Urban Roots (an exploration about urban agricolture)Nicola Mattina
Growing vegetables in the cities is a good idea. Under the right circumstances, it is possible to reduce wastes and to eliminate pesticides and herbicides. At the same time, urban farms bring people together and nurture social cohesion.
Ecosistemi dell'innovazione e apprendimentoNicola Mattina
Questa settimana, ho fatto un intervento a Frontiers Health Fast Track a Milano. Ho parlato di come gruppi di prodotti e servizi competano in un ecosistema guidato dagli obiettivi delle persone. Sono partito con un esempio: la crescente quantità di soluzioni disponibili per la mobilità urbana, dalle automobili fino ai droni volanti, passando per biciclette e monopattini per adulti.
Ispirando all'ottimo libro di Luca De Biase e Telmo Pievani, Come saremo, ho proposto di guardare il fenomeno alla luce della teoria evolutiva: prodotti come specie che co-evolvono all'interno di un ecosistema. Ho evidenziato i tre pattern fondamentali della teoria evolutiva: la creazine, l'exattation e la diffusione.
Infine, ho sostenuto che l'unico modo per un'azienda di trovare e mantenere un posto in uno di questi ecosistemi è affinare la capacità di leggerne l'evoluzione e di migliorare l'abilità nel creare velocemente nuove soluzioni che vadano a competere con quelle esistenti.
È ancora attuale il paradigma dell'open innovation, così come fu introdotto da Henry Chesbrough 14 anni fa? In queste slide propongo qualche riflessioni sull'argomento...
Experimental marketing - Blueprint per un frameworkNicola Mattina
In queste slide metto le basi per un framework che metta insieme le tecniche elaborare negli ultimi anni per ideare, progettare, lanciare e far crescere nuovi prodotti.
Ho usato queste slide per un workshop organizzato da Sella Lab.
Artificial Intelligence for Business - Version 2Nicola Mattina
This presentation is part of a workshop that will help you understand artificial intelligence tools and how they can be employed across your organization.
Lectures and activities are customized considering the background of the participants to highlight the use of artificial intelligence in a specific industry and in three different areas: product development, customer care, business operations.
Workshop structure
120’ lectures
2 activities to apply the concepts
1 practical toolkit
I used these slides for a seminar at BLAST Conference in Rome (May 2017). Most of the information provided are taken from Fundraising Field Guide by Carlos Espinal, plus the experience that we have done with Stamplay so far.
These deck contains an overview of what is commercially available in terms of Artificial Intelligence for business applications. Be aware: it was created on April 2017 and this is a very fast moving industry....
Case History - Telecom Italia Working Capital 2011Nicola Mattina
Sintesi delle attività gestite e dei risultati ottenuti dal team di Elastic che coordinato la comunicazione, il community management e l'organizzazione degli eventi.
I used this deck for a keynote at Venistar Fashionable World 2015 event. The aim was to give an overview of the impact of Internet on our culture and on which are the trends to watch in the coming years.
Value Proposition Design. Create products that drive people crazyNicola Mattina
A used this deck for a keynote at Microsoft Community Days. It is an overview of the method designed by Alexander Osterwalder to design and develop new products.
Open innovation and the 5 Pillars of a Startup CommunityNicola Mattina
In a world, where every company has to become (more or less) a software company, it is necessary to promote the transition from closed innovation (R&D centers) and open innovation models (crowdsourcing portals) to innovation ecosystems (like Cintrifuse in Cincinnati).
In innovation ecosystems, startups communities take on a strategic role. How do they work? And more important: is it possibile to design and deploy them? To find an answer, we first need to recognize that innovation ecosystems have 5 pillars:
1.
Financial Capital. Of course you need money, but this is not enough. Every time governments have put money on the table to encourage entrepreneurship, they have wasted it and have obtained nothing except corruption and no return on investment for the community. Before adding financial resources, it is necessary to grow intellectual and relational capitals.
2.
Intellectual Capital is the all the knowledge you need to create new products and services. That means higher education, software education and the know-how necessary to transform an invention or an idea in a something the a customer wants to buy (lean methodologies).
3.
