Slide delle esercitazioni di tecnica delle costruzioni per il corso di Ingegneria Civile tenuto dal prof. Franco Bontempi alla Sapienza di Roma - Prima esercitazione sulle UNIONI
Esercitazione del corso di tecnica delle Costruzioni per Ingegneria Civile della Sapienza Università di Roma, docente Prof. Franco Bontempi, assistenti Ing. Stefania Arangio e Ing. Chiara Crosti.
Esercitazione 10 - Unioni
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
ntesi degli argomenti trattati nella esercitazione 7 (parte 1) del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
ntesi degli argomenti trattati nelle esercitazioni 7 (parte 2) e 8 del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni - Bontempi, SapienzaFranco Bontempi
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, raccolti dalla Allieva Alessia Perini.
Esercitazione del corso di tecnica delle Costruzioni per Ingegneria Civile della Sapienza Università di Roma, docente Prof. Franco Bontempi, assistenti Ing. Stefania Arangio e Ing. Chiara Crosti.
Esercitazione 10 - Unioni
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
ntesi degli argomenti trattati nella esercitazione 7 (parte 1) del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
ntesi degli argomenti trattati nelle esercitazioni 7 (parte 2) e 8 del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni - Bontempi, SapienzaFranco Bontempi
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, raccolti dalla Allieva Alessia Perini.
Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di
sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le Nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici strutturali.
A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piuttosto
complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le procedure di
calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare.
Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate
a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di diagrammi
di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costruzioni e le
verifiche degli elementi strutturali in acciaio.
Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo
proposito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al
dimensionamento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli
argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.
I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia
ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.
Programma del Corso di Tecnica delle Costruzioni
A.A. 2021/22 - Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Università degli Studi di Roma la Sapienza
Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneri Civili presso la Facolta' di Ingegneria della Sapienza di Roma, Prof. Ing. Franco Bontempi (appunti del I semestre del raccolti da Alessandra Aguinagalde)
repertorio di ponti in cemento armato.
solo per Allievi dei corsi di Teoria e Progetto di Ponti - Gestione di Ponti e Grandi Strutture, Prof. Ing. Franco Bontempi, Sapienza Università di Roma.
Calcolo della precompressione:
DOMINI e STRAUS7
Corso di Gestione di Ponti e Grandi Strutture A.A. 2021/22
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Sapienza Università di Roma
Appunti sulle modellazioni discrete per ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDI STRUTTURE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Corso di Aggiornamento Professionale
MODELLAZIONE STRUTTURALE
E CALCOLO AUTOMATICO DELLE STRUTTURE
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone
21-22 settembre 2017
Lezione Dott. Ing. Francesco Petrini
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOFranco Bontempi
Slide del seminario dell'Ing. Luca Romano nell'ambito del Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, 5 dicembre 2013.
TPP Lezione #01 concezione strutturale di ponti e viadotti RID.pdfFranco Bontempi
SITUAZIONI
Scavalco di un ostacolo
Mantenimento traiettoria tracciato
Ambito urbano (vista da sotto, scala, intersezioni)
Struttura / Infrastruttura
MECCANISMI ELEMENTARI
Strutture resistenti per forma
Strutture resistenti per azione vettoriale
Strutture resistenti per superficie
Sistema strutturale
Descrizione della struttura
Concezione strutturale
Integrazione e specializzazione
Evoluzione ed innovazione
Aspetti estetici
Dentro il contesto
Fuori il contesto
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in acciaio raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Slide del seminario del 5 dicembre 2013 su Costruzioni metalliche - Ponti, tenuto dall'Ing. Luca Romano nel Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale della Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
My research considers all the themes related to Structural Engineering as Safety and Reliability, Performance-based Design, Computer Aided Structural Design, Identification and Optimization, Dynamics and Control, Nonlinear Analysis, Uncertainty Analysis. There is always a strong commitment toward real applications for reinforced concrete and steel constructions, bridges, tall buildings, special structures and innovative concepts, also under extreme and accidental situations.
Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di
sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le Nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici strutturali.
A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piuttosto
complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le procedure di
calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare.
Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate
a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di diagrammi
di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costruzioni e le
verifiche degli elementi strutturali in acciaio.
Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo
proposito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al
dimensionamento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli
argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.
I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia
ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.
Programma del Corso di Tecnica delle Costruzioni
A.A. 2021/22 - Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Università degli Studi di Roma la Sapienza
Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneri Civili presso la Facolta' di Ingegneria della Sapienza di Roma, Prof. Ing. Franco Bontempi (appunti del I semestre del raccolti da Alessandra Aguinagalde)
repertorio di ponti in cemento armato.
solo per Allievi dei corsi di Teoria e Progetto di Ponti - Gestione di Ponti e Grandi Strutture, Prof. Ing. Franco Bontempi, Sapienza Università di Roma.
