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1
“Norma UNI 10200 –
criteri per una corretta
ripartizione”
Ing. Matteo Casadei
Direttore Tecnico di Casadei&Pellizzaro Srl
Forlì, 13/11/2015
2
Il D.Lgs. del 4 luglio 2014, n. 102: DA DOVE NASCE?
“Attuazione della direttiva 2012/27/UE
sull'efficienza energetica”
La Direttiva 27 impone un
risparmio energetico pari al 20%
dei consumi di energia primaria
rispetto alle proiezioni del 2020.
OCCORRE RANGIUNGERE TALI TRAQUARDI E
SOPRATTUTTO SUL RESIDENZIALE
C’E’ ANCORA TANTO DA FARE
DIFFICILMENTE VI SARANNO
PROROGHE
3
Il D.Lgs. del 4 luglio 2014, n. 102: DA DOVE NASCE?
La Commissione Europea ha recentemente aperto due
procedure di infrazione a carico dell'Italia per i ritardi
accusati nel recepire le Direttive 72 e 73 CE del 2009 e
2012/27 e le contraddizioni rilevate nella normativa
italiana inerente l'efficientamento energetico degli edifici.
Il Decreto Legislativo 102/14 che estende a tutte le regioni
italiane l'obbligo di contabilizzazione del calore e
termoregolazione, è infatti stato approvato in via definitiva
solo a luglio 2014. Oltre alle tempistiche, sono stati posti
sotto la lente di ingrandimento anche lo stato energetico
attuale degli immobili oggetto degli interventi richiesti per
legge, il livello di informazione dei cittadini sui consumi e
sulle reali possibilità di risparmio, gli eventuali ostacoli
insiti nella normativa e svariate altre questioni, per un
totale di 35 punti critici.
4
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
f) condominio: edificio con almeno due unità immobiliari, di proprietà in via esclusiva
di soggetti che sono anche comproprietari delle parti comuni;
p) edificio polifunzionale: edificio destinato a scopi diversi e occupato da almeno due
soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell’energia acquistata;
….
nn) sistema di contabilizzazione: sistema tecnico che consente la misurazione
dell’energia termica o frigorifera fornita alle singole unità immobiliari (utenze)
servite da un impianto termico centralizzato o da teleriscaldamento o tele
raffreddamento, ai fini della proporzionale suddivisione delle relative spese;
…
qq) sistema di termoregolazione: sistema tecnico che consente all’utente di regolare
la temperatura desiderata, entro i limiti previsti dalla normativa vigente, per ogni
unità immobiliare, zona o ambiente;
Art. 2 – Definizioni
5
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
Per favorire il contenimento dei consumi energetici attraverso la
contabilizzazione dei consumi individuali e la suddivisione delle spese in base
ai consumi effettivi di ciascun centro di consumo individuale:
a) qualora il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda
per un edificio siano effettuati da una rete di teleriscaldamento o da un
sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, e'
obbligatoria entro il 31 dicembre 2016 l'installazione da parte delle
imprese di fornitura del servizio di un contatore di fornitura di calore in
corrispondenza dello scambiatore di calore collegato alla rete o del punto
di fornitura; (PRECONTATORE)
ART. 9 comma 5
Misurazione e fatturazione dei consumi energetici
6
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
b) nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento
o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema
di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria
l'installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del
servizio di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di
raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unita' immobiliare, nella misura in
cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto
ai risparmi energetici potenziali. L'efficienza in termini di costi puo' essere valutata
con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. Eventuali casi
di impossibilita' tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione
devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico
abilitato;
ART. 9 comma 5
Misurazione e fatturazione dei consumi energetici
7
c) nei casi in cui l'uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non
sia efficiente in termini di costi, per la misura del riscaldamento si ricorre
all'installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore
individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun
radiatore posto all'interno delle unita' immobiliari dei condomini o degli edifici
polifunzionali, secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti, con
esclusione di quelli situati negli spazi comuni degli edifici, salvo che l'installazione
di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con riferimento alla
metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. In tali casi sono presi in
considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione
del consumo di calore. Il cliente finale puo' affidare la gestione del servizio di
termoregolazione e contabilizzazione del calore ad altro operatore diverso
dall'impresa di fornitura, secondo modalita' stabilite dall'Autorita' per l'energia
elettrica, il gas e il sistema idrico, ferma restando la necessita' di garantire la
continuita' nella misurazione del dato;
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
8
d) quando i condomini sono alimentati dal teleriscaldamento o
teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o
raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al
consumo di calore per il riscaldamento degli appartamenti e delle aree
comuni, qualora le scale e i corridoi siano dotati di radiatori, e all'uso di
acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo
centralizzato, l'importo complessivo deve essere suddiviso in relazione
agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali
per la manutenzione dell'impianto, secondo quanto previsto dalla norma
tecnica UNI 10200 e successivi aggiornamenti. E' fatta salva la possibilita',
per la prima stagione termica successiva all'installazione dei dispositivi di
cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli
millesimi di proprieta'.
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
9
8. È soggetto ad una sanzione amministrativa
da 500 a 2500 euro il condominio
alimentato dal teleriscaldamento o dal
teleraffreddamento o da sistemi comuni di
riscaldamento o raffreddamento che non
ripartisce le spese in conformità alle
disposizioni di cui all’articolo 9 comma 5
lettera d).
Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica
del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
Art. 16 – Sanzioni
10
L’OBBLIGO DELL’ ADOZIONE DI SISTEMI
TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL
CALORE
 l’installazione di dispositivi (UN IMPIANTO) atti a termoregolare (valvole
termostatiche, cronotermostati) e misurare il calore (contatori, ripartitori e
altri sistemi);
 una PROGETTAZIONE del sistema (obbligatoria secondo la legge n.10/1991,
da parte di professionisti termotecnici abilitati), un’installazione e un
collaudo;
 un criterio di ripartizione normato secondo UNI 10200 che il condominio
deve adottare;
 una gestione affidabile, accurata e duratura nel tempo che miri anche a
una corretta e costante informazione (letture dispositivi, riparto e
reportistica sia per l’amministratore che per l’utente finale).
COSA COMPORTA?
11
In passato
 La contabilizzazione individuale è un fatto volontario
 I criteri di ripartizione condivisi ed accettati, non necessariamente
erano precisi e coerenti
...ma adesso
 La contabilizzazione individuale diventa un obbligo (disposizione
cogente) richiesta dal Dlgs 102/14
 Il Dlgs 102/14 richiama esplicitamente la norma UNI 10200
 Viene sanzionato anche chi effettua una ripartizione dei costi non
conforme alla UNI 10200
Dal passato al futuro...