Relational Capital is needed to have ideas and competences circulate in the community. Innovation is an incremental process: you need occasions to share ideas, share knowledge and build trust. Techniques to grow the relational capital are very well described in Brad Feld's book, Startup Communities.
4.
Innovation Ideology. You cannot innovate, if you do not think that what you do has a positive impact on the future. The Silicon Valley has produced an ideology around three main ideas: the exponential growth, the presumption that the future is predictable and the belief that technology creates a better world. It is not very different from XIX centuries ideologies: there is a status quo to disrupt and a bright future that is waiting for us.
5.
Finally cultural heritage. This is a very neglected aspect: it's a matter of fact that a startup community is not born in a vacuum, but in a specific geographic area and in a specific historical moment. And this determines its chances of success. One of the most interesting analysis on the impact of cultural heritage on the formation of a startup community is contained in the book Startup Nation. Reading the book, many focus their attention on the Israelian Fund of funds, forgetting that most of the book describes the role of the military service, social cohesion and the insolence (chutzpah) of the Jewish people as key factors in starting a community of people dedicated to technological innovation. And of course this is true also for Silicon Valley, as America describes itself as the land of freedom and opportunity, a place where you can have success if you work enough to achieve it.
App, trasformazione digitale e ingegnerizzazione dell'innovazioneNicola Mattina
Ho usato queste slide per una presentazione ad un workshop organizzato dalla Fondazione Rosselli presso Talent Garden di Milano il 15 dicembre 2014.
1.
In un mondo in cui ogni azienda deve diventare (chi più chi meno) una software company, è necessario promuovere la transizione da modelli di closed innovation (i centri ricerca e sviluppo delle aziende) e open innovation (i portali di crowdsourcing delle invenzioni) agli ecosistemi dell'innovazione.
2.
Negli ecosistemi dell'innovazione, le startup community assumono un ruolo strategico. In questo contesto, citare la Silicon Valley è fin troppo banale; mi sembra più significativo il caso di Cincinnati, dove P&G, Kroger e altre aziende tradizionali stanno investendo per far nascere e alimentare una startup community legata ai prodotti della grande distribuzione.
3.
Quali sono allora i pilastri di una startup community? A mio avviso sono cinque:
1. Capitale finanziario
2. Capitale relazionala
3. Capitale intellettuale
4. Ideologia dell'innovazione
5. Retaggio culturale
I primi tre sono abbastanza ovvi e sono trattati in modo più o meno sistematico nella letteratura sulle startup community anche se, dal mio punto di vista, ci si concentra sempre troppo sulla parte finanziaria dimenticando tutto il resto. Gli ultimi due, invece, sono presenti solo in modo accidentale nella discussione sugli ecosistemi dell'innovazione. Per esempio, di tanto in tanto, si accenna all'effetto negativo indotto dalla stigmatizzazione del fallimento in Italia, ma - almeno per quello che ne so io - non ho trovato una riflessione organica sull'argomento.
Dell'ideologia dell'innovazione ha parlato Luca De Biase in un libro uscito qualche anno fa. Credo sia importante usare il termine ideologia al posto del più generico cultura, perché l'ideologia, proponendo una visione del mondo e una direzione del futuro, contiene anche una prescrizione su cosa occorre fare. Quella maturata attorno allo sviluppo dei computer e di internet non è molto dissimile da altre ideologie come il marxismo, incentrate su una forte retorica della distruzione dell'esistente e dell'aspirazione a costruire un mondo migliore.
Infine, una startup community si innesta in un contesto. Secondo me una delle analisi più interessanti sull'impatto del retaggio culturale sulla formazione di una startup community è contenuta nel libro Startup Nation. Molti si sono soffermati sul fondo dei fondi, dimenticando che la maggior parte del libro descrive il ruolo del servizio militare, della coesione sociale e della insolenza (chutzpah) del popolo ebraico come fattori determinanti nell'avviare una fiorente comunità di persone dedicate all'innovazione tecnologica. E lo stesso si potrebbe dire per la Silicon Valley, la frontiera estrema del grande West che si trova nella terra della libertà e delle opportunità.
