SlideShare a Scribd company logo
Proibito e maledetto
Un singolare sguardo sull’evoluzione
della miscelazione nella storia e
nella letteratura moderna
CENTRO D’INTERESSE PER LA V B
SALA E VENDITA, A.S. 2016 - 2017
Lezione a cura di Paola Corrias, Istituto alberghiero A. Saffi, Firenze
https://www.youtube.com/watch?v=nwCWhyKI0pA
Cliccare sul link per un adeguato
accompagnamento musicale
La belle époque
IL NOSTRO VIAGGIO NELL’ARTE DELLA
MISCELAZIONE COMPRENDE UN DOVEROSO
SGUARDO SULL’ESTERO MA DEVE
CONSIDERARE SOPRATTUTTO QUEL CHE
ACCADE IN ITALIA, E A FIRENZE,
DOVE MOLTI ARTISTI SOGGIORNARONO.
Il caffè Gilli, parte di una nostra
uscita didattica, e i suoi arredi
“belle époque”
Firenze capitale d’Italia (1865-
1871)
Piazza Vittorio,
ora
Piazza della
Repubblica
prima dello
sventramento
Da Torino viene introdotta
l’usanza dell’aperitivo
È “L’ORA DEL VERMUTTE”,
CHE I FIORENTINI
SORSEGGIAVANO NEL
NEGOZIO DI TABACCHI E
LIQUORI “IL FALCHETTO”,
TRA PIAZZA DUOMO E VIA
MARTELLI, APERTO NEL
1869.
IL VERMUT ITALIANO PER
ECCELLENZA È CREATO DA
CARPANO: IL PUNT E MES.
Di F Ceragioli - Opera propria, CC
BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/i
ndex.php?curid=31968561
Ai primi del ‘900 nacquero in
Toscana Raffaello Sabatini (S.
Miniato, 1903) e Enrico Mariotti
(Montecatini, 1906), tra i primi
bartender italiani a diffondere
sul territorio nazionale la
cosiddetta “cocktail culture”
dell’American Bar, l’arte di
creare drink, fino ad allora
diffusa soltanto negli USA
I due saranno le colonne
dell’Harry’s bar di Firenze, che
aprirà nel 1953, e di cui
parleremo più tardi.
Se parliamo di belle époque non possiamo non
pensare…
all’assenzio, la bevanda maledetta, simbolo per tutti i Grandi che
passavano a Parigi in quei tempi: l’età d’oro dell’assenzio, detta “Fata
verde” fu proprio la belle époque
Numerosissimi gli artisti
che ritrassero i dipendenti
da questa bevanda
E. Manet, Le Buveur d'absinthe), 1858-
59 conservato a Copenhagen, nella
Ny Carlsberg Glyptotek,
Viktor Oliva - The absinthe drinker
- 1901
"L'Absinthe", di Edgar
Degas (1876), nel Musée
d’Orsay, Parigi
E. Manet, La prugna, 1877
…E moltissimi altri che
non si citano ma che
possono essere reperiti
nella ricca raccolta di fonti
alla fine di questa lezione.
Per ragioni essenzialmente
commerciali , ma anche
sociali e scientifici,
l’assenzio, considerato una
vera e propria droga,
venne condannato e poi
vietato dal 1915, proprio
alla fine della Belle
époque.
Circonfuso di questo
fascino maledetto
l’assenzio è tornato di
moda, anche nei suoi
caratteristici accessori:
bicchiere e cucchiaio per la
zolletta attraverso cui
viene fatto filtrare il
liquore
Di Eric Litton - Opera propria, CC BY-SA
2.5,
https://commons.wikimedia.org/w/in
dex.php?curid=678224
Immagine http://img.my-personaltrainer.it/Assenzio/assenzio_controversie.jpg
Possiamo definirlo
“le liqueur maudit
par excellence”
Qui Verlaine al
Procope, celebre caffè
parigino, in una
rielaborazione del
1938.
Immagine
By Jobjoby (Own work) [CC BY-SA 3.0
(http://creativecommons.org/licenses/
by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Oscar Wilde sull’assenzio:
“After the first glass
of absinthe you see
things as you wish
they were. After the
second you see them
as they are not.
Finally you see things
as they really are, and
that is the most
horrible thing in the
world. I mean
disassociated (…) Di Napoleon Sarony - Library of Congress,
Pubblico dominio,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
curid=9816614
A causa della sua alta gradazione, della presenza
del tujone, dell’aura di fatalità che lo circondava
l’assenzio venne usato dagli artisti che attraversarono il periodo
chiamato appunto “belle époque”, restandone frastornati: i bohémiens,
in generale e quindi i poeti maledetti francesi, gli Scapigliati italiani, molti
tra gli artisti figurativi dell’epoca.
Considerato da molti il
primo cocktail della storia,
fu inventato da un
farmacista di New Orleans
agli inizi del XIX secolo per
combattere le malattie
tropicali. Ora si prepara
con un altro tipo di
cognac, poiché il cognac
Sazerac è scomparso (ne
esistono in rete bottiglie
in vendita per
collezionisti)
Abbiamo anche i miscelati
all’assenzio: le Sazerac
By Will Shenton - https://bevvy.co/cocktail/sazerac/tzo, CC
BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
curid=52182425
Il Sazerac moderno è un cocktail inserito nell’IBA:
eccone gli ingredienti
5 cl Cognac
1 cl Absinthe
One sugar cube
Two dashes Peychaud's Bitters
Proibito nel 1915,
l’assenzio faceva parte di
altri cocktail, ispirati al
tragico conflitto mondiale
in corso
È questo il caso del “75” - “Soixante-
quinze” - al quale l’Harry’s American
bar di Parigi sostituì l’assenzio con
altro liquore dopo il 1920.
Eccone comunque la ricetta originale:
1 cucchiaio di assenzio
2/3 di calvados
1/3 di gin
Shakerare con ghiaccio, versare e
completare con fettina di arancio.
ll French 75 oggi è un cocktail a base di
gin, champagne e succo di limone. È un
cocktail ufficiale IBA.
Il 75 mm (il soixante-quinze)
ll 75 mm (il soixante-quinze) , considerato il fiore
all’occhiello dell’artiglieria francese sin dal 1897, ebbe
un ruolo decisivo soprattutto nella prima battaglia della
Marna, durante la quale gli abili e addestrati artiglieri
francesi sfruttarono le eccellenti qualità del cannone in
campo aperto e inflissero perdite elevatissime alla
fanteria e all'artiglieria tedesca.
Sour Cocktail al cognac
inventato all’hotel Ritz,
Parigi
Sidecar: un altro cocktail nel
frastuono delle armi
Sembra che un ufficiale
arrivasse all’albergo in
sidecar, letteralmente gelato
fino all’osso. Anelava ad
essere immediatamente
riscaldato.
4cl Cognac
2 cl Cointreau
1 cl succo limone
Shaker + doppia coppetta da
cocktail
Oppure old fashioned
( da C’era una vodka”, cit., p. 53)
Le fonti non ci chiariscono quale guerra: il sidecar
qui accanto è del 1910.
Se siete comunque
interessati alla storia, alla
leggenda e alla mitologia
dell’assenzio, ricordate
che ne esiste un museo
44 rue Callé
95430 Auvers-sur-Oise
Tel/fax : 01 30 36 83 26
mail : absinthe.auvers@free.fr
con un sito WEB molto ben
dettagliato
https://www.musee-absinthe.com/
Situé entre le Château et l'Auberge
Ravoux, le Musée de l'Absinthe recrée
l'ambiance des cafés de la Belle
Époque où l'absinthe, a la mode, était
la boisson favorite des poètes et des
artistes. Les œuvres originales qu'il
renferme nous font découvrir son
importance dans la vie sociale et
culturelle du XIXe siècle.
Le bevande miscelate
prendono piede
nell’Ottocento negli USA
arrivando in Europa alla
fine del secolo
Il pittore H. de Toulouse
Lautrec ne creava di originali,
come il Maiden’s Blush (a
sin.) o il Tremblement de
terre (a dxt),
entrambi potentissimi e
realizzati con assenzio.
Pare che l’artista possedesse un bastone cavo per portare con sé sempre
Un discreto quantitativo di alcolico.
Fino agli anni Venti in Italia i
cocktails erano quasi
sconosciuti: l’unico ad avere
un certo successo era il
“Milano-Torino”, perché
realizzato con il bitter
Campari (di Milano) e il
vermut (di Torino) con
aggiunta di soda, noto poi
come “ l’Americano”.
Di Bartender007 di Wikipedia in italiano, CC BY 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
curid=26239243
L’Americano è
l’antesignano dei cocktails
Infatti Luca Picchi, barman del
Caffè Rivoire a Firenze, fa
riferimento ad una
pubblicazione del 1907 in cui
si legge l’origine del nome:
“(…) Vermouth al Bitter o
Americano – è detto
“Americano” perché negli
Stati Uniti si ha l’usanza di
bere il Vermouth mescolato a
liquori amari o Gin […]
formando una bevanda
chiamata cocktail (…)
Citazione tratta da “Harry’s bar
Firenze”, cit., p. 138
Il Negroni
Inventato dal barman Fosco
Scarselli intorno al 1920 nel caffè
Giacosa (allora Locanda Casoni) o
al bar Leland (locale situato ove
oggi c’è il museo Ferragamo)
per l’eccentrico conte Camillo
Negroni,che voleva un’aggiunta
di Gin all’Americano