Calcolo della precompressione:
DOMINI e STRAUS7
Corso di Gestione di Ponti e Grandi Strutture A.A. 2021/22
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Sapienza Università di Roma
Appunti sulle modellazioni discrete per ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDI STRUTTURE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Corso di Aggiornamento Professionale
MODELLAZIONE STRUTTURALE
E CALCOLO AUTOMATICO DELLE STRUTTURE
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone
21-22 settembre 2017
Lezione Dott. Ing. Francesco Petrini
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOFranco Bontempi
Slide del seminario dell'Ing. Luca Romano nell'ambito del Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, 5 dicembre 2013.
TPP Lezione #01 concezione strutturale di ponti e viadotti RID.pdfFranco Bontempi
SITUAZIONI
Scavalco di un ostacolo
Mantenimento traiettoria tracciato
Ambito urbano (vista da sotto, scala, intersezioni)
Struttura / Infrastruttura
MECCANISMI ELEMENTARI
Strutture resistenti per forma
Strutture resistenti per azione vettoriale
Strutture resistenti per superficie
Sistema strutturale
Descrizione della struttura
Concezione strutturale
Integrazione e specializzazione
Evoluzione ed innovazione
Aspetti estetici
Dentro il contesto
Fuori il contesto
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in acciaio raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Slide del seminario del 5 dicembre 2013 su Costruzioni metalliche - Ponti, tenuto dall'Ing. Luca Romano nel Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale della Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
My research considers all the themes related to Structural Engineering as Safety and Reliability, Performance-based Design, Computer Aided Structural Design, Identification and Optimization, Dynamics and Control, Nonlinear Analysis, Uncertainty Analysis. There is always a strong commitment toward real applications for reinforced concrete and steel constructions, bridges, tall buildings, special structures and innovative concepts, also under extreme and accidental situations.
Indice degli argomenti trattati nella esercitazione 1 del corso di Tecnica delle Costruzioni - Ingegneria Civile - Sapienza Università di Roma - docente Prof. Bontempi
Argomenti trattati nella prima esercitazione del Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneri Civili tenuto dal Prof. Franco Bontempi alla Sapienza Universita' di Roma
Assistenti: Ing. Stefania Arangio - Ing. Chiara Crosti
Validazione di sistemi di continuità per strutture prefabbricateFranco Bontempi
Il presente lavoro raccoglie parte degli studi sperimentali e numerici atti a validare il sistema di connessione sismo-resistente (“Connessione di Continuità RS”) brevettato da B.S. Italia. Tale sistema di connessione è stato progettato per il trasferimento diretto delle forze tra barre di armatura,
realizzando una perfetta emulazione di una struttura gettata in opera. La validazione ha coinvolto un’estesa campagna sperimentale sia per investigare il comportamento locale del sistema di connessione,
sia per riprodurre il comportamento globale dei manufatti collegati. Si è poi previsto che ogni analisi sperimentale abbia la sua interpretazione numerica, in modo da validare e anche di generalizzare il comportamento meccanico a casi non testati sperimentalmente. In questo lavoro, dopo una panoramica sul sistema costruttivo di B.S. Italia saranno evidenziate le analisi eseguite su di una colonna di
dimensioni 50 x 50 cm alta 5 m e su di un nodo di collegamento trave colonna.
Indice degli argomenti trattati nella esercitazione 4 del corso di Tecnica delle Costruzioni - Ingegneria Civile - Sapienza Università di Roma - docente Prof. Bontempi
Slide della esercitazione n.7 del Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneria Civile tenuto dal Prof. Franco Bontempi alla Sapienza Universita' di Roma - esercitazioni tenute dall'Ing. Stefania Arangio
Ia parte della lezione Ing. Paolo Emidio Sebastiani
al corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
repertorio di ponti in cemento armato.
solo per Allievi dei corsi di Teoria e Progetto di Ponti - Gestione di Ponti e Grandi Strutture, Prof. Ing. Franco Bontempi, Sapienza Università di Roma.
Libro che raccoglie le lezioni del Prof. Giulio Ceradini a cura del Prof. Carlo Gavarini.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in cemento armato raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.Franco Bontempi
SOMMARIO
Il tema della sicurezza, quando si parla di gallerie stradali, assume ancora più importanza, dato che un banale incidente o un guasto di un veicolo possono degenerare in uno scenario che causa un elevato numero di vittime. Ad esempio, il 24 marzo 1999, 39 persone sono rimaste uccise quando un mezzo pesante che trasportava farina e margarina prese fuoco all’interno del Tunnel del Monte Bianco. Nella prima parte dell’articolo vengono spiegate le fasi logiche che un modello messo a disposizione dalla PIARC/OECD, il Quantitative Risk Assessment Model (QRAM) [1-2], segue nel processo di Assegnazione del Rischio, e come esso ricava i valori dei relativi indicatori. Nella seconda parte dell’articolo, invece, viene mostrata un’applicazione di tale modello su una galleria esistente che si trova nel sud Italia, accompagnata da un’analisi di sensitività sui parametri che influenzano maggiormente il livello di rischio.