Urban Roots (an exploration about urban agricolture)Nicola Mattina
Growing vegetables in the cities is a good idea. Under the right circumstances, it is possible to reduce wastes and to eliminate pesticides and herbicides. At the same time, urban farms bring people together and nurture social cohesion.
Ecosistemi dell'innovazione e apprendimentoNicola Mattina
Questa settimana, ho fatto un intervento a Frontiers Health Fast Track a Milano. Ho parlato di come gruppi di prodotti e servizi competano in un ecosistema guidato dagli obiettivi delle persone. Sono partito con un esempio: la crescente quantità di soluzioni disponibili per la mobilità urbana, dalle automobili fino ai droni volanti, passando per biciclette e monopattini per adulti.
Ispirando all'ottimo libro di Luca De Biase e Telmo Pievani, Come saremo, ho proposto di guardare il fenomeno alla luce della teoria evolutiva: prodotti come specie che co-evolvono all'interno di un ecosistema. Ho evidenziato i tre pattern fondamentali della teoria evolutiva: la creazine, l'exattation e la diffusione.
Infine, ho sostenuto che l'unico modo per un'azienda di trovare e mantenere un posto in uno di questi ecosistemi è affinare la capacità di leggerne l'evoluzione e di migliorare l'abilità nel creare velocemente nuove soluzioni che vadano a competere con quelle esistenti.
È ancora attuale il paradigma dell'open innovation, così come fu introdotto da Henry Chesbrough 14 anni fa? In queste slide propongo qualche riflessioni sull'argomento...
Experimental marketing - Blueprint per un frameworkNicola Mattina
In queste slide metto le basi per un framework che metta insieme le tecniche elaborare negli ultimi anni per ideare, progettare, lanciare e far crescere nuovi prodotti.
Ho usato queste slide per un workshop organizzato da Sella Lab.
Artificial Intelligence for Business - Version 2Nicola Mattina
This presentation is part of a workshop that will help you understand artificial intelligence tools and how they can be employed across your organization.
Lectures and activities are customized considering the background of the participants to highlight the use of artificial intelligence in a specific industry and in three different areas: product development, customer care, business operations.
Workshop structure
120’ lectures
2 activities to apply the concepts
1 practical toolkit
I used these slides for a seminar at BLAST Conference in Rome (May 2017). Most of the information provided are taken from Fundraising Field Guide by Carlos Espinal, plus the experience that we have done with Stamplay so far.
These deck contains an overview of what is commercially available in terms of Artificial Intelligence for business applications. Be aware: it was created on April 2017 and this is a very fast moving industry....
Case History - Telecom Italia Working Capital 2011Nicola Mattina
Sintesi delle attività gestite e dei risultati ottenuti dal team di Elastic che coordinato la comunicazione, il community management e l'organizzazione degli eventi.
I used this deck for a keynote at Venistar Fashionable World 2015 event. The aim was to give an overview of the impact of Internet on our culture and on which are the trends to watch in the coming years.
Value Proposition Design. Create products that drive people crazyNicola Mattina
A used this deck for a keynote at Microsoft Community Days. It is an overview of the method designed by Alexander Osterwalder to design and develop new products.
Open innovation and the 5 Pillars of a Startup CommunityNicola Mattina
In a world, where every company has to become (more or less) a software company, it is necessary to promote the transition from closed innovation (R&D centers) and open innovation models (crowdsourcing portals) to innovation ecosystems (like Cintrifuse in Cincinnati).
In innovation ecosystems, startups communities take on a strategic role. How do they work? And more important: is it possibile to design and deploy them? To find an answer, we first need to recognize that innovation ecosystems have 5 pillars:
1.
Financial Capital. Of course you need money, but this is not enough. Every time governments have put money on the table to encourage entrepreneurship, they have wasted it and have obtained nothing except corruption and no return on investment for the community. Before adding financial resources, it is necessary to grow intellectual and relational capitals.
2.
Intellectual Capital is the all the knowledge you need to create new products and services. That means higher education, software education and the know-how necessary to transform an invention or an idea in a something the a customer wants to buy (lean methodologies).
3.