Hemingway lo cita nel suo
romanzo “Di là dal fiume e
fra gli alberi” (1950)
in cui il protagonista,
ovviamente
autobiografico, il
colonnello Cantwell, si
riferisce a quel che
bevono due
commensali italiani “
(…) Bevevano un
Negroni, un miscuglio
di due vermouth dolci
con selz “
[cit. da “Harry’s bar Firenze, cit., p.
132]
Foto: Achim Schleuning / , via Wikimedia
Commons
Ricordiamo che il romanzo è
ambientato nella laguna di Venezia
Hemingway, assiduo frequentatore dell’Harry’s
bar veneziano ci ha dato dunque un indizio
sulla carta dei cocktails del famoso locale
Laguna di Càorle
luogo
d’ispirazione
per il romanzo
L’ORIGINE DELLA PAROLA
“COCKTAILS”
Innumerevoli e fantasiose ipotesi per la miscelazione
Tra queste ipotesi…
C’è quella secondo la quale già dal XVIII sec. esistesse in Francia
una bevanda chiamata coquetel (che oggi è usata in spagnolo per
indicare i cocktails)
O Quella che fa risalire il termine all’ aqua decocta (acqua distillata
in latino)
O, ancora, alla bevanda che si mesceva dopo un cruento
combattimento di galli: al vincitore la coda del gallo sconfitto
(e ucciso, purtroppo)
Ma più probabilmente…
La parola cock tail si riferisce all’incrocio di cavalli di
varie razze, ai quali la coda veniva tagliata a forma di
coda di gallo; la parola poi significò “miscuglio”
Il principe dei
cocktails
Il Martini, una leggenda.
Che sia nato a NYC dal
barman Martini per il tycoon
Rockefeller nel 1912
Stesso anno
dell’affondamento del Titanic
…oppure che sia nato nel 1874
nella californiana Martinez per la
sete speciale di un minatore
In questa città nacque
La leggenda del baseball
Joe di Maggio, secondo marito
di M. Monroe
Comunque…un Martini è poco,
due sono troppi e tre … non
abbastanza!
Martini versione Montgomery
E. Hemingway si ispirava alla tattica del generale
britannico, vincitore di El Alamein: mai
muoversi se non con la proporzione di 1/15.
Per lo scrittore americano,
Nobel della Letteratura nel
1954 il vermouth deve essere
1/15 nel gin
IL MARTINI E LE SUE VARIANTI
Stirred or shaked?
Dirty Martini
Un Martini sporco: salamoia di olive, 1 parte di vermouth, 6 di gin.
Spiedino di olive
Vesper Martini: shaken, not stirred (J. Bond)
tre parti di gin
una parte di vodka
mezza parte di Kina Lillet (oggi fuori commercio, si utilizza il Lillet Blanc)
una fetta lunga e sottile di scorza di limone.
Sicuramente gli USA sono la patria dei cocktails
La parola nasce nel 1806 in un giornale americano ed è dall’America del
proibizionismo che tanti bartender fuggirono, portando in Europa la
mixology
Dalla fine degli anni Venti
si diffonde anche per il
proibizionismo la cultura
dei cocktails
anche per mascherare il
sapore sgradevole degli
alcolici artigianali prodotti
durante la proibizione che
durò dal 1920 al 1933
In questo periodo fiorirono
gli
Speakeasy e i blind-pig o
blind-tiger, locali dove si
beveva…di nascosto!
Gadgets del proibizionismo
Uno shaker che sembra un aereo può essere nascosto alla svelta:
capolavoro art déco, in vendita in rete.
Oppure l’innocente porcellana
Che nasconde l’insidioso cocktail Long Island Ice
o un superalcolico punch!
1874 (0 1894?): a NYC
nasce il Manhattan
La madre di W. Churchill,
futuro primo ministro inglese,
vuole un nuovo cocktail per
celebrare l’elezione di S. Tilden
a nuovo governatore.
THE FABULOUS TWENTIES
Un paio di pagine da “Il grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald
(ed. it. Mondadori 1965, tradotto da F. Pivano. Cap. III, pp. 96-98)
Nelle notti d’estate dalla casa del mio vicino giungeva la musica. Nei suoi
giardini blu uomini e ragazze andavano e venivano come falene tra i
sussurri e lo champagne e le stelle. Nel pomeriggio, con l’alta marea
vedevo i suoi ospiti tuffarsi dal trampolino galleggiante o prendere il sole
sulla sabbia rovente della spiaggia mentre i suoi due motoscafi fendevano
le acque dello Stretto, trascinando acquaplani su cateratte di schiuma. Nei
fine settimana la sua Rolls-Royce diventava un omnibus che faceva la
spola dalla città trasportando gruppi di persone tra le nove del mattino e
ben oltre la mezzanotte, mentre la sua giardinetta sgambettava simile a
uno svelto insetto giallo per andare a prendere la gente alla stazione. E al
lunedì otto domestici, con l’aggiunta di un giardiniere, sfaccendavano tutto
il giorno con stracci e spazzole e martelli e forbici da giardinaggio per porre
rimedio alle devastazioni della notte prima.
Ogni venerdì arrivavano da un fruttivendolo di New York cinque casse di
arance e limoni; al lunedì questi stessi limoni e arance uscivano dalla porta
di servizio in una piramide di frutti a metà senza polpa. In cucina c’era una
macchina che estraeva il succo di duecento arance in mezz’ora, se il
pollice di un maggiordomo premeva duecento volte un bottoncino.
Almeno una volta ogni quindici giorni uno stuolo di addetti al catering
arrivava con svariate misure di tela e innumerevoli lampadine colorate
per trasformare l’enorme giardino di Gatsby in un albero di Natale. Sui
tavoli del buffet, ornati di antipasti luccicanti, prosciutti al forno speziati
si stringevano accanto a insalate arlecchino e pasticci di maiale e di
tacchino in crosta stregati di oro cupo. Nel vestibolo più grande veniva
allestito un bar con un parapetto di ottone vero, ben rifornito di gin e
liquori e cordiali dimenticati da tempo, al punto che le ospiti di Gatsby
erano quasi tutte troppo giovani per distinguerli l’uno dall’altro.
Per le sette l’orchestra è arrivata: non un’inezia di cinque persone,
bensì un’intera fossa d’orchestra piena di oboi e tromboni e sassofoni
e viole e cornette e ottavini, e di tamburi alti e bassi.
Gli ultimi nuotatori sono ormai rientrati dalla spiaggia e si
stanno vestendo al piano di sopra; le automobili di New
York sono parcheggiate in quinta fila nel viale d’accesso
e già i vestiboli e i saloni e le verande sono un trionfo di
colori primari, di capelli acconciati in strane, nuove fogge
e di scialli da far impallidire i sogni della Castiglia. Il bar
funziona a pieno regime e fluttuanti giri di cocktail
impregnano il giardino, finché l’aria si riempie di
chiacchiere e risa, mentre insinuazioni e presentazioni
fortuite vengono dimenticate lì per lì, e così pure gli
incontri entusiastici fra donne che non hanno mai saputo
i rispettivi nomi.
Le luci si fanno più vivide via via che la terra si allontana
barcollando dal sole, e ora l’orchestra suona una musica
gialla da cocktail e il coro delle voci sale di un tono. Le
risate diventano più facili di minuto in minuto, si riversano
con prodigalità, rovesciate fuori a ogni parola allegra.
GLI ANNI TRENTA A FIRENZE
Un decennio importante
Gli anni Trenta significano
Giubbe Rosse
Lo storico caffè, dirimpetto a
Gilli e Paskowsky, frequentato
da artisti e letterati. Nella
foto, Montale, Luzi ed altri
celebri personaggi.
Qui si riuniscono vari
intellettuali ed artisti, qui
nascono la rivista Solaria e
Campo di Marte, con
Pratolini.
Durante il
fascismo
i camerieri sono
obbligati
ad indossare
giubbe… bianche !
Anni Trenta a Firenze
significano anche il “Caffè
Doney”, in via Tornabuoni
Fondato dal generale
napoleonico G. Doney, di
stanza a Firenze all’inizio del
XIX secolo
È il luogo
dove si incontrarono la
nobildonna inglese Lady
Hester Random e B.
Mussolini (foto dal film “Un
tè con Mussolini”, di F.
Zeffirelli, 1999
Oggi nei locali dell’antico
Doney si trovano le
boutiques di Gucci ed
Armani.
Faccetta nera
In occasione della visita di
Mussolini ( ed Hitler) a
Firenze, Mariotti, futuro
proprietario dell’Harry’s bar di
Firenze creò il cocktail
composto da tre amari
rigorosamente nazionali:
Fernet Branca, China Martini,
Amaro Ramazzotti o Zucca, a
seconda dei gusti e della
disponibilità.
Miscelati nel mixing glass
riempito di ghiaccio,
venivano versati nel
bicchiere, con l’aggiunta di
una leggerissima spruzzata di
limone (cit. da Harry’s bar Firenze, cit.,
p. 38)
La zona è ancora il fulcro
dello chic fiorentino
Oltre al caffè Doney vi era il
