CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
La nuova disciplina sull’utilizzo delle terre e rocce da scavoeAmbiente
La nuova disciplina sull’utilizzo delle terre e rocce da scavod.m. 10 agosto 2012, n. 161 - Intervento di Luigi Masia, Direzione Tutela Ambiente della Regione Veneto. Corso di Formazione a cura di eAmbiente Srl - 11 Dicembre 2012 Parco VEGA - Venezia
Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da s...eAmbiente
Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo - Intervento di Massimo Ingrosso, Regione Del Veneto. Corso di formazione a cura di eAmbiente Srl - 11 Dicembre 2012 Parco VEGA - Venezia
Mozione n. 151
presentata in data 13 luglio 2016
a iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi, Giorgini
“Modifiche al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti”
Mozione presentata dai Consigilieri Regionali Marchigiani del Movimento 5 Stelle per impegnare il Presidente e la Giunta regionale:
1) a ribadire in ogni contesto, anche nazionale, specificamente in relazione al DPCM che prevede
la realizzazione di un inceneritore nelle Marche, la netta contrarietà della Regione
all'insediamento di qualsiasi impianto di incenerimento/termovalorizzazione dei rifiuti e loro
assimilati (es. CSS);
2) ad accelerare, con il supporto delle commissioni permanenti seconda e terza, la revisione del
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti;
3) a presentare al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, la richiesta di
aggiornamento del fabbisogno residuo regionale di incenerimento dei rifiuti urbani, di cui al
comma 3 dell’art. 6, entro il prossimo termine utile del 30 giugno 2017;
4) ad indurre tempestivamente i Comuni, le ATA, ed i soggetti gestori del servizio di raccoltatrattamento-smaltimento
dei rifiuti alla realizzazione d’urgenza di tutti i provvedimenti utili ad
azzerare il fabbisogno residuo regionale di incenerimento dei rifiuti urbani, anche mediante
l’attuazione di politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, e la
realizzazione di impianti caratterizzati da una efficienza, in valori percentuali, di riciclaggio e
recupero di materia, delle diverse frazioni merceologiche superiori rispetto ai valori indicati
nell’allegato II del DPCM citato in narrativa.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di CLAUDIO TAMBURINI dal titolo: “Azioni legali: tempi e prospettive del ricorso al TAR”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
La nuova disciplina sull’utilizzo delle terre e rocce da scavoeAmbiente
La nuova disciplina sull’utilizzo delle terre e rocce da scavod.m. 10 agosto 2012, n. 161 - Intervento di Luigi Masia, Direzione Tutela Ambiente della Regione Veneto. Corso di Formazione a cura di eAmbiente Srl - 11 Dicembre 2012 Parco VEGA - Venezia
Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da s...eAmbiente
Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo - Intervento di Massimo Ingrosso, Regione Del Veneto. Corso di formazione a cura di eAmbiente Srl - 11 Dicembre 2012 Parco VEGA - Venezia
Mozione n. 151
presentata in data 13 luglio 2016
a iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi, Giorgini
“Modifiche al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti”
Mozione presentata dai Consigilieri Regionali Marchigiani del Movimento 5 Stelle per impegnare il Presidente e la Giunta regionale:
1) a ribadire in ogni contesto, anche nazionale, specificamente in relazione al DPCM che prevede
la realizzazione di un inceneritore nelle Marche, la netta contrarietà della Regione
all'insediamento di qualsiasi impianto di incenerimento/termovalorizzazione dei rifiuti e loro
assimilati (es. CSS);
2) ad accelerare, con il supporto delle commissioni permanenti seconda e terza, la revisione del
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti;
3) a presentare al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, la richiesta di
aggiornamento del fabbisogno residuo regionale di incenerimento dei rifiuti urbani, di cui al
comma 3 dell’art. 6, entro il prossimo termine utile del 30 giugno 2017;
4) ad indurre tempestivamente i Comuni, le ATA, ed i soggetti gestori del servizio di raccoltatrattamento-smaltimento
dei rifiuti alla realizzazione d’urgenza di tutti i provvedimenti utili ad
azzerare il fabbisogno residuo regionale di incenerimento dei rifiuti urbani, anche mediante
l’attuazione di politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, e la
realizzazione di impianti caratterizzati da una efficienza, in valori percentuali, di riciclaggio e
recupero di materia, delle diverse frazioni merceologiche superiori rispetto ai valori indicati
nell’allegato II del DPCM citato in narrativa.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di CLAUDIO TAMBURINI dal titolo: “Azioni legali: tempi e prospettive del ricorso al TAR”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
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ANZA’,TOLOMEO,BARBARO,PARMALIANA,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPA,LO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
La gestione dei sedimenti secondo le caratteristiche chimico-fisico e tossico...eAmbiente
Workshop: "LA COMPETITIVITÀ DEI PORTI: LA GESTIONE DEI SEDIMENTI" - 8 Marzo 2012, Venezia Terminal Passegeri.