12
IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO
LA NORMA UNI 10200
Esisteva già prima dell’avvento del D.Lgs.102/2014 ma l’adozione del
metodo restava volontaria e non obbligatoria
NORMA IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI
CLIMATIZZAZIONE INVERNALE ED ACQUA CALDA SANITARIA,
a seconda delle tipologie di impianti termici centralizzati
Definisce quello che è:
- CONSUMO VOLONTARIO: consumo riconducibile all’azione del
singolo utente sui sistemi di termoregolazione, al fine di garantire
determinate condizioni climatiche in relazione anche alle
caratteristiche dell’unità immobiliare
- CONSUMO INVOLONTARIO: consumo dovuto alle dispersioni
dell’impianto, non riconducibile all’azione dei singoli utenti
13
Quote misurate Quote energia misurate o
determinate in sede di progetto
dell’impianto di contabilizzazione
IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO
LA NORMA UNI 10200
MILLESIMI DI RISCALDAMENTO E
ACQUA CALDA SANITARIA
CONTATORI
ACS + RISC
14
I MILLESIMI…(da ricalcolare!)
RISCALDAMENTO
Pratica attuale: millesimi di proprietà/riscaldamento
Da ora:
– Impianto senza regolazione (compensazione climatica)
e potenza dei corpi scaldanti determinata:
millesimi di potenza installata dei corpi scaldanti
– Impianto con regolazione (zona o ambiente) oppure potenza dei corpi
scaldanti non determinabile:
millesimi di fabbisogno di energia utile, ossia calcolo del calore necessario
a tenere a 20 °C ciascuna unità immobiliare durante un inverno, tenendo
conto delle dispersioni e degli apporti gratuiti (sole e persone)
CALCOLATI SULLO STATO DELL’EDIFICIO ORIGINALE
ACQUA CALDA SANITARIA
Pratica attuale: non applicati, integralmente a consumo
Da ora:
millesimi di fabbisogni di energia utile per acqua calda
sanitaria ossia calcolo del calore necessario per produrre
una quantità standard annuale di acqua calda sanitaria
che dipende dalla superficie di ciascuna unità
immobiliare
CALCOLI DA
PROGETTO
TERMOTECNICO
NON SONO
PREVISTI
COEFFICIENTI
CORRETTIVI
15
Un concetto da assimilare…
Con le nuove disposizioni le unità immobiliari dotate di impianto termico impianto
centralizzato vengono trattate come se fossero dotate di impianto autonomo
NON SONO PREVISTI COEFFICIENTI CORRETTIVI O COMPENSATIVI
Emergono tutte le differenze fra appartamenti
(differenza di esposizione e isolamenti)
L’adozione di termoregolazione e contabilizzazione porta
un sensibile risparmio energetico per l’edificio e una
ridistribuzione della spesa tra le varie unità immobiliari
16
IL PRELIEVO INVOLONTARIO…
Fino ad oggi è stato in genere conteggiato considerando una quota percentuale
fissa, o meglio, PROPORZIONALE AL CONSUMO.
Ora la norma UNI 10200 mi dice che, qualora non misurabile da strumenti, è una
QUOTA FISSA espressa in kWh (ossia COSTANTE indipendentemente dal
consumo) CALCOLATA in fase di progetto termotecnico o MISURATA qualora sia
possibile tecnicamente.
come lo calcolo?
- Impianto con contacalorie per ogni unità immobiliare (a zone):
- Per differenza tra la somma dei divisionali ed il generale in centrale termica
- Impianto con ripartitori (a colonne):
- In modo analitico da calcolo termotecnico tubazioni
- In modo semplificato (utilizzando un coefficiente dipendente dalla tipologia
di impianto moltiplicato per il fabbisogno ideale di energia termica utile
dell’edificio)
E’ FACOLTA’ DEL PROFESSIONISTA FARE DELLE SCELTE MOTIVATE
E DELLE CONSIDERAZIONI SUL METODO DA ADOTTARE PER IL CASO SPECIFICO
17
IL PRELIEVO INVOLONTARIO…
Avere una quota fissa di prelievo involontario (dispersioni) cambia di molto la
nostra concezione di riparto della quota che dividerò a millesimi.
…che peso % ha la quota di prelievo involontario sui consumi totali?
18
CASI PRATICI…
IMPIANTI A DISTRIBUZIONE
VERTICALE – colonne montanti
Installo:
- un contacalorie
generale in centrale
per il riscaldamento
- i ripartitori su ogni
radiatore
CONSUMI INDIVIDUALI
TRAMITE RIPARTITORI
(VOLONTARIO)
DISPERSIONI FISSE DELLE
COLONNE DA CALCOLO
TERMOTECNICO (INVOLONTARIO) CONTACALORIE
GENERALE
19
CASI PRATICI…
IMPIANTI A DISTRIBUZIONE
ORIZZONTALE – a zone
CONSUMI INDIVIDUALI
TRAMITE CONTACALORIE
(VOLONTARIO)
CONTACALORIE
GENERALE
Installo:
- un contacalorie
generale in centrale
per il riscaldamento
- un contacalorie
divisionale per ogni
appartamento
DISPERSIONI CALCOLATE
COME DIFFERENZA TRA
GENERALE E SOMMA
INDIVIDUALI
(INVOLONTARIO)
20
E PER L’ACQUA CALDA?
SE PRODUZIONE CENTRALIZZATA…
CONTACALORIE
GENERALE ACS
DISPERSIONI RETE (INVOLONTARIO)
CONSUMI INDIVIDUALI
TRAMITE CONTALITRI
(VOLONTARIO)
Spesso i
consumi sono
importanti!!!
Installo:
- un contacalorie generale
in centrale per la
produzione di acqua calda
- contalitri divisionali
21
IMPIANTO ANNI ’60
A COLONNE MONTANTI
22
INVARIATO
IMPIANTO ANNI 2000
A ZONE
23
ALCUNE CONSIDERAZIONI TECNICHE…
 SE VI E’ PRODUZIONE COMBINATA DI CALORE PER IL RISCALDAMENTO E L’ACQUA
CALDA SANITARIA L’OTTIMO E’ INSTALLARE DUE CONTATORI DI ENERGIA IN
CENTRALE TERMICA
 SOLO L’INSTALLAZIONE E LA PROGETTAZIONE DA PARTE DI PERSONE
QUALIFICATE PUO’ GARANTIRE L’AFFIDABILITA’ DELLE MISURE E DEL METODO DI
RIPARTIZIONE
 Accorgimenti per radiatori in nicchia o coperti
 Corretta parametrizzazione dei radiatori
 SOSTITUIRE TERMOCONVETTORI CON RADIATORI per:
 Risparmio energetico
 Bilanciamento impianto
 Comfort di ogni unità immobiliare
 Analisi costi/benefici
24
PER CHI HA I BOILER TERMOELETTRICI IN CASA….