ristorante “Il pozzo di
Beatrice” nelle cantine di
palazzo Spini Feroni, che
negli anni cinquanta diventa
un dancing.
Oggi qui si può
ammirare la
Collezione del
Museo Ferragamo
Il luogo è il medesimo dove
Dante incontrò
Beatrice, nel 1283
H. Holiday,
1883
LA GUERRA E LA POLITICA NEI
COCKTAILS
Un modo curioso per studiare la storia
L’acqua tonica era a base
di anidride carbonica e
chinino, contro la malaria
Conquiste coloniali
Siccome era estremamente
amara, per farla buttare giù ai
soldati ci si aggiungeva un po’
di gin: nasce il Gin Tonic
Il Gin Tonic ha salvato più vite
i tutti i dottori dell’Impero
(W. Churchill)
Winston Churchill
L’unico modo per ottenere un buon Martini è quello di versare
nel bicchiere gin ghiacciato, rigorosamente verso la Francia
(cit. da Harry’s bar Firenze, cit., p. 144)
La regina Elisabetta II Windsor
preferisce un Martini 11/1
La “guerra fredda”
“Il Martini è l’arma americana più letale.”
(N. Kruschew, Segretario del PCUS)
(cit. Harry’s bar Firenze, p. 142)
Guerra del Viet-nam
Il presidente
Lyndon
Johnson,
succeduto a J. F.
Kennedy,
assassinato nel
1963, amava la
versione in-and-
out
La guerra di oggi: la Siria
Ad Aleppo, una delle più
antiche città della storia, è in
corso da cinque anni una
terribile guerra.
Nell’hotel Baron soggiornò
Lawrence d’Arabia
Il più prezioso Gin & Tonic
si beveva al bar dell’hotel
Un passo indietro: 1948
A Venezia si inaugura una mostra
del Giambellino (Giovanni Bellini,
celebre pittore rinascimentale
veneziano)
Giuseppe Cipriani si ispira
al tono rosato del manto
del patriarca per un nuovo
drink: il Bellini!
Con le sue varianti, tutte sparkling
Mimosa Rossini (Leonardo,a
Firenze)
Gli anni Cinquanta
Celebre foto scattata all’angolo
del Caffè Gilli: un’Americana a
Firenze
Nasce l’A.I.B.E.S.
L’Associazione italiana
Barman e sostenitori era
nata nel 1949 per volontà
del conte Spalletti Trivelli.
Questa selezionò 29
barman fra i migliori
professionisti che hanno
costituito il nocciolo
dell’IBA
Nel 1953 apre l’Harry’s bar a
Firenze
Nel 2015 il Daily Meal
L’ha classificato tra i
migliori 150 bar del
mondo
e fra i primi tre in Italia
Ecco il
libro più
volte qui
citato
Dedicato al suo celebre barman,
Leo Vadorini, il Lio’s Martini
La Jet Society a Firenze
Richard Burton
e Liz Taylor
Coppia celeberrima
nel cinema e nella
vita, sposati due
volte
E ancora…
• Paloma Picasso • Margot Hemingway
Woody Allen Paul Newman
E la divina Greta Garbo
NON È L’ALCOL A FARE IL GENIO
Semmai vale a distruggerlo
Un libro da leggere
ASSOLUTAMENTE
“ L’alcool, grazie a
capricciose alchimie col corpo
e col vissuto, è un potente
catalizzatore dai risultati
talvolta imprevisti. Può
piallare le menti barocche e
arricciolare le lineari.
Dispettosamente, liscia
quelle piatte”.
Sapo Matteucci, cit., p. 83
Dylan Thomas (1914-1953)
La birra fredda è
Dio in bottiglia
Frecciate alcoliche
Faulkner su Hemingway
“È un lupo quando sta nel
branco, un cane quando sta
solo”
Hemingway su Faulkner
“Quando leggo Faulkner
capisco esattamente
quando si stanca e quando
lo fa col whiskey”
Entrambi americani, entrambi
Nobel per la letteratura …
Il Mint Julep
…Sarebbero forse andati
d’accordo su un Southern
Mint Julep (S. Matteucci, cit., p. 77)All’inizio dell’Ottocento i
medici usavano la parola
“Julep” per indicare uno
sciroppo medicinale cui la
menta migliorava il sapore.
Il Mint Julep è fatto col
bourbon ed è la bevanda
ufficiale del Kentucky Derby.
Troppe cure, dunque:
“Non c’è nulla che il whiskey
non possa curare”
W. FaulknerFaulkner morì per cirrosi
epatica nel 1962
Hemingway un anno prima,
suicida
Io l’amo davvero e tu prendine nota, whisky, e
tu rendimi testimonianza, Perrier vecchia mia
vecchia Perrier, io ti sono stato fedele, Perrier,
alla mia fottuta maniera.” (Il giardino dell’Eden
– E.Hemingway)
Pare un controsenso ma…
Il Whisky si gusta con l’acqua,
come afferma Sapo
Matteucci“ (…) Per me il metodo migliore è
quello dei due bicchieri. Un
bicchiere di whisky (ci vorrebbe
un tulipano stretto, ma voi usate
pure il ballon) e un altro di acqua
ghiacciata (…)
Il freddo dell’acqua assorbe la
possibile punta alcolica
dell’ingresso in bocca del malt,
ne attenua l’aggressività,
esaltando anzi le doti di calore
dell’alcool. L’acqua raggela la
vostra bocca e tiene a bada
l’energia celtica del whisky.
Diventa insomma un algido
palazzo che intimidisce
adeguatamente un focoso
barbaro alle spalle.
(C’era una vodka, cit., p. 121)
La cultura del bere
Da “Il giovane Holden” : la
trasgressione del Cuba libre
Il proibizionismo ha
condizionato fortemente
l’atteggiamento degli
Americani nei confronti degli
alcolici: per loro bere è
trasgredire, come viene ben
rappresentato in brani celebri
della letteratura americana.
Il Cuba libre nasce probabilmente dal caso: da un
carico di lime schiacciati dalle ruote di un carro
I campesinos non li buttano, ma li spremono ancora e li aggiungono a
zucchero (di canna) o alla Coca Cola
Ma forse la storia è un’altra…
http://www.internazionale.it/notizie/2014/12/17/le
Ancora col lime
Una delicata miscela che portò il
mio livello di appagamento a un
livello ancora più alto. Quel
cocktail costituiva però anche un
pericolo, poiché il sottile bicchiere
leggermente incrostato di
zucchero aveva in sé il potere di
una sprezzante indifferenza al
fato, liberava la mente dalle
responsabilità; obliterando si a la
memoria, sia il domani, mi dava
una fugace sensazione di
superiorità e cancellava
momentaneamente tutte le mie
eterne paure” .
(da J. Hergesheimer, San Cristóbal de
la Habana, cit. in “C’era una vodka”,
cit. pp. 72-73)
Il languido Daiquiri
Il mio Daiquiri al Floridita, il mio
Mojito alla Bodeguita (E.
Hemingway)
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
E bevete con moderazione e gusto del piacere!
Fonti
* http://www.lastampa.it/2015/02/26/societa/cucina/home-cover/torna-di-
moda-il-liquore-dei-poeti-maledetti-1szFIowRxIeyjgp5QMVumM/pagina.html
* http://www.stile.it/2011/08/09/assenzio-la-fata-verde-vive-tra-le-vie-
di-parigi-4230-id-105907/
* http://www.musee-absinthe.com
*http://www.assenzioitalia.com/a_cocktail.php
* https://it.wikipedia.org/wiki/75_mm_Mle._1897
* https://tuttatoscana.net/storia-e-microstoria-2/a-firenze-caffe-leccornie-artisti-
e-letterati-tra-otto-e-novecento-prima-parte/
* http://ghirba.blogspot.it/search/label/spleen%20di%20parigi
* http://ilblogdichiaraoscura.blogspot.it/2015/03/costume-la-fata-verde-
lassenzio-ossia.html
*http://www.dronet.org/sostanze/sos_pdf/Smart_Drugs_ISS.pdf
*http://www.goodreads.com/quotes/335553-after-the-first-glass-of-absinthe-you-see-
things-as
Fonti (continua)
*http://www.parafrasando.it/TESINE/Assenzio-Nella-Letteratura.html
**Wikipedia, List of IBA official cocktails
* A. Querci, R. Focardi, Harry’s bar Firenze. Firenze Leonardo Edizioni,
Edizioni Clichy, 2016
*https://cocktail101.org
http://www.stilearte.it
*https://cocktailsandhistory.wordpress.com/tag/history-of-cocktail/
*http://ladante.arte.it/guida-
arte/ladante/approfondimenti/montale-e-le-giubbe-rosse-il-
fermento-culturale-della-firenze-del-primo-novecento-13
*http://www.giubberosse.it
* http://www.vieusseux.it/cronologia-del-gabinetto-vieusseux/sfoglia-la-
cronologia/palagio-parte-guelfa/1924-1932.html
Fonti (continua, 2)
http://winedharma.com/it/dharmag/settembre-2015/
hemingway-martini-la-ricetta-la-storia-gli-ingredienti-e-
le-dosi-preparare-il
*https://www.dottorgadget.it/blog/2016/11/lo-shaker-aeronautico/
*http://www.viedelgusto.it/roma-cocktail-bar-jerry-thomas/
*http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
*https://dylanthomas.jimdo.com/in-italia-1947/
*http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/05/news/silenzio_e_c
ecchini_nell_hotel_baron_di_aleppo_assediata_noi_non_chi
udiamo_qui_e_la_nostra_storia_-134808188/
*S. Matteucci, C’era una vodka: un’educazione sentimentale da 0° a
60°. Laterza, 2010
*https://frasiarzianti.wordpress.com/category/raccolte-a-tema/

