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ISTITUTO SANTA CHIARA
s.r.l.
Centro Medico specialistico e di Riabilitazione
LECCE e ROMA
Poliambulatorio Specialistico e Presidio di Riabilitazione Funzionale
Presidio di Riabilitazione Funzionale – Via Campania n. 5 – 73100 – Lecce (LE)
Tel. 0832. 348383 Fax 0832.340570 Cell. 393.9102469 E-mail: riabilitazionelecce@istitutosantachiara.it PEC: istitutosantachiara@pec.it
Sede Legale: Via Campania n.5- 73100 LECCE (LE) Iscr. Reg. Imprese CCIAA Lecce n. 233969, c.s. € 90.000,00 – C.F. e P.IVA 03625370758
Web: www.istitutosantachiara.it
Dott. Gianvito Lagravinese
Psicologi, Psicoterapeuti in formazione in Psicoterapia
Cognitiva-Neuropsicologica Integrata
Outline
BLOCCO 1
LO SVILUPPO DEL BAMBINO
• Lo sviluppo:
• Cerebrale
• Motorio e Gestuale
• Linguistico
• Cognitivo
• Concetti «CORE» dello Sviluppo
BLOCCO 3
LA
NEURODIDATTICA
• Origini e obiettivi
• Studi rilevanti
• Princìpi conclusivi
BLOCCO 4
STRUMENTI
UTILI
• Strumenti che
hanno saputo
integrare il sapere
neuropsicologico ai
fini
dell’insegnamento
BLOCCO 2
IL BAMBINO E LA MALATTIA
• Lo sviluppo atipico nel bambino
• La funzionalità cognitiva alterata
dalla malattia organica e i suoi
trattamenti
• Interazione dei processi di
carattere organico con contestuale,
situazionale, emotivi
Neuro-
psicologia
Il Caso di Phineas Gage
1848 à Danno al lobo frontale Sx
Compromissioni funzionali:
• Capacità di comprensione
• Comportamento sociale
• Abilità di memoria
• Abilità di controllo cognitivo
• Abilità di controllo inibitorio
Costruttore di binari ferroviari
ruolo vitale nella risoluzione dei problemi, nella
pianificazione, nell'espressione della personalità,
nel controllo degli impulsi e nel processo
decisionale
Neuro-
psicologia
NEUROPSICOLOGIA
• Disciplina che studia i processi
cognitivi e comportamentali e i
meccanismi anatomo-fisiologici
correlati al loro funzionamento
• Quando si parla di
funzioni cognitive si
parla di:
• Attenzione
• Memoria
• Orientamento
• Linguaggio
• Abilità visuo-
spaziali
• Abilità prassiche
• Funzioni
esecutive.
Il cervello coordina tutto il funzionamento
dell’organismo, le funzioni fisiche e quelle
cognitive.
Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal
cervello che:
• regolano il rapporto con l’ambiente esterno.
• si acquisiscono fin dalla nascita e che vanno
costantemente rinforzate nel corso del tempo
e in caso di età avanzata anche ri-abilitate.
ØL’attenzione è la capacità di concentrarsi sulle informazioni più importanti tra tutte quelle
disponibili e ignorare quelle meno importanti. È come un “filtro” che decide quali
informazioni sono utili e quali invece non lo sono, focalizzandosi sulle cose che ci
interessano maggiormente.
Vi sono diversi tipi di attenzione: selettiva, sostenuta e divisa.
ØLa memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, cioè la funzione mentale
volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di informazioni
apprese durante l‘esperienza o per via sensoriale. La memoria possiede un magazzino a breve
termine e un magazzino a lungo termine, se le informazioni sono poco importanti vengono
perse (oblio), se sono importanti passano al secondo magazzino (memoria a lungo termine).
ØLe funzioni esecutive permettono di pianificare e portare a termine comportamenti orientati
a uno scopo (es. lavarsi i denti), raccogliere le informazioni e realizzare un qualcosa. Sono
funzioni di controllo che lavorano su informazioni che ricevono da memoria, linguaggio e
percezione. Le funzioni esecutive includono: pianificazione, organizzazione, ordinare in
sequenza e ragionamento astratto.
ØIl linguaggio è un’attività che caratterizza gli esseri umani ed è la capacità di usare le parole o i
segni, combinandoli in frasi, per comunicare. La comunicazione può essere verbale o non
verbale, il non verbale è il linguaggio del corpo, la mimica. L’abilità di usare il linguaggio del
corpo è una capacità molto importante e funzionale.
ØL’abilità prassica è la capacità di svolgere movimenti volontari complessi con o senza
significato. Immaginiamo di avere in mano un rastrello, come si usa? Come si usa invece una
spazzola? Qual è il gesto per dire che “è tardi”?
ØLe abilità visuo-spaziali ci permettono di valutare lo spazio visivo e cercare ciò che ci interessa,
relazionarci con lo spazio e gli oggetti intorno a noi. Ogni giorno ognuno di noi utilizza queste
abilità per svariate attività come orientarsi, muoversi in una stanza, giocare con la palla,
disegnare.
LE ORIGINI
DEL
CERVELLO
Tutto parte dalla fusione dei due gameti
(spermatozoo che feconda l’uovo).
Tale fecondazione da vita allo ZIGOTE che dopo
circa 40 settimane porterà ad avere tutti gli
organi formati ed essere pronti ad affrontare il
mondo extrauterino.
Dalla nascita dello zigote fino al parto ci
saranno numerosi cambiamenti.
Dopo 24 ore lo zigote inizia a dividersi
ripetutamente grazie ad un processo chiamato
MITOSI dando origine a cellule sempre più
piccole chiamate BLASTOMERI.
Dopo 4 giorni si forma la MORULA costituita da
8-16 blastomeri.
Dalla morula si passa alla BLASTULA che è
costituita da numerosi blastomeri.
Il processo di DIFFERENZIAZIONE delle cellule avviene in
questo momento quando le cellule all’interno della
blastula si riuniscono a seconda del loro scopo finale
formando degli ammassi di cellule che vengono a definire
3 FOGLIETTI EMBRIONALI SOVRAPPOSTI.
Tale processo si chiama GASTRULAZIONE ed è un
processo fondamentale perché ogni cellula ha un proprio
compito specifico e deve collocarsi in uno dei 3 foglietti
embrionali. Solo così ogni organo potrà formarsi in
maniera adeguata.
Il foglietto embrionale che ci interessa è l’ectoderma.
Compare dopo la 3 settimana di vita embrionale e
durante il 18 giorno di vita intrauterina .
Le cellule dell’ectoderma si differenziano ulteriormente in
cellule neuro epiteliali facendo così nascere il neuro
ectoderma che darà vita alla placca neurale (percorretrice
del SNC).
Grazie al processo di neurulazione la placca neurale andrà
via via chiudendosi formando il tubo neurale che è il primo
abbozzo del SN.
Durante lo sviluppo del SN parte del tubo neurale perderà il
suo carattere cilindrico per allargarsi in vescicole encefaliche
(abbozzi di aree encefaliche).
La restante parte del tubo invece darà vita al midollo spinale.
Alla terza settimana avviene un processo chiamato induzione
embrionale, in cui l’ectoderma si inspessisce formando la
placca neuronale da cui origina il SN mentre le parti che non ne
fanno parte formeranno il tessuto cutaneo.
IL SN è costituito dal sistema nervoso centrale (SNC) ed il
sistema nervoso periferico (SNP), entrambi con processi
evolutivi diversi. All’interno della placca neurale si forma un
canale, chiamato DOCCIA NEURALE, le cui pareti si fondono per
dar vita al tubo neurale, da cui origina il SNC (NEURULAZIONE).
La parte della doccia neurale che non si chiude nel tubo
neurale dà origine a una zona definita cresta neurale da cui si
formerà il SNP.
Il tubo neurale subirà un processo di differenziazione, in
cui formerà tre vescicole primitive che andranno a
formare le specifiche aree del cervello:
- proencefalo (cervello anteriore)
- mesencefalo (cervello medio)
- rombencefalo (cervello posteriore).
Il PROENCEFALO si divide a sua volta in vescicole
secondarie: le vescicole telencefaliche, che andranno a
formare i due emisferi del cervello;
il MESENCEFALO che formerà il talamo e l’ipotalamo e le
vescicole ottiche, che formeranno le due retine e i nervi
ottici.
Il ROMBENCEFALO andrà a formare il cervelletto, il
ponte e il bulbo.
La parte inferiore del tubo neurale diventerà il midollo
spinale.
L’embrione sviluppa molti neuroni, ma solo una parte riuscirà a
sopravvivere.
I neuroni competono tra loro per assicurarsi le sostanze
nutritive e solo quelli che sopravvivono stabiliranno
CONNESSIONI SINAPTICHE.
Prima ancora della differenziazione dell’ectoderma inizia un
processo chiamato proliferazione neuronale (NEUROGENESI).
Dall’ectoderma si genera una popolazione
primitiva di cellule nervose, dette precursori neuronali, che si
differenziano in:
- CELLULE GLIALI
- NEUROBLASTI (neuroni immaturi)
MIGRAZIONE CELLULARE: milioni di neuroblasti si spostano dal luogo di origine verso il SNC in cui
resteranno per tutta la vita.
Questa migrazione inizia tra la 6a e la 7a settimana
intrauterina e ha la finalità di formare la corteccia cerebrale.
La DISPOSIZIONE DEI NEUROBLASTI nei vari strati corticali
segue un ordinato processo, i neuroni che dovranno
raggiungere gli strati corticali più esterni dovranno
attraversare quelli più interni.
Appena il neuroblasto si è collocato inizia un processo di
DIFFERENZIAZIONE, attraverso il quale si trasforma in
NEURONE, si iniziano a sviluppare i dendriti e l’assone.
Il cono di crescita è la zona di crescita dell’assone che è
capace di riconoscere il percorso corretto per raggiungere la
cellula bersaglio con cui contrarre sinapsi.
Giunto a destinazione l’assone dovrà scegliere una
localizzazione. Quando il cono di crescita entra in
contatto con il bersaglio inizia un processo chiamato
SINAPTOGENESI:
il cono si trasforma in un vero terminale assonico,
successivamente nella cellula bersaglio si formano i
recettori, iniziano così le interazioni tra neuroni.
Molte sinapsi che si formano durante lo sviluppo
prenatale vengono eliminate dopo la nascita, in
risposta alle varie esperienze sensoriali.
Le connessioni sinaptiche continuano ad aumentare
sino alla pubertà, poi vi è un processo di potatura in
cui le connessioni irrilevanti vengono eliminate.
Per la vista e l'udito (corteccia visiva e uditiva), esiste una
sinaptogenesi precoce estesa.
La densità delle connessioni raggiunge picchi intorno al
150% dei livelli degli adulti tra i quattro e i 12 mesi e le
connessioni vengono quindi potate ampiamente.
La densità sinaptica ritorna ai livelli degli adulti tra i due e
i quattro anni nella corteccia visiva.
