Schema di decreto legislativo in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183
Recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti
L'Agenzia delle entrate chiarisce alcuni aspetti in materia di responsabilità solidale negli appalti specificando gli ambiti oggettivi e soggettivi di applicazione
Schema di decreto legislativo in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183
Recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti
L'Agenzia delle entrate chiarisce alcuni aspetti in materia di responsabilità solidale negli appalti specificando gli ambiti oggettivi e soggettivi di applicazione
RICORSO COLLETTIVO PER L’ADEGUAMENTO DELL’AMMONTARE DELLE PENSIONI A QUELLO DEGLI STIPENDI
Possono aderire i dipendenti pubblici in pensione.
Sono aperte le adesioni al ricorso collettivo per l’adeguamento delle pensioni ai miglioramenti economici degli stipendi, con gli arretrati ed anche per gli aumenti futuri.
I pensionati percepiscono pensioni più basse rispetto al personale in servizio di pari qualifica ed anzianità.
Questa differenza è irragionevole ed ingiusta (Sent. 53/2018 Corte Conti Puglia).
Lo scostamento tra il trattamento stipendiale ed il minor trattamento pensionistico è irragionevole e la mancata commisurazione delle pensioni agli stipendi impone l’esigenza di un immediato adeguamento delle prime che permanga anche in relazione ad ulteriori aumenti futuri dei secondi, in corretta applicazione del principio costituzionale di proporzionalità ed adeguatezza della pensione, da garantire non soltanto con riferimento al momento del collocamento a riposo ma anche in prosieguo, in relazione alle variazioni del potere di acquisto della moneta.
Noi depositiamo ricorsi collettivi per ottenere la commisurazione economica delle pensioni agli stipendi.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
RICORSO COLLETTIVO STABILIZZAZIONE E RISARCIMENTO PER I PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Possono aderire:
tutti i dipendenti pubblici in servizio assunti con contratti di lavoro a tempo determinato per più di 36 mesi anche non consecutivi, ed anche tutti i dipendenti pubblici che abbiano lavorato a tempo determinato per più di 36 mesi anche non consecutivi anche se oggi già stabilizzati a tempo indeterminato
Cosa chiediamo:
Per chi è assunto a tempo determinato chiederemo la conversione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, nonché il risarcimento del danno ed il riconoscimento della anzianità di servizio
Per chi è già stato stabilizzato a tempo indeterminato chiederemo il riconoscimento della anzianità di servizio relativa al periodo di precariato con richiesta di pagamento delle differenze retributive.
DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2015, n. 23
Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183. (15G00037) (GU n.54 del 632015) Vigente dal: 7-3-2015
Testo aggiornato del decreto del ministero del lavoro in merito alle assunzioni agevolate per i percettori di ASPI. Sostituisce il precedente decreto di aprile
RICORSO COLLETTIVO “SBLOCCA PENSIONI” per richiedere la integrale perequazione della pensione per il triennio 2019 – 2021, con arretrati a decorrere dal mese di gennaio 2019 sino alla definizione della causa e comunque per l’intero triennio
Per il triennio 2019 – 2021 la perequazione delle pensioni Inps è stata di nuovo bloccata. Le pensioni superiori ad € 1.539,03 lordi mensili non si rivalutano più al 100% degli indici Istat. Il blocco comporta la perdita di € 95,00 al mese per i prossimi tre anni (con punte di € 580,00 al mese in meno per le pensioni più alte). Questo blocco è più penalizzante del precedente. AGC organizza un nuovo ricorso collettivo denominato “Sblocca Pensioni” al quale è possibile aderire per richiedere che le pensioni dei ricorrenti vengano rivalutate integralmente. Possono aderire sia pensionati provenienti dal comparto pubblico che dal settore privato.
Lezione n. 03 (2 ore) - Appalti e contratti: approfondimenti sulle principali...Simone Chiarelli
Lezione n. 03 (2 ore) - Appalti e contratti: approfondimenti sulle principali e specifiche casistiche del Codice degli appalti (procedura aperta, ristretta, negoziata), analisi delle indicazioni ANAC e della recente normativa e giurisprudenza (parte 1)
È considerato illegittimo, anche qualora non contrasti con specifiche disposizioni, il licenziamento disposto a conclusione di un percorso vessatorio di mobbing.