More Related Content

Similar to Proibito e maledetto:Un singolare sguardo sull’evoluzione della miscelazione nella storia e nella letteratura moderna

Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
Scoop Travel Service Srl
 
Arte e cibo settecento
Arte e cibo settecentoArte e cibo settecento
Arte e cibo settecentoArte Riarte
 
GazzaGolosa129
GazzaGolosa129GazzaGolosa129
GazzaGolosa129Sara Porro
 
Presentazione Giorgio
Presentazione GiorgioPresentazione Giorgio
Presentazione Giorgio
ChiaraGiovannini4
 
Baudelaire e Parigi
Baudelaire e ParigiBaudelaire e Parigi
Baudelaire e Parigi
FraGhelli
 
Originale storia sul falso
Originale storia sul falsoOriginale storia sul falso
Originale storia sul falso
Marta Zielinska
 
Dal pallonetto a s lucia
Dal pallonetto a s luciaDal pallonetto a s lucia
Dal pallonetto a s lucia
My own sweet home
 
Le fontane di roma
Le fontane di romaLe fontane di roma
Leonetto Cappiello
Leonetto CappielloLeonetto Cappiello
Leonetto Cappiello
tintoretto
 
" Ma li conosci i vini der Lazio" per saperne di più sui vini del Lazio
" Ma li conosci i vini der Lazio"  per saperne di più sui vini del Lazio" Ma li conosci i vini der Lazio"  per saperne di più sui vini del Lazio
" Ma li conosci i vini der Lazio" per saperne di più sui vini del Lazio
Roberto Coggiatti
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
lucio8888
 
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGIGIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
Gianni Laterza
 
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdfA.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
vintage25
 
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposiIl cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
Caterina Bonaiti (ICS Molteno)
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
lucio8888
 
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3Yuhuea
 
Arte e cibo ottocento
Arte e cibo ottocentoArte e cibo ottocento
Arte e cibo ottocentoArte Riarte
 
Vini francesi
Vini francesiVini francesi

Similar to Proibito e maledetto:Un singolare sguardo sull’evoluzione della miscelazione nella storia e nella letteratura moderna (20)

Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
Aldo De Gioia presenta "Il cafè chantant"
 
Arte e cibo settecento
Arte e cibo settecentoArte e cibo settecento
Arte e cibo settecento
 
GazzaGolosa129
GazzaGolosa129GazzaGolosa129
GazzaGolosa129
 
Presentazione Giorgio
Presentazione GiorgioPresentazione Giorgio
Presentazione Giorgio
 
Baudelaire e Parigi
Baudelaire e ParigiBaudelaire e Parigi
Baudelaire e Parigi
 
Corot
CorotCorot
Corot
 
Progetto Mostrasulfalso
Progetto MostrasulfalsoProgetto Mostrasulfalso
Progetto Mostrasulfalso
 