Intervento di Loredana Musmeci
Istituto Superiore di Sanità
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1. Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto e processi decisionali a rilevanza ambientale
FONDAZIONE TOSCANA SOSTENIBILE – ONLUS Via San Bartolomeo 17 San Miniato (PISA) http://www.ftsnet.it/
Telefono Mobile: 347 0935524 - e-mail: marco.grondacci@libero.it - sito : http://www.amministrativo.it/Ambiente/
LA NUOVA DISCIPLINA DEI DRAGAGGI BONIFICA NEI SITI DI
INTERESSE NAZIONALE
Testo del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 (in Supplemento ordinario n. 18/L
alla Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 19 del 24 gennaio 2012), coordinato
con la legge di conversione 24 marzo 2012, n. 27 (in questo stesso Supplemento
ordinario alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo
sviluppo delle infrastrutture e la competitività.». (12A03524) (GU n. 71 del 24-3-
2012 - Suppl. Ordinario n.53)
NUOVA DISCIPLINA DEL DRAGAGGIO NEI SITI DI BONIFICA DI INTERESSE
NAZIONALE
TESTO DEL DECRETO LEGGE CONVERTITO
http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2012/20120079/12A03890.htm
LA NUOVA DISCIPLINA DEL DRAGAGGIO NEI SITI DI BONIFICA DI INTERESSE
NAZIONALE
L’articolo 48 della presente legge di conversione abroga la precedente disciplina vedi qui
http://www.amministrativo.it/ambiente/osservatorio.php?num=573&categoria=Rifiuti
introducendo un articolo 5bis alla legge quadro sui porti (legge 84/1994).
Resta in vigore il decreto tecnico 7/11/2008 che disciplina metodologie e i criteri di analisi del
materiale dragato al fine della sua gestione. Il Decreto 7/11/2008 è attuativo delle normativa
abrogata dalla presente legge ma viene richiamato e quindi mantenuto in vigore dall’articolo 48 (si
veda in particolare il comma 5 del nuovo articolo 5bis della legge 84/1994) della presente legge di
seguito descritto. Per un commento a questo decreto vedi qui
http://www.amministrativo.it/ambiente/osservatorio.php?num=1136&categoria=Rifiuti
SITI DI BONIFICA DI INTERESSE NAZIONALE
La loro costituzione e le modalità di approvazione dei progetti di bonifica dei siti di interesse
nazionale sono disciplinati in generale dall’articolo 252 del DLgs 152/2006 (TU ambiente). I siti
sono costituti con decreto Ministero Ambiente di intesa con le Regioni interessate. La procedura di
bonifica di questi siti è di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio,
sentito il Ministero delle attività produttive (ora Sviluppo Economico).
Per il testo integrale dell’articolo 252 del DLgs 152/2006 vedi qui
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/VARIE/2006/dlgs_2006_n.152.htm
CONTESTUALITÀ DRAGAGGIO E BONIFICA
Nei siti oggetto di interventi di bonifica di interesse nazionale, le operazioni di dragaggio possono
essere svolte anche contestualmente alla predisposizione del progetto relativo alle attività di
bonifica.
