1946. Nel laboratorio della “chimica vegetale” di Gallizio, che nei locali di un antico refettorio conventuale produce caramelle, amari, peci e trementine, nascono i primi diipinti polimaterici realizzati con resine naturali e sintetiche e caratterizzati da presenze zoomorfe liberamente reinventate. Il 29 settembre 1955 il danese Asger Jorn, Piero Simondo e Pinot Gallizio fondano ad Alba il Laboratorio sperimentale del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista, “officina” e luogo di discussione, abitazione comune e centro propulsore di provocazioni culturali e politiche: con questo entrano in contatto, in modi e tempi alterni, per mostre, incontri e convegni, artisti come Enrico Baj, Ettore Sottsass Jr., Lucio Fontana, Karel Appel, l'urbanista Constant, lo scultore Franco Garelli, il ceramista Tullio d’Albisola, il musicista Walter Olmo, teorici come il lettrista Gil Wolman e il situazionista Guy Debord. Tra il 2 e il 9 settembre 1956 il Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista convoca ad Alba il primo Congresso mondiale degli artisti liberi, dedicato al tema “Le arti libere e le attività industriali” e accompagnato dall'uscita della rivista “Eristica”, progettata e composta ad Alba da Simondo, Gallizio, Jorn ed Elena Verrone. Tra il 1957 e il 1959 Gallizio sviluppa le ricerche materiche e tecniche che avevano caratterizzato la sua pittura negli anni precedenti, in particolare durante la realizzazione dei monotipi con l’uso di matrici in vetro. Egli inizia ora a servirsi di lunghe porzioni di tela, facendole scorrere su lastre di vetro dipinte e ottenendo, grazie anche a interventi diretti di imprimitura e di sovrapposizione di colori a olio e resine, rotoli di “pittura industriale” lunghi decine di metri, che vengono poi fatti essiccare grazie a un apposito macchinario. In riferimento alla negazione situazionista dell’arte in quanto campo espressivo separato e autonomo, i rotoli possono essere tagliati e venduti al metro, e in catalogo Michèle Bernstein analizza nel suo Eloge de Pinot Gallizio il progetto inflazionistico che questa pratica porta con sé. Nei mesi successivi la pittura industriale viene esposta con pari successo alla Galleria
  • 13. 15 Montenapoleone di Milano, e nel 1959 Gallizio pubblica il Discorso-manifesto sulla pittura industriale e su un’arte unitaria applicabile. Nel gennaio 1958 si svolge a Parigi la seconda Conferenza dell'IS. In quell'occasione Debord presenta Gallizio a René Drouin, che nel maggio 1959 ospita nella sua galleria di rue Visconti la Caverna dell'antimateria. Si tratta del punto di arrivo di un progetto dalla lunga gestazione, realizzato in collaborazione con il figlio Giorgio e discusso in frequenti scambi epistolari con Debord, Jorn, Drouin. Nel Laboratorio di Alba vengono dipinti a olio e resina i 145 metri di tela dipinti a olio (rotoli dipinti in estrema libertà, con colore “sparato” sulla tela, “frustato”, esposto all’azione di pioggia, sole e vento) e resina destinati a rivestire con pittura industriale d’ambiente le pareti della galleria e a porsi in relazione con elementi olfattivi e sonori. Uomo dalla personalità complessa e contraddittoria, Pinot Gallizio rappresentava, diversamente dalle altre presenze autoctone, l’artista capace di passioni rapide e violente e di tappe di un percorso logico ogni volta spiazzante che lo hanno trasformato Gallizio in un personaggio di portata europea, con rassegne e mostre personali che hanno toccato musei e gallerie di Parigi, Amsterdam, Londra, Venezia (XXXII Biennale), Vienna, Monaco, Copenhagen. L’Anticamera della morte (1963) è una sorta di testamento ideale del pittore che immobilizza, sotto uno strato di una pesante vernice nera opaca, gli oggetti significativi della sua vita. Presagio di morte dal significato ambiguo, l’installazione in nero non può non essere il punto di partenza (il punto-zero) per la vita sempre nuova a cui aspirava Gallizio: “ora tocca a noi artisti, scienziati, poeti creare nuovamente le terre, gli oceani, gli animali, il sole e le altre stelle, le arie, le acque e le cose. E toccherà a noi soffiare nell’argilla per cercare l’uomo-nuovo adatto al riposo del settimo giorno”. Altri capolavori di Gallizio sono: La Grande Peur (1956), Antiluna (1957), un rotolo di pittura industriale, Le mosche (1958-59), Il Tempio dei miscredenti (1959) e La notte etrusca (1962). L’immediatezza della pittura di Gallizio, la sua materia così densa, quei fondi pastosi su cui s’inserisce il suo gesto grafico, possente e libero, chiamato dall’artista “stato di grazia del
  • 14. 16 punto-zero”, sono stati correlati al paradosso del presente di Eliot, contrasto irrisolto tra materia e immateriale, passato e futuro, immobilità e moto. Il nero, che spesso in Pinot ha valore grafico, disegna figure immaginarie, zoomorfe e fitomorfe su stesure dai colori primari sporcati e lungamente studiati. La dimensione testuale, infine, è stata per Gallizio un luogo di sperimentazione intensamente praticato, secondo registri che spaziano dal manifesto artistico all’invenzione letteraria, dall’invettiva politica all’aforisma al diario. Il nucleo centrale di questo insieme di scritti è costituito dai testi teorici e dai documenti legati all’attività dell’Internazionale Situazionista e, in particolare, dal Discorso sulla pittura industriale e su un’arte unitaria applicabile pubblicato nel 1959. Seguono abbozzi di altri manifesti e trattati dedicati al tema del segno e della materia pittorica, notazioni di diario, registrazioni dell’attività artistica e appunti spesso intrecciati a disegni, estratti da scambi epistolari e riproduzioni anastatiche dei manoscritti che contribuiscono a restituire dell’artista “concettuale” ante litteram la vitalità di un pensiero che sfugge a ogni sviluppo lineare e sistematico, gli aneliti per la sperimentazione, i bizzarri meandri della fantasia di un precursore di più di una generazione di artisti italiani, dall’Arte Povera all’arte relazionale degli ultimi anni(23) . _______________ (20) Gian Luigi Gessa, website SIF. (21) Website Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL , 2005. (22) Website Fondazione Ferrero, 2005. (23) Anna Detheridge, Esperienza perpetua, Sole 24 Ore Domenicale, Arte, pag. 43, 8 gennaio 2006, n. 7. “La genialità è 1% ispirazione e 99% traspirazione” Thomas Edison Siracide ci invita all’Elogio dei Patriarchi, uomini famosi, nostri padri secondo l’ordine delle generazioni, onorati dai loro contemporanei e glorificati durante la vita ... senza tuttavia, per essi, dimenticare gli altri, quelli di cui non è rimasta memoria, scomparsi come non fossero mai nati e così i loro figli che li hanno seguiti ...