Originale storia sul falso
Originale storia sul falsoOriginale storia sul falso
Originale storia sul falso
 
Dal pallonetto a s lucia
Dal pallonetto a s luciaDal pallonetto a s lucia
Dal pallonetto a s lucia
 
Le fontane di roma
Le fontane di romaLe fontane di roma
Le fontane di roma
 
Leonetto Cappiello
Leonetto CappielloLeonetto Cappiello
Leonetto Cappiello
 
" Ma li conosci i vini der Lazio" per saperne di più sui vini del Lazio
" Ma li conosci i vini der Lazio"  per saperne di più sui vini del Lazio" Ma li conosci i vini der Lazio"  per saperne di più sui vini del Lazio
" Ma li conosci i vini der Lazio" per saperne di più sui vini del Lazio
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
 
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGIGIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
GIUSEPPE DE NITTIS, UN SECOLO D'OBLIO E POI PARIGI
 
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdfA.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE - PRESENTAZIONE.pdf
 
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposiIl cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
Il cibo nell'arte al tempo dei promessi sposi
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
 
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3
Frati Margarita 2009-2010_Esercizio3
 
Arte e cibo ottocento
Arte e cibo ottocentoArte e cibo ottocento
Arte e cibo ottocento
 
Vini francesi
Vini francesiVini francesi
Vini francesi
 

More from paola corrias

Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte  II: lezione per la III B afmDio e danaro parte  II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
paola corrias
 
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte  II: lezione per la III B afmDio e danaro parte  II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
paola corrias
 
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
paola corrias
 
Il sessantotto: iconografia di un sogno
Il sessantotto: iconografia di un sognoIl sessantotto: iconografia di un sogno
Il sessantotto: iconografia di un sogno
paola corrias
 
La storia nella porcellana
La storia nella porcellanaLa storia nella porcellana
La storia nella porcellana
paola corrias
 
Andrea del Sarto: il pittore senza errori
Andrea del Sarto: il pittore senza erroriAndrea del Sarto: il pittore senza errori
Andrea del Sarto: il pittore senza errori
paola corrias
 
Il rito del simposio
Il rito del simposioIl rito del simposio
Il rito del simposio
paola corrias
 
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi FirenzeValdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
paola corrias
 
Spezie e bevande lusso e potere
Spezie e bevande  lusso e potereSpezie e bevande  lusso e potere
Spezie e bevande lusso e potere
paola corrias
 
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régimeDietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
paola corrias
 
Unione europea: II A Poliziano
Unione europea: II A PolizianoUnione europea: II A Poliziano
Unione europea: II A Poliziano
paola corrias
 
Pubblicità II A Poliziano Firenze
Pubblicità II A Poliziano FirenzePubblicità II A Poliziano Firenze
Pubblicità II A Poliziano Firenze
paola corrias
 

More from paola corrias (13)

Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte  II: lezione per la III B afmDio e danaro parte  II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
 
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte  II: lezione per la III B afmDio e danaro parte  II: lezione per la III B afm
Dio e danaro parte II: lezione per la III B afm
 
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
Dio e danaro: lezione per la III B afm (parte prima)
 
Il sessantotto: iconografia di un sogno
Il sessantotto: iconografia di un sognoIl sessantotto: iconografia di un sogno
Il sessantotto: iconografia di un sogno
 
La storia nella porcellana
La storia nella porcellanaLa storia nella porcellana
La storia nella porcellana
 
Andrea del Sarto: il pittore senza errori
Andrea del Sarto: il pittore senza erroriAndrea del Sarto: il pittore senza errori
Andrea del Sarto: il pittore senza errori
 
Il rito del simposio
Il rito del simposioIl rito del simposio
Il rito del simposio
 
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi FirenzeValdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
Valdorcia e valdichiana IV D ENO Istituto Saffi Firenze
 
Spezie e bevande lusso e potere
Spezie e bevande  lusso e potereSpezie e bevande  lusso e potere
Spezie e bevande lusso e potere
 
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régimeDietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
 
Unione europea: II A Poliziano
Unione europea: II A PolizianoUnione europea: II A Poliziano
Unione europea: II A Poliziano
 
La ppt
La pptLa ppt
La ppt
 
Pubblicità II A Poliziano Firenze
Pubblicità II A Poliziano FirenzePubblicità II A Poliziano Firenze
Pubblicità II A Poliziano Firenze
 

Proibito e maledetto:Un singolare sguardo sull’evoluzione della miscelazione nella storia e nella letteratura moderna

