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Documentazione di progetto della soluzione: COLTIVIAMO BUONE RELAZIONI
INDICE (da seguire come traccia guida)
1. Descrizione progetto;
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze;
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare;
4. Descrizione dei destinatari della misura;
5. Descrizione della tecnologia adottata;
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari);
7. Tempi di progetto.
1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La provincia di Caserta da anni è ormai posizionata negli ultimi posti delle classifiche nazionali,
redatte da vari autorevoli operatori economici, da un punto di vista socioeconomico/culturale e
purtroppo è tangibile la disaffezione dei cittadini al rispetto del proprio territorio, tant’è che da
terra felix si è trasformata in pochi decenni in terra dei fuochi. Tale valutazione risente
prevalentemente del contesto territoriale dell’hinterland, molto degradato, ma ciò non significa che
anche in città ci sia una difficoltà tangibile di policy che riesca ad invertire la tendenza alla
disaffezione della civitas al rispetto, alla conservazione e alla valorizzazione dei beni comuni. Su
queste considerazioni, ritenendo che uno dei motivi di ciò sia la mancanza di opportunità di
coinvolgimento diretto dei giovani in progetti di cittadinanza attiva, abbiamo creato “Coltiviamo
buone relazioni”. Le persone disabili, in Campania, specialmente quelle con disabilità intellettiva,
terminato il percorso scolastico, non hanno opportunità formative, mentre coloro che ancora
percorrono l’iter formativo, hanno l’opportunità di acquisire competenze solo attraverso PEI
formali. Nella fattispecie, invece, ci si prefigge di essere di supporto attivo con azioni concrete, reali,
affinchè l’apprendimento avvenga mediante esperienze di lavoro dimensionate in modo da
promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro (d.lgs 77/05),
altrimenti impossibili. Per questo l’associazione LPH onlus ha proposto un progetto a costo zero,
approvato con delib. G.C. 65/2018 dal Comune di Caserta, che si prefigge prioritariamente 3
obiettivi: valorizzare le persone disabili e, a loro supporto, i giovani tutti, che più di altri assumono
una posizione di svantaggio e distacco dal contesto locale; riqualificare il Belvedere di S. Leucio,
bene Unesco, che il Comune ha difficoltà a gestire a causa del dissesto finanziario; interazione di
apprendimento cooperativo tra persone disabili e non, per stimolare il rispetto delle diversità ed
evitare atti di bullismo. Disabili e alunni cureranno principalmente tutto l’agrumeto, ora
abbandonato, per ottenere una adeguata produzione di agrumi da trasformare, come vettore di
marketing territoriale di qualità. Il Belvedere ha un ampio giardino coltivato ad agrumi, oggi in
stato di abbandono, ma con questo accordo si vuole soprattutto riqualificarlo, attraverso il
contributo attivo delle persone disabili e degli alunni a loro supporto, attraverso lo strumento
operativo dell’alternanza scuola/lavoro, affinché sia stimolato nei giovani il protagonismo,
l’orgoglio e il senso di appartenenza al proprio territorio, coniugato insieme alla valorizzazione del
monumento. La produzione e successiva trasformazione degli agrumi in prodotti di alta qualità
biodinamica, con un brand specifico, consentirà di distribuirli agli ospiti di “rilievo” istituzionale in
visita alla città, a testimonianza di una volontà di possibile riscatto del territoriale, possibile se le
istituzioni contribuiscano in modo sinergico.
2. DESCRIZIONE DEL TEAM E DELLE PROPRIE RISORSE E COMPETENZE
La rete è costituita dall’associazione LPH come capofila e da due partner, Comune di Caserta e ITS
M. Buonarroti. Lph ha un curriculum esperienziale di più di 30 anni nella tutela dei diritti di
cittadinanza attiva delle persone disabili, nella loro valorizzazione, abilitazione sociale,
nell’empowerment e in generale nella partecipazione sociale. Aderisce alla rete nazionale FISH
(Federazione Italiana Superamento dell’Handicap) e ad altre reti come DPI (Disabled People’s
Italia). LPH sarà coordinatrice delle attività con una segreteria organizzativa e utilizzando i giovani
del SCN che già operano al Belvedere come accoglienza ai turisti disabili. Il Comune di Caserta ha in
dotazione la gestione del bene Unesco, denominato Belvedere di S. Leucio, colonia destinata alla
produzione tessile di pregio, primo esperimento di repubblica socialista sotto il re Ferdinando IV di
Borbone, in cui si coniugava parità e uguaglianza di genere tra i suoi abitanti/operai. Il Comune
coopererà con le proprie risorse interne all’Amministrazione a rendere più agevoli le attività e a
creare sinergie con altri enti territoriali del territorio; coprirà le spese ordinarie e straordinarie del
monumento. L’ITS Buonarroti di Caserta, istituto tecnico con diversi indirizzi (agrario, marketing,
turistico, altri), ha un personale docente e ATA altamente specializzato nei settori tecnici che sono
intrapresi nel progetto. Inoltre, è dotato di mezzi tecnici agricoli adeguati alle attività da svolgere
(trattore, motozappa, strumenti vari). Di prossima adesione formale al progetto sarà il Rotary
distretto Caserta (luglio) e la CCIAA, il cui presidente ha mostrato entusiasmo e disponibilità a
finanziare le attività.
