Nel 2012 l’Automobile Club d’Italia ha introdotto, presso alcune strutture periferiche sul territorio la procedura premiale CAF external Feedback. Si tratta di un’iniziativa a respiro europeo nata dal lavoro di un working group formato dai rappresentanti di EIPA ed EFQM nonché dei Paesi membri Belgio, Danimarca, Italia e Slovenia volto a diffondere il modello di eccellenza CAF (Common Assessment Framework) su tutte le amministrazioni europee. L'esperienza è stata presentata nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
Sanità digitale e telemedicina: scenari e stato dell'arte
Esperienze premiali del network ACI a confronto
1. 28 maggio 2013
POSTER SESSION
@ FORUM PA 2013
POSTER SESSION
@ FORUM PA 2013
Esperienze premiali del network ACI a confronto
a cura dell’Automobile Club d’Italia
#poster #forumpa2013
2. 28 maggio 2013
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L’innovazione nel pubblico all’insegna
della “partecipazione attiva”.
La CEF nel network ACI
Antonina Pennacchio- Automobile Club d’Italia -
3. 28 maggio 2013
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Il Contesto
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
Il cambiamento in una PA è un progetto complesso che mette
al centro il ripensamento della filosofia gestionale creando le
condizioni per sviluppare una nuova cultura organizzativa.
In questo paradigma, che insiste su fattori abilitanti quali:
partecipazione , inclusione sociale e utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della conoscenza , s’inquadra l’iniziativa
CEF in ACI presso il network degli UUPP e degli AACC.
4. 28 maggio 2013
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La CEF in ACI: la diffusione
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
Nel 2012 l’Automobile Club d’Italia ha introdotto, presso alcune unità
periferiche ACI presenti sul territorio quali: l’AC Salerno, AC
Campobasso, UUPP ACI di Terni, Lucca e Savona la procedura CAF
External Feedback.
Tutte le strutture citate, nel 2012, hanno conseguito l’ambito
riconoscimento di organizzazioni “Caf effective user” .
Nel 2013 la procedura CEF è in fase di implementazione presso l’UP ACI
di Lecco e l’UP ACI di Varese.
5. 28 maggio 2013
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La CEF in ACI: il laboratorio
L’applicazione della procedura CEF nelle cinque strutture ACI
ha, di fatto, costituito un importante banco di prova per
valutare concretamente e, nel rispetto della componente
territoriale di riferimento, la sostenibilità dell’innovazione -in
termini di miglioramento- progettata dalle citate strutture
secondo i requisiti procedurali di riferimento.
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
6. 28 maggio 2013
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La CEF in ACI: le strategie dell’innovazione
Partendo dalla raccolta di esperienze innovative, già
realizzate dal network ACI in ambito CEF, emerge come
comune denominatore, l’indirizzo di rimodulare l’offerta
dei servizi di competenza secondo le leve di seguito
indicate: la focalizzazione dei bisogni sociali e la
creazione di sistemi di partenariato misto fra pubblico e
privato a sostegno delle pari opportunità, tendendo
conto in entrambi casi della variabile territoriale, la
creazione di meccanismi incentivanti la partecipazione
degli stakeholder, in una logica di codesign, ai servizi di
competenza.
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
7. 28 maggio 2013
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Le diverse dimensioni dell’innovazione
La dimensione sociale - culturale come fattore nel quale far
coniugare la domanda sociale espressa dal territorio e l’uso
delle tecnologie dell’informazione e della conoscenza a
sostegno dell’integrazione e della tutela dei “beni comuni”.
Obiettivo nel medio lungo periodo: corredare il
miglioramento stesso di appositi sensori validanti la sua
vocazione a generare valore rispetto alle peculiarità della
realtà territoriale di riferimento.
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
8. 28 maggio 2013
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Le diverse dimensioni dell’innovazione
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
La dimensione della governance: intesa come fattore
generativo nel network ACI di una visione sistemica degli
approcci con gli stakeholder operanti nella realtà territoriale
di riferimento all’insegna di nuovi modelli operativi,
avvalendosi delle potenzialità delle rete, che si nutrono
sempre di meno di ownership e sempre più di sharing.
Obiettivo nel medio lungo periodo: innescare nuove forme
di presidio dei beni comuni, di trasmissione della
conoscenza anche in chiave social, di codesign dei servizi;
sperimentare prassi civiche innovative.
9. 28 maggio 2013
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•Metodica usata presso ciascuna unità periferica per tracciare
un accurata fisiognomica organizzativa in termini di aree di
debolezza e punti di forza da cui generare un correlato
miglioramento capace di:
intercettare i bisogni degli stakeholder locali;
misurare, secondo una logica dei piccoli passi, l’impatto
sociale delle singole azioni poste in essere sul territorio di
riferimento
La piattaforma abilitante: Il modello di eccellenza CAF
(Common Assessment Framework)
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
10. 28 maggio 2013
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La piattaforma abilitante: le reti ACI
•La diffusa e capillare presenza, su tutto il territorio
nazionale, dei propri sportelli – sia a connotazione
pubblica che istituzionale – ha portato Aci, alla creazione di
reti funzionali sul territorio in grado di decodificare le
informazioni assunte nel rapporto con gli stakeholder per:
offrire alla collettività territoriale di riferimento soluzioni
condivise e partecipate con collettività stessa;
stimolare l’apprendimento diffondendo la conoscenza
organizzativa;
garantire la generazione di fiducia tra i propri associati e i
fruitori dei servizi pubblici erogati.
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
11. 28 maggio 2013
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La piattaforma abilitante:
il principio di sussidiarietà orizzontale
Sono numerose, infatti, le iniziative ACI maturate nel solco
della sussidiarietà orizzontale (come ad es. lo sportello a
domicilio, il servizio su appuntamento, le informazioni in lingua
straniera, sia comunitaria che extracomunitaria, etc.) e di una
fattuale, reciproca e proficua collaborazione con le altre
istituzioni in una logica di benchmarking e di benclearning.
Antonina Pennacchio – Automobile Club d’Italia
12. 28 maggio 2013
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•Il network ACI nel solco del principio citato ha, inoltre,
consolidato nell’ambito dell’istituzionale obiettivo di tutela e
sviluppo della mobilità, proficue sinergie con le istituzioni
scolastiche e sanitarie nonché con le polizie municipali, con
la rete dei trasporti locali e con le autoscuole per
ripensare, in maniera univoca e, secondo categorie
interpretative innovative e, orientate al sociale, la tematica
della circolazione stradale nel nostro Paese.
La piattaforma abilitante:
il principio di sussidiarietà orizzontale
13. 28 maggio 2013
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- Grazie per l’attenzione.
- Antonina Pennacchio – ACI – Automobile Club d’Italia
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• cellulare 320 -8592248
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