OPZIONE 1
Scollegare dall’impianto e esercirli in
modalità solo elettrica o sostituirli con
bollitore a pompa di calore più efficiente
CONTACALORIE
BOILER ACS
OPZIONE 2
Contabilizzare installando un contatore di
energia su ogni boiler
25
ESEMPIO CONDOMINIO 6 APPARTAMENTI - Forlì
Numero appartamenti 6
Numero di piani 3
Tipologia impianto Riscaldamento centralizzato (colonne montanti
con elementi terminali tipo radiatori)
+
Produzione Acqua Calda Sanitaria centralizzata
(bollitore con anello di ricircolo)
Contabilizzatori generali - Contatore di energia termica in centrale per
riscaldamento
- Contatore di energia termica in centrale per
produzione ACS
Tipologia
contabilizzazione impianto
Indiretta
Tipologia
contabilizzazione per
climatizzazione invernale
Ripartitori (uno per ogni radiatore)
Tipologia
contabilizzazione per
acqua calda sanitaria
Contatori volumetrici (un contalitri ACS per
ogni unità immobiliare)
26
SCHEMA
IMPIANTO
CONTATORE
GENERALE
RISCALDAMENTO Qcli
CONTATORE
GENERALE ACS Qacs
GAS
ENERGIA
ELETTRICA
RETE
DISTRIBUZIONE
Q inv,cli
RETE
RICIRCOLO ACS
Q inv,acs
RADIATORI CON
RIPARTITORI
Q ui,cli
CONTALITRI ACS
Q ui,acs
27
RIDEFINIZIONE NUOVI MILLESIMI
Interno
Fabbisogno di
Energia Termica
Utile per la
climatizzazione
invernale
(Qh,ui,cli) [kWh]
Millesimi di
Fabbisogno di
Energia Termica
Utile per la
climatizzazione
invernale
(mQh,ui,cli)
Fabbisogno di
Energia Termica
Utile per l'acqua
calda sanitaria
(Qh,ui,acs) [kWh]
Millesimi
Fabbisogno di
Energia Termica
Utile per l'acqua
calda sanitaria
(mQh,ui,acs)
1 7062 146,97 1526 133,18
2 8939 186,03 1907 166,43
3 6867 142,91 1965 171,50
4 6745 140,37 1965 171,50
5 7896 164,32 1965 171,50
6 10543 219,41 2130 185,90
Totale 48052 1000,00 11458 1000,00
Basati sui fabbisogni ideali di energia termica utile (UNI/TS 11300)
dell’edificio come realizzato in origine!
I nuovi millesimi restano fissi nel tempo anche a seguito di interventi
28
DEFINIZIONE CONSUMI INVOLONTARI
Qinv,cli = Qh,id,cli x Kinv = 48052 x 0,265 = 12733 kWh
CIRCUITO RISCALDAMENTO (con metodo semplificato per edifici esistenti)
dove:
Qh,id,cli è il fabbisogno ideale di
energia termica utile dell'edificio
per la climatizzazione invernale
nel periodo considerato [kWh],
calcolato secondo le norme
UNI/TS 11300 parte 1 e 2;
Kinv è la frazione del fabbisogno
ideale di energia termica utile
dell'edificio per la
climatizzazione invernale da
attribuire al consumo
involontario (tabulata da
prospetto 10 UNI10200 a
seconda della tipologia di
impianto)
29
DEFINIZIONE CONSUMI INVOLONTARI
Qinv,acs = Qacs - Qui,acs,t
Calcolato per differenza tra consumo di energia termica in kWh misurato dal
contatore generale in centrale termica e sommatoria del consumo volontario
delle singole unità immobiliari, calcolato come:
Qui,acs = (L2,cv - L1,cv) x Cp x mv x (Tacs - Tafs) CONSUMO VOLONTARIO
CIRCUITO ACQUA CALDA SANITARIA
dove:
- L2, cv è la lettura finale del contatore volumetrico di ACS
- L1, cv è la lettura iniziale del contatore volumetrico di ACS
- Cp è il calore specifico dell'acqua pari a 1,162 x 10 elevato alla -3
- mv è la massa volumetrica dell'acqua pari a 1000
- Tacs è la temperatura media dell'acs nel periodo considerato (55°C)
- Tafs è la temperatura media dell'afs nel periodo considerato (15°C)
30
LA RIPARTIZIONE DEI COSTI
1. Calcolo la spesa energetica in € per il gas metano utilizzato e per l’energia
elettrica di centrale termica nel periodo considerato
2. Calcolo i kWh totali consumati dal condominio come somma tra quelli
misurati da contacalorie per riscaldamento e contacalorie per produzione ACS
in centrale termica
Qtot = Qcli + Qacs
3. Calcolo il costo unitario dell’energia termica dividendo la spesa totale per i
kWh totali consumati -> trovo un €/kWh
4. Riscaldamento:
- attribuisco la spesa energetica per il consumo involontario e vado a
ripartirla in base ai millesimi di riscaldamento
- ripartisco la restante parte (consumo volontario delle singole unità
immobiliari) proporzionalmente in base alle letture dei ripartitori
5. Acqua calda sanitaria:
- in base a letture dei contalitri calcolo il consumo volontario di energia in
kWh per produzione acqua calda di ogni unità immobiliare e gli attribuisco il
relativo costo
- calcolo per differenza il consumo involontario e vado a ripartirlo in base ai
millesimi di acqua calda sanitaria
31
LA RIPARTIZIONE DEI COSTI
STAGIONE 2015/2016
Spesa per acquisto combustibile 6212,00 € pari a 6980 Smc consumati
Spesa per acquisto energia elettrica centrale
termica
356,00 € pari a 1270 kWh elettrici
consumati
Spesa totale (Se) 6568,00 €
Consumo di energia termica per
riscaldamento (Qcli)
39158 kWh (di cui Qinv,cli = 12733 kWh
per consumo involontario da calcolo)
Consumo di energia termica per produzione
di acqua calda sanitaria (Qacs)
21085 kWh
Consumo totale di energia termica per
riscaldamento e produzione ACS (Qtot)
60243 kWh
Costo unitario del kWh per la produzione di
energia termica (Ce)
0,109 €/kWh
32