RICORSO COLLETTIVO PER L’ADEGUAMENTO DELL’AMMONTARE DELLE PENSIONI A QUELLO DEGLI STIPENDI
Possono aderire i dipendenti pubblici in pensione.
Sono aperte le adesioni al ricorso collettivo per l’adeguamento delle pensioni ai miglioramenti economici degli stipendi, con gli arretrati ed anche per gli aumenti futuri.
I pensionati percepiscono pensioni più basse rispetto al personale in servizio di pari qualifica ed anzianità.
Questa differenza è irragionevole ed ingiusta (Sent. 53/2018 Corte Conti Puglia).
Lo scostamento tra il trattamento stipendiale ed il minor trattamento pensionistico è irragionevole e la mancata commisurazione delle pensioni agli stipendi impone l’esigenza di un immediato adeguamento delle prime che permanga anche in relazione ad ulteriori aumenti futuri dei secondi, in corretta applicazione del principio costituzionale di proporzionalità ed adeguatezza della pensione, da garantire non soltanto con riferimento al momento del collocamento a riposo ma anche in prosieguo, in relazione alle variazioni del potere di acquisto della moneta.
Noi depositiamo ricorsi collettivi per ottenere la commisurazione economica delle pensioni agli stipendi.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
RICORSO COLLETTIVO STABILIZZAZIONE E RISARCIMENTO PER I PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Possono aderire:
tutti i dipendenti pubblici in servizio assunti con contratti di lavoro a tempo determinato per più di 36 mesi anche non consecutivi, ed anche tutti i dipendenti pubblici che abbiano lavorato a tempo determinato per più di 36 mesi anche non consecutivi anche se oggi già stabilizzati a tempo indeterminato
Cosa chiediamo:
Per chi è assunto a tempo determinato chiederemo la conversione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, nonché il risarcimento del danno ed il riconoscimento della anzianità di servizio
Per chi è già stato stabilizzato a tempo indeterminato chiederemo il riconoscimento della anzianità di servizio relativa al periodo di precariato con richiesta di pagamento delle differenze retributive.
DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2015, n. 23
Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183. (15G00037) (GU n.54 del 632015) Vigente dal: 7-3-2015
Testo aggiornato del decreto del ministero del lavoro in merito alle assunzioni agevolate per i percettori di ASPI. Sostituisce il precedente decreto di aprile
RICORSO COLLETTIVO “SBLOCCA PENSIONI” per richiedere la integrale perequazione della pensione per il triennio 2019 – 2021, con arretrati a decorrere dal mese di gennaio 2019 sino alla definizione della causa e comunque per l’intero triennio
Per il triennio 2019 – 2021 la perequazione delle pensioni Inps è stata di nuovo bloccata. Le pensioni superiori ad € 1.539,03 lordi mensili non si rivalutano più al 100% degli indici Istat. Il blocco comporta la perdita di € 95,00 al mese per i prossimi tre anni (con punte di € 580,00 al mese in meno per le pensioni più alte). Questo blocco è più penalizzante del precedente. AGC organizza un nuovo ricorso collettivo denominato “Sblocca Pensioni” al quale è possibile aderire per richiedere che le pensioni dei ricorrenti vengano rivalutate integralmente. Possono aderire sia pensionati provenienti dal comparto pubblico che dal settore privato.
Lezione n. 03 (2 ore) - Appalti e contratti: approfondimenti sulle principali...Simone Chiarelli
Lezione n. 03 (2 ore) - Appalti e contratti: approfondimenti sulle principali e specifiche casistiche del Codice degli appalti (procedura aperta, ristretta, negoziata), analisi delle indicazioni ANAC e della recente normativa e giurisprudenza (parte 1)
È considerato illegittimo, anche qualora non contrasti con specifiche disposizioni, il licenziamento disposto a conclusione di un percorso vessatorio di mobbing.