Per altre aree come la corteccia prefrontale (pensata per
sostenere la pianificazione e il ragionamento), la densità
aumenta più lentamente e raggiunge picchi dopo il primo
anno.
La riduzione ai livelli di densità negli adulti richiede almeno
altri 10-20 anni; quindi c'è un significativo sviluppo del
cervello nelle aree frontali anche nell'adolescenza.
Il metabolismo cerebrale (assorbimento di glucosio, che è un
indice approssimativo del funzionamento sinaptico) è anche
superiore ai livelli degli adulti nei primi anni. Picchi di
assorbimento di glucosio a circa il 150% dei livelli degli adulti
da qualche parte circa 4-5 anni. All'età di circa dieci anni, il
metabolismo cerebrale si è ridotto a livelli adulti per la
maggior parte delle regioni corticali.
PAUL D. MACLEAN – Evoluzione del cervello e comportamento umano
Lo sviluppo del SNC si completa diversi anni dopo la nascita. Durante i primi due-tre anni non tutte le strutture cerebrali
raggiungono paralleli stadi di sviluppo, a dimostrazione del fatto che alcune funzioni cerebrali emergono prima di altre.
Il periodo che va DA 0 A 2 ANNI È UNA FINESTRA TEMPORALE CRITICA entro cui le stimolazioni provenienti dall’ambiente
esterno influiscono in maniera indelebile sullo sviluppo motorio, sensoriale e cognitivo, suggerendo che i primi due anni di
vita sono un periodo di massima plasticità.
Tra i 7 e gli 11 anni il volume del cervello si riduce, ma si assiste a fenomeni di sofisticata SPECIALIZZAZIONE dei circuiti
neuronali.
- TRONCO ENCEFALICO: Implicato nei meccanismi di sopravvivenza come la respirazione, il battito cardiaco e la
temperatura corporea. Si sviluppa alla nascita.
Durante la gravidanza: riduci lo stress ed elimina alcool e tabacco. Scegli una dieta sana e includi nella dieta molti
Omega-3
Dopo la gravidanza: Aiuta il bambino a sentirsi al sicuro emotivamente e fisicamente. Se un bambino è spaventato o
stressato, il cervello si setta sulla “survival mode” e il resto del cervello andrà incontro ad alterazioni. Quando il
bambino si sente al sicuro e felice è in grado di apprendere.
- CERVELLETTO: Implicato nelle funzioni di equilibrio e coordinazione. Si sviluppa dalla nascita fino ad 1 anno di età.
I primi 6 mesi: trasporta il bambino tra le tue braccia o con una fascia a tracolla per fargli sperimentare una certa
varietà di movimenti. Canta canzoni e muovi le loro braccia e gambe.
Durante il corso della vita: Falli muovere molto e in modi differenti.
- LOBI OCCIPITALI: Implicato nella vista. Dalla nascita ai 2 anni.
Fornisci al bambino cose interessanti che può guardare. Fai giochi che può seguire con gli occhi. Lancia la palla e falla
rotolare. Gioca a giochi come “Where’s Waldo?” e giochi delle differenze. Assicurati che passi molto tempo all’aperto e
sviluppi una visione a distanza.
- LOBI PARIETALI: Sensorialità tattile. Dalla nascita ai 6 anni.
Trasporta il tuo bambino, toccalo, tienilo per mano, abbraccialo e massaggialo. Dai al tuo bambino oggetti da tenere in
mano e manipolare di diversa consistenza e superficie (ruvida, liscia, morbida, viscida ecc.). Lascia che il bambino
esplori il mondo facendo mettendo in pratica diversi tipi di azioni (spingere, accarezzare, colpire, raccogliere, cadere,
girarsi ecc.).
- LOBI PARIETALI: Linguaggio. Dalla nascita ai 6 anni.
Parla, leggi e canta con il bambino. Ascolta tuo figlio e rispondigli. Leggi le stesse storie o canta le stesse canzoni
ripetutamente così ché il tuo bambino impari a memorizzarle. Segui l’attenzione del bambino e parla di ciò che
guardano e fanno.
- LOBI TEMPORALI: Ascolto. Dalla nascita ai 6 anni.
Esponi il bambino ad un’ampia varietà di suoni. Inoltre, assicurati che ci siano anche momenti di quiete. Ascolta e
riproduci la musica e lascia che il bambino sperimenti strumenti e rumori.
- LOBI FRONTALI: Pensiero concreto. Dai 3 ai 12 anni.
Chiedi al tuo bambino di ordinare e classificare gli oggetti. Incoraggialo alla risoluzione di problemi. Lascia che il
bambino sperimenti la frustrazione mentre scoprono qualcosa. Aiuta tuo figlio a notare pattern (“Quando fai questo,
accade sempre questo”). Negli anni di scuola elementare (5-12) insegna lui a leggere e scrivere (Non è essenziale che
lo faccia prima).
- AREA PREFRONTALE: Capacità di giudizio. Dai 12 ai 22 anni.
Dare al bambino delle scelte (sempre quando è calmo, mai quando arrabbiati o stressati). Parla al bambino dei tuoi
programmi e lascia che faccia piani. Aiuta il bambino a suddividere grandi compiti in piccoli passi. Dai al bambino la
libertà di provare idee e imparare dai propri errori.
- SISTEMA LIMBICO: Emozioni. Dagli 8 mesi ai 2 anni.
Mostra amore incondizionato. Vivi momenti gioiosi con il bambino. Rispondi in modo coerente. Parla al bambino
delle tue emozioni. Insegna il vocabolario emotivo per far capire come si sentono.
Le distinzioni funzionali tra i diversi lobi in realtà non sono così nette. Infatti, in base al tipo di funzione cognitiva, vi è
l’interessamento di diverse aree e sistemi che comunicano tra loro.
Tappe dello
sviluppo tipico
motorio-
cognitivo-
linguistico.
SVILUPPO MOTORIO
Sistema Nervoso
Fattori ambientali
Attività motoria
(Thelen, 2000)
Chiel e Beer (1997)
“The brain has a body: Adaptive behavior emerges from interactions of
nervous system, body and environment”
Patrimonio
Genetico
LO SVILUPPO MOTORIO NELLA FASE
POSTNATALE: IL NEONATO
STEPPING
Le gambe vengono ritratte e poi estese
quando il bambino è tenuto in piedi con
le piante dei piedi che poggiano su una
superficie
ETÀ PRESCOLARE (3-6 ANNI)
Coordinazione motoria:
üAdattamento della forza e della durata
delle contrazioni dei muscoli;
üREGOLAZIONE delle contrazioni muscolari
simultanee e successive;
üCorrezione della PRECISIONE DEL
MOVIMENTO mediante il gioco dei riflessi
regolatori dell’equilibrio.
Autonomia:
üCura personale
üSpostamenti
Consapevolezza:
üOrgoglio e autostima quando
padroneggiano una nuova competenza
üInadeguatezza quando i loro sforzi non
sono coronati da successo.
ETÀ PRESCOLARE
Competenze grosso-
motorie:
üMiglioramenti nella corsa e nei
salti
üAndare in bicicletta
Coordinazione motoria fine:
üDisegnare, giocare con righello e
forbici
üInserire gettoni in una fessura
üVestirsi
üLavarsi i denti
üUsare un cucchiaio per mangiare
ETÀ SCOLARE (7-10 anni)
Abilità di coordinare i propri
movimenti in relazione agli altri
oggetti presenti nell’ambiente.
Attraversare la strada:
Sv. Percettivoà Identificare le
proprietà degli oggetti rilevanti al
fine di compiere l’azione
(velocità, distanza, angolo)
Sv. Motorioà Controllare le
componenti critiche dei propri
movimenti (Postura, equilibrio,
forza)
Sviluppo Motorio (10-11 anni)
• L’idea di spazio e tempo è
precisa e circostanziata.
• Aumentano le autonomie
personali e sociali
• Diventa importante il rapporto
con i suoi coetanei, il/la
ragazzo/a ha bisogno di sentirsi
facente parte di un gruppo.
C’è rispetto nei confronti delle
figure genitoriali e non conflitto
come in adolescenza.
Sviluppo Motorio (12-20 anni)
• La deambulazione diventa più
sicura.
• Trasformazioni psicofisiche
con la pubertà. Comparsa
delle mestruazioni nelle
femmine e produzione di
spermatozoi nei maschi.
Caratteri sessuali secondarià
influenza sul modo in cui la
ragazza o il ragazzo
percepiscono il proprio corpo
• Ricerca costante della propria
identitàà processo di
separazione-individuazione
GESTI E LINGUAGGIO
• 9-12 mesi: compaiono:
• I GESTI DEITTICI (indicare) àrichiesta e dichiarare
• Prima dei 12 mesi à linguaggio prima dei 24 mesi
• I PRIMI GESTI ICONICI (scuotere la testa per dire «no»)
• Decrescono a 2 anni con l’esplosione del vocabolario
• A livello linguistico compare la LALLAZIONE (Dadù)
• 11-13 mesi: compaiono le PROTOPAROLE (Baubau, cocò) (ma ma)
• 12-18 mesi: LE PROTOPAROLE sono 50 circa
• 18 mesi: Impara che tutte le cose hanno un nome
• 20-24 mesi: ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO (fino a 40 parole a settimana)
• OLOFRASI – parole legate al contesto «da’» per dire dammi quello
• 30-36 mesi: compaiono le prime frasi complesse
GESTI COMUNICATIVI E SVILUPPO LESSICALE
• I primi item lessicali che i
bambini producono si
riferiscono a item ai quali, nel
periodo precedente, sono
stati rivolti gesti di indicazione
(Iverson e Goldin-Meadow, 2005).
• I bambini più precoci
nell’indicare (prima dei 12
mesi) hanno un migliore
sviluppo del linguaggio a 24
mesi (Desrochers et al., 1995).