3. DESCRIZIONE DEI BISOGNI CHE SI INTENDE SODDISFARE
La carenza sul territorio di un sistema formativo di prossimità gratuito e inclusivo è endemica. Le
famiglie e gli stessi giovani con disabilità soffrono di questa carenza e al termine del percorso
scolastico escono senza concrete competenze/abilità. Il primo pragmatico obiettivo è quindi pari
opportunità e acquisizione di strumenti spendibili nel mondo del lavoro.
Bullismo e segregazione sono figlie della separazione sociale per discriminazione culturale in
territori culturalmente degradati. Interazioni soggettive tra giovani, reciprocità per valorizzare
differenze, cooperative learning consentirà di attenuare il rischio di atti violenti e di creare
relazioni sociali basate sulla positività.
Disaffezione dei giovani alla tutela e alla valorizzazione del territorio in cui vivono. È necessario
coinvolgerli in prima persona con attività e azioni di cittadinanza attiva che conducono ad ottenere
risultati per loro tangibili, come agrumi di qualità, da trasformare in prodotti di marketing
territoriale di qualità, con un brand specifico.
Scarsa visibilità mediatica di un bene Unesco. Attraverso tutte le azioni progettuali, si può aspirare
ad accrescere la conoscenza del complesso Ferdinandineo, a valorizzarlo meglio con la
riqualificazione del “verde”, dei percorsi, delle potenzialità produttive.
Risparmi finanziari manutentivi a carico della collettività. I giovani studenti e non, nell’ambito delle
attività di alternanza scolastica, svolgeranno attività manutentive eliminando così una uscita dal
bilancio comunale su voci di spesa relative alla gestione esterna di esso. Contemporaneamente, con
gli strumenti di promozione mediatica attivati, si attendono incrementi di flussi economici derivanti
dal maggior numero di visite.
Il progetto è rivolto all’inclusione delle persone con disabilità che dopo la scuola non hanno
alternative formative di alcun tipo e, in questa prima fase, agli studenti della scuola agraria che, con
il supporto dei docenti, potranno acquisire, tutti, concrete competenze non solo formali, spendibili
sul mercato. Esso è aperto anche ad altri Enti (CCIAA, Università, altre istituzioni scolastiche) che
potranno contribuire a qualificare il progetto con il proprio know how.
4. DESCRIZIONE DEI DESTINATARI DELLA MISURA
Persone con disabilità nel percorso scolastico
Persone con disabilità fuori del percorso scolastico
Giovani studenti frequentanti le scuole medie di II grado
5. DESCRIZIONE DELLA TECNOLOGIA ADOTTATA
Si utilizzeranno tutti i saperi acquisiti nell’esperienza dei docenti; in particolare si seguiranno
tecniche di agricoltura biologica e sostenibile e di didattica personalizzata. A titolo esemplificativo:
- censimento del patrimonio arboreo esistente, distinto per le diverse aree del sito mediate
indagini agronomiche di carattere generale e specifico per ogni singola alberatura,
scrutinata con formazione di schede tecniche comprensive di documentazione fotografica e
rilievi planimetrici, difetti strutturali, stato fitosanitario, eventuale propensione al
cedimento, interventi consigliati sia per il recupero che per la conservazione e
miglioramento delle essenze arboree ivi esistenti; formazione di tavole dinamiche
tridimensionali in modo da monitorare e conservare le variazioni dello stato degli alberi;
- attività didattiche distinte per ogni singola classe dalla prima alla quinta che vanno dalla
influenza dell’ambiente pedoclimatico sulle piante, alla loro propagazione e messa a dimora,
sistemi di allevamento – potatura, pratiche di fertilizzazione;
- introduzione, dove possibile, di colture orticole anche in consociazione;
- utilizzo di tecniche di agricoltura biologica (fertilizzazione e trattamenti fitosanitari);
- introduzione di allevamento di api e, su piccole aree, di lumache;
- tecniche di raccolta, conservazione e trasformazione dei prodotti in modo da poter
aumentare l’offerta produttiva, mediante lo sviluppo di esempi di filiere corte come quella
che comprende gli uliveti e gli agrumeti con l’intento di redigere modelli che mirano alla
valorizzazione dei prodotti dal punto di vista qualitativo, tracciabilità, sicurezza e marketing;
- attività che prevedono conti colturali e la valutazione economica;
- potenziamento dell’attività laboratoriale (ricerca, analisi, trasformazione, confezionamento,
ecc.).