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2. Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto e processi decisionali a rilevanza ambientale
FONDAZIONE TOSCANA SOSTENIBILE – ONLUS Via San Bartolomeo 17 San Miniato (PISA) http://www.ftsnet.it/
Telefono Mobile: 347 0935524 - e-mail: marco.grondacci@libero.it - sito : http://www.amministrativo.it/Ambiente/
PROCEDURA DI DRAGAGGIO – BONIFICA
Presentazione progetto di dragaggio bonifica
Al fine di evitare che tali operazioni possano pregiudicare la futura bonifica del sito, il progetto di
dragaggio, basato su tecniche idonee ad evitare dispersione del materiale, ivi compreso l'eventuale
progetto relativo alle casse di colmata, vasche di raccolta o strutture di contenimento di cui al
comma 3, é presentato dall'autorità portuale o, laddove non istituita, dall'ente competente ovvero
dal concessionario dell'area demaniale al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Approvazione aspetti tecnico economici del progetto di dragaggio
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, approva il progetto entro trenta
giorni sotto il profilo tecnico-economico e trasmette il relativo provvedimento al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'approvazione definitiva.
Approvazione definitiva progetto dragaggio bonifica
Il decreto di approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare deve
intervenire, previo parere della Commissione VIA presso il Ministero dell’Ambiente (la
commissione che fornisce il parere tecnico preventivo in materia di Valutazione di Impatto
Ambientale), sull'assoggettabilità o meno del progetto alla valutazione di impatto ambientale, entro
trenta giorni dalla suddetta trasmissione.
Efficacia decreto di autorizzazione del progetto di dragaggio bonifica
Il decreto di autorizzazione produce i seguenti effetti:
1. l'autorizzazione del progetto e dei relativi interventi sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni,
le concessioni, i concerti, le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione
vigente, ivi compresi, tra l'altro, quelli relativi alla realizzazione e all'esercizio degli impianti e delle
attrezzature necessarie alla loro attuazione. L'autorizzazione costituisce, altresì, variante urbanistica
e comporta dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori (comma 6 articolo
252 del DLgs 152/2006)
2. Se il progetto prevede la realizzazione di opere sottoposte a procedura di valutazione di impatto
ambientale, l'approvazione del progetto di bonifica comprende anche tale valutazione (comma 7
articolo 252 del DLgs 152/2006)
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CONDIZIONI DI UTILIZZO DEI MATERIALI DI DRAGAGGIO
I materiali derivanti dalle attività di dragaggio di aree portuali e marino-costiere poste in siti di
bonifica di interesse nazionale, ovvero ogni loro singola frazione granulometrica ottenuta
a seguito di separazione con metodi fisici:
a) qualora presentino, all'origine ovvero a seguito di trattamenti aventi esclusivamente lo scopo
della rimozione degli inquinanti, ad esclusione dei processi finalizzati alla immobilizzazione degli
inquinanti stessi, caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche analoghe al fondo naturale con
riferimento al sito di prelievo e idonee con riferimento al sito di destinazione, e non presentino
positività ai test eco-tossicologici, su autorizzazione dell'autorità competente per la bonifica,
possono essere immessi o refluiti nei corpi idrici dai quali provengono, ovvero possono essere
utilizzati per il ripascimento degli arenili, per formare terreni costieri ovvero per migliorare lo
stato dei fondali attraverso attività di capping, nel rispetto delle modalità previste da un nuovo
decreto, nel frattempo restano in vigore l’articolo 252 del DLgs 152/2006 e il DM già citato
7/11/2008. Restano salve le competenze della regione territorialmente interessata ( ci si riferisce sia
quelle di VIA che in materia di difesa della costa, ripascimento degli arenili, protezione e
osservazione dell'ambiente marino e costiero, demanio marittimo e porti;
b) qualora presentino, all'origine o a seguito di trattamenti aventi esclusivamente lo scopo della
desalinizzazione ovvero della rimozione degli inquinanti, ad esclusione quindi dei processi
finalizzati alla immobilizzazione degli inquinanti stessi, livelli di contaminazione non superiori a
quelli stabiliti nelle colonne A e B della Tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo
3 aprile 2006, n.152, in funzione della destinazione d'uso e qualora risultino conformi al test di
cessione da compiere con il metodo e in base ai parametri di cui al Decreto Ministero Ambiente
5/2/1998 (per un commento alla versione aggiornata di questo Decreto vedi qui
http://www.amministrativo.it/ambiente/osservatorio.php?num=387&categoria=Rifiuti
, possono essere destinati a impiego a terra secondo le modalità previste dal decreto che dovrà
essere emanato successivamente nel frattempo restano in vigore l’articolo 252 del DLgs 152/2006 e
il DM già citato 7/11/2008.