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELSFranco Bontempi
IF CRASC’15
III THIRD CONGRESS ON FORENSIC ENGINEERING
VI CONGRESS ON COLLAPSES, RELIABILITY AND RETROFIT OF STRUCTURES
SAPIENZA UNIVERSITY OF ROME, 14-16 MAY 2015
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfFranco Bontempi
Appunti su piastre per impalcati di ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDO STRUTTRE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1
1. STRUTTURE IN ACCIAIO:
SISTEMI DI COLLEGAMENTO E UNIONI – PARTE 1
GENERALITÀ
Sapienza Università di Roma
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
A.A. 2014 – 15
ESERCITAZIONI
UNIONI BULLONATE
UNIONI SALDATE
Website: http://www.francobontempi.orgWebsite: http://www.francobontempi.org
Prof. Franco Bontempi, Ing. Stefania Arangio, Ing. Paolo E. Sebastiani
franco.bontempi@uniroma1.it, stefania.arangio@uniroma1.it
13 Marzo 2015
2. 2/47
UnionibullonateGeneralità
I sistemi di collegamento: generalità
Unioni bullonate
Outline
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unioni saldate
3. 3/47
UnionibullonateGeneralità
I sistemi di collegamento: generalità
Unioni bullonate
Outline
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unioni saldate
5. 5/47
UnionibullonateGeneralità
SISTEMI DI COLLEGAMENTO
L’acciaio è fornito dall’industria siderurgica in elementi di forme tipiche
(profilati, lamiere, tubi) e di dimensioni unificate
A partire da questi elementi resistenti semplici è possibili costruire una
qualsiasi struttura
In questo senso assumono un ruolo fondamentale i collegamenti.
Devono essere realizzati in modo che ciascun elemento semplice contribuisca
alla capacità portante dell’insieme.
Sistemi di collegamento: dispositivi costruttivi che hanno lo scopo specifico
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Sistemi di collegamento: dispositivi costruttivi che hanno lo scopo specifico
di connettere due o più elementi strutturali
inizialmente indipendenti
Sistemi di collegamento nelle NTC 2008:
• bulloni normali (§ 11.3.4.6.1)
• bulloni ad attrito (AR) (§ 11.3.4.6.2)
• saldature (§ 13.3.4.5)
• chiodi (§ 11.3.4.6.3)
6. 6/47
UnionibullonateGeneralitàGeneralità
UNIONI TRA COMPONENTI STRUTTURALI
Unioni correnti: servono per creare profili composti a partire da ferri piatti e
cantonali (profili che non esistono sui sagomari, come travi alte e
profili a cassone)
Unioni di forza: uniscono tra lori i vari elementi strutturali per formare l’intera
(collegamenti) costruzione
I giunti tra gli elementi sono realizzati nelle zone di
diffusione (D regions):
- Sono sede di concentrazioni di sforzi
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Immagine da http://dankuchma.com/stm
- Non vale la teoria della trave di Bernoulli (non sono
verificate le ipotesi alla base della teoria di De Saint
Venant)
- Le indicazioni progettuali sono basate su basate su
teorie e modellazioni semplificate supportate da
analisi sperimentali o numeriche
Lo studio accurato delle unioni è fondamentale perché
i collegamenti possono costituire il punto debole della
struttura
7. 7/47
UnionibullonateGeneralità
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE UNIONI (1)
Sistema di collegamento
Tipo di sollecitazione che
trasmettono
(o vincolo che schematizzano)
• bullonate
• saldate
• chiodate
• Taglio (T)
• Sforzo normale (N)
• Sforzo normale e taglio (N+T)
• Sforzo normale, taglio, momento
(N+T+M)
cerniera
incastro,
vincolo continuità
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Deformabilità
Statica
(N+T+M)
• flessibili
• semirigide
• rigide
• articolazioni
• unioni a parziale ripristino
• unioni a completo ripristino
vincolo continuità
8. 8/47
UnionibullonateGeneralità
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE UNIONI (2)
Tipologia di componenti che
vengono collegati
1. trave principale – trave secondaria (giunto di estremità)
2. trave – trave continua
3. trave – colonna
4. colonna - colonna
5. colonna – fondazione
6. elementi di controventamento
7. …1
3
4
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
2
6 5
9. 9/47
UnionibullonateGeneralità
QUADRO RIASSUNTIVO DELLE TIPOLOGIE DI COLLEGAMENTI
COMPONENTI VINCOLO SOLLECITAZIONE TIPO UNIONE
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
COMPONENTI VINCOLO SOLLECITAZIONE TIPO UNIONE
1) Trave principale - trave
secondaria
cerniera T bullonata
2) Trave - trave continua continuità
T
T + M
bullonata
bullonata con
coprigiunto
3) 4) 5) Trave - colonna (a 2, 3,
4 vie)
RITTI: cerniera T bullonata
TELAIO:
nodo rigido
T + M
bullonata + saldata
(giunto flangiato)