LA RIPARTIZIONE DEI COSTI STAGIONE 2015/2016
Interno
Millesimi
riscaldamento
Consumi
involontario in
kWh per
riscaldamento
Spesa per
consumo
involontario
riscaldamento
Letture ripartitori in
quote percentuali
Spesa per consumo
volontario
Spesa totale per
climatizzazione
invernale
1 146,97 m/m 1871,4 204,03 € 21,20 % 610,76 € 814,79 €
2 186,03 m/m 2368,8 258,26 € 12,40 % 357,24 € 615,49 €
3 142,91 m/m 1819,8 198,39 € 7,65 % 220,39 € 418,79 €
4 140,37 m/m 1787,4 194,87 € 31,45 % 906,05 € 1100,92 €
5 164,32 m/m 2092,4 228,12 € 2,90 % 83,55 € 311,67 €
6 219,41 m/m 2793,9 304,60 € 24,40 % 702,95 € 1007,54 €
Totale 1000,00 m/m 12733,78 1388,27 € 100,00 % 2880,93 € 4269,20 €
Interno
mc consumati di
acqua calda
sanitaria
Consumi
volontario in kWh
per ACS
Spesa per
consumo
volontario ACS
Millesimi acqua
calda sanitaria
Consumi
involontario in
kWh per ACS
Spesa per
consumo
involontario ACS
Spesa totale per
produzione ACS
1 98 mc 4558,9 497,03 € 133,18 m/m 1104,42 120,41 € 617,44 €
2 49 mc 2279,4 248,51 € 166,43 m/m 1380,16 150,47 € 398,98 €
3 61 mc 2837,7 309,38 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 464,42 €
4 22 mc 1023,4 111,58 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 266,62 €
5 0 mc 0,0 0,00 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 155,04 €
6 45 mc 2093,4 228,23 € 185,90m/m 1541,55 168,06 € 396,29 €
Totale 275,00 mc 12793,00 1394,73 € 1000,00 m/m 8292,53 904,07 € 2298,80 €
33
La contabilizzazione
... non è solo un insieme di apparecchiature
 Che potenza ha ciascun corpo scaldante?
 Come si fa il conteggio della ripartizione dei costi?
 Come si applica la UNI 10200 nel caso specifico?
 Quanto valgono i nuovi millesimi?
 Quanto vale il consumo involontario?
 Come si calcola l’energia utile ogni anno?
Un progetto ben fatto deve rispondere
a TUTTE queste domande
34
IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO
LA NORMA UNI 10200
1. Dimensionamento e criteri di posa delle apparecchiature
2. Calcolo prelievi involontari  millesimi
3. Determinazione delle apparecchiature necessarie per la
contabilizzazione
4. Soluzione dei casi anomali (impianti misti, corpi scaldanti
di tipo diverso)
5. Criteri di ripartizione, dati e procedimento di calcolo
6. Calcolo esempio di ripartizione 1°anno
I REQUISITI MINIMI
DELLA RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO…
35
L’impianto di contabilizzazione
decide un esborso in denaro.
Il sistema e la sua gestione
devono essere “solidi” per prevenire e
reggere le inevitabili contestazioni!!!
36
 Individui le soluzioni corrette e gli adeguati strumenti
 Tenga informato i committenti
 Coordini tutte le fasi dell’operazione (progetto,
installazione, manutenzione e gestione del sistema)
 Dia una garanzia di prestazione
 Sia reperibile a lungo termine per risolvere eventuali
problemi
Occorre che qualcuno si assuma le
RESPONSABILITA’:
37
 Termoregolazione con valvole termostatiche
 Si entra in casa di tutti
 L’impianto potrebbe funzionare male e fare rumore
 Contabilizzazione
 Funziona bene... ed emergono tutte le differenze fra
appartamenti (differenza di esposizione e isolamenti)
 Se i conti non sono completamente in chiaro, i condòmini non li
capiscono e diventano sospettosi
 Si disseminano centinaia di dispositivi nel condominio
 Entrambi questi interventi possono generare malfunzionamenti
(termoregolazione) e/o contenzioso (contabilizzazione)
 Ogni contestazione passa per l’ufficio dell’amministratore
Si tratta di interventi utili ma vanno eseguiti correttamente ...
altrimenti sono guai e perdite di tempo a non finire
Che tipo di interventi sono da fare
38
E’ un regolatore di temperatura ambiente (1...5 ~ 14...28 °C).
Ogni numero corrisponde ad una temperatura ambiente desiderata
La valvola si apre e si chiude da sola
E’ come avere un termostato in ogni stanza
Il singolo utente regola la temperatura del singolo
ambiente desiderata agendo sulla posizione della
testa (tipicamente 2...4)
...salvo chiuderla quando si intende spegnere
l’impianto per periodi prolungati
TERMOREGOLAZIONE: La valvola termostatica
39
Effetto sulle portate
Con l’introduzione delle termostatiche…
L’impianto funziona in maniera completamente diversa
– Il vecchio impianto scalda tutti i radiatori in maniera uniforme
– Il nuovo impianto emette calore solo dove serve
– Il vecchio impianto richiede una sempre un fiume di acqua
– Il nuovo impianto richiede poca acqua solo quando serve
L’impianto deve essere riprogettato
– Progettare = pensare prima di fare
– Progettare = fare il lavoro con la testa prima di farlo con
le mani
L’utente deve essere informato ed istruito
40
L’introduzione delle valvole termostatiche provoca il crollo della portata
nell’impianto
150...200 l/h per radiatore  100...150 l/h per appartamento
Effetto sulle portate
Problemi di bilanciamento, rumore di passaggio
di acqua, fruscii, ecc
PRIMA DOPO
OCCORRE UN’ ADEGUATA TARATURA E
BILANCIAMENTO DELL’IMPIANTO!!!
41
Perché abbandonare gli impianti
centralizzati esistenti?
