Speciale Diritto e Fisco - Il Giornale (Luglio 2010)
Affrontare preparati le nuove sfide dell’universo lavorativo. L’importanza della consulenza e di una formazione dettagliata e completa per essere all’altezza di un sapere multidisciplinare. L’analisi di Giuseppe Cassone, fondatore ed amministratore di G11
Nomesis Smart Leadership Daniela Bandera 2016Daniela Bandera
Il modello di leadership tradizionale è ormai superato. La complessità ci induce a pensare come ottimale un modello di leadership collettiva, inclusiva, lean ed estesa, in grado di distribuire il potere organizzativo di scelta nei diversi ambiti della struttura organizzativa. La Smart Leadership è tutto questo, un modello di leadership intelligente funzionale alla creazione di una intelligenza organizzativa collettiva .
Giovanni Carlone - Testimonianza Matching China Compagnia delle OpereGiovanni Carlone
Articolo pubblicato su Il Denaro di sabato 14 luglio 2012
Testimonianza di Giovanni Carlone sulla partecipazione a Matching China organizzata da Compagnia delle Opere
Tex team experience for performing groups 2017Daniela Bandera
Team building innovativo per imprese che vogliono costruire gruppi dinamici e flessibili, in grado di cogliere le sfide della complessità e del mercato.
Negli ultimi anni coach e formatori hanno dovuto adottare nuove competenze per stimolare il processo creativo dei manager che si occupano di innovazione.
Nuove figure emergenti in azienda, come i creative leader, o i catalizzatori dell’innovazione, hanno bisogno di interventi integrati di formazione-coaching per acquisire metodologie originali e far ripartire l'innovazione.
Coaching Creativo. La metodologia per liberare soluzioniMassimo Del Monte
Il Coaching Creativo è la metodologia che abbiamo elaborato in anni di ricerca e sviluppo
per progettare e realizzare interventi di consulenza, formazione e coaching. Il punto di partenza
del nostro lavoro con le aziende è conoscere le passioni, gli scopi e i talenti delle persone che
incontriamo, per aiutarle ad attingere alle loro risorse interne e a sviluppare le potenzialità.
Speciale Diritto e Fisco - Il Giornale (Luglio 2010)
Affrontare preparati le nuove sfide dell’universo lavorativo. L’importanza della consulenza e di una formazione dettagliata e completa per essere all’altezza di un sapere multidisciplinare. L’analisi di Giuseppe Cassone, fondatore ed amministratore di G11
Nomesis Smart Leadership Daniela Bandera 2016Daniela Bandera
Il modello di leadership tradizionale è ormai superato. La complessità ci induce a pensare come ottimale un modello di leadership collettiva, inclusiva, lean ed estesa, in grado di distribuire il potere organizzativo di scelta nei diversi ambiti della struttura organizzativa. La Smart Leadership è tutto questo, un modello di leadership intelligente funzionale alla creazione di una intelligenza organizzativa collettiva .
Giovanni Carlone - Testimonianza Matching China Compagnia delle OpereGiovanni Carlone
Articolo pubblicato su Il Denaro di sabato 14 luglio 2012
Testimonianza di Giovanni Carlone sulla partecipazione a Matching China organizzata da Compagnia delle Opere
Tex team experience for performing groups 2017Daniela Bandera
Team building innovativo per imprese che vogliono costruire gruppi dinamici e flessibili, in grado di cogliere le sfide della complessità e del mercato.
Negli ultimi anni coach e formatori hanno dovuto adottare nuove competenze per stimolare il processo creativo dei manager che si occupano di innovazione.
Nuove figure emergenti in azienda, come i creative leader, o i catalizzatori dell’innovazione, hanno bisogno di interventi integrati di formazione-coaching per acquisire metodologie originali e far ripartire l'innovazione.
Coaching Creativo. La metodologia per liberare soluzioniMassimo Del Monte
Il Coaching Creativo è la metodologia che abbiamo elaborato in anni di ricerca e sviluppo
per progettare e realizzare interventi di consulenza, formazione e coaching. Il punto di partenza
del nostro lavoro con le aziende è conoscere le passioni, gli scopi e i talenti delle persone che
incontriamo, per aiutarle ad attingere alle loro risorse interne e a sviluppare le potenzialità.
Un volume che aiuterà quanti operano nelle aziende a cercare, cogliere e creare nuove opportunità, attraverso l’arricchimento creativo delle mappe della realtà! 16 percorsi metodologici e una serie di casi di studio sostengono il lettore nel rafforzamento della capacità di realizzare progetti, valutarli, prendere decisioni, motivare se stessi e gli altri e tanti altri aspetti relativi allo sviluppo personale e manageriale.
nelll'era web-tech sono sempre più utili 4 tipi di intelligenza: l'intelligenza emotiva, l'intelligenza connettiva,l'intelligenza collettiva e l'intelligenza pragmatica
All'alba della crisi che stiamo ancora vivendo, una riflessione sui segnali che indicavano un crescente bisogno di stringersi in comunità a rete, con lo scopo di cooperare piuttosto che competere. Un cambio di paradigma che sta accelerando, grazie anche alle giovani generazioni dei nativi digitali.
Il programma 2012-2013 del MUSTer di FiordiRisorseOsvaldo Danzi
Il MUSTer di FiordiRisorse in Management concreto è etico, itinerante, in azienda. Un successo imprevisto che quest'anno vedrà la seconda edizione. Questa è la locandina del primo anno.
"I 5 sensi del leader"
Anche tu sei alle prese con la crisi economica, o con la prossima bolla speculativa? Non stupirti: la crisi esagera la mancanza di leadership interna alle aziende!
In questi casi vi è la falsa attesa che qualcosa, un libro, un consulente, un socio finanziatore, o peggio un'opportunità di mercato unica senza concorrenti, possa renderti felice e salvare il tuo progetto. Sicuramente questi elementi possono contribuire al tuo successo, ma gli imprevisti puoi superarli solo con la tua Leadership.
In questo libro, diverse le idee innovative per vivere una leadership vincente, con suggerimenti semplici ma illuminanti. Se dai importanza alle idee sarà maggiore la tua efficacia nel raggiungere gli obiettivi in prima persona e attraverso gli altri.
I 5 Sensi del Leader, è un testo attuale e divertente che puoi leggere tutto d'un fiato, ma è anche un manuale di appunti, da tenere sulla scrivania, da cui prendere spunti nel produrre riunioni, coinvolgere i tuoi collaboratori, o semplicemente trovare idee per alimentare la tua motivazione e Leadership. Se vuoi saperne di più, visita il sito www.studiogr.com
Roberto Giangregorio
è presidente di Studio GR, società di consulenza a capitale interamente italiano che nel 2010 consolida la sua leadership con quindici anni di attività. La sua curiosità per l'animo umano, lo ha portato ad occuparsi di Formazione e Consulenza, ad interessarsi a tutto ciò che è crescita e consapevolezza e a comprendere come sviluppare i sensi della leadership anche nei ruoli più operativi. La sua idea è che oggi le aziende non sono in grado di crescere con semplici esecutori, ma tutti possono e devono essere dei veri Leader, ossia capaci di interpretare il proprio ruolo con intraprendenza e responsabilità. Oggi, oltre alla sua attività di gestione all'interno di Studio GR, tiene regolarmente presentazioni in tutta Italia circa la leadership, il management delle risorse umane e le sfide nature che le imprese e i loro leader si troveranno ad affrontare. Sono davvero numerosi, ormai, gli imprenditori, manager e collaboratori di impresa, che partecipano con successo ai suoi workshop e corsi.