6. INDICAZIONE DEI VALORI ECONOMICI IN GIOCO (COSTI, RISPARMI IPOTIZZATI,
INVESTIMENTI NECESSARI)
Si utilizzeranno tutte le risorse (umane e non) che ogni partner già dispone:
a costo zero:
2 risorse umane della LPH come segreteria organizzativa
6 giovani del SCN della LPH che sono in servizio al Belvedere
Tutti i docenti che hanno competenze tecniche necessarie al progetto
Operatori del Comune già in servizio al Belvedere.
A costi minimi a carico dell’ITS Buonarroti:
assicurazioni, carburanti, piante e semi, piccole attrezzature.
Al costo:
attrezzature di trasformazione dei prodotti, attraverso sponsorizzazioni private o con progetti
specifici.
L’Amministrazione comunale risparmierà i costi di manutenzione ordinaria del luogo.
Si intendono fare investimenti graduali nel tempo, finalizzandoli alla creazione di un piccolo
laboratorio artigianale di trasformazione dei prodotti in marmellate, distillati, essenze; così come
potenziare le piccole attrezzature agricole necessarie; un investimento certo sarà quello di
acquistare alcune arnie e relativa attrezzatura per produrre i derivati della attività apiaria.
7. TEMPI DEL PROGETTO
La convenzione dura due anni, ma è rinnovabile, in funzione dei risultati raggiunti e del grado di
capacità di “fare rete” duratura.

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  • 1. Documentazione di progetto della soluzione: COLTIVIAMO BUONE RELAZIONI INDICE (da seguire come traccia guida) 1. Descrizione progetto; 2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze; 3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare; 4. Descrizione dei destinatari della misura; 5. Descrizione della tecnologia adottata; 6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari); 7. Tempi di progetto. 1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO La provincia di Caserta da anni è ormai posizionata negli ultimi posti delle classifiche nazionali, redatte da vari autorevoli operatori economici, da un punto di vista socioeconomico/culturale e purtroppo è tangibile la disaffezione dei cittadini al rispetto del proprio territorio, tant’è che da terra felix si è trasformata in pochi decenni in terra dei fuochi. Tale valutazione risente prevalentemente del contesto territoriale dell’hinterland, molto degradato, ma ciò non significa che anche in città ci sia una difficoltà tangibile di policy che riesca ad invertire la tendenza alla disaffezione della civitas al rispetto, alla conservazione e alla valorizzazione dei beni comuni. Su queste considerazioni, ritenendo che uno dei motivi di ciò sia la mancanza di opportunità di coinvolgimento diretto dei giovani in progetti di cittadinanza attiva, abbiamo creato “Coltiviamo buone relazioni”. Le persone disabili, in Campania, specialmente quelle con disabilità intellettiva, terminato il percorso scolastico, non hanno opportunità formative, mentre coloro che ancora percorrono l’iter formativo, hanno l’opportunità di acquisire competenze solo attraverso PEI formali. Nella fattispecie, invece, ci si prefigge di essere di supporto attivo con azioni concrete, reali, affinchè l’apprendimento avvenga mediante esperienze di lavoro dimensionate in modo da promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro (d.lgs 77/05), altrimenti impossibili. Per questo l’associazione LPH onlus ha proposto un progetto a costo zero, approvato con delib. G.C. 65/2018 dal Comune di Caserta, che si prefigge prioritariamente 3 obiettivi: valorizzare le persone disabili e, a loro supporto, i giovani tutti, che più di altri assumono una posizione di svantaggio e distacco dal contesto locale; riqualificare il Belvedere di S. Leucio,
