EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
Fondazione Fantonum de Rascarolo, Rovetta, Biblioteca Civica Sovere Bg, "I Fantoni a Sovere", di Franca Martinenghi Rossetti, Sovere, 1988 (stampa da pc)
Ottaviano Scoto e Boneto Locatello: the commercial partnership between a 'Br...Paolo Tentori
Prima ricostruzione della serie dilegni tipografici inerenti le tipografie veneziane di Gerolamo Scoto e Boneto Locatello a cavallo tra 400 e %00 a Venezia.
Paolo Coen, Lezioni calabresi e abruzzesi, # 4paolo coen
The lesson is part of a short course of history of art given at the University of Calabria in 2014-2015 and later at the University of Teramo in 2016-2017. The course's destined to students having a poor cognitions of art history and art in general.
AVELLINO : UNA STORIA NASCOSTA Sotto/sopra. Indizi e visioni per altri usi u...Luca Battista
ARGOMENTI
La città e le sue cavità
Il senso di un progetto. La ricerca di indizi e suggestioni
Il corpo della città. Il nucleo di fondazione urbana.
La memoria “contemporanea”
Il sopra ed il sotto
La città tra i due fiumi
Le relazioni con gli strumenti di pianificazione e programmazione
Suggestioni e visioni per un processo continuo di riqualificazione urbana
Esempi, metodo, proposte
Le strade e le piazze hanno sempre avuto una denominazione derivata da una caratteristica
propria o da un edificio, per lo più religioso, o da una situazione particolare.
Così a Novellara c’erano la Contrada della torre, la contrada del gioco del pallone,
quelle della zecca, dei birri e delle beccherie, lo stradone dei Gesuiti, la piazzetta
e così via, ma non c’era bisogno di indicazioni o targhe; lo si sapeva e basta.
Fondazione Fantonum de Rascarolo, Rovetta, Biblioteca Civica Sovere Bg, "I Fantoni a Sovere", di Franca Martinenghi Rossetti, Sovere, 1988 (stampa da pc)
Ottaviano Scoto e Boneto Locatello: the commercial partnership between a 'Br...Paolo Tentori
Prima ricostruzione della serie dilegni tipografici inerenti le tipografie veneziane di Gerolamo Scoto e Boneto Locatello a cavallo tra 400 e %00 a Venezia.
Paolo Coen, Lezioni calabresi e abruzzesi, # 4paolo coen
The lesson is part of a short course of history of art given at the University of Calabria in 2014-2015 and later at the University of Teramo in 2016-2017. The course's destined to students having a poor cognitions of art history and art in general.
AVELLINO : UNA STORIA NASCOSTA Sotto/sopra. Indizi e visioni per altri usi u...Luca Battista
ARGOMENTI
La città e le sue cavità
Il senso di un progetto. La ricerca di indizi e suggestioni
Il corpo della città. Il nucleo di fondazione urbana.
La memoria “contemporanea”
Il sopra ed il sotto
La città tra i due fiumi
Le relazioni con gli strumenti di pianificazione e programmazione
Suggestioni e visioni per un processo continuo di riqualificazione urbana
Esempi, metodo, proposte
Le strade e le piazze hanno sempre avuto una denominazione derivata da una caratteristica
propria o da un edificio, per lo più religioso, o da una situazione particolare.
Così a Novellara c’erano la Contrada della torre, la contrada del gioco del pallone,
quelle della zecca, dei birri e delle beccherie, lo stradone dei Gesuiti, la piazzetta
e così via, ma non c’era bisogno di indicazioni o targhe; lo si sapeva e basta.
Davide Bramante
«Il mio modo di fotografare è identico al mio modo di ricordare, pensare, sognare, sperare, tutto avviene per sovrapposizioni temporali e spaziali», così parla della sua ricerca fotografica l’artista siciliano Davide Bramante, le cui opere vengono talvolta avvicinate al Futurismo. Ma si tratta solo di somiglianze formali. Le sue sono visioni simultanee, nelle quali vengono ricreate delle situazioni, abolendo le categorie temporali di passato, presente e futuro.