La deontologia dell'Avvocato nei procedimenti di mediazione (e arbitrato)Giuseppe Briganti
Procedure primarie di ADR (negoziazione, mediazione e arbitrato) e loro vantaggi; stato della normativa in materia di mediazione e arbitrato; Codice deontologico forense e procedimenti di mediazione e arbitrato; mediation advocacy; parametri forensi e ADR; l'Avvocato-Mediatore e gli Avvocati di parte in mediazione; l'Avvocato-Arbitro; questioni applicative e giurisprudenza in materia di procedimento di mediazione: partecipazione personale delle parti e effettività del tentativo di conciliazione
Lavoro - Pubblico impiego: è nullo il rapporto di lavoro instaurato in violazione delle norme che prevedono l'assunzione mediante pubblico concorso. Il Consiglio di Stato, nell'interpretare gli artt. 9 e 73 dPR 761/79, così decide sul ricorso promosso da alcuni lavoratori parasubordinati impiegati presso un'ASL di Grosseto (Cons. Stato, sent. n. 3239/09)
Ringrazio tutti coloro che lo scorso giovedì erano presenti all'incontro organizzato dalla Commissione Procedure Crisi da Sovraindebitamento dell'Ordine dei Commercialisti di Busto Arsizio. Abbiamo discusso di procedure esecutive e cessione del quinto all'interno della procedura di sovraindebitamento. Per chi fosse interessato, condivido con piacere le slide del mio intervento.
Scuola e tempo determinato trib mantova 14.12.2011FocusLegale
Lavoro - Comparto Scuola: contratti a tempo determinato ed illegittimo rinnovo oltre il termine di 36 mesi. La reiterazione dei contratti a tempo determinato del personale docente oltre il termine massimo previsto dalla legge, pur non comportando la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato (esclusa dall'art. 36, d. l.vo n. 165/01), determina il diritto al risarcimento del danno (soggetto a prescrizione quinquennale). Tale risarcimento va liquidato in riferimento all'indennità prevista dall'art. 32, co. 5, lg. 183/10 (Trib. Mantova, sent. n. 268 del 14.12.2011 - fonte: ilcaso.it)
Questioni preliminari e pregiudiziali nel processo del lavoro
1. Questioni preliminari e pregiudiziali
nel processo del lavoronel processo del lavoro
Torino 15 febbraio 2018
A.G.A.T. e Osservatorio sulla Giustizia Civile Torino
2. Riferimenti normativi
• Art. 187 c.p.c.
• Art. 295 c.p.c.
• Art. 434 e 436 bis c.p.c.• Art. 434 e 436 bis c.p.c.
• Art. 366 comma I, n. 6 c.p.c. e 369 comma II, n. 4 c.p.c.
• Art. 32 l. 183/2010
• Art.443 c.p.c. e 445- bis c.p.c.
• Artt. 2 e 5 l. 142/2001
• Art. 2533 c.c.
3. Gli osservatori sulla giustizia civile
• I protocolli sono fonti del processo di secondo
grado?
• Pregiudizi e realtà• Pregiudizi e realtà
– L’esistenza di un protocollo non autorizza il Giudice
a non leggere un atto di parte
– Seguire o non seguire un protocollo non impedisce
l’accoglimento di una domanda se la parte ha
ragione, così come chi ha torto vedrà respinte le
sue richieste anche se segue il protocollo
4. Gli osservatori sulla giustizia civile
Tribunali che hanno adottato un protocollo per il processo del
lavoro:
• Cagliari 2007
• Venezia 2008• Venezia 2008
• Milano 2009
• Verona 2013
• Perugia 2014
• Firenze 2014
• Reggio Calabria 2015
• Roma 2016
• Bologna 2016
5. Breve premessa epistemologica
• Inammissibilità:
Vizio genetico dell’atto processuale non suscettibile di sanatoria,
unico rimedio prima della scadenza proporre nuova domanda
immune dal vizioimmune dal vizio
• Improcedibilità:
Mancanza di un atto di impulso di parte perché il processo giunga
alla sua conclusione nel merito, non emendabile, in grado di
impugnazione porta alla formazione del giudicato
• Improponibilità:
Vizio genetico dell’atto processuale che impedisce il celebrarsi del
processo perché all’atto del suo compimento manca un requisito di
fattispecie, il sopravvenire dell’elemento mancante non sana il vizio
6. Breve premessa epistemologica
• Dove sta la decadenza?