Open Innovation: un approccio all’innovazione centrato sulla collaborazione, ...Iris Network
Masterclass tenuta da Letizia Piangerelli e Paolo Campagnano in occasione del XV Workshop sull'Impresa Sociale 2017 - Riva del Garda
SESSIONE PARALLELA di Venerdì 15 Settembre | ore 9
Masterclass
A cura di
Letizia Piangerelli | CoopUp, CoopUp IN
Paolo Campagnano | Impact Hub Trentino
Con un intervento di Nicola Cabria, Human Foundation
L’atto di innovare è riconosciuto quale elemento imprescindibile per competere e creare valore. Tuttavia, in un mondo interconnesso dove la velocità e la portata della digitalizzazione stanno trasformando la natura stessa di prodotti e servizi, non è soltanto utile domandarsi “perché” innovare, ma anche il “come” diventa rilevante.
L’innovazione condotta soltanto nel chiuso dei propri uffici preposti non è più funzionale allo scopo. La risoluzione di sfide sociali e imprenditoriali è sempre più l’esito di un complesso processo di co-creazione, che coinvolge flussi di conoscenza tra un mix di attori. “Alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove” ha dunque delle implicazioni non solo sui risultati, ma soprattutto sui processi organizzativi e sulle dinamiche culturali e personali dei soggetti che decidono di collaborare.
Nato in un contesto dove la leva e il fine era essenzialmente la tecnologia, l’open innovation si sta trasformando in molti casi in un approccio dove la collaborazione tra persone torna al centro dei processi produttivi, sia in quanto utenti (fonte diffusa di conoscenza), sia in quanto soci e collaboratori (fonte di idee, competenze, esperienze, reti), a prescindere dai ruoli e dalla “residenza” in un organigramma.
La sfida per le organizzazioni che vogliono innovare risiede dunque non tanto nelle idee che si è capaci di generare, ma nella capacità di creare il contesto culturale, organizzativo e ambientale più adeguato per cogliere i benefici che l’apertura può apportare. Hackaton, call4ideas, incubatori aziendali, partnership con startup, spin-off sono solo alcune delle modalità più note per fare innovazione aperta, ma se non utilizzati all’interno di una strategia consapevole rischiano di produrre più costi che benefici, anche in termini reputazionali.
Scopo della Masterclass è fornire una panoramica su come funziona l’open innovation, a partire da casi concreti provenienti anche dal mondo dell’impresa sociale, ed esplorare alcuni strumenti metodologici che possono poi essere riutilizzati nei propri contesti, per sviluppare nuove idee o affinare quelle esistenti, adottare pratiche collaborative, costruire network e spazi utili per attivare dinamiche di innovazione e aumentare la capacità dell’impresa sociale di generare impatto nella società.
In the Driver's Seat - Leadership Challenges in Tomorrow's WorldValeria Termini
Sintesi della Conferenza “In the Driver’s Seat – Leadership Challenges in Tomorrow’s World” in collaborazione con PWA (Professional Women’s Association) e con il Patrocinio di Roma Capitale tenutasi il 27 Maggio scorso presso il “Macro Testaccio a Roma”.
Diversi leader Europei di successo, figure istituzionali e rappresentanti di associazioni di categoria hanno esplorato i nuovi trend per sviluppare e creare un futuro modello di leadership sostenibile sia per il business che per gli individui.
Un’iniziativa importante per ispirare ed a supporto delle prossime generazioni di leaders.
In the driver's seat: leadership challanges in tomorrow's world_ Rome_May 27t...Isabella Cattan
There comes a time when people have a feeling that change is in the air. We live in such a time. The way we do business will be dramatically different in the future, as will the way we lead people and organizations. It is a perception based on experiences, observations, and trends, all of which add up to a sense that we are in an era of far-reaching change.
It is also a perception of employees becoming as concerned about living fulfilling lifestyles as they are about how much they earn—if not more so. Of talented individuals being able to change jobs at will. Of companies struggling to find young talent, while older employees continue to work past 60 and 70 years of age.
What are the implications for organizations and their leaders in the immediate and longer term? How will this affect the way that leaders lead? We wondered if it would be possible to identify the main drivers of change. How could we systematically analyze these drivers and their implications? What would be the right framework for such a
study?
Hence, the title of our seminar “In The Driver’s Seat” leadership challenges in Tomorrow’s World. This brought us to conduct a survey, led Sonia Biondi, Isabella Cattan and Simona Orlandi, to canvass business leaders for opinions about collective leadership and insight into four trends for the future of leadership development:
1. Focus on vertical development
2. Transfer of greater developmental ownership to the individual
3. Focus on collective rather than individual leadership
4. Greater focus on innovation in leadership development methods
5. Focus on multicultural leadership aspects
We analyzed the views of affirmed Leaders, young Leaders and tomorrow’s Leaders on their organizations’ leadership practices from a personal angle. We even conducted motivational group conversations with children and in-depth interviews with teachers, using clinical and scientific methods to establish new elements in the equation for tomorrow’s leaders.
In an effort to understand the causes and consequences of each one in detail, on three important levels: the business environment, organizations, and leaders and their teams, it also becomes spontaneous to ask: What do they have in common? Where do they cross over? To what extent do they reinforce or contradict each other, and how? And
what are the implications of the trends taken together for sustainability?
This led us to an important discovery. Not only does each trend have implications for organizational leaders, but combined they result in “re-inforcers” and dilemmas that will make life even tougher for leaders in the future. What this survey attempts to do is to investigate some of the indicators of long-term, fundamental change, then draw conclusions. In some ways, this is a counterintuitive exercise, for human beings tend not to question the world around them.
Isabella è Senior Executive e Shadow Coach, certificata PCC dal 2001 con più di 2.400 ore di coaching individuali e facilitatore Soft Skills. Emotional Intelligence Coach e trainer dal 2007.
Sociologa appassionata di innovazione tecnologica e scientifica. Studentessa e ricercatrice di nuove tendenze su temi demografici a causa del loro impatto sul cambiamento delle comunicazioni e delle relazioni del genere umano.
Dal 2009 sviluppa un'attività di ricerca parallela sul tema generazionale, di cui ha portato avanti un'attività di studio e analisi basata su workshop e progetti aziendali, completando la prima indagine organizzativa italiana sulle generazioni nei luoghi di lavoro.
Questa attività si è trasformata in un progetto integrato Generation Mover™ che oggi coinvolge Isabella come coach, facilitatore e relatore in iniziative in tutta Italia, sia in azienda che a livello sociale.
Il Coaching Creativo. Tecniche per la crescita, l'innovazione e il cambiament...Massimo Del Monte
Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento”,
diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e
ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona autonoma di procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training.
In tempi turbolenti come quelli che stiamo vivendo si rende evidente la necessità di costruire organizzazioni in grado non soltanto di resistere alle “intemperie” che l’economia di mercato porta necessariamente con sé, ma capaci di prosperare utilizzando le difficoltà stesse come altrettanti trampolini di lancio per potenziarsi.
È evidente che non si ottengono risultati di tale genere irrigidendo le strutture o creando risposte standard a domande non prevedibili, ma solo allenando le proprie organizzazioni a pensare dinamicamente alla situazione come a un’onda su cui planare e non come una montagna da scalare.
Ottenere successi in mercati in contrazione e crescere oltre il 30% l’anno diventa in tal modo una prospettiva perfettamente realizzabile, a patto di sapere come si gioca una partita del genere.
La Soluzione proposta da Kairòs Solutions è stato il percorso «Sentire l’Azienda» durante il quale i partecipanti hanno sviluppato un piano di comunicazione coinvolgente e non convenzionale ed un efficace storytelling del progetto in corso.