Costa molto meno installare un sistema di
termoregolazione e contabilizzazione che dover
rifare tutti gli impianti interni nelle unità Immobiliari
La contabilizzazione induce l’utente ad utilizzare
correttamente la termoregolazione ciò permette
recuperi energetici consistenti
42
1. Progetto Relazione UNI 10200
2. Verifica installato – installazione eventuali contatori divisionali o
generali aggiuntivi
3. Fare nuova ripartizione dalla prossima stagione
Cosa devo fare:
condominio già contabilizzato
43
1. Progetto Relazione UNI 10200
2. Installazione sistema di termoregolazione e contabilizzazione
(ripartitori + contatori generali risc + acs + en.elettrica)
3. 1° anno ripartizione a millesimi (facoltativa)
4. Dalla 2° stagione obbligo di ripartizione secondo UNI 10200
Cosa devo fare:
condominio non contabilizzato
44
 Il risparmio medio annuale sul combustibile
utilizzato dalla caldaia è compreso tipicamente tra il
10% e il 20% rispetto alla situazione anteriore
all'installazione
 Il singolo potrà incrementarlo variando le sue abitudini
 E’ stimato che la riduzione della temperature ambiente
impostata da 21°C a 20°C porta ad un risparmio di circa
il 7% annuo
non ultimo…IL RISPARMIO
45
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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  • 1. 1 “Norma UNI 10200 – criteri per una corretta ripartizione” Ing. Matteo Casadei Direttore Tecnico di Casadei&Pellizzaro Srl Forlì, 13/11/2015
  • 2. 2 Il D.Lgs. del 4 luglio 2014, n. 102: DA DOVE NASCE? “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica” La Direttiva 27 impone un risparmio energetico pari al 20% dei consumi di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2020. OCCORRE RANGIUNGERE TALI TRAQUARDI E SOPRATTUTTO SUL RESIDENZIALE C’E’ ANCORA TANTO DA FARE DIFFICILMENTE VI SARANNO PROROGHE
  • 3. 3 Il D.Lgs. del 4 luglio 2014, n. 102: DA DOVE NASCE? La Commissione Europea ha recentemente aperto due procedure di infrazione a carico dell'Italia per i ritardi accusati nel recepire le Direttive 72 e 73 CE del 2009 e 2012/27 e le contraddizioni rilevate nella normativa italiana inerente l'efficientamento energetico degli edifici. Il Decreto Legislativo 102/14 che estende a tutte le regioni italiane l'obbligo di contabilizzazione del calore e termoregolazione, è infatti stato approvato in via definitiva solo a luglio 2014. Oltre alle tempistiche, sono stati posti sotto la lente di ingrandimento anche lo stato energetico attuale degli immobili oggetto degli interventi richiesti per legge, il livello di informazione dei cittadini sui consumi e sulle reali possibilità di risparmio, gli eventuali ostacoli insiti nella normativa e svariate altre questioni, per un totale di 35 punti critici.
  • 4. 4 Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio f) condominio: edificio con almeno due unità immobiliari, di proprietà in via esclusiva di soggetti che sono anche comproprietari delle parti comuni; p) edificio polifunzionale: edificio destinato a scopi diversi e occupato da almeno due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell’energia acquistata; …. nn) sistema di contabilizzazione: sistema tecnico che consente la misurazione dell’energia termica o frigorifera fornita alle singole unità immobiliari (utenze) servite da un impianto termico centralizzato o da teleriscaldamento o tele raffreddamento, ai fini della proporzionale suddivisione delle relative spese; … qq) sistema di termoregolazione: sistema tecnico che consente all’utente di regolare la temperatura desiderata, entro i limiti previsti dalla normativa vigente, per ogni unità immobiliare, zona o ambiente; Art. 2 – Definizioni
  • 5. 5 Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio Per favorire il contenimento dei consumi energetici attraverso la contabilizzazione dei consumi individuali e la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi di ciascun centro di consumo individuale: a) qualora il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda per un edificio siano effettuati da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, e' obbligatoria entro il 31 dicembre 2016 l'installazione da parte delle imprese di fornitura del servizio di un contatore di fornitura di calore in corrispondenza dello scambiatore di calore collegato alla rete o del punto di fornitura; (PRECONTATORE) ART. 9 comma 5 Misurazione e fatturazione dei consumi energetici
  • 6. 6 Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio b) nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria l'installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del servizio di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unita' immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali. L'efficienza in termini di costi puo' essere valutata con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. Eventuali casi di impossibilita' tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato; ART. 9 comma 5 Misurazione e fatturazione dei consumi energetici
  • 7. 7 c) nei casi in cui l'uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per la misura del riscaldamento si ricorre all'installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all'interno delle unita' immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti, con esclusione di quelli situati negli spazi comuni degli edifici, salvo che l'installazione di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore. Il cliente finale puo' affidare la gestione del servizio di termoregolazione e contabilizzazione del calore ad altro operatore diverso dall'impresa di fornitura, secondo modalita' stabilite dall'Autorita' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, ferma restando la necessita' di garantire la continuita' nella misurazione del dato; Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
  • 8. 8 d) quando i condomini sono alimentati dal teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento degli appartamenti e delle aree comuni, qualora le scale e i corridoi siano dotati di radiatori, e all'uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l'importo complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell'impianto, secondo quanto previsto dalla norma tecnica UNI 10200 e successivi aggiornamenti. E' fatta salva la possibilita', per la prima stagione termica successiva all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprieta'. Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio
  • 9. 9 8. È soggetto ad una sanzione amministrativa da 500 a 2500 euro il condominio alimentato dal teleriscaldamento o dal teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento che non ripartisce le spese in conformità alle disposizioni di cui all’articolo 9 comma 5 lettera d). Le novità introdotte dal decreto efficienza energetica del 4 luglio 2014, n. 102 per il condominio Art. 16 – Sanzioni
  • 10. 10 L’OBBLIGO DELL’ ADOZIONE DI SISTEMI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE  l’installazione di dispositivi (UN IMPIANTO) atti a termoregolare (valvole termostatiche, cronotermostati) e misurare il calore (contatori, ripartitori e altri sistemi);  una PROGETTAZIONE del sistema (obbligatoria secondo la legge n.10/1991, da parte di professionisti termotecnici abilitati), un’installazione e un collaudo;  un criterio di ripartizione normato secondo UNI 10200 che il condominio deve adottare;  una gestione affidabile, accurata e duratura nel tempo che miri anche a una corretta e costante informazione (letture dispositivi, riparto e reportistica sia per l’amministratore che per l’utente finale). COSA COMPORTA?
  • 11. 11 In passato  La contabilizzazione individuale è un fatto volontario  I criteri di ripartizione condivisi ed accettati, non necessariamente erano precisi e coerenti ...ma adesso  La contabilizzazione individuale diventa un obbligo (disposizione cogente) richiesta dal Dlgs 102/14  Il Dlgs 102/14 richiama esplicitamente la norma UNI 10200  Viene sanzionato anche chi effettua una ripartizione dei costi non conforme alla UNI 10200 Dal passato al futuro...