  • 1. Proibito e maledetto Un singolare sguardo sull’evoluzione della miscelazione nella storia e nella letteratura moderna
  • 2. CENTRO D’INTERESSE PER LA V B SALA E VENDITA, A.S. 2016 - 2017 Lezione a cura di Paola Corrias, Istituto alberghiero A. Saffi, Firenze https://www.youtube.com/watch?v=nwCWhyKI0pA Cliccare sul link per un adeguato accompagnamento musicale
  • 3. La belle époque IL NOSTRO VIAGGIO NELL’ARTE DELLA MISCELAZIONE COMPRENDE UN DOVEROSO SGUARDO SULL’ESTERO MA DEVE CONSIDERARE SOPRATTUTTO QUEL CHE ACCADE IN ITALIA, E A FIRENZE, DOVE MOLTI ARTISTI SOGGIORNARONO.
  • 4. Il caffè Gilli, parte di una nostra uscita didattica, e i suoi arredi “belle époque”
  • 5. Firenze capitale d’Italia (1865- 1871) Piazza Vittorio, ora Piazza della Repubblica prima dello sventramento
  • 6. Da Torino viene introdotta l’usanza dell’aperitivo È “L’ORA DEL VERMUTTE”, CHE I FIORENTINI SORSEGGIAVANO NEL NEGOZIO DI TABACCHI E LIQUORI “IL FALCHETTO”, TRA PIAZZA DUOMO E VIA MARTELLI, APERTO NEL 1869. IL VERMUT ITALIANO PER ECCELLENZA È CREATO DA CARPANO: IL PUNT E MES. Di F Ceragioli - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/i ndex.php?curid=31968561
  • 7. Ai primi del ‘900 nacquero in Toscana Raffaello Sabatini (S. Miniato, 1903) e Enrico Mariotti (Montecatini, 1906), tra i primi bartender italiani a diffondere sul territorio nazionale la cosiddetta “cocktail culture” dell’American Bar, l’arte di creare drink, fino ad allora diffusa soltanto negli USA
  • 8. I due saranno le colonne dell’Harry’s bar di Firenze, che aprirà nel 1953, e di cui parleremo più tardi.
  • 9. Se parliamo di belle époque non possiamo non pensare… all’assenzio, la bevanda maledetta, simbolo per tutti i Grandi che passavano a Parigi in quei tempi: l’età d’oro dell’assenzio, detta “Fata verde” fu proprio la belle époque
  • 10. Numerosissimi gli artisti che ritrassero i dipendenti da questa bevanda E. Manet, Le Buveur d'absinthe), 1858- 59 conservato a Copenhagen, nella Ny Carlsberg Glyptotek, Viktor Oliva - The absinthe drinker - 1901
  • 11. "L'Absinthe", di Edgar Degas (1876), nel Musée d’Orsay, Parigi E. Manet, La prugna, 1877
  • 12. …E moltissimi altri che non si citano ma che possono essere reperiti nella ricca raccolta di fonti alla fine di questa lezione. Per ragioni essenzialmente commerciali , ma anche sociali e scientifici, l’assenzio, considerato una vera e propria droga, venne condannato e poi vietato dal 1915, proprio alla fine della Belle époque.
  • 13. Circonfuso di questo fascino maledetto l’assenzio è tornato di moda, anche nei suoi caratteristici accessori: bicchiere e cucchiaio per la zolletta attraverso cui viene fatto filtrare il liquore Di Eric Litton - Opera propria, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/in dex.php?curid=678224
  • 15. Possiamo definirlo “le liqueur maudit par excellence” Qui Verlaine al Procope, celebre caffè parigino, in una rielaborazione del 1938. Immagine By Jobjoby (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/ by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
  • 16. Oscar Wilde sull’assenzio: “After the first glass of absinthe you see things as you wish they were. After the second you see them as they are not. Finally you see things as they really are, and that is the most horrible thing in the world. I mean disassociated (…) Di Napoleon Sarony - Library of Congress, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php? curid=9816614
  • 17. A causa della sua alta gradazione, della presenza del tujone, dell’aura di fatalità che lo circondava l’assenzio venne usato dagli artisti che attraversarono il periodo chiamato appunto “belle époque”, restandone frastornati: i bohémiens, in generale e quindi i poeti maledetti francesi, gli Scapigliati italiani, molti tra gli artisti figurativi dell’epoca.
  • 18. Considerato da molti il primo cocktail della storia, fu inventato da un farmacista di New Orleans agli inizi del XIX secolo per combattere le malattie tropicali. Ora si prepara con un altro tipo di cognac, poiché il cognac Sazerac è scomparso (ne esistono in rete bottiglie in vendita per collezionisti) Abbiamo anche i miscelati all’assenzio: le Sazerac By Will Shenton - https://bevvy.co/cocktail/sazerac/tzo, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php? curid=52182425
  • 19. Il Sazerac moderno è un cocktail inserito nell’IBA: eccone gli ingredienti 5 cl Cognac 1 cl Absinthe One sugar cube Two dashes Peychaud's Bitters
  • 20. Proibito nel 1915, l’assenzio faceva parte di altri cocktail, ispirati al tragico conflitto mondiale in corso È questo il caso del “75” - “Soixante- quinze” - al quale l’Harry’s American bar di Parigi sostituì l’assenzio con altro liquore dopo il 1920. Eccone comunque la ricetta originale: 1 cucchiaio di assenzio 2/3 di calvados 1/3 di gin Shakerare con ghiaccio, versare e completare con fettina di arancio. ll French 75 oggi è un cocktail a base di gin, champagne e succo di limone. È un cocktail ufficiale IBA.
  • 21. Il 75 mm (il soixante-quinze) ll 75 mm (il soixante-quinze) , considerato il fiore all’occhiello dell’artiglieria francese sin dal 1897, ebbe un ruolo decisivo soprattutto nella prima battaglia della Marna, durante la quale gli abili e addestrati artiglieri francesi sfruttarono le eccellenti qualità del cannone in campo aperto e inflissero perdite elevatissime alla fanteria e all'artiglieria tedesca.
  • 22. Sour Cocktail al cognac inventato all’hotel Ritz, Parigi Sidecar: un altro cocktail nel frastuono delle armi Sembra che un ufficiale arrivasse all’albergo in sidecar, letteralmente gelato fino all’osso. Anelava ad essere immediatamente riscaldato. 4cl Cognac 2 cl Cointreau 1 cl succo limone Shaker + doppia coppetta da cocktail Oppure old fashioned ( da C’era una vodka”, cit., p. 53) Le fonti non ci chiariscono quale guerra: il sidecar qui accanto è del 1910.
  • 23. Se siete comunque interessati alla storia, alla leggenda e alla mitologia dell’assenzio, ricordate che ne esiste un museo 44 rue Callé 95430 Auvers-sur-Oise Tel/fax : 01 30 36 83 26 mail : absinthe.auvers@free.fr con un sito WEB molto ben dettagliato https://www.musee-absinthe.com/
  • 24. Situé entre le Château et l'Auberge Ravoux, le Musée de l'Absinthe recrée l'ambiance des cafés de la Belle Époque où l'absinthe, a la mode, était la boisson favorite des poètes et des artistes. Les œuvres originales qu'il renferme nous font découvrir son importance dans la vie sociale et culturelle du XIXe siècle.
  • 25. Le bevande miscelate prendono piede nell’Ottocento negli USA arrivando in Europa alla fine del secolo Il pittore H. de Toulouse Lautrec ne creava di originali, come il Maiden’s Blush (a sin.) o il Tremblement de terre (a dxt), entrambi potentissimi e realizzati con assenzio. Pare che l’artista possedesse un bastone cavo per portare con sé sempre Un discreto quantitativo di alcolico.
  • 26. Fino agli anni Venti in Italia i cocktails erano quasi sconosciuti: l’unico ad avere un certo successo era il “Milano-Torino”, perché realizzato con il bitter Campari (di Milano) e il vermut (di Torino) con aggiunta di soda, noto poi come “ l’Americano”. Di Bartender007 di Wikipedia in italiano, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php? curid=26239243
  • 27. L’Americano è l’antesignano dei cocktails Infatti Luca Picchi, barman del Caffè Rivoire a Firenze, fa riferimento ad una pubblicazione del 1907 in cui si legge l’origine del nome: “(…) Vermouth al Bitter o Americano – è detto “Americano” perché negli Stati Uniti si ha l’usanza di bere il Vermouth mescolato a liquori amari o Gin […] formando una bevanda chiamata cocktail (…) Citazione tratta da “Harry’s bar Firenze”, cit., p. 138