– Fatto estintivo del diritto che però ha rilievo– Fatto estintivo del diritto che però ha rilievo
processuale
– Eccezione in senso stretto
– Diviene rilevabile di ufficio ex art. 47 DPR
30/04/1970 n. 639
7. L’art. 101 c.p.c. e il rilievo d’ufficio delle nullità nel
processo del lavoro
• Cass. civ. Sez. lavoro, 24/03/2017, n. 7687
– La disciplina della invalidità del licenziamento è caratterizzata da
specialità, rispetto a quella generale della invalidità negoziale, desumibile
dalla previsione di un termine di decadenza per impugnarlo e di terminidalla previsione di un termine di decadenza per impugnarlo e di termini
perentori per il promovimento della successiva azione di impugnativa, che
resta circoscritta all'atto e non è idonea a estendere l'oggetto del processo
al rapporto, non essendo equiparabile all'azione con la quale si fanno
valere diritti autodeterminati; ne consegue che il giudice non può rilevare
di ufficio una ragione di nullità del licenziamento diversa da quella
eccepita dalla parte, trovando tale conclusione riscontro nella previsione
dell'art. 18, comma 7, della l. n. 300 del 1970, come modificato dalla l. n.
92 del 2012, e dell'art. 4 del d.lgs. n. 23 del 2015, nella parte in cui fanno
riferimento alla applicazione delle tutele previste per il licenziamento
discriminatorio, quindi affetto da nullità, "sulla base della domanda
formulata dal lavoratore"
8. Licenziamento e questioni di competenza
• Cass. civ. Sez. Unite, 31/07/2014, n. 17443
– E' ammissibile il regolamento di competenza, ai
sensi dell'art. 42 c.p.c., con riguardo ad una pronunciasensi dell'art. 42 c.p.c., con riguardo ad una pronuncia
sulla litispendenza emessa al termine della fase
sommaria nell'ambito del rito cosiddetto Fornero (art. 1,
commi 47° e ss., L. 28 giugno 2012, n. 92), atteso il
carattere solo eventuale della successiva fase a
cognizione piena e l'idoneità al passaggio in giudicato
dell'ordinanza conclusiva della fase sommaria in caso di
omessa opposizione.
9. Licenziamento e tutela in prevenzione
• Cass. civ. Sez. Unite, 31/07/2014, n. 17443
– Ammissibilità della domanda di accertamento– Ammissibilità della domanda di accertamento
della legittimità del licenziamento già irrogato?
Parallelo con l’impugnazione delle sanzioni
disciplinari mediante clausola arbitrale da parte
del lavoratore e domanda giudiziale del datore di
lavoro
10. Società cooperative e socio lavoratore
Impugnazione entro 60
giorni dell’esclusione
La cessazione del
rapporto associativo
esclude l’applicazione
dell’art. 18 Stat. Lav.
Licenziamento e
contestuale esclusione
dalla società
giorni dell’esclusione
Rito Ordinario Esistenza di una
clausola arbitrale e
inapplicabilità art. 295
c.p.c.
Impugnazione
stragiudiziale del
licenziamento in 60
giorni
Deposito del ricorso nei
successivi 180 giorni
Rito Lavoro
11. Società cooperative- Termini per impugnare
• Corte di Cassazione, Sezione lavoro,
sentenza n. 23353 del 16 novembre 2016
– Solo la comunicazione della delibera di– Solo la comunicazione della delibera di
esclusione del socio dalla cooperativa possa
segnare l’inizio della decorrenza del termine
per proporre opposizione al Tribunale, fissato in
sessanta giorni dall’articolo 2533, terzo
comma, c.c.
12. Società cooperative-Giudice competente
• Cassazione Sez. lavoro, 8 febbraio 2011, n. 3043
– Onere della prova della sussistenza di un rapporto societario
mutualistico alla società
• Cass., 27 novembre 2014, n. 25237
– l’art. 40 c.p.c. comma terzo comporta la prevalenza del Giudice del
Lavoro anche sul Tribunale delle Imprese, confermando ancora una
volta la competenza del primo e l’applicazione del rito del lavoro
nel caso di impugnazione sia della delibera di esclusione dalla
società che del licenziamento del socio lavoratore
13. Società cooperative e socio lavoratore
• Tribunale di Bologna, sent. 22 novembre 2016, n.
811/2016
– In caso di illegittimità del licenziamento intimato al– In caso di illegittimità del licenziamento intimato al
socio di cooperativa, ferma restando l’inapplicabilità
della tutela reintegratoria di cui al comma 4 dell’art. 18,
L. n. 300/1970 (nella formulazione risultante all’esito
delle modifiche apportatevi dalla c.d. Legge Fornero),
risulta applicabile la tutela risarcitoria apprestata dal
commaV di tale norma.