  • 12. 12 IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO LA NORMA UNI 10200 Esisteva già prima dell’avvento del D.Lgs.102/2014 ma l’adozione del metodo restava volontaria e non obbligatoria NORMA IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE ED ACQUA CALDA SANITARIA, a seconda delle tipologie di impianti termici centralizzati Definisce quello che è: - CONSUMO VOLONTARIO: consumo riconducibile all’azione del singolo utente sui sistemi di termoregolazione, al fine di garantire determinate condizioni climatiche in relazione anche alle caratteristiche dell’unità immobiliare - CONSUMO INVOLONTARIO: consumo dovuto alle dispersioni dell’impianto, non riconducibile all’azione dei singoli utenti
  • 13. 13 Quote misurate Quote energia misurate o determinate in sede di progetto dell’impianto di contabilizzazione IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO LA NORMA UNI 10200 MILLESIMI DI RISCALDAMENTO E ACQUA CALDA SANITARIA CONTATORI ACS + RISC
  • 14. 14 I MILLESIMI…(da ricalcolare!) RISCALDAMENTO Pratica attuale: millesimi di proprietà/riscaldamento Da ora: – Impianto senza regolazione (compensazione climatica) e potenza dei corpi scaldanti determinata: millesimi di potenza installata dei corpi scaldanti – Impianto con regolazione (zona o ambiente) oppure potenza dei corpi scaldanti non determinabile: millesimi di fabbisogno di energia utile, ossia calcolo del calore necessario a tenere a 20 °C ciascuna unità immobiliare durante un inverno, tenendo conto delle dispersioni e degli apporti gratuiti (sole e persone) CALCOLATI SULLO STATO DELL’EDIFICIO ORIGINALE ACQUA CALDA SANITARIA Pratica attuale: non applicati, integralmente a consumo Da ora: millesimi di fabbisogni di energia utile per acqua calda sanitaria ossia calcolo del calore necessario per produrre una quantità standard annuale di acqua calda sanitaria che dipende dalla superficie di ciascuna unità immobiliare CALCOLI DA PROGETTO TERMOTECNICO NON SONO PREVISTI COEFFICIENTI CORRETTIVI
  • 15. 15 Un concetto da assimilare… Con le nuove disposizioni le unità immobiliari dotate di impianto termico impianto centralizzato vengono trattate come se fossero dotate di impianto autonomo NON SONO PREVISTI COEFFICIENTI CORRETTIVI O COMPENSATIVI Emergono tutte le differenze fra appartamenti (differenza di esposizione e isolamenti) L’adozione di termoregolazione e contabilizzazione porta un sensibile risparmio energetico per l’edificio e una ridistribuzione della spesa tra le varie unità immobiliari
  • 16. 16 IL PRELIEVO INVOLONTARIO… Fino ad oggi è stato in genere conteggiato considerando una quota percentuale fissa, o meglio, PROPORZIONALE AL CONSUMO. Ora la norma UNI 10200 mi dice che, qualora non misurabile da strumenti, è una QUOTA FISSA espressa in kWh (ossia COSTANTE indipendentemente dal consumo) CALCOLATA in fase di progetto termotecnico o MISURATA qualora sia possibile tecnicamente. come lo calcolo? - Impianto con contacalorie per ogni unità immobiliare (a zone): - Per differenza tra la somma dei divisionali ed il generale in centrale termica - Impianto con ripartitori (a colonne): - In modo analitico da calcolo termotecnico tubazioni - In modo semplificato (utilizzando un coefficiente dipendente dalla tipologia di impianto moltiplicato per il fabbisogno ideale di energia termica utile dell’edificio) E’ FACOLTA’ DEL PROFESSIONISTA FARE DELLE SCELTE MOTIVATE E DELLE CONSIDERAZIONI SUL METODO DA ADOTTARE PER IL CASO SPECIFICO
  • 17. 17 IL PRELIEVO INVOLONTARIO… Avere una quota fissa di prelievo involontario (dispersioni) cambia di molto la nostra concezione di riparto della quota che dividerò a millesimi. …che peso % ha la quota di prelievo involontario sui consumi totali?
  • 18. 18 CASI PRATICI… IMPIANTI A DISTRIBUZIONE VERTICALE – colonne montanti Installo: - un contacalorie generale in centrale per il riscaldamento - i ripartitori su ogni radiatore CONSUMI INDIVIDUALI TRAMITE RIPARTITORI (VOLONTARIO) DISPERSIONI FISSE DELLE COLONNE DA CALCOLO TERMOTECNICO (INVOLONTARIO) CONTACALORIE GENERALE
  • 19. 19 CASI PRATICI… IMPIANTI A DISTRIBUZIONE ORIZZONTALE – a zone CONSUMI INDIVIDUALI TRAMITE CONTACALORIE (VOLONTARIO) CONTACALORIE GENERALE Installo: - un contacalorie generale in centrale per il riscaldamento - un contacalorie divisionale per ogni appartamento DISPERSIONI CALCOLATE COME DIFFERENZA TRA GENERALE E SOMMA INDIVIDUALI (INVOLONTARIO)
  • 20. 20 E PER L’ACQUA CALDA? SE PRODUZIONE CENTRALIZZATA… CONTACALORIE GENERALE ACS DISPERSIONI RETE (INVOLONTARIO) CONSUMI INDIVIDUALI TRAMITE CONTALITRI (VOLONTARIO) Spesso i consumi sono importanti!!! Installo: - un contacalorie generale in centrale per la produzione di acqua calda - contalitri divisionali
  • 21. 21 IMPIANTO ANNI ’60 A COLONNE MONTANTI
  • 23. 23 ALCUNE CONSIDERAZIONI TECNICHE…  SE VI E’ PRODUZIONE COMBINATA DI CALORE PER IL RISCALDAMENTO E L’ACQUA CALDA SANITARIA L’OTTIMO E’ INSTALLARE DUE CONTATORI DI ENERGIA IN CENTRALE TERMICA  SOLO L’INSTALLAZIONE E LA PROGETTAZIONE DA PARTE DI PERSONE QUALIFICATE PUO’ GARANTIRE L’AFFIDABILITA’ DELLE MISURE E DEL METODO DI RIPARTIZIONE  Accorgimenti per radiatori in nicchia o coperti  Corretta parametrizzazione dei radiatori  SOSTITUIRE TERMOCONVETTORI CON RADIATORI per:  Risparmio energetico  Bilanciamento impianto  Comfort di ogni unità immobiliare  Analisi costi/benefici
  • 24. 24 PER CHI HA I BOILER TERMOELETTRICI IN CASA…. OPZIONE 1 Scollegare dall’impianto e esercirli in modalità solo elettrica o sostituirli con bollitore a pompa di calore più efficiente CONTACALORIE BOILER ACS OPZIONE 2 Contabilizzare installando un contatore di energia su ogni boiler