• I bambini che a 14 mesi usano
più gesti hanno un ritmo di
sviluppo del vocabolario più
veloce e un’ampiezza del
vocabolario maggiore a 30
mesi (Rowe et al., 2006)
• I bambini con sviluppo del
linguaggio rallentato
(valutato a 24 mesi) a 20 mesi
facevano un minor uso del
gesto di indicazione e dei
gesti referenziali. Inoltre,
associavano con minore
frequenza lo sguardo al gesto
di Indicazione (Fasolo e D’Odorico,
2002)
PRODUZIONE DEI SUONI
Stadio 1 (da 0 a 2 mesi)àsuoni
di tipo riflesso
Stadio 2 (da 2 a 4 mesi)à suoni
di benessere
Stadio 3 (da 4 a 7 mesi)àgioco
vocale
Stadio 4 (da 7 a 12 mesi)à
lallazione canonica e reduplicata
(Oller et al., 1976)
(Stark et al., 1993)
I PRIMI ENUNCIATI VERBALI
PRODUZIONE
DI SUONI
(11-13 MESI)
COMBINAZIONI
DI PAROLE
(18-20 MESI)
(200P)
FORME DI
TRANSIZIONE
Protoparole
(50-100p)
FORME DI TRANSIZIONE
RIPETIZIONI
ORIZZONTALI
Ripetizione della stessa parola in stretta
successione temporale
“mamma mamma”
“questo questo”
PROTOFORME Sono costituite da un elemento vocalico e da una
parola
“/e/ papà”
“/e/ palla”
FORMULE Sono costituite da più elementi che non sono
concepiti come separati
“coè?” [per “cos’è’”]
“uzè” [per “non c’è”]
FINTE
COMBINAZIONI
Sono produzioni formate da una parola e una
non-parola
“questo giole” à
“questo sole”
CATENE Sono costituite da due parole contenuto prodotte
in stretta successione temporale
“fiore gatto”
“guarda, palla”
L’ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO
(18-24 MESI)
(M.L. Tossali, 2000)
Il caso: Genie Wiley, la
bambina selvaggia
• 4 Novembre 1970
• bambina di 13 anni rinchiusa per tutta la sua infanzia,
dall’età di 20 mesi à fino a quando la madre non
scappa e la porta dalla polizia
• il suo livello cognitivo era quello di una bambina di 15
mesi e portava ancora il pannolino
• Riabilitazione à lo sviluppo delle abilità cognitive
Genie raggiunse in solo un anno e mezzo il livello di
una bambina di 7/8 anni mentre ebbe numerose
difficoltà nella comunicazione verbale e le frasi da lei
pronunciate apparivano le stesse di una bambina di 2
anni e mezzo
Il periodo critico
• fase di maturazione della durata di vita di un
organismo durante il quale il sistema nervoso è
particolarmente sensibile a determinati stimoli
ambientali.
• Se, per qualche ragione, l'organismo non riceve lo
stimolo appropriato durante questo "periodo critico"
per apprendere una determinata abilità o
caratteristica, può essere difficile, in definitiva meno
efficace, o addirittura impossibile, sviluppare alcune
funzioni più avanti nella vita
• Le persone che hanno superato il "periodo critico"
non acquisiranno fluentemente la loro prima lingua
–Non valido per la seconda lingua
• Il periodo critico per il sistema visivo sembra
terminare intorno all'età di 12 anni, mentre quella
per l'acquisizione della sintassi termina intorno ai 16
anni.
• Oggi si parla di periodi SENSIBILI per quanto riguarda
i sistemi cognitivi generali
• Generalmente coincidono con i periodi di eccesso di
formazione di sinapsi e terminano all'incirca nello
stesso momento in cui i livelli sinaptici si
stabilizzano.
• Durante questi periodi di formazione sinaptica,
alcune regioni del cervello sono particolarmente
sensibili alla presenza o all'assenza di alcuni tipi
generali di stimoli.
I 10 principi ”CORE”
dello SVILUPPO
COGNITIVO
1. Lo sviluppo umano è modellato da una azione
interdinamica e continua tra biologia ed esperienza.
2. La cultura influenza ogni aspetto dello sviluppo umano
ed è plasmato in credenze e pratiche a misura di
bambino progettate per promuovere la salute
adattamento.
3. La crescita di auto-regolazione è un elemento centrale
dello sviluppo della prima infanzia che si estende su
tutte le aree di comportamento.
4. I bambini partecipano attivamente al proprio sviluppo,
riflettendo l'impulso umano intrinseco a esplorare e
padroneggiare il proprio ambiente.
5. Relazioni umane sane e i loro effetti sugli individui,
sono le basi di uno sviluppo sano.
6. L'ampia gamma di differenze individuali tra i bambini piccoli spesso
rende difficile distinguere le normali variazioni e la maturazione
ritardi da disturbi transitori e menomazioni persistenti.
7. Lo sviluppo dei bambini si sviluppa lungo percorsi individuali le cui
traiettorie sono caratterizzate da continuità e discontinuità, come
nonché da una serie di transizioni significative.
8. Lo sviluppo umano è modellato dalla continua interazione tra fonti
di vulnerabilità e fonti di resilienza.
9. I tempi delle prime esperienze possono essere importanti, ma, il più
delle volte, il bambino in via di sviluppo rimane vulnerabile ai rischi
e aperto alle influenze della protezione nei primi anni di vita e
nell'età adulta.
10. Il corso di sviluppo può essere modificato nella prima infanzia da
interventi efficaci che cambiano l'equilibrio tra rischio e
protezione, spostando così le probabilità a favore di risultati più
adattativi.
LA PAROLA ALLA COLLEGA
LA
NEURODIDATTICA
La Neurodidattica è un campo scientifico emergente che riunisce ricercatori in
neuroscienze cognitive , neuroscienze cognitive dello sviluppo , psicologia dell'educazione,
tecnologia educativa, teoria dell'educazione e altre discipline correlate per esplorare le
interazioni tra processi biologici ed educazione.
I ricercatori nel campo delle neuroscienze dell'educazione studiano i meccanismi
neurali della lettura, cognizione numerica, l'attenzione e le difficoltà che ne
conseguono, tra cui la dislessia, discalculia e ADHD in relazione all'istruzione.
APPRENDIMENTO
1. Il modo in cui il cervello impara è molto complesso
2. L’apprendimento è solo una parte dell’educazione
3. A differenza di quanto accade per la didattica, «l’Apprendimento» ha diverse realizzazioni nel cervello
Tipo di Apprendimento Aree Coinvolte Tempo impiegato
Memoria Episodica ed Autobiografica Ippocampo e strutture ad esso connesse Immediato
Memoria associativa tra informazioni
percettive e risposte motorie
Aree corticali Secondi, Minuti o Ore a seconda del tipo
di attività
Apprendimenti associativi inconsci Coinvolgimento delle strutture cerebrali
dell’emozione (aree limbiche)
Pochi Secondi o Minuti
Apprendere per controllare sistemi
specifici di contenuto (attivati in contesti
appropriati)
Aree prefrontali (per il controllo)
Interazioni con strutture limbiche per
integrare la pianificazione con l’emozione
Apprendimenti basati su ricompensa Striato Pochi Secondi o Minuti
Apprendimento procedurale Loop di circuiti che vanno dalla corteccia
prefrontale, ai gangli basali fino al talamo
e infine al cervelletto
Dalle 10 alle 100 ore di pratica
Modeling, apprendimento osservativo Neuroni specchio
IL CIRCUITO DI PAPEZ
IPPOCAMPO = garantisce la corretta registrazione delle
caratteristiche dello stimolo, la formazione di associazioni
complesse, ed il consolidamento della traccia mnestica.
Una lesione dell’ippocampo quindi provocherebbe un deficit di
immagazzinamento, piuttosto che di codifica e di recupero.
AMIGDALA = non sembra avere un ruolo primario
nell’apprendimento, ma solo una rilevanza per gli
aspetti emotivi dell’apprendimento
TRATTO MAMMILLO-TALAMICO = lesioni
impediscono una adeguata registrazione dello stimolo,
mediata dalle informazioni sensoriali veicolate dal
talamo, danneggiando l’immagazzinamento immediato
di associazioni semplici e di informazioni sugli stimoli.
Ø Come i singoli esseri umani e altre
specie si sono evoluti per estrarre
informazioni utili dai mondi naturali e
sociali che li circondano
L'apprendimento in
psicologia cognitiva e
neuroscienze
Ø Circuiti neurobiologici che sottostanno
ai processi di apprendimento
Ø Descrizioni e spiegazioni del mondo
che gli studenti non possono aspettarsi
di acquisire da soli
L’apprendimento
educativo
In questo modo, l'apprendimento in senso scientifico e
l'apprendimento in senso educativo possono essere visti come
concetti complementari
le neuroscienze cognitive devono adattarsi ai
requisiti pratici del mondo dell'apprendimento
educativo.
la neuroscienza crea una nuova sfida per l'educazione, perché
fornisce nuove caratterizzazioni dello stato attuale dello
studente - compresi lo stato del cervello, lo stato genetico e lo
stato ormonale - che potrebbero essere rilevanti per
l'apprendimento e l'insegnamento.
PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA:
COGNITION & SKILLS
• Valutare nuove attività di apprendimento e il loro trasferimento nell'istruzione
• usare le prove delle neuroscienze per identificare le competenze cognitive fondamentali richieste per
l'alfabetizzazione e la matematica, per IDENTIFICARE LE CAUSE DEI DEFICIT (ad esempio, in una o più delle
competenze di base) e TECNICHE DI ADDESTRAMENTO che mirerebbero a queste abilità.
• Il lavoro di calcolo ha usato metodi di imaging per capire la relazione tra l'apprendimento e le rispettive
competenze di base della percezione di:
• SIMBOLI NUMERICI (IN GIRO FUSIFORME E LOBI OCCIPITOTEMPORALI)
• RAPPRESENTAZIONE DELLA NUMEROSITÀ E MANIPOLAZIONI DI QUANTITÀ (RISPETTIVAMENTE,
SOLCO PARIETALE E GIRO ANGOLARE ALL'INTERNO DEL LOBO PARIETALE)
• ABILITÀ SPAZIALI (NEL LOBO PARIETALE)
• CONCETTI, PRINCIPI E PROCEDURE (CHE COINVOLGONO CORTECCIA PREFRONTALE).
• Identificazione di un insieme di sistemi di base sottostanti ha sollevato la possibilità di addestrare:
• Per i sistemi numerici à «per l'elaborazione della quantità»
• Per l’abilità visuo-spaziale e memoria di lavoro à per conteggio e sottotitolazione
• l'elaborazione spaziale per l'utilizzo di materiale come mappe, diagrammi e grafici
MATEMATICA
• Le abilità matematiche sono importanti anche per le
possibilità di vita di un individuo: basse abilità matematiche
aumentano la probabilità di problemi con la giustizia,
depressione, malattie fisiche, disoccupazione.
• La comprensione dello sviluppo matematico tipico e atipico
è una base fondamentale per la progettazione del
programma di matematica tradizionale e per aiutare coloro
che non riescono a tenere il passo
• Il sistema si trova nel lobo parietale del cervello in ciascun
emisfero. Questo sistema parietale è attivo nei bambini e
negli adulti durante i compiti numerici di base, ma nel corso
dello sviluppo sembra diventare più specializzato. Inoltre, i
bambini con difficoltà di apprendimento matematico
(discalculia) mostrano un'attivazione più debole in questa
regione rispetto allo sviluppo tipico dei bambini durante le
attività di numero di base.
• Le informazioni numeriche possono essere memorizzate
verbalmente nel sistema linguistico
LINGUA E ALFABETIZZAZIONE
• Bambini che hanno difficoltà con la lingua orale creano sfide importanti
per il mondo dell’istruzione
• È probabile che le difficoltà persistano durante gli anni della scuola
primaria dove, oltre ai deficit di base con la lingua orale, i bambini
incontrano problemi di alfabetizzazione, matematica, comportamento e
relazioni con i pari.
• L'identificazione precoce e l'intervento per far fronte a queste difficoltà,
nonché l'identificazione dei modi in cui gli ambienti di apprendimento
possono supportare lo sviluppo del linguaggio atipico sono essenziali.