14. Società cooperative e socio lavoratore
• Tribunale di Bologna, ord. 25 settembre 2017
– Rientra nella competenza funzionale della sezione
specializzata in materia di impresa, e non nellaspecializzata in materia di impresa, e non nella
competenza per materia del tribunale ordinario nella
sezione lavoro, l’accertamento della violazione di una
clausola statutaria di società cooperativa da parte di
alcuni soci-lavoratori della medesima, per cui è prevista,
tramite provvedimento dell’organo amministrativo, la
possibilità di esclusione e licenziamento degli stessi.
15. Società cooperative e socio lavoratore
• Sezioni Unite della Corte di Cassazione, sentenza n.
27436 del 20.11.2017,
– Il socio lavoratore di una cooperativa, escluso dalla
stessa e licenziato, se intende ottenere la reintegrazione
– Il socio lavoratore di una cooperativa, escluso dalla
stessa e licenziato, se intende ottenere la reintegrazione
sul posto di lavoro, è tenuto ad impugnare sia la
delibera di esclusione dal rapporto associativo sia il
provvedimento di licenziamento, mentre se si limita ad
impugnare il solo licenziamento potrà ottenere
unicamente la tutela risarcitoria stabilita dall'art. 8 della
legge n. 604/1966.
16. Filtro in appello-la situazione a Torino
Sezioni Civili I-IV:
Anno Sent. 348 bis cpc
• 2013 2498 159• 2013 2498 159
• 2014 2329 208
• 2015 2289 193
• 2016 2234 200
• 2017 al 30.06. 1449 119
17. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Sezione Lavoro:
Anno Sentenze 436 bis cpc
2013 1476 15– 2013 1476 15
– 2014 1222 31
– 2015 996 37
– 2016 719 26
– 2017 al 30.06. 715 9
18. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Decorrenza del termine di decadenza per proporre ricorso giudiziale per ottenere il
riconoscimento del trattamento di invalidità da parte dell’INPS dal provvedimento
amministrativo di diniego, non rilevando la successiva emissione di un parere
medico legale su cui si basa quel diniego (App. Torino, sez. lav., ord. 23
ottobre 2013)ottobre 2013)
• Insussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra i medici specializzandi e le
scuole di specializzazione universitarie o le aziende sanitarie, con esclusione,
inoltre, della sussistenza di un diritto alla rivalutazione della borsa di studio e
l’esistenza di un danno risarcibile ai sensi dell’art. 2043 c.c. (App. Torino, sez. lav.,
ord. 30 otto-bre 2013)
• Calcolo del termine prescrizionale breve di un anno del diritto a chiedere
l’intervento del fondo di garanzia INPS (d.lgs. 80/1992) per il mancato pagamento
del TFR da parte del datore di lavoro dichiarato fallito dal momento in cui lo stato
passivo è stato dichiarato esecutivo (App. Torino, sez. lav., ord. 22 maggio 2014)
19. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Legittimità dell’impiego di contratti a termine nel settore poste ai sensi
dell’art. 2 d.lgs. 368/2001, con il rispetto del limite quantitativo del 15%,
da calcolarsi sull’intero organico aziendale, senza distinguere fra
tipologia di mansioni cui sono adibiti i lavoratori (App. Torino, sez. lav.,
ord. 10 dicembre 2013)
tipologia di mansioni cui sono adibiti i lavoratori (App. Torino, sez. lav.,
ord. 10 dicembre 2013)
• Insussistenza del diritto dell’INPS a richiedere il pagamento di contributi
previdenziali obbligatori in ogni caso in cui l'attività di una persona fisica,
o giuridica, si risolva ed esaurisca nella locazione di beni di cui ha la
piena disponibilità, in quanto non si tratta di attività commerciale ex art.