  • 25. 25 ESEMPIO CONDOMINIO 6 APPARTAMENTI - Forlì Numero appartamenti 6 Numero di piani 3 Tipologia impianto Riscaldamento centralizzato (colonne montanti con elementi terminali tipo radiatori) + Produzione Acqua Calda Sanitaria centralizzata (bollitore con anello di ricircolo) Contabilizzatori generali - Contatore di energia termica in centrale per riscaldamento - Contatore di energia termica in centrale per produzione ACS Tipologia contabilizzazione impianto Indiretta Tipologia contabilizzazione per climatizzazione invernale Ripartitori (uno per ogni radiatore) Tipologia contabilizzazione per acqua calda sanitaria Contatori volumetrici (un contalitri ACS per ogni unità immobiliare)
  • 26. 26 SCHEMA IMPIANTO CONTATORE GENERALE RISCALDAMENTO Qcli CONTATORE GENERALE ACS Qacs GAS ENERGIA ELETTRICA RETE DISTRIBUZIONE Q inv,cli RETE RICIRCOLO ACS Q inv,acs RADIATORI CON RIPARTITORI Q ui,cli CONTALITRI ACS Q ui,acs
  • 27. 27 RIDEFINIZIONE NUOVI MILLESIMI Interno Fabbisogno di Energia Termica Utile per la climatizzazione invernale (Qh,ui,cli) [kWh] Millesimi di Fabbisogno di Energia Termica Utile per la climatizzazione invernale (mQh,ui,cli) Fabbisogno di Energia Termica Utile per l'acqua calda sanitaria (Qh,ui,acs) [kWh] Millesimi Fabbisogno di Energia Termica Utile per l'acqua calda sanitaria (mQh,ui,acs) 1 7062 146,97 1526 133,18 2 8939 186,03 1907 166,43 3 6867 142,91 1965 171,50 4 6745 140,37 1965 171,50 5 7896 164,32 1965 171,50 6 10543 219,41 2130 185,90 Totale 48052 1000,00 11458 1000,00 Basati sui fabbisogni ideali di energia termica utile (UNI/TS 11300) dell’edificio come realizzato in origine! I nuovi millesimi restano fissi nel tempo anche a seguito di interventi
  • 28. 28 DEFINIZIONE CONSUMI INVOLONTARI Qinv,cli = Qh,id,cli x Kinv = 48052 x 0,265 = 12733 kWh CIRCUITO RISCALDAMENTO (con metodo semplificato per edifici esistenti) dove: Qh,id,cli è il fabbisogno ideale di energia termica utile dell'edificio per la climatizzazione invernale nel periodo considerato [kWh], calcolato secondo le norme UNI/TS 11300 parte 1 e 2; Kinv è la frazione del fabbisogno ideale di energia termica utile dell'edificio per la climatizzazione invernale da attribuire al consumo involontario (tabulata da prospetto 10 UNI10200 a seconda della tipologia di impianto)
  • 29. 29 DEFINIZIONE CONSUMI INVOLONTARI Qinv,acs = Qacs - Qui,acs,t Calcolato per differenza tra consumo di energia termica in kWh misurato dal contatore generale in centrale termica e sommatoria del consumo volontario delle singole unità immobiliari, calcolato come: Qui,acs = (L2,cv - L1,cv) x Cp x mv x (Tacs - Tafs) CONSUMO VOLONTARIO CIRCUITO ACQUA CALDA SANITARIA dove: - L2, cv è la lettura finale del contatore volumetrico di ACS - L1, cv è la lettura iniziale del contatore volumetrico di ACS - Cp è il calore specifico dell'acqua pari a 1,162 x 10 elevato alla -3 - mv è la massa volumetrica dell'acqua pari a 1000 - Tacs è la temperatura media dell'acs nel periodo considerato (55°C) - Tafs è la temperatura media dell'afs nel periodo considerato (15°C)
  • 30. 30 LA RIPARTIZIONE DEI COSTI 1. Calcolo la spesa energetica in € per il gas metano utilizzato e per l’energia elettrica di centrale termica nel periodo considerato 2. Calcolo i kWh totali consumati dal condominio come somma tra quelli misurati da contacalorie per riscaldamento e contacalorie per produzione ACS in centrale termica Qtot = Qcli + Qacs 3. Calcolo il costo unitario dell’energia termica dividendo la spesa totale per i kWh totali consumati -> trovo un €/kWh 4. Riscaldamento: - attribuisco la spesa energetica per il consumo involontario e vado a ripartirla in base ai millesimi di riscaldamento - ripartisco la restante parte (consumo volontario delle singole unità immobiliari) proporzionalmente in base alle letture dei ripartitori 5. Acqua calda sanitaria: - in base a letture dei contalitri calcolo il consumo volontario di energia in kWh per produzione acqua calda di ogni unità immobiliare e gli attribuisco il relativo costo - calcolo per differenza il consumo involontario e vado a ripartirlo in base ai millesimi di acqua calda sanitaria
  • 31. 31 LA RIPARTIZIONE DEI COSTI STAGIONE 2015/2016 Spesa per acquisto combustibile 6212,00 € pari a 6980 Smc consumati Spesa per acquisto energia elettrica centrale termica 356,00 € pari a 1270 kWh elettrici consumati Spesa totale (Se) 6568,00 € Consumo di energia termica per riscaldamento (Qcli) 39158 kWh (di cui Qinv,cli = 12733 kWh per consumo involontario da calcolo) Consumo di energia termica per produzione di acqua calda sanitaria (Qacs) 21085 kWh Consumo totale di energia termica per riscaldamento e produzione ACS (Qtot) 60243 kWh Costo unitario del kWh per la produzione di energia termica (Ce) 0,109 €/kWh