  • 2. bene Unesco, che il Comune ha difficoltà a gestire a causa del dissesto finanziario; interazione di apprendimento cooperativo tra persone disabili e non, per stimolare il rispetto delle diversità ed evitare atti di bullismo. Disabili e alunni cureranno principalmente tutto l’agrumeto, ora abbandonato, per ottenere una adeguata produzione di agrumi da trasformare, come vettore di marketing territoriale di qualità. Il Belvedere ha un ampio giardino coltivato ad agrumi, oggi in stato di abbandono, ma con questo accordo si vuole soprattutto riqualificarlo, attraverso il contributo attivo delle persone disabili e degli alunni a loro supporto, attraverso lo strumento operativo dell’alternanza scuola/lavoro, affinché sia stimolato nei giovani il protagonismo, l’orgoglio e il senso di appartenenza al proprio territorio, coniugato insieme alla valorizzazione del monumento. La produzione e successiva trasformazione degli agrumi in prodotti di alta qualità biodinamica, con un brand specifico, consentirà di distribuirli agli ospiti di “rilievo” istituzionale in visita alla città, a testimonianza di una volontà di possibile riscatto del territoriale, possibile se le istituzioni contribuiscano in modo sinergico. 2. DESCRIZIONE DEL TEAM E DELLE PROPRIE RISORSE E COMPETENZE La rete è costituita dall’associazione LPH come capofila e da due partner, Comune di Caserta e ITS M. Buonarroti. Lph ha un curriculum esperienziale di più di 30 anni nella tutela dei diritti di cittadinanza attiva delle persone disabili, nella loro valorizzazione, abilitazione sociale, nell’empowerment e in generale nella partecipazione sociale. Aderisce alla rete nazionale FISH (Federazione Italiana Superamento dell’Handicap) e ad altre reti come DPI (Disabled People’s Italia). LPH sarà coordinatrice delle attività con una segreteria organizzativa e utilizzando i giovani del SCN che già operano al Belvedere come accoglienza ai turisti disabili. Il Comune di Caserta ha in dotazione la gestione del bene Unesco, denominato Belvedere di S. Leucio, colonia destinata alla produzione tessile di pregio, primo esperimento di repubblica socialista sotto il re Ferdinando IV di Borbone, in cui si coniugava parità e uguaglianza di genere tra i suoi abitanti/operai. Il Comune coopererà con le proprie risorse interne all’Amministrazione a rendere più agevoli le attività e a creare sinergie con altri enti territoriali del territorio; coprirà le spese ordinarie e straordinarie del monumento. L’ITS Buonarroti di Caserta, istituto tecnico con diversi indirizzi (agrario, marketing, turistico, altri), ha un personale docente e ATA altamente specializzato nei settori tecnici che sono intrapresi nel progetto. Inoltre, è dotato di mezzi tecnici agricoli adeguati alle attività da svolgere (trattore, motozappa, strumenti vari). Di prossima adesione formale al progetto sarà il Rotary
  • 3. distretto Caserta (luglio) e la CCIAA, il cui presidente ha mostrato entusiasmo e disponibilità a finanziare le attività. 3. DESCRIZIONE DEI BISOGNI CHE SI INTENDE SODDISFARE La carenza sul territorio di un sistema formativo di prossimità gratuito e inclusivo è endemica. Le famiglie e gli stessi giovani con disabilità soffrono di questa carenza e al termine del percorso scolastico escono senza concrete competenze/abilità. Il primo pragmatico obiettivo è quindi pari opportunità e acquisizione di strumenti spendibili nel mondo del lavoro. Bullismo e segregazione sono figlie della separazione sociale per discriminazione culturale in territori culturalmente degradati. Interazioni soggettive tra giovani, reciprocità per valorizzare differenze, cooperative learning consentirà di attenuare il rischio di atti violenti e di creare relazioni sociali basate sulla positività. Disaffezione dei giovani alla tutela e alla valorizzazione del territorio in cui vivono. È necessario coinvolgerli in prima persona con attività e azioni di cittadinanza attiva che conducono ad ottenere risultati per loro tangibili, come agrumi di qualità, da trasformare in prodotti di marketing territoriale di qualità, con un brand specifico. Scarsa visibilità mediatica di un bene Unesco. Attraverso tutte le azioni progettuali, si può aspirare ad accrescere la conoscenza del complesso Ferdinandineo, a valorizzarlo meglio con la riqualificazione del “verde”, dei percorsi, delle potenzialità produttive. Risparmi finanziari manutentivi a carico della collettività. I giovani studenti e non, nell’ambito delle attività di alternanza scolastica, svolgeranno attività manutentive eliminando