Relational Capital is needed to have ideas and competences circulate in the community. Innovation is an incremental process: you need occasions to share ideas, share knowledge and build trust. Techniques to grow the relational capital are very well described in Brad Feld's book, Startup Communities.
4.
Innovation Ideology. You cannot innovate, if you do not think that what you do has a positive impact on the future. The Silicon Valley has produced an ideology around three main ideas: the exponential growth, the presumption that the future is predictable and the belief that technology creates a better world. It is not very different from XIX centuries ideologies: there is a status quo to disrupt and a bright future that is waiting for us.
5.
Finally cultural heritage. This is a very neglected aspect: it's a matter of fact that a startup community is not born in a vacuum, but in a specific geographic area and in a specific historical moment. And this determines its chances of success. One of the most interesting analysis on the impact of cultural heritage on the formation of a startup community is contained in the book Startup Nation. Reading the book, many focus their attention on the Israelian Fund of funds, forgetting that most of the book describes the role of the military service, social cohesion and the insolence (chutzpah) of the Jewish people as key factors in starting a community of people dedicated to technological innovation. And of course this is true also for Silicon Valley, as America describes itself as the land of freedom and opportunity, a place where you can have success if you work enough to achieve it.
App, trasformazione digitale e ingegnerizzazione dell'innovazioneNicola Mattina
Ho usato queste slide per una presentazione ad un workshop organizzato dalla Fondazione Rosselli presso Talent Garden di Milano il 15 dicembre 2014.
1.
In un mondo in cui ogni azienda deve diventare (chi più chi meno) una software company, è necessario promuovere la transizione da modelli di closed innovation (i centri ricerca e sviluppo delle aziende) e open innovation (i portali di crowdsourcing delle invenzioni) agli ecosistemi dell'innovazione.
2.
Negli ecosistemi dell'innovazione, le startup community assumono un ruolo strategico. In questo contesto, citare la Silicon Valley è fin troppo banale; mi sembra più significativo il caso di Cincinnati, dove P&G, Kroger e altre aziende tradizionali stanno investendo per far nascere e alimentare una startup community legata ai prodotti della grande distribuzione.
3.
Quali sono allora i pilastri di una startup community? A mio avviso sono cinque:
1. Capitale finanziario
2. Capitale relazionala
3. Capitale intellettuale
4. Ideologia dell'innovazione
5. Retaggio culturale
I primi tre sono abbastanza ovvi e sono trattati in modo più o meno sistematico nella letteratura sulle startup community anche se, dal mio punto di vista, ci si concentra sempre troppo sulla parte finanziaria dimenticando tutto il resto. Gli ultimi due, invece, sono presenti solo in modo accidentale nella discussione sugli ecosistemi dell'innovazione. Per esempio, di tanto in tanto, si accenna all'effetto negativo indotto dalla stigmatizzazione del fallimento in Italia, ma - almeno per quello che ne so io - non ho trovato una riflessione organica sull'argomento.
Dell'ideologia dell'innovazione ha parlato Luca De Biase in un libro uscito qualche anno fa. Credo sia importante usare il termine ideologia al posto del più generico cultura, perché l'ideologia, proponendo una visione del mondo e una direzione del futuro, contiene anche una prescrizione su cosa occorre fare. Quella maturata attorno allo sviluppo dei computer e di internet non è molto dissimile da altre ideologie come il marxismo, incentrate su una forte retorica della distruzione dell'esistente e dell'aspirazione a costruire un mondo migliore.
Infine, una startup community si innesta in un contesto. Secondo me una delle analisi più interessanti sull'impatto del retaggio culturale sulla formazione di una startup community è contenuta nel libro Startup Nation. Molti si sono soffermati sul fondo dei fondi, dimenticando che la maggior parte del libro descrive il ruolo del servizio militare, della coesione sociale e della insolenza (chutzpah) del popolo ebraico come fattori determinanti nell'avviare una fiorente comunità di persone dedicate all'innovazione tecnologica. E lo stesso si potrebbe dire per la Silicon Valley, la frontiera estrema del grande West che si trova nella terra della libertà e delle opportunità.