c) Nel caso siano destinati a impiego in aree con falda naturalmente salinizzata, i materiali da
collocare possono avere un livello di concentrazione di solfati e di cloruri nell'eluato superiore a
quello fissato dalla tabella di cui all'allegato 3 del citato Decreto del Ministro dell'ambiente
5/2/1998 a condizione che, su conforme parere dell'ARPA territorialmente competente, sia
prevenuta qualsiasi modificazione delle caratteristiche. Tale destinazione deve essere indicata nei
progetti di dragaggio/bonifica. Il provvedimento di approvazione del progetto di dragaggio
costituisce altresì autorizzazione all'impiego dei materiali fissandone l'opera pubblica, il luogo, le
condizioni, i quantitativi e le percentuali di sostituzione dei corrispondenti materiali naturali;
d) qualora risultino non pericolosi all'origine o a seguito di trattamenti finalizzati esclusivamente
alla rimozione degli inquinanti, ad esclusione quindi dei processi finalizzati alla immobilizzazione
degli inquinanti stessi quali solidificazione e stabilizzazione, possono essere destinati a refluimento
all'interno di casse di colmata, di vasche di raccolta, o comunque in strutture di contenimento che
presentino un sistema di impermeabilizzazione naturale o artificiale o completato artificialmente al
perimetro e sul fondo in grado di assicurare requisiti di permeabilità equivalenti a quelli di uno
strato di materiale naturale dello spessore di 1 metro con K minore o uguale a 1,0 x 10 - 9 m/s, con
le modalità previste dal decreto di cui al comma 6;
e) qualora risultino caratterizzati da concentrazioni degli inquinanti al di sotto dei valori di
intervento definiti ed approvati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
per ciascun sito di interesse nazionale, l'area interessata viene restituita agli usi legittimi, previo
parere favorevole della conferenza di servizi di cui all'articolo 242, comma 13, del decreto
legislativo 5 aprile 2006, n. 152. Si tratta della Conferenza convocata dalla Regione e costituita
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dalle amministrazioni ordinariamente competenti a rilasciare i permessi, autorizzazioni e
concessioni per la realizzazione degli interventi compresi nel piano e nel progetto.
REGIME PROGETTI DI DRAGAGGIO BONIFICA CONCLUSI AL MOMENTO DELLA
ENTRATA IN VIGORE DELLA PRESENTE LEGGE
Nel caso di opere il cui progetto abbia concluso l'iter approvativo alla data di entrata in vigore della
presente disposizione, tali requisiti sono certificati dalle amministrazioni titolari delle opere
medesime.
STATO MATERIALI DRAGATI ALLA FINE DEL REFLUIMENTO E CONDIZIONI PER
LA NECESSARIA BONIFICA DELL’AREA DERIVANTE DALLA COLMATA
Nel caso in cui, al termine delle attività di refluimento, i materiali di cui sopra presentino livelli di
inquinamento superiori ai valori limite di cui alla Tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto
legislativo n.152 del 2006 deve essere attivata la procedura di bonifica dell'area derivante
dall'attività di colmata in relazione alla destinazione d'uso. E' fatta salva l'applicazione delle norme
vigenti in materia di autorizzazione paesaggistica. Nel caso di permanenza in sito di concentrazioni
residue degli inquinanti eccedenti i predetti valori limite, devono essere adottate misure di sicurezza
che garantiscano comunque la tutela della salute e dell'ambiente. L'accettabilità delle concentrazioni
residue degli inquinanti eccedenti i valori limite deve essere accertata attraverso una metodologia di
analisi di rischio con procedura diretta e riconosciuta a livello internazionale che assicuri, per la
parte di interesse, il soddisfacimento dei “Criteri metodologici per l'applicazione nell'analisi di
rischio sanitaria ai siti contaminati” elaborati dall'ISPRA, dall'Istituto superiore di sanità e dalle
Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente. I principali criteri di riferimento per la
conduzione dell'analisi di rischio sono riportati nell'allegato B del Decreto 7/11/2008 già citato. Per
la verifica della presenza di valori di concentrazione superiori ai limiti fissati dalla vigente
normativa e per la valutazione dell'accettabilità delle concentrazioni residue degli inquinanti si tiene
conto del contenuto dell'autorizzazione del progetto di dragaggio/bonifica descritta nella prima
parte del presente commento. Tale procedura può essere attuata con l'impiego di tecnologie che
possano consentire, contestualmente alla loro applicazione, l'utilizzo delle aree medesime.