La prima fase ha permesso ai partecipanti di condividere il significato del progetto ed individuare il messaggio chiave da veicolare; dopo aver allenato le competenze di comunicazione ed in particolare quelle paraverbali,
i partecipanti hanno potuto ideare in modo rapido e creativo una campagna di comunicazione trovando strumenti pratici per misurarne l’esito.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è stata il Corporate Innovation Coach, un percorso di train the trainer costituito dai seguenti moduli:
Workshop Innovators
Train the Trainer
Train the trainer – modulo di progettazione
Innovation Coaching- Co-docenza (training on the job)Follow up
Un volume che aiuterà quanti operano nelle aziende a cercare, cogliere e creare nuove opportunità, attraverso l’arricchimento creativo delle mappe della realtà! 16 percorsi metodologici e una serie di casi di studio sostengono il lettore nel rafforzamento della capacità di realizzare progetti, valutarli, prendere decisioni, motivare se stessi e gli altri e tanti altri aspetti relativi allo sviluppo personale e manageriale.
nelll'era web-tech sono sempre più utili 4 tipi di intelligenza: l'intelligenza emotiva, l'intelligenza connettiva,l'intelligenza collettiva e l'intelligenza pragmatica
All'alba della crisi che stiamo ancora vivendo, una riflessione sui segnali che indicavano un crescente bisogno di stringersi in comunità a rete, con lo scopo di cooperare piuttosto che competere. Un cambio di paradigma che sta accelerando, grazie anche alle giovani generazioni dei nativi digitali.
Il programma 2012-2013 del MUSTer di FiordiRisorseOsvaldo Danzi
Il MUSTer di FiordiRisorse in Management concreto è etico, itinerante, in azienda. Un successo imprevisto che quest'anno vedrà la seconda edizione. Questa è la locandina del primo anno.
"I 5 sensi del leader"
Anche tu sei alle prese con la crisi economica, o con la prossima bolla speculativa? Non stupirti: la crisi esagera la mancanza di leadership interna alle aziende!
In questi casi vi è la falsa attesa che qualcosa, un libro, un consulente, un socio finanziatore, o peggio un'opportunità di mercato unica senza concorrenti, possa renderti felice e salvare il tuo progetto. Sicuramente questi elementi possono contribuire al tuo successo, ma gli imprevisti puoi superarli solo con la tua Leadership.
In questo libro, diverse le idee innovative per vivere una leadership vincente, con suggerimenti semplici ma illuminanti. Se dai importanza alle idee sarà maggiore la tua efficacia nel raggiungere gli obiettivi in prima persona e attraverso gli altri.
I 5 Sensi del Leader, è un testo attuale e divertente che puoi leggere tutto d'un fiato, ma è anche un manuale di appunti, da tenere sulla scrivania, da cui prendere spunti nel produrre riunioni, coinvolgere i tuoi collaboratori, o semplicemente trovare idee per alimentare la tua motivazione e Leadership. Se vuoi saperne di più, visita il sito www.studiogr.com
Roberto Giangregorio
è presidente di Studio GR, società di consulenza a capitale interamente italiano che nel 2010 consolida la sua leadership con quindici anni di attività. La sua curiosità per l'animo umano, lo ha portato ad occuparsi di Formazione e Consulenza, ad interessarsi a tutto ciò che è crescita e consapevolezza e a comprendere come sviluppare i sensi della leadership anche nei ruoli più operativi. La sua idea è che oggi le aziende non sono in grado di crescere con semplici esecutori, ma tutti possono e devono essere dei veri Leader, ossia capaci di interpretare il proprio ruolo con intraprendenza e responsabilità. Oggi, oltre alla sua attività di gestione all'interno di Studio GR, tiene regolarmente presentazioni in tutta Italia circa la leadership, il management delle risorse umane e le sfide nature che le imprese e i loro leader si troveranno ad affrontare. Sono davvero numerosi, ormai, gli imprenditori, manager e collaboratori di impresa, che partecipano con successo ai suoi workshop e corsi.
Open Innovation: un approccio all’innovazione centrato sulla collaborazione, ...Iris Network
Masterclass tenuta da Letizia Piangerelli e Paolo Campagnano in occasione del XV Workshop sull'Impresa Sociale 2017 - Riva del Garda
SESSIONE PARALLELA di Venerdì 15 Settembre | ore 9
Masterclass
A cura di
Letizia Piangerelli | CoopUp, CoopUp IN
Paolo Campagnano | Impact Hub Trentino
Con un intervento di Nicola Cabria, Human Foundation
L’atto di innovare è riconosciuto quale elemento imprescindibile per competere e creare valore. Tuttavia, in un mondo interconnesso dove la velocità e la portata della digitalizzazione stanno trasformando la natura stessa di prodotti e servizi, non è soltanto utile domandarsi “perché” innovare, ma anche il “come” diventa rilevante.
L’innovazione condotta soltanto nel chiuso dei propri uffici preposti non è più funzionale allo scopo. La risoluzione di sfide sociali e imprenditoriali è sempre più l’esito di un complesso processo di co-creazione, che coinvolge flussi di conoscenza tra un mix di attori. “Alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove” ha dunque delle implicazioni non solo sui risultati, ma soprattutto sui processi organizzativi e sulle dinamiche culturali e personali dei soggetti che decidono di collaborare.
Nato in un contesto dove la leva e il fine era essenzialmente la tecnologia, l’open innovation si sta trasformando in molti casi in un approccio dove la collaborazione tra persone torna al centro dei processi produttivi, sia in quanto utenti (fonte diffusa di conoscenza), sia in quanto soci e collaboratori (fonte di idee, competenze, esperienze, reti), a prescindere dai ruoli e dalla “residenza” in un organigramma.
La sfida per le organizzazioni che vogliono innovare risiede dunque non tanto nelle idee che si è capaci di generare, ma nella capacità di creare il contesto culturale, organizzativo e ambientale più adeguato per cogliere i benefici che l’apertura può apportare. Hackaton, call4ideas, incubatori aziendali, partnership con startup, spin-off sono solo alcune delle modalità più note per fare innovazione aperta, ma se non utilizzati all’interno di una strategia consapevole rischiano di produrre più costi che benefici, anche in termini reputazionali.
Scopo della Masterclass è fornire una panoramica su come funziona l’open innovation, a partire da casi concreti provenienti anche dal mondo dell’impresa sociale, ed esplorare alcuni strumenti metodologici che possono poi essere riutilizzati nei propri contesti, per sviluppare nuove idee o affinare quelle esistenti, adottare pratiche collaborative, costruire network e spazi utili per attivare dinamiche di innovazione e aumentare la capacità dell’impresa sociale di generare impatto nella società.
In the Driver's Seat - Leadership Challenges in Tomorrow's WorldValeria Termini
Sintesi della Conferenza “In the Driver’s Seat – Leadership Challenges in Tomorrow’s World” in collaborazione con PWA (Professional Women’s Association) e con il Patrocinio di Roma Capitale tenutasi il 27 Maggio scorso presso il “Macro Testaccio a Roma”.
Diversi leader Europei di successo, figure istituzionali e rappresentanti di associazioni di categoria hanno esplorato i nuovi trend per sviluppare e creare un futuro modello di leadership sostenibile sia per il business che per gli individui.
Un’iniziativa importante per ispirare ed a supporto delle prossime generazioni di leaders.
In the driver's seat: leadership challanges in tomorrow's world_ Rome_May 27t...Isabella Cattan
There comes a time when people have a feeling that change is in the air. We live in such a time. The way we do business will be dramatically different in the future, as will the way we lead people and organizations. It is a perception based on experiences, observations, and trends, all of which add up to a sense that we are in an era of far-reaching change.
It is also a perception of employees becoming as concerned about living fulfilling lifestyles as they are about how much they earn—if not more so. Of talented individuals being able to change jobs at will. Of companies struggling to find young talent, while older employees continue to work past 60 and 70 years of age.
What are the implications for organizations and their leaders in the immediate and longer term? How will this affect the way that leaders lead? We wondered if it would be possible to identify the main drivers of change. How could we systematically analyze these drivers and their implications? What would be the right framework for such a
study?
Hence, the title of our seminar “In The Driver’s Seat” leadership challenges in Tomorrow’s World. This brought us to conduct a survey, led Sonia Biondi, Isabella Cattan and Simona Orlandi, to canvass business leaders for opinions about collective leadership and insight into four trends for the future of leadership development:
1. Focus on vertical development
2. Transfer of greater developmental ownership to the individual
3. Focus on collective rather than individual leadership
4. Greater focus on innovation in leadership development methods
5. Focus on multicultural leadership aspects
We analyzed the views of affirmed Leaders, young Leaders and tomorrow’s Leaders on their organizations’ leadership practices from a personal angle. We even conducted motivational group conversations with children and in-depth interviews with teachers, using clinical and scientific methods to establish new elements in the equation for tomorrow’s leaders.