  • 32. 32 LA RIPARTIZIONE DEI COSTI STAGIONE 2015/2016 Interno Millesimi riscaldamento Consumi involontario in kWh per riscaldamento Spesa per consumo involontario riscaldamento Letture ripartitori in quote percentuali Spesa per consumo volontario Spesa totale per climatizzazione invernale 1 146,97 m/m 1871,4 204,03 € 21,20 % 610,76 € 814,79 € 2 186,03 m/m 2368,8 258,26 € 12,40 % 357,24 € 615,49 € 3 142,91 m/m 1819,8 198,39 € 7,65 % 220,39 € 418,79 € 4 140,37 m/m 1787,4 194,87 € 31,45 % 906,05 € 1100,92 € 5 164,32 m/m 2092,4 228,12 € 2,90 % 83,55 € 311,67 € 6 219,41 m/m 2793,9 304,60 € 24,40 % 702,95 € 1007,54 € Totale 1000,00 m/m 12733,78 1388,27 € 100,00 % 2880,93 € 4269,20 € Interno mc consumati di acqua calda sanitaria Consumi volontario in kWh per ACS Spesa per consumo volontario ACS Millesimi acqua calda sanitaria Consumi involontario in kWh per ACS Spesa per consumo involontario ACS Spesa totale per produzione ACS 1 98 mc 4558,9 497,03 € 133,18 m/m 1104,42 120,41 € 617,44 € 2 49 mc 2279,4 248,51 € 166,43 m/m 1380,16 150,47 € 398,98 € 3 61 mc 2837,7 309,38 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 464,42 € 4 22 mc 1023,4 111,58 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 266,62 € 5 0 mc 0,0 0,00 € 171,50 m/m 1422,14 155,04 € 155,04 € 6 45 mc 2093,4 228,23 € 185,90m/m 1541,55 168,06 € 396,29 € Totale 275,00 mc 12793,00 1394,73 € 1000,00 m/m 8292,53 904,07 € 2298,80 €
  • 33. 33 La contabilizzazione ... non è solo un insieme di apparecchiature  Che potenza ha ciascun corpo scaldante?  Come si fa il conteggio della ripartizione dei costi?  Come si applica la UNI 10200 nel caso specifico?  Quanto valgono i nuovi millesimi?  Quanto vale il consumo involontario?  Come si calcola l’energia utile ogni anno? Un progetto ben fatto deve rispondere a TUTTE queste domande
  • 34. 34 IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE SECONDO LA NORMA UNI 10200 1. Dimensionamento e criteri di posa delle apparecchiature 2. Calcolo prelievi involontari  millesimi 3. Determinazione delle apparecchiature necessarie per la contabilizzazione 4. Soluzione dei casi anomali (impianti misti, corpi scaldanti di tipo diverso) 5. Criteri di ripartizione, dati e procedimento di calcolo 6. Calcolo esempio di ripartizione 1°anno I REQUISITI MINIMI DELLA RELAZIONE TECNICA DI PROGETTO…
  • 35. 35 L’impianto di contabilizzazione decide un esborso in denaro. Il sistema e la sua gestione devono essere “solidi” per prevenire e reggere le inevitabili contestazioni!!!
  • 36. 36  Individui le soluzioni corrette e gli adeguati strumenti  Tenga informato i committenti  Coordini tutte le fasi dell’operazione (progetto, installazione, manutenzione e gestione del sistema)  Dia una garanzia di prestazione  Sia reperibile a lungo termine per risolvere eventuali problemi Occorre che qualcuno si assuma le RESPONSABILITA’:
  • 37. 37  Termoregolazione con valvole termostatiche  Si entra in casa di tutti  L’impianto potrebbe funzionare male e fare rumore  Contabilizzazione  Funziona bene... ed emergono tutte le differenze fra appartamenti (differenza di esposizione e isolamenti)  Se i conti non sono completamente in chiaro, i condòmini non li capiscono e diventano sospettosi  Si disseminano centinaia di dispositivi nel condominio  Entrambi questi interventi possono generare malfunzionamenti (termoregolazione) e/o contenzioso (contabilizzazione)  Ogni contestazione passa per l’ufficio dell’amministratore Si tratta di interventi utili ma vanno eseguiti correttamente ... altrimenti sono guai e perdite di tempo a non finire Che tipo di interventi sono da fare
  • 38. 38 E’ un regolatore di temperatura ambiente (1...5 ~ 14...28 °C). Ogni numero corrisponde ad una temperatura ambiente desiderata La valvola si apre e si chiude da sola E’ come avere un termostato in ogni stanza Il singolo utente regola la temperatura del singolo ambiente desiderata agendo sulla posizione della testa (tipicamente 2...4) ...salvo chiuderla quando si intende spegnere l’impianto per periodi prolungati TERMOREGOLAZIONE: La valvola termostatica
  • 39. 39 Effetto sulle portate Con l’introduzione delle termostatiche… L’impianto funziona in maniera completamente diversa – Il vecchio impianto scalda tutti i radiatori in maniera uniforme – Il nuovo impianto emette calore solo dove serve – Il vecchio impianto richiede una sempre un fiume di acqua – Il nuovo impianto richiede poca acqua solo quando serve L’impianto deve essere riprogettato – Progettare = pensare prima di fare – Progettare = fare il lavoro con la testa prima di farlo con le mani L’utente deve essere informato ed istruito
  • 40. 40 L’introduzione delle valvole termostatiche provoca il crollo della portata nell’impianto 150...200 l/h per radiatore  100...150 l/h per appartamento Effetto sulle portate Problemi di bilanciamento, rumore di passaggio di acqua, fruscii, ecc PRIMA DOPO OCCORRE UN’ ADEGUATA TARATURA E BILANCIAMENTO DELL’IMPIANTO!!!
  • 41. 41 Perché abbandonare gli impianti centralizzati esistenti? Costa molto meno installare un sistema di termoregolazione e contabilizzazione che dover rifare tutti gli impianti interni nelle unità Immobiliari La contabilizzazione induce l’utente ad utilizzare correttamente la termoregolazione ciò permette recuperi energetici consistenti
  • 42. 42 1. Progetto Relazione UNI 10200 2. Verifica installato – installazione eventuali contatori divisionali o generali aggiuntivi 3. Fare nuova ripartizione dalla prossima stagione Cosa devo fare: condominio già contabilizzato
  • 43. 43 1. Progetto Relazione UNI 10200 2. Installazione sistema di termoregolazione e contabilizzazione (ripartitori + contatori generali risc + acs + en.elettrica) 3. 1° anno ripartizione a millesimi (facoltativa) 4. Dalla 2° stagione obbligo di ripartizione secondo UNI 10200 Cosa devo fare: condominio non contabilizzato
  • 44. 44  Il risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia è compreso tipicamente tra il 10% e il 20% rispetto alla situazione anteriore all'installazione  Il singolo potrà incrementarlo variando le sue abitudini  E’ stimato che la riduzione della temperature ambiente impostata da 21°C a 20°C porta ad un risparmio di circa il 7% annuo non ultimo…IL RISPARMIO