  • 28. Il Negroni Inventato dal barman Fosco Scarselli intorno al 1920 nel caffè Giacosa (allora Locanda Casoni) o al bar Leland (locale situato ove oggi c’è il museo Ferragamo) per l’eccentrico conte Camillo Negroni,che voleva un’aggiunta di Gin all’Americano
  • 29. Hemingway lo cita nel suo romanzo “Di là dal fiume e fra gli alberi” (1950) in cui il protagonista, ovviamente autobiografico, il colonnello Cantwell, si riferisce a quel che bevono due commensali italiani “ (…) Bevevano un Negroni, un miscuglio di due vermouth dolci con selz “ [cit. da “Harry’s bar Firenze, cit., p. 132] Foto: Achim Schleuning / , via Wikimedia Commons
  • 30. Ricordiamo che il romanzo è ambientato nella laguna di Venezia Hemingway, assiduo frequentatore dell’Harry’s bar veneziano ci ha dato dunque un indizio sulla carta dei cocktails del famoso locale Laguna di Càorle luogo d’ispirazione per il romanzo
  • 31. L’ORIGINE DELLA PAROLA “COCKTAILS” Innumerevoli e fantasiose ipotesi per la miscelazione
  • 32. Tra queste ipotesi… C’è quella secondo la quale già dal XVIII sec. esistesse in Francia una bevanda chiamata coquetel (che oggi è usata in spagnolo per indicare i cocktails) O Quella che fa risalire il termine all’ aqua decocta (acqua distillata in latino) O, ancora, alla bevanda che si mesceva dopo un cruento combattimento di galli: al vincitore la coda del gallo sconfitto (e ucciso, purtroppo)
  • 33. Ma più probabilmente… La parola cock tail si riferisce all’incrocio di cavalli di varie razze, ai quali la coda veniva tagliata a forma di coda di gallo; la parola poi significò “miscuglio”
  • 34. Il principe dei cocktails Il Martini, una leggenda. Che sia nato a NYC dal barman Martini per il tycoon Rockefeller nel 1912 Stesso anno dell’affondamento del Titanic
  • 35. …oppure che sia nato nel 1874 nella californiana Martinez per la sete speciale di un minatore In questa città nacque La leggenda del baseball Joe di Maggio, secondo marito di M. Monroe
  • 36. Comunque…un Martini è poco, due sono troppi e tre … non abbastanza!
  • 37. Martini versione Montgomery E. Hemingway si ispirava alla tattica del generale britannico, vincitore di El Alamein: mai muoversi se non con la proporzione di 1/15. Per lo scrittore americano, Nobel della Letteratura nel 1954 il vermouth deve essere 1/15 nel gin
  • 38. IL MARTINI E LE SUE VARIANTI Stirred or shaked?
  • 39. Dirty Martini Un Martini sporco: salamoia di olive, 1 parte di vermouth, 6 di gin. Spiedino di olive
  • 40. Vesper Martini: shaken, not stirred (J. Bond) tre parti di gin una parte di vodka mezza parte di Kina Lillet (oggi fuori commercio, si utilizza il Lillet Blanc) una fetta lunga e sottile di scorza di limone.
  • 41.
  • 42. Sicuramente gli USA sono la patria dei cocktails La parola nasce nel 1806 in un giornale americano ed è dall’America del proibizionismo che tanti bartender fuggirono, portando in Europa la mixology
  • 43. Dalla fine degli anni Venti si diffonde anche per il proibizionismo la cultura dei cocktails anche per mascherare il sapore sgradevole degli alcolici artigianali prodotti durante la proibizione che durò dal 1920 al 1933 In questo periodo fiorirono gli Speakeasy e i blind-pig o blind-tiger, locali dove si beveva…di nascosto!
  • 44. Gadgets del proibizionismo Uno shaker che sembra un aereo può essere nascosto alla svelta: capolavoro art déco, in vendita in rete.
  • 45. Oppure l’innocente porcellana Che nasconde l’insidioso cocktail Long Island Ice o un superalcolico punch!
  • 46. 1874 (0 1894?): a NYC nasce il Manhattan La madre di W. Churchill, futuro primo ministro inglese, vuole un nuovo cocktail per celebrare l’elezione di S. Tilden a nuovo governatore.
  • 47. THE FABULOUS TWENTIES Un paio di pagine da “Il grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald (ed. it. Mondadori 1965, tradotto da F. Pivano. Cap. III, pp. 96-98)
  • 48. Nelle notti d’estate dalla casa del mio vicino giungeva la musica. Nei suoi giardini blu uomini e ragazze andavano e venivano come falene tra i sussurri e lo champagne e le stelle. Nel pomeriggio, con l’alta marea vedevo i suoi ospiti tuffarsi dal trampolino galleggiante o prendere il sole sulla sabbia rovente della spiaggia mentre i suoi due motoscafi fendevano le acque dello Stretto, trascinando acquaplani su cateratte di schiuma. Nei fine settimana la sua Rolls-Royce diventava un omnibus che faceva la spola dalla città trasportando gruppi di persone tra le nove del mattino e ben oltre la mezzanotte, mentre la sua giardinetta sgambettava simile a uno svelto insetto giallo per andare a prendere la gente alla stazione. E al lunedì otto domestici, con l’aggiunta di un giardiniere, sfaccendavano tutto il giorno con stracci e spazzole e martelli e forbici da giardinaggio per porre rimedio alle devastazioni della notte prima. Ogni venerdì arrivavano da un fruttivendolo di New York cinque casse di arance e limoni; al lunedì questi stessi limoni e arance uscivano dalla porta di servizio in una piramide di frutti a metà senza polpa. In cucina c’era una macchina che estraeva il succo di duecento arance in mezz’ora, se il pollice di un maggiordomo premeva duecento volte un bottoncino.
  • 49. Almeno una volta ogni quindici giorni uno stuolo di addetti al catering arrivava con svariate misure di tela e innumerevoli lampadine colorate per trasformare l’enorme giardino di Gatsby in un albero di Natale. Sui tavoli del buffet, ornati di antipasti luccicanti, prosciutti al forno speziati si stringevano accanto a insalate arlecchino e pasticci di maiale e di tacchino in crosta stregati di oro cupo. Nel vestibolo più grande veniva allestito un bar con un parapetto di ottone vero, ben rifornito di gin e liquori e cordiali dimenticati da tempo, al punto che le ospiti di Gatsby erano quasi tutte troppo giovani per distinguerli l’uno dall’altro. Per le sette l’orchestra è arrivata: non un’inezia di cinque persone, bensì un’intera fossa d’orchestra piena di oboi e tromboni e sassofoni e viole e cornette e ottavini, e di tamburi alti e bassi.
  • 50. Gli ultimi nuotatori sono ormai rientrati dalla spiaggia e si stanno vestendo al piano di sopra; le automobili di New York sono parcheggiate in quinta fila nel viale d’accesso e già i vestiboli e i saloni e le verande sono un trionfo di colori primari, di capelli acconciati in strane, nuove fogge e di scialli da far impallidire i sogni della Castiglia. Il bar funziona a pieno regime e fluttuanti giri di cocktail impregnano il giardino, finché l’aria si riempie di chiacchiere e risa, mentre insinuazioni e presentazioni fortuite vengono dimenticate lì per lì, e così pure gli incontri entusiastici fra donne che non hanno mai saputo i rispettivi nomi. Le luci si fanno più vivide via via che la terra si allontana barcollando dal sole, e ora l’orchestra suona una musica gialla da cocktail e il coro delle voci sale di un tono. Le risate diventano più facili di minuto in minuto, si riversano con prodigalità, rovesciate fuori a ogni parola allegra.
  • 51. GLI ANNI TRENTA A FIRENZE Un decennio importante
  • 52. Gli anni Trenta significano Giubbe Rosse Lo storico caffè, dirimpetto a Gilli e Paskowsky, frequentato da artisti e letterati. Nella foto, Montale, Luzi ed altri celebri personaggi. Qui si riuniscono vari intellettuali ed artisti, qui nascono la rivista Solaria e Campo di Marte, con Pratolini. Durante il fascismo i camerieri sono obbligati ad indossare giubbe… bianche !
  • 53. Anni Trenta a Firenze significano anche il “Caffè Doney”, in via Tornabuoni Fondato dal generale napoleonico G. Doney, di stanza a Firenze all’inizio del XIX secolo È il luogo dove si incontrarono la nobildonna inglese Lady Hester Random e B. Mussolini (foto dal film “Un tè con Mussolini”, di F. Zeffirelli, 1999 Oggi nei locali dell’antico Doney si trovano le boutiques di Gucci ed Armani.