• Vi sono chiare indicazioni che i substrati neurali per tutti i livelli del
linguaggio possano essere identificati nei primi punti dello sviluppo.
• Allo stesso tempo, studi di intervento hanno dimostrato i modi in cui il
cervello conserva la sua plasticità per l'elaborazione del linguaggio.
• L'intensa riparazione con un programma di elaborazione del linguaggio
uditivo è stata accompagnata da cambiamenti funzionali nella corteccia
temporo-parietale sinistra e nel giro frontale inferiore.
• Una comprensione dettagliata dei sottocomponenti del sistema linguistico
e dei modi in cui questi cambiano nel tempo possono inevitabilmente
avere implicazioni per la pratica educativa.
PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA:
LA SALUTE DEL CERVELLO
Studiati i Pattern sonno-veglia degli adolescenti à Ritardato l’orario di entrata in classe
à Svolta educazione al sonno a scuola
MIGLIORATE LE PERFORMANCE SCOLASTICHE
• Ridurre le ore di sonno in adolescenza a 5 o 6 ore a notte per diverse notti grava sulla funzionalità cognitiva
(specialmente WM)
SONNO
• Aumentare la regolarità e l’intensità dell’esercizio fisico migliora la performance academica e cognitiva
ATTIVITA’ FISICA
• Uno studio longitudinale à North Carolina University (Campbell et al. 2001)
• Obiettivo à esaminare effetti dell'intervento educativo precoce sui modelli di sviluppo cognitivo e accademico tra i
bambini poveri e minoritari.
• Partecipanti à 104 (98% Afroamericani).
• Trattamento à precoce e a tempo pieno, di alta qualità, dall'infanzia all'età di 5 anni.
• Punteggi à test cognitivi (tra 3 e 21 anni) e test accademici (da 8 a 21 anni).
• I bambini trattati, in media, hanno ottenuto punteggi più alti in entrambi i test cognitivi e accademici, con dimensioni
degli effetti del trattamento da moderate a grandi osservate fino all'età di 21 anni.
PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA:
ISTRUZIONE INTENSIVA IN INFANZIA
L'ISTRUZIONE INTENSIVA DELLA PRIMA INFANZIA PUÒ AVERE EFFETTI A LUNGO TERMINE SULLO SVILUPPO COGNITIVO E
ACCADEMICO.
PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA:
COGNIZIONE SOCIALE ED EMOTIVA
• Il danno cerebrale prefrontale influenza il comportamento sociale à insensibilità all'accettazione sociale,
all'approvazione o al rifiuto.
• CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA: associati all'attività differenziale nell'amigdala, nella corteccia insulare
anteriore e nella corteccia prefrontale mediale.
• Gli studi sullo sviluppo del cervello durante l'infanzia e l'adolescenza mostrano che queste aree subiscono
cambiamenti strutturali su larga scala. Pertanto, il grado in cui i bambini in età scolare e i giovani adulti sono
consapevoli delle proprie emozioni può variare nel corso di questo periodo di tempo, il che può avere un
impatto importante sul comportamento in classe e sulla misura in cui alcuni stili di insegnamento e approcci
curricolari potrebbero essere efficace.
• I bambini con tratti insensibili e poco emotivi hanno rivelato una minore attivazione cerebrale nell'amigdala
giusta in risposta a volti paurosi, suggerendo che i correlati neurali di quel tipo di disturbo emotivo sono
presenti all'inizio dello sviluppo.
I 20 principi delle
neuroscienze
dell'educazione
1. La neuroscienza dell'educazione ci aiuta a comprendere la logica personale e i mondi l'uno dell'altro. Siamo
sentimenti e creature sociali che pensano. Le avversità e il trauma vivono nel sistema nervoso e non nell'evento
stesso.
2. L'attaccamento agli adulti è un prerequisito per imparare da loro! L'attaccamento è il corriere di tutto lo sviluppo.
3. Lo sviluppo del cervello è caldo, disordinato, caotico e tutt'altro che lineare.
4. Studenti e adulti che sono arrabbiati, ansiosi, depressi o che provano emozioni negative lottano con
l'apprendimento!
5. L'ambiente influenza intimamente i nostri stati neurobiologici e dobbiamo occuparci degli ambienti esterno e interno
l'uno dell'altro.
6. L'emozione è fondamentale per il processo di apprendimento.
7. Il movimento, il respiro e i modelli di sonno sano influenzano intimamente l'apprendimento.
8. Il servizio degli studenti inizia con l'insegnamento della loro neuro-anatomia! Quando lo facciamo, i bambini e gli
adolescenti sono in grado di iniziare le abitudini di autoregolazione mentre innescano il proprio cervello per le
connessioni di coinvolgimento e apprendimento.
9. I nostri comportamenti sono guidati da come vediamo il mondo. Affrontare la vita perseguendo un obiettivo basato
sulla colpa o sulla vergogna, riciclare i sentimenti e mettere in atto comportamenti negativi dovrebbero essere ridotti.
10. I bambini e i giovani vogliono il proprio potere e controllo, non quello di un altro adulto. Crea isole di successo forzato e
aiutali a scoprire i loro punti di forza, competenza e interessi! L'autoriflessione è intimamente connessa ad alti livelli di
apprendimento. Ogni bambino crea inconsciamente una "mappa sociale" "Come mi vedo, diventa la mia esperienza".
11. La vergogna è al di sotto di tutti gli atti di violenza. La violenza è l'assenza di amore . i bambini creano una chiara
connessione tra violenza, abbandono e rifiuto!
12. Gli umani sono nutriti dall'amore, questo proviene da due fonti: il sé e gli altri! Se l'amore non può essere sperimentato da
una di queste due fonti, non può prosperare! Una persona che non si è sentita amata, non ha riserve di amore o gentilezza
da dare e questo porta a una mancanza di empatia!
13. Molti dei nostri studenti entrano nelle nostre classi e scuole sintonizzandosi e vivendo nelle aree del tronco cerebrale! Le
relazioni non contano tanto da questo stato del cervello quanto le strategie di regolazione!
14. La disciplina allineata al cervello riguarda la prevenzione e l'impegno! Dobbiamo insegnare i comportamenti che vogliamo
vedere e ciò avviene attraverso routine quotidiane, rituali, transizioni attuate individualmente, a tutta la classe e l'intera
scuola.
15. Tutti i problemi di disciplina con punizioni basate sul dolore sono problemi di regolamentazione!
16. Fare del male fa male alle persone!
17. Lo sviluppo del comportamento, l'apprendimento e le relazioni si allineano con lo sviluppo del cervello (da tronco
cerebrale a sistema limbico a corteccia) che equivale al linguaggio delle sensazioni, dei sentimenti e delle parole!
18. Di cosa hanno bisogno i neonati e i bambini in età prescolare per sentirsi al sicuro? Di cosa hanno bisogno per fidarsi e
per passare al prossimo trampolino di lancio? Dobbiamo iniziare dal tronco cerebrale !!!
1. Di Routine
2. Di Avere fornito pattern di esperienze in modo ripetitivo
3. Di aver tenuto oggetti e aver visto cose
4. Di essere calmati e rassicurati
5. Di avere l'opportunità di rialzarsi dopo che sono caduti!
6. Di esplorare i confini
7. Di sapere che se commettono un errore sono al sicuro e possono sfogare ed esprimere sensazioni e sentimenti
8. Di giocare, ridere e fare movimento!
9. Di creare!
10. Di rapporti saldi e incondizionati (rimanere in contatto attraverso il conflitto!)
19. Poiché esiste la biologia dello stress, esiste la
biologia della speranza! Abbiamo la capacità innata
di resilienza.
20. Quattro domande che guidano la nostra
comprensione approfondita della neuroscienza
dell'educazione nelle scuole.
A. Sono importante per qualcuno qui?
B. Sono bravo in qualcosa?
C. Sono in grado di influenzare il
cambiamento o il mio mondo qui?
D. Posso condividere le mie conoscenze con
qualcuno qui?
STRUMENTI
POTENZIALI DI SVILUPPO E DI
APPRENDIMENTO NELLE
DISABILITÀ INTELLETTIVE.
INDICAZIONI PER GLI
INTERVENTI EDUCATIVI E
DIDATTICI
-RENZO VIANELLO 2012
BALBUS
Controllo della fluenza verbale
https://balbus.org/
Il programma contiene delle letture di difficoltà crescente, è anche possibile inserire nuove letture. Il soggetto è invitato a
leggere rispettando il ritmo temporale impostato delle parole. Il riconoscimento vocale presente nel programma consente
di verificare la correttezza della lettura. . L’obiettivo dell’esercizio è abituare il soggetto a leggere lentamente fino a una
lettura e/o una conversazione normale di circa 40/45 parole al minuto, estinguendo il comportamento tachilalico tipico del
balbuziente.
LA LETTURA TEMPORIZZATA CON
RICONOSCIMENTO VOCALE
Consiste nella visualizzazione di una
parola, di una frase o di un brano e
successiva scansione temporizzata,
mediante evidenziazione delle singole
parole., con il mascheramento laterale, in
modo che chi legge non anticipi la parola
successiva e rispetti il tempo di
presentazione impostato.
IL BIOFEEDBACK VOCALE (VOCIGRAFO)
permette di registrare la voce mediante microfono e
consente un successivo riascolto. Il vocigrafo costruisce
una traccia grafica dell’ampiezza sonora della voce
emessa dal soggetto in tempo reale e per tutta la durata
dell’eloquio.
Vi sono impostati diversi range di ampiezza sonora
espressi in decibel, il soggetto è invitato a parlare
facendo attenzione a rimanere sempre all’interno del
range impostato. In tal modo il soggetto, ha un
feedback costante e continuo della sua emissione
vocale che gli consente un maggiore controllo della
voce stessa.
IL F.U.R. (FEEDBACK UDITIVO
RITARDATO)
consente al paziente di riascoltare la propria voce
con un ritardo temporale prestabilito. In questo
modo il soggetto viene istruito a rallentare la velocità
del suo eloquio, prolungando le sillabe, in modo da
far coincidere la propria emissione vocale con il
feedback ritardato. Il miglioramento della fluenza
porterà il terapista e/o il soggetto a ridurre
ulteriormente il ritardo fino alla totale estinzione del
disturbo.
IL METRONOMO
è uno strumento sincronizzato con la
scansione delle parole durante gli esercizi di
lettura facilitata; esso può essere attivato
anche quando la lettura non è in funzione,
permettendo di variarne anche la velocità. Il
soggetto, che di norma presenta una
disarmonia nei gruppi muscolari preposti
alla respirazione, alla fonazione ed alla
articolazione, può, programmando la
velocità del metronomo, compiere una
emissione delle parole e delle frasi in
sintonia con il ritmo respiratorio.
IL MASCHERAMENTO BIAURICOLARE
consiste nella presentazione di un rumore
a banda larga attraverso una cuffia
mentre il soggetto parla o legge, per
permettere l’interruzione verbo-acustica.