6) Controvento cerniera N +( N*e) bullonata
7) Colonna - colonna biella N bullonata
8) Colonna - plinto di fondazione
cerniera N Bullonata
incastro N + M
Bullonata +
irrigidimenti
10. 10/47
UnionibullonateGeneralità
TIPOLOGIE DI COLLEGAMENTI (ritti pendolari)
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
11. 11/47
UnionibullonateGeneralità
TIPOLOGIE DI COLLEGAMENTI (controventi)
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
12. 12/47
UnionibullonateGeneralità
TIPOLOGIE DI COLLEGAMENTI (telaio a nodi rigidi)
GeneralitàUnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
13. 13/47
UnionibullonateGeneralità
I sistemi di collegamento: generalità
Unioni bullonate
Outline
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unioni saldate
14. 14/47
UnionibullonateGeneralità
GENERALITA’
Unionibullonate
VANTAGGI
• Facilità e velocità di montaggio e smontaggio – per questo motivo nel tempo
la bullonatura ha rimpiazzato la chiodatura
• Flessibilità della struttura nel caso debba essere modificata per rispondere a
nuove esigenze distributive
• Riutilizzo delle parti strutturali
SVANTAGGI
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
SVANTAGGI
• Gli elementi strutturali sono indeboliti dalla presenza dei fori (è necessario
effettuare opportune verifiche)
• La presenza dei fori comporta una
distribuzione delle tensioni caratterizzata
da punte locali
smax
smin
sm
Ø
s
Ø
15. 15/47
UnionibullonateGeneralità
MORFOLOGIA DEI BULLONI
Unionibullonate
Bullone Rondella Dado
filettatura
Vite con testa esagonale Rondella Dado
Area dei bulloni (CNR 10011 prosp. 4 IV)
d [mm]
Anom, area nominale Ares, area resistente
Area nominale
Area resistente
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
d [mm]
Anom, area nominale
[mm2]
Ares, area resistente
[mm2]
12 113 84
14 154 115
16 201 157
18 254 192
20 314 245
22 380 303
24 452 353
27 572 459
30 707 561
Diametro del foro = d bullone + 1 mm (fino d= 20 mm)
Diametro del foro = d bullone + 1,5 mm (fino d > 20 mm)
16. 16/47
UnionibullonateGeneralità
CLASSI DEI BULLONI
Unionibullonate
CLASSE
VITE
fyb
N/mm2
snervamento
ftb
N/mm2
rottura
fdN
N/mm2
fdN = 0,9ftb/γM2
fdV
N/mm2
fdV = 0,6ftb/γM2
4.6 240 400 288 192
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
N
4.6 240 400 288 192
5.6 300 500 360 240
6.8 480 600 432 288
AR
8.8 649 800 576
fdV = 0,6ftb/γM2
320
fdV = 0,5ftb/γM2
384
10.9 900 1000 720 400 480
10*9= 90 Kg/mm2 = 900 N/mm2 Aresistente Anominale
17. 17/47
UnionibullonateGeneralità
INTERASSE E DISTANZE TRA I FORI
Unionibullonate (NTC 2008, § 4.2.8.1.1)
d = diametro bullone
d0 = diametro foro
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
t = spessore minimo tra quelli degli elementi collegati
18. 18/47
UnionibullonateGeneralità
INTERASSE E DISTANZE TRA I FORI
Unionibullonate (NTC 2008, § 4.2.8.1.1)
t = spessore minimo tra quelli
degli elementi collegati
d = diametro bullone
d0 = diametro foro
E’ necessario rispettare i limiti della normativa per rimanere nel
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
E’ necessario rispettare i limiti della normativa per rimanere nel
campo di validità dei controlli sperimentali
19. 19/47
UnionibullonateGeneralità
STATI DI SOLLECITAZIONE
Unionibullonate
Si distinguono le unioni in:
• unioni in cui il bullone è sollecitato a taglio
• unioni in cui il bullone è sollecitato a trazione
• unioni in cui il bullone è sollecitato a trazione e taglio
Per il calcolo dello stato di sollecitazione non si possono usare le formule della
teoria della trave. La sezione di calcolo coincide con la sezione di applicazione
delle forze e non è applicabile il principio di De Saint Venant
UnionibullonateUnionisaldate
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
IPOTESI utilizzate per lo studio delle unioni:
• lamiera “inifinitamente” rigida – si trascura la sua deformazione
• si trascura l’inflessione dei bulloni
• si trascurano le concentrazioni di tensioni in corrispondenza dei bordi dei fori
• pressioni uniformemente distribuite sui fori e sul gambo dei bulloni
20. 20/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO
Unionibullonate
F
F/2
F/2
Forza che agisce nel piano di contatto tra gli elementi
Si considera un collegamento
elementare
Il bullone è soggetto a
UnionibullonateUnionisaldate
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Prof. F. Bontempi – Ing. S. Arangio – Ing. P. E. Sebastiani
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A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
FF
F/2
F/2
F/2
F/2
F/2
F/2
F
F/2
F/2
F
Il bullone è soggetto a
notevoli sforzi taglianti