  • 54. Faccetta nera In occasione della visita di Mussolini ( ed Hitler) a Firenze, Mariotti, futuro proprietario dell’Harry’s bar di Firenze creò il cocktail composto da tre amari rigorosamente nazionali: Fernet Branca, China Martini, Amaro Ramazzotti o Zucca, a seconda dei gusti e della disponibilità. Miscelati nel mixing glass riempito di ghiaccio, venivano versati nel bicchiere, con l’aggiunta di una leggerissima spruzzata di limone (cit. da Harry’s bar Firenze, cit., p. 38)
  • 55. La zona è ancora il fulcro dello chic fiorentino Oltre al caffè Doney vi era il ristorante “Il pozzo di Beatrice” nelle cantine di palazzo Spini Feroni, che negli anni cinquanta diventa un dancing. Oggi qui si può ammirare la Collezione del Museo Ferragamo Il luogo è il medesimo dove Dante incontrò Beatrice, nel 1283
  • 57. LA GUERRA E LA POLITICA NEI COCKTAILS Un modo curioso per studiare la storia
  • 58. L’acqua tonica era a base di anidride carbonica e chinino, contro la malaria Conquiste coloniali Siccome era estremamente amara, per farla buttare giù ai soldati ci si aggiungeva un po’ di gin: nasce il Gin Tonic Il Gin Tonic ha salvato più vite i tutti i dottori dell’Impero (W. Churchill)
  • 59. Winston Churchill L’unico modo per ottenere un buon Martini è quello di versare nel bicchiere gin ghiacciato, rigorosamente verso la Francia (cit. da Harry’s bar Firenze, cit., p. 144)
  • 60. La regina Elisabetta II Windsor preferisce un Martini 11/1
  • 61. La “guerra fredda” “Il Martini è l’arma americana più letale.” (N. Kruschew, Segretario del PCUS) (cit. Harry’s bar Firenze, p. 142)
  • 62. Guerra del Viet-nam Il presidente Lyndon Johnson, succeduto a J. F. Kennedy, assassinato nel 1963, amava la versione in-and- out
  • 63. La guerra di oggi: la Siria Ad Aleppo, una delle più antiche città della storia, è in corso da cinque anni una terribile guerra. Nell’hotel Baron soggiornò Lawrence d’Arabia Il più prezioso Gin & Tonic si beveva al bar dell’hotel
  • 65. A Venezia si inaugura una mostra del Giambellino (Giovanni Bellini, celebre pittore rinascimentale veneziano) Giuseppe Cipriani si ispira al tono rosato del manto del patriarca per un nuovo drink: il Bellini!
  • 66. Con le sue varianti, tutte sparkling Mimosa Rossini (Leonardo,a Firenze)
  • 67. Gli anni Cinquanta Celebre foto scattata all’angolo del Caffè Gilli: un’Americana a Firenze
  • 68. Nasce l’A.I.B.E.S. L’Associazione italiana Barman e sostenitori era nata nel 1949 per volontà del conte Spalletti Trivelli. Questa selezionò 29 barman fra i migliori professionisti che hanno costituito il nocciolo dell’IBA
  • 69. Nel 1953 apre l’Harry’s bar a Firenze Nel 2015 il Daily Meal L’ha classificato tra i migliori 150 bar del mondo e fra i primi tre in Italia Ecco il libro più volte qui citato
  • 70. Dedicato al suo celebre barman, Leo Vadorini, il Lio’s Martini
  • 71. La Jet Society a Firenze Richard Burton e Liz Taylor Coppia celeberrima nel cinema e nella vita, sposati due volte
  • 72. E ancora… • Paloma Picasso • Margot Hemingway
  • 74. E la divina Greta Garbo
  • 75. NON È L’ALCOL A FARE IL GENIO Semmai vale a distruggerlo
  • 76. Un libro da leggere ASSOLUTAMENTE “ L’alcool, grazie a capricciose alchimie col corpo e col vissuto, è un potente catalizzatore dai risultati talvolta imprevisti. Può piallare le menti barocche e arricciolare le lineari. Dispettosamente, liscia quelle piatte”. Sapo Matteucci, cit., p. 83
  • 77. Dylan Thomas (1914-1953) La birra fredda è Dio in bottiglia
  • 78. Frecciate alcoliche Faulkner su Hemingway “È un lupo quando sta nel branco, un cane quando sta solo” Hemingway su Faulkner “Quando leggo Faulkner capisco esattamente quando si stanca e quando lo fa col whiskey”
  • 79. Entrambi americani, entrambi Nobel per la letteratura …
  • 80. Il Mint Julep …Sarebbero forse andati d’accordo su un Southern Mint Julep (S. Matteucci, cit., p. 77)All’inizio dell’Ottocento i medici usavano la parola “Julep” per indicare uno sciroppo medicinale cui la menta migliorava il sapore. Il Mint Julep è fatto col bourbon ed è la bevanda ufficiale del Kentucky Derby.
  • 81. Troppe cure, dunque: “Non c’è nulla che il whiskey non possa curare” W. FaulknerFaulkner morì per cirrosi epatica nel 1962 Hemingway un anno prima, suicida Io l’amo davvero e tu prendine nota, whisky, e tu rendimi testimonianza, Perrier vecchia mia vecchia Perrier, io ti sono stato fedele, Perrier, alla mia fottuta maniera.” (Il giardino dell’Eden – E.Hemingway)
  • 82. Pare un controsenso ma… Il Whisky si gusta con l’acqua, come afferma Sapo Matteucci“ (…) Per me il metodo migliore è quello dei due bicchieri. Un bicchiere di whisky (ci vorrebbe un tulipano stretto, ma voi usate pure il ballon) e un altro di acqua ghiacciata (…) Il freddo dell’acqua assorbe la possibile punta alcolica dell’ingresso in bocca del malt, ne attenua l’aggressività, esaltando anzi le doti di calore dell’alcool. L’acqua raggela la vostra bocca e tiene a bada l’energia celtica del whisky. Diventa insomma un algido palazzo che intimidisce adeguatamente un focoso barbaro alle spalle. (C’era una vodka, cit., p. 121)
  • 83. La cultura del bere Da “Il giovane Holden” : la trasgressione del Cuba libre Il proibizionismo ha condizionato fortemente l’atteggiamento degli Americani nei confronti degli alcolici: per loro bere è trasgredire, come viene ben rappresentato in brani celebri della letteratura americana.
  • 84. Il Cuba libre nasce probabilmente dal caso: da un carico di lime schiacciati dalle ruote di un carro I campesinos non li buttano, ma li spremono ancora e li aggiungono a zucchero (di canna) o alla Coca Cola
  • 85. Ma forse la storia è un’altra… http://www.internazionale.it/notizie/2014/12/17/le
  • 86. Ancora col lime Una delicata miscela che portò il mio livello di appagamento a un livello ancora più alto. Quel cocktail costituiva però anche un pericolo, poiché il sottile bicchiere leggermente incrostato di zucchero aveva in sé il potere di una sprezzante indifferenza al fato, liberava la mente dalle responsabilità; obliterando si a la memoria, sia il domani, mi dava una fugace sensazione di superiorità e cancellava momentaneamente tutte le mie eterne paure” . (da J. Hergesheimer, San Cristóbal de la Habana, cit. in “C’era una vodka”, cit. pp. 72-73) Il languido Daiquiri
  • 87. Il mio Daiquiri al Floridita, il mio Mojito alla Bodeguita (E. Hemingway)
  • 88. GRAZIE PER L’ATTENZIONE E bevete con moderazione e gusto del piacere!
  • 89. Fonti * http://www.lastampa.it/2015/02/26/societa/cucina/home-cover/torna-di- moda-il-liquore-dei-poeti-maledetti-1szFIowRxIeyjgp5QMVumM/pagina.html * http://www.stile.it/2011/08/09/assenzio-la-fata-verde-vive-tra-le-vie- di-parigi-4230-id-105907/ * http://www.musee-absinthe.com *http://www.assenzioitalia.com/a_cocktail.php * https://it.wikipedia.org/wiki/75_mm_Mle._1897 * https://tuttatoscana.net/storia-e-microstoria-2/a-firenze-caffe-leccornie-artisti- e-letterati-tra-otto-e-novecento-prima-parte/ * http://ghirba.blogspot.it/search/label/spleen%20di%20parigi * http://ilblogdichiaraoscura.blogspot.it/2015/03/costume-la-fata-verde- lassenzio-ossia.html *http://www.dronet.org/sostanze/sos_pdf/Smart_Drugs_ISS.pdf *http://www.goodreads.com/quotes/335553-after-the-first-glass-of-absinthe-you-see- things-as
  • 90. Fonti (continua) *http://www.parafrasando.it/TESINE/Assenzio-Nella-Letteratura.html **Wikipedia, List of IBA official cocktails * A. Querci, R. Focardi, Harry’s bar Firenze. Firenze Leonardo Edizioni, Edizioni Clichy, 2016 *https://cocktail101.org http://www.stilearte.it *https://cocktailsandhistory.wordpress.com/tag/history-of-cocktail/ *http://ladante.arte.it/guida- arte/ladante/approfondimenti/montale-e-le-giubbe-rosse-il- fermento-culturale-della-firenze-del-primo-novecento-13 *http://www.giubberosse.it * http://www.vieusseux.it/cronologia-del-gabinetto-vieusseux/sfoglia-la- cronologia/palagio-parte-guelfa/1924-1932.html