Così le immagini su Dublino, che fanno parte di una serie, iniziata nel 1998, intitolata My Own Rave, dove sono messi in crisi i valori morali e cattolici di quel paese attraverso la rappresentazione di provocatorie icone del sesso. Per Bramante, eterno girovago, i suoi lavori sono uno specchio della società contemporanea: «Le stratificazioni e le velature che presenta ogni immagine mi riconducono alla storia della mia terra e del mio popolo, siamo un po’ Arabi, Normanni, Bizantini, Spagnoli…».
Volumi 3 e 4 degli atti e memorie della società Dalmata di Storia Patria, pubblicato nel 1934 e contenente numerosi documenti, scritti, studi e testimonianze relative alla storia, cultura, letteratura della Dalmazia italiana.
I pigmenti nell'arte. Tecniche spettroscopiche per la diagnostica e valorizza...Flavia De Nicola
La specifica azione di intervento nei confronti della tutela e valorizzazione dei Beni Culturali richiede il consolidamento di un clima di comunicabilità tra il campo scientifico e quello della ricerca storico-artistica nell’ambito di una comune responsabilità. Si può, pertanto, ponderare la possibilità di risolvere il problema interpretativo dell’opera d’arte, derivante dallo stretto rapporto che intercorre tra materia e forma, tramite una reintegrazione concettuale che risulti arricchita sia dall’esame storico-critico sia dalle analisi di laboratorio.
Il lavoro di ricerca interdisciplinare intrapreso presso il laboratorio Diagnostiche e Metrologia (UTAPRAD-DIM) del Centro Ricerche ENEA di Frascati, inserito all’interno del progetto IT@CHA (Tecnologie Italiane per Applicazioni avanzate nei Beni Culturali) finanziato dal MIUR nell’ambito del PON 2007-2013 e qui presentato, comprova l'importanza di entrambi tali aspetti nel conseguimento di un più corretto e pieno intendimento dell’opera d’arte. Più di settanta campioni di pittura murale, realizzati con materiali e tecniche di esecuzione tipici del periodo rinascimentale romano a partire dagli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina, è stato analizzato con LIBS, LIF e misurazioni colorimetriche al fine di costruire un database il più possibile completo, per offrire ai restauratori e storici dell’arte uno strumento che li possa agevolare nello studio e nella caratterizzazione di reali campioni di pittura murale, oltre a fornire un utile complemento alla resa dei colori nei modelli digitali 3D.
I pigmenti nell'arte. Tecniche spettroscopiche per la diagnostica e valorizza...
Prova
1. furono trovate già da gli antichi per fare istorie da adornare
le mura piane; e se ne servirono ne’ teatri e negli archi
per le vittorie, perché volendole fare tutte tonde,
non le potevano situare se non facevano prima una stanza
o vero una piazza che fusse piana. Il che volendo
sfuggire, trovarono una specie che mezzo rilievo nominarono,
et è da noi cosí chiamato ancora; il quale a similitudine
d’una pittura dimostra prima l’intero delle figure
principali, o mezze tonde o piú come sono, e le
seconde occupate dalle prime e le terze dalle seconde, in
quella stessa maniera che appariscono le persone vive
quando elle sono ragunate e ristrette insieme. In questa
specie di mezzo rilievo, per la diminuzione dell’occhio,
si fanno l’ultime figure di quello basse come alcune teste
bassissime, e cosí i casamenti et i paesi, che sono l’ultima
cosa. Questa specie di mezzi rilievi da nessuno è mai stata
meglio né con piú osservanzia fatta né piú proporzionatamente
diminuita o allontanata le sue figure l’una da
l’altra, che da gli antichi. Come quelli che, imitatori del
vero et ingegnosi, non hanno mai fatto le figure in tali
storie che abbino piano che scorti o fugga, ma l’hanno
fatte co’ proprii piedi che posino su la cornice di sotto,
dove alcuni de’ nostri moderni, animosi piú del dovere,
hanno fatto nelle storie loro di mezzo rilievo posare le
prime figure nel piano che è di basso rilievo e sfugge, e
le figure di mezzo che stando cosí non posano i piedi
con quella sodezza che naturalmente doverebbono;
laonde spesse volte si vede le punte de’ piè di quelle figure
2. che voltano il di dietro toccare gli stinchi delle
gambe, per lo scorto che è violento. E di tali cose se ne
Giorgio Vasari - Le vite de’ più eccellenti architetti...