21. 21/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: MODALITÁ DI COLLASSO
Unionibullonate
1) Rottura per strappo della lamiera
2) Rottura per recisione del gambo del bullone
3) Rifollamento della lamiera
4) Rottura per trazione della lamiera
UnionibullonateUnionisaldate
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A.A. 2014 - 2015
Unionibullonate
22. 22/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: MODALITA’ DI COLLASSO (1/4)
Unionibullonate
1) Rottura per strappo della lamiera
FF FF
D
D'
E
E'
s = spessore
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Unionibullonate
sm
F
⋅⋅
⋅=
2
1
1τ
s = spessore
m = proiezione orizzontale del segmento DD’
Lo sforzo di taglio si divide su due sezioni di A = ms
23. 23/47
UnionibullonateGeneralità
2) Rottura per recisione del gambo del bullone
UNIONI A TAGLIO: MODALITA’ DI COLLASSO (2/4)
Unionibullonate
F/2
F/2
F
F/2
F/2
F/2
F/2
F
F/2
F/2
4F
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Unionibullonate
Il gambo lavora su due facce
Sulla sezione di A = π d2 /4 agisce la forza F/2
22
4
2 d
F
⋅
⋅=
π
τ
24. 24/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: MODALITA’ DI COLLASSO (3/4)
Unionibullonate
3) Rifollamento della lamiera
F F
Campo
elastico
Campo
plastico
Valore
medio sd
F
⋅
=1σ
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Unionibullonate
F
a b c
F
elastico plastico medio
s = spessore
d = diametro del bullone
sd ⋅
25. 25/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: MODALITA’ DI COLLASSO (4/4)
Unionibullonate
4) Rottura per trazione della lamiera
FF F F
F/2
F/2
F/2
F/2A
A'
sm s
( ) sda
F
⋅−
=2σ
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Unionibullonate
smax
s min
Ø Ø
( ) sda ⋅−
a = altezza della lamiera
d = diametro del bullone
s = spessore
Andamento delle tensioni intorno al foro Valore convenzionale medio
della tensione
Conoscendo le tensioni di collasso dei vari meccanismi è possibile risalire ai vari
carichi di collasso. Il più piccolo dei 4 rappresenta l’effettivo carico ultimo del
collegamento
a
26. 26/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: VERIFICHE
Unionibullonate Una volta calcolate le tensioni agenti è necessario valutare la sicurezza nei
confronti dei vari meccanismi di collasso.
4 meccanismi 4 verifiche (NTC 2008, § 4.2.8.1.1)
1) Verifica a strappo della lamiera
La verifica a strappo è soddisfatta se il predimensionamento di distanze e
interassi è stato effettuato seguendo le indicazioni della normativa
2) Verifica a recisione del gambo del bullone
Con l’ipotesi che la tensione tangenziale si distribuisca uniformemente:
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Unionibullonate
Con l’ipotesi che la tensione tangenziale si distribuisca uniformemente:
VRd
b
f
A
R
≤=τ
2
6,0
M
tb
VRd
f
f
γ
=
2
5,0
M
tb
VRd
f
f
γ
=
R = risultante sul singolo bullone
Ab = area della sezione interessata
(Ab = A se il bullone lavora su una faccia
Ab = 2A se il bullone lavora su due facce)
Bulloni 6.8 e 10.9 con filettatura a contatto
Ab = 2A Ab = A
27. 27/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO: VERIFICHE
Unionibullonate
3) Verifica a rifollamento
2M
tk
rif
fk
ds
R
γ
α
σ
⋅⋅
≤
⋅
=
R = risultante sul singolo bullone
d = diametro del bullone
s = spessore
ftk = resistenza a rottura del
materiale della piastra
γM2 = 1,25
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Unionibullonate
4) Verifica di resistenza della lamiera
ydf≤σ
ridA
N
=σ
ridW
M
=σ
ridA
V
=τ 22
3τσσσ +== id
⋅
=
02
;
9,0
min
M
yk
M
tk
yd
ff
f
γγ
o
Se è presente anche sforzo
tangenziale
28. 28/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TRAZIONE
Unionibullonate
Forza che agisce in direzione perpendicolare al piano di contatto tra gli elementi
Si considera un collegamento
elementare
FN
effetto leva
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Unionibullonate
FN
2
9,0
M
tb
res
N
f
A
N
γ
γσ
⋅
≤⋅=
γN = 1,25 per tenere conto dell’effetto leva
e di eventuali flessioni parassite
Ares = A resistente del bullone
ftb = resistenza a rottura del bullone
γM2 = 1,25
29. 29/47
UnionibullonateGeneralità
UNIONI A TAGLIO E TRAZIONE
Unionibullonate
1
4,1
≤
⋅
+
tRd
tEd
vRd
vEd
F
F
F
F
Nel caso di presenza combinata di taglio e trazione si può adottare la formula di
interazione lineare:
FtEd sollecitazione di trazione di progetto
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Unionibullonate
2
6,0
M
restb
vRd
Af
F
γ
⋅
=
2
9,0
M
restb
tRd
Af
F
γ
⋅⋅
FvEd sollecitazione di taglio di progetto
30. 30/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
Unionibullonate Le unioni reali sono costituite da più bulloni.