In an effort to understand the causes and consequences of each one in detail, on three important levels: the business environment, organizations, and leaders and their teams, it also becomes spontaneous to ask: What do they have in common? Where do they cross over? To what extent do they reinforce or contradict each other, and how? And
what are the implications of the trends taken together for sustainability?
This led us to an important discovery. Not only does each trend have implications for organizational leaders, but combined they result in “re-inforcers” and dilemmas that will make life even tougher for leaders in the future. What this survey attempts to do is to investigate some of the indicators of long-term, fundamental change, then draw conclusions. In some ways, this is a counterintuitive exercise, for human beings tend not to question the world around them.
Isabella è Senior Executive e Shadow Coach, certificata PCC dal 2001 con più di 2.400 ore di coaching individuali e facilitatore Soft Skills. Emotional Intelligence Coach e trainer dal 2007.
Sociologa appassionata di innovazione tecnologica e scientifica. Studentessa e ricercatrice di nuove tendenze su temi demografici a causa del loro impatto sul cambiamento delle comunicazioni e delle relazioni del genere umano.
Dal 2009 sviluppa un'attività di ricerca parallela sul tema generazionale, di cui ha portato avanti un'attività di studio e analisi basata su workshop e progetti aziendali, completando la prima indagine organizzativa italiana sulle generazioni nei luoghi di lavoro.
Questa attività si è trasformata in un progetto integrato Generation Mover™ che oggi coinvolge Isabella come coach, facilitatore e relatore in iniziative in tutta Italia, sia in azienda che a livello sociale.
Il Coaching Creativo. Tecniche per la crescita, l'innovazione e il cambiament...Massimo Del Monte
Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento”,
diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e
ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona autonoma di procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training.
In tempi turbolenti come quelli che stiamo vivendo si rende evidente la necessità di costruire organizzazioni in grado non soltanto di resistere alle “intemperie” che l’economia di mercato porta necessariamente con sé, ma capaci di prosperare utilizzando le difficoltà stesse come altrettanti trampolini di lancio per potenziarsi.
È evidente che non si ottengono risultati di tale genere irrigidendo le strutture o creando risposte standard a domande non prevedibili, ma solo allenando le proprie organizzazioni a pensare dinamicamente alla situazione come a un’onda su cui planare e non come una montagna da scalare.
Ottenere successi in mercati in contrazione e crescere oltre il 30% l’anno diventa in tal modo una prospettiva perfettamente realizzabile, a patto di sapere come si gioca una partita del genere.
La Soluzione proposta da Kairòs Solutions è stato il percorso «Sentire l’Azienda» durante il quale i partecipanti hanno sviluppato un piano di comunicazione coinvolgente e non convenzionale ed un efficace storytelling del progetto in corso.
La prima fase ha permesso ai partecipanti di condividere il significato del progetto ed individuare il messaggio chiave da veicolare; dopo aver allenato le competenze di comunicazione ed in particolare quelle paraverbali,
i partecipanti hanno potuto ideare in modo rapido e creativo una campagna di comunicazione trovando strumenti pratici per misurarne l’esito.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è stata il Corporate Innovation Coach, un percorso di train the trainer costituito dai seguenti moduli:
Workshop Innovators
Train the Trainer
Train the trainer – modulo di progettazione
Innovation Coaching- Co-docenza (training on the job)Follow up
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è il Lean Learning
Centre un percorso integrato costituito da 4 momenti:
• Negotiation skills 2gg
• Meeting Management skills 2gg
• Executive Coaching 5 sessioni
• Follow up 1g
Lo sviluppo di uno stile coerente con il brand aziendale è stato
facilitato da un lavoro di consapevolezza, integrazione e
sviluppo delle modalità con le quali i dirigenti affrontavano le
situazioni negoziali ed organizzative.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è il Tg Team, un percorso di 1 giornata basato sulla metafora della redazione di un telegiornale allnews.
I partecipanti sono stati suddivisi in 7 redazioni con il compito di contribuire alla realizzazione del telegiornale, raccontando le notizie riguardanti le diverse business unit.
Al centro dell’aula è stata posizionata la newsroom, una redazione di coordinamento con gli speaker del telegiornale.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è un workshop di facilitazione del processo creativo. Tutti i professionisti del network lavorano si riuniscono alla convention annuale per lavorare insieme su un nuovo progetto. L’obiettivo è progettare un intervento di restyling del brand per dare valore aggiunto alla performance di un cliente della grande distribuzione, attraverso la «definizione» dell’identità.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è l’HR Transformation Design, un intervento integrato di consulenza organizzativa:
• Innovation Coaching
• Rengineering
Gli obiettivi sono stati:
• Riduzione e ridefinizione dei passaggi/step di processo
• Incremento della trasparenza nei passaggi e della chiarezza
delle regole
• Incremento del livello di informatizzazione e
digitalizzazione
• Riduzione delle eccezioni e della frequenza delle stesse
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è l’Idea Generation
Workshop un percorso integrato costituito da 3 momenti:
• Pre work
• Idea Generation Workshop per le due sedi 2gg
• Allineamento e integrazione 1 g
Lo scopo di esplorare nuove linee strategiche e soluzioni innovative di sistema per affrontare le sfide del mercato, migliorare
costantemente la soddisfazione dei vecchi clienti ed essere pronti
per le esigenze dei prospect.
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è un intervento integrato di coaching individuale e di team. La finalità generale è
generare uno stile di leadership del management coerente con la strategia corporate ed il raggiungimento degli obiettivi di revenues della Regione. Le azioni a supporto sono state:
favorire l’allineamento con le strategie di business globali
potenziare le performance manageriali del team
migliorare il clima sociale e l’engagement delle persone
elaborare ed agire un piano di sviluppo manageriale personalizzato
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è una giornata di Idea Generation Workshop.
Sono stati individuati quattro referenti interni, per presentare alcune nuove tecnologie come fonte di ispirazione all’inizio del workshop.
Attraverso un processo in cinque fasi, i partecipanti hanno l’obiettivo di riadattare le tecnologie presentate ai prodotti aziendali e generare concept innovativi potenzialmente brevettabili.
IL TEAM BUILDING CON LA METODOLOGIA DEL COACHING CREATIVO PER:
1) favorire flussi di comunicazione efficaci
2) rinforzare l’identità del team valorizzando le differenze individuali e di genere
3) approfondire la conoscenza dei ruoli, delle attività e dei processi organizzativi
4) costruire significati condivisi per essere guidati da un senso di coerenza interna
5) scovare le opportunità che può riservare il lavoro in team
Con il Coaching Creativo il team è accompagnato a trasferire le conoscenze, i metodi e l’esperienza vissuta alla realtà aziendale.
Ciò consente di ottenere diversi vantaggi:
elevare le performance del team
aumentare la soddisfazione del cliente
migliorare i comportamenti organizzativi
aumentare la flessibilità e l’apertura al cambiamento
sviluppare maggiore energia
migliorare la capacità di adattamento nelle persone (essere in grado di gestire l’incertezza e la complessità)
incrementare la coerenza, la stabilità e l’orientamento allo scopo.
Kairòs Solutions è una società di formazione, consulenza e coaching protagonista in Italia nell’applicazione del Coaching Creativo, la metodologia per liberare soluzioni.