  • 15. 17 “Non cercare di diventare un uomo di successo ma, piuttosto, un uomo di valore” Albert Einstein Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio è un brillante matematico universitario. Ruoli: General Manager Villano International Business Team dal 2012, con attività in 16 ambiti di business, consulting & service (tra cui: affari internazionali, immobiliare d’alta gamma, previdenza, edilizia e restauro, import-export, alimentari, informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal 2013), Associate Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo finanziario indipendente di borse e forex (dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato dal Cavaliere di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore del Regno d’Albania); Presidente della Fondazione sociosanitaria e umanitaria Chiron (dal 1985); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (2006), già pontificia Tiberina )2009), Studi Melitensi (2002), Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (2010), International Society History Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia (2001), Società Napoletana Storia Patria (2008), Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (ad honorem, 2006). Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Collabora con importanti Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per l’Editore statunitense DPC, che pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abilitazione: Farmacia (1985); corsi certificati di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale, Haccp, Storia, Dottrina sociale Chiesa, Teologia. Lauree honoris causa: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.: Science Medical Ethics (2010). È stato: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager, ottenendo Alti Patronati di Capo dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt ENVA 2011-15, Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, membro World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), 11 anni in Comitato scientifico sicurezza sanitaria di IBD (azienda responsabile sicurezza Tribunali Corte Appello Napoli), CdA Fondazione Beaumont Onlus ricerche su cancro presieduta dal condidato al Nobel Tarro e con il Prefetto Napoli (2011-12), Accademico Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004-2015. Per 32 anni socio e titolare di un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario a 29 anni 1990-95 (tra i più giovani d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio, 14 anni Delegato dei Governors per Archivio Distretto 2100-Italia (oltre 3.000 rotariani e ca 80 Club) e presso I.C.R. per Rotary Italia; in Comm.ni Italia: Etica professionale, Azione Mondiale, Informatica; tra i molti ruoli internazionali: archeologia Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna Grecia; autore e presentatore al Consiglio Mondiale di Legislazione del Rotary della Proposta di istituzione Giornata internazionale a tutela della Vita (2001-04). Dal 1986 al 1990 Presidente a Napoli, coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti; Rappresentante nazionale Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof. Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee (Univ. Berna, 2012-13). Nell’ambito degli eventi “World no-tobacco day”, ha partecipato a varie iniziative presso il Ministero della Salute. Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di Pompei Mons. Francesco Saverio Toppi, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e Canonizzazione (Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposto nel 2000), produttore cinematografico di Hollywood e Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio Greco, Presidente Tribunale TA (Rotary, 2000); Giulio Tarro, virologo Candidato al Premio Nobel per la Medicina 2000 e 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, già aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore
  • 16. 18 Sanitario del Vaticano; Gualtiero Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità. Premi internazionali: Diploma d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (2011); Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Galeno (Rm 2014); Norman Ac.- Sanità 2^ ed. Galeno (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi nazionali: Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas- Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm 2007); Capitolino-Attività umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV Serono-Storia e Letteratura (Rm 2012), Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800; Tiberino-Scienza (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-scientifica (Rm 2014); Medaglia d’Argento al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Speciale Asas-Mi.BACT-Studi storici in scienze biomediche e farmaceutiche (Rm 2016). Autore di un’ampia e qualificata produzione letteraria che ammonta a oltre 790 pubblicazioni sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche, di cui gran parte su riviste dotate di revisione critica, indexate e con impact factor; oltre 50 libri (di cui 14 con complessive 35 edizioni e 19 ristampe, numerosi tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli, con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università, ecc., recensiti da Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane (tra cui: Quirinale, Accademia Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei. Alla Fiera di Francoforte ha debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie lingue e più edizioni e ristampe ) spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini prestigiosi (tra cui Bayer S.p.A.). Cataloghi: Library of Congress UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca Magistrale S.M. Ordine di Malta; Biblioteca della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010; Opac Sbn con oltre 200 opere; Scheda di Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui alcuni regnanti europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre. * * * Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza all’ONU, 2004); Arte e storia Farmacia (pres. Prof. Ledermann, Presid. International Society History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e attività del SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres. Prof. Tarro, Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid. Farmacisti Italiani Dr. Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine diacronica per memoria homo faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof. Carosella, 6 rist., 2010); Attività farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012); Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM (2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e creativi tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra i multimedia: Cenni arte e storia farmacia (patroc. AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009). “Ho imparato così tanto da voi, Uomini… Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata” Gabriel Garcia Marquez
  • 17. 19