2082 c.c. (App. Torino, sez. lav., ord. 26 novembre 2013, ribadito il 09
giugno 2016 e il 14 settembre 2016)
20. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Invalidità di un assunzione a tempo determinato, ove il lavoratore svolga
le medesime mansioni dei colleghi stabilmente facenti parte
dell’organico aziendale e non venga provata la sussistenza di ragioni di
carattere straordinario che sottendano alla scelta di tale modello
contrattuale (App. Torino, sez. lav., ord. 27 giugno 2013)
carattere straordinario che sottendano alla scelta di tale modello
contrattuale (App. Torino, sez. lav., ord. 27 giugno 2013)
• Decorrenza del termine di decadenza per proporre ricorso giudiziale per
ottenere il riconoscimento dei benefici contributivi per l’esposizione
ultradecennale all’amianto dalla data di presentazione della domanda
amministrativa di ricostituzione della pensione con l’applicazione dei
benefici contributivi derivanti da tale lesione della salute del lavoratore,
e non nella data di liquidazione originaria della pensione (App. Torino,
sez. lav., ord. 08 ottobre 2013)
21. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Sussistenza del diritto delle associazioni sindacali a chiedere direttamente
al datore di lavoro la quota della retribuzione dei lavoratori da questi
destinata come quota associativa sindacale(App. Torino, sez. lav., ord. 9
aprile 2014)aprile 2014)
• Necessità, ai fini della sua validità, che il provvedimento di messa di un
lavoratore in periodo di sospensione conseguente al ricorso Cassa
Integrazione Guadagni Straordinaria sia preceduto da una precisa
indicazione dei criteri di scelta dei lavoratori e dei criteri di rotazione, in
quanto l’uso della formula “esigenze tecniche, organizzative e
produttive” si risolve in una mera clausola di stile (App. Torino, sez. lav.,
ord. 30 maggio 2013)
22. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Sussistenza della giurisdizione del Giudice Ordinario nelle vertenze tra la
Croce Rossa Italiana e i dipendenti che richiedano l’instaurazione di un
rapporto a tempo indeterminato ai sensi dell’art. 1, co. 519, L. 296/2006
(App. Torino, sez. lav., ord. 17 ottobre 2013)(App. Torino, sez. lav., ord. 17 ottobre 2013)
• Necessità di calcolare il trattamento retributivo pensionistico di soggetto
iscritto a enti previdenziali collegati a ordini professionali, nel regime
antecedente l’entrata in vigore della L. n. 296/2006, sulla base dei
quindici redditi professionali annuali dichiarati dall’iscritto ai fini IRPEF
per gli ultimi venti anni di contribuzione anteriori a quello di
maturazione del diritto a pensione (App. Torino, sez. lav., ord. 07
novembre 2013)
23. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Il diritto al pagamento dei ratei delle prestazioni
pensionistiche liquidate dagli enti previdenziali
privatizzati ai sensi del D.Lgs. n. 509/1994” siprivatizzati ai sensi del D.Lgs. n. 509/1994” si
prescrive in 10 anni (App. Torino, sez. lav., ord.
9 giugno 2016)
• Prescrizione quinquennale dei crediti per
contributi previdenziali ex all’art. 3 L. 335/1995
(App. Torino, sez. lav., ord. 26 ottobre 2017)
24. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Decadenza dall’azione ex art. 42,3° comma, D.L. 269/2003,
conv. in L. 326/2003, in materia di prestazioni di invalidità
civile decorrente da qualsiasi provvedimento
amministrativo di diniego e non dal parere dellaamministrativo di diniego e non dal parere della
commissione medica di primo grado, rilevabile anche
d’ufficio (App. Torino, sez. lav., ord. 9 giugno 2016)
• Inclusione dell’indennità di vacanza contrattuale nella
pensione integrativa dei bancari ai sensi dell’art. 5 CCNL
1995 (App. Torino, sez. lav., ord. 26 maggio 2015)
25. Filtro in appello-la situazione a Torino
• Cessazione fittizia di attività dissimulante una
cessione d’azienda e diritto dell’INPS al recupero
dei contributi erogati per la mobilità (App.dei contributi erogati per la mobilità (App.
Torino, sez. lav., ord. 01 ottobre 2015)
• Inammissibilità dell’applicazione unilaterale di
un contributo di solidarietà che va a incidere sul
trattamento pensionistico già maturato da parte
di un ente previdenziale privatizzato (App.