Il Direttore Divisione Operativa di un’azienda di servizi, dopo qualche mese dal suo nuovo incarico, ha richiesto al proprio Servizio Sviluppo Organizzativo di organizzare un intervento per sbloccare la produttività di un team aziendale ormai da molti mesi in difficoltà. I processi di lavoro per evadere le richieste dei fruitori del servizio, erano complessi e troppo lenti rispetto al notevole aumento giornaliero di nuove richieste. Il Servizio Sviluppo Organizzativo ha ritenuto necessario adottare un intervento innovativo, che si occupasse al tempo stesso delle persone coinvolte e dei processi di lavoro. Dopo aver conosciuto la nostra metodologia di facilitazione con le tecniche di Brainstorming, ci hanno contattato per realizzare un intervento mirato ad elaborare nuove idee e soluzioni e semplificare i processi di lavorazione delle pratiche
E’ un problem solving organizzativo utile per chi vuole gestire le riunioni in modo rapido e puntare ad output concreti, per i team leader o capi progetto che affrontano quotidianamente problemi complessi e per chi vuole affrontare in modo sistematico
le sfide del mondo organizzativo
Le competenze come vettore di allineamento con il businessMassimo Del Monte
Case History
Alcuni dati sull’azienda cliente
Società multinazionale di servizi finanziari con sede negli Stati Uniti e quotata al mercato borsistico NASDAQ di New York. Dispone di una rete di 29 uffici locali sparsi nel mondo, 2.600 dipendenti e 347.000 agenti locali in 200 diversi paesi.
E’ presente in Italia dal 1996 e nel 2012 raggiunge 14.000 punti vendita in tutta Italia con un business sempre in crescita.
Ogni situazione in cui dovete presentarvi, un appuntamento con il cliente o una riunione con il capo, è un momento propizio per essere coinvolgenti, efficaci e persuasivi.
Il Sistema 4MAT è un metodo strutturato che consente di organizzare e presentare le vostre idee, progetti, realizzare discorsi e presentazioni, originato dagli studi condotti da Bernice McCarthy nel 1979 sulla base delle ricerche dello psicologo cognitivista David Kolb nell’ambito dell’apprendimento.
Il presupposto di questa metodologia è che ognuno di noi, quando ascolta o legge una proposta, analizza un argomento, attribuisce maggiore importanza ad uno di questi elementi: le ragioni e i motivi, la quantità di informazioni disponibili, la possibilità di sperimentare, l’utilità e l’applicabilità futura.
Sappiamo tutti che il mondo è pieno di idee e che di per se le idee non hanno un grande valore. Ciò che conta davvero è trasformarle
in qualcosa di prezioso originale e rilevante. Noi vi forniamo metodi e tecniche per rendere le vostre idee plausibili, per implementarle e creare valore aggiunto in azienda e per i vostri clienti
Il termine imagineering è stato utilizzato per la prima volta da Walt Disney per illustrare il suo modo per produrre nuove idee, orientarle al futuro e sviluppare progetti.
Il processo creativo sviluppato da Disney comprende tre fasi:
il sognatore
il realista
il critico.
Se volete migliorare la vostra vita, ottenere successi duraturi
e al tempo stesso contribuire all¹evoluzione di ciò che vi
circonda, trovate un valore che vi distingue e manifestatelo
nella vita di ogni giorno.
"Coach di se stessi" è un testo per trasformare le risorse personali e le attività svolte, in un "valore offerto", per anticipare e soddisfare i bisogni delle aziende e dei clienti.
Un libro per chi vuole generare un nuovo valore professionale, affrontare sfide e cambiamenti con maggiori risorse e coltivare il personal branding.
La sfida era davvero impegnativa ma, come disse Orison Swett Marden, “Un buon sistema accorcia la strada verso l’obiettivo” e quando una buona metodologia incontra talenti come quelli di Inarea, allora liberare soluzioni diventa facile. Abbiamo visto la mente di gruppo in azione, persone entrare nel flusso e divertirsi a collaborare e combinare creativamente le idee.
1. Buongiorno, sono fuori ufficio e risponderò appena possibile. Mi sto inventando
unnuovofuturo.Loimmaginiamocosìl’ultimomessaggio“outofoffice”diRoberto,
Patrick, Paolo, Sandro, Francesco, Lorenzo, Riccardo, Margherita e Vittoria.
Nove manager che si sono trovati improvvisamente senza lavoro. Nove persone
che dopo la rabbia, l’umiliazione e l’incertezza iniziali hanno saputo ricomin-
ciare con energia, orgoglio e ottimismo. Nove storie di rinascita professionale
raccontate dai protagonisti.
Papà, perché non abbiamo più la macchina lunga? Già, perché? Perché ho perso
il contratto da dirigente e mi si è anche “accorciata” la macchina. Perché sono
inoccupato, in attesa di occupazione, in mobilità, fuoriuscito… Qual è la parola
giusta? Non si tratta soltanto della perdita di un lavoro con uno stipendio e
dei benefit. È anche la perdita di uno status, delle abitudini e delle convinzioni
che hanno segnato, fino a quel momento, la vita di un manager. Carriera,
obiettivi, risultati. Crescita. E poi?
Queste storie ci dicono molte cose. Ci ricordano che la discontinuità è la cifra
distintiva dei nostri tempi. Ci raccontano che le parole successo, competizione
e performance hanno risvolti diversi e più profondi che si chiamano flessibilità,
trasformazione, confronto. Sono storie di manager che hanno sperimentato
la crisi e ne sono usciti rinnovati. Grazie a questa esperienza hanno scoperto
come cambiare per restare se stessi, moltiplicando i propri talenti.
Massimo Del Monte, psicologo, psicoterapeuta e coach, ha elaborato la metodologia
del Coaching Creativo per gli interventi di formazione e coaching aziendale finalizzati all’inno-
vazione. È socio fondatore di Kairos Solutions. Con FrancoAngeli ha pubblicato Il Coaching
Creativo e I percorsi del Coaching Creativo.
Carlo S. Romanelli, psicologo del lavoro, è fondatore e presidente di Net Working, società di for-
mazione e consulenza manageriale, presso la quale è senior consultant di organizzazione e com-
portamento organizzativo in contesti nazionali ed internazionali. È il coordinatore di questo volume.
Gian Piero Scilio, formatore, coach, si occupa di persone e organizzazioni, coniugando
performance e benessere. Ha sviluppato approcci integrati di consulenza, formazione e coaching
per dare supporto ai manager in transizione. È partner Mida dal 2003.
614.14M.DELMONTE,C.S.ROMANELLI,G.P.SCILIOOutofoffice
FrancoAngeli
La passione per le conoscenze
MASSIMO DEL MONTE, CARLO S. ROMANELLI,
GIAN PIERO SCILIO
FRANCOANGELI
T-Lab Laboratorio del Terziario che Innova
Out
of office
Out
ofoffice
Storie
di manager
che si sono
reinventati
il futuro
INTRODUZIONE
DI LUCIANO ZIARELLI
614.14 9-04-2013 11:38 Pagina 1
2. CFMT - Centro di Formazione Management del Terziario nasce nel
1994, per iniziativa di Confcommercio e Manageritalia, con l’obiettivo di
costruire una scuola di formazione per il management e le aziende del
settore.
In coerenza con la mission di business school altamente specializzata,
focalizzata sulle specifiche esigenze del Terziario, il Centro nel tempo ha
saputo sviluppare un sistema integrato di formazione permanente, ponendosi
come intermediario di conoscenze, competenze e abilità manageriali.
Corsi, seminari, giornate di studio, workshop, convegni, eventi, iniziative in
house presso le Aziende, percorsi formativi ad hoc per i neo dirigenti e per i
top manager, in collaborazione con docenti ed esperti di rilevanza nazionale
e internazionale, costituiscono il variegato panorama di offerta con cui
CFMT si propone ai suoi associati.
Per iniziativa dei soci fondatori, Confcommercio e Manageritalia, sin dal
2009 il Centro ha integrato nelle proprie attività anche l’area Politiche Attive
per il Lavoro che con il progetto Managerattivo favorisce l’incontro dei
manager non più occupati con le piccole e medie imprese interessate a
cogliere opportunità di sviluppo e di crescita. Il progetto comprende i
percorsi formativi Comincio… da tre!, per il riposizionamento dei manager
che hanno perso il lavoro, e ME+WE: Costruiamo il presente, per la
creazione di progetti imprenditoriali con approccio collaborativo che
possono portare alla nascita di start up.