Il soggetto disfluente, infatti, quando
parla senza poter udire la propria voce,
migliora il proprio eloquio divenendo più
fluente (condizionamento fobico). Lo
strumento permette di attenuare
gradualmente il rumore fino ad arrivare a
percepirlo chiaramente. Permette cioè di
eseguire una desensibilizzazione
sistematica della propria voce
(decondizionamento dello stimolo fobico)
GRAZIE DELL’ ATTENZIONE
gianvito.lagravinese@gmail.com

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  • 1. ISTITUTO SANTA CHIARA s.r.l. Centro Medico specialistico e di Riabilitazione LECCE e ROMA Poliambulatorio Specialistico e Presidio di Riabilitazione Funzionale Presidio di Riabilitazione Funzionale – Via Campania n. 5 – 73100 – Lecce (LE) Tel. 0832. 348383 Fax 0832.340570 Cell. 393.9102469 E-mail: riabilitazionelecce@istitutosantachiara.it PEC: istitutosantachiara@pec.it Sede Legale: Via Campania n.5- 73100 LECCE (LE) Iscr. Reg. Imprese CCIAA Lecce n. 233969, c.s. € 90.000,00 – C.F. e P.IVA 03625370758 Web: www.istitutosantachiara.it Dott. Gianvito Lagravinese Psicologi, Psicoterapeuti in formazione in Psicoterapia Cognitiva-Neuropsicologica Integrata
  • 2. Outline BLOCCO 1 LO SVILUPPO DEL BAMBINO • Lo sviluppo: • Cerebrale • Motorio e Gestuale • Linguistico • Cognitivo • Concetti «CORE» dello Sviluppo BLOCCO 3 LA NEURODIDATTICA • Origini e obiettivi • Studi rilevanti • Princìpi conclusivi BLOCCO 4 STRUMENTI UTILI • Strumenti che hanno saputo integrare il sapere neuropsicologico ai fini dell’insegnamento BLOCCO 2 IL BAMBINO E LA MALATTIA • Lo sviluppo atipico nel bambino • La funzionalità cognitiva alterata dalla malattia organica e i suoi trattamenti • Interazione dei processi di carattere organico con contestuale, situazionale, emotivi
  • 3. Neuro- psicologia Il Caso di Phineas Gage 1848 à Danno al lobo frontale Sx Compromissioni funzionali: • Capacità di comprensione • Comportamento sociale • Abilità di memoria • Abilità di controllo cognitivo • Abilità di controllo inibitorio Costruttore di binari ferroviari ruolo vitale nella risoluzione dei problemi, nella pianificazione, nell'espressione della personalità, nel controllo degli impulsi e nel processo decisionale
  • 4. Neuro- psicologia NEUROPSICOLOGIA • Disciplina che studia i processi cognitivi e comportamentali e i meccanismi anatomo-fisiologici correlati al loro funzionamento • Quando si parla di funzioni cognitive si parla di: • Attenzione • Memoria • Orientamento • Linguaggio • Abilità visuo- spaziali • Abilità prassiche • Funzioni esecutive. Il cervello coordina tutto il funzionamento dell’organismo, le funzioni fisiche e quelle cognitive. Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal cervello che: • regolano il rapporto con l’ambiente esterno. • si acquisiscono fin dalla nascita e che vanno costantemente rinforzate nel corso del tempo e in caso di età avanzata anche ri-abilitate.
  • 5. ØL’attenzione è la capacità di concentrarsi sulle informazioni più importanti tra tutte quelle disponibili e ignorare quelle meno importanti. È come un “filtro” che decide quali informazioni sono utili e quali invece non lo sono, focalizzandosi sulle cose che ci interessano maggiormente. Vi sono diversi tipi di attenzione: selettiva, sostenuta e divisa.
  • 6. ØLa memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, cioè la funzione mentale volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di informazioni apprese durante l‘esperienza o per via sensoriale. La memoria possiede un magazzino a breve termine e un magazzino a lungo termine, se le informazioni sono poco importanti vengono perse (oblio), se sono importanti passano al secondo magazzino (memoria a lungo termine).
  • 7. ØLe funzioni esecutive permettono di pianificare e portare a termine comportamenti orientati a uno scopo (es. lavarsi i denti), raccogliere le informazioni e realizzare un qualcosa. Sono funzioni di controllo che lavorano su informazioni che ricevono da memoria, linguaggio e percezione. Le funzioni esecutive includono: pianificazione, organizzazione, ordinare in sequenza e ragionamento astratto.
  • 8. ØIl linguaggio è un’attività che caratterizza gli esseri umani ed è la capacità di usare le parole o i segni, combinandoli in frasi, per comunicare. La comunicazione può essere verbale o non verbale, il non verbale è il linguaggio del corpo, la mimica. L’abilità di usare il linguaggio del corpo è una capacità molto importante e funzionale.
  • 9. ØL’abilità prassica è la capacità di svolgere movimenti volontari complessi con o senza significato. Immaginiamo di avere in mano un rastrello, come si usa? Come si usa invece una spazzola? Qual è il gesto per dire che “è tardi”?
  • 10. ØLe abilità visuo-spaziali ci permettono di valutare lo spazio visivo e cercare ciò che ci interessa, relazionarci con lo spazio e gli oggetti intorno a noi. Ogni giorno ognuno di noi utilizza queste abilità per svariate attività come orientarsi, muoversi in una stanza, giocare con la palla, disegnare.
  • 12. Tutto parte dalla fusione dei due gameti (spermatozoo che feconda l’uovo). Tale fecondazione da vita allo ZIGOTE che dopo circa 40 settimane porterà ad avere tutti gli organi formati ed essere pronti ad affrontare il mondo extrauterino. Dalla nascita dello zigote fino al parto ci saranno numerosi cambiamenti. Dopo 24 ore lo zigote inizia a dividersi ripetutamente grazie ad un processo chiamato MITOSI dando origine a cellule sempre più piccole chiamate BLASTOMERI. Dopo 4 giorni si forma la MORULA costituita da 8-16 blastomeri. Dalla morula si passa alla BLASTULA che è costituita da numerosi blastomeri.
  • 13. Il processo di DIFFERENZIAZIONE delle cellule avviene in questo momento quando le cellule all’interno della blastula si riuniscono a seconda del loro scopo finale formando degli ammassi di cellule che vengono a definire 3 FOGLIETTI EMBRIONALI SOVRAPPOSTI. Tale processo si chiama GASTRULAZIONE ed è un processo fondamentale perché ogni cellula ha un proprio compito specifico e deve collocarsi in uno dei 3 foglietti embrionali. Solo così ogni organo potrà formarsi in maniera adeguata. Il foglietto embrionale che ci interessa è l’ectoderma. Compare dopo la 3 settimana di vita embrionale e durante il 18 giorno di vita intrauterina .
  • 14. Le cellule dell’ectoderma si differenziano ulteriormente in cellule neuro epiteliali facendo così nascere il neuro ectoderma che darà vita alla placca neurale (percorretrice del SNC). Grazie al processo di neurulazione la placca neurale andrà via via chiudendosi formando il tubo neurale che è il primo abbozzo del SN. Durante lo sviluppo del SN parte del tubo neurale perderà il suo carattere cilindrico per allargarsi in vescicole encefaliche (abbozzi di aree encefaliche). La restante parte del tubo invece darà vita al midollo spinale.
  • 15. Alla terza settimana avviene un processo chiamato induzione embrionale, in cui l’ectoderma si inspessisce formando la placca neuronale da cui origina il SN mentre le parti che non ne fanno parte formeranno il tessuto cutaneo. IL SN è costituito dal sistema nervoso centrale (SNC) ed il sistema nervoso periferico (SNP), entrambi con processi evolutivi diversi. All’interno della placca neurale si forma un canale, chiamato DOCCIA NEURALE, le cui pareti si fondono per dar vita al tubo neurale, da cui origina il SNC (NEURULAZIONE). La parte della doccia neurale che non si chiude nel tubo neurale dà origine a una zona definita cresta neurale da cui si formerà il SNP.
  • 16. Il tubo neurale subirà un processo di differenziazione, in cui formerà tre vescicole primitive che andranno a formare le specifiche aree del cervello: - proencefalo (cervello anteriore) - mesencefalo (cervello medio) - rombencefalo (cervello posteriore). Il PROENCEFALO si divide a sua volta in vescicole secondarie: le vescicole telencefaliche, che andranno a formare i due emisferi del cervello; il MESENCEFALO che formerà il talamo e l’ipotalamo e le vescicole ottiche, che formeranno le due retine e i nervi ottici. Il ROMBENCEFALO andrà a formare il cervelletto, il ponte e il bulbo. La parte inferiore del tubo neurale diventerà il midollo spinale.
  • 17. L’embrione sviluppa molti neuroni, ma solo una parte riuscirà a sopravvivere. I neuroni competono tra loro per assicurarsi le sostanze nutritive e solo quelli che sopravvivono stabiliranno CONNESSIONI SINAPTICHE. Prima ancora della differenziazione dell’ectoderma inizia un processo chiamato proliferazione neuronale (NEUROGENESI). Dall’ectoderma si genera una popolazione primitiva di cellule nervose, dette precursori neuronali, che si differenziano in: - CELLULE GLIALI - NEUROBLASTI (neuroni immaturi) MIGRAZIONE CELLULARE: milioni di neuroblasti si spostano dal luogo di origine verso il SNC in cui resteranno per tutta la vita.
  • 18. Questa migrazione inizia tra la 6a e la 7a settimana intrauterina e ha la finalità di formare la corteccia cerebrale. La DISPOSIZIONE DEI NEUROBLASTI nei vari strati corticali segue un ordinato processo, i neuroni che dovranno raggiungere gli strati corticali più esterni dovranno attraversare quelli più interni. Appena il neuroblasto si è collocato inizia un processo di DIFFERENZIAZIONE, attraverso il quale si trasforma in NEURONE, si iniziano a sviluppare i dendriti e l’assone. Il cono di crescita è la zona di crescita dell’assone che è capace di riconoscere il percorso corretto per raggiungere la cellula bersaglio con cui contrarre sinapsi.
  • 19. Giunto a destinazione l’assone dovrà scegliere una localizzazione. Quando il cono di crescita entra in contatto con il bersaglio inizia un processo chiamato SINAPTOGENESI: il cono si trasforma in un vero terminale assonico, successivamente nella cellula bersaglio si formano i recettori, iniziano così le interazioni tra neuroni. Molte sinapsi che si formano durante lo sviluppo prenatale vengono eliminate dopo la nascita, in risposta alle varie esperienze sensoriali. Le connessioni sinaptiche continuano ad aumentare sino alla pubertà, poi vi è un processo di potatura in cui le connessioni irrilevanti vengono eliminate.