E’ necessario utilizzare metodi di calcolo che permettono di ripartire gli effetti delle azioni
esterne tra gli n bulloni
Ipotesi semplificative
• lamiera “infinitamente” rigida
• bulloni perfettamente elastici
•T e N si ripartiscono in modo uguale tra i bulloni
• lo spostamento di ogni bullone è costante e proporzionale alla distanza dal baricentro
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Unionibullonate
T
M T
T
Se lo sforzo di taglio non è applicato
sull’asse baricentrico nasce un momento
torcente
N
e
Se lo sforzo normale non passa per il baricentro
della bullonatura bisogna considerare anche gli
effetti di un momento flettente
31. 31/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TAGLIO
(E TORSIONE)Unionibullonate
VT.1
VT.2
VT.5
VT.3
VT.4
+ =
VV
V V
V1
V2
V3
V4
T
T
M T M T
T
M T
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Unionibullonate
V
VT.6
VT.5
V
V6
V5
Si trasporta la forza
al baricentro della
bullonatura
Si genera un momento
torcente MT
Lo sforzo di taglio
si ripartisce tra gli n
bulloni
nn
T
V
s
=
ns = numero
sezioni resistenti
i
i
T
T y
yn
M
V ⋅
⋅
=
∑ 2
Anche MT si
ripartisce tra i bulloni
yi = distanza dal baricentro
della bullonatura
Su ogni bullone
agisce la risultante di
V e VT
32. 32/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TRAZIONE
(E FLESSIONE)Unionibullonate
N
e
ymax
yi
NM
N
F = y
M
F ⋅=
∑
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Unionibullonate
n
N
FN =
Lo sforzo normale si
ripartisce tra i bulloni
i
i
i y
y
F ⋅=
∑ 2
M è proporzionale alla distanza
dei bulloni dall’asse neutro
n
N
y
y
M
F
i
+⋅
⋅
=
∑
max2max
2
Lo sforzo totale massimo nel
bullone più sollecitato sarà:
33. 33/47
UnionibullonateGeneralità
I sistemi di collegamento: generalità
Unioni bullonate
Outline
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Unioni saldate
Unionisaldate
34. 34/47
UnionibullonateGeneralità
TECNOLOGIA DELLE UNIONI PER SALDATURA
UNI 1307
Per saldatura si intende il processo mediante il quale si effettua l’unione dei
pezzi metallici sotto l’azione del calore, con o senza l’apporto di un materiale
metallico, in modo da realizzare nei tratti di collegamento la continuità fra i pezzi
stessi.
VANTAGGI
• collegamenti più rigidi
• si evita l’indebolimento dovuto ai fori dei bulloni
• le saldature occupano meno spazio. I giunti sono più snelli
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Unionisaldate
SVANTAGGI
• le saldature occupano meno spazio. I giunti sono più snelli
• gli elementi da unire non devono subire un trattamento iniziale (per le
bullonature bisogna realizzare i fori
• La buona riuscita dipende principalmente dall’operaio (si cerca infatti di farle
il più possibile da manodopera specializzata in officina dove c’è più
controllo)
• Maggiori oneri di lavorazione che portano a costi maggiori
35. 35/47
UnionibullonateGeneralità
PROCEDURE DI SALDATURA
Saldature a pressione
• Sono utilizzate per realizzare le strutture composte
acciaio – cls
• I connettori sono saldati alla trave e la collegano
alla soletta in cls
• Non si usa materiale d’apporto
Saldature a fusione
• Si crea continuità tra gli elementi
elettrodo
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
• Si crea continuità tra gli elementi
• Il materiale proviene da un corpo esterno. E’
necessario farlo sciogliere e una volta sciolto
proteggere il bagno di fusione per evitare un
raffreddamento troppo rapido
• Esistono oltre 40 tipi di diversi di procedure
elettrodo
rivestimento
arco guidato
metallo di basemetallo fusozona di trazione
cordone
scoria
gas
36. 36/47
UnionibullonateGeneralità
PROCEDURE DI SALDATURA (1/2)
Saldatura manuale ad arco con elettrodi rivestiti
elettrodo
cordone di
saldatura
pezzi da saldare
(materiale base)
generatore
manico
isolante
pinza
porta elettrodo
E’ la più usata perché è la più semplice (si può
fare anche in opera) ed è molto versatile.