Oggi CFMT è una knowledge community di oltre 20.000 dirigenti e 8.000
aziende del settore terziario: una sorta di “agorà” dove ricavare e scambiarsi
informazioni, opinioni, esperienze, per aiutare le imprese e i manager a
perfezionare il proprio know-how e le proprie strategie e a progettare il
proprio futuro.
Il Centro edita due collane di libri. La prima, Incontri CFMT sul Terziario,
riprende i testi e le interviste sugli argomenti discussi in occasione della
presentazione biennale delle indagini previsionali, la seconda, T-Lab –
Laboratorio del Terziario che innova, propone contributi, studi e ricerche che
aiutano a comprendere e individuare le linee di sviluppo e di innovazione del
settore.
Sedi
Via P.C. Decembrio, 28 – 20137 Milano
Tel. 02/5406311 – Fax 02/54063117
Email: milano@cfmt.it
Via M. Bianchini, 51 – 00142 Roma
Tel. 06/5043053 – Fax 06/5038680
Email: roma@cfmt.it
3. I lettori che desiderano informarsi sui libri e le riviste da noi pubblicati
possono consultare il nostro sito Internet: www.francoangeli.it e iscriversi nella home page
al servizio “Informatemi” per ricevere via e.mail le segnalazioni delle novità
o scrivere, inviando il loro indirizzo, a “FrancoAngeli, viale Monza 106, 20127 Milano”.
4. FRANCOANGELI
T-Lab Laboratorio del Terziario che Innova
MASSIMO DEL MONTE, CARLO S. ROMANELLI,
GIAN PIERO SCILIO
Out
of officeStorie di manager
che si sono reinventati
il futuro
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5
Indice
Prefazione, di Giuseppe Truglia
Introduzione, di Luciano Ziarelli
Storie di manager: Roberto, Patrick, Paolo
1. Quando le minacce diventano opportunità, di Carlo
S. Romanelli
1. Consapevolezze
1.1. Prima consapevolezza: l’incertezza è dentro le organiz-
zazioni
1.2. Seconda consapevolezza: il senso di appartenenza si tra-
sforma
1.3. Terza consapevolezza: l’indice di successo è la longevi-
tà della carriera
1.4. Quarta consapevolezza: le minacce diventano opportu-
nità se le affronto con energia
1.5. Quinta consapevolezza: il sostegno è decisivo
1.6. Sesta consapevolezza: perdere il lavoro per un manager
non è un dramma
2. Atteggiamenti
2.1. Primo atteggiamento: non mollare mai
2.2. Secondo atteggiamento: allenarsi
2.3. Terzo atteggiamento: affermare la propria “visione per-
sonale”
3. Soluzioni
3.1. Prima soluzione: la forza del networking
3.2. Seconda soluzione: la “cassetta degli attrezzi”
3.3. Terza soluzione: cambiare per essere/restare sé stessi
Bibliografia
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» 95
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» 175
Storie di manager: Sandro, Francesco, Lorenzo
2. Storie di trasformazioni, di Gian Piero Scilio
1. Soli non si riesce a fare tanta strada
2. Oltre la rabbia e la vergogna
3. La paura di andare avanti
4. Capire le emozioni
5. Il punto di svolta
6. Rimettersi in gioco
7. Rendere possibili i propri sogni
8. Ritornare a fare
9. Riconsiderare il proprio status
Storie di manager: Riccardo, Margherita, Vittoria
3. Reinventarsi il futuro attraverso il coaching, di
Massimo Del Monte
Premessa
1. Esperienze al bivio
1.1. Il mondo che cambia
1.2. La fine delle illusioni
2. Stabilire nuove direzioni
2.1. Trasformare il problema in un obiettivo
2.1.1. L’intelligenza emotiva degli obiettivi
2.1.2. +SMARTER, uno strumento pratico
2.2. Attivare le risorse migliori
2.2.1. Un metodo per potenziare le risorse e realizzare
risultati
2.3. Creare soluzioni
3. La necessità di re-imparare
4. Cambiare prospettiva … per decidere
4.1. “Ancorarsi” a esperienze di efficacia
4.2. Dal desiderio alla dimensione progettuale
4.3. La storia professionale…
4.4. …continua
4.5. La “sponsorship”, una visualizzazione per attivare le ri-
sorse interne
4.6. Mettere in opera il desiderio: le coerenze interne
4.7. La cassetta degli attrezzi dell’Adulto
4.8. Community work: da “me” a “we”
4.9. “L’inventore di chiavi”, la fantasia guidata per integrare
l’esperienza
8. 7
pag. 177
» 183
» 199
Postfazione. Che cosa abbiamo imparato, di Marcella
Mallen
Appendice. I partecipanti al progetto “Comincio.... da
tre!” – Analisi dei dati 2010-2012, a cura di Giuseppe Landro
Autori
12. 11
Prefazione
Un altro libro sul lavoro in un momento così difficile che non ci fornisce
buone notizie su temi chiave come occupazione, sviluppo e crescita ormai
da almeno cinque anni. La decisione di scriverlo risale al marzo 2010 conte-
stualmente all’avvio del Progetto Managerattivo, diretto a promuovere ini-
ziative che favoriscano la ricollocazione dei dirigenti con attività di supporto
per il reinserimento professionale.
Il Progetto nasce per volontà di Confcommercio e Manageritalia, che da
sempre sono un punto di riferimento nel contesto italiano per la crescita di
imprese e manager del Terziario e intendono assumere sempre più nel futuro
la funzione di soggetto regolatore del mercato del lavoro manageriale.
La necessità dell’intervento emerge ancora più significativa in carenza di
un sostegno alle Politiche Attive per il Lavoro da parte delle istituzioni e in
un contesto economico e sociale che deve considerarsi gravissimo, anche alla
luce di una crisi che non dà elementi di speranza.
L’inizio dell’autunno del 2008 fornì segnali forti e chiari che la decrescita
sarebbe stata lunga e continua e avrebbe determinato una drastica riduzione
dell’occupazione, in particolare in Italia e nei Paesi del Sud Europa. Oltre a
perdere i posti di lavoro abbiamo cominciato a perdere anche le imprese, che
chiudevano o delocalizzavano.
Per la prima volta in Italia la forchetta tra domanda e offerta di lavoro si
allargò a tal punto da vanificare tutti gli sforzi di manager e imprese. I vecchi
strumenti non bastavano più e bisognava dotarsi di nuovi mezzi, concettuali
e operativi. Nacque così il primo Accordo Quadro del novembre 2009 e suc-
cessivamente, nel settembre 2011, a fronte del perdurare della crisi, vide la
luce l’intesa sulle Politiche Attive tra Confcommercio e Manageritalia che
confermò gli obiettivi strategici per la costruzione di un percorso di sviluppo
dedicato ai dirigenti e alle imprese.
Il dirigente in cerca di lavoro acquisisce consapevolezza dei propri punti
di forza e debolezza professionali e personali, ottiene una certificazione del
13. 12
proprio curriculum, fa emergere desideri e aspirazioni che vanno oltre le
esperienze fatte. Identifica opportunità di lavoro o percorsi per crearne uno
proprio, integra le proprie competenze e cerca il contatto con le aziende che
in prevalenza sono medio-piccole.
Il Progetto venne affidato al CFMT – Centro di Formazione Management
del Terziario che nel suo assetto consolidato negli anni è sempre stato in
grado di garantire risultati secondo una logica di bilateralità, capaci di soddi-
sfare le esigenze di manager e imprese e di operare con un approccio forte-
mente innovativo. Nel marzo 2010 nacque “Comincio… da tre!”, il percorso
formativo volto a favorire il riposizionamento dei manager non più occupati.
Nei tre anni di vita del Progetto si sono continuamente aggiornati i conte-
nuti anche grazie al contributo prezioso dei partecipanti, garantendo sempre
la visione d’insieme diretta a ricostruire, valorizzare, curare e aggiornare il
sapere, prendere decisioni informate, agire attraverso progetti concreti.