  • 20. Per la vista e l'udito (corteccia visiva e uditiva), esiste una sinaptogenesi precoce estesa. La densità delle connessioni raggiunge picchi intorno al 150% dei livelli degli adulti tra i quattro e i 12 mesi e le connessioni vengono quindi potate ampiamente. La densità sinaptica ritorna ai livelli degli adulti tra i due e i quattro anni nella corteccia visiva. Per altre aree come la corteccia prefrontale (pensata per sostenere la pianificazione e il ragionamento), la densità aumenta più lentamente e raggiunge picchi dopo il primo anno. La riduzione ai livelli di densità negli adulti richiede almeno altri 10-20 anni; quindi c'è un significativo sviluppo del cervello nelle aree frontali anche nell'adolescenza. Il metabolismo cerebrale (assorbimento di glucosio, che è un indice approssimativo del funzionamento sinaptico) è anche superiore ai livelli degli adulti nei primi anni. Picchi di assorbimento di glucosio a circa il 150% dei livelli degli adulti da qualche parte circa 4-5 anni. All'età di circa dieci anni, il metabolismo cerebrale si è ridotto a livelli adulti per la maggior parte delle regioni corticali.
  • 21.
  • 22. PAUL D. MACLEAN – Evoluzione del cervello e comportamento umano
  • 23. Lo sviluppo del SNC si completa diversi anni dopo la nascita. Durante i primi due-tre anni non tutte le strutture cerebrali raggiungono paralleli stadi di sviluppo, a dimostrazione del fatto che alcune funzioni cerebrali emergono prima di altre. Il periodo che va DA 0 A 2 ANNI È UNA FINESTRA TEMPORALE CRITICA entro cui le stimolazioni provenienti dall’ambiente esterno influiscono in maniera indelebile sullo sviluppo motorio, sensoriale e cognitivo, suggerendo che i primi due anni di vita sono un periodo di massima plasticità. Tra i 7 e gli 11 anni il volume del cervello si riduce, ma si assiste a fenomeni di sofisticata SPECIALIZZAZIONE dei circuiti neuronali.
  • 24.
  • 25. - TRONCO ENCEFALICO: Implicato nei meccanismi di sopravvivenza come la respirazione, il battito cardiaco e la temperatura corporea. Si sviluppa alla nascita. Durante la gravidanza: riduci lo stress ed elimina alcool e tabacco. Scegli una dieta sana e includi nella dieta molti Omega-3 Dopo la gravidanza: Aiuta il bambino a sentirsi al sicuro emotivamente e fisicamente. Se un bambino è spaventato o stressato, il cervello si setta sulla “survival mode” e il resto del cervello andrà incontro ad alterazioni. Quando il bambino si sente al sicuro e felice è in grado di apprendere. - CERVELLETTO: Implicato nelle funzioni di equilibrio e coordinazione. Si sviluppa dalla nascita fino ad 1 anno di età. I primi 6 mesi: trasporta il bambino tra le tue braccia o con una fascia a tracolla per fargli sperimentare una certa varietà di movimenti. Canta canzoni e muovi le loro braccia e gambe. Durante il corso della vita: Falli muovere molto e in modi differenti.
  • 26.
  • 27. - LOBI OCCIPITALI: Implicato nella vista. Dalla nascita ai 2 anni. Fornisci al bambino cose interessanti che può guardare. Fai giochi che può seguire con gli occhi. Lancia la palla e falla rotolare. Gioca a giochi come “Where’s Waldo?” e giochi delle differenze. Assicurati che passi molto tempo all’aperto e sviluppi una visione a distanza. - LOBI PARIETALI: Sensorialità tattile. Dalla nascita ai 6 anni. Trasporta il tuo bambino, toccalo, tienilo per mano, abbraccialo e massaggialo. Dai al tuo bambino oggetti da tenere in mano e manipolare di diversa consistenza e superficie (ruvida, liscia, morbida, viscida ecc.). Lascia che il bambino esplori il mondo facendo mettendo in pratica diversi tipi di azioni (spingere, accarezzare, colpire, raccogliere, cadere, girarsi ecc.). - LOBI PARIETALI: Linguaggio. Dalla nascita ai 6 anni. Parla, leggi e canta con il bambino. Ascolta tuo figlio e rispondigli. Leggi le stesse storie o canta le stesse canzoni ripetutamente così ché il tuo bambino impari a memorizzarle. Segui l’attenzione del bambino e parla di ciò che guardano e fanno. - LOBI TEMPORALI: Ascolto. Dalla nascita ai 6 anni. Esponi il bambino ad un’ampia varietà di suoni. Inoltre, assicurati che ci siano anche momenti di quiete. Ascolta e riproduci la musica e lascia che il bambino sperimenti strumenti e rumori.
  • 28.
  • 29. - LOBI FRONTALI: Pensiero concreto. Dai 3 ai 12 anni. Chiedi al tuo bambino di ordinare e classificare gli oggetti. Incoraggialo alla risoluzione di problemi. Lascia che il bambino sperimenti la frustrazione mentre scoprono qualcosa. Aiuta tuo figlio a notare pattern (“Quando fai questo, accade sempre questo”). Negli anni di scuola elementare (5-12) insegna lui a leggere e scrivere (Non è essenziale che lo faccia prima). - AREA PREFRONTALE: Capacità di giudizio. Dai 12 ai 22 anni. Dare al bambino delle scelte (sempre quando è calmo, mai quando arrabbiati o stressati). Parla al bambino dei tuoi programmi e lascia che faccia piani. Aiuta il bambino a suddividere grandi compiti in piccoli passi. Dai al bambino la libertà di provare idee e imparare dai propri errori. - SISTEMA LIMBICO: Emozioni. Dagli 8 mesi ai 2 anni. Mostra amore incondizionato. Vivi momenti gioiosi con il bambino. Rispondi in modo coerente. Parla al bambino delle tue emozioni. Insegna il vocabolario emotivo per far capire come si sentono. Le distinzioni funzionali tra i diversi lobi in realtà non sono così nette. Infatti, in base al tipo di funzione cognitiva, vi è l’interessamento di diverse aree e sistemi che comunicano tra loro.
  • 31. SVILUPPO MOTORIO Sistema Nervoso Fattori ambientali Attività motoria (Thelen, 2000) Chiel e Beer (1997) “The brain has a body: Adaptive behavior emerges from interactions of nervous system, body and environment” Patrimonio Genetico
  • 32. LO SVILUPPO MOTORIO NELLA FASE POSTNATALE: IL NEONATO
  • 33.
  • 34. STEPPING Le gambe vengono ritratte e poi estese quando il bambino è tenuto in piedi con le piante dei piedi che poggiano su una superficie
  • 35. ETÀ PRESCOLARE (3-6 ANNI) Coordinazione motoria: üAdattamento della forza e della durata delle contrazioni dei muscoli; üREGOLAZIONE delle contrazioni muscolari simultanee e successive; üCorrezione della PRECISIONE DEL MOVIMENTO mediante il gioco dei riflessi regolatori dell’equilibrio. Autonomia: üCura personale üSpostamenti Consapevolezza: üOrgoglio e autostima quando padroneggiano una nuova competenza üInadeguatezza quando i loro sforzi non sono coronati da successo.
  • 36. ETÀ PRESCOLARE Competenze grosso- motorie: üMiglioramenti nella corsa e nei salti üAndare in bicicletta Coordinazione motoria fine: üDisegnare, giocare con righello e forbici üInserire gettoni in una fessura üVestirsi üLavarsi i denti üUsare un cucchiaio per mangiare
  • 37. ETÀ SCOLARE (7-10 anni) Abilità di coordinare i propri movimenti in relazione agli altri oggetti presenti nell’ambiente. Attraversare la strada: Sv. Percettivoà Identificare le proprietà degli oggetti rilevanti al fine di compiere l’azione (velocità, distanza, angolo) Sv. Motorioà Controllare le componenti critiche dei propri movimenti (Postura, equilibrio, forza)
  • 38. Sviluppo Motorio (10-11 anni) • L’idea di spazio e tempo è precisa e circostanziata. • Aumentano le autonomie personali e sociali • Diventa importante il rapporto con i suoi coetanei, il/la ragazzo/a ha bisogno di sentirsi facente parte di un gruppo. C’è rispetto nei confronti delle figure genitoriali e non conflitto come in adolescenza.
  • 39. Sviluppo Motorio (12-20 anni) • La deambulazione diventa più sicura. • Trasformazioni psicofisiche con la pubertà. Comparsa delle mestruazioni nelle femmine e produzione di spermatozoi nei maschi. Caratteri sessuali secondarià influenza sul modo in cui la ragazza o il ragazzo percepiscono il proprio corpo • Ricerca costante della propria identitàà processo di separazione-individuazione
  • 40. GESTI E LINGUAGGIO • 9-12 mesi: compaiono: • I GESTI DEITTICI (indicare) àrichiesta e dichiarare • Prima dei 12 mesi à linguaggio prima dei 24 mesi • I PRIMI GESTI ICONICI (scuotere la testa per dire «no») • Decrescono a 2 anni con l’esplosione del vocabolario • A livello linguistico compare la LALLAZIONE (Dadù) • 11-13 mesi: compaiono le PROTOPAROLE (Baubau, cocò) (ma ma) • 12-18 mesi: LE PROTOPAROLE sono 50 circa • 18 mesi: Impara che tutte le cose hanno un nome • 20-24 mesi: ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO (fino a 40 parole a settimana) • OLOFRASI – parole legate al contesto «da’» per dire dammi quello • 30-36 mesi: compaiono le prime frasi complesse
  • 41. GESTI COMUNICATIVI E SVILUPPO LESSICALE • I primi item lessicali che i bambini producono si riferiscono a item ai quali, nel periodo precedente, sono stati rivolti gesti di indicazione (Iverson e Goldin-Meadow, 2005). • I bambini più precoci nell’indicare (prima dei 12 mesi) hanno un migliore sviluppo del linguaggio a 24 mesi (Desrochers et al., 1995). • I bambini che a 14 mesi usano più gesti hanno un ritmo di sviluppo del vocabolario più veloce e un’ampiezza del vocabolario maggiore a 30 mesi (Rowe et al., 2006) • I bambini con sviluppo del linguaggio rallentato (valutato a 24 mesi) a 20 mesi facevano un minor uso del gesto di indicazione e dei gesti referenziali. Inoltre, associavano con minore frequenza lo sguardo al gesto di Indicazione (Fasolo e D’Odorico, 2002)
  • 42. PRODUZIONE DEI SUONI Stadio 1 (da 0 a 2 mesi)àsuoni di tipo riflesso Stadio 2 (da 2 a 4 mesi)à suoni di benessere Stadio 3 (da 4 a 7 mesi)àgioco vocale Stadio 4 (da 7 a 12 mesi)à lallazione canonica e reduplicata (Oller et al., 1976) (Stark et al., 1993)
  • 43. I PRIMI ENUNCIATI VERBALI PRODUZIONE DI SUONI (11-13 MESI) COMBINAZIONI DI PAROLE (18-20 MESI) (200P) FORME DI TRANSIZIONE Protoparole (50-100p)
  • 44. FORME DI TRANSIZIONE RIPETIZIONI ORIZZONTALI Ripetizione della stessa parola in stretta successione temporale “mamma mamma” “questo questo” PROTOFORME Sono costituite da un elemento vocalico e da una parola “/e/ papà” “/e/ palla” FORMULE Sono costituite da più elementi che non sono concepiti come separati “coè?” [per “cos’è’”] “uzè” [per “non c’è”] FINTE COMBINAZIONI Sono produzioni formate da una parola e una non-parola “questo giole” à “questo sole” CATENE Sono costituite da due parole contenuto prodotte in stretta successione temporale “fiore gatto” “guarda, palla”
  • 45. L’ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO (18-24 MESI) (M.L. Tossali, 2000)
  • 46. Il caso: Genie Wiley, la bambina selvaggia • 4 Novembre 1970 • bambina di 13 anni rinchiusa per tutta la sua infanzia, dall’età di 20 mesi à fino a quando la madre non scappa e la porta dalla polizia • il suo livello cognitivo era quello di una bambina di 15 mesi e portava ancora il pannolino • Riabilitazione à lo sviluppo delle abilità cognitive Genie raggiunse in solo un anno e mezzo il livello di una bambina di 7/8 anni mentre ebbe numerose difficoltà nella comunicazione verbale e le frasi da lei pronunciate apparivano le stesse di una bambina di 2 anni e mezzo
  • 47. Il periodo critico • fase di maturazione della durata di vita di un organismo durante il quale il sistema nervoso è particolarmente sensibile a determinati stimoli ambientali. • Se, per qualche ragione, l'organismo non riceve lo stimolo appropriato durante questo "periodo critico" per apprendere una determinata abilità o caratteristica, può essere difficile, in definitiva meno efficace, o addirittura impossibile, sviluppare alcune funzioni più avanti nella vita • Le persone che hanno superato il "periodo critico" non acquisiranno fluentemente la loro prima lingua –Non valido per la seconda lingua • Il periodo critico per il sistema visivo sembra terminare intorno all'età di 12 anni, mentre quella per l'acquisizione della sintassi termina intorno ai 16 anni. • Oggi si parla di periodi SENSIBILI per quanto riguarda i sistemi cognitivi generali • Generalmente coincidono con i periodi di eccesso di formazione di sinapsi e terminano all'incirca nello stesso momento in cui i livelli sinaptici si stabilizzano. • Durante questi periodi di formazione sinaptica, alcune regioni del cervello sono particolarmente sensibili alla presenza o all'assenza di alcuni tipi generali di stimoli.