Il generatore trasmette corrente che crea un arco
elettrico tra l’elettrodo e il materiale base a causa
della d.d.p.
Si crea una sorgente di calore localizzata che fa
fondere entrambi e dal raffreddamento si ottiene il
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
fondere entrambi e dal raffreddamento si ottiene il
cordone di saldatura.
L’elettrodo è una bacchetta di materiale siliceo-
vetroso (è più leggero dell’ acciaio fuso quindi
galleggia sul materiale base e forma una pellicola
protettiva contro l’idrogeno dell’atmosfera che
fragilizza l’acciaio)
37. 37/47
UnionibullonateGeneralità
PROCEDURE DI SALDATURA (2/2)
Saldatura automatica ad arco sommerso
Di suo industriale. E’ caratterizzata da bagli di fusione di elevate dimensioni
La sorgente termica è costituita da un filo avvolto in matassa che un opportuno
dispositivo meccanico provvede a far avanzare man mano che si fonde
La parte da saldare è ricoperta da sabbia che protegge l’acciaio fuso (“sommerso”
perché coperto dalla sabbia)
Saldatura automatiche o semiautomatiche sotto gas di protezione
Saldature a filo continuo in cui la protezione del bagno di fusione è affidata a un
gas inerte o a un gas chimicamente attivo.
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
gas inerte o a un gas chimicamente attivo.
Hanno un costo elevato e sono utilizzate per saldare acciai particolari
Saldature con elettrodo infusibile
L’arco elettrico scocca tra un elemento di tugsteno e il materiale base.
L’elettrodo di tugsteno serve solo per far scoccare l’arco. Il materiale di apporto
proviene da una bacchetta dello stesso materiale da saldare.
38. 38/47
UnionibullonateGeneralità
POSSIBILI DIFETTI
• Mancanza di penetrazione: il cordone non collega l’intera sezione da saldare
(errore dell’operatore o lembi preparati male)
• Inclusioni solide: scorie nel bagno di fusione
• Soffiature: cavità formate dai gas che si liberano durante la saldatura
• Cricche a freddo: microfessure nel materiale base ai margini del cordone di
saldatura. Dovute in genere a raffreddamento troppo rapido
• Cricche a caldo: fessure nella zona fusa causate da un elevato tenore di
impurezze nel bagno di fusione. E’ il difetto peggiore.
cricche a freddo
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
• Deformazione
39. 39/47
UnionibullonateGeneralità Esistono due classi (NTC 2008 - § 4.2.8.2, CNR 10011/97 - § 2.5.3)
1) Giunti a completa penetrazione
• Viene ripristinata la continuità tra i pezzi uniti
• Diventano monolitici (e vanno verificati come tali)
La resistenza di calcolo dei collegamenti si assume uguale alla resistenza di
CLASSIFICAZIONE
testa a testa a T a croce
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A.A. 2014 - 2015
La resistenza di calcolo dei collegamenti si assume uguale alla resistenza di
progetto del più debole tra gli elementi connessi
Unionisaldate
2) Giunti a cordone d’angolo
• Gli elementi da unire non vengono preventivamente modellati
• Sono solo accostati. Si hanno discontinuità nel flusso delle tensioni
discontinuità
discontinuità
40. 40/47
UnionibullonateGeneralità
GIUNTI A CORDONE D’ANGOLO: CALCOLO E VERIFICHE
Il problema di verificare la resistenza di un cordone d’angolo è stato oggetto di numerosi
studi.
Tutti i metodi proposti si basano su una ipotesi semplificativa: le tensioni si vengono
considerate uniformemente distribuite sulla sezione di gola (a*L)
Reale distribuzione degli sforzi.
Mano a mano che il materiale si
plasticizza si ha una
ridistribuzione degli sforzi e le
disuniformità si attenuano
Altezza di gola a
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UNIONI 1
A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
Sezione di gola nella reale posizione Sezione di gola ribaltata
41. 41/47
UnionibullonateGeneralità
• Van den Eb traccia un dominio a peroide a partire da
risultati sperimentali
Si cerca un dominio con una forma traducibile in
equazione
• ellissoide ISO
VERIFICHE SULLA SEZIONE DI GOLA RIBALTATA: CENNI STORICI
( ) ( )
1
70,058,0
2
2
//
2
2
2
2
=
⋅
+
⋅
+ ⊥⊥
uuu fff
ττσ
Lo scopo era quello di tracciare il dominio spaziale
delle resistenze
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A.A. 2014 - 2015
• ellissoide ISO
• sfera inglese (BS, 1966): raggio pari a 0,58·fu;
• sfera americana (AISC, 1969): raggio pari a 0,61·fu;
• sfera tedesca (DIN, 1968): raggio pari a 0,70·fu.