GESTIONE MATERIALI DI DRAGAGGIO REFLUITI IN PORTI DIVERSI DA QUELLI
DI PROVENIENZA
I materiali di cui al precedente paragrafo del presente commento che presentino livelli di
inquinamento superiori ai valori limite di cui alla Tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto
legislativo n.152 del 2006 destinati ad essere refluiti all'interno di strutture di contenimento
nell'ambito di porti nazionali diversi da quello di provenienza devono essere accompagnati da un
documento contenente le indicazioni del formulario di identificazione che è il documento che
normalmente deve accompagnare il trasporto dei rifiuti e deve contenere: nome ed indirizzo del
produttore dei rifiuti e del detentore; origine, tipologia e quantità del rifiuto; impianto di
destinazione; data e percorso dell'istradamento; nome ed indirizzo del destinatario.
Le caratteristiche di idoneità delle navi e dei galleggianti all'uopo impiegati sono quelle previste
dalle norme nazionali e internazionali in materia di trasporto marittimo e garantiscono l'idoneità
dell'impresa. Le Autorità marittime (autorità portuali o capitanerie) competenti per provenienza e
destinazione dei materiali concordano un sistema di controllo idoneo a garantire una costante
vigilanza durante il trasporto dei materiali, nell'ambito delle attività di competenza senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
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5. Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto e processi decisionali a rilevanza ambientale
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STRUTTURE TEMPORANEE DI DEPOSITO MATERIALE DI DRAGAGGIO
In caso di realizzazione, nell'ambito dell'intervento di dragaggio, di strutture adibite a deposito
temporaneo di materiali derivanti dalle attività di dragaggio nonché dalle operazioni di bonifica,
prima della loro messa a dimora definitiva, il termine massimo di deposito é fissato in trenta mesi
senza limitazione di quantitativi, assicurando il non trasferimento degli inquinanti agli ambienti
circostanti. Sono fatte salve le disposizioni adottate per la salvaguardia della laguna di Venezia. Si
applicano le previsioni della vigente normativa ambientale nell'eventualità di una diversa
destinazione e gestione a terra dei materiali derivanti dall'attività di dragaggio.
MATERIALI DRAGAGGIO DI PORTI NON COMPRESI IN SITI DI BONIFICA
NAZIONALE
I materiali provenienti dal dragaggio dei fondali dei porti non compresi in siti di interesse nazionale,
possono essere immersi in mare con autorizzazione della Regione (articolo 21 legge 179/2002, per
il testo vedi alla fine del presente paragrafo) nel rispetto di quanto previsto dal comma 2 articolo
109 DLgs 152/2006, secondo il quale l’autorizzazione “è rilasciata dall'autorità competente solo
quando è dimostrata, nell'ambito della relativa istruttoria, l'impossibilità tecnica o economica del
loro utilizzo ai fini di ripascimento o di recupero oppure del loro smaltimento alternativo”.
I suddetti materiali possono essere diversamente utilizzati a fini di ripascimento, anche con
sversamento nel tratto di spiaggia sommersa attiva, o per la realizzazione di casse di colmata o altre
strutture di contenimento nei porti in attuazione del Piano regolatore portuale ovvero lungo il
litorale per la ricostruzione della fascia costiera, con autorizzazione della regione territorialmente
competente ai sensi dell'articolo 21 della legge 31 luglio 2002, n. 179. Secondo questo articolo 21
Legge 179/2002: “1. Per gli interventi di ripascimento della fascia costiera, nonché di immersione
di materiali di escavo di fondali marini, o salmastri o di terreni litoranei emersi all'interno di casse
di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero,
l'autorità competente per l'istruttoria e il rilascio dell'autorizzazione è la regione…..In caso di
impiego di materiali provenienti da fondali marini, la regione, all'avvio dell'istruttoria per il
rilascio della predetta autorizzazione, acquisisce il parere della commissione consultiva della
pesca istituita presso la capitaneria di porto interessata e ne informa il Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio.”
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