Il significato del Progetto Managerattivo sviluppato dal CFMT risiede
nella interezza del percorso e in alcuni elementi distintivi quali la certifica-
zione delle competenze attraverso YouManager, il ruolo attivo e persona-
lizzato delle Guide, un placement innovativo, lo sviluppo di progetti per la
creazione di nuove imprese.
I risultati conseguiti sinora ci dicono che oltre 700 dirigenti hanno parte-
cipato al percorso formativo e costituiscono la vera grande ricchezza della
nostra esperienza. Sono oltre 700 persone con problemi, aspettative, desi-
deri, che nelle nostre aule hanno immediatamente apprezzato il valore della
comunità, della collaborazione e della solidarietà.
Nel breve periodo vogliamo soprattutto incrementare le iniziative ca-
paci di avvicinare manager e imprese e supportarli a sviluppare contesti
organizzativi di tipo collaborativo, per facilitare un diverso modo di lavo-
rare, utile a valorizzare le nuove professionalità e la trasformazione delle
competenze.
In futuro è necessario compiere degli investimenti ulteriori per mettere
a sistema tutti i servizi al lavoro che oggi vengono dispersi tra numerose
istituzioni con il conseguente effetto negativo di sprecare le già modeste ri-
sorse a disposizione. Uno degli elementi distintivi che connota il Progetto
Managerattivo è proprio da individuare nello sforzo di tenere insieme mana-
ger e imprese per consolidare l’efficacia delle azioni già avviate e realizzare
un nuovo approccio capace di ridurre le distanze tra domanda e offerta di
lavoro agendo sui fattori chiave.
Prima di concludere, ancora due considerazioni per comprendere la va-
lenza sociale che il Progetto Managerattivo acquista per Manageritalia e
Confcommercio in questo momento di grande crisi, di forte spinta al cambia-
mento e di opportunità da cogliere. Già in passato manager e imprese sono
stati capaci di innovare le relazioni attivando strumenti utili a integrare un
welfare pubblico sempre in ritardo rispetto ai bisogni e siamo certi che anche
per questo Progetto si stanno realizzando nuove potenzialità.
14. 13
Viviamo una fase che evidenzia sempre più spesso problemi e negatività
piuttosto che le esperienze di successo e le eccellenze che le nostre imprese
e i nostri dirigenti quotidianamente realizzano. Ci auguriamo che la lettura
di queste testimonianze aiuti tutti noi a trovare nuove energie da mettere al
servizio della crescita in modo organico, permanente ed efficace.
Giuseppe Truglia
Consigliere delegato alle Politiche Attive per il Lavoro CFMT
15.
16. 15
Introduzione
di Luciano Ziarelli
Quant’è lunga la tua macchina?
“Papà, perché non abbiamo più la macchina lunga?”.
Dovessi riassumere la mia straordinaria esperienza con le centinaia di
dirigenti che mi sono trovato di fronte per cercare di creare le condizioni mi-
gliori perché il seguito del loro percorso potesse risultare più utile possibile,
direi che questa frase detta da una figlia al suo papà, se non tutto, dice molto.
Parla di una condizione nuova e imprevista che coinvolge persone e cose,
che va oltre il manager e coinvolge la famiglia. Condizione imprevista e nuo-
va anche nel lessico, nella terminologia. Spesso imbarazzante: inoccupato, in
attesa di occupazione, in mobilità, fuoriuscito…
Che fatica e che coraggio ci vuole a usare le parole giuste.
Ma basta mezza giornata passata assieme ai tuoi colleghi, inoccupati
come te, per non avere più paura almeno della parola: disoccupato!
E da quel momento diventa un po’ più facile. Più facile condividere le tue
paure, le tue speranze. La tua rabbia quasi sempre giustificata. Quasi.
È il mese di marzo 2010 quando parte il Progetto, con il primo gruppo di
partecipanti di età, sesso ed esperienze diverse, com’era facile immaginare
che fosse visto il tornado economico-finanziario che si è abbattuto sul mon-
do.
I gruppi all’aprile 2012 diventeranno 26 e con questo libro abbiamo vo-
luto rendere conto di una esperienza umana e professionale che non ha pari
nell’apparentemente freddo mondo del management.
Quel papà, quello della macchina che si è “accorciata”, freddo non lo è
stato per niente. E la comprensione, l’affetto, la partecipazione e il sostegno
della sua famiglia hanno fatto il resto.
Ma non è sempre stato così facile.
Un altro collega, “fuori” da più di sei mesi, non lo ha ancora detto alla sua
famiglia, e continua a far finta che non sia accaduto nulla. Al mattino esce di
17. 16
casa come al solito, con la solita borsa e fa le solite telefonate alla moglie e
ai figli, ai soliti orari. Ma non fa le solite cose: va a casa della madre. Che lo
sostiene in questa recita, certamente fatta di sofferenza, fingendo che nulla
sia accaduto.
Forse il confronto con i colleghi lo aiuterà ad affrontare la realtà.
Storie di persone, di vita, di relazione. Quasi sempre aggravate dal fatto
che in Italia il ruolo del dirigente comporta anche l’assunzione di uno status
sociale. Che significa regole non scritte ma vigenti di relazione, di partecipa-
zione, di …apparenza.
E così ci è piaciuto molto sentire da uno dei colleghi che lui dell’appa-
renza se ne è fregato e, mettendo assieme passione e spirito imprenditoriale,
ha dato una svolta alla propria vita, e dopo una impegnativa carriera mana-
geriale non si è perso d’animo e ha aperto… una gelateria! La passione era
naturalmente quella che aveva sempre avuto per i gelati! Lo spirito impren-
ditoriale se non ce l’hai, all’occorrenza te lo fai venire!
Si può fare, e molti lo hanno fatto. Riaprendo quel cassetto dei sogni per
troppo tempo lasciato chiuso, troppo presi dai ritmi del lavoro, della carrie-
ra, degli obiettivi sfidanti da raggiungere, dal bisogno – forse desiderio – di
esserci.
Certo dipende dal sogno. Alcuni sarebbe meglio lasciarli nel cassetto per-
ché magari è passato il tempo giusto, o perché noi non siamo più quelli che lo
avevano sognato troppo tempo addietro. Ma altri sogni ci si pente di non aver
provato prima a realizzarli, come riflette Luisa: “altro che sogni nel cassetto!
Per lo più li abbiamo lasciati chiusi dentro una cassaforte nascosta dietro un
muro di cemento armato!”.
Metafora efficacissima che fa riflettere tutti sul fatto che una vita spesso in
discesa, con tutto ciò di buono e di bello che ti sei conquistato con impegno e
fatica, può facilmente farti dimenticare la combinazione di quella cassaforte.
Ricominciare sì, ma da dove?
Nel mio workshop emozionale si cerca anche di sdrammatizzare l’indi-
spensabile elaborazione del lutto. E così proietto a sorpresa uno stralcio di
quell’irresistibile film dell’indimenticabile Massimo Troisi, dove lui contesta
all’amico (Lello Arena) che si debba ricominciare da zero, visto che tre cose
tre gli sono riuscite bene nella vita!
E così chiedo ai partecipanti da dove pensano di poter ri-cominciare, o
cominciare, questo nuovo pezzo del loro percorso di vita e di professione. In
questo grande gioco dell’oca che è la vita, dove se sbagli una mossa ti tocca
magari ritornare alla casella di partenza.
Le risposte sono state quasi sempre illuminanti nella loro sintesi.
“Da meno cinque anni, che sono quelli che mi mancano alla pensione”,
ci dice Giorgio.
18. 17
Naturalmente detta prima dell’avvento della signora Fornero al governo.
“Ricomincio da me”! proclama con consapevole orgoglio Francesca, una
collega anche molto appassionata di tango e che nel tango ora ha anche tro-
vato motivi di riflessione sulle sue per troppo tempo sopite vere aspirazioni
all’ascolto, all’umiltà di essere al servizio. Pensa tu, anche dell’uomo.
“Da quaranta, che sono gli anni di vita che ho”, dice convinta Federica,
che ha capito benissimo che ciascuno di noi è soprattutto ciò che è diventato.