Unionisaldate
( ) ( )70,058,0 ⋅⋅ uuu fff
42. 42/47
UnionibullonateGeneralità
VERIFICHE SULLA SEZIONE DI GOLA RIBALTATA (NTC E CNR)
In Italia:
• si vuole mantenere l’interpretazione delle DIN ma
rendendola più cautelativa
• Si vuole evitare una formulazione analitica di tipo
quadratico
SFERA MOZZA
Sfera tagliata da due
coppie di piani passanti
per 0,58fu su entrambi
gli assi
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
7,02
//
22
ydftnt ⋅⋅≤++ ⊥⊥ β
ydfnt ⋅⋅⋅≤+ ⊥⊥ β258,0
Verifiche
44. 44/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TRAZIONE
a
F
F/2
F/2
L
f
F
⋅≤= 85,0τ F
⋅≤=σ
a
L
F
F/2
F/2
Cordoni laterali Cordone frontaleUnionibullonateUnionisaldate
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Unionisaldate
yd
ii
f
aL
F
⋅≤
⋅
=
∑
85,0//τ
∑ ⋅⋅=⋅ aLaL ii 4
ydf
aL
F
⋅≤
⋅⋅
=⊥ 85,0
2
σ
45. 45/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TAGLIO
F
a
h
L
F
a
h
b
L
n
σt
τ
⊥n
t
σ
⊥
⊥
⊥
⊥
⊥
⊥
L’area resistente è pari a A = 2·a·h
2
ha⋅
Cordoni frontali longitudinali Cordoni frontali trasversali
habW ⋅⋅=
UnionibullonateUnionisaldate
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(o )
Unionisaldate
con modulo di resistenza
6
2
2
ha
W
⋅
⋅=
La massima tensione derivante dal momento
flettente è pari a:
2max
3
ha
lF
W
M
⋅
⋅⋅==⊥σ
ha
F
⋅⋅
=
2
//τ
ydf⋅≤+⊥ 85,02
//
2
max τσ
hab
LF
W
M
⋅⋅
⋅
==⊥σ
ab
F
⋅⋅
=⊥
2
τ
ydf
ba
F
hab
FL
≤
⋅⋅
+
⋅⋅
=+ ⊥⊥
2
τσ ydf⋅85,0
ydf⋅≤⊥ 85,0σ ydf⋅70,0
ydf⋅≤⊥ 85,0τ ydf⋅70,0
habW ⋅⋅=
(o )
(o )
46. 46/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TAGLIO
F
-σ max
flessione
τ
taglio
A
B
UnionibullonateUnionisaldate
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
ydA f⋅≤⊥ 85,0maxσ
ydBB f⋅≤+⊥ 85,02
//
2
τσ (o 0,70 fyd)
Verifica nel punto A
Verifica nel punto B
47. 47/47
UnionibullonateGeneralità
EFFETTI DELLE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE: TORSIONE
a
H
L
h
a
H
MT
M
a
V
z
h
V
MT
a
L
M
V T
=
Cordoni laterali Cordoni frontaliUnionibullonateUnionisaldate
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A.A. 2014 - 2015
Unionisaldate
( )ah
M
H T
+
=
La
H
⋅
=//τ
z
M
V T
=
aLz
M
aL
V T
⋅⋅
=
⋅
=//τ
ydf⋅≤ 85,0//τ (o 0,70 fyd)
48. PROSSIMA ESERCITAZIONE
STRUTTURE IN ACCIAIO:
SISTEMI DI COLLEGAMENTO E UNIONI – PARTE 2
E
Sapienza Università di Roma
Corso di Tecnica delle Costruzioni – Ingegneria Civile
A.A. 2014 – 15
ESERCITAZIONI UNIONI
ESEMPI: GIUNTI DI ESTREMITÀ (TRAVE PRINCIPALE – SECONDARIA)
GIUNTI TRAVE – COLONNA
UNIONE CONTINUA TRAVE – TRAVE
UNIONE COLONNA – COLONNA
UNIONE COLONNA FONDAZIONE
UNIONE TRA GLI ELEMENTI DI CONTROVENTAMENTO
Website: http://www.francobontempi.orgWebsite: http://www.francobontempi.org
Prof. Franco Bontempi, Ing. Stefania Arangio, Ing. Paolo E. Sebastiani