Torino, sez. lav., ord. 9 luglio 2015)
26. La specificità del motivo di appello ex art. 434 c.p.c.
• App. Torino 12 marzo 2013, n. 324 – (Cassata da
Cass. 05/02/2015 n. 143)
– indicazione analitica degli errori, della causalità e del
provvedimento che si vuole ottenere, con motivazione
– indicazione analitica degli errori, della causalità e del
provvedimento che si vuole ottenere, con motivazione
dell’accoglimento lasciata al Giudice
• App. Catanzaro 1 febbraio 2013
– Necessità di un progetto di sentenza alternativo alla
sentenza impugnata
• App. Roma 15 gennaio 2013
– Profilo volitivo, argomentativo e di causalità
27. La specificità del motivo di appello ex art. 434 c.p.c.
• Cass. civ. Sez. Unite, 16/11/2017, n. 27199
– Gli artt. 342 e 434 c.p.c., nel testo formulato dal D.L. 22 giugno
2012, n. 83, convertito, con modificazioni, nella L. 7 agosto 2012, n.
134, vanno interpretati nel senso che l'impugnazione deve contenere134, vanno interpretati nel senso che l'impugnazione deve contenere
una chiara individuazione delle questioni e dei punti contestati della
sentenza impugnata e, con essi, delle relative doglianze, affiancando
alla parte volitiva una parte argomentativa che confuti e contrasti le
ragioni addotte dal primo giudice. Resta tuttavia escluso, in
considerazione della permanente natura di revisio prioris instantiae
del giudizio di appello, il quale mantiene la sua diversità rispetto alle
impugnazioni a critica vincolata, che l'atto di appello debba rivestire
particolari forme sacramentali o che debba contenere la redazione
di un progetto alternativo di decisione da contrapporre a quella di
primo grado.
28. Inammissibilità dell’appello incidentale nel rito lavoro
• Cass., Sez. III, 31 maggio 2012, n. 8723
– Onere dell’appellante incidentale di– Onere dell’appellante incidentale di
chiedere al collegio termine per la
rinnovazione della notifica all’appellante
principale a pena di inammissibilità nel caso
in cui l’atto sia stato ricevuto in un termine
inferiore di quello previsto di 10 giorni
29. Improcedibilità dell’appello nel rito lavoro
• Cass. civ. Sez. Unite Sent., 30/07/2008, n. 20604
– Nel rito del lavoro l'appello, pur tempestivamente proposto
nel termine previsto dalla legge, è improcedibile ove la
notificazione del ricorso depositato e del decreto di fissazionenotificazione del ricorso depositato e del decreto di fissazione
dell'udienza non sia avvenuta, non essendo consentito - alla
stregua di un'interpretazione costituzionalmente orientata
imposta dal principio della cosiddetta ragionevole durata del
processo "ex" art. 111, secondo comma, Cost. - al giudice di
assegnare, "ex" art. 421 cod. proc. civ., all'appellante un
termine perentorio per provvedere ad una nuova notifica a
norma dell'art. 291 cod. proc. civ.
30. Improcedibilità dell’opposizione a decreto ingiuntivo
• Cass. civ. Sez. Unite Sent., 30/07/2008,
n. 20604n. 20604
– In quanto giudizio di impugnazione
introdotto con ricorso i principi di questa
pronuncia si applicano anche al caso
dell’opposizione a decreto ingiuntivo
31. Omessa produzione del CCNL e improcedibilità del
Ricorso per Cassazione
• Cass. civ. Sez. lavoro, 07/07/2014, n. 15437
– L'onere gravante sul ricorrente, ai sensi dell'art. 369, secondo comma, n. 4, cod.
proc. civ., di depositare, a pena di improcedibilità, copia dei contratti o degli accordi
collettivi sui quali il ricorso si fonda, può essere adempiuto, in base al principio dicollettivi sui quali il ricorso si fonda, può essere adempiuto, in base al principio di
strumentalità delle forme processuali - nel rispetto del principio di cui all'art. 111
Cost., letto in coerenza con l'art. 6 della CEDU, in funzione dello scopo di conseguire
una decisione di merito in tempi ragionevoli - anche mediante la riproduzione, nel
corpo dell'atto d'impugnazione, della sola norma contrattuale collettiva sulla quale
si basano principalmente le doglianze, purché il testo integrale
del contratto collettivo sia stato prodotto nei precedenti gradi di giudizio e,
nell'elenco degli atti depositati, posto in calce al ricorso, vi sia la richiesta,
presentata alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata,
di trasmissione del fascicolo d'ufficio che lo contiene, risultando forniti in tal modo
alla S.C. tutti gli elementi per verificare l'esattezza dell'interpretazione offerta dal
giudice di merito.