Letteratura italiana Einaudi 57
Giorgio Vasari - Le vite de’ più eccellenti architetti...
vede in molte opere moderne et ancora nelle porte di
San Giovanni, et in piú luoghi di quella età. E per questo
i mezzi rilievi che hanno questa proprietà sono falsi;
perché se la metà della figura si cava fuor del sasso,
avendon a fare altre dopo quelle prime, vogliono avere
regola dello sfuggire e diminuire, e co’ piedi in piano,
che sia piú inanzi il piano che i piedi, come fa l’occhio e
la regola nelle cose dipinte; e conviene che elle si abbassino
di mano in mano a proporzione, tanto che venghino
a rilievo stiacciato e basso; e per questa unione che in
ciò bisogna, è difficile darli perfezzione e condurgli, atteso
che nel rilievo ci vanno scorti di piedi e di teste,
ch’è necessario avere grandissimo disegno a volere in ciò
mostrare il valore dello artefice. E <a> tanta perfezzione
si recano in questo grado le cose lavorate di terra e di cera
quanto quelle di bronzo e di marmo. Perché in tutte
l’opere che aranno le parti ch’io dico, saranno i mezzi rilievi
tenuti bellissimi e dagli artefici intendenti sommamente
lodati.
La seconda spezie, che bassi rilievi si chiamono, sono
di manco rilievo assai ch’il mezzo e si dimostrano almeno
per la metà di quegli che noi chiamiamo mezzo rilievo,
et in questi si può con ragione fare il piano, i casamenti,
3. le prospective, le scale et i paesi, come
veggiamo
ne’ pergami di bronzo in San Lorenzo di Firenze et in
tutti i bassi rilievi di Donato, il quale in questa professione
lavorò veramente cose divine con grandissima osservazione.
E questi si rendono a l’occhio facili e senza errori
o barbarismi, perché non sportano tanto in fuori
che possino dare causa di errori o di biasimo.
La terza spezie si chiamano bassi e stiacciati rilievi, i
quali non hanno altro in sé ch’el disegno della figura,
con amaccato e stiacciato rilievo. Sono difficili assai, atteso
che e’ ci bisogna disegno grande et invenzione, avvenga
4. che questi sono faticosi a dargli grazia per amore
de’ contorni. Et in questo genere ancora Donato lavorò
Letteratura italiana Einaudi 58
meglio d’ogni artefice con arte, disegno et invenzione.
Di questa sorte se n’è visto ne’ vasi aretini assai figure,
maschere et altre storie antiche, e similmente ne’ cammei
antichi e ne’ conii da stampare le cose di bronzo per
le medaglie e similmente nelle monete. E questo fecero
perché, se fossero state troppe di rilievo, non arebbono
potuto coniarle; ch’al colpo del martello non sarebbono
venute l’impronte, dovendosi imprimere i conii nella
materia gittata, la quale quando è bassa dura poca fatiga
a riempire i cavi del conio. Di questa arte vediamo oggi
molti artefici moderni che l’hanno fatta divinissimamente
e piú di loro si può dire avere di tal cosa veduto meglio
di perfezzione con tutta quella grazia che gl’antichi
diedero alle cose loro, e con piú begli caratteri di lettere
e meglio misurate. Perciò chi conoscerà ne’ mezzi rilievi
la perfezzione delle figure fatte diminuire con osservazione,
e ne’ bassi la bontà dil disegno per le prospective
et altre invenzioni, e nelli stiacciati la nettezza, la pulitezza
e la bella forma delle figure che vi si fanno, gli farà
eccellentemente, per queste parti, tenere o lodevoli o
biasimevoli et insegnerà cognoscerli altrui.
Giorgio Vasari - Le vite de’ più eccellenti architetti...
Letteratura