così una uscita dal bilancio comunale su voci di spesa relative alla gestione esterna di esso. Contemporaneamente, con gli strumenti di promozione mediatica attivati, si attendono incrementi di flussi economici derivanti dal maggior numero di visite. Il progetto è rivolto all’inclusione delle persone con disabilità che dopo la scuola non hanno alternative formative di alcun tipo e, in questa prima fase, agli studenti della scuola agraria che, con il supporto dei docenti, potranno acquisire, tutti, concrete competenze non solo formali, spendibili sul mercato. Esso è aperto anche ad altri Enti (CCIAA, Università, altre istituzioni scolastiche) che potranno contribuire a qualificare il progetto con il proprio know how. 4. DESCRIZIONE DEI DESTINATARI DELLA MISURA Persone con disabilità nel percorso scolastico Persone con disabilità fuori del percorso scolastico
  • 4. Giovani studenti frequentanti le scuole medie di II grado 5. DESCRIZIONE DELLA TECNOLOGIA ADOTTATA Si utilizzeranno tutti i saperi acquisiti nell’esperienza dei docenti; in particolare si seguiranno tecniche di agricoltura biologica e sostenibile e di didattica personalizzata. A titolo esemplificativo: - censimento del patrimonio arboreo esistente, distinto per le diverse aree del sito mediate indagini agronomiche di carattere generale e specifico per ogni singola alberatura, scrutinata con formazione di schede tecniche comprensive di documentazione fotografica e rilievi planimetrici, difetti strutturali, stato fitosanitario, eventuale propensione al cedimento, interventi consigliati sia per il recupero che per la conservazione e miglioramento delle essenze arboree ivi esistenti; formazione di tavole dinamiche tridimensionali in modo da monitorare e conservare le variazioni dello stato degli alberi; - attività didattiche distinte per ogni singola classe dalla prima alla quinta che vanno dalla influenza dell’ambiente pedoclimatico sulle piante, alla loro propagazione e messa a dimora, sistemi di allevamento – potatura, pratiche di fertilizzazione; - introduzione, dove possibile, di colture orticole anche in consociazione; - utilizzo di tecniche di agricoltura biologica (fertilizzazione e trattamenti fitosanitari); - introduzione di allevamento di api e, su piccole aree, di lumache; - tecniche di raccolta, conservazione e trasformazione dei prodotti in modo da poter aumentare l’offerta produttiva, mediante lo sviluppo di esempi di filiere corte come quella che comprende gli uliveti e gli agrumeti con l’intento di redigere modelli che mirano alla valorizzazione dei prodotti dal punto di vista qualitativo, tracciabilità, sicurezza e marketing; - attività che prevedono conti colturali e la valutazione economica; - potenziamento dell’attività laboratoriale (ricerca, analisi, trasformazione, confezionamento, ecc.). 6. INDICAZIONE DEI VALORI ECONOMICI IN GIOCO (COSTI, RISPARMI IPOTIZZATI, INVESTIMENTI NECESSARI)
  • 5. Si utilizzeranno tutte le risorse (umane e non) che ogni partner già dispone: a costo zero: 2 risorse umane della LPH come segreteria organizzativa 6 giovani del SCN della LPH che sono in servizio al Belvedere Tutti i docenti che hanno competenze tecniche necessarie al progetto Operatori del Comune già in servizio al Belvedere. A costi minimi a carico dell’ITS Buonarroti: assicurazioni, carburanti, piante e semi, piccole attrezzature. Al costo: attrezzature di trasformazione dei prodotti, attraverso sponsorizzazioni private o con progetti specifici. L’Amministrazione comunale risparmierà i costi di manutenzione ordinaria del luogo. Si intendono fare investimenti graduali nel tempo, finalizzandoli alla creazione di un piccolo laboratorio artigianale di trasformazione dei prodotti in marmellate, distillati, essenze; così come potenziare le piccole attrezzature agricole necessarie; un investimento certo sarà quello di acquistare alcune arnie e relativa attrezzatura per produrre i derivati della attività apiaria. 7. TEMPI DEL PROGETTO La convenzione dura due anni, ma è rinnovabile, in funzione dei risultati raggiunti e del grado di capacità di “fare rete” duratura.