  • 48. I 10 principi ”CORE” dello SVILUPPO COGNITIVO
  • 49. 1. Lo sviluppo umano è modellato da una azione interdinamica e continua tra biologia ed esperienza. 2. La cultura influenza ogni aspetto dello sviluppo umano ed è plasmato in credenze e pratiche a misura di bambino progettate per promuovere la salute adattamento. 3. La crescita di auto-regolazione è un elemento centrale dello sviluppo della prima infanzia che si estende su tutte le aree di comportamento. 4. I bambini partecipano attivamente al proprio sviluppo, riflettendo l'impulso umano intrinseco a esplorare e padroneggiare il proprio ambiente. 5. Relazioni umane sane e i loro effetti sugli individui, sono le basi di uno sviluppo sano.
  • 50. 6. L'ampia gamma di differenze individuali tra i bambini piccoli spesso rende difficile distinguere le normali variazioni e la maturazione ritardi da disturbi transitori e menomazioni persistenti. 7. Lo sviluppo dei bambini si sviluppa lungo percorsi individuali le cui traiettorie sono caratterizzate da continuità e discontinuità, come nonché da una serie di transizioni significative. 8. Lo sviluppo umano è modellato dalla continua interazione tra fonti di vulnerabilità e fonti di resilienza. 9. I tempi delle prime esperienze possono essere importanti, ma, il più delle volte, il bambino in via di sviluppo rimane vulnerabile ai rischi e aperto alle influenze della protezione nei primi anni di vita e nell'età adulta. 10. Il corso di sviluppo può essere modificato nella prima infanzia da interventi efficaci che cambiano l'equilibrio tra rischio e protezione, spostando così le probabilità a favore di risultati più adattativi.
  • 51. LA PAROLA ALLA COLLEGA
  • 53. La Neurodidattica è un campo scientifico emergente che riunisce ricercatori in neuroscienze cognitive , neuroscienze cognitive dello sviluppo , psicologia dell'educazione, tecnologia educativa, teoria dell'educazione e altre discipline correlate per esplorare le interazioni tra processi biologici ed educazione.
  • 54. I ricercatori nel campo delle neuroscienze dell'educazione studiano i meccanismi neurali della lettura, cognizione numerica, l'attenzione e le difficoltà che ne conseguono, tra cui la dislessia, discalculia e ADHD in relazione all'istruzione.
  • 55. APPRENDIMENTO 1. Il modo in cui il cervello impara è molto complesso 2. L’apprendimento è solo una parte dell’educazione 3. A differenza di quanto accade per la didattica, «l’Apprendimento» ha diverse realizzazioni nel cervello Tipo di Apprendimento Aree Coinvolte Tempo impiegato Memoria Episodica ed Autobiografica Ippocampo e strutture ad esso connesse Immediato Memoria associativa tra informazioni percettive e risposte motorie Aree corticali Secondi, Minuti o Ore a seconda del tipo di attività Apprendimenti associativi inconsci Coinvolgimento delle strutture cerebrali dell’emozione (aree limbiche) Pochi Secondi o Minuti Apprendere per controllare sistemi specifici di contenuto (attivati in contesti appropriati) Aree prefrontali (per il controllo) Interazioni con strutture limbiche per integrare la pianificazione con l’emozione Apprendimenti basati su ricompensa Striato Pochi Secondi o Minuti Apprendimento procedurale Loop di circuiti che vanno dalla corteccia prefrontale, ai gangli basali fino al talamo e infine al cervelletto Dalle 10 alle 100 ore di pratica Modeling, apprendimento osservativo Neuroni specchio
  • 56. IL CIRCUITO DI PAPEZ IPPOCAMPO = garantisce la corretta registrazione delle caratteristiche dello stimolo, la formazione di associazioni complesse, ed il consolidamento della traccia mnestica. Una lesione dell’ippocampo quindi provocherebbe un deficit di immagazzinamento, piuttosto che di codifica e di recupero. AMIGDALA = non sembra avere un ruolo primario nell’apprendimento, ma solo una rilevanza per gli aspetti emotivi dell’apprendimento TRATTO MAMMILLO-TALAMICO = lesioni impediscono una adeguata registrazione dello stimolo, mediata dalle informazioni sensoriali veicolate dal talamo, danneggiando l’immagazzinamento immediato di associazioni semplici e di informazioni sugli stimoli.
  • 57. Ø Come i singoli esseri umani e altre specie si sono evoluti per estrarre informazioni utili dai mondi naturali e sociali che li circondano L'apprendimento in psicologia cognitiva e neuroscienze Ø Circuiti neurobiologici che sottostanno ai processi di apprendimento Ø Descrizioni e spiegazioni del mondo che gli studenti non possono aspettarsi di acquisire da soli L’apprendimento educativo In questo modo, l'apprendimento in senso scientifico e l'apprendimento in senso educativo possono essere visti come concetti complementari le neuroscienze cognitive devono adattarsi ai requisiti pratici del mondo dell'apprendimento educativo. la neuroscienza crea una nuova sfida per l'educazione, perché fornisce nuove caratterizzazioni dello stato attuale dello studente - compresi lo stato del cervello, lo stato genetico e lo stato ormonale - che potrebbero essere rilevanti per l'apprendimento e l'insegnamento.
  • 58. PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA: COGNITION & SKILLS • Valutare nuove attività di apprendimento e il loro trasferimento nell'istruzione • usare le prove delle neuroscienze per identificare le competenze cognitive fondamentali richieste per l'alfabetizzazione e la matematica, per IDENTIFICARE LE CAUSE DEI DEFICIT (ad esempio, in una o più delle competenze di base) e TECNICHE DI ADDESTRAMENTO che mirerebbero a queste abilità. • Il lavoro di calcolo ha usato metodi di imaging per capire la relazione tra l'apprendimento e le rispettive competenze di base della percezione di: • SIMBOLI NUMERICI (IN GIRO FUSIFORME E LOBI OCCIPITOTEMPORALI) • RAPPRESENTAZIONE DELLA NUMEROSITÀ E MANIPOLAZIONI DI QUANTITÀ (RISPETTIVAMENTE, SOLCO PARIETALE E GIRO ANGOLARE ALL'INTERNO DEL LOBO PARIETALE) • ABILITÀ SPAZIALI (NEL LOBO PARIETALE) • CONCETTI, PRINCIPI E PROCEDURE (CHE COINVOLGONO CORTECCIA PREFRONTALE). • Identificazione di un insieme di sistemi di base sottostanti ha sollevato la possibilità di addestrare: • Per i sistemi numerici à «per l'elaborazione della quantità» • Per l’abilità visuo-spaziale e memoria di lavoro à per conteggio e sottotitolazione • l'elaborazione spaziale per l'utilizzo di materiale come mappe, diagrammi e grafici
  • 59. MATEMATICA • Le abilità matematiche sono importanti anche per le possibilità di vita di un individuo: basse abilità matematiche aumentano la probabilità di problemi con la giustizia, depressione, malattie fisiche, disoccupazione. • La comprensione dello sviluppo matematico tipico e atipico è una base fondamentale per la progettazione del programma di matematica tradizionale e per aiutare coloro che non riescono a tenere il passo • Il sistema si trova nel lobo parietale del cervello in ciascun emisfero. Questo sistema parietale è attivo nei bambini e negli adulti durante i compiti numerici di base, ma nel corso dello sviluppo sembra diventare più specializzato. Inoltre, i bambini con difficoltà di apprendimento matematico (discalculia) mostrano un'attivazione più debole in questa regione rispetto allo sviluppo tipico dei bambini durante le attività di numero di base. • Le informazioni numeriche possono essere memorizzate verbalmente nel sistema linguistico
  • 60. LINGUA E ALFABETIZZAZIONE • Bambini che hanno difficoltà con la lingua orale creano sfide importanti per il mondo dell’istruzione • È probabile che le difficoltà persistano durante gli anni della scuola primaria dove, oltre ai deficit di base con la lingua orale, i bambini incontrano problemi di alfabetizzazione, matematica, comportamento e relazioni con i pari. • L'identificazione precoce e l'intervento per far fronte a queste difficoltà, nonché l'identificazione dei modi in cui gli ambienti di apprendimento possono supportare lo sviluppo del linguaggio atipico sono essenziali. • Vi sono chiare indicazioni che i substrati neurali per tutti i livelli del linguaggio possano essere identificati nei primi punti dello sviluppo. • Allo stesso tempo, studi di intervento hanno dimostrato i modi in cui il cervello conserva la sua plasticità per l'elaborazione del linguaggio. • L'intensa riparazione con un programma di elaborazione del linguaggio uditivo è stata accompagnata da cambiamenti funzionali nella corteccia temporo-parietale sinistra e nel giro frontale inferiore. • Una comprensione dettagliata dei sottocomponenti del sistema linguistico e dei modi in cui questi cambiano nel tempo possono inevitabilmente avere implicazioni per la pratica educativa.