Dentro. Al di la degli schemi mentali, vere e proprie zavorre che ci creiamo
per convivere con un mondo fatto spesso di relazioni superficiali, di cose che
bisogna far veder di avere o di essere.
La zavorra ci porta immediatamente ad evocare Il Malloppo, libro del
1971 del mitico Marcello Marchesi, il papà spirituale di tutte le formiche che
nel loro piccolo hanno anch’esse il diritto di incazzarsi. E si riflette su come
la nostra vita sia un continuo accumulare di cose, di beni e privilegi, di soldi
e di benefit, commettendo addirittura a volte l’errore capitale di confondere
questi ultimi con il benessere.
Questo, beninteso legittimo, malloppo rischia però di rivelarsi in talune
circostanze una vera e propria zavorra, appunto. Che appesantisce la mente e
il corpo e che ci impedisce spesso di spiccare il volo. Di cogliere le opportu-
nità che si presentano davanti a noi ma che ci costringono a fare i conti con
gli ingombranti bagagli che vorremmo portare con noi.
Perché le opportunità sono come un treno che rallenta davanti a noi, senza
fermarsi. E noi abbiamo poco tempo per decidere se vogliamo e se siamo in
grado di prenderlo al volo quel treno. Chiaro che l’ingombro dei tuoi bagagli
può fare la differenza.
Non siamo mica gli americani!
Giorgio chiede la parola, è illuminato dalla metafora della zavorra:
“Quando mi è capitato ho scoperto che al contrario degli americani che
nella circostanza lasciano l’azienda con uno scatolone in braccio, io di sca-
toloni ne avevo 23!”.
Facile commentare che pur dovendo – essendo costretti? – a fare gli ame-
ricani, noi non siamo gli americani. E molti colleghi lamentano che, non
essendo gli americani, ciò che avvilisce più che il fatto è il modo: la lettera
sulla tua scrivania stamattina. Che ti dice che sei fuori. Anche se ieri sera hai
ricevuto gran complimenti per i brillanti risultati raggiunti dalla tua squadra.
Risulta evidente che quei 23 scatoloni sono un bell’ingombro. Rappre-
sentano, beninteso, le cose che abbiamo conquistato nel tempo, il riconosci-
mento delle nostre capacità, ma allo stesso modo ci fanno riflettere che non
è un inventario facile da fare perché, quando si interpreta un ruolo di respon-
sabilità, il professionale e il privato si mescolano facilmente e fatalmente.
Spesso con un po’ di confusione e qualche squilibrio.
19. 18
E riflettiamo che il puzzle della nostra vita è talmente complesso e così
ricco di tasselli, di tessere ciascuna con un suo perché legato a un particolare
momento a una particolare circostanza della nostra vita, che fare a meno di
qualcosa all’improvviso rappresenta sempre e comunque una penosa priva-
zione.
Ottimo motivo per fare periodicamente il tagliando al puzzle della nostra
vita, senza aspettare di doverlo fare perché è accaduto qualcosa.
Quasi tutti d’accordo. La metafora del tagliando dell’automobile che ora-
mai tutti facciamo diligentemente e che ci fa viaggiare tranquilli in ogni cir-
costanza, ha fatto centro. Dovremmo trovare il tempo di fermarci a riflettere
periodicamente per verificare se le tessere del puzzle della nostra vita sono
equilibrate. Per verificare se per caso stavamo trascurando una o più tessere
importanti a vantaggio di altre tessere che in fondo così importanti non lo
erano e forse non lo sarebbero mai diventate.
Ti sposi, ti nasce un figlio, cambi città o lavoro, ti separi o ti accompagni
nuovamente: tutte ottime occasioni per rimpiangere di non aver fatto per
tempo il tagliando, per rimpiangere di non essere stati più pronti, preparati,
equilibrati ad affrontare il cambiamento.
Parola magica, il cambiamento. Perché ora per tutti loro non è più un
modo di dire, dev’essere un modo di pensare e di fare.
E qualcuno ci parla subito della propria comfort zone. Dalla quale, a
pensarci adesso, ci dice Federica, “ho sempre evitato di mettere il naso
fuori. Frequentando sempre le stesse persone, facendo sempre le stesse
cose, andando sempre negli stessi posti. Perché ci si sente a proprio agio
a vivere nella propria zona confortevole. Il problema è quando vieni sbat-
tuto fuori senza preavviso, che ti sembra di atterrare in un altro mondo,
che vedi ostile, complicato. E ti senti per forza spaesato, a disagio, un po’
fuori posto”.
E ri-cominciare non ti sembra per niente facile. Certo vorresti riprendere
il viaggio da dove è stato interrotto. Ma forse non è più il tempo di ripetere
lo stesso giro dell’oca, perché le probabilità di ritrovarsi a inciampare nella
stessa casella sono ogni giorno più alte.
E così bisogna comunque reinventarsi un po’. Se non nei contenuti, nella
professionalità, nel modo di rappresentarci e proporci al mercato. Perché il
malloppo non impedisce solo a noi di spiccare il volo, o almeno di provarci
più disinvoltamente: il nostro malloppo spaventa chi abbiamo di fronte e sta
leggendo il nostro “impressionante” curriculum.
Come ci racconta Fabrizio, 35 anni di esperienza aziendale in 8-9 aziende
diverse, che avverte di essere considerato troppo “pesante” dai suoi interlo-
cutori. “Pesante per l’esperienza, pesante per l’età. Fortuna, dice, che nel
2012 posso andare in pensione”. Speriamo amico, speriamo.
Molti ne sono già consapevoli, soprattutto i colleghi fuori da parecchi
mesi. E qualcuno ha nel frattempo scoperto nuove attitudini. Giuseppe,
ad esempio, sta facendo con inaspettata passione il giardiniere! ma ciò
20. 19
non gli ha impedito comunque di accollarsi il cammino di Santiago di
Compostela. Che uno sguardo affettuoso dall’alto, non si sa mai, possa
aiutare!
Prendersi il tempo
C’è un fattore che è stato capace di attraversare i mille diversi stati d’a-
nimo che i colleghi hanno avuto la cortesia di manifestare in quella mezza
giornata passata assieme a gruppi di 25-30 per volta, o forse anche la neces-
sità di condividere. È la scoperta del tempo libero.
La gioia di fare le cose al rallentatore, senza più l’affanno quotidiano
della contabilità del tempo che prima non tornava mai, tante erano le cose da
fare e quelle che dovevamo ogni giorno rimandare travolti dai ritmi di una
attività manageriale sempre più convulsa.
Se c’è un fattore comune, un sentimento costante emerso nei nostri in-
contri è la consapevolezza tardiva che tutti dichiarano di avvertire, anche
se qualche sintomo spesso era avvertito anche “prima”: quel tipo di attività,
quel modo di dover essere, quei ritmi così poco congeniali, quei compro-
messi così poco digeribili, tutto ciò cominciava ad essere meno accettabile,
certamente non più gratificante come anni addietro.
In una parola adesso tutti aspirano ad un lavoro che ho definito di getto
con un neologismo del quale rivendico orgogliosamente il copyright: un la-
voro ego compatibile!
Dove, di nuovo, la persona torni a valere più del ruolo. Dove, come ci ha
ricordato ne Il Curriculum Wislawa Tzimbowska premio Nobel per la poesia
nel 1996, il prezzo delle persone non valga più del loro valore.
Ed è incredibile come si illuminano gli occhi delle persone quando ti rac-
contano del tempo ora dedicato alla famiglia, ai figli, al cane, alla bicicletta,
alla musica, al piacere del riscoperto cazzeggio con qualche amico superstite
tra quelli a lungo trascurati per coltivare relazioni ritenute professionalmente
più idonee.
Come non ricordare allora quella splendida canzone di Ivano Fossati, C’è
Tempo:
Dicono che c’è un Tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un Tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno, teso come un lino a sventolare.
C’è un Tempo negato e uno segreto
un Tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.