32. Omessa produzione del CCNL e improcedibilità del
Ricorso per Cassazione
• Cassazione Civile, sez. lavoro, sentenza 06/12/2017 n° 29236
– il richiamato art. 369 c.p.c., comma 2, n. 4, deve interpretarsi nel– il richiamato art. 369 c.p.c., comma 2, n. 4, deve interpretarsi nel
senso che, allorchè il ricorrente denunci la violazione o falsa
applicazione di norme dei contratti e accordi collettivi nazionali di
lavoro ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, il deposito suddetto
deve avere ad oggetto, a pena d'improcedibilità, non già solo
l'estratto recante le singole disposizioni collettive su cui il ricorso si
fonda, ma anche il testo integrale del contratto o accordo collettivo
di livello nazionale contenente tali disposizioni” (Cass. SS.UU.
7/11/2013 n. 25038; Cass., SS. UU. 25/3/2010 n. 7161; Cass., SS. UU.
23/10/2010 n. 20075).
33. Omessa produzione del CCNL e improcedibilità del
Ricorso per Cassazione
• Cass. civ. Sez. lavoro, 19/01/2018, n. 1374
– In tema di ricorso per cassazione per violazione di un c.c.n.l., l'onere– In tema di ricorso per cassazione per violazione di un c.c.n.l., l'onere
di depositare i contratti e g1i accordi collettivi, imposto, a pena di
improcedibilità del ricorso, dall'art. 369, comma 2, n. 4, c.p.c., è
soddisfatto solo con la produzione del testo integrale della fonte
convenzionale, adempimento rispondente alla funzione
nomofilattica della Corte di Cassazione e necessario per
l'applicazione del canone ermeneutico previsto dall'art. 1363 c.c. Né,
a tal fine, basterebbe la mera allegazione dell'intero fascicolo di
parte del giudizio di merito in cui tale atto sia stato eventualmente
depositato, essendo altresì necessario che in ricorso se ne indichi la
precisa collocazione nell'incarto processuale.
34. Processi in materia previdenziale
Cass. civ. Sez. lavoro, 19/03/2014, n. 6331
In tema di prestazioni previdenziali, la decadenza dall'esercizio
dell'azione giudiziaria, prevista dall'art. 47 del d.P.R. 30 aprile
1970, n. 639, come modificato dall'art. 4 del d.l. 19 settembre1970, n. 639, come modificato dall'art. 4 del d.l. 19 settembre
1992, n. 384, conv. in legge 14 novembre 1992, n. 438, è un
istituto di ordine pubblico dettato a protezione dell'interesse alla
definitività e certezza delle determinazioni concernenti
erogazioni di spese gravanti sui bilanci pubblici, ed è
pertanto rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del
procedimento, con il solo limite del giudicato, dovendosi
escludere la possibilità, per l'ente previdenziale, di rinunciare
alla decadenza stessa ovvero di impedirne l'efficacia
riconoscendo il diritto ad essa soggetto.
35. Processi in materia previdenziale
• L’accertamento tecnico obbligatorio ex
art. 445 bis c.p.c.art. 445 bis c.p.c.
– Modelli di atto dell’osservatorio di Roma e
Catania
– Linee guida al contenuto dell’atto e alla
trattazione dell’osservatorio di Firenze
36. Riflessioni col pubblico
• Onere di impugnazione del recesso
ingiustificato nel rapporto parasubordinato
secondo il collegato lavorosecondo il collegato lavoro
• Trasferimento, dimissioni volontarie e
ripresa del servizio per mancata convalida,
ma presso che sede? Ord. Cuneo 23.3.16 e
15.7.16, App. Torino sent. 23.09.2016
37. Riflessioni col pubblico
1. Trasferimento, licenziamento per
assenza ingiustificata e individuazione
giudice competentegiudice competente
2. Trasferimento disciplinare per
incompatibilità ambientale: onere di
sottoscrizione dell’impugnazione
stragiudiziale da parte del lavoratore?
38. Grazie per l’attenzione
FABBISOGNO PER INTRAPRENDER LITE :
• CASSA DA BANCHIER
• GAMBA DA CERVIER• GAMBA DA CERVIER
• PAZIENZA DA ROMITO
• AVER RASON
• SAVERLA ESPOR
• TROVAR CHI L'INTENDA
• E CHI LA VOGGIA DAR
• E DEBITOR... CHE POSSA PAGAR !!
VENEZIA 1610