  • 61. PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA: LA SALUTE DEL CERVELLO Studiati i Pattern sonno-veglia degli adolescenti à Ritardato l’orario di entrata in classe à Svolta educazione al sonno a scuola MIGLIORATE LE PERFORMANCE SCOLASTICHE • Ridurre le ore di sonno in adolescenza a 5 o 6 ore a notte per diverse notti grava sulla funzionalità cognitiva (specialmente WM) SONNO • Aumentare la regolarità e l’intensità dell’esercizio fisico migliora la performance academica e cognitiva ATTIVITA’ FISICA
  • 62. • Uno studio longitudinale à North Carolina University (Campbell et al. 2001) • Obiettivo à esaminare effetti dell'intervento educativo precoce sui modelli di sviluppo cognitivo e accademico tra i bambini poveri e minoritari. • Partecipanti à 104 (98% Afroamericani). • Trattamento à precoce e a tempo pieno, di alta qualità, dall'infanzia all'età di 5 anni. • Punteggi à test cognitivi (tra 3 e 21 anni) e test accademici (da 8 a 21 anni). • I bambini trattati, in media, hanno ottenuto punteggi più alti in entrambi i test cognitivi e accademici, con dimensioni degli effetti del trattamento da moderate a grandi osservate fino all'età di 21 anni. PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA: ISTRUZIONE INTENSIVA IN INFANZIA L'ISTRUZIONE INTENSIVA DELLA PRIMA INFANZIA PUÒ AVERE EFFETTI A LUNGO TERMINE SULLO SVILUPPO COGNITIVO E ACCADEMICO.
  • 63. PROGRESSI DELLA NEURODIDATTICA: COGNIZIONE SOCIALE ED EMOTIVA • Il danno cerebrale prefrontale influenza il comportamento sociale à insensibilità all'accettazione sociale, all'approvazione o al rifiuto. • CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA: associati all'attività differenziale nell'amigdala, nella corteccia insulare anteriore e nella corteccia prefrontale mediale. • Gli studi sullo sviluppo del cervello durante l'infanzia e l'adolescenza mostrano che queste aree subiscono cambiamenti strutturali su larga scala. Pertanto, il grado in cui i bambini in età scolare e i giovani adulti sono consapevoli delle proprie emozioni può variare nel corso di questo periodo di tempo, il che può avere un impatto importante sul comportamento in classe e sulla misura in cui alcuni stili di insegnamento e approcci curricolari potrebbero essere efficace. • I bambini con tratti insensibili e poco emotivi hanno rivelato una minore attivazione cerebrale nell'amigdala giusta in risposta a volti paurosi, suggerendo che i correlati neurali di quel tipo di disturbo emotivo sono presenti all'inizio dello sviluppo.
  • 64. I 20 principi delle neuroscienze dell'educazione
  • 65. 1. La neuroscienza dell'educazione ci aiuta a comprendere la logica personale e i mondi l'uno dell'altro. Siamo sentimenti e creature sociali che pensano. Le avversità e il trauma vivono nel sistema nervoso e non nell'evento stesso. 2. L'attaccamento agli adulti è un prerequisito per imparare da loro! L'attaccamento è il corriere di tutto lo sviluppo. 3. Lo sviluppo del cervello è caldo, disordinato, caotico e tutt'altro che lineare. 4. Studenti e adulti che sono arrabbiati, ansiosi, depressi o che provano emozioni negative lottano con l'apprendimento! 5. L'ambiente influenza intimamente i nostri stati neurobiologici e dobbiamo occuparci degli ambienti esterno e interno l'uno dell'altro. 6. L'emozione è fondamentale per il processo di apprendimento. 7. Il movimento, il respiro e i modelli di sonno sano influenzano intimamente l'apprendimento. 8. Il servizio degli studenti inizia con l'insegnamento della loro neuro-anatomia! Quando lo facciamo, i bambini e gli adolescenti sono in grado di iniziare le abitudini di autoregolazione mentre innescano il proprio cervello per le connessioni di coinvolgimento e apprendimento. 9. I nostri comportamenti sono guidati da come vediamo il mondo. Affrontare la vita perseguendo un obiettivo basato sulla colpa o sulla vergogna, riciclare i sentimenti e mettere in atto comportamenti negativi dovrebbero essere ridotti.
  • 66. 10. I bambini e i giovani vogliono il proprio potere e controllo, non quello di un altro adulto. Crea isole di successo forzato e aiutali a scoprire i loro punti di forza, competenza e interessi! L'autoriflessione è intimamente connessa ad alti livelli di apprendimento. Ogni bambino crea inconsciamente una "mappa sociale" "Come mi vedo, diventa la mia esperienza". 11. La vergogna è al di sotto di tutti gli atti di violenza. La violenza è l'assenza di amore . i bambini creano una chiara connessione tra violenza, abbandono e rifiuto! 12. Gli umani sono nutriti dall'amore, questo proviene da due fonti: il sé e gli altri! Se l'amore non può essere sperimentato da una di queste due fonti, non può prosperare! Una persona che non si è sentita amata, non ha riserve di amore o gentilezza da dare e questo porta a una mancanza di empatia! 13. Molti dei nostri studenti entrano nelle nostre classi e scuole sintonizzandosi e vivendo nelle aree del tronco cerebrale! Le relazioni non contano tanto da questo stato del cervello quanto le strategie di regolazione! 14. La disciplina allineata al cervello riguarda la prevenzione e l'impegno! Dobbiamo insegnare i comportamenti che vogliamo vedere e ciò avviene attraverso routine quotidiane, rituali, transizioni attuate individualmente, a tutta la classe e l'intera scuola. 15. Tutti i problemi di disciplina con punizioni basate sul dolore sono problemi di regolamentazione! 16. Fare del male fa male alle persone!
  • 67. 17. Lo sviluppo del comportamento, l'apprendimento e le relazioni si allineano con lo sviluppo del cervello (da tronco cerebrale a sistema limbico a corteccia) che equivale al linguaggio delle sensazioni, dei sentimenti e delle parole! 18. Di cosa hanno bisogno i neonati e i bambini in età prescolare per sentirsi al sicuro? Di cosa hanno bisogno per fidarsi e per passare al prossimo trampolino di lancio? Dobbiamo iniziare dal tronco cerebrale !!! 1. Di Routine 2. Di Avere fornito pattern di esperienze in modo ripetitivo 3. Di aver tenuto oggetti e aver visto cose 4. Di essere calmati e rassicurati 5. Di avere l'opportunità di rialzarsi dopo che sono caduti! 6. Di esplorare i confini 7. Di sapere che se commettono un errore sono al sicuro e possono sfogare ed esprimere sensazioni e sentimenti 8. Di giocare, ridere e fare movimento! 9. Di creare! 10. Di rapporti saldi e incondizionati (rimanere in contatto attraverso il conflitto!)
  • 68. 19. Poiché esiste la biologia dello stress, esiste la biologia della speranza! Abbiamo la capacità innata di resilienza. 20. Quattro domande che guidano la nostra comprensione approfondita della neuroscienza dell'educazione nelle scuole. A. Sono importante per qualcuno qui? B. Sono bravo in qualcosa? C. Sono in grado di influenzare il cambiamento o il mio mondo qui? D. Posso condividere le mie conoscenze con qualcuno qui?
  • 70.
  • 71.
  • 72. POTENZIALI DI SVILUPPO E DI APPRENDIMENTO NELLE DISABILITÀ INTELLETTIVE. INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI -RENZO VIANELLO 2012
  • 73.
  • 74.
  • 75.
  • 76. BALBUS Controllo della fluenza verbale https://balbus.org/
  • 77. Il programma contiene delle letture di difficoltà crescente, è anche possibile inserire nuove letture. Il soggetto è invitato a leggere rispettando il ritmo temporale impostato delle parole. Il riconoscimento vocale presente nel programma consente di verificare la correttezza della lettura. . L’obiettivo dell’esercizio è abituare il soggetto a leggere lentamente fino a una lettura e/o una conversazione normale di circa 40/45 parole al minuto, estinguendo il comportamento tachilalico tipico del balbuziente. LA LETTURA TEMPORIZZATA CON RICONOSCIMENTO VOCALE Consiste nella visualizzazione di una parola, di una frase o di un brano e successiva scansione temporizzata, mediante evidenziazione delle singole parole., con il mascheramento laterale, in modo che chi legge non anticipi la parola successiva e rispetti il tempo di presentazione impostato.
  • 78. IL BIOFEEDBACK VOCALE (VOCIGRAFO) permette di registrare la voce mediante microfono e consente un successivo riascolto. Il vocigrafo costruisce una traccia grafica dell’ampiezza sonora della voce emessa dal soggetto in tempo reale e per tutta la durata dell’eloquio. Vi sono impostati diversi range di ampiezza sonora espressi in decibel, il soggetto è invitato a parlare facendo attenzione a rimanere sempre all’interno del range impostato. In tal modo il soggetto, ha un feedback costante e continuo della sua emissione vocale che gli consente un maggiore controllo della voce stessa.
  • 79. IL F.U.R. (FEEDBACK UDITIVO RITARDATO) consente al paziente di riascoltare la propria voce con un ritardo temporale prestabilito. In questo modo il soggetto viene istruito a rallentare la velocità del suo eloquio, prolungando le sillabe, in modo da far coincidere la propria emissione vocale con il feedback ritardato. Il miglioramento della fluenza porterà il terapista e/o il soggetto a ridurre ulteriormente il ritardo fino alla totale estinzione del disturbo.
  • 80. IL METRONOMO è uno strumento sincronizzato con la scansione delle parole durante gli esercizi di lettura facilitata; esso può essere attivato anche quando la lettura non è in funzione, permettendo di variarne anche la velocità. Il soggetto, che di norma presenta una disarmonia nei gruppi muscolari preposti alla respirazione, alla fonazione ed alla articolazione, può, programmando la velocità del metronomo, compiere una emissione delle parole e delle frasi in sintonia con il ritmo respiratorio.
  • 81. IL MASCHERAMENTO BIAURICOLARE consiste nella presentazione di un rumore a banda larga attraverso una cuffia mentre il soggetto parla o legge, per permettere l’interruzione verbo-acustica. Il soggetto disfluente, infatti, quando parla senza poter udire la propria voce, migliora il proprio eloquio divenendo più fluente (condizionamento fobico). Lo strumento permette di attenuare gradualmente il rumore fino ad arrivare a percepirlo chiaramente. Permette cioè di eseguire una desensibilizzazione sistematica della propria voce (decondizionamento dello stimolo fobico)